Complimenti per il video. Guarda, questo è un discorso di per sé molto difficile da affrontare. Come in tutte le cose, ci sono i pro e i contro. Io che vivo all'estero da quando ho 4 anni e ho vissuto in vari paesi, vorrei fare giusto delle osservazioni personali: Parte negativa: - Bisogna ricordarsi che, a meno che non andiate in coppia, nel primo periodo sarete da soli. Ci sono persone che non sono abituate a stare da sole, e la solitudine è una brutta bestia. Se non siete abituati a stare da soli, evitate. - Come menzionato, non siete nel vostro paese; la lingua che si parla non è la vostra, e potreste affrontare delle difficoltà, soprattutto se andate in paesi come Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria ecc. - Indipendentemente da quanto il paese dove andiate sia ospitale, voi siete stranieri. - Il sistema lavorativo è diverso da quello italiano, la concorrenza è spietata. Parte positiva: - Conosci gente da tutto il mondo, le opportunità lavorative crescono, conosci altre culture e fai amicizie per tutta la vita. - A livello lavorativo si cresce molto di più (lo dico per esperienza diretta e indiretta). Mentre magari in Italia parti con uno stipendio di 1200 euro e dopo 10 anni arrivi a 1400-1500. In molti casi all'estero, parti da 1200 euro e in 10 anni è facile che raddoppi. - Se decidi di tornare a casa, puoi tornare con un'esperienza che altri non hanno. Magari hai migliorato l'inglese o hai imparato una nuova lingua. - Esistono grandi comunità di italiani ovunque in Europa; alla fine, se proprio vuoi, puoi sentirti come a casa. Dipende da ognuno di noi, ma se avete l'opportunità, io come esperienza lo consiglio a tutti.
Quando si è giovani non si capiscono tante cose. Si mettono assieme sostantivi vuoti e aggettivi entusiasmanti: "esperienza unica" , "opportunità fantastica" La verità è che il tempo passa e non con le persone care, quelle si piene che ti riempiono la vita: mamme e papà, zii che invecchiano e improvvisamente scompaiono , nuovi cugini e nipoti con cui non si passa nemmeno un compleanno. L'obbiettivo di fare una famiglia e con quella creare una comunità è più importante di riempire un curriculum di belle parole. State attenti che la vita è breve, tornate prima possibile, fate figli o portate quante più persone con voi, le aziende sono il mezzo, non lo scopo
@@zauff4325 si fa, 30 milioni di famiglie l'hanno fatto. Devi tirare la cinghia e farti aiutare dai nonni, anche economicamente. Storicamente in Italia la società si regola sul sistema familiare, nessuno vi mette alla porta a 18 anni e questo garantisce che anche in periodi storici difficili economicamente o militarmente si riesca a campare con poco. Il problema attuale infatti non risiede in null'altro che un'eccezionale longevità degli anziani che devasta il patrimonio che si perde in cure e badanti e la ricchezza non viene passata avanti. Tu puoi andare anche all' estero ma l'obbiettivo è fare una bella vita o gettare le fondamenta di una stirpe di italiani in quel posto? Nel primo caso fai bene, forse, dipende dalle tue priorità, il secondo caso è molto difficile. Gli emigrati italiani in america, posto storicamente con le migliori opportunità, viaggiavano con moglie e figli con il secondo obbiettivo e pochi sono riusciti ad imporsi ma se potessero scappare e tornare in Italia lo farebbero sicuramente perché la società lì ha legami labili. Ma questo è quello che si capisce solo a 50 anni probabilmente 🤷🏻♂️
@@zauff4325 Pensi che all'estero strapaghino delle persone che non sanno fare niente ? Perchè se parli di precariato , salario minimo , sfruttamento , ecc ... è a quelli cui ti riferisci . Se non hai ambizione e professionalità fai il povero all'estero come lo fai in Italia , con la differenza che in Italia sei a casa tua .
Complimenti per il video.
