Ho letto questo libro più di 15 anni fa, da adolescente, e ho sentito il bisogno di recuperarlo giusto 3-4 mesi fa, dopo essere diventato padre... gran bel libro, che probabilmente merita di essere letto più volte durante la propria vita, per apprezzarne ogni volta qualche dettaglio diverso, legato al diverso momento della vita in cui il lettore lo legge 🥲
Ciao, grazie per il vostro video, sempre bello come al solito Ci sarebbero due libri molto interessanti per motivi diversi che probabilmente avete già letto e che credo siano di estremo interesse per molte persone e sarebbe bello ne faceste un'analisi sono: Ariely, Dan - Predictably Irrational David Graeber - Bullshit jobs parlano di cose differenti e non hanno lo stesso livello di attendibilità (il secondo molto meno del primo) ma parlano di argomenti di forte interesse che credo sarebbero di grande interesse in questo canale Grazie ancora ciao grazie
Se non ricordo male Il deserto dei Tartari era stato ispirato dal lavoro di caporedattore, o comunque di chi fa o faceva macchina nei giornali, durante i turni notturni. Un lavoro ripetitivo, poco emozionante e sempre in attesa di un grande avvenimento, nel caso di Drogo è l'attacco da parte dei Tartari, che non succede mai. Un modo di "sprecare" l'esistenza nella routine quotidiana, per consuetudine, per pigrizia, per convenzionalità... Un'allegoria angosciante del non senso della vita
Condivido l'opinione di Paolo e Michele sulla elevata qualità della scrittura, ma trovo al contempo che il libro sia soffuso di una tonalità emotiva di morte al limite dell'opprimente. È vero che quest'opera è nota e celebrata per concentrarsi in particolare sull'elemento dell'assurdo/insensato, ma poi a ben vedere tutto finisce per convergere verso picchi narrativi in cui il tema dominante è appunto il faccia a faccia con la morte (qui quasi sempre declinato secondo la sfumatura del "ben morire"). In generale Buzzati è un autore necrofilo, l'ossessione è presente praticamente in ogni sua opera dall'inizio alla fine della sua parabola di narratore (racconti come il Colombre, Sette Piani, Il reggimento parte all'alba; romanzi come Il segreto del Bosco Vecchio e Un Amore; opere grafiche come Il poema a fumetti e I miracoli della Val Morel...solo per citarne alcune). Non so quanto sia casuale il fatto che proprio negli anni 30-40, in cui B. comincia a scrivere sul serio, sia al suo massimo spolvero europeo la versione tanatofila di esistenzialismo elaborata da Heidegger, con tutta la sua retorica dell'essere-per-la-morte come la più autentica delle possibilità per donare senso all'esistenza ecc. . Era un sentire comune nella cultura dell'epoca, comunque. Posizione che si volgarizza nell'apologia stoica del ben morire, colletto allacciato e sciabola d'ordinanza, perché tanto l'unico momento che conta nella vita è quello. Non so quanto una simile versione di esistenzialismo necrofilo sia prossima alle versioni francesi di Sartre e Camus mai così ossessionate (direi innamorate, nel caso di Buzzati) dalla morte. Per quanto riconosco che B. sia un grande autore, trovo questa visione della vita (della morte?) parziale e soffocante e, per quanto possa sembrare strano, autocompiaciuta. Leziosa.
Grazie per la bellissima rubrica e complimenti. Ho una domanda tecnica,ma gli upload troncati su Spotify è volontà o errore? Confesso che io uso molto di più Spotify che RUclips ( non avendo abbonamento premium)
mi fa specie che una persona intelligente come Paolo non capisca che lo stoicismo dell'eroe americano e quello di Giovanni Drogo sono la stessa e identica cosa
Ho letto questo libro più di 15 anni fa, da adolescente, e ho sentito il bisogno di recuperarlo giusto 3-4 mesi fa, dopo essere diventato padre... gran bel libro, che probabilmente merita di essere letto più volte durante la propria vita, per apprezzarne ogni volta qualche dettaglio diverso, legato al diverso momento della vita in cui il lettore lo legge 🥲
Questa è la mia serie preferita di liberi oltre, fatela più spesso!! Consiglio per il prossimo: la nascita della scienza moderna in Europa.
Uno dei primi romanzi che ho letto, che bella scoperta. Buzzati è un grande!
