Forse perché la passione vince su quello che la società ci impone? Ma che discorso è la disinformazione?! Pensi che tutti quelli che scelgano corsi diversi da ingegneria e professioni sanitarie non siano al corrente del fatto che questi corsi sono quelli che offrono più lavoro? Io ho studiato ben altro nella mia vita, porto avanti una passione che dura da quando avevo 10 anni e non tornerei mai indietro per fare qualcosa che mi dia più possibilità di lavoro. Preferisco impegnarmi, anche a costo di andare via, per qualcosa che amo che fare un lavoro per tutta la vita che non mi piace, non mi appassiona. Poi quando in giro senti di disastri chiediti perché, chiediti se fare un lavoro per cui non si è portati e non entusiasma possa risultare corretto. Senza contare anche un altro fattore importante: il mercato è già saturo così, figuriamoci se facessimo tutti professioni sanitarie e ingegneria. Il problema non è la scelta di lauree “inutili” (non esiste nulla di inutile, tutto serve, e se lo definisci inutile evidentemente hai qualche carenza in merito al ruolo che gli altri settori occupano nella crescita sia del singolo che del collettivo), il problema è l’Italia di oggi. Le strutture sanitarie necessitano di medici e infermieri, MA non ci sono assunzioni. Gli ingegneri vengono chiamati anche per competenze che non sono loro MA poi senti parlare dell’”Italia dei disastri”. Bene, allora incominciamo a pensare un attimo a come cambiare questa tendenza assolutamente sbagliata e in realtà poco proficua, invece di seguirla.
Sono d'accordissimo. A parte l'idea completamente malsana di dirottare gente sulle facoltà scientifiche solo perché là "c'è ancora qualcosa da rosicchiare", il counseling offerto dal tipo non mi pare di alcun valore. Poi ho guardato il suo CV in Linkedin e ha una triennale in Economia. Come se la sua fosse una laurea STEM che dà lavoro a prescindere (sai quanti economisti sono a spasso oggi?).
@@franzbiberkopf9179 io ho portato avanti 5 anni e mezzo di studi scientifici e sono assolutamente consapevole di due aspetti. Il primo, anche con una laurea scientifica non hai l'assoluta certezza di poter rosicare qualcosa e secondo, ci sono corsi di laurea non scientifici che ti possono aprire molte più porte e spesso vengono sottovalutati. Poi uno con la triennale in Economia che fa discorsi del genere fa intendere solo di essere infelice della scelta che ha preso. Altrimenti non avrebbe motivo
@@monicapernice1018 Sì sono d'accordo. Credo che il problema sia l'assenza di un percorso non-universitario post-scuola-secondaria, come per esempio c'è in Germania e in altri paesi del Nord. Ma, come dici tu, di sicuro non aiuta affidarsi a certi individui.
Io voglio fare quest'anno biotecnologie sanitarie, per poi fare biotecnologie mediche o farmaceutiche, alla Federico ii anche se mi è stato detto che è una laurea praticamente inutile, però sinceramente non me ne importa, è quello che voglio fare dalla terza superiore (sono tra i vincitori del concorso di quest'anno)
Fortunatamente ognuno di noi ha passioni e predisposizioni diverse, non tutti sono portati a corsi di laurea come ingegneria e medicina. Concordo sul fatto che i corsi umanistici vengano scelti dalla stragrande maggioranza dei giovani per via della storia del nostro Paese, la cui classe dirigente dell'epoca era formata prevalentemente da avvocati e giuristi. Questo ha notevolmente influito sull'attuale processo decisionale dei ragazzi, i quali preferiscono di gran lunga laurearsi in materie umanistiche. Tra i punti da lei elencati, avrei aggiunto anche la predisposizione, la passione e la voglia di accrescere la propria cultura. Oggi giorno si antepongono valori come il successo e la realizzazione individuale, valori che apparentemente sembrerebbero condurre alla felicità, ma che invece si scontrano inevitabilmente con altri sistemi di valori opposti, come ebbe bene a dire il sociologo tedesco Max Weber. Questo rassegnarsi a ciò che la società vuole, questo individualismo edonistico che disgrega le comunità, questa "filosofia del denaro" tanto criticata da Georg Simmel nell'omonima sua opera, sono i sintomi della cosiddetta "società liquida".