Guarda, questo è un discorso di per sé molto difficile da affrontare. Come in tutte le cose, ci sono i pro e i contro.
Io che vivo all'estero da quando ho 4 anni e ho vissuto in vari paesi, vorrei fare giusto delle osservazioni personali:
Parte negativa:
- Bisogna ricordarsi che, a meno che non andiate in coppia, nel primo periodo sarete da soli. Ci sono persone che non sono abituate a stare da sole, e la solitudine è una brutta bestia. Se non siete abituati a stare da soli, evitate.
- Come menzionato, non siete nel vostro paese; la lingua che si parla non è la vostra, e potreste affrontare delle difficoltà, soprattutto se andate in paesi come Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria ecc.
- Indipendentemente da quanto il paese dove andiate sia ospitale, voi siete stranieri.
- Il sistema lavorativo è diverso da quello italiano, la concorrenza è spietata.
Parte positiva:
- Conosci gente da tutto il mondo, le opportunità lavorative crescono, conosci altre culture e fai amicizie per tutta la vita.
- A livello lavorativo si cresce molto di più (lo dico per esperienza diretta e indiretta). Mentre magari in Italia parti con uno stipendio di 1200 euro e dopo 10 anni arrivi a 1400-1500. In molti casi all'estero, parti da 1200 euro e in 10 anni è facile che raddoppi.
- Se decidi di tornare a casa, puoi tornare con un'esperienza che altri non hanno. Magari hai migliorato l'inglese o hai imparato una nuova lingua.
- Esistono grandi comunità di italiani ovunque in Europa; alla fine, se proprio vuoi, puoi sentirti come a casa.
Dipende da ognuno di noi, ma se avete l'opportunità, io come esperienza lo consiglio a tutti.
Quando si è giovani non si capiscono tante cose. Si mettono assieme sostantivi vuoti e aggettivi entusiasmanti: "esperienza unica" , "opportunità fantastica"
La verità è che il tempo passa e non con le persone care, quelle si piene che ti riempiono la vita: mamme e papà, zii che invecchiano e improvvisamente scompaiono , nuovi cugini e nipoti con cui non si passa nemmeno un compleanno. L'obbiettivo di fare una famiglia e con quella creare una comunità è più importante di riempire un curriculum di belle parole. State attenti che la vita è breve, tornate prima possibile, fate figli o portate quante più persone con voi, le aziende sono il mezzo, non lo scopo
@@zauff4325 si fa, 30 milioni di famiglie l'hanno fatto. Devi tirare la cinghia e farti aiutare dai nonni, anche economicamente. Storicamente in Italia la società si regola sul sistema familiare, nessuno vi mette alla porta a 18 anni e questo garantisce che anche in periodi storici difficili economicamente o militarmente si riesca a campare con poco. Il problema attuale infatti non risiede in null'altro che un'eccezionale longevità degli anziani che devasta il patrimonio che si perde in cure e badanti e la ricchezza non viene passata avanti. Tu puoi andare anche all' estero ma l'obbiettivo è fare una bella vita o gettare le fondamenta di una stirpe di italiani in quel posto? Nel primo caso fai bene, forse, dipende dalle tue priorità, il secondo caso è molto difficile. Gli emigrati italiani in america, posto storicamente con le migliori opportunità, viaggiavano con moglie e figli con il secondo obbiettivo e pochi sono riusciti ad imporsi ma se potessero scappare e tornare in Italia lo farebbero sicuramente perché la società lì ha legami labili. Ma questo è quello che si capisce solo a 50 anni probabilmente 🤷🏻♂️
@@zauff4325 Pensi che all'estero strapaghino delle persone che non sanno fare niente ? Perchè se parli di precariato , salario minimo , sfruttamento , ecc ... è a quelli cui ti riferisci . Se non hai ambizione e professionalità fai il povero all'estero come lo fai in Italia , con la differenza che in Italia sei a casa tua .