Ciao Michele, grazie per questo bellissimo estratto video. Quando vedo, sento e leggo gli eventi storici della nostra amata Barletta, da una parte mi inorgoglisco ma dall'altra mi incavolo per le innumerevoli situazioni di grande prestigio storico-culturale che potrebbero far diventare la nostra città, un polo attrattivo turistico di fama anche internazionale. Infatti, questo è solo uno dei tanti accadimenti che dovrebbero essere valorizzati, insieme alla presenza nel nostro castello di Federico di Svevia, fino al grandissimo valore nelle guerre mondiali che vede primeggiare Barletta con la prima medaglia d'oro in assoluto al valor militare conseguita nella prima guerra mondiale e della più grande percentuale italiana di medaglie conseguite (circa 210) al valor militare e civile, senza dimenticare altri patrimoni di livello internazionale come Canne della Battaglia e la più grande battaglia di tutti i tempi di Annibale o ancora il patrimonio ancora celato nelle acque di ariscanne. Insomma, abbiamo una miniera d'oro ma non abbiamo dei buoni minatori...
Ciao Pasquale, condivido al 100% il tuo pensiero. Infatti, oltre ad avere finalità divulgativa, i nostri video vogliono anche essere uno stimolo affinché chi di dovere prenda coscienza dell'enorme valore del nostro patrimonio culturale ed agisca di conseguenza. Grazie davvero per le lusinghiere parole!
Un'altro evento da ricordare e spesso trascurato nella storia di Barletta è l'arrivo degli albanesi (1460-1462) guidati da Scanderbeg (probabilmente il condottiero cristiano più importante di quel periodo storico) per aiutare l'alleato Ferdinando nella guerra contro la discendenza angioina e i baroni ribelli.
Salve, ho una domanda. Nunziante dice che l'incoronazione in realtà non si tenne a Barletta ma a Bari. Lei ha qualche riscontro in merito? (Nunziante, I primi anni, XVIII (1893), pp. 232-233)
Salve, la ringrazio per la domanda, perché mi da l'opportunità di parlare degli errori storici in generale e di chiarire, in particolare, quello da lei citato. Iniziamo subito col dire che il fatto che l'evento si sia svolto a Barletta è storicamente accertato e sicuro, perché inoppugnabilmente testimoniato da fonti documentali diverse (Senatore F., Dispacci sforzeschi da Napoli, II, Carlone, Salerno, 2004). Peraltro, nel filmato proprio tali fonti, relative a dispacci degli ambasciatori di Mantova e di Milano, vengono puntualmente citate, mentre la relativa bibliografia scientifica di riferimento, utilizzata per il documentario, è anche riportata per esteso nella descrizione del mio video... Il riferimento bibliografico da lei citato (mi permetta di riportarlo per esteso a beneficio di chi leggerà: Nunziante Emilio, I primi anni di Ferdinando d'Aragona e l'invasione di Giovanni d'Angiò, In: Archivio storico per le province napoletane vol. 18, 1893, pp. 232-233), come si evince dalla data, è piuttosto vetusto (1893) mentre le fonti archivistiche di riferimento sono, in realtà, state rinvenute più di recente. Perciò Nunziante non poteva sapere, anche se in realtà un documento fin d'allora c'era (ne parlo dopo)... Quella di Nunziante è, perciò, una libera interpretazione e non un riferimento scientifico inoppugnabile. A conferma di quanto affermo, aggiungo che tutta la storiografia scientifica moderna non ha, infatti, dubbi sul fatto che l'evento si sia svolto a Barletta, proprio per la citata inoppugnabilità e varietà di fonti documentali. Nella bibliografia in descrizione del video cito, ad esempio, un importante lavoro pubblicato da uno storico accademico moderno, il prof. Fulvio Delle Donne (docente presso l’Università degli Studi della Basilicata di Letteratura latina medievale e umanistica che ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale come professore ordinario per il medesimo SSD e per Storia Medievale) i cui riferimenti sono i seguenti: Delle Donne F., "Corone e trionfi, spettacoli e onori. Prima della disfida: sulle tracce dei re aragonesi" in "Sulle tracce della disfida", Cafagna Editore, Barletta, 2015. Ciò detto, possiamo chiederci perché Nunziante commette un errore così grossolano. Ebbene, si sappia che egli prende acriticamente come punti di riferimento altri due storici che prima di lui avevano commesso il medesimo errore. Il primo fu lo storico spagnolo Jerónimo Zurita y Castro (1512-1580), che confonde il riferimento a Barletta riportato in un documento in latino, cioè "Baruli", con Bari... Ed il secondo, invece, fu lo storico barese Antonio Beatillo (1570-1642), che nella "Historia di Bari" del 1637 fu ben felice di ricopiare (senza alcuna verifica) l'errata interpretazione dello Zurita. Evidenzio che, oltre alle due citate fonti diplomatiche, ve n'è un'altra ancor più ufficiale ed autorevole, ovvero un diploma dello stesso Ferdinando I d'Aragona, risalente al 28 dicembre 1470 con cui il monarca fa considerevoli concessioni alla chiesa matrice di Santa Maria di Barletta, memore della investitura ivi avvenuta (...quo in eo ipso templo investituram huius nostri Regni accepimus, uncti in Regem huius Regni atque coronati fuimus). Tale documento, peraltro, era ben noto già nel 1893, cioè al tempo della pubblicazione del Nunziante, essendo anche riportato in una opera coeva: Loffredo S., Storia della città di Barletta, Vol. I, Vecchi, Trani, 1893, p. 367. Aggiungasi, infine, che la scelta del monarca aragonese di farsi incoronare in una delle città adriatiche del suo regno e, tra queste, proprio a Barletta risulta essere in realtà non così sorprendente se si tiene conto del fatto che la città, che si era dimostrata saldamente filoaragonese, primeggiava per la sua importanza su scala regionale.
