Hai esemplificato perfettamente cosa vuol dire relazionarsi all’arte e la maturazione di noi, del mondo in relazione ad essa. Io l’ho trovato un film veramente stupendo. Ho sentito che è riuscito a toccare delle corde che fanno parte della mia interiorità. È il primo segnale per capire che l’opera mi sta lasciando qualcosa. Cogitata con Sorrentino sarebbe un sogno, anche perché è una persona molto simpatica anche se in un primo momento non sembrerebbe.
Grazie del tuo pensiero. Anch'io spesso sono uscita dalla sala con un piccolo malessere, come se mi mancasse qualcosa. Le tue parole mi hanno confortata ed illuminata. "La mano di Dio" l'ho visto. Semplicemente "divino".
I film di Sorrentino sono sempre carichi di elementi. Aldilà del discorso empatico e quello semiotico , bisogna dire , che tali pellicole bisogna guardarle più volte , proprio per non tralasciare nulla . Nello specifico in quest’ultimo film autobiografico, c’è da aggiungere la parte storiografica, che riguarda l’autore e il suo ambiente , altrimenti si rischia di mischiare la parte autentica a quella romanzata . Nella sua ricca ed esaustiva disamina ha tralasciato un particolare importante, che ha un nome e cognome: Antonio Capuano ; padrino artistico di Sorrentino. Questo regista fece appassionare il giovane Fabietto al cinema . L’unica cosa da capire è se realmente avvennero quei dialoghi in quella insenatura di Posillipo, anche perché Fabietto ne aveva di cosa da dire ….
Ciao Rick grazie per il tuo preambolo. Da povero ingegnere mi manca il bagaglio di conoscenze semiotica, ma davanti all'ultimo film di Sorrentino, sono arrivato alle tue identiche conclusioni proprio due sere fa, annotando nel mio blog questi pensieri. Evidentemente molti di noi hanno cercato nel suo cinema qualcosa che non c'era. Forse perdendo per strada qualcosa, di uno dei più grandi talenti italiani nati negli anni 70 (non tantissimi). Un caro saluto. Fritz.
Rispetto alla disquisizione iniziale, mi domando una cosa (rischiando di sbagliarmi): i segni hanno un certo significato, ma cosa ne determina il loro valore? Mi rendo conto che non hai mai eliminato l'elemento empatico da ogni tipo di analisi che sei andato a descrivere, ma può un'opera d'arte essere oggettivamente migliore di un'altra? Può essere più specifica, più ricca, con segni più o meno carichi di significato, e sicuramente questo non può che essere un valore aggiuntissimo (il lato più tecnico ha una sua fondamentale importanza: se un film è girato male, è girato male), ma come può un contenuto essere migliore o peggiore di un altro se non essendo valutato attraverso la nostra empatia? Riconosco magari la grandezza tecnica di un film, ma l'importanza attribuita ai significati non può che venire fuori, credo, dalla nostra personalissima visione Poi c'è il rischio, che dando un peso diverso alle opinioni, queste perdano comunque di parte della loro legittimità (mi viene in mente la vecchia situazione con alcune delle opinioni di Galimberti ed ero d'accordissimo quando dicevi che, a prescindere da una laurea, dall'approfondimento tecnico che si può fare di una precisa opera dell'autore, ognuno possa esprimere la sua legittima opinione: non so quanto questo tuo discorso sia o meno in contrasto, ma lo dico sul serio, cioè non lo so!) :-D
Verrò crocifisso, ho visto tutti i film di Sorrentino, per me questo è il migliore (totalmente d’accordo con rick, questo film fa davvero riappacificare con il regista)
"La realtà è scadente" è anche una delle tracce della grande bellezza, la disgiunzione e il contrasto tra la realtà che viaggia terra terra e la grande bellezza che appare a sprazzi, di tanto in tanto e che fa intravedere qualcosa di oltre a cui aspirare. Just my two cents...
