Di cosa siamo schiavi oggi?

Поделиться
HTML-код
  • Опубликовано: 8 сен 2024
  • A conversazione con Luciano Canfora, storico e filologo, autore del libro "La schiavitù del Capitale": le nuove forme di sfruttamento, la libertà e schiavitù, il disagio delle nuove generazioni. Conduce Emilia Zazza.
    Quante Storie Web

Комментарии • 29

  • @valeriabedin6428
    @valeriabedin6428 7 лет назад +13

    evviva luciano canfora! Lo seguo e ascolto con molta soddisfazione.

  • @marcocolladon4730
    @marcocolladon4730 7 лет назад +9

    Nel lavoro ho sofferto molto.Da quando l'azienda dove lavoravo e' fallita, mi sono ritrovato a cambiare più' lavori. Non mi sono mai perso d'animo e diciamo che sono riuscito a galleggiare nella grave crisi che abbiamo attraversato. Condivido molto quello che dice Canfora. Oggi il lavoro e' profitto, capitale e al lavoratore restano le briciole.

    • @linacipullo8960
      @linacipullo8960 2 года назад

      Siamo tornati indietro di 50 anni, di hanno solo doveri e nessun diritto

    • @linacipullo8960
      @linacipullo8960 2 года назад

      Si pagano tasse e tributi senza ricevere i servizi adrguati

  • @rosavitiello8500
    @rosavitiello8500 2 года назад

    BUONGIORNO grazie a voi Al prof Luciano Canfora

  • @ishmael1973
    @ishmael1973 3 года назад +2

    "La storia è come un fiume che si fa il suo letto mentre scorre" (14.08): quest'uomo è un maestro che meriterebbe di essere ascoltato dall'umanità intera!

  • @raffaelecarluccio6961
    @raffaelecarluccio6961 6 лет назад +3

    Professore è un privilegio poterla ascoltare..

  • @rosavitiello8500
    @rosavitiello8500 2 года назад

    Grazie x questo ascolto

  • @pleiadiano
    @pleiadiano 6 лет назад +3

    Bravo Canfora, condivido del tutto i suoi giusti giudizi!

  • @g.n.1393
    @g.n.1393 4 года назад +4

    Colosso. Patrimonio nazionale

  • @eddacanali3635
    @eddacanali3635 5 лет назад +2

    GRAZIE. GRAZIE. È UTILISSIMO E DI GRANDE INTERESSE. ASCOLTARE LE SUE LEZIONI._!! SAREBBE UTILISSIMO INSERIRE I SUOI SCRITTI NEI TESTI SCOLASTICI.!_. STUPENDO PERSONAGGIO ANCHE PERCHÉ. COMUNISTA...!!! GRAZIE. GRAZIE.

  • @annanucciarelli1143
    @annanucciarelli1143 2 года назад

    Vero: tre sono i tempi pensare parlare scrivere. Il compiuter fà perdere il senso dei tempi, gli occhi superano le mani

  • @doccal5896
    @doccal5896 6 лет назад +2

    Che mente, che cultura!

  • @flavianon6866
    @flavianon6866 7 лет назад +4

    Se questa signora parlasse di meno... dando più spazio al professore, farebbe una buona azione!

  • @user-mb2im5nv9r
    @user-mb2im5nv9r 7 лет назад +2

    ciao SCHIAVI DELLA RAI

  • @DrDivago
    @DrDivago 7 лет назад +2

    Canfora sembra sia legato ad un modello d’interpretazione economico non particolarmente accurato in cui vede, per sua ammissione, il profitto come “l’alfa e l’omega del capitale” (vedi da 2:19 in poi): questo è uno tra gli errori più grandi che si possano commettere nell’analisi dei meccanismi economici...
    Continua, poi, anche in questo video, a ribadire l’errore secondo cui la guerra civile americana sia stata l’unica guerra combattuta sul territorio degli Stati Uniti - vedi la guerra del 1812 durante la quale le truppe inglesi arrivarono anche ad incendiare persino la Casa Bianca (1814), senza voler poi ricordare altre vicende. Non è la prima volta che Canfora ritorna su quest’inesattezza.
    Che, poi, l’antidoto alla svalutazione dell’umano a favore dell’omologazione e dell’apoteosi dell’egotismo e del narcisismo contemporanei sia “l’organizzazione”, come ribadisce, è tanto stupefacente quanto bizzarro.

