Grazie, che lavoro meraviglioso che fate. Conosco questo problema fin troppo bene. Ma ora che sono in terapia vedo degli straordinari passi in avanti. Chiedete aiuto, è un viaggio troppo bello.
Il libro "Donne che amano troppo" della psicoterapeuta Robin Norwood spiega molto bene questo concetto ed é molto utile per leggersi dentro ed aiutarsi ad uscire dalla dipendenza affettiva
Ottimo video! Il problema è che, come per tutte le dipendenze, la persona che ne soffre non si rende proprio conto di arrecare un "danno" all'altro, e sottostimerà la cosa. Come a dire, questo non è un problema per me, anzi, così facendo io ti sto dimostrando affetto. Quindi io dubito che un dipendente emotivo si renderà mai veramente conto che il suo è un problema (a meno che non abbia una grande capacità di autoanalisi). Per di più così facendo arriverà a causare proprio il distacco che avrebbe voluto a tutti i costi evitare
Grazie davvero per aver affrontato questo tema! Penso che le dipendenze affettive siano un problema di quasi tutti, almeno nell adolescenza, ma di cui nessuno parla proprio perché "banali" , mentre invece ci segnano profondamente ed è proprio difficile distaccarsene del tutto
Video molto efficace e sintetico che illustra la problematica in modo chiaro. Sono facilitatrice da anni di un gruppo di automutuoaiuto sulla dipendenza affettiva e mi permetto di suggerire anche questa opportunità, oltre allo psicologo, per uscire dal problema: in questi anni mi sono resa conto di come la condivisione della stessa problematica, anche se su fronti diversi, e la consapevolezza che è possibile superarlo sono di grandissimo aiuto. Inoltre la mancanza di giudizio e la fiducia che si sviluppano nel gruppo sono di sprone e di supporto anche nel caso di ricadute. Grazie.
per me sarebbe mega utile un video sulla dipendenza da Internet! perché penso di avere un problemino (in compenso ho il cuore nero come il caffè che bevo quindi dipendenza affettiva ain't a problem, ma mi sono guardata il video lo stesso e Chiara è super brava :* )
Allora, io la penso così. Ogni uno è libero di scegliere per chi e cosa vivere, tocca al soggetto porsi un traguardo e se il suo obbiettivo è essere un buon partner allora è libero di farlo pur se ossessivamente, un paragone possono essere coloro che non vogliono altro che fare soldi e non saziarsi mai con essi. Ovviamente sono cose piuttosto tossiche magari va bene solo all'inizio di una relazione ma se colui che ne è dipendente vuole una relazione duratura bisogna risolvere questa cosa se no è innevitabile che si diventa un problema per il partner di cui è innamorato perso sgravato. Ma un ottima combo sarebbe quella dei due dipendenti affettivi, non penso ci sia un qualcosa di meglio 😂 Ovviamente la voglia di essere amati, avere conferme va bene, ovviamente senza esagerare.
ho una domanda: Inizio scusandomi per l'eccessiva semplificazione Ma veramente amore non è dipendenza? Perché secondo me lo è per il semplice fatto che ogni piacere della vita da dipendenza. Se amore non è dipendenza allora non c'è piacere e quindi motivo di stare in una relazione (non a caso le relazioni finiscono quando uno dei 2 non prova più piacere e quindi dipendenza in un rapporto) Cosa ne pensate di questo ragionamento?
l'amore, per me, non deve essere dipendenza, ma interdipendenza.. immagina un macellaio, tu per comprare la carne sei "dipendente" da lui, ti da la carne buona e vuoi la sua carne, ma 1. non è l'unico ad avere la carne 2. non hai per forza bisogno di quella carne, puoi anche farne a meno.. hai presente il concetto di "dolce metà"? secondo me è un pensiero dipendente, come se a me mancasse qualcosa.. una persone deve essere un + alla mia vita, non una necessità.. quindi sì, la carne è buona (il piacere delle persona), ma io senza sto bene comunque
È una cosa che ho pensato spesso anche io, ma credo sia solo una consolazione disperata e autoreferenziale. Qui si parla della dipendenza vera e propria, nociva, la psicologa la definisce infatti “patologica”, distinta da quella positiva e costruttiva che si chiama interdipendenza
A me è successo con un'amicizia... Per 7 mesi circa per me era tutto il mio mondo e due mesi fa quando c'è stato un piccolo distacco di pochi giorni io sono crollata e mi sto riprendendo solo adesso....