Molto interessante la comparazione tra empatia e semiotica. Spesso effettivamente non si coglie questa differenza così importante che sta alla base poi del giudizio che si dà all'opera
Mi sto rivedendo i film di Sorrentino Anch io. Credo che quest’ ultimo film sia una chiave per poter aprire porte e significati nascosti insiti nei suoi film precedenti o per dirla più semplice e forse, quindi, meglio: quest’ ultimo film ci da una chiave di lettura per leggere e vedere con occhi diversi, gli occhi di Fabietto che diventa Fabio, tutti i suoi film precedenti. Forse ora possiamo capire meglio certi personaggi, certe scene. Se non capirli meglio, almeno capirne i perché.
Ottima analisi come sempre Rick, non so se riuscirò mai a farti arrivare questo commento ma ho un sogno: sarei davvero tanto curioso di vedere una tua analisi su quel capolavoro che è Inside di Bo Burnham. Spero che questo giorno arriverà.
Rick non so se conosci il critico cinematografico Francesco Alò. È sicuramente il mio preferito. Se non lo conosci dacci un'occhiata, sarebbe bella una cogitata con lui per parlare di critica e lettura semiotica dei testi cinematografici.
Se dovessi vedere una cogitata in studio con Sorrentino sarei aposto per la vita. Spero veramente sia possibile un giorno ahah Grazie per questo video Rick!!
Visto che ami il libro di Giobbe, sarebbe interessante un tuo parere su The Tree of Life di Terrence Malick (proprio per continuare il discorso sulla semiotica...)
Per me e' un film straordinario. E' intriso di malinconia e di bellezza strabiliante. Ci sono anche molti temi importanti, che non sto qui a discutere. La scenografia e' magnifica. Ciao
Ti trovo estremamente antipatico, tuttavia mi trovo molto spesso in accordo con te. E questo mi preoccupa. Anche in questo caso sono completamente d'accordo. (mi permetto di scrivere questo perché credo che sia un gran complimento. mi stai antipatico ma comunque ti ascolto e trovo centrate le tue riflessioni, anche se un tantino pomposette. non sono un hater ecco. anzi). mi permetto di aggiungere una cosa. il grande plus del film è la sincerità (e la maturità come hai detto). negli altri film sorrentino voleva (doveva?) dimostrare qualcosa. c'era dello show off. questo è un film onesto che mette in primissimo piano il racconto a scapito (almeno questa volta) della maniera. poi ci sono le solite sorrentinate (aspiranti fellinate) ma il film porta avanti forma e contenuto senza lasciare indietro nulla.
Ho visto questo film perché ho letto il tuo titolo. Mi son detto. Tutti dicono che è un bel film. Se è piaciuto a Rick sarà atroce (visto come non mi piacciono le serie che consiglia e che non mi piacciono mai) Ieri ho visto il film. Illuminazione totale. Oggi ho ascoltato questo video. Bellissimo. Una bella doppietta. Grazie.
Con questo video mi è venuta voglia di rivedere È stata la mano di Dio. Non sono mai stato un grande amante di Sorrentino, e in più l'ultimo dei suoi film mi ha ricordato una fiction della Rai. Ma come direbbe Rick, è il mio giudizio (poco) empatico a parlare
Interessante analisi. Consiglio a tutti la lettura di HANNO TUTTI RAGIONE, libro di Sorrentino, nel quale sono tratteggiati personaggi e atmosfere dei suoi film.
Perfettamente d'accordo con l introduzione. Ho guardato il film e non mi ha suscitato molto a livello empatico. Sono un normale fruitore di Napoli e sono praticamente cresciuto guardando le produzioni artistiche della mia città. Quello che ho visto che il film ha tanto nel semiotico che non riesco ad interpretare. Mi é bastato notare che il film non ha praticamente colonna sonora ad eccezione dell'inizio e della fine. Ho così capito dietro c'è stato un lavoro enorme per presentare un film del genere soprattutto dopo "La grande bellezza" in cui musica e immagini sono un connubio indissolubile
Quindi l'unica interpretazione "giusta" di un'opera è quella che corrisponde alla volontà dell'autore? Non può esistere un'interpretazione diversa ma comunque non in contraddizione?