    • @pisnell
      @pisnell 7 лет назад +2

      Purtroppo non è tanto Canfora a valutare il profitto in tal senso, quanto proprio il grande capitale: certo, con tutti i meccanismi legali che semplificano il "lavoro" ( la finanziarizzazione dell'economia con la tipica ingegneria derivativa e cartolarizzativa - tutta soltanto speculativa con i CDS o le SPV, e l'anonimato dello shadow banking e delle dark pools -; o i paradisi fiscali - che già da soli , insieme all'asimmetria informativa, direi aboliscono ogni concorrenza etc.).
      Quanto allo stupore per il salvifico valore dell'organizzazione, esso mostra forse la sua poca dimestichezza con la tradizione social-comunista: tutta una febbrile riflessione su come trasporre fattivamente lo "unitevi" cui si invitano i "lavoratori di tutto il mondo": ovvero, come far loro maturare una "coscienza di classe"; tema che è per es. la luce costante sullo sfondo di tutta l'opera , non solo intellettuale, di Gramsci.

    • @DrDivago
      @DrDivago 7 лет назад

      Concordo sulla natura generale del problema, ossia una certa percezione diffusa della questione economica come di una questione relativa al profitto o, per meglio dire, alla massimizzazione di questo; mi permetto, però, di dissentire sugli scopi finali di quest'impostazione detta "economica". Analizzando meglio la storia delle economie e, in particolare della finanziarizzazione di queste in epoca contemporanea, non si può non notare come l'idea del profitto sia la mera carota che serve a far andare avanti l'asino che gira la macina dei cosiddetti "potenti". In realtà le oligarchie dominanti vogliono - da sempre - unicamente controllare tutti i mezzi per determinare tutti i fini e, in questo contesto, il "profitto" è uno tra i tanti mezzi per determinare i fini. "Per chi conta, il denaro non conta" significa, in altre parole, che per l'oligarca il denaro è mero strumento per la determinazione dei fini che gli consentono di detenere tutti i mezzi (quello che, in termini semplicistici, viene anche detto "potere"). Per quanto riguarda il "salvifico valore dell'organizzazione" teso al maturare di una "coscienza di classe", mi pareva chiaro che gli ultimi decenni abbiano dimostrato proprio la pochezza di tale concetto in quanto, proprio quella cosiddetta classe "salvifica" dei "lavoratori di tutto il mondo", invece di unirsi è caduta, come l'ultimo degli allocchi, nella trappola delle merci e dell'oligarca che, come si ricordava sopra, gli ha astutamente messo davanti la solita carota fatta di oggetti di consumo e ammissione gregaria al gioco, per far ballare tutti al ritmo della musica dei pochi. Credo che il valore sociale della cultura, proprio in un contesto sociale grave come quello contemporaneo, sia proprio quello di offrire altri strumenti per poter vedere con chiarezza non soltanto la carota e il bastone, ma anche la piccolezza della mano di coloro che reggono tali mezzi per determinare tali fini.