Ma cosa distingue allora l'amore dall'amicizia? Intendo, se la persona che amo è una persona "di cui posso anche fare a meno", non diventa una specie di amicizia? Ho posto malissimo la domanda, ma spero si capisca
Credo che in entrambi i casi si possa fare a meno dell'altro (perché il proprio benessere è sempre la cosa più importante), ma ciò che cambia è il grado di condivisione del proprio tempo, la volontà di progettazione, la sfera sessuale, la profondità di sentimenti e tante altre cose. Ma in ogni caso la nostra vita non dovrebbe dipendere da quella altrui fino al punto da renderci non più autosufficienti, e questo può accadere sia in amicizia che in amore a prescindere dal sentimento, ma in funzione più che altro di una mancanza interiore
Secondo me il discorso a monte è che non bisogna pensare di essere completi solo se si è in coppia; possiamo stare benissimo da soli, ma scegliamo di avere qualcun altro accanto. Per me quindi con un partner l'approccio è "sì, posso fare a meno di te nel senso che sono una persona indipendente ed autonoma, ho degli interessi, degli obiettivi e delle passioni che esulano dalla nostra vita di coppia e da te, MA ti voglio nella mia vita, non perché la completi o le dai un senso, ma perché la rendi più bella". Perché c'è differenza tra amore ed ossessione, come ha spiegato la Dottoressa nel video...
@@StillInLoveWithTheJB certo, però il desiderio è sempre dato da una mancanza. Una relazione è davvero tale se è in questa misura individualista? Capisco il discorso razionalmente e capisco quale sia il confine della relazione patologica rispetto a quella sana. Il mio dubbio parte però da queste comsoderazioni per chiedersi cosa ci sia quindi alla base per definire cosa distingua le varie forme d'amore (considerando anche l'amicizia una forma d'amore). Non riesco a non pensare che questa chiusura sull'individuo e questa "sufficienza" nel trattare le relazioni portino a un restrimgimento dei vissuti e della vita di coppia (tipo "moros* della domenica", qualcuno che vedo quamdo sono libero giusto per fare qualcosa), che diventa una vita di due individualità piuttosto che un esperienza di coppia. E in generale questo primcipio di bastare sempre a sè stessi mi spaventa perchè mi porta a sentire l'avere bisogno degli altri come una debolezza, quasi un atto narcisistico, ma l'essere umano è l'animale sociale per eccellenza. Insomma, alla fine dei conti mi chiedo se non sia più auspicabile una "social catena" alla Leopardi, in cui ci si rende conto che tutti abbiamo bisogno di tutti, o un individualismo che pumta si a un comtinuo auto-miglioramento, ma che forse per certi versi ci rende più fragili e "chiusi". Son d'accordo che non devo dipendere da qualcuno, ma non arrivo a negare il bisogno che qualcuno ci sia, nella forma e negli equilibri che ad ognuno sono più congeniali Ci tengo infine a ringraziarvi per lo scambio di opinioni :) probabilmente sono molto più d'accordo con voi di quanto dia a vedere da quello che ho scritto, ma non riesco a silenziare quel 5% di me che sente qualcosa scricchiolare e volevo mettere un po alla prova quella parte
@@sarasechi6546 si ma se l'entrare in contatto con l'altro è in se stessa una forma del benessere? Ovviamente non intendo nel caso di una situazione patologica, ovviamente nei modi e nei tempi tali da essere rispettosi e non manipolatori del partner. Piu che altro il passaggio logico che mi perplime e che sento "dissonante" è, per evitare una dipendenza, arrivare a censurare a sè stessi il bisogno o desiderio dell'altro (altro in generale)