Se prendi Sorrentino come regista di film fantasy riesci ad apprezzare anche la sua estetica, proprio perché lui descrive un paese e delle realtà che non sono tali. Nel senso che proprio non esistono.
La grande bellezza parla del senso di vuoto. Se ti lascia un senso di vuoto hai capito bene il film è il film ha fatto il suo dovere. Solo che se non capisci che parla del vuoto confondi il vuoto di cui parla il film col giudizio di un film che ti pare vuoto.
secondo me hai empatizzato di più perchè hai letto "le confessioni di Sant'Agostino". Oppure non c'è correlazione e semplicemente cerchi un certo tipo di chiave di lettura.
Riguardo la semiotica in particolare riferita all'audiovisivo sarebbe molto interessante una cogitata con Francesco Alò, critico cinematografico di Badtaste più volte intervistato anche da MArra
L’ultimo film mi manca, devo dire di aver apprezzato dall’inizio alla fine solo “L’amico di famiglia” ( “le conseguenze dell’amore” bello ma..c’è un “ma”che non so descrivere)per il resto momenti interessanti in un mare di superfluo. Personalissima opinione .
La seconda delle tue ipotesi espresse alla fine mi sembra la più plausibile. Rivedi i film (ma non è che li hai visti da ragazzino?) ..Guardare "il Divo" senza subirne una sovraeccitazione della amigdala e senza assistere ad una spropositata sensazione di superiorità e preponderanza da parte del proprio lobo occipitale, può significare una cosa sola: "dormire in sala"... Comunque, bravo, come al solito. Da apprezzare anche la tua onestà intellettuale. Ti saluto
Fino all'evento tragico l'ho trovato straordinario, di li in poi mi é parso che ul film ,per citare Capuano, si disunisse, non nell'intento, ma nella forma. Sorrentino rimane un regista che non fa breccia su di me proprio come visione pratica, estetica, emozionale del cinema.
Scrivo questo commento ad inizio video perché a me ha fatto cagare, e credimi non sto esagerando, più ripenso al film e più mi viene il nervoso. Vediamo se riuscirò a cambiare idea a fine video, mi piacerebbe molto, magari mi convinci a guardarlo con altro occhio
Non se è voluto o se sono così i napoletani ma a me la recitazione sembrava tanto finta. Non riuscivo a immedesimarmi nella storia proprio perché li vedevo recitare come attori e non come personaggi. E infatti alla fine ho "dovuto" abbandonare la visione del film a metà che è una cosa che non faccio mai. Mi dispiace, purtroppo anche provandoci ( sono sincero ) non sono riuscito ad apprezzarlo. Se mi rispondete: " allora guarda i cinepattoni" Ve meno.
Opera peggiore di PS (corti compresi)... 2/3 del film sono autoreferenzialità compiaciuta ed autoindulgente (e RDF ci si ritrova). Poi è sempre PS quindi è fatto bene e va visto.
@@crookedbraincrookedbrain9874 Autobiografico? Ma veramente? SPOILER: Raccontarci la prozia stronza che però cita Dante al funerale... 15 minuti di parentame con le varie idiosincrasie... 5 minuti di un tipo che parla con l'apparecchio... 10 minuti con un contrabbandiere di sigarette che chissenefrega... la scena con Capuano... la scena dell'ospedale... ed andiamo avanti così per almeno metà film. Cose che anche se per lui hanno un significato profondo, non è riuscito a farlo arrivare alla parte di pubblico cui dovrebbe rivolgersi: gente che conosce il linguaggio cinematografico ed il suo in particolare. Anzi sembra quasi che questo disinteresse per la capacità del pubblico di capire, sia voluto: autocompiaciuto quindi. Poi se hai Netflix, probabilmente appartieni al target di squid game, casa di carta e non so che altro trash... quindi ti sembrerà un capolavoro e non so che dirti.