@@micheledinicastro La ringrazio per la chiarezza e la celerità della risposta. Io credo che ciò che abbia tratto in inganno Nunziante, oltre allo Zurita, sia stata la lettera del Da Trezzo. Purtroppo non posseggo il testo dei Dispacci Sforzeschi da Napoli edito da Senatore, quindi ho reperito il resoconto del Da Trezzo sull'incoronazione da un saggio di Giuliana Vitale. Ho l'impressione che l'errore sia generato dal fatto che il Da Trezzo non specifichi il luogo dell'incoronazione e che Nunziante cada nell'errore perché la lettera che l'ambasciatore scrisse allo Sforza fu scritta a Bari.
Bravi video interessante e ben fatto . Grazie
Ottimo video, fatto molto professionale, e pieno di informazioni da condividere. Bravi
Grazie davvero per le lusinghiere parole.
Ciao Michele, grazie per questo bellissimo estratto video.
Quando vedo, sento e leggo gli eventi storici della nostra amata Barletta, da una parte mi inorgoglisco ma dall'altra mi incavolo per le innumerevoli situazioni di grande prestigio storico-culturale che potrebbero far diventare la nostra città, un polo attrattivo turistico di fama anche internazionale.
Infatti, questo è solo uno dei tanti accadimenti che dovrebbero essere valorizzati, insieme alla presenza nel nostro castello di Federico di Svevia, fino al grandissimo valore nelle guerre mondiali che vede primeggiare Barletta con la prima medaglia d'oro in assoluto al valor militare conseguita nella prima guerra mondiale e della più grande percentuale italiana di medaglie conseguite (circa 210) al valor militare e civile, senza dimenticare altri patrimoni di livello internazionale come Canne della Battaglia e la più grande battaglia di tutti i tempi di Annibale o ancora il patrimonio ancora celato nelle acque di ariscanne.
Insomma, abbiamo una miniera d'oro ma non abbiamo dei buoni minatori...
Ciao Pasquale, condivido al 100% il tuo pensiero. Infatti, oltre ad avere finalità divulgativa, i nostri video vogliono anche essere uno stimolo affinché chi di dovere prenda coscienza dell'enorme valore del nostro patrimonio culturale ed agisca di conseguenza. Grazie davvero per le lusinghiere parole!
Che meraviglia, grazie per questo prezioso contributo
Grazie mille per il generoso commento.
Un'altro evento da ricordare e spesso trascurato nella storia di Barletta è l'arrivo degli albanesi (1460-1462) guidati da Scanderbeg (probabilmente il condottiero cristiano più importante di quel periodo storico) per aiutare l'alleato Ferdinando nella guerra contro la discendenza angioina e i baroni ribelli.
Appena possibile gli dedicheremo un documentario. Grazie per il suggerimento!