Ma se una persona, come ad esempio me, non è in grado di sostenere un percorso universitario incentrato su materie come matematica, fisica o chimica poiché non ne possiede le capacità necessarie cosa dovrebbe fare? Semplice imputare la colpa all'accidia delle persone, senza però ragionare sul fatto che la loro scela potrebbe essere motivata dalla mancanza di competenze e capacità in materie di indirizzo scientifico
@@lukch3669 si possono fare entrambe le cose contemporaneamente. Se si vuole accrescere la propria conoscenza si può studiare parallelamente al lavoro, ma non penso di dovere spiegazioni ad uno che forsnisce una risposta tanto troglodita
@@Martin-cb1urse hai giá un lavoro fisso e studi per accrescere la tua cultura personale non c'è nulla di scorretto,ma se studi e basta e magari ti laurei in scienze politiche(per farti un esempio)e hai difficoltá a trovar lavoro non ti puoi lamentare....
Paolo Marzano la fisica è davvero bella, purtroppo l’Italia non offre molto agli scienziati, questo è un paese per lazzaroni che studiano scienze politiche e giurisprudenza
Forse sono io che vivo una in una realtà parallela ma tutti questi ragazzi che fanno facoltà inutili io non li vedo, incontro in continuazione ragazzi con qualche anno in meno di me che si iscrivono ad ingegneria( un sacco) una marea che impazzisce per entrare a medicina( perché in questo paese ormai avviato al declino stile argentino è ormai l' unico lavoro che consente il benessere e stabilità assicurati come un tempo l" impiego in comune o in provincia) e poi informatica, biotecnologie ecc. Inoltre il numero di ragazzi che fa il liceo scientifico aumenta a dismisura ogni anno mentre sempre meno fanno gli istituti tecnici( questo è il vero problema in Italia non la laurea). La facoltà di giurisprudenza, per esempio, negli ultimi anni ha registrato cali drastici nelle iscrizioni proprio a seguito dei dati occupazionali: questo vuol dire che le famiglie sono consapevoli delle dinamiche lavorative e seguono il "mercato" . Per gli studi che faccio non posso che non credere in una logica di mercato, oggi c'è una fase di espansione delle facoltà tecniche( non scientifiche perché sono due cose diverse!) ma non è affatto detto che tra 10-15 anni vi sia anche li una saturazione o comunque forte concorrenza che abbatterà i salari e renderà meno attraenti quei percorsi( cosa che è gia successa in passato con gli ingegneri civili, il cui numero in Italia è molto alto e il settore delle costruzioni in Italia è morto) . Ho parlato fino ad adesso in termini di economicitá perché la società di oggi guarda solo più questo ma trovo aberrante porre come unico fattore di scelta il denaro.
2:45 "una scelta vostra" ma cos'è, hai avuto un'epifania istantanea? Fino a due secondi prima continuavi a dire che è per mancanza di informazione, di un orientamento corretto, si è sempre fatto così... Beh, piccola rivelazione: nulla è inutile, non è inutile filosofia, come non lo sono lettere eccetera eccetera, e anche ammesso (e non concesso) che esistano ambiti inutili, che non portano assolutamente lavoro, perché la gente ci si dovrebbe iscrivere? Perché quelle facoltà sono ancora vive e attirano tanti studenti? Evidentemente, tanto inutili e sforna-disoccupati non lo sono
Conoscere le "esternalità" in economia è strategico per riuscire nel mercato, il mercato non è meritocratico. Le "esternalità" per loro definizione stessa non sono prevedibili. Quindi se vuoi fare impresa e ti prestano il capitale, tanto vale giocarlo al casinò. Abbiamo le stesse probabilità, risparmiamo fatica e tempo. Ho letto come se fare impresa fosse questione di capacità. Mi è sembrato di piombare dritto dritto nelle favole americane anni '80 della terra delle pari opportunità per tutti, gli USA. Balle buone per chi non ha memoria storica forse.
Passare anni a studiare basandosi sul "mercato" che bella prospettiva, poi chi ha detto che l'obiettivo principale dello studio sia un lavoro da stipendiato ben pagato? In questo breve video che se analizzato attentamente fa acqua da tutte le parti, si sta instillando l'idea che la scelta debba accontentare soggetti terzi "e non il diretto interessato". Chi segue le proprie inclinazioni vince sempre, attraversando momenti brutti e momenti belli della vita, ma con la consapevolezza di aver posto le basi per la realizzazione dei propri talenti, e non certo i desideri di qualcun altro "che necessita di manodopera "la vita è troppo breve per sprecarla a realizzare desideri che non ci appartengono".
Se hai medici, negli ospedali, stanno decurtando le entrate e ne assumo di meno a causa della diminuzione crescente del budget??? Una laurea che insegni ad abbattere le persone che tagliano i costi forse sarebbe utile... è il "taglio dei costi ad ogni costo" il vero nemico. 😂😂😂
Forse e per fortuna il "lavoro" (schiavistico) non è più l'obiettivo delle persone. Vi servono? stipendiateli e pagategli li studi. E mettete professori che non abbiano come scopo principale della loro vita quello di farti passare la voglia di studiare.