@@enricogiacomelli2178 nella mia limitata visione dell'affettività credo che un certo grado di dipendenza affettiva sia inevitabile e fondamentale. Forse il termine "dipendenza" richiama la dipendenza dalle sostanze e dunque è associato inevitabilmente al concetto di "scopo unico" che é molto negativo (l'ultimo film della pixar parla proprio di questo tra l'altro :D), e prende un significato un pó distorto a mio parere. In realtà dipendere da qualcun'altro é il nocciolo dell'esperienza umana: da quando nasciamo e non possiamo fare nulla tranne chiamare i nostri genitori piangendo a quando siamo anziani e perdiamo l'indipendenza anche nelle azioni quotidiane piú semplici. Idem nell'amore, in qualche modo dipendiamo sempre da coloro che ci amano e noi amiamo. Ma se sto con te solo perché arricchisci la mia vita e mi porti piacere e felicità (che é un po' il concetto alla base della concezione moderna di relazione sana) perché dovrei starti accanto quando questo non accade piú? Quando ci saranno momenti brutti? Per un semplice senso del dovere? Perché penso che se lo faccio per te tu lo farai per me? Siamo un pó ripiegati su noi stessi, il punto é questo. Quindi ecco che nascono anche concetti come "Dipendenza emotiva" che spesso involontariamente demonizzano sentimenti legittimi. Percarità, i casi patologici ci sono sempre. Ma se il termine viene sparato a destra e a manca come se fosse una cosa che puó capitare a tutti, beh, non é forse possibile che stia semplicemente definendo un sentimento normale e non un'anomalia che va corretta? Chiaramente questo é il mio punto di vista ed é limitato, quindi va preso per quello che é 😁
@Rachele è un bel casino. Ti parlo da persona che è stata in questa situazione. Io sono una per natura molto indipendente, e aver "subito" una dipendenza emotiva mi ha messo davvero a disagio, tanto che poi mi sono distaccata volontariamente
Grazie, che lavoro meraviglioso che fate. Conosco questo problema fin troppo bene. Ma ora che sono in terapia vedo degli straordinari passi in avanti. Chiedete aiuto, è un viaggio troppo bello.
Questo video dovrebbe essere condiviso nelle scuole
Spiegato benissimo, il lavoro che state facendo è davvero importante.
Video utilissimo, mi sono resa conto di essere stata dipendente in passato ma mi fa bene ricordarmi di mettere al centro me stessa
Il libro "Donne che amano troppo" della psicoterapeuta Robin Norwood spiega molto bene questo concetto ed é molto utile per leggersi dentro ed aiutarsi ad uscire dalla dipendenza affettiva
Ottimo video! Il problema è che, come per tutte le dipendenze, la persona che ne soffre non si rende proprio conto di arrecare un "danno" all'altro, e sottostimerà la cosa. Come a dire, questo non è un problema per me, anzi, così facendo io ti sto dimostrando affetto. Quindi io dubito che un dipendente emotivo si renderà mai veramente conto che il suo è un problema (a meno che non abbia una grande capacità di autoanalisi). Per di più così facendo arriverà a causare proprio il distacco che avrebbe voluto a tutti i costi evitare
Grazie davvero per aver affrontato questo tema!
Penso che le dipendenze affettive siano un problema di quasi tutti, almeno nell adolescenza, ma di cui nessuno parla proprio perché "banali" , mentre invece ci segnano profondamente ed è proprio difficile distaccarsene del tutto
Questo canale mi sta salvando.
Video molto efficace e sintetico che illustra la problematica in modo chiaro. Sono facilitatrice da anni di un gruppo di automutuoaiuto sulla dipendenza affettiva e mi permetto di suggerire anche questa opportunità, oltre allo psicologo, per uscire dal problema: in questi anni mi sono resa conto di come la condivisione della stessa problematica, anche se su fronti diversi, e la consapevolezza che è possibile superarlo sono di grandissimo aiuto. Inoltre la mancanza di giudizio e la fiducia che si sviluppano nel gruppo sono di sprone e di supporto anche nel caso di ricadute. Grazie.
per me sarebbe mega utile un video sulla dipendenza da Internet! perché penso di avere un problemino
(in compenso ho il cuore nero come il caffè che bevo quindi dipendenza affettiva ain't a problem, ma mi sono guardata il video lo stesso e Chiara è super brava :* )
Spiegazione meravigliosamente completa. Complimenti per il modo in cui svolgete il vostro lavoro. Con rispetto e passione. Grazie ❤️✨
brava chiara, molto interessante
Io e l'amore che provo per chiara 😍
Molto utile, grazie!
Complimenti, video veramente interessante. Hai spiegato in maniera chiara e limpida fornendo consigli davvero efficaci.
