Cpr, una musica contro l’inferno
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- Опубликовано: 13 май 2024
- Un lavoro preparato in silenzio che ha coinvolto musicisti di ogni tipo, per un’idea che ha colpito il segno. Di fronte allo scempio dei diritti che si compie nel Centro Permanente per Rimpatri di Milano, a Via Corelli. La struttura di trattenimento, ora commissariata in seguito ad un’inchiesta che vede coinvolti i vertici dell’ente gestore e che riguarda non solo servizi non forniti, ma configura ipotesi di maltrattamenti e di violazioni dei diritti umani, resta imperitura. Intanto, in seguito ad un “allarme sicurezza” che nulla c’entra con i Cpr, fonti istituzionali ipotizzano l’apertura di un nuovo, inutile struttura simile per persone, va ricordato, rinchiuse fino a 18 mesi, non per reati commessi ma per il solo fatto di essere in Italia irregolarmente. Tante negli anni le forme di protesta attuate per chiedere la chiusura di tutti i Cpr, per loro natura irriformabili, sabato, il lungo lavoro della rete “Mai più lager - No ai Cpr” ha realizzato un evento capace di parlare di un tema così crudo, con la contrapposizione del linguaggio della musica classica, suonata in strada. Al termine - il tutto si è tenuto per limitazioni imposte ad un km dal Cpr - una delegazione ha percorso il tratto fino al Centro. Era composta dalla “Banda degli ottoni” che ha suonato “Bella ciao” in arabo, per dar modo anche alle persone detenute, di recepire il messaggio di liberazione contenuto nella canzone.
Grazie👏👋
Grazie per quello che state facendo....
Ciao Anna, sono una vecchia collega. Complimenti per l'iniziativa
Bravissima ❤
Sono con voi
👍👏👏👏👏😽🌹🌷
😢
Sono d'accordo ma chi viene in italia deve rispettare le nostre tradizioni religiose le nostre leggi e chi sbaglia se ne ritorna al suo paese
Magari fosse vero.
Mi vergogno di essere italiano, poi dici che la gente se ne va da questo paese..