Grazie di cuore per queste meravigliose lezioni. A più di un anno di distanza dal video mi permetto una domanda tardiva: se il viaggio di Dante è immaginato nel 1301, perché Guido Cavalcanti viene dato per vivo? Grazie ancora e a presto.
Io credo che la lettura integrale dei canti potrebbe essere un'ottima idea per un audiolibro perché Maria Soresina anche nella declamazione è superiore agli altri facendo cogliere il significato con chiarezza (secondo me Dante stesso leggerebbe così). In questi video però io manterrei il solo estratto a discrezione delle esigenze e dei gusti della commentatrice perché la spiegazione che ella fa del canto è cosa altamente preziosa.
Ma che complimento meraviglioso! Grazie, cara Enza! Quanto al resto, sono d’accordo con Lei. Magari succederà ancora che io legga un brano senza interruzioni, ma il mio scopo è quello di “spiegare” il pensiero di Dante. Grazie e un caro saluto 🌼 Maria
Dare per scontato che Guido Cavalcanti sia vivo conduce a delle contraddizioni sulla data del viaggio di Dante, che tu Maria giustamente fai coincidere con l'anno 1301. Secondo me la chiave di lettura corretta consiste nell'interpretare il giusto significato che Dante attribuisce all'essere vivo o morto. Perché Beatrice in cima al Purgatorio dice "Visitai l'uscio dei morti" (come se lei non fosse morta)? Non ha senso. Secondo me essere morto per Dante vuol dire stare all'inferno, essere vivo stare in paradiso. È in Paradiso che si "nasconde" Guido Cavalcanti.
"Ma quell’altro magnanimo, a cui posta restato m’era, non mutò aspetto, né mosse collo, né piegò sua costa' Sembra proprio che si tratti di Farinata. Altrimenti.non mi spiegherei quel :MA"
Gentile Enrico, quell’altro è sicuramente Farinata. Ho riascoltato questa puntata, dove dico “L'altro è sicuramente Farinata”. Poi ho aggiunto un dubbio sulla parola magnanimo, accogliendo un’osservazione di Maria Corti. La frase effettivamente può essere letta, anzi, da un punto di vista grammaticale va letta intendendo che anche Cavalcante è magnanimo: sono magnanimi tutti e due. Ma che “l’altro” sia Farinata è fuor di dubbio. Spero di essere stata utile.
@@ilibridimariasoresina4540 si ora ho capito. Grazie per la risposta. Complimenti per i suoi commenti "controcorrente ". C'è tanta critica che vive di inerzia e tramanda se stessa più che quello che c'è 'sotto il vrlame de li versi strani". Se non si è lavorato e non si lavora su di sé si rischia di banalizzare il messaggio della Commedia
Dante autore sa una cosa che Cavalcante e Dante personaggio non sanno: la morte di Guido Cavalcanti non può esser vista da Cavalcante defunto perché è purtroppo molto prossima. Guido morirà pochissimi mesi dopo il viaggio di Dante. Dante autore qua dà un'indicazione della prossima morte di Guido (se fosse lontana Cavalcante saprebbe vederla...). Guido morirà il successivo 29 agosto 1300, a causa di una malattia contratta durante l'esilio a Sarzana. Esilio firmato dallo stesso Dante nei mesi in cui è stato priore fiorentino! Chissà come si sarà sentito Dante a seguito della morte del suo amico per una malattia contratta in esilio da lui sancito (forse costretto a sancire).