Ciao Rick, mi trovo spesso d'accordo con te ma non sto giro. Io ho trovato il solito insopportabile (ultimo) Sorrentino, un pò trattenuto rispetto alla tracotanza del suo film precedente, ma altrettanto barocco e spompo. C'è tantissima estetica senza contenuto, tante scene in cui tutto rallenta, la gente si guarda, e tu ti chiedi: " e quindi? che cazzo serve questa scelta e che contenuti veicola?" Boh. Ci fai vedere il solito spaccatino trito e ritrito della borghesuccia napoletana, ci metti il drammino famigliare, ci metti le solite uscite felliniane ma alla fine non resta nulla, se non totale disinteresse per le vicende della famigliola che vorresti nuclearizzare già al minuto 14.00 tanto risulta caricaturale. E poi quella fastidiosa e costante sensazione che ogni scambio di battute tra i personaggi sia stato messo lì con la boria di chi ritiene di sentenziare sempre qualcosa di profondo sul senso della vita. Ah Sorrentino, vedi di non disunirti.
1 è un film autobiografico 2 risulta imbarazzante per chi legge il fatto che tu giudichi come negative delle cose che non capisci. Meglio astenersi a volte.
Ce la fai a non declinare ogni Cristo di discorso in una prospettiva di etica della produttività? Per favore Rick.. Dai. Per citare il film in esame, sei entrato nel decorativo, estremamente autoreferenziale e in ultima istanza ci hai rotto o' cazz'!
@@rickdufer Semplificare non vuol dire essere banale. Lo stesso regista o gli attori del film in questione non parlano cosi complicato durante le loro interviste . A me sembra che a volte (sempre) spari paroloni alla cazzo per impressionare probabilmente solo te stesso. Buona serata.
Hai esemplificato perfettamente cosa vuol dire relazionarsi all’arte e la maturazione di noi, del mondo in relazione ad essa. Io l’ho trovato un film veramente stupendo. Ho sentito che è riuscito a toccare delle corde che fanno parte della mia interiorità. È il primo segnale per capire che l’opera mi sta lasciando qualcosa. Cogitata con Sorrentino sarebbe un sogno, anche perché è una persona molto simpatica anche se in un primo momento non sembrerebbe.
È stata la mano di Dio mi ha colpito nel cuore! Per me il suo miglior film, e tra i migliori di quest'anno
Grazie del tuo pensiero. Anch'io spesso sono uscita dalla sala con un piccolo malessere, come se mi mancasse qualcosa. Le tue parole mi hanno confortata ed illuminata. "La mano di Dio" l'ho visto. Semplicemente "divino".
I film di Sorrentino sono sempre carichi di elementi. Aldilà del discorso empatico e quello semiotico , bisogna dire , che tali pellicole bisogna guardarle più volte , proprio per non tralasciare nulla . Nello specifico in quest’ultimo film autobiografico, c’è da aggiungere la parte storiografica, che riguarda l’autore e il suo ambiente , altrimenti si rischia di mischiare la parte autentica a quella romanzata . Nella sua ricca ed esaustiva disamina ha tralasciato un particolare importante, che ha un nome e cognome: Antonio Capuano ; padrino artistico di Sorrentino.
Questo regista fece appassionare il giovane Fabietto al cinema .
L’unica cosa da capire è se realmente avvennero quei dialoghi in quella insenatura di Posillipo, anche perché Fabietto ne aveva di cosa da dire ….
Grazie. Mi hai dato un punto di vista nuovo sul film. Ho paura tu abbia centrato il punto, mi costringi a pensarci su.
