3. La Critica della Ragion Pratica di Kant: la moralità come autonomia e responsabilità
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- Опубликовано: 26 сен 2018
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Lei rende la filosofia un piacere! Grazie.
Questo mi rende molto contento
All’ascolto! Io non ho amato molto Kant, le sue lezioni mi riportano all’obbligo di ridargli delle possibilità 😃
Quando ti rendi conto che il prof. Saudino faceva didattica a distanza già del 2018
Con una qualità nettamente superiore alla media dei professori che la utilizzavano
Ho trovato veramente illuminante la differenza tra la morte quantitativa e qualitativa, e il confronto tra una bomba e un lager. Grazie per lo spunto di riflessione, come sempre!
Grazie davvero!!! lezione utilissima, l'avevo persa in classe.
p.s. ascoltare un prof. che parla della morale kantiana con un sigaro in mano mentre spiega ai ragazzi è al top. ;)
Secondo me oggi nella scuola agiamo troppo come Rousseau :premio, castigo, lavoriamo pochissimo sulla comprensione reciproca e sul sentimento, che sono invece le verità che troviamo in noi, vorrei dire una altra parola anche se Kant dice legge, perché legge non mi appaga. La ringrazio, professore, lei mi semina idee e riflessioni e forse è proprio questo la filosofia
Spero di andare bene oggi, grazie mille per le sue lezioni prof 🥺😁
Frequento l'università a Macerata, dato che lavoro non posso frequentare le lezioni, ma grazie ai suoi video sto davvero capendo la filosofia..GRAZIE
io ad Urbino. stesso problema , e grazie al prof. posso capire concetti che in un libro sarebbero troppo complicati
grazie mille professore! grazie a lei apprezzo sempre di più la filosofia
mi sono quasi commossa, complimenti, davvero.
Magnifico, grazie!
Grazie davvero per la semplicità
Bellissima spiegazione professore!
Quanto mi piace ascoltarlo
Grazie Mary
Il collegamento con primo levi non lo avevo pensato. Grazie alla maturità potrebbe salvarmi😅
Non finirò mai di ringraziarLa: i collegamenti tra letteratura e filosofia calano nella realtá e rendono contestualizzabile una disciplina che altrimenti rimarrebbe astratta
Grazie Lisana
l'idealismo, convinto di trovare la verità all'interno della propria soggettività, non è una posizione superata dalla "terza via" di cui si è parlato nell'ultimo video su Plotino?
Complimenti
Kant in questa sua pretesa di fondare una morale universale,dimostra tutta la sua provincialità e la sua inesperienza in generale. Non dico che bisogna fare ciò che si vuole,ma che si devono considerare anche diversi fattori antropologici. In questo,condivido di più Hegel nel considerare l'uomo nella sua totalità e nel suo divenire. Avrebbe dovuto viaggiare.
Credo che come norma generale quella del "fare solo ciò che potrebbero fare tutti senza creare problemi" vada piuttosto bene, non crede? Poi ovviamente ci devono essere delle eccezioni, date dal dato empirico, cioè dalla consapevolezza della realtà dei fatti che non si avrà mai che un singolo comportamento dannoso possa diffondersi a tutti gli uomini.
La quarta parte della critica alla ragion pratica non è stata aggiunta alla playlist su Kant
la morale e la volontà non sono guidate dalla ragione(hume)
la morale si applica nell' oggi di sempre
professore lei è fantastico
Sisi fantastico come un pezzo di focaccia!
❤
Sei troppo forte
stavo per piantare in asso un mio amico per continuare il video
morale di Kant: non oggi
Sono contraria alla pena di morte, sono contraria alla vendetta, ma l autodifesa è rispetto per se stessi e per le donne e per i minorenni non è facile ottenere ascolto, ottenere rispetto, ottenere dignità, la mia legge morale interiore mi impone anche di chiedere giustizia per me, è palestra e allenamento per capire i dolori degli altri
Può considerarsi un etica (legata alla ragionevolezza) separata e diversa dalla morale (legata alla razionalità)?
