APPROFONDIMENTI: Il sistema scolastico finlandese: ruclips.net/video/tj5RW4sNpjw/видео.html Il progetto "Anno Unico": ruclips.net/video/5huIfNuEOFg/видео.html Il sistema scolastico giapponese: ruclips.net/video/5tslSo60T5Y/видео.html
Qualcuno potrà sminuire e dire che "i giovani moderni sono smidollati", ma io ancora oggi faccio incubi dove ho dimenticato i compiti, oppure dove sono impreparato a una verifica o, ancora, mentre faccio scena muta in una interrogazione. A dieci anni dalla fine delle superiori mi rendo conto di aver sviluppato dei veri e propri traumi relativi alla scuola, e tutto questo senza nemmeno contare le ansie e le angosce che mi dava il bullismo e, in generale, la pressione sociale relativa alle interazioni.
Marco, la settimana scorso nella mia città si è suicidata una ragazza per questo motivo. Passava tutta la giornata tra scuola e compiti, studiava solo e non aveva purtroppo vita sociale, era abbandonata un po’ da tutti eppure era una bella ragazza, simpatica anche se molto sensibile. Io non la conoscevo personalmente ma una mia amica ci è cresciuta con lei e mi ha spiegato tutto, lei stessa è ancora traumatizzata. Quando una ragazza come lei, così sensibile, si sente emarginata a scuola, ha pressioni da insegnanti e famiglia su studiare, ha problemi economici, mancanza di prospettive, mancanza di supporto umano, e passa le giornate solo a studiare, arriva al culmine e beh, l’ha fatta finita. Si è impiccata e l’ha ritrovata il suo fratellino minore. Ha lasciato una lettera dove in pratica diceva quello che ho scritto e si scusava con i genitori e la famiglia, cosa strana è che ha ancora scritto come doveva essere vestita e preparata nella bara, segno che l’ossessione per l’immagine ci condiziona anche da morti. Beh, una società del genere, che ti fa sentire alienato e schiavo, non è sicuramente una società giusta, a cominciare dalla scuola.
Non mi sento sola, è una cosa che mi vergogno a dire ma succede anche a me e anche piuttosto di frequente... A me la scuola di per sé piaceva, o studiare in generale, me la cavano. Purtroppo però le superiori sono state quasi un incubo (soprattuto il quarto anno) per l'ambiente in generale che era malsano: tra professori che non avevano assolutamente idea che cosa voglia dire essere davvero un'insegnante (in 5 anni di persone brave e competenti si contano sulle dita di una mano), il clima in classe era pessimo, era un continuo litigio quotidiano per qualsiasi cosa, e venivi trascinato a volte in mezzo nonostante uno cercasse di fare il moderatore o di farsi i fatti propri, per non parlare di episodi di bullismo vari che lasciamo stare... E dulcis in fundo anche una struttura scolastica fatiscente, con sbarre alla finestra, parti decadenti, tantoché a volte in alcune aulee entrava l'acqua quando pioveva! Protrei stare a parlare per ore di tutte le cose che non hanno funzionato e che mi hanno fatto vivere male quella esperienza. Mi dispiace perché cmq sono 5 anni di vita e soprattuto di gioventù che nessuno mi potrá mai ridare e essere consapevole di averli attraversati in quel modo... Dopo tutto non mi meraviglio di avere ancora gli incubi!!
Poi venendo da un'esperienza molto positiva delle medie, lo stacco che c'è stato con le superiori é stato forte, e anno dopo anno é stato sempre peggio, la situazione diventava sempre più pesante, fino ad arrivare ai giorni di maturitá a dire, finito l'esame orale, ANDATE TUTTI QUANTI A FANCULO! Alle medie invece, abitando in un piccolo paese dove ci conoscevamo tutti, avevamo creato un gruppo-classe piuttosto coeso, avevamo condiviso delle belle esperienze e l'ambiente in generale e il rapporto con i professori era diverso e molto più sano.
Mi è appena venuto in mente il mio prof di fisica del liceo. All'inizio pensavo fosse un prof un po' strano, "ma come ci lascia guardare il formulario di fisica durante le verifiche/interrogazioni?!" E ci faceva anche delle domande abbastanza inusuali, che ci facevano ragionare su quello che avevamo studiato. Solo ora riesco a capirlo ed apprezzarlo meglio!
Non capisco chi critica il togliere i voti, non è peggio il fatto che la maggior parte degli studenti studi esclusivamente per raggiungere il 6? Non ci dovrebbe essere alla base una motivazione più solida della paura di essere bocciati?
Concordo. Ad uno studente già svogliato o disinteressato di suo non importa raggiungere la vetta ma, se va bene, importa non avere rotture di scatole .. ossia raggiungere la "soglia minima" (il 6), così da poter passare l'anno, e basta. Dei voti più alti non gli importa nulla perché né autonomamente né tramite aiuti esterni riesce a trovare una motivazione, senso, curiosità, interesse, gratificazione e remunerazione nell'impegnarsi per ottenere di più.
@@samu3780 Infatti Io quasi ogni volta che comprendo un po' meglio come funziona la realtà sento quasi estasi. Un po' come Roberto Mercadini nella live di SpaziAttorcigliati ove si parla di gravità.
Aggiungo una proposta di cui non si parla da nessuna parte ma secondo me essenziale: un controllo psicologico costante per i docenti. Questo aspetto viene spesso trascurato ma secondo me è essenziale, sia per noi docenti (futuri e non) sia per i ragazzi.
20:30, quando parli del salto tra medie e superiori. Io sentivo una forte necessità di cambiamento, dalla materna alle medie ero sempre tra gli stessi compagni. Ciò che era successo a 4/5 anni mi influenzava a 12/13. Sono sempre stato timido e introverso, ma volevo cambiare. Ho scelto la scuola superiore più lontana per non conoscere assolutamente nessun nuovo compagno e incominciare un nuovo ciclo. E dopo 4 anni sono contento di questa scelta perché non mi trovavo bene in quell'ambiente. In pochissimo tempo ho tagliato tutte le relazioni per crearne di nuove. Riguardando indietro devo dire che sono cambiato enormemente grazie a questo salto.
Da tempo insegno a ragazzi di età compresa tra i 14 e 19 anni. Per quello che ho visto, considero inadatto un buon 80% del corpo docenti a svolgere il proprio lavoro. Mancanza di empatia e di capacità di ascolto degli studenti, sensibilità paragonabile ad un freezer, metodologie didattiche desuete che non sviluppano competenze, ma solo conoscenze (mnemoniche). Queste sono alcune cause che generano disaffezione e, in molti casi, ripulsa verso la scuola. Lavorare per la scuola deve essere un piacere da condividere con gli studenti. Sempre.
sono perfettamente d'accordo con te su questo argomento, hai colto davvero nel segno. L'estensione dell'obbligo scolastico è una scemenza assurda, tesa a omologare tutti, mentre ognuno ha il suo talento da esprimere che non passa necessariamente dallo stare con la testa sui libri
Assurdo che nel 2020, siamo ancora attaccati ad un sistema scolastico post guerra. Ci sono molte più professioni oggi, ed è assurdo che bisogna guardare fuori dalla propria porta di casa per studiarle e praticarle. Anche i genitori dovrebbero darsi una svegliata, cercare di comprendere i cambiamenti che avvengono nella società, essere mentalmente più flessibli e accettare che il mondo, non è rimasto fermo alla loro gioventù.
7:40 vero. molte persone ripetono senza aver capito. prendono buoni voti subito, ma parlandoci seguentemente non riescono a dare un decimo rispetto al risultato della verifica. io preferisco capire . 8:50 l'ho provato sulla mia pelle ed ho perso anche anni somatizzando. 10:00 la penso allo stesso modo. la scuola dovrebbe adattarsi il piu possibile allo studente.
Concordo assolutamente con tutto quello che hai detto. Mai deludente. Ho realizzato un progetto di protesta: il 5 marzo 2021 cambieremo questo sistema scolastico fallimentare. Oggi alle 16:00 uscirà un video sul mio canale inerente a ciò. STAVOLTA CE LA FAREMO!
Ma queste proposte, idee, non possono essere espresse direttamente in qualche modo agli organi competenti che hanno la responsabilità di cambiare il sistema scolastico? C'è un modo,per esempio, di comunicare direttamente con il ministro dell'istruzione? Perché bisognerebbe farsi valere e farsi ascoltare veramente. Sono riforme queste che potrebbero essere veramente impattanti e significative che potrebbero portare a un miglioramento della società veramente grande. O si iniziano a fare manifestazioni come con Greta per l'ambiente... Oppure boh... Io mi chiedo cosa stiamo a fare al governo se tra i primi obiettivi non ci sono anche questi che hai elencato tu
Guarda condivido al 100% le proposte del video e il tuo commento. Purtroppo penso che il ministro non approvi,stiamo parlando di Azzolina, ha fatto più danni lei che la grandine a roma. Per questo ,come hai detto tu, bisognerebbe manifestare per queste cose e non per minchiate come quelle di greta thumberg.manifestazione che come me molti hanno usato come scusa per uscire a roma con gli amici.
Purtroppo di quanto la scuola sia un sistema perverso si è già parlato quasi 50 anni fa, e ancora si discute sulle stesse problematiche, il che dovrebbe fare pensare.
Facciamo un ipotesi: nel caso avvenisse questa riforma per la scuola dell'obbligo, che tipo di riforme proporresti per università e master? In ogni caso, trovo interessante le tue proposte. Attendo un video in merito.
Sarebbe l' ideale, togliere i voti e creare discussioni su argomenti appena spigati da insegnanti coinvolgenti. Mia figlia già in terza elementare alle interrogazioni faceva scena muta pur avendo capito l'argomento.
Hai ragione,io sono uno studente di terza superiore e odio completamente la scuola ,nonostante non sia mai stato bocciato. L'unico posto in cui ho imparato ed ero contento di andare a scuola erano i corsi di recupero. Li non mettono voti quindi non ci sono ansie o oppressioni. Ho anche pensato di farmi rimandare a posta,non lo faccio solo per paura della rezione dei miei genitori😂
@@youngtoken6235 per gli anni a venire la scuola non credo che cambierà, quindi ti consiglio di cambiare il tuo punto di vista sui voti. Il singolo voto non descrive affatto te come persona, ma la preparazione che hai per quel singolo piccolo argomento. Per ogni nuovo argomento prova a ragionarci sopra a cosa potrebbe servirti ( un motivo c'è sempre), e non studiarlo perché devi farlo e basta, perché così facendo equivale a non studiarlo affatto. Ogni voto negativo deve essere una sfida a migliorare le tue competenze e il tuo metodo di studio (senza ovviamente obbligarti a studiare forzatamente per interi pomeriggi, cosa molto dannosa). Io ho avuto un periodo di superiori abbastanza turbolento, ho frequentato ben 3 superiori diverse, e ho dovuto ripetere la 3° (penso ancora ingiustamente, anche se potevo fare di meglio), nonostante gli anni positivi delle elementari e delle medie. Quella bocciatura comunque mi ha fatto riflettere, e senza di essa forse non sarei la stessa persona. Per i successivi 3 anni ho dato un po' più di importanza alla scuola e ho trovato un mio metodo di studio, e alla fine sono arrivato agli esami senza particolari paure e con la consapevolezza di quello che sarei riuscito a dare, uscendo con un ottimo voto. Non vorrei deprimerti, ma purtroppo la scuola com'è oggi, che tu abbia voti alti o mediocri, non ti prepara affatto alla vita vera, il voto fine a se stesso non conta nulla, se non a capire a che punto sei e quanto puoi migliorarti.
Io penso che il voto serva perchè così si misura la preparazione delle persone su determinati argomenti. Sostengo però che bisognerebbe creare dei criteri di valutazione e fare in modo che gli insegnanti siano obbligati a seguirli, non che ogni persona dia il voto in base alla simpatia che prova verso un alunno
Il ruolo del professore è pedagogico e quando un professore ti prende per il culo perchè balbetti beh... non c'è molto da dire sulla qualità del professore.
Ma a parte il salto sociale tra medie-superiori, c'è proprio un problema di gestione degli argomenti. Un ragazzo nella sua carriera scolastica a causa di medie elementari e superiori si trova a fare la storia egizia e greca 3 volte E intanto non si arriva mai oltre la seconda guerra mondiale al liceo, ergo il 90% dei giovani (me compreso) se non si va ad informare sulla storia contemporanea italiana e in generale europea (brigate rosse, craxi, unione europea) non la conoscerà mai. E questo si vede a causa dell'esistenza dei neo-fascisti.