    • @pisnell
      @pisnell 7 лет назад +1

      Circa il secondo aspetto, il mio appunto riguardava non il merito, ma il suo stupore riguardo al "bizzarro" riferimento all'organizzazione, che non sarebbe tale se si fosse dimestichi con una precisa tradizione ; quanto al merito, vedo che il suo conclusivo riferimento alla funzione sociale della cultura la trova , non so se consapevolmente, concorde con quella tradizione: coscienza di classe , per usare la consueta terminologia , importa appunto sollevarsi, vedere e conoscere tutte le carote e i bastoni del caso; c'è poi sempre un piano superiore a cui elevarsi, senza però che si debba indicarlo fra le nebbie lontane ogni volta, nella classica pratica benaltrovista.
      Riguardo al primo aspetto, trovo poco commentabili le posizioni liquidatorie, specie poi di esperienze assai complesse e che parlano solo a chi le accosta con attenzione .Chi ha letto Germinale o Dickens distrattamente, senza fremere?
      Se dunque si volessero seriamente esaminare per es. i 10 punti del Manifesto, si noterebbe facilmente che hanno importato lotte , spesso lunghe e tragiche ed epiche, ma non senza frutto.
      Prendiamo l'ultimo: cosa fa risuonare in noi?
      _10°) Istruzione pubblica e gratuita di tutti i bambini, abolizione del lavoro dei fanciulli nelle fabbriche, così come viene attualmente praticato. Combinazione dell’istruzione con la produzione materiale, ecc._
      Guardiamone altri:
      _1°) Espropriazione della proprietà fondiaria e confisca della rendita fondiaria a vantaggio dello Stato._
      _2°) Imposta fortemente progressiva._
      _5°) Centralizzazione del credito nelle mani dello Stato per mezzo di una banca nazionale con capitale dello Stato e con monopolio esclusivo._
      _6°) Centralizzazione di tutti i mezzi di trasporto nelle mani dello Stato._
      _7°) Aumento delle manifatture nazionali e dei mezzi di produzione, dissodamento dei terreni incolti e miglioramento delle terre coltivate secondo un sistema collettivo._
      *Ci sarebbe poi da considerare l'ispirazione fornita alle lotte anticoloniali in tutto il mondo, che dovevano fronteggiare situazioni come quelle descritte da Chomsky nel suo documentato " I cortili dello zio Tom", studio attempato ma preciso, che cito perché liberamente disponibile in rete ( **********www.tmcrew.org/archiviochomsky/ziosam_00.html** ) , e da cui riporto un paio di passi:*
      _I principali obiettivi della politica estera Usa
      IL NOSTRO IMPEGNO PER LA DEMOCRAZIA
      In tutti i documenti ufficiali, gli analisti politici statunitensi ribadivano la loro convinzione che la minaccia più grave contro il Nuovo Ordine Mondiale guidato dagli americani fosse il nazionalismo del Terzo Mondo - chiamato a volte ultranazionalismo: quei "regimi nazionalistici" che sono sensibili alla "richiesta del popolo di un immediato miglioramento dei bassi livelli di vita delle masse" e di una produzione da destinare alle necessità interne. [8]
      Il loro scopo ultimo, ripetuto più e più volte, era quello di impedire che tali regimi "ultranazionalisti" arrivassero al potere o - se per qualche disgraziata circostanza ci fossero riusciti - di rovesciarli e installare al loro posto governi che favorissero gli investimenti di capitali interni ed esteri, le produzioni per l'esportazione e il diritto delle multinazionali di portare i proventi all'estero. (Questi obiettivi non vengono mai discussi nei documenti top secret, si danno per scontati. Per uno stratega americano, sono un po' come l'aria che respira.)
      Gli Usa fanno così affidamento sull'uso della forza, e stringono alleanze con i militari - "i meno antiamericani di tutti i gruppi politici dell'America Latina", come spiegavano gli strateghi di Kennedy - in modo da poter contare su di loro per soffocare qualsiasi locale movimento popolare che possa sfuggire al controllo.
      Gli Usa sono disponibili a tollerare le riforme sociali - come in Costarica, ad esempio - esclusivamente nel caso in cui i diritti dei lavoratori vengano soppressi i si preservi un clima favorevole agli investimenti stranieri.
      ...I liberal kennediani erano adamantini nel perseguire la necessità di superare gli eccessi democratici che consentivano la "sovversione" - termine con cui, ovviamente, indicavano gente che aveva delle idee sbagliate.