Adoro questo canale 🤩
Capisco perfettamente
Video utilissimo. Venti non sbagli mai
❤️❤️👏🏼👏🏼bel discorso, complimenti
oh wait that’s me
Lei fantastica ❤️
Grazie ❤️🙏🏻 mi serviva
Allora, io la penso così.
Ogni uno è libero di scegliere per chi e cosa vivere, tocca al soggetto porsi un traguardo e se il suo obbiettivo è essere un buon partner allora è libero di farlo pur se ossessivamente, un paragone possono essere coloro che non vogliono altro che fare soldi e non saziarsi mai con essi. Ovviamente sono cose piuttosto tossiche magari va bene solo all'inizio di una relazione ma se colui che ne è dipendente vuole una relazione duratura bisogna risolvere questa cosa se no è innevitabile che si diventa un problema per il partner di cui è innamorato perso sgravato. Ma un ottima combo sarebbe quella dei due dipendenti affettivi, non penso ci sia un qualcosa di meglio 😂
Ovviamente la voglia di essere amati, avere conferme va bene, ovviamente senza esagerare.
♥️
ho una domanda:
Inizio scusandomi per l'eccessiva semplificazione
Ma veramente amore non è dipendenza? Perché secondo me lo è per il semplice fatto che ogni piacere della vita da dipendenza. Se amore non è dipendenza allora non c'è piacere e quindi motivo di stare in una relazione (non a caso le relazioni finiscono quando uno dei 2 non prova più piacere e quindi dipendenza in un rapporto)
Cosa ne pensate di questo ragionamento?
l'amore, per me, non deve essere dipendenza, ma interdipendenza.. immagina un macellaio, tu per comprare la carne sei "dipendente" da lui, ti da la carne buona e vuoi la sua carne, ma 1. non è l'unico ad avere la carne 2. non hai per forza bisogno di quella carne, puoi anche farne a meno.. hai presente il concetto di "dolce metà"? secondo me è un pensiero dipendente, come se a me mancasse qualcosa.. una persone deve essere un + alla mia vita, non una necessità.. quindi sì, la carne è buona (il piacere delle persona), ma io senza sto bene comunque
È una cosa che ho pensato spesso anche io, ma credo sia solo una consolazione disperata e autoreferenziale. Qui si parla della dipendenza vera e propria, nociva, la psicologa la definisce infatti “patologica”, distinta da quella positiva e costruttiva che si chiama interdipendenza
A me è successo con un'amicizia... Per 7 mesi circa per me era tutto il mio mondo e due mesi fa quando c'è stato un piccolo distacco di pochi giorni io sono crollata e mi sto riprendendo solo adesso....
Chiara vogliamo anche un tutorial su come ti trucchi però
Ma cosa distingue allora l'amore dall'amicizia? Intendo, se la persona che amo è una persona "di cui posso anche fare a meno", non diventa una specie di amicizia?
Ho posto malissimo la domanda, ma spero si capisca
Credo che in entrambi i casi si possa fare a meno dell'altro (perché il proprio benessere è sempre la cosa più importante), ma ciò che cambia è il grado di condivisione del proprio tempo, la volontà di progettazione, la sfera sessuale, la profondità di sentimenti e tante altre cose.
Ma in ogni caso la nostra vita non dovrebbe dipendere da quella altrui fino al punto da renderci non più autosufficienti, e questo può accadere sia in amicizia che in amore a prescindere dal sentimento, ma in funzione più che altro di una mancanza interiore
Secondo me il discorso a monte è che non bisogna pensare di essere completi solo se si è in coppia; possiamo stare benissimo da soli, ma scegliamo di avere qualcun altro accanto. Per me quindi con un partner l'approccio è "sì, posso fare a meno di te nel senso che sono una persona indipendente ed autonoma, ho degli interessi, degli obiettivi e delle passioni che esulano dalla nostra vita di coppia e da te, MA ti voglio nella mia vita, non perché la completi o le dai un senso, ma perché la rendi più bella". Perché c'è differenza tra amore ed ossessione, come ha spiegato la Dottoressa nel video...
@@StillInLoveWithTheJB certo, però il desiderio è sempre dato da una mancanza. Una relazione è davvero tale se è in questa misura individualista?