Senza considerare il fatto che sì, si studia la storia egizia 3 volte, ma puntualmente mai nessuno di noi se la ricorda. Quindi esattamente a cos'è servito? Studio all'accademia di belle arti e quando mi sono trovata a fare storia dell'arte antica per la quarta volta in vita mia è stato come ripartire da zero nonostante io avessi sempre avuto voti alti nel percorso scolastico. Studi, capisci relativamente e dimentichi. Sono cose troppo lontane da te, non solo a livello di tempo, ma a livello di concetto, di cultura, di mente. Si è ancora troppo piccoli mentalmente per capirla, sei in delle fasi in cui stai ancora cercando di conoscere te stesso e il mondo concreto che hai accanto ogni giorno, non è fattibile pensare di insegnare cose di questo tipo. Senza contare il fatto che, appunto, tutto ciò che invece ti servirebbe per capire cosa è avvenuto nell'ultimo periodo e quindi il perché di certe decisioni di oggi da parte di stati, governi, ecc, non ce l'hai perché ti fermi alla seconda guerra mondiale.
@Michal Blaszczak prima di tutto calmati, seconda cosa intendevo dire che se a scuola si studiasse un po' di più la storia contemporanea e non ci si fermasse a malapena alla seconda guerra mondiale oggigiorno ci sarebbero meno ignoranti di merda che credono in un ideale di merda come il fascismo :)
Sono assolutamente d’accordo con te! Anni fa, quando io stessa mi ero accorta di questo problema, lo feci notare a una delle mie professoresse e la risposta fu “la scuola ti dà le basi per affrontare la vita”. Secondo la loro logica (che ci può anche stare ma di fatto è poco realistica), imparare la storia a scuola, per esempio, ti permette poi di affrontare in modo critico la storia contemporanea nel momento in cui la ricerchi o ti documenti autonomamente. Non so quanto questo sia vero per molti studenti...
Marco, potresti aprire una petizione a favore delle tue proposte, raccogliendo firme e consensi, potrebbero raggiungere l’attenzione in parlamento. Credo vivamente che ciò per cui lotti sia giusto e mi piacerebbe che riuscissi a dar voce a tutti noi che la pensiamo come te. :)
Grazieee, sono un'insegnante. La penso esattamente come te. Hai centrato il bersaglio. Grazie! Mi permetto di condividere il tuo intervento su Facebook
Dopo le scuole medie ho cambiato 3 volte indirizzo, riuscendo a sbagliare sempre. Risultato? Mi sono diplomato 4 anni fa per avere il "pezzo di carta" e con moltissime difficoltà cerco di mettermi in linea alle mie passioni per trovare un lavoro stimolante. Solo che come puoi farlo in un mondo del lavoro che finge di promuovere i giovani, chiedendo però ai candidati esperienze pregresse di 6/7 anni? Sono molto d'accordo, specialmente con i punti 2 e 5. Bisogna far scoprire agli alunni nuove materie e stimolarli come se scoprissero nuovi mondi e soprattutto, se è controverso unire medie e superiori, si dovrebbe quantomeno allungare la permanenza alle medie. 5 anni di medie permetterebbero agli studenti di conoscere materie nuove e di appassionarsi a determinate tematiche che, in 3 anni di superiori, si vanno a capire e attuare più nel profondo. trovo senza senso mandare in vacca i primi 2 anni di superiori per ripassare le materie fatte alle medie... e questo lo dico perchè, molto probabilmente, nella mia situazione ci saranno molti altri ragazzi e ragazze. NON TUTTI A 13 ANNI SANNO COSA VORREBBERO DIVENTARE NELLA VITA!
L'unica scuola che mi è stata utile, e lo dico con certo imbarazzo, è stata quella elementare... facevamo mille cose ed eravamo super coinvolti, e ti parlo di 30 anni fa, medie e superiori... solo un brutto periodo da superare. Le conoscenze che mi sono state utili per il mio lavoro, apprese tutte dopo, molto molto spesso da autodidatta.
Capisco il discorso sui voti però il problema è che l per come è fatta la società di oggi, tutti vengono giudicati sempre, soprattutto nel mondo del lavoro. Se si togliessero i voti uno studente non verrebbe più giudicato e sicuramente non vivrebbe più nello stress o nell'ansia, ma successivamente dovrebbe aver a che fare con un mondo che invece lo giudica continuamente (università, lavoro, ecc...). In sostanza ho paura che si rimanderebbe solamente il problema. Inoltre per esperienza personale posso dire che l'ansia e lo stress te le provochino alcuni professori e non tanto il voto in sé. Diciamo che il voto può peggiorare una situazione personale già grave dovuta al fatto che professori e compagni siano poco empatici. Essendo una persona molto ansiosa e introversa ho sempre percepito che il problema fosse soprattutto quello.
Infatti sarebbe meglio sostituire i voti con dei giudizi più o meno articolati, in modo da esprimere un pensiero che non possa essere classificato e demolire gran parte della competitività, ma allo stesso tempo abituare al giudizio
Per me bisogna anche rafforzare la cultura musicale e l’ascolto della musica. Intendo lo studio che c’è dietro la creazione di un album, la parte della stampa in vinile o cd, perché nonostante la tecnologia avanzatissima il vinile ancora influisce nelle entrate delle case discografiche eccetera eccetera
È una scuola che ti abitua all'idea sin dall'infanzia che se non esegui gli ordini e non ti omologhi, sarai un fallito. È sempre quello il ricatto, l'esclusione...è una scuola che uccide il vero spirito di apprendimento e abitua all'idea che se non fai la verifica o in futuro non paghi le tasse per mantenere la casa, vai in debito. Una scuola coercitiva che usa il senso di colpa e fa sentire sbagliati i ragazzi che non vogliono adeguarsi a questo sistema. Pena la derisione...ditemi se tutto questo invoglia l'apprendimento, l'unica cosa che invoglia è un trauma, un incubo.
Il tema è mega importante. Anche se ne capisco la difficoltà, la scuola va cambiata. Consiglio anche di ascoltare cosa ne pensa Umberto Galimberti, si trova anche su RUclips
È assurdo, tutti noi, da noi ragazzi, a te che sei comunque esperto di psicologia ed hikikomori, ai più grandi psicanalisti e filosofi attuali (Galimberti, Scardovelli, Andreoli), diciamo praticamente TUTTI le stesse cose sulla scuola, eppure... Eppure ancora non si muove niente, è così frustrante il fatto che non si riesca a far passare queste idee, che davvero non si riesca a sensibilizzare l’opinione pubblica, ci siamo riusciti parzialmente con l’ambientalismo (vedi Greta), perché non ci riusciamo per la scuola?! In ogni caso, si più o meno in condivisione tra tutti gli intellettuali le proposte sono quelle, si possono formulare magari in modo diverso ma generalmente l’idea dietro al cambiamento della scuola è quello che hai descritto anche tu. Io già stilai una lista di azioni da fare, sono 10, e comprendono più o meno anche quelle che hai citato tu, ma anche altre. Faccio solo due appunti: 1) Si, eliminerei il sistema voti, ma lo sostituirei con un sistema ad obiettivi. È un po’ quello che ho fatto io quando iniziai a studiare col mio maestro chitarra, non si andava avanti per voti, eravamo focalizzati sugli obiettivi: imparare gli accordi, poi, imparare l’armonia e la teoria, poi, imparare a fare assoli e a comporre, poi, imparare il songwriting a 360 gradi con più strumenti e con il PC, poi, allargarmi ad altri generi e sviluppare sempre più idee ecc... Ecco, è l’obiettivo che ti spinge anche ad impegnarti e che poi ti lascia delle competenze, ed è quindi la cosa importante che ti rimane. Io vorrei una scuola che fa crescere i ragazzi per obiettivi, anziché dare voti a caso a chi impara la pappardella che io giorno dopo già dimentica. 2) Sul fatto di eliminare le medie, meh... Personalmente ho sempre visto il passaggio alle superiori come un momento molto importante della vita, e nonostante l’ansia che ebbi anch’io (l’ho vissuta malissimo, davvero), è stato comunque uno dei periodi più stimolanti e che più mi ha fatto crescere in vita mia. Più che altro, va evitato che avvengano quei fatti che poi vanno a rendere la vita scolastica tossica, quindi bullismo, insegnanti opprimenti ecc... E per farlo, oltre ad agire sulla cultura tramite l’educazione (civica, affettiva, digitale, sessuale ecc...), bisogna come hai suggerito avere degli insegnanti di sostegno specializzati che si occupino di sostenere emotivamente gli alunni, portare armonia nelle classi, agire contro il bullismo (anche con potere legale), e in generale rendere la scuola un posto piacevole per gli alunni. Pensi ci vorrebbe almeno 1 insegnante di sostegno ogni 100 studenti, minimo.
La risposta è nel mio video: "La ghettizzazione culturale dei giovani". Su Facebook, dove ho un pubblico mediamente anziano, ti assicuro che in molti storcono il naso all'idea di cambiamenti così drastici.
probabilmente il problema è che la scuola da molte persone in italia non viene vista come importante o urgente... non ci sono abbastanza persone a cui interessa ed alle elezioni gli elettori vanno dietro a proposte su altri fattori ritenuti più "urgenti" tipo i disoccupati, le pensioni o i gli immigrati. Credo che il problema più grande in italia sia l'orizzonte temporale bassissimo su cui si costruiscono le politiche, cioè le proposte che vengono fatte dai partiti alle elezioni quasi mai sono investimenti e pensati per il futuro, sono tutti orientati a un azione rapida in modo da tenere buoni gli elettori..... è terribile quando è noiosa e quanto fa odiare lo studio la scuola odierna... sembra che il compito della scuola non sia far sviluppare ad i ragazzi un pensiero critico e costruttivo ma far odiare lo studio, che è una delle cose più belle che c'è, ma a nessuno interessa e non ci sono mai proposte interessanti su istruzione e ricerca, solo tagli su tagli per trovare i soldi per fare cose che sembrano servire ora... è come tentare di alimentare un fuoco acceso con la paglia... sembra fare una grande fiammata... ma fa anche tanto fumo e si estingue subito
@@filippomariani340 hai completamente ragione. Poi i professori chiedono il perché noi non studiamo. Ma tanto loro pensano solo a dare 5/6voti al pentamestre e a dare insufficenze senza pietà . Im classe mia ho visto scene pietose in cui miei compagni per accaparrarsi la simpatia dei prof hanno fatto di tutto,anche far sospendere un altra persona.
@@filippomariani340 sembra quasi fatta apposta per farci diventare ignoranti, non farci leggere più libri e dedicarsi a qualcosa ma piuttosto essere tutti uguali e con le stesse idee
Sarebbe stimolante poter personalizzare il proprio percorso di apprendimento, il problema è che alcune materie sono strettamente collegate e seguono lo stesso filo conduttore (banalmente è difficile comprendere fisica senza aver approfondito bene la matematica). Penso che seguire una certa materia e scartarne un'altra che potrebbe dare le basi per comprendere la prima, potrebbe essere didatticamente penalizzante. Se avessi 14 anni e mi ritrovassi nel mare magnum della scelta, non credo sarei in grado di individuare un percorso che abbia un senso.
