12:33 La portata "trans-generazionale" della nostra visione (in questo caso, disillusa) del mondo è un aspetto serissimo, grazie di averlo messo in luce. A volerne parlare in termini di paradosso (come per l'iperspecializzazione che ci rende più competenti e più ignoranti insieme), l'idea del futuro-minaccia sembra fare capo all'ideologia del progresso indefinito e, contemporaneamente, anche a una forte arrendevolezza, il "sentimento dell'ormai": oggigiorno viviamo in un mondo fatto così, ormai le cose vanno in questo modo... Come se nulla di ciò che è in nostro potere potesse fare la differenza
Verissimo, e questa tendenza è davvero perniciosa. A risentirne più di tutti, ovviamente, sono i ragazzx: dal momento che il futuro non è più qualcosa di desiderabile (ma è, appunto, una minaccia, rispetto alla quale possiamo solo rassegnarci) viene fortemente minato - per citare gli autori - il desiderio stesso di "apprendere" (dei bambinx e dei ragazzx) che è "desiderio di vita" (vitale). Tolto il desiderio di vita, rimane solo un istinto di sopravvivenza...
Sul tema dell'adulto educatore in "un'epoca di passioni tristi", del futuro come minaccia, io ho trovato estremamente calzante un film dei D'Innocenzo, "Favolacce"...
Grazie per questa recensione
Un libro piccolo ma ricco di suggestioni!🤓
12:33 La portata "trans-generazionale" della nostra visione (in questo caso, disillusa) del mondo è un aspetto serissimo, grazie di averlo messo in luce. A volerne parlare in termini di paradosso (come per l'iperspecializzazione che ci rende più competenti e più ignoranti insieme), l'idea del futuro-minaccia sembra fare capo all'ideologia del progresso indefinito e, contemporaneamente, anche a una forte arrendevolezza, il "sentimento dell'ormai": oggigiorno viviamo in un mondo fatto così, ormai le cose vanno in questo modo... Come se nulla di ciò che è in nostro potere potesse fare la differenza
Verissimo, e questa tendenza è davvero perniciosa. A risentirne più di tutti, ovviamente, sono i ragazzx: dal momento che il futuro non è più qualcosa di desiderabile (ma è, appunto, una minaccia, rispetto alla quale possiamo solo rassegnarci) viene fortemente minato - per citare gli autori - il desiderio stesso di "apprendere" (dei bambinx e dei ragazzx) che è "desiderio di vita" (vitale). Tolto il desiderio di vita, rimane solo un istinto di sopravvivenza...
Sul tema dell'adulto educatore in "un'epoca di passioni tristi", del futuro come minaccia, io ho trovato estremamente calzante un film dei D'Innocenzo, "Favolacce"...
Grazie per i commenti e per il suggerimento Danila, ho visto anche io quel film e concordo in pieno con te!