video meliora proboque deteriora sequor la ragione non si puo opporre al desiderio
@Matteo Saudino - BarbaSophia professore ho due domande a cui spero che potrà rispondere. È lecito ritenere che per Kant una persona sarebbe morale per il solo fatto di compiere un'azione sulla base dei suoi postulati anche se dentro sé cova rabbia e frustrazione per ciò che fa? Vale a dire se riconosce la ragionevolezza dell'azione morale ma la detesta? Seconda domanda, se per Kant chi compie un'azione deve valutare le conseguenze che avrebbe se tutti la facessero, si può dire che per lui non concepire figli, perché eterosessuali a cui non interessa o perché omosessuali, sarebbe un atto immorale poiché porterebbe all'estinzione della razza umana? Grazie per l'eventuale risposta ;)
Bellissima domanda vorrei anche io una risposta se fattibile
@alessio Pizzuti
Da quello che ho letto e studiato per l'esame di filosofia morale, per rispondere alla tua prima domanda, per Kant la legge morale dentro di te è ancora più forte se compi un'azione morale contro la tua volontà. Ad esempio vedi una persona in strada che chiede da mangiare o l'elemosina, senti che devi, nel senso del 'devi perché devi' , aiutarla, darle dei soldi, anche se in realtà non vorresti perché pensi che quella persona poteva impegnarsi di più a cercare un lavoro o magari vorresti tenerti quei soldi da te lavorati con fatica. Ecco, per Kant in questo caso la tua legge morale è ancora più forte perché non fai una buona azione per sentirti bene e soddisfatto di te stesso (quindi possiamo dire fai del bene in modo egoistico per sentirti bene, per un fine), ma fai del bene quasi contro la tua volontà, senza un fine, ma seguendo la legge morale.
@@federicaraineri3289 ottima risposta, però mi verrebbe da pensare che così facendo non tratti in realtà la persona come fine, ma come mezzo per conseguire la legge morale. Non vorrei cadere nella posizione di Abelardo, per cui ciò che rende morale un'azione è l'intentio ancor più e ancora prima dell'actio stessa, però mi sembra una possibile aporia...
@@zenone89 è vero il devi perché devi, ma è anche vera la prima formulazione dell'imperativo categorico "agisci come se il tuo comportamento possa valere universalmente", la quale mi pare dia più importanza all'azione che all'intenzione, cioè: se è morale ciò che rispetta questo imperativo categorico, allora non sono le intenzioni ad essere o non essere morali, ma gli atti. Ciò ha senso se si pensa che le intenzioni cambiano ben poco se non le si attua: se tutti gli uomini avessero intenzioni malevoli (a-morali) ma agissero moralmente (devo perché devo), saremmo a posto, no?
Ma come si fa a subire sempre in silenzio il male che riceviamo? Quante volte chiediamo aiuto alle autorità e non troviamo difesa... Le donne che denunciano il marito violento... Ma vengono uccise lo stesso o maltrattate lo stesso..
Buondì...
Ho il libro Kant...nei prossimi giorni.☺️
Oggi Aristotele.😉
Kant era anarchico e non lo sapeva :)
Ma se la morale è la bussola.. il cielo stellato cosa rappresenta?
Un bignè alla crema… và
Però è difficile non fare un parallelismo tra Kant e i totalitarismi. Capisco che Kant, a suo tempo, era un moderato liberale, ma poi le tesi kantiane (il rispetto della dignità umana) è stato politicamente strumentalizzato per identificare un nemico che non rispondeva a quei criteri, a quegli imperativi categorici (verso cui non portare rispetto, da non considerare umano). Si ispirano a Kant proprio perché le tesi kantiane sono assolute e non relativizzabili.
Ma l’autonomia non può considerarsi un portato della cultura, quindi dell’esperienza?
Ma per nulla
@@alessandro3559 perché?
@@riccardodattilio7332 perché la morale di Kant non prende nulla dall'esperienza, che è il mondo della sensibilità. Se si introducono le inclinazioni portate dalla sensibilità nella volontà allora la massima non è più disinteressata e quindi non più autonoma, ma dipende da un interesse.
@@alessandro3559 capito la posizione di Kant, ma non esiste una volontà pura, una volontà disinteressata; l’idea che possa esistere, ha giustificato le peggiori atrocità. Appunto Kant, è stato superato da Hegel, che individua l’origine di questa volontà pura nelle religioni, cioè negli strumenti culturali storicamente determinati che sono a disposizione delle popolazioni
@@riccardodattilio7332 eh ma se escludi la concezione kantiana della volontà e della legge morale come può essa essere autonoma scusa