Sono assolutamente d'accordo con te, a parte l'accorpamento delle medie e delle superiori. Le scuole medie per la maggiorparte delle persone sono gli anni di scuola peggiori a livello di bullismo, instabilità, malessere ecc, quindi spesso un cambiamento è più che necessario. Io per prima sono andata a studiare a 60 km di distanza e ho preferito viaggiare ogni giorno piuttosto che continuare a vedere quelle facce. Adesso al pensiero di continuare con loro senza mai conoscere le persone che mi hanno davvero fatto stare bene mi sento male. Però, per il resto concordo, e in più aggiungo che, secondo me, inserire le tecniche di primo soccorso sarebbe la PRIMA cosa da fare. Sono i minuti più importanti e mai nessuno di noi sa cosa fare se semplicemente a qualcuno va del cibo di traverso, e tutto questo è impensabile. A me capitò di studiarle un po' insieme alla prof di educazione fisica, ma dopo solo qualche anno mi rendo conto di non ricordare assolutamente nulla proprio perché, appunto, è stata solo teoria. La scuola deve dare le basi non solo per una cultura personale ma per la vita, deve far capire alle persone come ci si approccia al mondo, come funziona il lavoro, spiegare i percorsi da fare, tutte le parti tecniche, i concorsi, le classi di concorso, come si fonda un'attività, sono cose che NON si possono scoprire strada facendo ma a cui si deve essere già preparati. Fare l'insegnante è sempre stato il mio sogno praticamente da quando ero in fasce ma con un sistema così passa la voglia a tutti.
io dall'altra parte, come docente, sperimento il contrario. Ogni volta che propongo ( e me lo posso permettere perchè insegno materie letterarie) lavori di tipo diverso, che esulino da "lettura- spiegazione- interrogazione", ricevo grande ostilità dagli studenti stessi che in qualche caso si sono persino rivolti alla presidenza denunciando il mio usicire dai binari tradizionali. Come percentuale posso dirti che per un ragazzo che è entusiasta di creare qualcosa di diverso, di farsi attore principale delle conoscenze e non oggetto passivo, gli altri venti fanno ostracismo.
Forse alle superiori ormai il danno è fatto e sono troppo abituati ad un certo schema. È anche da considerare che per gli studenti più deboli rompere la routine può aumentare le difficoltà. I voti poi sono un tormento, per qualcuno un'ossessione corroborati dal fatto che continuamente il sistema ci richiede valutazioni.
@daedricdragon in realtà è un atteggiamento ristretto : saper parlare, saper descrivere, presentare, recensire, saper leggere fra le righe sono tutte cose che servono anche nei lavori non tradizionali.
Si capisco. Io credo sia perchè ormai i ragazzi sono talmente abituati a questo sistema, adottato a tutti i livelli scolastici, che ormai per loro uscire da quel binario è strano, per certi versi dannoso, la loro mente non è abituata. Ecco perchè il cambiamento deve avvenire a tutti i livelli, altrimenti non se ne esce.
Ciao, ho una domanda non attinente al video ma di attualità. Con gli ultimi sviluppi sul coronavirus, blocchi ed isolamento, cosa diresti ad un hikkikomori per non cadere nella tentazione di isolarsi completamente dagli altri?
Grazie!!! Concordo sulla maggior parte dei contenuti e li considero comunque tutti un ottimo spunto sia di riflessione che di conversazione. Mi ha fatto riflettere l'esempio della valutazione random del test di ingresso, che si ripercuote sull'autostima del ragazzo. Sottolineo che secondo me quel voto si ripercuote anche e soprattutto sul pregiudizio dell'insegnante, che farà molta fatica a scostarsi successivamente da quella prima valutazione, vero e proprio marchio a fuoco, sulla pelle dello studente. Si tratta pertanto di un sistema di giudizio fallimentare, Ho invece anch'io (come ho letto in altri commenti) alcune perplessità sul punto relativo all'abolizione delle medie. Ho vissuto nell'epoca in cui le medie costituivano il termine della scuola dell'obbligo, per cui dovevano fornire quel minimo di cultura generale e di capacità elaborativa e di ragionamento per affrontare senza troppe lacune il mondo del lavoro, o permettere a chi volesse proseguire gli studi, di scegliere il percorso più idoneo alle proprie attitudini e capacità. Il passaggio alle superiori anche oggi non dovrebbe essere un momento traumatico, ma di anelato decollo senza ali tarpate, ma con l'idea abbastanza chiara della direzione da prendere. Mi rendo conto (sono alla terza figlia che attraversa il percorso delle medie) che invece non è sempre così, anche se gli adolescenti non sono così cambiati. Forse lo sono un po' le famiglie e le abitudini sociali, ma soprattutto sono cambiati gli stimoli a competere ed eccellere che compaiono precocemente nelle scuole prima che i ragazzi abbiano acquisito la capacità di ragionare e la consapevolezza di se stessi. Ho incontrato insegnanti molto concentrati ad inculcare nozioni in cervelli che non si sono preventivamente curati di aprire e predisporre. Ecco, il ruolo della scuola media dovrebbe essere questo, creare il substrato di fiducia ed elasticità che consenta l'apprendimento anche più nozionistico alle superiori, in base alla scelta più umanistica, scientifica o tecnica che il ragazzo decide di intraprendere. Si dice che i ragazzi oggi siano viziati e che abbiano tutto ancor prima di desiderarlo; allo stesso modo io trovo che l'attuale scuola, media soprattutto, riversi talmente tante nozioni ( i programmi sono intensi e le materie astratte tante) da non liberare il desiderio di imparare e la curiosità per i fenomeni e le cose che ci circondano. L'obbligo in tal senso non stimola.
Inizio con lo scusandomi se questo messaggio risulterà lungo. A 15 anni ho avuto la fortuna di andare a fare un anno scolastico negli Stati Uniti in una scuola pubblica e altri due anni in una scuola internazionale (IB diploma) che è possibile studiare in qualsiasi parte del mondo, visto che nacque per i figli di ambasciatori e vari che per lavoro dovevano trasferirsi in continuazione in altri paesi. Detto questo, il sistema americano ed internazionale per l'IB diploma sono molto simili. Come prima cosa, negli USA i licei sono per tutti uguali, cioè non c'è il cosiddetto "indirizzo". Questo lo trovo interessante perché in molti casi una persona nemmeno a 18 o 20 anni sa ancora cosa vorrebbe fare come lavoro, figuriamoci un ragazzino di 13 anni che dopo le medie deve scegliere la scuola in base a quello che vorrà fare, che ne sa. Secondo, siccome non c'è un indirizzo, gli studenti sono obbligati a fare delle materie tipo matematica, inglese, educazione fisica e storia. Con queste 4 materie basi, lo studente, aiutato da una "counselor", decide altre materie da aggiungere all'anno scolastico. Quindi lo studente può farsi il suo "indirizzo" personalizzato. Bisogna tenere in mente, per la scuola pubblica americana, che queste materie scelte verranno fatte ogni giorno per là durata di più o meno 2 o 3 mesi. Mentre nell'IB, quando le materie vengono scelte, verranno fatte ogni giorno per due anni. Ed è questo il bello, che potete fare le materie che vi piacciono ogni giorno per studiarle più approfonditamente (per l'IB). Terzo, NESSUN ORALE e ORGANIZZAZIONE. Gli orali non esistono nella maggior parte del mondo, appunto per evitare voti soggettivi da parte dei professori. Al posto di queste, ci sono più verifiche scritte durante l'anno, ma mai di due ore. Organizzazione perfetta perché, già all'inizio dell'anno il prof darà un calendario (syllabus) agli studenti dove è scritto ogni settimana cosa verrà insegnato e quando ci saranno verifiche. Quindi i professori non hanno tempo da perdere in extra interrogazioni a fine anno per "arrotondare" la media. Ma se per qualche ragione si è perso del tempo? In questo syllabus già è stato pensato in cui ci sono giorni per recuperare test e vari. Quarto, COMPITI a casa. Siccome la scuola dura fino alle 15 più o meno e visto che gli studenti sono propensi a fare attività extra scolastiche, anche perché le università ne tengono conto, e visto che facendo la stessa materia ogni giorno, i prof danno i compiti anche durante la propria ora. E se proprio vogliono dare i compiti tengono conto che molti ragazzi tornano a casa verso le 17 o 18 dopo aver fatto sport o altre attività ricreative. Io adotterei queste misure anche in Italia, ma posso scommettere che non avverrà mai perché c'è una mentalità differente. In Italia la scuola è pensata come troppa teoria e poca pratica. Anche la sola mentalità di appartenere ad una scuola, avere i colori che la rappresentano, andare a vedere le partite per fare tifo per i propri amici. La scuola è un posto per imparare, studiare, sport e soprattutto fare amicizie.
Quello che la scuola mi a fatto passare come grande insegnamento non un significato, non degli strumenti per capirsi e migliorarsi, ma che la scuola come poi sarà il lavoro è qualcosa di spiacevole, che non faremmo se non obbligati. Dovrebbero essere entrambi ciò che nobilita l'uomo. Ma purtroppo una è propedeutica all'altro non per il bene dello studente, ma per formare persone ubbidienti senza alcun pensiero critico. Così è come l'ho vissuta, probabilmente estremizzando, anche perché pensandoci ora è stata una figata! Anni di liceo totalmente inutili dal punto di vista professionale ma comunque formativa dal punto di vista umano, e grazie ad alcuni professori ha indelebilmente instillato in me la paura del potere e la diffidenza da chi lo cerca.
Sotto alcuni aspetti concordo con quanto espresso nel video, sotto altri no. Compito della scuola è formate cittadini ed esseri pensanti dotati di spirito critico. Com'è possibile ottenere questo se lo studente può scegliere quali materie studiare? Sarebbe una follia, ci troveremmo una pletora di analfabeti scientifici o persone che ignorano la matematica, ad esempio, con danni enormi per la società. La standardizzazione è essenziale, deve poter avere un certo grado di flessibilità forse, ma rimane essenziale, almeno si è sicuri che chi abbia un titolo di studio abbia almeno sentito parlare di certe cose. Una società che tenta di far felici tutti è una società caotica che alla fine scontenta tutti.
Senza saperlo, Crepaldi chiede un'americanizzazione della scuola. Da una parte ignora che la scuola americana è gravemente fallimentare sotto ogni profilo, dall'altra ignora che essa è già stata importata in Italia dalla riforma Berlinguer, cioè da un quarto di secolo, con i risultati davanti agli occhi di tutti. La scuola di cui si lamenta è la scuola che lui sostiene.
Io eliminerei le lingue morte.I compiti sono sempre gli stessi e fustranti,versioni assurde da tradurre ore e ore a casa.Certe volte si arrivava alle 7 di sera che dovevo ancora studiare altre materie.
Si devono spacchettare le classi di concorso, italiano, storia e geografia sono insegnate da laureati in praticamente qualunque cosa con conseguente livello di preparazione del docente basso. I programmi vanno tagliati, inutile fare 80000 autori. A scuola si deve andare anche di pomeriggio gratuitamente e si dovrebbero poter fare sport e attività creative (teatro, giornalismo, musica ecc). Alle scuole medie l'orientamento in uscita deve essere affidato a professionisti. Attività contro il bullismo ed educazione sensuale dovrebbero essere obbligatorie in tutti gli istituti.
Si il sistema finlandese è il sistema migliore del mondo ma trovano difficoltà a sommare due frazioni che i nostri fanno tranquillamente alle.medie. Poi le difficoltà le trovano all'università. Oggi gli insegnanti sono molto diversi da come erano i miei insegnanti delle superiori.. Condivido il fatto che la scuola non deve preparare solo al lavoro, ma deve preparare gli alunni a diventare buoni adulti
Nel progetto di cui parli al min 5:12 manca una tipologia di persona che lascia la scuola: il ragazzo che lascia la scuola perché non crede nei metodi di apprendimento che la scuola utilizza.
Una domanda, ma in assenza di voto ci sarebbe comunque uno sbarramento degli studenti? O gli studenti insufficienti verrebbero comunque fatti andare avanti?
Non ho ben capito che intendi esattamente per ruolo di genere. Ti riferisci al fatto che certi lavori, competenze o comportamenti non sono necessariamente ristretti a un determinato sesso? Fantastico video comunque.
Mi piacciono tutte le proposte a parte l’ultima di creare un continuo fra medie e superiori. È vero che se guardiamo i lati negativi: come lo stress di una nuova classe, nuovi insegnanti, nuove materie è davvero pesante! Però vedo anche dei lati positivi: possibilità di fare nuove amicizie, parti da zero quindi ti devi far conoscere, e non hai l’etichetta di quel ragazzino un po’ bambino delle medie, costruisci la tua personalità. Magari la possibilità di scelta delle scuole con il continuo del percorso o del cambio di scuola dopo i 3 anni delle medie sarebbe buono.
Oddio io alle superiori mi son trovata veramente da Dio... non so come sarei se invece di stare solo 3 anni con i miei compagni delle medie ce ne sarei stata 6..
Ma l'esperimento che citi è quello di Rosenthal? Perché in realtà il miglioramento degli alunni è dovuto a come si comportavano gli insegnanti con i bambini che essi credevano più intelligenti, non al voto in sè.