Ciao Rick grazie per il tuo preambolo. Da povero ingegnere mi manca il bagaglio di conoscenze semiotica, ma davanti all'ultimo film di Sorrentino, sono arrivato alle tue identiche conclusioni proprio due sere fa, annotando nel mio blog questi pensieri. Evidentemente molti di noi hanno cercato nel suo cinema qualcosa che non c'era. Forse perdendo per strada qualcosa, di uno dei più grandi talenti italiani nati negli anni 70 (non tantissimi). Un caro saluto. Fritz.
Rispetto alla disquisizione iniziale, mi domando una cosa (rischiando di sbagliarmi): i segni hanno un certo significato, ma cosa ne determina il loro valore? Mi rendo conto che non hai mai eliminato l'elemento empatico da ogni tipo di analisi che sei andato a descrivere, ma può un'opera d'arte essere oggettivamente migliore di un'altra? Può essere più specifica, più ricca, con segni più o meno carichi di significato, e sicuramente questo non può che essere un valore aggiuntissimo (il lato più tecnico ha una sua fondamentale importanza: se un film è girato male, è girato male), ma come può un contenuto essere migliore o peggiore di un altro se non essendo valutato attraverso la nostra empatia?
Riconosco magari la grandezza tecnica di un film, ma l'importanza attribuita ai significati non può che venire fuori, credo, dalla nostra personalissima visione
Poi c'è il rischio, che dando un peso diverso alle opinioni, queste perdano comunque di parte della loro legittimità (mi viene in mente la vecchia situazione con alcune delle opinioni di Galimberti ed ero d'accordissimo quando dicevi che, a prescindere da una laurea, dall'approfondimento tecnico che si può fare di una precisa opera dell'autore, ognuno possa esprimere la sua legittima opinione: non so quanto questo tuo discorso sia o meno in contrasto, ma lo dico sul serio, cioè non lo so!) :-D
Verrò crocifisso, ho visto tutti i film di Sorrentino, per me questo è il migliore (totalmente d’accordo con rick, questo film fa davvero riappacificare con il regista)
È quello con cui è più facile "entrare in empatia", per così dire...
A me è piaciuto moltissimo.
"La realtà è scadente" è anche una delle tracce della grande bellezza, la disgiunzione e il contrasto tra la realtà che viaggia terra terra e la grande bellezza che appare a sprazzi, di tanto in tanto e che fa intravedere qualcosa di oltre a cui aspirare. Just my two cents...
Molto interessante la comparazione tra empatia e semiotica. Spesso effettivamente non si coglie questa differenza così importante che sta alla base poi del giudizio che si dà all'opera
Mi sto rivedendo i film di Sorrentino Anch io. Credo che quest’ ultimo film sia una chiave per poter aprire porte e significati nascosti insiti nei suoi film precedenti o per dirla più semplice e forse, quindi, meglio: quest’ ultimo film ci da una chiave di lettura per leggere e vedere con occhi diversi, gli occhi di Fabietto che diventa Fabio, tutti i suoi film precedenti. Forse ora possiamo capire meglio certi personaggi, certe scene. Se non capirli meglio, almeno capirne i perché.
Ottima analisi come sempre Rick, non so se riuscirò mai a farti arrivare questo commento ma ho un sogno: sarei davvero tanto curioso di vedere una tua analisi su quel capolavoro che è Inside di Bo Burnham. Spero che questo giorno arriverà.
la grande bellezza è uno dei miei film preferiti in assoluto, giudizio totalmente empatico
Rick non so se conosci il critico cinematografico Francesco Alò. È sicuramente il mio preferito. Se non lo conosci dacci un'occhiata, sarebbe bella una cogitata con lui per parlare di critica e lettura semiotica dei testi cinematografici.
Nonno Alò spiega (regista) a RickduFer (semicit.)
vero, sarebbe una cogitata vulcanica tra due esagitati!😁
Di Federico Frusciante che cosa pensi?