Capisco il discorso razionalmente e capisco quale sia il confine della relazione patologica rispetto a quella sana. Il mio dubbio parte però da queste comsoderazioni per chiedersi cosa ci sia quindi alla base per definire cosa distingua le varie forme d'amore (considerando anche l'amicizia una forma d'amore). Non riesco a non pensare che questa chiusura sull'individuo e questa "sufficienza" nel trattare le relazioni portino a un restrimgimento dei vissuti e della vita di coppia (tipo "moros* della domenica", qualcuno che vedo quamdo sono libero giusto per fare qualcosa), che diventa una vita di due individualità piuttosto che un esperienza di coppia. E in generale questo primcipio di bastare sempre a sè stessi mi spaventa perchè mi porta a sentire l'avere bisogno degli altri come una debolezza, quasi un atto narcisistico, ma l'essere umano è l'animale sociale per eccellenza.
Insomma, alla fine dei conti mi chiedo se non sia più auspicabile una "social catena" alla Leopardi, in cui ci si rende conto che tutti abbiamo bisogno di tutti, o un individualismo che pumta si a un comtinuo auto-miglioramento, ma che forse per certi versi ci rende più fragili e "chiusi".
Son d'accordo che non devo dipendere da qualcuno, ma non arrivo a negare il bisogno che qualcuno ci sia, nella forma e negli equilibri che ad ognuno sono più congeniali
Ci tengo infine a ringraziarvi per lo scambio di opinioni :) probabilmente sono molto più d'accordo con voi di quanto dia a vedere da quello che ho scritto, ma non riesco a silenziare quel 5% di me che sente qualcosa scricchiolare e volevo mettere un po alla prova quella parte
@@sarasechi6546 si ma se l'entrare in contatto con l'altro è in se stessa una forma del benessere? Ovviamente non intendo nel caso di una situazione patologica, ovviamente nei modi e nei tempi tali da essere rispettosi e non manipolatori del partner.
Piu che altro il passaggio logico che mi perplime e che sento "dissonante" è, per evitare una dipendenza, arrivare a censurare a sè stessi il bisogno o desiderio dell'altro (altro in generale)
@@enricogiacomelli2178 nella mia limitata visione dell'affettività credo che un certo grado di dipendenza affettiva sia inevitabile e fondamentale. Forse il termine "dipendenza" richiama la dipendenza dalle sostanze e dunque è associato inevitabilmente al concetto di "scopo unico" che é molto negativo (l'ultimo film della pixar parla proprio di questo tra l'altro :D), e prende un significato un pó distorto a mio parere.
In realtà dipendere da qualcun'altro é il nocciolo dell'esperienza umana: da quando nasciamo e non possiamo fare nulla tranne chiamare i nostri genitori piangendo a quando siamo anziani e perdiamo l'indipendenza anche nelle azioni quotidiane piú semplici. Idem nell'amore, in qualche modo dipendiamo sempre da coloro che ci amano e noi amiamo.
Ma se sto con te solo perché arricchisci la mia vita e mi porti piacere e felicità (che é un po' il concetto alla base della concezione moderna di relazione sana) perché dovrei starti accanto quando questo non accade piú? Quando ci saranno momenti brutti? Per un semplice senso del dovere? Perché penso che se lo faccio per te tu lo farai per me?
Siamo un pó ripiegati su noi stessi, il punto é questo. Quindi ecco che nascono anche concetti come "Dipendenza emotiva" che spesso involontariamente demonizzano sentimenti legittimi.
Percarità, i casi patologici ci sono sempre. Ma se il termine viene sparato a destra e a manca come se fosse una cosa che puó capitare a tutti, beh, non é forse possibile che stia semplicemente definendo un sentimento normale e non un'anomalia che va corretta?
Chiaramente questo é il mio punto di vista ed é limitato, quindi va preso per quello che é 😁
E se ci si accorge di non essere colui/colei che ha questo oggetto esterno ma di esserlo per qualcuno?
Eh vedrai
@Rachele è un bel casino. Ti parlo da persona che è stata in questa situazione. Io sono una per natura molto indipendente, e aver "subito" una dipendenza emotiva mi ha messo davvero a disagio, tanto che poi mi sono distaccata volontariamente
ma perché tendo a sviluppare dipendenze affettive?
ma il tizio che esce dal cervello?