La scuola è un lagher..in cui ci si comporta da animali. Bisognerebbe mettere tutti in divisa. Si eliminano tutte le classificazioni e differenze esteriori lasciando spazio a quello che sono le persone magari piu inibite di non sentirsi minacciati dallo status e dalle cazzate Che impediscono alle persone di fiorire.
Se vengono tolti i voti nessuno studia più, anche se come hai detto tu per un ragazzo timido il voto non sempre ripaga l'impegno che ci ha messo nello studio mentre una persona più estroversa può anche non aprire il libro e cavarsela con una sufficienza, questa cosa l'ho provata in prima persona più volte. Io avrei pensato di suddividere gli argomenti per ogni materia e poi ognuno sceglie un argomento, che ha capito meglio o che lo ha incuriosito di più, e lo espone (con interrogazione programmata dall'alunno). Finita questa esposizione viene fatta dal docente una domanda per ogni altro capitolo, arrivando poi alla valutazione finale, che deve essere motivata meglio dai docenti e magari anche discussa con il resto della classe. Per quanto riguarda le materie, io ho frequentato il corso AFM (Amministazione Finanza e Marketing) e la suddivisione delle materie non mi piaceva per niente: troppe ore di storia, passate a studiare in maniera troppo approfondita alcuni periodi storici; 7 ore di economia aziendale alla settimana che hanno reso una materia che a me piaceva tantissimo davvero pesantissima; l'ora di religione che non serve assolutamente a nulla. Servono indubbiamente nuove materie, alcune come hai già detto tu sono ESSENZIALI, quali educazione sessuale e alimentare. Sarebbe poi bello avere materie come pittura / disegno, musica (non solo il solito flauto delle medie), scrittura e magari anche altre con non mi vengono in mente ora, Magari anche far si che alcune materie siano obbligatorie ed altre facoltative.
Togliere i voti non significa non avere giudizi, è un sistema che funziona, sono i professori a dare i feedback, ma anche gli alunni stessi!! Gli alunni porgono domande, in questo modo è possibile capire quanto sia preparato lo studente. Pure io ho frequentato il corso AFM, poi in terza ho deciso di fare SIA (ma TROPPE ore di economia aziendale, ormai la odio e sono solo in quarta, non ce la faccio piùuu), se tornassi indietro, farei una scuola incentrata sull'informatica, che è anche vicino casa mia, in 3 media è impossibile sapere cosa vuoi fare nella vita e adesso me ne pento, saranno 5 anni buttati...
Allora, vorrei raccontare la mia esperienza scolastica fino ad ora. Iniziando dalla scuola materna, che sorvolo perchè a volte viene considerata marginale ma che mi ha resa la persona timida ed isolata che sono, dato che la mia insegnante ha passato il tempo a siminuirmi ed insultarmi. Alle elementari idem, dato che sono stata come molti altri vittima di bullismo con maestre che non avevano la minima intenzione di reagire o prendere qualche provvedimento. Alle medie non ho subito bullismo, ma ero del tutto spaventata ad impacciata. (Collegando elementi e medie e quindi passando altri tre anni con quei compagni delle elementari come minimo anche io mi sarei isolata del tutto dalla società, solo a pensare di rivedere quelle persone mi prende il panico) ma finalmente le cose iniziavano a migliorare, alcuni professori cercavano di trasmetterci i concetti e non semplici nozioni. Ho scelto un liceo delle scienze umana (altro nota riferita ad un altro tuo video, ci hanno spiegato bene che non ci sono scuole di serie A, B o C, semplicemente scuole diverse che si possono concentrare più su materie pratiche ed insegnamenti in classe o più sullo studio sui libri) Qui ho trovato insegnanti che credono in quello che stanno facendo e soprattutto che ci trasmettono il significato e non ci spingono allo studio mnemonico. Ovviamente alcuni più di altri, ma ogni insegnate è diverso e non sono robot ma persone. A mio avviso certe cose vanno memorizzate ma devono prima essere comprese ed inserite in un contesto (come le definizioni). Per quello che riguarda ruoli di genere ed orientamento sessuale non possi dire molto, nel nostro indirizzo ne parliamo, ma si vede che i professori più anziani sono a disagio nel farlo
Nel mio caso invece, proseguendo con gli anni la mia situazione è peggiorata sempre di più: Alle elementari e alle media non avevo nessun tipo di problema, avevo molti amici e mi divertivo moltissimo con loro. Dalle medie, cambiando moltissimi compagni di classe (tranne 3-4 con cui però avevo legato poco), alcuni iniziarono a prendermi in giro per il mio aspetto fisico e perché balbetto, per 3 anni interi potevo considerare amico solo una persone che era in classe con me, tutti gli altri sono svaniti. Quando quell'unico mio amico era assente era come se vagassi in una strada oscura, dove l'unica mia salvezza era superare quelle stressanti ore tra insulti e solitudine. Il peggio però accadeva quando c'era educazione fisica (e questo mio amico mancava), in questa materia non riesco a fare quasi nulla, non sono portato per nulla, le poche attività che mi piacevano duravano 2-3 lezioni massimo in tutto l'anno. Dalle superiori, ho perso anche quell'unico amico, la strada oscura non terminava mai, ho stretto ""amicizia"" solo con poche persone, solo per non sentirmi perso, per avere una piccola luce, però non mi trovo bene con loro, ci esco poche volte l'anno tanto per. Penso costantemente a isolarmi completamente a causa della balbuzie, della solitudine, disinteresse per la scuola (studio come "senso del dovere", l'anno scorso, in terza, ho avuto la media dell'8,7, però non mi piace studiare, lo faccio per non fallire in tutto, l'unica materia che mi piace veramente è informatica, ma il mio è un indirizzo economico-informatico, che di vera informatica insegna poco) e non solo, devo resistere per un anno e mezzo, per il diploma, successivamente non saprei veramente cosa fare... Per fortuna, 2 anni fa ho scoperto gli anime e manga, almeno ho qualche svago.
Anche il salto dalle medie alle superiori in italia è poco fattibile perché in italia le elementari spesso sono unite alle medie, spesso come struttura e raramente medie e superiori sono unite , anche perché le superiori sono troppe e hanno percorsi fissi quindi bisogna cambiare fisicamente scuola per cambiare o modificare percorso scolastico. Quindi questi salti sono inevitabili.
Tutto molto bello anche Umberto galimberti ha detto la stessa cosa. pero ti dicono con quali soldi li fai tutti questi cambiamenti a forza di fare tagli scuola si è ridottà ha un letamio professori svogliati ecc. Poi c'è nel interesse di qualcuno ha far si che la scuola si sia ridotta ha produzione di prodotti.
Riguardo al secondo punto. Le possibilità di scegliere il percorso del liceo già in parte permettono di seguire i propri interessi, indirizzi artistici, coreutici, istituti informatici, design, moda... Cosa manca a queste scuole superiori?
@Hikikomori Italia I tuoi punti sono interessanti. Si potrebbe unificare il sistema di voti finlandese con i corsi all'interno della scuola giapponese... anche se l'Italia è famosa per non accettare aiuti intellettuali esterni (Vedi quando Obama ci voleva consegnare un modello economico per uscire dalla crisi). Riguardo gli insegnanti (per mia esperienza Universitaria) dovrebbero smettere di promuovere alunni solo se hanno comprato il loro libro, se hanno "visto" gli alunni prima dell'esame (mazzette o favori sessuali) e, non da meno, promuovere un numero definito di studenti ogni anno (io lo chiamo sistema ad imbuto... da quel che ho capito serve per non creare un sovrannumero in un determinato lavoro... o per lo meno così tendo a giustificare questa azione). Riguardo ai rapper e ai timidi... (anche questo per esperienza) dovrebbero esser divisi all'istante poiché i rapper (scontrosi) tendono a bullizzare i timidi impedendo l'oro l'apprendimento oltre al fatto che tendono a creare branchi ingestibili dall'insegnante. Caro Marco adoro l'idea utopica di un sistema migliore (e non solo scolastico) ma, rimanendo con i piedi per terra, sappiamo entrambi che non accadrà mai in Italia... magari nel privato si ma mai in quello pubblico.
Mah, diciamo che per la roba artistica c'è il liceo Artistico, e per la roba informatica ci sono fortunatamente anche gli istituti tecnici informatici. E vi parlo da ex studentessa di liceo classico SPERIMENTALE che ha fatto pure informatica con il Pascal. Ma disegno, anche no, già avevamo tremila materie, come lo scientifico, ma con greco e latino 5 anni 😂
Sono daccordo con te ma secondo me sbagli completamente i motivi dell'infelicittà delle persone. Compiere i cambiamenti alla scuola che te proponi e poi gettare le persone in un mondo del laboro ed in una società crudele e violenta non serve a nulla. Una persona che si isola a scuola con queste idee posticiperà solo il momento in cui verrà emarginata, perchè poi dul lavoro si ripresentano esattamente glo stessi problemi, valutazioni bullismo monotonia ecc. Quindi va bene cambiare la scuola ma se poi cambi anche il modo di oensare generale delle peraone e il mercato del lavoro. Ma in questo ci sono interessi economici di mezzo quindi subito accadrà
Per il salto dalle medie alle superiori: io se avessi passato altri cinque anni con i miei compagni delle medie mi sarei impiccata. Avrei preferito accorpare medie ed elementi, al massimo
Eliminare i voti, suscitare l'interesse attraverso attività pratiche (scrittura creativa, web coding, ...), scuole per il contrasto alla dispersione, presenza di un tutor trasversale che affianchi il docente tecnico, investimento sulle soft skills, pari opportunità - non solo di genere - in Italia esiste già e si chiama sistema IeFP: corsi di formazione professionali regionali di qualifica. Sono gestiti da privati ma sono finanziati e gratuiti.
Le mie considerazioni personali da studente prossimo al V anno di scientifico. Con alcune cose sono in disaccordo, perché MI sembrano un po' campate per aria e poco di natura strutturale o concreta. Tra l'altro, sappiamo che qui in Italia si è estremamente restii a cambiare, dunque il caso sarebbe una riforma che venga dilazionata lungo l'intero quinquennio di insediamento di un governo. Se si cambia gradualmente lo shock è di certo minore. Non sono d'accordo ad abolire completamente i voti, quanto piuttosto a relegarli solo a fine quadrimestre/anno. Per sopperire al vuoto penso provvederei con concentrarmi sull'insegnare agli studenti il giusto metodo di ragionamento personale, logico, creativo e facendo uso dell'intuito (cosa di cui ora abbiamo bisogno più che mai). Avrò una logica molto animalesca, ma credo che non ci si possa soffermare in eterno se un qualcosa non si è capito, perché nella vita reale se non ci arrivi sei lasciato dietro senza indugio. Insegnerei piuttosto a farsi le ossa e sviluppare un'etica di eccellenza che non sia tossica e non degeneri come certe volte in Cina. Non abolirei completamente le scuole medie, perché dalla crisi (in questo caso quella dell'esame e del passaggio alle superiori) si può generare spesso un cambiamento. Etimologicamente lo dice il termine stesso. Piuttosto, eviterei di rifare da capo i programmi umanistici, perché basta dilazionarli lungo tutto l'arco della scuola media (inferiore e superiore). L'idea sarebbe far finire le medie col programma alla caduta dell'impero d'Occidente, iniziando poi con il periodo altomedievale alle superiori. Insegnerei a coltivare l'arte del pensiero critico per evitare sfaceli come quelli che vedo di gente che si insulta ciecamente incapace di vedere la prospettiva altrui e argomentare una propria tesi in modo sufficientemente chiaro. L'empatia è strettamente connessa con questo tipo di razionalità, non le si possono scindere. Un modo sarebbe introdurre furtivamente nozioni di filosofia di ogni materia intesa come "pensiero matematico" "pensiero fisico" "pensiero storico" in modo da permettere agli studenti di avere prospettive più ampie. Sarebbe da insegnare l'arte della retorica, soprattutto a chi come gli hikikomori trova faticoso esprimersi pubblicamente, fondamenti di diritto ed economia per non farsi fregare, e una maggiore concentrazione sulla programmazione e sulle lingue soprattutto mettendole in correlazione tra loro e con l'italiano e il latino o il greco (io ho trovato corrispondenze assurde tra siciliano e inglese, vedete voi). Insegnerei agli studenti a leggere dai libri di testo densissimi di contenuto (vecchio stile) per poi riuscire a immaginare nella propria testa ciò che hanno appena letto. Ma allo stesso tempo le lezioni dovrebbero essere impostate in modo assai più grafico (per le materie scientifiche in particolare, 3Blue1Brown docet), in modo da permettere agli studenti di vedere coi proprî occhi ciò che apprendono in classe per poi fissare a casa il linguaggio formale specifico. Ma tutto questo è assolutamente vano o quantomeno assai ininfluente se non facciamo prima una riforma della SCUOLA ELEMENTARE. È lì che si forma l'atteggiamento dello studente, è lì che i maestri devono essere preparatissimi ad insegnare ai bambini il modo più efficace di apprendimento, a usare una forma mentis che poi li caratterizzerà per tutto il percorso di studi e magari potrebbe decretarne successo o abbandono. Il corpo docenti dovrebbe essere selezionato con i criterî più stringenti che esistano, perché si assume la responsabilità di riempire delle spugne che sono la testa dei bambini: se sbagliassero approccio, potrebbero mandare gli alunni alla deriva. Più in generale, scusate l'accezione molto da mondo d'affari/imprenditoriale, il docente deve essere come un venditore che deve essere in grado di presentare la propria merce (la materia) nel modo più interessante possibile. Fai piacere qualcosa a un ragazzo e sei a cavallo; fagliela odiare e la vedrà come un fardello insopportabile di cui liberarsi il prima possibile. Sono favorevole alle bocciature, ma solo in caso uno studente si rifiuti di apprendere in ogni contesto, non solo in una determinata disciplina. Se non ti impegni, nulla esclude che possa piantarti un 2 e anche farti bocciare. Questo non riguarda chi invece fa fatica ma si impegna, perché in questo caso è solo una questione di insegnare le giuste abilità e iniettare una sana botta di autostima. Per il resto ci penserò su e se avrò avuto altre idee le scriverò.
