Eccellente esemplificazione di un aspetto tecnico davvero fondamentale e ancora oggi poco praticato (rispetto a quanto dovrebbe). Bellissimo e molto sentito il ricordo del grande Pollini che viene fuori da questi video a lui dedicati. Grazie!
Gli andamenti metronomici ai quali P. eseguiva le opere del Classicismo viennese erano generalmente più rapidi di quelli usati nella grande tradizione interpretativa tedesca (in un'intervista egli ringrazia Böhm per averlo supportato in ciò). Ovviamente, la rapidità di esecuzione non generava un senso di "fretta". Ho sempre pensato che fosse connaturata della grande tensione cui sottoponeva la partitura, secondo la metafora "idraulica" di Celibidache: in un tubo più stretto l'acqua scorre più velocemente. Lei cosa ne pensa, M. Prosseda?
Due commenti di getto a quanto hai detto. Il primo è come avrebbe commentato l’insegnamento di Pollini Glen Gould? Glen articola tantissimo e suona con il polso basso. Eppure riesce ad esprimere una velocità notevole, senza andare (troppo) a scapito del legato. Il secondo commento è che l’approccio di pollini non riesce a dare al suono quel tipico tono percussivo e anche metallico che alle volte mi sembra appropriato…per esempio nella musica clavicembalistica. Grazie di cuore per i tuoi video!
Video molto interessante vorrei aggiungere che Pollini,particolarmente negli anni giovanili,sedeva molto più alto di Lei facilitato anche da una mano grande, la seduta che Lei adotta si avvicina più a quella di Horowitz e ABM.Il Maestro Rattalino addirittura sentenziò che Horowitz usasse i muscoli dorsali per produrre il suono.
Eccellente esemplificazione di un aspetto tecnico davvero fondamentale e ancora oggi poco praticato (rispetto a quanto dovrebbe). Bellissimo e molto sentito il ricordo del grande Pollini che viene fuori da questi video a lui dedicati. Grazie!
Eccellente
Il tuo commento, grande maestro carissimo 👏👏👏
Gli andamenti metronomici ai quali P. eseguiva le opere del Classicismo viennese erano generalmente più rapidi di quelli usati nella grande tradizione interpretativa tedesca (in un'intervista egli ringrazia Böhm per averlo supportato in ciò). Ovviamente, la rapidità di esecuzione non generava un senso di "fretta". Ho sempre pensato che fosse connaturata della grande tensione cui sottoponeva la partitura, secondo la metafora "idraulica" di Celibidache: in un tubo più stretto l'acqua scorre più velocemente. Lei cosa ne pensa, M. Prosseda?
Due commenti di getto a quanto hai detto. Il primo è come avrebbe commentato l’insegnamento di Pollini Glen Gould? Glen articola tantissimo e suona con il polso basso. Eppure riesce ad esprimere una velocità notevole, senza andare (troppo) a scapito del legato. Il secondo commento è che l’approccio di pollini non riesce a dare al suono quel tipico tono percussivo e anche metallico che alle volte mi sembra appropriato…per esempio nella musica clavicembalistica. Grazie di cuore per i tuoi video!
Video molto interessante vorrei aggiungere che Pollini,particolarmente negli anni giovanili,sedeva molto più alto di Lei facilitato anche da una mano grande, la seduta che Lei adotta si avvicina più a quella di Horowitz e ABM.Il Maestro Rattalino addirittura sentenziò che Horowitz usasse i muscoli dorsali per produrre il suono.