Se dovessi vedere una cogitata in studio con Sorrentino sarei aposto per la vita.
Spero veramente sia possibile un giorno ahah
Grazie per questo video Rick!!
Visto che ami il libro di Giobbe, sarebbe interessante un tuo parere su The Tree of Life di Terrence Malick (proprio per continuare il discorso sulla semiotica...)
Capolavoro immenso
Per me e' un film straordinario. E' intriso di malinconia e di bellezza strabiliante. Ci sono anche molti temi importanti, che non sto qui a discutere. La scenografia e' magnifica. Ciao
Ti trovo estremamente antipatico, tuttavia mi trovo molto spesso in accordo con te. E questo mi preoccupa. Anche in questo caso sono completamente d'accordo. (mi permetto di scrivere questo perché credo che sia un gran complimento. mi stai antipatico ma comunque ti ascolto e trovo centrate le tue riflessioni, anche se un tantino pomposette. non sono un hater ecco. anzi).
mi permetto di aggiungere una cosa. il grande plus del film è la sincerità (e la maturità come hai detto). negli altri film sorrentino voleva (doveva?) dimostrare qualcosa. c'era dello show off. questo è un film onesto che mette in primissimo piano il racconto a scapito (almeno questa volta) della maniera. poi ci sono le solite sorrentinate (aspiranti fellinate) ma il film porta avanti forma e contenuto senza lasciare indietro nulla.
Ho visto questo film perché ho letto il tuo titolo.
Mi son detto.
Tutti dicono che è un bel film.
Se è piaciuto a Rick sarà atroce (visto come non mi piacciono le serie che consiglia e che non mi piacciono mai)
Ieri ho visto il film.
Illuminazione totale.
Oggi ho ascoltato questo video.
Bellissimo.
Una bella doppietta.
Grazie.
Con questo video mi è venuta voglia di rivedere È stata la mano di Dio. Non sono mai stato un grande amante di Sorrentino, e in più l'ultimo dei suoi film mi ha ricordato una fiction della Rai. Ma come direbbe Rick, è il mio giudizio (poco) empatico a parlare
Interessante analisi. Consiglio a tutti la lettura di HANNO TUTTI RAGIONE, libro di Sorrentino, nel quale sono tratteggiati personaggi e atmosfere dei suoi film.
Perfettamente d'accordo con l introduzione. Ho guardato il film e non mi ha suscitato molto a livello empatico. Sono un normale fruitore di Napoli e sono praticamente cresciuto guardando le produzioni artistiche della mia città. Quello che ho visto che il film ha tanto nel semiotico che non riesco ad interpretare. Mi é bastato notare che il film non ha praticamente colonna sonora ad eccezione dell'inizio e della fine. Ho così capito dietro c'è stato un lavoro enorme per presentare un film del genere soprattutto dopo "La grande bellezza" in cui musica e immagini sono un connubio indissolubile
Contento di rivederti nel tuo studio 😁
Quindi l'unica interpretazione "giusta" di un'opera è quella che corrisponde alla volontà dell'autore? Non può esistere un'interpretazione diversa ma comunque non in contraddizione?
Bellissimo e intellettualissimo video,complimenti davvero
Infatti secondo me Sorrentino ha fatto questo film soprattutto per se, e non per il pubblico
Bentornato!!!
Rick non hai citato l’uomo in più, l’hai visto? Io l’ho adorato (emapticamente😂)
Se prendi Sorrentino come regista di film fantasy riesci ad apprezzare anche la sua estetica, proprio perché lui descrive un paese e delle realtà che non sono tali. Nel senso che proprio non esistono.
Bravo,si vede che l'hai visto il film,potevi fare qualsiasi cosa e sarebbe stata più utile di questo commento.
@@crookedbraincrookedbrain9874 infatti, ancora non l'ho visto. Mi riferisco a tutti gli altri film che ha fatto, genio.