Utilizzare anche gli insegnanti come fonte non ti è mai venuto in mente? Il lavoro per eliminare i voti sarebbe molto interessante e in tante scuole elementari del bolognese viene fatto, si mette un voto solo a fine anno perché è un obbligo di legge. Per il resto il fatto che chi ha una buona capacità comunicativa riesca a prendere voti migliori sta nel fatto che non si valutano solo le conoscenze ma anche le competenze. Riguardo alla personalizzazione, in Italia ci sono parecchi tipi di scuola superiore, di percorsi ce ne sono molti, quindi la personalizzazione esiste, una volta acquisite le competenze di base. Le sezioni FP sono molto pratiche, i licei artistici insegnano le arti, c'è il liceo musicale, ci sono indirizzi di grafica nei professionali, la programmazione si fa negli Itis indirizzo informatico. Per parlare di scuola bisognerebbe anche conoscerla, e questo non vale solo per questo ambito. Essere entrato in qualche scuola con un progettino, aver parlato con un sociologo e con un insegnante finlandese direi che non è sufficiente, evito di dare un voto comunque.
Concordo pienamente con te, ma solo non capisco cosa intendi per personalizzazione. A me pare evidente come studente di terza media che, almeno nelle grandi città, molti hanno ancora una mentalità da scuole migliori e peggiori. Spesso accade che solo coloro che non hanno alcuna voglia di studiare vanno in determinate scuole , sopratutto istituti tecnici e professionali, mentre molti decidono di andare nei licei (quasi solo scientifico e classico) solo perché se si va in scuole più pratiche in alcuni ambienti, soprattutto familiari, si viene considerati come ignoranti o scansafatiche che finiranno la loro vita a lavorare nei cantieri. è come la pubblicità: si pensa di avere la possibilità di scegliere, ma alla fine si decide di andare in determinate scuole solo perché ci va l'amico o qualcuno ti ha consigliato di andarci.
1- l'educazione fisica dovrebbe consistere in un uscita settimanale montagna o nei colli. 2- Scout dell'esercito dovrebbero girare nelle scuole per trovare i più adatti alla leva militare. 3- 3 ore alla settimana di metodo critico.
@@bulug5421 Nemmeno a me ma credo possa servire per i ragazzi più problematici a scuola ma che sanno però correre e allenarsi e per i bulletti che si diano una regolata. Non intendo "mandarli in guerra" ma magari addestrarli e quando poi ci sarà un momento difficile (tipo un terremoto) mandarli ad aiutare i civili...e comunque ho conosciuto molti ragazzi (io incluso) che avrebbero preferito fare le flessioni nel fango che i compiti.
Io penso che i voti non siano un problema, per valutare una persona sono secondo me essenziali, un voto negativo dovrebbe spronare lo studente a migliorarsi. Io penso che il problema della scuola Italiana è il fatto che a livello di materie è fossilizzata nel passato, per esempio in letteratura si studia solo i Promessi Sposi in modo pesante e di altri libri raramente si parla o si approfondiscono. Poi un altro problema secondo me è il fatto che si studi ancora latino, io lo sostituirei con l'Inglese, il Francese o altre lingue non morte, a meno che tu non ti specializzi in storia o in lingue come materia è inutile. Terzo è ultimo problema la maggior parte dei prof non ti coinvolge nello studio della loro materie
APPROFONDIMENTI:
Il sistema scolastico finlandese: ruclips.net/video/tj5RW4sNpjw/видео.html
Il progetto "Anno Unico": ruclips.net/video/5huIfNuEOFg/видео.html
Il sistema scolastico giapponese: ruclips.net/video/5tslSo60T5Y/видео.html
Qualcuno potrà sminuire e dire che "i giovani moderni sono smidollati", ma io ancora oggi faccio incubi dove ho dimenticato i compiti, oppure dove sono impreparato a una verifica o, ancora, mentre faccio scena muta in una interrogazione. A dieci anni dalla fine delle superiori mi rendo conto di aver sviluppato dei veri e propri traumi relativi alla scuola, e tutto questo senza nemmeno contare le ansie e le angosce che mi dava il bullismo e, in generale, la pressione sociale relativa alle interazioni.
Marco, la settimana scorso nella mia città si è suicidata una ragazza per questo motivo.
Passava tutta la giornata tra scuola e compiti, studiava solo e non aveva purtroppo vita sociale, era abbandonata un po’ da tutti eppure era una bella ragazza, simpatica anche se molto sensibile.
Io non la conoscevo personalmente ma una mia amica ci è cresciuta con lei e mi ha spiegato tutto, lei stessa è ancora traumatizzata.
Quando una ragazza come lei, così sensibile, si sente emarginata a scuola, ha pressioni da insegnanti e famiglia su studiare, ha problemi economici, mancanza di prospettive, mancanza di supporto umano, e passa le giornate solo a studiare, arriva al culmine e beh, l’ha fatta finita.
Si è impiccata e l’ha ritrovata il suo fratellino minore. Ha lasciato una lettera dove in pratica diceva quello che ho scritto e si scusava con i genitori e la famiglia, cosa strana è che ha ancora scritto come doveva essere vestita e preparata nella bara, segno che l’ossessione per l’immagine ci condiziona anche da morti.
Beh, una società del genere, che ti fa sentire alienato e schiavo, non è sicuramente una società giusta, a cominciare dalla scuola.
Io mi sogno ancora la maturità dopo 20 anni..
Hikikomori Italia non sai quanto mi ritrovo nelle tue parole . sono felice del fatto che tu ti stia impegnando nel divulgare tali tematiche .
Non mi sento sola, è una cosa che mi vergogno a dire ma succede anche a me e anche piuttosto di frequente... A me la scuola di per sé piaceva, o studiare in generale, me la cavano. Purtroppo però le superiori sono state quasi un incubo (soprattuto il quarto anno) per l'ambiente in generale che era malsano: tra professori che non avevano assolutamente idea che cosa voglia dire essere davvero un'insegnante (in 5 anni di persone brave e competenti si contano sulle dita di una mano), il clima in classe era pessimo, era un continuo litigio quotidiano per qualsiasi cosa, e venivi trascinato a volte in mezzo nonostante uno cercasse di fare il moderatore o di farsi i fatti propri, per non parlare di episodi di bullismo vari che lasciamo stare... E dulcis in fundo anche una struttura scolastica fatiscente, con sbarre alla finestra, parti decadenti, tantoché a volte in alcune aulee entrava l'acqua quando pioveva! Protrei stare a parlare per ore di tutte le cose che non hanno funzionato e che mi hanno fatto vivere male quella esperienza. Mi dispiace perché cmq sono 5 anni di vita e soprattuto di gioventù che nessuno mi potrá mai ridare e essere consapevole di averli attraversati in quel modo...
Dopo tutto non mi meraviglio di avere ancora gli incubi!!
Poi venendo da un'esperienza molto positiva delle medie, lo stacco che c'è stato con le superiori é stato forte, e anno dopo anno é stato sempre peggio, la situazione diventava sempre più pesante, fino ad arrivare ai giorni di maturitá a dire, finito l'esame orale, ANDATE TUTTI QUANTI A FANCULO! Alle medie invece, abitando in un piccolo paese dove ci conoscevamo tutti, avevamo creato un gruppo-classe piuttosto coeso, avevamo condiviso delle belle esperienze e l'ambiente in generale e il rapporto con i professori era diverso e molto più sano.
questo canale meriterebbe molto ma molto di più.
porti contenuti interessantissimi e ricchi di qualità
Mi è appena venuto in mente il mio prof di fisica del liceo. All'inizio pensavo fosse un prof un po' strano, "ma come ci lascia guardare il formulario di fisica durante le verifiche/interrogazioni?!" E ci faceva anche delle domande abbastanza inusuali, che ci facevano ragionare su quello che avevamo studiato. Solo ora riesco a capirlo ed apprezzarlo meglio!
Non capisco chi critica il togliere i voti, non è peggio il fatto che la maggior parte degli studenti studi esclusivamente per raggiungere il 6? Non ci dovrebbe essere alla base una motivazione più solida della paura di essere bocciati?
Concordo.
Ad uno studente già svogliato o disinteressato di suo non importa raggiungere la vetta ma, se va bene, importa non avere rotture di scatole .. ossia raggiungere la "soglia minima" (il 6), così da poter passare l'anno, e basta. Dei voti più alti non gli importa nulla perché né autonomamente né tramite aiuti esterni riesce a trovare una motivazione, senso, curiosità, interesse, gratificazione e remunerazione nell'impegnarsi per ottenere di più.
@@samu3780 Infatti
Io quasi ogni volta che comprendo un po' meglio come funziona la realtà sento quasi estasi. Un po' come Roberto Mercadini nella live di SpaziAttorcigliati ove si parla di gravità.
@@marcoottina654
v
Vivete in un mondo utopico
Aggiungo una proposta di cui non si parla da nessuna parte ma secondo me essenziale: un controllo psicologico costante per i docenti. Questo aspetto viene spesso trascurato ma secondo me è essenziale, sia per noi docenti (futuri e non) sia per i ragazzi.
io il controllo lo farei a lei e piu volte a settimana, e anche con un psichiatra
20:30, quando parli del salto tra medie e superiori.
Io sentivo una forte necessità di cambiamento, dalla materna alle medie ero sempre tra gli stessi compagni. Ciò che era successo a 4/5 anni mi influenzava a 12/13.
Sono sempre stato timido e introverso, ma volevo cambiare. Ho scelto la scuola superiore più lontana per non conoscere assolutamente nessun nuovo compagno e incominciare un nuovo ciclo. E dopo 4 anni sono contento di questa scelta perché non mi trovavo bene in quell'ambiente. In pochissimo tempo ho tagliato tutte le relazioni per crearne di nuove.
Riguardando indietro devo dire che sono cambiato enormemente grazie a questo salto.
Tu dici che per alcuni questo salto significa uscire dalla zona di comfort, per me è stato uscire dalla zona di non-comfort
Da tempo insegno a ragazzi di età compresa tra i 14 e 19 anni. Per quello che ho visto, considero inadatto un buon 80% del corpo docenti a svolgere il proprio lavoro. Mancanza di empatia e di capacità di ascolto degli studenti, sensibilità paragonabile ad un freezer, metodologie didattiche desuete che non sviluppano competenze, ma solo conoscenze (mnemoniche). Queste sono alcune cause che generano disaffezione e, in molti casi, ripulsa verso la scuola. Lavorare per la scuola deve essere un piacere da condividere con gli studenti. Sempre.