No, non c'entra un cazzo Se io sono un appassionato di lettere mica vado a studiare fisica, la colpa è dello stato che non offre le possibilità per lavorare in quello che sei specializzato
@@ersizyka5682 Se la tua laurea non porta a niente perché chiunque può fare quello che puoi fare tu, e inoltre fai un percorso di laurea facile, non è colpa dello stato, è colpa tua. L’unica colpa dello stato é quella di non informare le persone già dai 16/17 anni sul mondo del lavoro, ma lo stato non crea posti dal nulla, non può dare lavoro a persone che non sanno fare niente. Si, perché che si voglia ammettere o meno, un neolaureato in materie umanistiche non sa fare niente, o comunque non sa fare più di una qualunque persona sulla faccia della terra. Per chi ancora non lo ha capito, non è il mondo che deve adattarsi a noi, siamo noi che dobbiamo adattarci al mondo. Se hai la passione per la filosofia, o per le scienze politiche, devi essere consapevole del fatto che non esistono sbocchi professionali per queste lauree, primo perché proprio non ci sono, secondo perché anche i pochi che ci sono possono essere tranquillamente soppiantati da una qualsiasi persona con un diploma scolastico. Non si può pretendere di leggere cose dai libri, imparare a memoria due cagate, e di essere pure pagati grazie alle tue “skills” da lettore. Punto.
Forse perché la passione vince su quello che la società ci impone? Ma che discorso è la disinformazione?! Pensi che tutti quelli che scelgano corsi diversi da ingegneria e professioni sanitarie non siano al corrente del fatto che questi corsi sono quelli che offrono più lavoro? Io ho studiato ben altro nella mia vita, porto avanti una passione che dura da quando avevo 10 anni e non tornerei mai indietro per fare qualcosa che mi dia più possibilità di lavoro. Preferisco impegnarmi, anche a costo di andare via, per qualcosa che amo che fare un lavoro per tutta la vita che non mi piace, non mi appassiona. Poi quando in giro senti di disastri chiediti perché, chiediti se fare un lavoro per cui non si è portati e non entusiasma possa risultare corretto.
Senza contare anche un altro fattore importante: il mercato è già saturo così, figuriamoci se facessimo tutti professioni sanitarie e ingegneria. Il problema non è la scelta di lauree “inutili” (non esiste nulla di inutile, tutto serve, e se lo definisci inutile evidentemente hai qualche carenza in merito al ruolo che gli altri settori occupano nella crescita sia del singolo che del collettivo), il problema è l’Italia di oggi. Le strutture sanitarie necessitano di medici e infermieri, MA non ci sono assunzioni. Gli ingegneri vengono chiamati anche per competenze che non sono loro MA poi senti parlare dell’”Italia dei disastri”. Bene, allora incominciamo a pensare un attimo a come cambiare questa tendenza assolutamente sbagliata e in realtà poco proficua, invece di seguirla.
Sono d'accordissimo. A parte l'idea completamente malsana di dirottare gente sulle facoltà scientifiche solo perché là "c'è ancora qualcosa da rosicchiare", il counseling offerto dal tipo non mi pare di alcun valore. Poi ho guardato il suo CV in Linkedin e ha una triennale in Economia. Come se la sua fosse una laurea STEM che dà lavoro a prescindere (sai quanti economisti sono a spasso oggi?).
@@franzbiberkopf9179 io ho portato avanti 5 anni e mezzo di studi scientifici e sono assolutamente consapevole di due aspetti. Il primo, anche con una laurea scientifica non hai l'assoluta certezza di poter rosicare qualcosa e secondo, ci sono corsi di laurea non scientifici che ti possono aprire molte più porte e spesso vengono sottovalutati. Poi uno con la triennale in Economia che fa discorsi del genere fa intendere solo di essere infelice della scelta che ha preso. Altrimenti non avrebbe motivo
@@monicapernice1018 Sì sono d'accordo. Credo che il problema sia l'assenza di un percorso non-universitario post-scuola-secondaria, come per esempio c'è in Germania e in altri paesi del Nord. Ma, come dici tu, di sicuro non aiuta affidarsi a certi individui.