Salve, ho una domanda. Nunziante dice che l'incoronazione in realtà non si tenne a Barletta ma a Bari. Lei ha qualche riscontro in merito? (Nunziante, I primi anni, XVIII (1893), pp. 232-233)
Salve, la ringrazio per la domanda, perché mi da l'opportunità di parlare degli errori storici in generale e di chiarire, in particolare, quello da lei citato. Iniziamo subito col dire che il fatto che l'evento si sia svolto a Barletta è storicamente accertato e sicuro, perché inoppugnabilmente testimoniato da fonti documentali diverse (Senatore F., Dispacci sforzeschi da Napoli, II, Carlone, Salerno, 2004). Peraltro, nel filmato proprio tali fonti, relative a dispacci degli ambasciatori di Mantova e di Milano, vengono puntualmente citate, mentre la relativa bibliografia scientifica di riferimento, utilizzata per il documentario, è anche riportata per esteso nella descrizione del mio video...
Il riferimento bibliografico da lei citato (mi permetta di riportarlo per esteso a beneficio di chi leggerà: Nunziante Emilio, I primi anni di Ferdinando d'Aragona e l'invasione di Giovanni d'Angiò, In: Archivio storico per le province napoletane vol. 18, 1893, pp. 232-233), come si evince dalla data, è piuttosto vetusto (1893) mentre le fonti archivistiche di riferimento sono, in realtà, state rinvenute più di recente. Perciò Nunziante non poteva sapere, anche se in realtà un documento fin d'allora c'era (ne parlo dopo)... Quella di Nunziante è, perciò, una libera interpretazione e non un riferimento scientifico inoppugnabile. A conferma di quanto affermo, aggiungo che tutta la storiografia scientifica moderna non ha, infatti, dubbi sul fatto che l'evento si sia svolto a Barletta, proprio per la citata inoppugnabilità e varietà di fonti documentali. Nella bibliografia in descrizione del video cito, ad esempio, un importante lavoro pubblicato da uno storico accademico moderno, il prof. Fulvio Delle Donne (docente presso l’Università degli Studi della Basilicata di Letteratura latina medievale e umanistica che ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale come professore ordinario per il medesimo SSD e per Storia Medievale) i cui riferimenti sono i seguenti: Delle Donne F., "Corone e trionfi, spettacoli e onori. Prima della disfida: sulle tracce dei re aragonesi" in "Sulle tracce della disfida", Cafagna Editore, Barletta, 2015.
Ciò detto, possiamo chiederci perché Nunziante commette un errore così grossolano. Ebbene, si sappia che egli prende acriticamente come punti di riferimento altri due storici che prima di lui avevano commesso il medesimo errore. Il primo fu lo storico spagnolo Jerónimo Zurita y Castro (1512-1580), che confonde il riferimento a Barletta riportato in un documento in latino, cioè "Baruli", con Bari... Ed il secondo, invece, fu lo storico barese Antonio Beatillo (1570-1642), che nella "Historia di Bari" del 1637 fu ben felice di ricopiare (senza alcuna verifica) l'errata interpretazione dello Zurita.
Evidenzio che, oltre alle due citate fonti diplomatiche, ve n'è un'altra ancor più ufficiale ed autorevole, ovvero un diploma dello stesso Ferdinando I d'Aragona, risalente al 28 dicembre 1470 con cui il monarca fa considerevoli concessioni alla chiesa matrice di Santa Maria di Barletta, memore della investitura ivi avvenuta (...quo in eo ipso templo investituram huius nostri Regni accepimus, uncti in Regem huius Regni atque coronati fuimus). Tale documento, peraltro, era ben noto già nel 1893, cioè al tempo della pubblicazione del Nunziante, essendo anche riportato in una opera coeva: Loffredo S., Storia della città di Barletta, Vol. I, Vecchi, Trani, 1893, p. 367.
Aggiungasi, infine, che la scelta del monarca aragonese di farsi incoronare in una delle città adriatiche del suo regno e, tra queste, proprio a Barletta risulta essere in realtà non così sorprendente se si tiene conto del fatto che la città, che si era dimostrata saldamente filoaragonese, primeggiava per la sua importanza su scala regionale.
@@micheledinicastro La ringrazio per la chiarezza e la celerità della risposta. Io credo che ciò che abbia tratto in inganno Nunziante, oltre allo Zurita, sia stata la lettera del Da Trezzo. Purtroppo non posseggo il testo dei Dispacci Sforzeschi da Napoli edito da Senatore, quindi ho reperito il resoconto del Da Trezzo sull'incoronazione da un saggio di Giuliana Vitale. Ho l'impressione che l'errore sia generato dal fatto che il Da Trezzo non specifichi il luogo dell'incoronazione e che Nunziante cada nell'errore perché la lettera che l'ambasciatore scrisse allo Sforza fu scritta a Bari.
@@emanuele9311 La sua è una ipotesi ulteriore e più che legittima. Grazie a lei per aver animato il dibattito sulla storia col suo intervento.
Skanderbeg era a fianco a re