Ma quanto sei bravo, Marco.
sono perfettamente d'accordo con te su questo argomento, hai colto davvero nel segno. L'estensione dell'obbligo scolastico è una scemenza assurda, tesa a omologare tutti, mentre ognuno ha il suo talento da esprimere che non passa necessariamente dallo stare con la testa sui libri
Assurdo che nel 2020, siamo ancora attaccati ad un sistema scolastico post guerra. Ci sono molte più professioni oggi, ed è assurdo che bisogna guardare fuori dalla propria porta di casa per studiarle e praticarle. Anche i genitori dovrebbero darsi una svegliata, cercare di comprendere i cambiamenti che avvengono nella società, essere mentalmente più flessibli e accettare che il mondo, non è rimasto fermo alla loro gioventù.
7:40 vero. molte persone ripetono senza aver capito. prendono buoni voti subito, ma parlandoci seguentemente non riescono a dare un decimo rispetto al risultato della verifica. io preferisco capire . 8:50 l'ho provato sulla mia pelle ed ho perso anche anni somatizzando. 10:00 la penso allo stesso modo. la scuola dovrebbe adattarsi il piu possibile allo studente.
squola? Scusami, però dovevo fartelo notare
Daniele C4490 spero fosse ironico 😅
Concordo assolutamente con tutto quello che hai detto. Mai deludente. Ho realizzato un progetto di protesta: il 5 marzo 2021 cambieremo questo sistema scolastico fallimentare. Oggi alle 16:00 uscirà un video sul mio canale inerente a ciò. STAVOLTA CE LA FAREMO!
Ma queste proposte, idee, non possono essere espresse direttamente in qualche modo agli organi competenti che hanno la responsabilità di cambiare il sistema scolastico? C'è un modo,per esempio, di comunicare direttamente con il ministro dell'istruzione? Perché bisognerebbe farsi valere e farsi ascoltare veramente. Sono riforme queste che potrebbero essere veramente impattanti e significative che potrebbero portare a un miglioramento della società veramente grande. O si iniziano a fare manifestazioni come con Greta per l'ambiente... Oppure boh... Io mi chiedo cosa stiamo a fare al governo se tra i primi obiettivi non ci sono anche questi che hai elencato tu
Guarda condivido al 100% le proposte del video e il tuo commento. Purtroppo penso che il ministro non approvi,stiamo parlando di Azzolina, ha fatto più danni lei che la grandine a roma. Per questo ,come hai detto tu, bisognerebbe manifestare per queste cose e non per minchiate come quelle di greta thumberg.manifestazione che come me molti hanno usato come scusa per uscire a roma con gli amici.
Purtroppo di quanto la scuola sia un sistema perverso si è già parlato quasi 50 anni fa, e ancora si discute sulle stesse problematiche, il che dovrebbe fare pensare.
D'accordissimo! Soprattutto sul punto delle competenze pedagogiche dei professori. Bravi nella loro materia ma a livello umano fanno spesso pena
Facciamo un ipotesi: nel caso avvenisse questa riforma per la scuola dell'obbligo, che tipo di riforme proporresti per università e master? In ogni caso, trovo interessante le tue proposte.
Attendo un video in merito.
Sarebbe l' ideale, togliere i voti e creare discussioni su argomenti appena spigati da insegnanti coinvolgenti. Mia figlia già in terza elementare alle interrogazioni faceva scena muta pur avendo capito l'argomento.
Hai ragione,io sono uno studente di terza superiore e odio completamente la scuola ,nonostante non sia mai stato bocciato. L'unico posto in cui ho imparato ed ero contento di andare a scuola erano i corsi di recupero. Li non mettono voti quindi non ci sono ansie o oppressioni. Ho anche pensato di farmi rimandare a posta,non lo faccio solo per paura della rezione dei miei genitori😂
@@youngtoken6235 per gli anni a venire la scuola non credo che cambierà, quindi ti consiglio di cambiare il tuo punto di vista sui voti. Il singolo voto non descrive affatto te come persona, ma la preparazione che hai per quel singolo piccolo argomento. Per ogni nuovo argomento prova a ragionarci sopra a cosa potrebbe servirti ( un motivo c'è sempre), e non studiarlo perché devi farlo e basta, perché così facendo equivale a non studiarlo affatto. Ogni voto negativo deve essere una sfida a migliorare le tue competenze e il tuo metodo di studio (senza ovviamente obbligarti a studiare forzatamente per interi pomeriggi, cosa molto dannosa). Io ho avuto un periodo di superiori abbastanza turbolento, ho frequentato ben 3 superiori diverse, e ho dovuto ripetere la 3° (penso ancora ingiustamente, anche se potevo fare di meglio), nonostante gli anni positivi delle elementari e delle medie. Quella bocciatura comunque mi ha fatto riflettere, e senza di essa forse non sarei la stessa persona. Per i successivi 3 anni ho dato un po' più di importanza alla scuola e ho trovato un mio metodo di studio, e alla fine sono arrivato agli esami senza particolari paure e con la consapevolezza di quello che sarei riuscito a dare, uscendo con un ottimo voto.
Non vorrei deprimerti, ma purtroppo la scuola com'è oggi, che tu abbia voti alti o mediocri, non ti prepara affatto alla vita vera, il voto fine a se stesso non conta nulla, se non a capire a che punto sei e quanto puoi migliorarti.
@@mammamiasignoramia7206 grazie del consiglio,cercherò di seguirlo PER migliorare la mia situazione.
Io penso che il voto serva perchè così si misura la preparazione delle persone su determinati argomenti. Sostengo però che bisognerebbe creare dei criteri di valutazione e fare in modo che gli insegnanti siano obbligati a seguirli, non che ogni persona dia il voto in base alla simpatia che prova verso un alunno
Il ruolo del professore è pedagogico e quando un professore ti prende per il culo perchè balbetti beh... non c'è molto da dire sulla qualità del professore.
Ma a parte il salto sociale tra medie-superiori, c'è proprio un problema di gestione degli argomenti.
Un ragazzo nella sua carriera scolastica a causa di medie elementari e superiori si trova a fare la storia egizia e greca 3 volte
E intanto non si arriva mai oltre la seconda guerra mondiale al liceo, ergo il 90% dei giovani (me compreso) se non si va ad informare sulla storia contemporanea italiana e in generale europea (brigate rosse, craxi, unione europea) non la conoscerà mai. E questo si vede a causa dell'esistenza dei neo-fascisti.
Senza considerare il fatto che sì, si studia la storia egizia 3 volte, ma puntualmente mai nessuno di noi se la ricorda. Quindi esattamente a cos'è servito?
Studio all'accademia di belle arti e quando mi sono trovata a fare storia dell'arte antica per la quarta volta in vita mia è stato come ripartire da zero nonostante io avessi sempre avuto voti alti nel percorso scolastico.
Studi, capisci relativamente e dimentichi. Sono cose troppo lontane da te, non solo a livello di tempo, ma a livello di concetto, di cultura, di mente.
Si è ancora troppo piccoli mentalmente per capirla, sei in delle fasi in cui stai ancora cercando di conoscere te stesso e il mondo concreto che hai accanto ogni giorno, non è fattibile pensare di insegnare cose di questo tipo.
Senza contare il fatto che, appunto, tutto ciò che invece ti servirebbe per capire cosa è avvenuto nell'ultimo periodo e quindi il perché di certe decisioni di oggi da parte di stati, governi, ecc, non ce l'hai perché ti fermi alla seconda guerra mondiale.
@Michal Blaszczak prima di tutto calmati, seconda cosa intendevo dire che se a scuola si studiasse un po' di più la storia contemporanea e non ci si fermasse a malapena alla seconda guerra mondiale oggigiorno ci sarebbero meno ignoranti di merda che credono in un ideale di merda come il fascismo :)
Sono assolutamente d’accordo con te! Anni fa, quando io stessa mi ero accorta di questo problema, lo feci notare a una delle mie professoresse e la risposta fu “la scuola ti dà le basi per affrontare la vita”. Secondo la loro logica (che ci può anche stare ma di fatto è poco realistica), imparare la storia a scuola, per esempio, ti permette poi di affrontare in modo critico la storia contemporanea nel momento in cui la ricerchi o ti documenti autonomamente. Non so quanto questo sia vero per molti studenti...
Esattamente! Meglio fare le cose una volta sola, ma farle tutte e bene piuttosto!
@@Lorena.06 Madonna sì. Ci ho pensato anche io. Le medie sono inutili praticamente
ho passato un lustro della mia vita (5 anni) andando al liceo vivendo in pieno un disagio psicologico-esistenziale .
Marco, potresti aprire una petizione a favore delle tue proposte, raccogliendo firme e consensi, potrebbero raggiungere l’attenzione in parlamento. Credo vivamente che ciò per cui lotti sia giusto e mi piacerebbe che riuscissi a dar voce a tutti noi che la pensiamo come te. :)
Approvo, sarebbe da fare una petizione
La scuola dovrebbe stare al passo coi tempi, invece sta ferma ancora al medioevo
il genio che commenta
Grazie, fai Video anche più lunghi possibilmente!
Grazieee, sono un'insegnante. La penso esattamente come te. Hai centrato il bersaglio.
Grazie!
Mi permetto di condividere il tuo intervento su Facebook
Dopo le scuole medie ho cambiato 3 volte indirizzo, riuscendo a sbagliare sempre. Risultato? Mi sono diplomato 4 anni fa per avere il "pezzo di carta" e con moltissime difficoltà cerco di mettermi in linea alle mie passioni per trovare un lavoro stimolante. Solo che come puoi farlo in un mondo del lavoro che finge di promuovere i giovani, chiedendo però ai candidati esperienze pregresse di 6/7 anni?
Sono molto d'accordo, specialmente con i punti 2 e 5. Bisogna far scoprire agli alunni nuove materie e stimolarli come se scoprissero nuovi mondi e soprattutto, se è controverso unire medie e superiori, si dovrebbe quantomeno allungare la permanenza alle medie. 5 anni di medie permetterebbero agli studenti di conoscere materie nuove e di appassionarsi a determinate tematiche che, in 3 anni di superiori, si vanno a capire e attuare più nel profondo. trovo senza senso mandare in vacca i primi 2 anni di superiori per ripassare le materie fatte alle medie... e questo lo dico perchè, molto probabilmente, nella mia situazione ci saranno molti altri ragazzi e ragazze. NON TUTTI A 13 ANNI SANNO COSA VORREBBERO DIVENTARE NELLA VITA!
Complimenti Marco, continua così!
Bravissimo!!! Come insegnante queste proposte mi hanno fatto quasi piangere.
L'unica scuola che mi è stata utile, e lo dico con certo imbarazzo, è stata quella elementare... facevamo mille cose ed eravamo super coinvolti, e ti parlo di 30 anni fa, medie e superiori... solo un brutto periodo da superare. Le conoscenze che mi sono state utili per il mio lavoro, apprese tutte dopo, molto molto spesso da autodidatta.
Mio figlio alle elementari era bullizato dall'insegnante !!!!!
Capisco il discorso sui voti però il problema è che l per come è fatta la società di oggi, tutti vengono giudicati sempre, soprattutto nel mondo del lavoro. Se si togliessero i voti uno studente non verrebbe più giudicato e sicuramente non vivrebbe più nello stress o nell'ansia, ma successivamente dovrebbe aver a che fare con un mondo che invece lo giudica continuamente (università, lavoro, ecc...). In sostanza ho paura che si rimanderebbe solamente il problema.
Inoltre per esperienza personale posso dire che l'ansia e lo stress te le provochino alcuni professori e non tanto il voto in sé. Diciamo che il voto può peggiorare una situazione personale già grave dovuta al fatto che professori e compagni siano poco empatici.
Essendo una persona molto ansiosa e introversa ho sempre percepito che il problema fosse soprattutto quello.
Infatti sarebbe meglio sostituire i voti con dei giudizi più o meno articolati, in modo da esprimere un pensiero che non possa essere classificato e demolire gran parte della competitività, ma allo stesso tempo abituare al giudizio
Per me bisogna anche rafforzare la cultura musicale e l’ascolto della musica. Intendo lo studio che c’è dietro la creazione di un album, la parte della stampa in vinile o cd, perché nonostante la tecnologia avanzatissima il vinile ancora influisce nelle entrate delle case discografiche eccetera eccetera
Complimenti marco. Sostengo e sosterrò il tuo progetto, sempre. Anche solo con un commento.