Monica P ti sei arrabbiata parecchio
Io voglio fare quest'anno biotecnologie sanitarie, per poi fare biotecnologie mediche o farmaceutiche, alla Federico ii anche se mi è stato detto che è una laurea praticamente inutile, però sinceramente non me ne importa, è quello che voglio fare dalla terza superiore (sono tra i vincitori del concorso di quest'anno)
Perché non tutti vogliono diventare medici
Fortunatamente ognuno di noi ha passioni e predisposizioni diverse, non tutti sono portati a corsi di laurea come ingegneria e medicina. Concordo sul fatto che i corsi umanistici vengano scelti dalla stragrande maggioranza dei giovani per via della storia del nostro Paese, la cui classe dirigente dell'epoca era formata prevalentemente da avvocati e giuristi. Questo ha notevolmente influito sull'attuale processo decisionale dei ragazzi, i quali preferiscono di gran lunga laurearsi in materie umanistiche. Tra i punti da lei elencati, avrei aggiunto anche la predisposizione, la passione e la voglia di accrescere la propria cultura. Oggi giorno si antepongono valori come il successo e la realizzazione individuale, valori che apparentemente sembrerebbero condurre alla felicità, ma che invece si scontrano inevitabilmente con altri sistemi di valori opposti, come ebbe bene a dire il sociologo tedesco Max Weber. Questo rassegnarsi a ciò che la società vuole, questo individualismo edonistico che disgrega le comunità, questa "filosofia del denaro" tanto criticata da Georg Simmel nell'omonima sua opera, sono i sintomi della cosiddetta "società liquida".
@Der Direktor
Ti stimo ahaha
@Der Direktor Perché 'cattoprovinciali'?
Ma se una persona, come ad esempio me, non è in grado di sostenere un percorso universitario incentrato su materie come matematica, fisica o chimica poiché non ne possiede le capacità necessarie cosa dovrebbe fare? Semplice imputare la colpa all'accidia delle persone, senza però ragionare sul fatto che la loro scela potrebbe essere motivata dalla mancanza di competenze e capacità in materie di indirizzo scientifico
Andare a lavorare,invece di perdere tempo a studiare robe inutili....
@@lukch3669 si possono fare entrambe le cose contemporaneamente. Se si vuole accrescere la propria conoscenza si può studiare parallelamente al lavoro, ma non penso di dovere spiegazioni ad uno che forsnisce una risposta tanto troglodita
@@Martin-cb1urse hai giá un lavoro fisso e studi per accrescere la tua cultura personale non c'è nulla di scorretto,ma se studi e basta e magari ti laurei in scienze politiche(per farti un esempio)e hai difficoltá a trovar lavoro non ti puoi lamentare....
Mi dispiace ma non hai capito assolutamente nulla sul modo di scegliere l'università e sui meccanismi di scelta
Io dal 27 ottobre 2017 ho una laurea in fisica, ma non ho un lavoro.
L'hai trovato?
Godo
@@intermaths1128 Perché godi? Hai una laurea inutile? Oppure non hai una laurea?
@@PaoloMarzano lo troverai.. sei uno scienziato.. sii fiducioso!!
Paolo Marzano la fisica è davvero bella, purtroppo l’Italia non offre molto agli scienziati, questo è un paese per lazzaroni che studiano scienze politiche e giurisprudenza
Forse sono io che vivo una in una realtà parallela ma tutti questi ragazzi che fanno facoltà inutili io non li vedo, incontro in continuazione ragazzi con qualche anno in meno di me che si iscrivono ad ingegneria( un sacco) una marea che impazzisce per entrare a medicina( perché in questo paese ormai avviato al declino stile argentino è ormai l' unico lavoro che consente il benessere e stabilità assicurati come un tempo l" impiego in comune o in provincia) e poi informatica, biotecnologie ecc. Inoltre il numero di ragazzi che fa il liceo scientifico aumenta a dismisura ogni anno mentre sempre meno fanno gli istituti tecnici( questo è il vero problema in Italia non la laurea). La facoltà di giurisprudenza, per esempio, negli ultimi anni ha registrato cali drastici nelle iscrizioni proprio a seguito dei dati occupazionali: questo vuol dire che le famiglie sono consapevoli delle dinamiche lavorative e seguono il "mercato" . Per gli studi che faccio non posso che non credere in una logica di mercato, oggi c'è una fase di espansione delle facoltà tecniche( non scientifiche perché sono due cose diverse!) ma non è affatto detto che tra 10-15 anni vi sia anche li una saturazione o comunque forte concorrenza che abbatterà i salari e renderà meno attraenti quei percorsi( cosa che è gia successa in passato con gli ingegneri civili, il cui numero in Italia è molto alto e il settore delle costruzioni in Italia è morto) . Ho parlato fino ad adesso in termini di economicitá perché la società di oggi guarda solo più questo ma trovo aberrante porre come unico fattore di scelta il denaro.
