Carrara: anatomia patologica automatizzata

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  • Опубликовано: 18 окт 2024
  • CARRARA - La struttura di Anatomia patologica di Carrara (nella palazzina H del centro polispecialistico “Sicari”), come quella di Livorno, è ormai completamente automatizzata, per la soddisfazione del personale, che lavora adesso in un ambiente stimolante e sempre più sicuro. E al servizio della Asl Toscana nord ovest sono arrivati anche i complimenti dei colleghi del laboratorio di Anatomia patologica di Rouen, in Normandia, presenti oggi (25 luglio) a Carrara per una “visita guidata” che ha consentito ai professionisti italiani e francesi di confrontarsi sulle tecniche utilizzate.
    Ad illustrare l’importanza dell’installazione delle nuove tecnologie, integrate con il sistema gestionale dell’Asl, sono stati oggi, in una conferenza stampa, il direttore dell’area nord (Massa Carrara, Lucca e Versilia) di Anatomia patologica dell’Asl Andrea Cavazzana, il direttore dell’area sud Paolo Viacava, il direttore del dipartimento delle Professioni tecnico-sanitarie, riabilitazione e prevenzione Emilio Bertolini, la responsabile d’area della ditta “Sakura Finetek” Tiziana Sicuro e il responsabile del laboratorio di Anatomia patologica di Rouen Jean-Christophe Sabourin che è un professionista molto noto a livello internazionale (è anche past-president della società francese di Anatomia patologica).
    L’Azienda USL Toscana nord ovest ha puntato dunque molto sull’automatizzazione in questo ambito e il “rodaggio” delle nuove apparecchiature è in atto, con grande soddisfazione e impegno degli operatori, molti quali presenti oggi (25 luglio) nella sede di Carrara.
    Al centro dell’attenzione, nella presentazione dell’attività, il robot SARA (acronimo inglese che sta per Smart Autonomous Robotics Assistant), capace di assistere i tecnici del laboratorio apuano in una delle fasi più delicate del procedimento di analisi dei campioni di tessuti ricevuti ogni giorno dagli ospedali dell’Asl.
    SARA è in grado infatti di interagire con il processatore rapido e l’inclusore, i due apparecchi grazie ai quali i campioni, una volta sezionati, sono disidratati e inseriti in blocchetti di paraffina di dimensioni standard internazionali. L'utilizzo di questo robot consente di “liberare” personale di laboratorio, che può così essere utilizzato in altre fasi del processo.

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