Il film che mi ha più segnato
E nel quale mi ritrovo completamente.
La grande bellezza parla del senso di vuoto. Se ti lascia un senso di vuoto hai capito bene il film è il film ha fatto il suo dovere. Solo che se non capisci che parla del vuoto confondi il vuoto di cui parla il film col giudizio di un film che ti pare vuoto.
secondo me hai empatizzato di più perchè hai letto "le confessioni di Sant'Agostino". Oppure non c'è correlazione e semplicemente cerchi un certo tipo di chiave di lettura.
Se ascoltate bene, a un certo punto si sentono le parole "semiotico" e "empatico".
Interessante la premessa sulla fruizione
Riguardo la semiotica in particolare riferita all'audiovisivo sarebbe molto interessante una cogitata con Francesco Alò, critico cinematografico di Badtaste più volte intervistato anche da MArra
Bello, più genuino e meno artefatto del solito. Pecca solo di qualche solito simbolismo eccessivo.
L’ultimo film mi manca, devo dire di aver apprezzato dall’inizio alla fine solo “L’amico di famiglia” ( “le conseguenze dell’amore” bello ma..c’è un “ma”che non so descrivere)per il resto momenti interessanti in un mare di superfluo. Personalissima opinione .
Questo video è illuminante
Like per l'incipit...semiotica e empatia...ooo grazie per la condivisione Rick
La seconda delle tue ipotesi espresse alla fine mi sembra la più plausibile. Rivedi i film (ma non è che li hai visti da ragazzino?) ..Guardare "il Divo" senza subirne una sovraeccitazione della amigdala e senza assistere ad una spropositata sensazione di superiorità e preponderanza da parte del proprio lobo occipitale, può significare una cosa sola: "dormire in sala"...
Comunque, bravo, come al solito. Da apprezzare anche la tua onestà intellettuale. Ti saluto
Grazie Rick 🙂
Per me il lavoro migliore di Sorrentino è la serie the Young/New Pope.
Si salva solo L"uomo in più
Rick sempre più Josh Brolin
Ok, ma come diceva freud alcune volte un sigaro e un sigaro e null altro, non puoi ammorbarmi con20 min di spiegazione del perché ti piace.
Fino all'evento tragico l'ho trovato straordinario, di li in poi mi é parso che ul film ,per citare Capuano, si disunisse, non nell'intento, ma nella forma. Sorrentino rimane un regista che non fa breccia su di me proprio come visione pratica, estetica, emozionale del cinema.
Ho avuto la stessa impressione sulla seconda metà del film. Fino a quel punto ero scioccato da quanto mi stesse piacendo.
Scrivo questo commento ad inizio video perché a me ha fatto cagare, e credimi non sto esagerando, più ripenso al film e più mi viene il nervoso. Vediamo se riuscirò a cambiare idea a fine video, mi piacerebbe molto, magari mi convinci a guardarlo con altro occhio
Non se è voluto o se sono così i napoletani ma a me la recitazione sembrava tanto finta. Non riuscivo a immedesimarmi nella storia proprio perché li vedevo recitare come attori e non come personaggi. E infatti alla fine ho "dovuto" abbandonare la visione del film a metà che è una cosa che non faccio mai. Mi dispiace, purtroppo anche provandoci ( sono sincero ) non sono riuscito ad apprezzarlo.
Se mi rispondete: " allora guarda i cinepattoni" Ve meno.
*Dio.
gioco alcolico: 1 sorso per ogni volta che dice semiotico/a
Opera peggiore di PS (corti compresi)... 2/3 del film sono autoreferenzialità compiaciuta ed autoindulgente (e RDF ci si ritrova).
Poi è sempre PS quindi è fatto bene e va visto.
L'hai capito che è un film autobiografico?
Ma poi autoreferenzialità compiaciuta cosa? Raccontare l'abbandono e la morte da sempre presenti nella sua vita?