      Se si tiene presente tutto ciò, le politiche adottate dagli Usa nel Terzo Mondo sono facili da capire. Noi americani ci siano costantemente opposti alla democrazia quando non siamo riusciti a controllarne gli esiti. Il guaio delle democrazie autentiche è che cadono facilmente preda dell'eresia secondo cui i governi dovrebbero rispondere alle necessità delle popolazioni, invece che a quelle degli investitori americani.
      Un studio del sistema inter-americano pubblicato dal Royal Institute of International Affairs di Londra concludeva che, mentre gli Usa proclamano a gran voce di servire la democrazia, il loro vero impegno è tutto dedito alla "impresa privata e capitalista". Quando vengono minacciati i diritti degli investitori, la democrazia deve sparire; se invece tali diritti vengono salvaguardati, dai governi di assassini e torturatori vanno benissimo.
      Con il sostegno degli americani, e talora con il loro intervento diretto, sono stati bloccati o rovesciati governi parlamentari, in Iran nel 1953, in Guatemala nel 1954 (e nel 1963, quando Kennedy appoggiò un colpo di stato militare per sventare la minaccia del ritorno alla democrazia), nelle Repubblica Dominicana del 1963 e nel 1965, in Brasile nel 1964, in Cile nel 1973 e così via. La nostra politica è stata grosso modo la stessa nel Salvador e in molti altri paesi.
      I metodi non sono molto piacevoli. Quelli perpetrati dalle truppe dei Contra guidate dagli Usa in Nicaragua, o dai nostri alleati terroristi nel Salvador o in Guatemala, non sono solo normali assassinii. Uno degli elementi principali è la tortura, brutale sadica: sbattere i neonati contro le rocce, appendere le donne per i piedi con i seni tagliati e la pelle del viso scuoiata fino a che muoiono dissanguate, tagliare la testa alla gente e conficcarla in cima ai pali. Lo scopo è soffocare il nazionalismo indipendentista e le forze popolari che potrebbero realizzare una democrazia degna di questo nome.
      ...
      L'amministrazione Kennedy spianò la strada al golpe militare brasiliano del 1964, contribuendo a distruggere la democrazia di quel paese che stava diventando troppo indipendente. Gli Usa appoggiarono entusiasticamente il putsch, mentre i generali istituivano uno stato di sicurezza nazionale di stampo neo-nazista, con torture, repressione, eccetera. Ciò ispirò una serie di sviluppi analoghi in Argentina, Cile e un po' ovunque nel sub-continente, che si susseguirono dalla metà degli anni '60 fino alla fine degli anni '80 - un periodo terribilmente sanguinoso.
      (Io penso che, dal punto di vista legale, ci sarebbero motivi per chiedere l'impeachment di tutti i presidenti americani dalla II guerra mondiale in poi. Quelli che non sono stati criminali di guerra esse stessi, quanto meno sono stati coinvolti in gravissimi delitti.)
      Gli eserciti generalmente portano il paese al disastro economico, spesso seguendo le indicazioni dei consiglieri americani, e alla fine decidono di scaricare il problema affidandone l'amministrazione ai civili. Grazie ai nuovi strumenti oggi disponibili, infatti, non è più necessario il dominio diretto dei militari - ad esempio, attraverso i controlli esercitati dal Fondo Monetario Internazionale (che, come la Banca Mondiale, presta al Terzo Mondo fondi provenienti in realtà dalle grandi potenze industriali).
      In cambio di prestiti, il Fmi impone al paese la "liberalizzazione": un'economia aperta alla penetrazione e al controllo dei capitali stranieri, tagli molto drastici ai servizi per la popolazione, eccetera. Queste misure mettono ancor più saldamente il potere nelle mani delle classi agiate e degli investitori ("stabilità") e rafforzano la classica struttura a due livelli delle società del Terzo Mondo - gli ultraricchi (con una classe relativamente agiata di professionisti al loro servizio) e un'enorme massa di gente poverissima e sofferente.
      L'indebitamento e il caos economico lasciati dai militari costituiscono la garanzia che le regole del Fondo Monetario verranno seguite scrupolosamente - a meno che le forze popolari non tentino di entrare nell'arena politica, nel qual caso i militari potrebbero essere costretti a ripristinare la "stabilità"._