Buzzati è meraviglioso (a mio avviso, si intende). Anche i racconti meritano molto.
grazie :) per fortuna ogni tanto ci si puo' fermare e pensare
L’ho letto questa estate. Grande Dino Buzzati
Che bello questo vostro racconto, leggerò volentieri il libro. 😊
Bellissimo libro
Un libro bellissimo
La luna e i falò! Ma avete letto nel pensiero! 😍
Ciao, grazie per il vostro video, sempre bello come al solito
Ci sarebbero due libri molto interessanti per motivi diversi che probabilmente avete già letto e che credo siano di estremo interesse per molte persone e sarebbe bello ne faceste un'analisi
sono:
Ariely, Dan - Predictably Irrational
David Graeber - Bullshit jobs
parlano di cose differenti e non hanno lo stesso livello di attendibilità (il secondo molto meno del primo) ma parlano di argomenti di forte interesse che credo sarebbero di grande interesse in questo canale
Grazie ancora
ciao
grazie
Se non ricordo male Il deserto dei Tartari era stato ispirato dal lavoro di caporedattore, o comunque di chi fa o faceva macchina nei giornali, durante i turni notturni. Un lavoro ripetitivo, poco emozionante e sempre in attesa di un grande avvenimento, nel caso di Drogo è l'attacco da parte dei Tartari, che non succede mai. Un modo di "sprecare" l'esistenza nella routine quotidiana, per consuetudine, per pigrizia, per convenzionalità... Un'allegoria angosciante del non senso della vita
Mi è venuta voglia di rileggerlo
Bella puntata! Grazie!
Sublime malinconia nella grigia Dublino
Condivido l'opinione di Paolo e Michele sulla elevata qualità della scrittura, ma trovo al contempo che il libro sia soffuso di una tonalità emotiva di morte al limite dell'opprimente. È vero che quest'opera è nota e celebrata per concentrarsi in particolare sull'elemento dell'assurdo/insensato, ma poi a ben vedere tutto finisce per convergere verso picchi narrativi in cui il tema dominante è appunto il faccia a faccia con la morte (qui quasi sempre declinato secondo la sfumatura del "ben morire"). In generale Buzzati è un autore necrofilo, l'ossessione è presente praticamente in ogni sua opera dall'inizio alla fine della sua parabola di narratore (racconti come il Colombre, Sette Piani, Il reggimento parte all'alba; romanzi come Il segreto del Bosco Vecchio e Un Amore; opere grafiche come Il poema a fumetti e I miracoli della Val Morel...solo per citarne alcune). Non so quanto sia casuale il fatto che proprio negli anni 30-40, in cui B. comincia a scrivere sul serio, sia al suo massimo spolvero europeo la versione tanatofila di esistenzialismo elaborata da Heidegger, con tutta la sua retorica dell'essere-per-la-morte come la più autentica delle possibilità per donare senso all'esistenza ecc. . Era un sentire comune nella cultura dell'epoca, comunque. Posizione che si volgarizza nell'apologia stoica del ben morire, colletto allacciato e sciabola d'ordinanza, perché tanto l'unico momento che conta nella vita è quello. Non so quanto una simile versione di esistenzialismo necrofilo sia prossima alle versioni francesi di Sartre e Camus mai così ossessionate (direi innamorate, nel caso di Buzzati) dalla morte.
Per quanto riconosco che B. sia un grande autore, trovo questa visione della vita (della morte?) parziale e soffocante e, per quanto possa sembrare strano, autocompiaciuta. Leziosa.
Commento Tartaro
Grazie per la bellissima rubrica e complimenti.
Ho una domanda tecnica,ma gli upload troncati su Spotify è volontà o errore?
Confesso che io uso molto di più Spotify che RUclips ( non avendo abbonamento premium)
No. Aggiustato ora
Il film è ambientata in un deserto tipo Iran
Mio figlio di 15y ha iniziato a leggerlo (in inglese per la classe di Inglese)
Commento Tantrico
Mio commento tattico
mi fa specie che una persona intelligente come Paolo non capisca che lo stoicismo dell'eroe americano e quello di Giovanni Drogo sono la stessa e identica cosa
Forse dipende dal film, ma essendo Buzzati triestino mi immagino il fronte della Galizia , forte austroungarico, di fronte alle steppe russe
Pare ispirato dall'altopiano delle Pale di S. Martino.
sigla lunga, bruttina e inutile……