🏰 ROCCHETTA MATTEI 🕌 Visita al Castello più Magico d'Italia 💫 Chi era il Conte Cesare Mattei? 🧪✨

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  • Опубликовано: 28 авг 2024
  • La Rocchetta Mattei è uno dei più eclettici e affascinanti castelli italiani, costruito a partire dal 1850 sui resti di un maniero medievale nel cuore incantato dell’Appennino.
    Il nostro percorso all’interno della Rocchetta è iniziato con un nobile ingresso moresco, affiancato da una torre circolare. La lunga scalinata in pietra che sale fino all’ingresso principale è decorata con numerose statue che creano un’atmosfera fiabesca. Tra queste, spicca una copia in cemento del celebre Grifone di Pisa, il più noto bronzo islamico medievale conservato in Italia.
    Oltrepassato l’ingresso, si entra nel cortile centrale, dove il visitatore può ammirare i diversi stili architettonici che caratterizzano la Rocchetta. Al centro del cortile, si trova il fonte battesimale della vicina chiesa medievale di Verzuno.
    La Sala dei Novanta ci accoglie con i suoi colori accesi e con la sua fusione di stili. Nell’attesa della guida, qui è possibile acquistare il famoso Tortino Porretta, dolcetto tipico dell’appennino emiliano, ricordo di nostalgiche merende di molti italiani.
    In parte Liberty e in parte arabeggiante, la sala dei Novanta prende il nome dal mito secondo cui l’eccentrico padrone di casa, il Conte Mattei, avrebbe voluto festeggiare qui i suoi novant’anni con ottantanove novantenni.
    La grande vetrata circolare reca l’immagine del Conte con la sua data di nascita: tra i massimi pensatori dell’epoca, egli ricevette il titolo di conte nel 1847 da papa Pio IX a fronte di una donazione terriera in quel di Comacchio, che avrebbe aiutato lo Stato pontificio a fermare l'avanzata austriaca.
    Dopo la morte della madre a causa di un tumore al seno, decise di ritirarsi dalla vita politica per dedicarsi allo studio della medicina. Deluso dai risultati della medicina tradizionale dell’epoca, elaborò una nuova teoria medica che chiamò "elettromeopatia" e che esportò anche all'estero, dove ottenne il consenso di molti regnanti tra cui la Regina Vittoria, la principessa Sissi, Ludwig III di Baviera e lo zar Alessandro II.
    Nel contempo, Mattei acquistò i terreni dove sorgevano le rovine dell'antica rocca di Savignano e il 5 novembre dello stesso anno pose la prima pietra del castello che avrebbe chiamato "Rocchetta".
    La Cappella è sicuramente il luogo più iconico della Rocchetta: gli archi in stile arabo islamico sono ispirati a quelli della Grande Moschea di Cordova. Nelle lunette si riconoscono alcuni apostoli dipinti con una tecnica che simulava il mosaico. Lo stile arabo si fonde poi con elementi della tradizione architettonica medievale italiana, come il matroneo e l’abside semicircolare.
    Usciti dalla cappella, si prosegue per il giardino pensile, dove è possibile ammirare gli edifici che compongono la Rocchetta e le sue torri. Questa scala in legno sembra uscita dalle fiabe, così come le balaustre dai motivi fitomorfi che accompagnano il visitatore fino ad una seconda postazione panoramica, dove è possibile ammirare le montagne appenniniche.
    Salendo la scala, si accede a un’area dalle decorazioni esotiche, il cui ingresso è custodito da due leoni, che ci anticipano quello che vedremo tra poso: il famoso Cortile dei Leoni, interamente ispirato al ben più ampio Patio dei Leoni dell’Alhambra di Granada. Al centro, la fontana con quattro leoni è circondata da uno splendido portico ricco di stucchi un tempo policromi. Le pareti sotto il portico, invece, sono ricoperte da piastrelle sivigliane di grande pregio.
    Segue la Sala della Musica dove il conte amava ascoltare le melodie di famosi compositori insieme alla sua famiglia.
    Dopo aver salito una scala, siamo giunti alla loggia che si trova al di sopra dell’altare delle cappella, dove è conservata la monumentale tomba del Conte: una splendida maiolica riporta un fregio con il cielo stellato e due iscrizioni che ricordano la piccolezza dell’uomo rispetto alla grandezza del Creato e dell’Universo. Da questa loggia si possono nuovamente ammirare gli archi della Cappella da un’altra prospettiva.
    Con le sue splendide vetrate in stile Liberty, ci accoglie la Sala della Pace, dedicata alla fine della seconda guerra mondiale.
    Infine, è il turno della Sala Rossa, anch’essa in stile moresco, che in origine era divisa da una tenda rossa e utilizzata come studio. Il soffitto è caratterizzato da elementi piramidali in carta pressata e in un angolo è possibile vedere anche la struttura interna di una di queste piccole piramidi che ricordano le muquarnas arabe.
    Ridiscendendo da una grande scala a chiocciola, dove il giallo e l’arancio si rincorrono sulla parete circolare e sulla colonna, ritorniamo al cortile centrale, per poi discendere lo scalone da dove eravamo saliti, ammirando per l’ultima volta l’abbagliante visione della favolosa architettura di questo fantastico castello sospeso nel tempo e nello spazio, a metà strada tra sogno e realtà.
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