È una scuola che ti abitua all'idea sin dall'infanzia che se non esegui gli ordini e non ti omologhi, sarai un fallito. È sempre quello il ricatto, l'esclusione...è una scuola che uccide il vero spirito di apprendimento e abitua all'idea che se non fai la verifica o in futuro non paghi le tasse per mantenere la casa, vai in debito. Una scuola coercitiva che usa il senso di colpa e fa sentire sbagliati i ragazzi che non vogliono adeguarsi a questo sistema. Pena la derisione...ditemi se tutto questo invoglia l'apprendimento, l'unica cosa che invoglia è un trauma, un incubo.
Non capisco perché ma tratti tutti i temi di questo mondo nello stesso modo in cui vorrei io! Ti adoro!!! 🖤
Il tema è mega importante. Anche se ne capisco la difficoltà, la scuola va cambiata. Consiglio anche di ascoltare cosa ne pensa Umberto Galimberti, si trova anche su RUclips
È assurdo, tutti noi, da noi ragazzi, a te che sei comunque esperto di psicologia ed hikikomori, ai più grandi psicanalisti e filosofi attuali (Galimberti, Scardovelli, Andreoli), diciamo praticamente TUTTI le stesse cose sulla scuola, eppure...
Eppure ancora non si muove niente, è così frustrante il fatto che non si riesca a far passare queste idee, che davvero non si riesca a sensibilizzare l’opinione pubblica, ci siamo riusciti parzialmente con l’ambientalismo (vedi Greta), perché non ci riusciamo per la scuola?!
In ogni caso, si più o meno in condivisione tra tutti gli intellettuali le proposte sono quelle, si possono formulare magari in modo diverso ma generalmente l’idea dietro al cambiamento della scuola è quello che hai descritto anche tu.
Io già stilai una lista di azioni da fare, sono 10, e comprendono più o meno anche quelle che hai citato tu, ma anche altre.
Faccio solo due appunti:
1) Si, eliminerei il sistema voti, ma lo sostituirei con un sistema ad obiettivi. È un po’ quello che ho fatto io quando iniziai a studiare col mio maestro chitarra, non si andava avanti per voti, eravamo focalizzati sugli obiettivi: imparare gli accordi, poi, imparare l’armonia e la teoria, poi, imparare a fare assoli e a comporre, poi, imparare il songwriting a 360 gradi con più strumenti e con il PC, poi, allargarmi ad altri generi e sviluppare sempre più idee ecc...
Ecco, è l’obiettivo che ti spinge anche ad impegnarti e che poi ti lascia delle competenze, ed è quindi la cosa importante che ti rimane.
Io vorrei una scuola che fa crescere i ragazzi per obiettivi, anziché dare voti a caso a chi impara la pappardella che io giorno dopo già dimentica.
2) Sul fatto di eliminare le medie, meh... Personalmente ho sempre visto il passaggio alle superiori come un momento molto importante della vita, e nonostante l’ansia che ebbi anch’io (l’ho vissuta malissimo, davvero), è stato comunque uno dei periodi più stimolanti e che più mi ha fatto crescere in vita mia.
Più che altro, va evitato che avvengano quei fatti che poi vanno a rendere la vita scolastica tossica, quindi bullismo, insegnanti opprimenti ecc...
E per farlo, oltre ad agire sulla cultura tramite l’educazione (civica, affettiva, digitale, sessuale ecc...), bisogna come hai suggerito avere degli insegnanti di sostegno specializzati che si occupino di sostenere emotivamente gli alunni, portare armonia nelle classi, agire contro il bullismo (anche con potere legale), e in generale rendere la scuola un posto piacevole per gli alunni.
Pensi ci vorrebbe almeno 1 insegnante di sostegno ogni 100 studenti, minimo.
La risposta è nel mio video: "La ghettizzazione culturale dei giovani". Su Facebook, dove ho un pubblico mediamente anziano, ti assicuro che in molti storcono il naso all'idea di cambiamenti così drastici.
probabilmente il problema è che la scuola da molte persone in italia non viene vista come importante o urgente... non ci sono abbastanza persone a cui interessa ed alle elezioni gli elettori vanno dietro a proposte su altri fattori ritenuti più "urgenti" tipo i disoccupati, le pensioni o i gli immigrati. Credo che il problema più grande in italia sia l'orizzonte temporale bassissimo su cui si costruiscono le politiche, cioè le proposte che vengono fatte dai partiti alle elezioni quasi mai sono investimenti e pensati per il futuro, sono tutti orientati a un azione rapida in modo da tenere buoni gli elettori.....
è terribile quando è noiosa e quanto fa odiare lo studio la scuola odierna... sembra che il compito della scuola non sia far sviluppare ad i ragazzi un pensiero critico e costruttivo ma far odiare lo studio, che è una delle cose più belle che c'è, ma a nessuno interessa e non ci sono mai proposte interessanti su istruzione e ricerca, solo tagli su tagli per trovare i soldi per fare cose che sembrano servire ora... è come tentare di alimentare un fuoco acceso con la paglia... sembra fare una grande fiammata... ma fa anche tanto fumo e si estingue subito
@@filippomariani340 hai completamente ragione. Poi i professori chiedono il perché noi non studiamo. Ma tanto loro pensano solo a dare 5/6voti al pentamestre e a dare insufficenze senza pietà . Im classe mia ho visto scene pietose in cui miei compagni per accaparrarsi la simpatia dei prof hanno fatto di tutto,anche far sospendere un altra persona.
@@filippomariani340 sembra quasi fatta apposta per farci diventare ignoranti, non farci leggere più libri e dedicarsi a qualcosa ma piuttosto essere tutti uguali e con le stesse idee
Sarebbe stimolante poter personalizzare il proprio percorso di apprendimento, il problema è che alcune materie sono strettamente collegate e seguono lo stesso filo conduttore (banalmente è difficile comprendere fisica senza aver approfondito bene la matematica). Penso che seguire una certa materia e scartarne un'altra che potrebbe dare le basi per comprendere la prima, potrebbe essere didatticamente penalizzante. Se avessi 14 anni e mi ritrovassi nel mare magnum della scelta, non credo sarei in grado di individuare un percorso che abbia un senso.
Sono assolutamente d'accordo con te, a parte l'accorpamento delle medie e delle superiori. Le scuole medie per la maggiorparte delle persone sono gli anni di scuola peggiori a livello di bullismo, instabilità, malessere ecc, quindi spesso un cambiamento è più che necessario. Io per prima sono andata a studiare a 60 km di distanza e ho preferito viaggiare ogni giorno piuttosto che continuare a vedere quelle facce. Adesso al pensiero di continuare con loro senza mai conoscere le persone che mi hanno davvero fatto stare bene mi sento male.
Però, per il resto concordo, e in più aggiungo che, secondo me, inserire le tecniche di primo soccorso sarebbe la PRIMA cosa da fare. Sono i minuti più importanti e mai nessuno di noi sa cosa fare se semplicemente a qualcuno va del cibo di traverso, e tutto questo è impensabile. A me capitò di studiarle un po' insieme alla prof di educazione fisica, ma dopo solo qualche anno mi rendo conto di non ricordare assolutamente nulla proprio perché, appunto, è stata solo teoria.
La scuola deve dare le basi non solo per una cultura personale ma per la vita, deve far capire alle persone come ci si approccia al mondo, come funziona il lavoro, spiegare i percorsi da fare, tutte le parti tecniche, i concorsi, le classi di concorso, come si fonda un'attività, sono cose che NON si possono scoprire strada facendo ma a cui si deve essere già preparati.
Fare l'insegnante è sempre stato il mio sogno praticamente da quando ero in fasce ma con un sistema così passa la voglia a tutti.
io dall'altra parte, come docente, sperimento il contrario. Ogni volta che propongo ( e me lo posso permettere perchè insegno materie letterarie) lavori di tipo diverso, che esulino da "lettura- spiegazione- interrogazione", ricevo grande ostilità dagli studenti stessi che in qualche caso si sono persino rivolti alla presidenza denunciando il mio usicire dai binari tradizionali. Come percentuale posso dirti che per un ragazzo che è entusiasta di creare qualcosa di diverso, di farsi attore principale delle conoscenze e non oggetto passivo, gli altri venti fanno ostracismo.
Annalisa Bavaro apprezzo notevolmente la testimonianza di chi insegna
Forse alle superiori ormai il danno è fatto e sono troppo abituati ad un certo schema. È anche da considerare che per gli studenti più deboli rompere la routine può aumentare le difficoltà. I voti poi sono un tormento, per qualcuno un'ossessione corroborati dal fatto che continuamente il sistema ci richiede valutazioni.
@daedricdragon in realtà è un atteggiamento ristretto : saper parlare, saper descrivere, presentare, recensire, saper leggere fra le righe sono tutte cose che servono anche nei lavori non tradizionali.
Si capisco. Io credo sia perchè ormai i ragazzi sono talmente abituati a questo sistema, adottato a tutti i livelli scolastici, che ormai per loro uscire da quel binario è strano, per certi versi dannoso, la loro mente non è abituata. Ecco perchè il cambiamento deve avvenire a tutti i livelli, altrimenti non se ne esce.
Oggi dopo 2 anni da questo video, la proposta sta diventando concreta.
Molto interessante, un video che dovrebbe girare in tutte le scuole italiane
Complimenti Marco, sono d'accordo su tutto!
Finalmente qualcuno con del sale in zucca! Hai perfettamente ragione!
Marco for president! GRANDE!!!!
Ciao, ho una domanda non attinente al video ma di attualità. Con gli ultimi sviluppi sul coronavirus, blocchi ed isolamento, cosa diresti ad un hikkikomori per non cadere nella tentazione di isolarsi completamente dagli altri?
gli hikikomori son già isolati dagli altri, non penso che un virus possa far cambiare la loro situazione
@@DaniC44 Non per il virus ma per la reclusione forzata
Grazie!!! Concordo sulla maggior parte dei contenuti e li considero comunque tutti un ottimo spunto sia di riflessione che di conversazione. Mi ha fatto riflettere l'esempio della valutazione random del test di ingresso, che si ripercuote sull'autostima del ragazzo. Sottolineo che secondo me quel voto si ripercuote anche e soprattutto sul pregiudizio dell'insegnante, che farà molta fatica a scostarsi successivamente da quella prima valutazione, vero e proprio marchio a fuoco, sulla pelle dello studente. Si tratta pertanto di un sistema di giudizio fallimentare,
Ho invece anch'io (come ho letto in altri commenti) alcune perplessità sul punto relativo all'abolizione delle medie. Ho vissuto nell'epoca in cui le medie costituivano il termine della scuola dell'obbligo, per cui dovevano fornire quel minimo di cultura generale e di capacità elaborativa e di ragionamento per affrontare senza troppe lacune il mondo del lavoro, o permettere a chi volesse proseguire gli studi, di scegliere il percorso più idoneo alle proprie attitudini e capacità. Il passaggio alle superiori anche oggi non dovrebbe essere un momento traumatico, ma di anelato decollo senza ali tarpate, ma con l'idea abbastanza chiara della direzione da prendere. Mi rendo conto (sono alla terza figlia che attraversa il percorso delle medie) che invece non è sempre così, anche se gli adolescenti non sono così cambiati. Forse lo sono un po' le famiglie e le abitudini sociali, ma soprattutto sono cambiati gli stimoli a competere ed eccellere che compaiono precocemente nelle scuole prima che i ragazzi abbiano acquisito la capacità di ragionare e la consapevolezza di se stessi. Ho incontrato insegnanti molto concentrati ad inculcare nozioni in cervelli che non si sono preventivamente curati di aprire e predisporre. Ecco, il ruolo della scuola media dovrebbe essere questo, creare il substrato di fiducia ed elasticità che consenta l'apprendimento anche più nozionistico alle superiori, in base alla scelta più umanistica, scientifica o tecnica che il ragazzo decide di intraprendere. Si dice che i ragazzi oggi siano viziati e che abbiano tutto ancor prima di desiderarlo; allo stesso modo io trovo che l'attuale scuola, media soprattutto, riversi talmente tante nozioni ( i programmi sono intensi e le materie astratte tante) da non liberare il desiderio di imparare e la curiosità per i fenomeni e le cose che ci circondano. L'obbligo in tal senso non stimola.
