Il mio vicino
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- Опубликовано: 7 сен 2024
- Il mio vicino
di Gualtiero Lelli
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A pomeriggio inoltrato
il mio vicino e io ci incontriamo
per caso,
o per abitudine,
sui nostri balconi comunicanti
al terzo piano.
Il vecchio è uno di poche parole.
Mi sta bene.
Neppure a me ne restano molte
alla fine di un giorno inutile come tanti,
e quelle che avanzano, per inerzia,
finiscono tra questi fogli sparsi
che non leggerà mai nessuno.
Questo fa di noi due strani amici
che non hanno troppo bisogno di parlare.
Due sconosciuti a cui fa piacere
condividere un po' del proprio tempo,
un po' della stessa aria
prima di cena.
Solo un breve muro ci separa
nella quota millesimale. Esso
stabilisce un confine simbolico
che, però, non è invalicabile.
Permane tra noi il libero arbitrio
di promuoverci in un invito,
che ci induca a entrare
e conoscerci meglio.
Ma questo mai non accade.
Quel muro, mi dico,
non è stato alzato per dividerci,
piuttosto, serve a non interrompere
il prodigio di una pace inattesa,
assai rara, in questi tempi bui.
Molte cose, in silenzio,
ci siamo detti, il vecchio e io.
Ogni tanto mi sporgo,
allungo la bottiglia e lui
mi porge il bicchiere.
Per poco i nostri sguardi
si incontrano, i nostri cuori
quasi si toccano. Sono così vicini
che tutto potrebbe concludersi
in un affettuoso abbraccio.
Ma questo mai non succede.
È in quel momento che afferro
il senso dei nostri scarni discorsi,
è allora che intendo appieno
cosa vogliamo dirci:
«Vorrei essere te vecchio,
vorrei sapermi alla fine,
per poter scendere
da questo mondo di folli
e non dover più soffrire
per quello che ci aspetta».
Lui non risponde,
tracanna d'un fiato l'ultimo sorso
e mi guarda con commiserazione.
Ripenso al libro il vecchio e il mare! Tu sei un anima libera il vecchio è giunto al capolinea abbracciatevi siete uguali il vecchio è il tuo specchio fra qualche anno! Buon proseguimento di giornata!