2:45 "una scelta vostra" ma cos'è, hai avuto un'epifania istantanea? Fino a due secondi prima continuavi a dire che è per mancanza di informazione, di un orientamento corretto, si è sempre fatto così...
Beh, piccola rivelazione: nulla è inutile, non è inutile filosofia, come non lo sono lettere eccetera eccetera, e anche ammesso (e non concesso) che esistano ambiti inutili, che non portano assolutamente lavoro, perché la gente ci si dovrebbe iscrivere? Perché quelle facoltà sono ancora vive e attirano tanti studenti? Evidentemente, tanto inutili e sforna-disoccupati non lo sono
La gente deve fare impresa...avere un titolo di studio alto,non significa essere arrivati!
Conoscere le "esternalità" in economia è strategico per riuscire nel mercato, il mercato non è meritocratico. Le "esternalità" per loro definizione stessa non sono prevedibili. Quindi se vuoi fare impresa e ti prestano il capitale, tanto vale giocarlo al casinò. Abbiamo le stesse probabilità, risparmiamo fatica e tempo. Ho letto come se fare impresa fosse questione di capacità. Mi è sembrato di piombare dritto dritto nelle favole americane anni '80 della terra delle pari opportunità per tutti, gli USA. Balle buone per chi non ha memoria storica forse.
Però poi alla fine non hai indicato i corsi con sbocchi di lavoro? Credevo che nominassi qualche corso di laurea con sbocco di lavoro!
Passare anni a studiare basandosi sul "mercato" che bella prospettiva, poi chi ha detto che l'obiettivo principale dello studio sia un lavoro da stipendiato ben pagato? In questo breve video che se analizzato attentamente fa acqua da tutte le parti, si sta instillando l'idea che la scelta debba accontentare soggetti terzi "e non il diretto interessato".
Chi segue le proprie inclinazioni vince sempre, attraversando momenti brutti e momenti belli della vita, ma con la consapevolezza di aver posto le basi per la realizzazione dei propri talenti, e non certo i desideri di qualcun altro "che necessita di manodopera "la vita è troppo breve per sprecarla a realizzare desideri che non ci appartengono".
Economia e giurisprudenza sono diventate lauree deboli. Io mi pento amaramente di aver fatto economia ho 32 anni suonati e non lavoro.
Bhe economia va integrata con skill personali master e magistrale
Se hai medici, negli ospedali, stanno decurtando le entrate e ne assumo di meno a causa della diminuzione crescente del budget??? Una laurea che insegni ad abbattere le persone che tagliano i costi forse sarebbe utile... è il "taglio dei costi ad ogni costo" il vero nemico. 😂😂😂
Forse e per fortuna il "lavoro" (schiavistico) non è più l'obiettivo delle persone. Vi servono? stipendiateli e pagategli li studi. E mettete professori che non abbiano come scopo principale della loro vita quello di farti passare la voglia di studiare.
Ma chi sei? Il figlio del ragionier Filini?
Perché siamo tutti terrorizzati dalla matematica, chimica ecc.. Perché nelle scuole non sanno insegnarle
Ti rispondo io perché: perché sono più facili ed è una scusante per aspettare per andare a lavorare
Tu in cosa sei laureato?
No, non c'entra un cazzo
Se io sono un appassionato di lettere mica vado a studiare fisica, la colpa è dello stato che non offre le possibilità per lavorare in quello che sei specializzato
@@ersizyka5682 Se la tua laurea non porta a niente perché chiunque può fare quello che puoi fare tu, e inoltre fai un percorso di laurea facile, non è colpa dello stato, è colpa tua. L’unica colpa dello stato é quella di non informare le persone già dai 16/17 anni sul mondo del lavoro, ma lo stato non crea posti dal nulla, non può dare lavoro a persone che non sanno fare niente. Si, perché che si voglia ammettere o meno, un neolaureato in materie umanistiche non sa fare niente, o comunque non sa fare più di una qualunque persona sulla faccia della terra. Per chi ancora non lo ha capito, non è il mondo che deve adattarsi a noi, siamo noi che dobbiamo adattarci al mondo. Se hai la passione per la filosofia, o per le scienze politiche, devi essere consapevole del fatto che non esistono sbocchi professionali per queste lauree, primo perché proprio non ci sono, secondo perché anche i pochi che ci sono possono essere tranquillamente soppiantati da una qualsiasi persona con un diploma scolastico. Non si può pretendere di leggere cose dai libri, imparare a memoria due cagate, e di essere pure pagati grazie alle tue “skills” da lettore. Punto.
FALLITI FALLITI FALLITI FALLITI!
Lambrenedetto 😂