    • @DrDivago
      @DrDivago 7 лет назад +3

      Gentile Pisnell, comprendo la Sua posizione ed i Suoi riferimenti che sono, poi, quelli classici di quello che si dice, in vari modi, "movimento operaio", cultura di sinistra e quant'altro. Purtroppo non credo in questo tipo di soluzioni, se non altro per la loro assoluta inefficacia sia nella rappresentazione della società sia nelle possibili soluzioni. I problemi con i quali ci dibattiamo oggi - o ieri - sono, nella loro natura fondamentale, sempre e solo umani: finche' l'uomo verrà tenuto nello stato/condizione di mulo alla macina, questi non vedrà altro che la carota. Badi bene che la "coscienza di classe" è a malapena una piccola paratia che divide un mulo dall'altro. Quelli che detengono la macina sono in pochissimi e si servono sia di un mulo sia di un altro. Pensi a tutte quelle sciocche argomentazioni ideologiche con cui esseri umani sono stati contrapposti ad altri esseri umani partendo dalle guerre e finendo con le lotte in fabbrica, negli uffici, alle bancarelle del mercato, questo è ancora il vecchio "divide et impera" che non hanno certo inventato gli oligarchi dell'epoca delle tecniche ma che utilizzano a piene mani. Credo fortissimamente che sia necessaria più che mai un'ottica culturale capace di sbeffeggiare questi poveretti che credono di controllare gli esseri umani solo perché li hanno imbrigliati ad una macina con una carota davanti ai paraocchi. Finche' non raggiungeremo questa consapevolezza che è, nella natura, profondissimamente culturale, coloro che detengono i mezzi potranno sempre sostituire un mulo con un altro mulo o dargli l'aspirazione che, un giorno, anch'egli sarà come loro. Questa è la tecnica attraverso cui i cosiddetti movimenti operai sono stati integrati nel sistema creato dagli oligarchi: l'operaio della Mirafiori che si è annullato per una vita di fronte alle macine che producevano per il padrone ha fatto studiare i figli che, oggi, stanno uno scalino più in alto nella scala determinata dall'oligarca, ma questo cosa ha cambiato? Con questo meccanismo si è annientata la dignità del popolo abbassandolo al bieco livello dell'oligarca. La cultura dovrebbe aiutare proprio a vedere, non cantare nel coro dell'oligarca. La lascio con il brano di un articolo proprio sulla scomparsa del popolo: "Già da bambini, i cittadini di questo mondo nuovo globale vengono subdolamente abituati ad accettare acriticamente il sistema di potere e soggiogamento di cui sono al tempo stesso vittime e artefici. Del resto un sistema simile non potrebbe esistere senza un’immensa mediocrità umana e culturale quali suoi fondamenti. In America, così come in Europa o in Asia, con la complicità di un sistema corrotto com’è la scuola contemporanea, si viene anche abituati già dall’infanzia alla logica bestiale del cane mangia cane, il mors tua vita mea che, storicamente, indica la fase finale dell’Impero Romano e di ogni altra società. Del resto le borghesie ed i patriziati intendono solo il controllo ed il potere e le loro testacce infami altro non sono mai riuscite a concepire e questa pochezza è tutto quello che sanno proiettare sul mondo. Sono millenni che la specie umana soffre per il controllo che questi pochi mentecatti hanno assunto sulla struttura sociale grazie ad una serie di trucchetti e consociativismi e questo potere dei folli, a dispetto dei risultati mortali che ha sempre prodotto, aumenta invece di diminuire e sta lentamente conducendo l’intero pianeta alla sua distruzione. Siamo costantemente esposti e sottoposti allo sconcio di una società della diseguaglianza e del privilegio gestita da questi pochi che altro non comprendono se non conflitto e appropriazione, ed è uno sconcio al quale ci si è talmente assuefatti che non desta quasi più sconcerto.
      L’incremento del potere dei pochi che dominano i molti e la legittimità che oggi gli si attribuisce è anche un sottoprodotto della scomparsa del popolo trasformato in massa. Il popolo non è la massa, ma il suo contrario. Il popolo è vivo, ha una cultura, un'etica ed un carattere che la massa, soggiogata alla volontà dei pochi, non possiede. Il concetto di popolo è, però, stato corrotto dalle varie ideologie politiche e soggiogato dall’omologazione e da un benessere fatto solo di cose, finendo così per usare la parola “popolo” in maniera interscambiabile con la parola “massa”. Il popolo, diversamente dalla massa, sa guardare al potere con la leggerezza di un’ironia che ne smaschera le velleità e le molte corruzioni. Bertoldo è un personaggio del popolo ed è un sapiente che i potenti chiamano infatti buffone. Di fronte al potere che s’inalbera su troni e scrivanie il popolo sorride e li guarda con una sapiente commiserazione, mentre la massa li invidia e vorrebbe essere come quei pochi senza coscienza che sgomitano per sedersi sulle varie poltrone. La massa serve il potere, mentre il popolo può subirlo, temerlo o venirne irretito, ma non lo serve mai. I potenti e prepotenti pensano di capire sempre tutto perché vedono sempre e solo un lato delle cose, quello del potere, dell'ambizione, del possesso, ossia il lato dell’illusione, come provava a spiegare saggiamente Solone a Creso. Il popolo guarda invece al lato della vita, alla sua caducità ed alla sua ricchezza intrinseca."

    • @cosmominomitrano5314
      @cosmominomitrano5314 3 года назад

      URGE realizzare l'effettiva democrazia.. che significa: Prefigurare e Scegliere i Prioritari Reciproci ''Voleri'' ed Eleggere INCARICATI per AttuarLi .. Così da Onorare le Volontà Del Loro Sovrano: IL POPOLO.