@@crookedbraincrookedbrain9874 Autobiografico? Ma veramente?
SPOILER: Raccontarci la prozia stronza che però cita Dante al funerale... 15 minuti di parentame con le varie idiosincrasie... 5 minuti di un tipo che parla con l'apparecchio... 10 minuti con un contrabbandiere di sigarette che chissenefrega... la scena con Capuano... la scena dell'ospedale... ed andiamo avanti così per almeno metà film. Cose che anche se per lui hanno un significato profondo, non è riuscito a farlo arrivare alla parte di pubblico cui dovrebbe rivolgersi: gente che conosce il linguaggio cinematografico ed il suo in particolare. Anzi sembra quasi che questo disinteresse per la capacità del pubblico di capire, sia voluto: autocompiaciuto quindi.
Poi se hai Netflix, probabilmente appartieni al target di squid game, casa di carta e non so che altro trash... quindi ti sembrerà un capolavoro e non so che dirti.
@@smurfsmurfy6766 i miei registi preferiti sono Godard e Tarkovskij,ci cago su netflix e la casa di carta
Ciao Rick, mi trovo spesso d'accordo con te ma non sto giro. Io ho trovato il solito insopportabile (ultimo) Sorrentino, un pò trattenuto rispetto alla tracotanza del suo film precedente, ma altrettanto barocco e spompo. C'è tantissima estetica senza contenuto, tante scene in cui tutto rallenta, la gente si guarda, e tu ti chiedi: " e quindi? che cazzo serve questa scelta e che contenuti veicola?" Boh. Ci fai vedere il solito spaccatino trito e ritrito della borghesuccia napoletana, ci metti il drammino famigliare, ci metti le solite uscite felliniane ma alla fine non resta nulla, se non totale disinteresse per le vicende della famigliola che vorresti nuclearizzare già al minuto 14.00 tanto risulta caricaturale. E poi quella fastidiosa e costante sensazione che ogni scambio di battute tra i personaggi sia stato messo lì con la boria di chi ritiene di sentenziare sempre qualcosa di profondo sul senso della vita. Ah Sorrentino, vedi di non disunirti.
1 è un film autobiografico
2 risulta imbarazzante per chi legge il fatto che tu giudichi come negative delle cose che non capisci. Meglio astenersi a volte.
@@crookedbraincrookedbrain9874 forse le ho capite e mi hanno fatto schifo comunque. Ma non volevo assolutamente offendere il tuo idolo, stai sereno
@@MrWirikuta il mio idolo è Ivo Watts Russell.
Nel cinema poi Tarkovskij,ma che cazzo ne sai.
@@crookedbraincrookedbrain9874 fratè non c'è bisogno di fare lo spocchioso. La critica cinematografica non è una scienza.
@@mattiafiorilli4564 si fratello,ma un minimo di cognizione, sennò parliamo tutti e diventa un caos inutile.
Ce la fai a non declinare ogni Cristo di discorso in una prospettiva di etica della produttività? Per favore Rick.. Dai. Per citare il film in esame, sei entrato nel decorativo, estremamente autoreferenziale e in ultima istanza ci hai rotto o' cazz'!
Non riesco a farmi piacere nessun film di sorrentino. Anche con questo film, non mi spiego tutta questa ammirazione per lui.
Il divo è meglio. Opinione impopolare.
La sigla orrenda, muovi troppo le mani , braccia . Doppia telecamera. 18 min di sproloqui per attendere la tua critica .
la porta è quella lì, eh 😂
@@rickdufer Semplificare non vuol dire essere banale. Lo stesso regista o gli attori del film in questione non parlano cosi complicato durante le loro interviste . A me sembra che a volte (sempre) spari paroloni alla cazzo per impressionare probabilmente solo te stesso. Buona serata.
@@mauroangelantoni6889 va bene, me lo segno 😂