I SANFEDISTI del SUD che sconfissero i GIACOBINI e l’ESERCITO FRANCESE di NAPOLEONE

Поделиться
HTML-код
  • Опубликовано: 25 апр 2020
  • Con il termine “sanfedismo” si suole designare la reazione armata delle popolazioni del Regno di Napoli organizzate nell’esercito della Santa Fede, contro la Repubblica Napoletana sorta nel 1799. Quello francese fu uno degli eserciti più forti della storia, il popolo Napoletano riuscì a batterlo. Nel 1789 l’Europa era stata scossa dalla Rivoluzione Francese che aveva portato alla morte per decapitazione di Re Luigi XVI e della Regina Maria Antonietta. I regnanti europei iniziarono a tremare dinanzi al pericolo di future insurrezioni e ben presto in tutta Italia le monarchie tradizionali furono rovesciate e sostituite dalle repubbliche napoleoniche sostenute dall’esercito francese rivoluzionario.
    Nel febbraio del 1798 i Francesi invasero Roma e instaurarono la Repubblica Romana. Il Regno di Napoli cercò di ristabilire l’autorità papale ma i Francesi passarono alla controffensiva e guidati dal generale Championnet avanzarono vittoriosamente verso Napoli dove fu instaurata la Repubblica Napoletana sostenuta da intellettuali, aristocratici e borghesia benestante. Migliaia furono i napoletani trucidati dai Francesi che vollero al potere i Giacobini. Alla notizia della capitolazione il popolo di Napoli e di parte delle province insorse violentemente in funzione antifrancese, la cosiddetta rivolta dei lazzari, che oppose una forte resistenza all'avanzata francese. Re Ferdinando IV fu costretto a ritirarsi in Sicilia a Palermo da dove riorganizzò la riconquista del suo regno.
    La vita della neonata Repubblica fu difficile mancando, fin dagli inizi, l'adesione popolare e quella delle province non occupate dall'esercito francese. Sebbene i repubblicani fossero delle personalità di grande rilievo e cultura, apparivano anche eccessivamente dottrinari e lontani dalla conoscenza dei reali bisogni del popolo napoletano che si sentiva da sempre tutelato dalla famiglia reale dei Borbone. Feroce fu la repressione francese nei confronti degli oppositori del regime e un po' come era successo già in Francia moltissime persone furono condannate a morte e fucilate dopo sommari processi politici.
    Ciò alimentò il sentimento antifrancese del popolo Napolitano, nonostante alcune importanti riforme messe a segno dai giacobini tra le quali l’abolizione della feudalità. La “plebe” si levò concorde in difesa delle sue tradizioni opponendo le sue antiche libertà concrete alla “Libertà” astratta e letteraria dei giacobini. Mentre nelle province la situazione peggiorava, in Calabria sbarcò il Cardinale Ruffo al servizio di Re Ferdinando IV di Borbone con il compito di costituire in poco tempo l’Esercito della Santa Fede a difesa della religione e del sovrano legittimo.
    Schiere di contadini, ma non solo, da ogni parte del regno risposero all'appello, fino a raggiungere il numero di circa 25.000 uomini. Il popolo del Sud si stava organizzando per affrontare uno degli eserciti più forti della storia. L'Armata di Ruffo, al grido di morte ai Giacobini, conquistò prima Crotone e la Calabria, poi iniziò la risalita della penisola che la portò dapprima in Lucania, poi in Puglia e infine in Campania. Celebre divenne presso le masse popolari il Canto dei Sanfedisti. Non mancarono, purtroppo, le atrocità commesse come vendetta da molti Sanfedisti.
    Nell’aprile del 1799 i rivoluzionari francesi iniziano la ritirata, lasciandosi dietro una scia sanguinosa di sopraffazioni e di violenze, alle quali la popolazione reagì con vigore e con determinazione. Il 13 giugno 1799, l’Armata fece il suo ingresso nella capitale Napoli, già infiorata di candidi panni gigliati e di coccarde scarlatte. Ma la festa durò poco perché il popolo, che non aveva dimenticato i tradimenti, la sconfitta, le brutalità e i saccheggi francesi, si vendicò ferocemente dei suoi nemici giacobini mentre gli intellettuali che avevano guidato la Repubblica vennero mandati a morte.
    Sconfitti i Francesi a Napoli, l’esercito della Santa Fede non si fermò qui, prima conquistò Roma nel settembre del 1799 poi fu sconfitto a Siena nel 1801. La restaurazione dei legittimi sovrani dei Borbone durò pochi anni sino alla rioccupazione del regno da parte dei Francesi dal 1805 al giugno 1815 quando Re Ferdinando ritornò legittimamente nella sua Napoli Capitale del Regno delle Due Sicilie.

Комментарии • 4

  • @GianniBencivenga
    @GianniBencivenga 2 года назад +7

    "La Repubblica Napoletana"
    ..la grande occasione che non fu colta e che a mio avviso ne viviamo ancora le conseguenze.

  • @alexiscosta625
    @alexiscosta625 Год назад +1

    onore anche ai Castelfortesi, Cassinesi e Minturnesi che combatterono senza alcun supporto contro i francesi facendone strage

  • @dariooliveri2252
    @dariooliveri2252 2 месяца назад

    bella storia vorrei sapere di più dei saccheggi