Salve Soresina, avrebbe voglia di dirmi cosa ne pensa di questa mia spiegazione? Grazie E se tu mai nel dolce mondo regge, dimmi: perché quel popolo è sí empio incontr’ a’ miei in ciascuna sua legge?». 84 Ond’ io a lui: «Lo strazio e ’l grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso, tal orazion fa far nel nostro tempio». 87 Sul livello letterale questa coppia di terzine è relativamente semplice per chi conosce i fatti: Farinata mi chiede perché Fiorenza è così cattiva nei confronti dei ghibellini, e io rispondo che questa cattiveria deriva dalla strage che loro fecero a Montaperti dove loro ne uccisero così tanti che il fiume Arbia si colorò di rosso per il tanto sangue versato; a livello allegorico però, questi sei versi aprono un mondo. Fai attenzione ai termini usati, lui dice "popolo", "empio" e "legge", io rispondo "orazion" e "tempio"; questi sono termini religiosi e qui, non dimenticarti siamo tra gli eretici. Insomma a livello letterale si parla della battaglia di Montaperti, ma a livello allegorico qui si sta parlando di una battaglia di fede, una guerra che "quel popolo è sí empio" i cristiani della Chiesa di Roma, nel "nostro tempio", luogo di culto, sta conducendo "incontr’ a’ miei" eretici della setta di Farinata. Perché insomma l'eresia di Farinata e Cavalcante è punita in modo così atroce? Perché, nel racconto è Farinata a chiederlo, ma sono io a scriverlo, Fiorenza punisce con persecuzioni, roghi e scomuniche chi la pensa diversamente dalla Chiesa di Roma; soprattutto nel suo caso in cui la sua tomba è stata bruciata per eresia diciannove anni dopo la sua morte. Continuando a dare alla lupa del primo canto il significato della Lupa di Roma: "ché questa bestia (la lupa, Chiesa di Roma), per la qual tu (io) gride, / non lascia altrui (gli eretici) passar per (attraverso) la sua (di ognuno di loro) via, / ma tanto lo ’mpedisce che l’uccide (roghi e omicidi); / e ha natura sì malvagia e ria, / che mai non EMPIE la bramosa voglia, / e dopo ’l pasto (dopo aver ucciso eretici) ha più fame che pria (ne uccide ancora degli altri)".
Magnanima professoressa Maria!
Grazie 👏🏻👏🏻👏🏻🌹
Grazie di cuore per queste meravigliose lezioni. A più di un anno di distanza dal video mi permetto una domanda tardiva: se il viaggio di Dante è immaginato nel 1301, perché Guido Cavalcanti viene dato per vivo? Grazie ancora e a presto.
Io credo che la lettura integrale dei canti potrebbe essere un'ottima idea per un audiolibro perché Maria Soresina anche nella declamazione è superiore agli altri facendo cogliere il significato con chiarezza (secondo me Dante stesso leggerebbe così). In questi video però io manterrei il solo estratto a discrezione delle esigenze e dei gusti della commentatrice perché la spiegazione che ella fa del canto è cosa altamente preziosa.
Ma che complimento meraviglioso! Grazie, cara Enza!
Quanto al resto, sono d’accordo con Lei. Magari succederà ancora che io legga un brano senza interruzioni, ma il mio scopo è quello di “spiegare” il pensiero di Dante.
Grazie e un caro saluto 🌼 Maria
Dare per scontato che Guido Cavalcanti sia vivo conduce a delle contraddizioni sulla data del viaggio di Dante, che tu Maria giustamente fai coincidere con l'anno 1301. Secondo me la chiave di lettura corretta consiste nell'interpretare il giusto significato che Dante attribuisce all'essere vivo o morto. Perché Beatrice in cima al Purgatorio dice "Visitai l'uscio dei morti" (come se lei non fosse morta)? Non ha senso. Secondo me essere morto per Dante vuol dire stare all'inferno, essere vivo stare in paradiso. È in Paradiso che si "nasconde" Guido Cavalcanti.
"Ma quell’altro magnanimo, a cui posta
restato m’era, non mutò aspetto,
né mosse collo, né piegò sua costa'
Sembra proprio che si tratti di Farinata. Altrimenti.non mi spiegherei quel :MA"
Gentile Enrico,
quell’altro è sicuramente Farinata.
