Le campane di Cuggiono (MI) - Distesa (2)
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- Опубликовано: 2 сен 2017
- Cuggiono (MI), Basilica di San Giorgio martire
Concerto di 8 campane in Sib2 (Giorgio Pruneri 1889; Sib2 Roberto Mazzola 1951)
Distesa a 8 campane per l'Angelus
La prima chiesa dedicata al martire san Giorgio fu realizzata all’inizio del secolo VIII, epoca in cui diversi atti notarili attestano una forte presenza longobarda in paese. La primitiva cappella venne costruita per il culto dei defunti e subì radicali trasformazioni nei secoli successivi, conservando unicamente l’orientamento a est e la posizione in facciata del campanile. L’ultimo intervento di rilievo la trasformò in stile neoclassico; divenuta proprietà del comune, l'antica chiesa venne abbattuta nel 1960 dopo aver ceduto a suo tempo le prerogative parrocchiali alla basilica. A partire dalla seconda metà del Cinquecento la primitiva chiesa era divenuta ormai insufficiente a contenere l'incremento dei fedeli. Quando l'arcivescovo Carlo Borromeo giunse in visita pastorale nel 1576 si mostrò propenso all'ipotesi di un ampliamento dell'antico edificio, questione irrisolta almeno fino al 1605. Il cardinale Federico Borromeo optò per l'edificazione di un nuovo edificio, salvando di fatto quello antico. La costruzione venne affidata a Francesco Maria Richini, giovane architetto formatosi a Roma, che iniziò i lavori il 25 aprile 1606 dopo la posa della prima pietra. La chiesa fu aperta al culto nel 1633 e successivamente arricchita con pregevoli opere d’arte, tra le quali spiccava l'organo a canne del 1644 di Michelangelo Valvassori, la cui cassa armonica era stata commissionate a Carlo Garavaglia, uno dei maggiori intagliatori del Seicento lombardo. Il Garavaglia si adoperò per realizzare anche l’altare maggiore e la copertura del fonte battesimale. Nel 1648 il nobile Galeazzo Arconati, donatore del Codice Atlantico alla Biblioteca Ambrosiana, fece completare la cappella del Carmine, la cui pala è opera di Carlo Francesco Nuvolone. Il campanile venne eretto nella seconda metà del XVII secolo, mentre procedevano spediti i lavori di abbellimento della chiesa; la torre ospitava a quel tempo cinque campane, la maggiore delle quali si incrinò e venne rifusa il 25 maggio 1725. Il fonditore Nicola Bonavilla scelse in quella data di rifondere anche la campana minore del concerto. Il 31 maggio 1758 le autorità decisero di sopraelevare il campanile, in modo che le campane potessero essere collocate a un’altezza maggiore. La torre venne sormontata da un nuovo cupolino, che portò la sua altezza complessiva a sfiorare gli attuali 65 metri. Le cinque campane vennero rifuse in un nuovo concerto di sei per mano di Francesco e Innocenzo Bonavilla. Le nicchie del presbiterio furono abbellite con alcune statue barocche nel 1794, recuperate dall'abbattuto convento di San Francesco Grande a Milano. Le restanti opere pittoriche sono di epoca settecentesca, così come i paliotti delle cappelle laterali realizzati da maestri della Val d’Intelvi. Nel 1802, su disegno di Leopoldo Pollack, fu posato il nuovo altare maggiore, che prese posto dell’originario in legno; la medesima sorte toccò all’organo. Nel 1817 l’organaro varesino Eugenio Biroldi fu incaricato della costruzione di un nuovo strumento, più grande del precedente, per cui si rese necessaria la sostituzione dell'antica cassa lignea del Garavaglia. L’organo venne ulteriormente ampliato nel 1865 dai fratelli Prestinari, che riutilizzarono parte del materiale fonico originale del Valvassori. La facciata della basilica venne posata nel 1845, su disegno dell’architetto Giovanni Battista Bossi, per poi essere del tutto completata nel 1902 con l'aggiunta del pronao. Nel 1854 si decise di rifondere tutte le campane, per ottenere un concerto più grave; l'opera venne affidata al varesino Felice Bizzozero. Qualche anno più tardi si decise di portare il concerto da sei a otto campane, rendendolo ancora più grave. Le sei Bizzozero vennero calate dalla torre e rifuse per ottenere il nuovo odierno, che arrivò in paese il 6 aprile 1889. Le nuove campane erano state fuse da Pruneri per un peso totale di 8662 kg e furono benedette l’11 aprile dello stesso anno. A inizio Novecento l’interno della basilica fu interamente affrescato dal celebre Luigi Morgari, che ricevette l'incarico di dare maggior prestigio alla monumentale opera architettonica, terminata di fatto nel 1910. Il 15 agosto 1951 si avvertì un problema nel suono della campana maggiore, che fu prontamente asportata per essere rifusa da Roberto Mazzola. La chiesa venne completamente restaurata grazie agli arcipreti del XX secolo, l'ultimo dei quali fece posare il nuovo pavimento nel 2002. Durante l'estate 2023 sono state ripristinate le corde per il suono manuale delle otto campane.
Un ringraziamento all’arciprete don Angelo.
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Davvero belle!
decisamente, in zona penso il complesso più bello sommando chiesa, campane e campanile
Molto belle, vanno altine!!
già sono belle... ma è un difetto che vadano alte scusa? ma grazie a Dio che ci sono ditte che nonostante i motori così vecchi siano ancora in grazia; è un pregio! :)
bele92 no non ho detto che è sbagliato anzi va bene così, lo dettp così per dire
ah ecco, dal tono sembrava così visti gli altri commenti! Arrivano giusto giusto poco sotto la frenata a concerto e secondo me il caldo torrido di quei giorni aiutava, d'inverno forse vanno più basse
Bellissime! Partenza molto solenne :-)
ti sei convinto? menomale, un tempo non ti piaceva ahah :-P grazie ale!
Superbe
Pruneri è garanzia da queste parti
Vedo che vanno molto alte.
eh si l'ho notato anche io, distesa praticamente perfetta