La Stampa - Il presepe in una tenda: il Natale dei militari italiani in Iraq

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  • Опубликовано: 26 дек 2019
  • 25 dicembre 2019
    A mezzanotte, che qui sono le due del mattino, arrivano dall’Italia i videomessaggi dei bambini: i figli dei militari scartano i regali sotto l’albero e ringraziano i papà che quest’anno sono lontani da casa. È l’ora delle lacrime, dopo una giornata di festa, abbracci e tanto orgoglio. Nella base italiana di Erbil la festa è sobria ma ricca di emozioni: si mangia in piedi, si brinda e si rinsaldano i rapporti. Perché vedersi tutti i giorni, tra controlli, operazioni e attività addestrative non è proprio possibile. “Questa e la nostra famiglia”, dice il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che è arrivato in Iraq per trascorrere un giorno di festa con i 600 uomini che operano tra Erbil e Baghdad. “Non potevo che essere qui oggi - dice - Sentivo forte la necessità di dire a questi ragazzi che tutto il Paese è orgoglioso di loro. Questa è davvero l’Italia migliore e gli altri Stati ci riconoscono competenze, capacità e straordinaria umanità”. Il capo di stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, asseconda con convinzione e da oggi porterà il messaggio in giro per le altre basi italiane all’estero: negli Emirati Arabi, in Libano, in Afghanistan e in Kosovo. Ovunque la missione è diversa, qui gli italiani addestrano le forze di sicurezza locali. Le misure di sicurezza nella base sono rigide e dal giorno dell’attentato che ha ferito 5 uomini delle nostre forze speciali l’attenzione è salita ulteriormente. Non ci si può distrarre neanche in un giorno di festa, ma qui nessuno vuole rinunciare alla messa, allo scambio di auguri e al brindisi. Intanto si parla del prossimo decreto missioni. Il ministro non anticipa i contenuti ma assicura che alcune delle operazioni all’estero saranno potenziate nel 2020 e che forse ce ne sarà una nuova. L’attenzione sembra rivolta alla zona del Sahel.
    di Nicola Pinna, inviato a Erbil (Iraq)
    video.lastampa...

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