Ho riascoltato questa puntata, dove dico “L'altro è sicuramente Farinata”. Poi ho aggiunto un dubbio sulla parola magnanimo, accogliendo un’osservazione di Maria Corti. La frase effettivamente può essere letta, anzi, da un punto di vista grammaticale va letta intendendo che anche Cavalcante è magnanimo: sono magnanimi tutti e due.
Ma che “l’altro” sia Farinata è fuor di dubbio.
Spero di essere stata utile.
@@ilibridimariasoresina4540 si ora ho capito. Grazie per la risposta. Complimenti per i suoi commenti "controcorrente ". C'è tanta critica che vive di inerzia e tramanda se stessa più che quello che c'è 'sotto il vrlame de li versi strani". Se non si è lavorato e non si lavora su di sé si rischia di banalizzare il messaggio della Commedia
Dante autore sa una cosa che Cavalcante e Dante personaggio non sanno: la morte di Guido Cavalcanti non può esser vista da Cavalcante defunto perché è purtroppo molto prossima. Guido morirà pochissimi mesi dopo il viaggio di Dante. Dante autore qua dà un'indicazione della prossima morte di Guido (se fosse lontana Cavalcante saprebbe vederla...).
Guido morirà il successivo 29 agosto 1300, a causa di una malattia contratta durante l'esilio a Sarzana. Esilio firmato dallo stesso Dante nei mesi in cui è stato priore fiorentino!
Chissà come si sarà sentito Dante a seguito della morte del suo amico per una malattia contratta in esilio da lui sancito (forse costretto a sancire).
Salve Soresina, avrebbe voglia di dirmi cosa ne pensa di questa mia spiegazione? Grazie
E se tu mai nel dolce mondo regge,
dimmi: perché quel popolo è sí empio
incontr’ a’ miei in ciascuna sua legge?». 84
Ond’ io a lui: «Lo strazio e ’l grande scempio
che fece l’Arbia colorata in rosso,
tal orazion fa far nel nostro tempio». 87
Sul livello letterale questa coppia di terzine è relativamente semplice per chi conosce i fatti: Farinata mi chiede perché Fiorenza è così cattiva nei confronti dei ghibellini, e io rispondo che questa cattiveria deriva dalla strage che loro fecero a Montaperti dove loro ne uccisero così tanti che il fiume Arbia si colorò di rosso per il tanto sangue versato; a livello allegorico però, questi sei versi aprono un mondo. Fai attenzione ai termini usati, lui dice "popolo", "empio" e "legge", io rispondo "orazion" e "tempio"; questi sono termini religiosi e qui, non dimenticarti siamo tra gli eretici. Insomma a livello letterale si parla della battaglia di Montaperti, ma a livello allegorico qui si sta parlando di una battaglia di fede, una guerra che "quel popolo è sí empio" i cristiani della Chiesa di Roma, nel "nostro tempio", luogo di culto, sta conducendo "incontr’ a’ miei" eretici della setta di Farinata. Perché insomma l'eresia di Farinata e Cavalcante è punita in modo così atroce? Perché, nel racconto è Farinata a chiederlo, ma sono io a scriverlo, Fiorenza punisce con persecuzioni, roghi e scomuniche chi la pensa diversamente dalla Chiesa di Roma; soprattutto nel suo caso in cui la sua tomba è stata bruciata per eresia diciannove anni dopo la sua morte. Continuando a dare alla lupa del primo canto il significato della Lupa di Roma: "ché questa bestia (la lupa, Chiesa di Roma), per la qual tu (io) gride, / non lascia altrui (gli eretici) passar per (attraverso) la sua (di ognuno di loro) via, / ma tanto lo ’mpedisce che l’uccide (roghi e omicidi); / e ha natura sì malvagia e ria, / che mai non EMPIE la bramosa voglia, / e dopo ’l pasto (dopo aver ucciso eretici) ha più fame che pria (ne uccide ancora degli altri)".