Quale livello di raccomandazione hanno raggiunto le linee guida sull'utilizzo precoce degli SGLT2i?

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  • Опубликовано: 11 сен 2024
  • Abbiamo incontrato il Prof. Francesco Giorgino per scambiare quattro chiacchiere su quale livello di forza di raccomandazione abbiano raggiunto le linee guida internazionali sull'utilizzo precoce degli SGLT2 inibitori in prevenzione primaria e quali punti in comune trovi nelle nostre linee guida nazionali, recentemente aggiornate?
    Le linee guida italiane individuano nella classe degli inibitori SGLT2, le glifozine, un farmaco da utilizzare molto precocemente nella persona col diabete di tipo 2 e questo anche quando il paziente non sia caratterizzato da malattie renale cronica o non abbia uno scompenso cardiaco; in questo caso, il farmaco, potrebbe essere addirittura un farmaco di prima scelta, di prima linea insieme ad altri farmaci come la metformina o gli analoghi del glp1.
    Ecco questo tipo di raccomandazione non è tanto diversa da quella che anche le linee guida internazionali, più che linee guida si tratta di raccomandazioni cliniche quelle dell'American Diabetes Association quelle della European Association for the Study of Diabetes (EASD) hanno anche recentemente definito.
    Infatti il documento congiunto per esempio di queste due società scientifiche ADA e EASD è in grado di suggerire un livello di intervento con le glifozine molto precoce nella persona col diabete in generale. Ricordiamo che sono farmaci che hanno una evidente capacità di ridurre la iperglicemia, lo fanno in associazione ad un calo ponderale di qualche entità, lo fanno senza provocare ipoglicemie e quindi per questo motivo sono dei farmaci da considerare, subito dopo la metformina, nei pazienti senza comorbidità o anche in associazione alla metformina, quando ovviamente la metformina possa essere utilizzata. Però, direi che non dobbiamo dimenticare come le linee guida internazionali o le raccomandazioni cliniche internazionali, individui nelle glifozine anche farmaci che possano ridurre gli eventi cardiovascolari in pazienti che non sono necessariamente affetti da malattia cardiovascolare, quindi anche i pazienti a rischio molto elevato possono beneficiarsi degli effetti cardioprotettivi oltre che degli effetti nefro protettivi di questa classe di farmaci.
    Quindi direi che ci sono diversi elementi che spingono ad un alla considerazione di uso molto precoce della classe del glifozine nel trattamento farmacologico della persona col diabete di tipo 2

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