Un video da trasmettere in parlamento
Bel video, continua così :)
Inizio con lo scusandomi se questo messaggio risulterà lungo.
A 15 anni ho avuto la fortuna di andare a fare un anno scolastico negli Stati Uniti in una scuola pubblica e altri due anni in una scuola internazionale (IB diploma) che è possibile studiare in qualsiasi parte del mondo, visto che nacque per i figli di ambasciatori e vari che per lavoro dovevano trasferirsi in continuazione in altri paesi. Detto questo, il sistema americano ed internazionale per l'IB diploma sono molto simili.
Come prima cosa, negli USA i licei sono per tutti uguali, cioè non c'è il cosiddetto "indirizzo". Questo lo trovo interessante perché in molti casi una persona nemmeno a 18 o 20 anni sa ancora cosa vorrebbe fare come lavoro, figuriamoci un ragazzino di 13 anni che dopo le medie deve scegliere la scuola in base a quello che vorrà fare, che ne sa.
Secondo, siccome non c'è un indirizzo, gli studenti sono obbligati a fare delle materie tipo matematica, inglese, educazione fisica e storia. Con queste 4 materie basi, lo studente, aiutato da una "counselor", decide altre materie da aggiungere all'anno scolastico. Quindi lo studente può farsi il suo "indirizzo" personalizzato.
Bisogna tenere in mente, per la scuola pubblica americana, che queste materie scelte verranno fatte ogni giorno per là durata di più o meno 2 o 3 mesi. Mentre nell'IB, quando le materie vengono scelte, verranno fatte ogni giorno per due anni. Ed è questo il bello, che potete fare le materie che vi piacciono ogni giorno per studiarle più approfonditamente (per l'IB).
Terzo, NESSUN ORALE e ORGANIZZAZIONE.
Gli orali non esistono nella maggior parte del mondo, appunto per evitare voti soggettivi da parte dei professori. Al posto di queste, ci sono più verifiche scritte durante l'anno, ma mai di due ore.
Organizzazione perfetta perché, già all'inizio dell'anno il prof darà un calendario (syllabus) agli studenti dove è scritto ogni settimana cosa verrà insegnato e quando ci saranno verifiche. Quindi i professori non hanno tempo da perdere in extra interrogazioni a fine anno per "arrotondare" la media. Ma se per qualche ragione si è perso del tempo? In questo syllabus già è stato pensato in cui ci sono giorni per recuperare test e vari.
Quarto, COMPITI a casa.
Siccome la scuola dura fino alle 15 più o meno e visto che gli studenti sono propensi a fare attività extra scolastiche, anche perché le università ne tengono conto, e visto che facendo la stessa materia ogni giorno, i prof danno i compiti anche durante la propria ora. E se proprio vogliono dare i compiti tengono conto che molti ragazzi tornano a casa verso le 17 o 18 dopo aver fatto sport o altre attività ricreative.
Io adotterei queste misure anche in Italia, ma posso scommettere che non avverrà mai perché c'è una mentalità differente. In Italia la scuola è pensata come troppa teoria e poca pratica.
Anche la sola mentalità di appartenere ad una scuola, avere i colori che la rappresentano, andare a vedere le partite per fare tifo per i propri amici. La scuola è un posto per imparare, studiare, sport e soprattutto fare amicizie.
Bravo 👏🌹👏🌹👏 devono approfondire prima di dar giudizi, come per tutto ovviamente !!!
Quello che la scuola mi a fatto passare come grande insegnamento non un significato, non degli strumenti per capirsi e migliorarsi, ma che la scuola come poi sarà il lavoro è qualcosa di spiacevole, che non faremmo se non obbligati. Dovrebbero essere entrambi ciò che nobilita l'uomo. Ma purtroppo una è propedeutica all'altro non per il bene dello studente, ma per formare persone ubbidienti senza alcun pensiero critico. Così è come l'ho vissuta, probabilmente estremizzando, anche perché pensandoci ora è stata una figata! Anni di liceo totalmente inutili dal punto di vista professionale ma comunque formativa dal punto di vista umano, e grazie ad alcuni professori ha indelebilmente instillato in me la paura del potere e la diffidenza da chi lo cerca.
Sotto alcuni aspetti concordo con quanto espresso nel video, sotto altri no. Compito della scuola è formate cittadini ed esseri pensanti dotati di spirito critico. Com'è possibile ottenere questo se lo studente può scegliere quali materie studiare? Sarebbe una follia, ci troveremmo una pletora di analfabeti scientifici o persone che ignorano la matematica, ad esempio, con danni enormi per la società. La standardizzazione è essenziale, deve poter avere un certo grado di flessibilità forse, ma rimane essenziale, almeno si è sicuri che chi abbia un titolo di studio abbia almeno sentito parlare di certe cose. Una società che tenta di far felici tutti è una società caotica che alla fine scontenta tutti.
Io certe volte ho l'ansia da prestazione perché non voglio deludere nessuno
Senza saperlo, Crepaldi chiede un'americanizzazione della scuola. Da una parte ignora che la scuola americana è gravemente fallimentare sotto ogni profilo, dall'altra ignora che essa è già stata importata in Italia dalla riforma Berlinguer, cioè da un quarto di secolo, con i risultati davanti agli occhi di tutti. La scuola di cui si lamenta è la scuola che lui sostiene.
Buone proposte, condividerò questo video perché merita
Io eliminerei le lingue morte.I compiti sono sempre gli stessi e fustranti,versioni assurde da tradurre ore e ore a casa.Certe volte si arrivava alle 7 di sera che dovevo ancora studiare altre materie.
Si devono spacchettare le classi di concorso, italiano, storia e geografia sono insegnate da laureati in praticamente qualunque cosa con conseguente livello di preparazione del docente basso. I programmi vanno tagliati, inutile fare 80000 autori. A scuola si deve andare anche di pomeriggio gratuitamente e si dovrebbero poter fare sport e attività creative (teatro, giornalismo, musica ecc). Alle scuole medie l'orientamento in uscita deve essere affidato a professionisti. Attività contro il bullismo ed educazione sensuale dovrebbero essere obbligatorie in tutti gli istituti.
Condivido totalmente. Aggiungerei di far inizizre lapprendimento delle lingue con insegnznti madrelingua fino dalla materna.
Che poi sono quelli che potrebbero essere di più .. rispetto ad altri perché sensibili oltre eccetera
Si il sistema finlandese è il sistema migliore del mondo ma trovano difficoltà a sommare due frazioni che i nostri fanno tranquillamente alle.medie. Poi le difficoltà le trovano all'università. Oggi gli insegnanti sono molto diversi da come erano i miei insegnanti delle superiori.. Condivido il fatto che la scuola non deve preparare solo al lavoro, ma deve preparare gli alunni a diventare buoni adulti
Nel progetto di cui parli al min 5:12 manca una tipologia di persona che lascia la scuola: il ragazzo che lascia la scuola perché non crede nei metodi di apprendimento che la scuola utilizza.
Una domanda, ma in assenza di voto ci sarebbe comunque uno sbarramento degli studenti? O gli studenti insufficienti verrebbero comunque fatti andare avanti?
Si dovrebbero licenziare tutti gli insegnanti.Con questi risultati non hanno attenuanti
grandissimo video
Marco, cosa pensi dell'idea di Galimberti di cambiare la scuola?
👏🌹👏🌹👏🌹👏intelligenza e cultura non vanno sempre a pari passo
Oh
Non ho ben capito che intendi esattamente per ruolo di genere. Ti riferisci al fatto che certi lavori, competenze o comportamenti non sono necessariamente ristretti a un determinato sesso?
Fantastico video comunque.
Mi piacciono tutte le proposte a parte l’ultima di creare un continuo fra medie e superiori. È vero che se guardiamo i lati negativi: come lo stress di una nuova classe, nuovi insegnanti, nuove materie è davvero pesante! Però vedo anche dei lati positivi: possibilità di fare nuove amicizie, parti da zero quindi ti devi far conoscere, e non hai l’etichetta di quel ragazzino un po’ bambino delle medie, costruisci la tua personalità. Magari la possibilità di scelta delle scuole con il continuo del percorso o del cambio di scuola dopo i 3 anni delle medie sarebbe buono.
Oddio io alle superiori mi son trovata veramente da Dio... non so come sarei se invece di stare solo 3 anni con i miei compagni delle medie ce ne sarei stata 6..
Che ansia
Ma l'esperimento che citi è quello di Rosenthal? Perché in realtà il miglioramento degli alunni è dovuto a come si comportavano gli insegnanti con i bambini che essi credevano più intelligenti, non al voto in sè.
La scuola è un lagher..in cui ci si comporta da animali. Bisognerebbe mettere tutti in divisa. Si eliminano tutte le classificazioni e differenze esteriori lasciando spazio a quello che sono le persone magari piu inibite di non sentirsi minacciati dallo status e dalle cazzate
Che impediscono alle persone di fiorire.
Io metterei un uniforme non una divisa, la Divisa Divide gli individui, l’Uniforme gli Unisce
Molto belle le tue idee, ma credo che per i prossimi 20 anni non si farà nulla.
Se vengono tolti i voti nessuno studia più, anche se come hai detto tu per un ragazzo timido il voto non sempre ripaga l'impegno che ci ha messo nello studio mentre una persona più estroversa può anche non aprire il libro e cavarsela con una sufficienza, questa cosa l'ho provata in prima persona più volte. Io avrei pensato di suddividere gli argomenti per ogni materia e poi ognuno sceglie un argomento, che ha capito meglio o che lo ha incuriosito di più, e lo espone (con interrogazione programmata dall'alunno). Finita questa esposizione viene fatta dal docente una domanda per ogni altro capitolo, arrivando poi alla valutazione finale, che deve essere motivata meglio dai docenti e magari anche discussa con il resto della classe. Per quanto riguarda le materie, io ho frequentato il corso AFM (Amministazione Finanza e Marketing) e la suddivisione delle materie non mi piaceva per niente: troppe ore di storia, passate a studiare in maniera troppo approfondita alcuni periodi storici; 7 ore di economia aziendale alla settimana che hanno reso una materia che a me piaceva tantissimo davvero pesantissima; l'ora di religione che non serve assolutamente a nulla. Servono indubbiamente nuove materie, alcune come hai già detto tu sono ESSENZIALI, quali educazione sessuale e alimentare. Sarebbe poi bello avere materie come pittura / disegno, musica (non solo il solito flauto delle medie), scrittura e magari anche altre con non mi vengono in mente ora, Magari anche far si che alcune materie siano obbligatorie ed altre facoltative.
Togliere i voti non significa non avere giudizi, è un sistema che funziona, sono i professori a dare i feedback, ma anche gli alunni stessi!!
Gli alunni porgono domande, in questo modo è possibile capire quanto sia preparato lo studente.
Pure io ho frequentato il corso AFM, poi in terza ho deciso di fare SIA (ma TROPPE ore di economia aziendale, ormai la odio e sono solo in quarta, non ce la faccio piùuu), se tornassi indietro, farei una scuola incentrata sull'informatica, che è anche vicino casa mia, in 3 media è impossibile sapere cosa vuoi fare nella vita e adesso me ne pento, saranno 5 anni buttati...
Parlerai degli apc?
Allora, vorrei raccontare la mia esperienza scolastica fino ad ora.
Iniziando dalla scuola materna, che sorvolo perchè a volte viene considerata marginale ma che mi ha resa la persona timida ed isolata che sono, dato che la mia insegnante ha passato il tempo a siminuirmi ed insultarmi.
Alle elementari idem, dato che sono stata come molti altri vittima di bullismo con maestre che non avevano la minima intenzione di reagire o prendere qualche provvedimento.
Alle medie non ho subito bullismo, ma ero del tutto spaventata ad impacciata. (Collegando elementi e medie e quindi passando altri tre anni con quei compagni delle elementari come minimo anche io mi sarei isolata del tutto dalla società, solo a pensare di rivedere quelle persone mi prende il panico) ma finalmente le cose iniziavano a migliorare, alcuni professori cercavano di trasmetterci i concetti e non semplici nozioni.
Ho scelto un liceo delle scienze umana (altro nota riferita ad un altro tuo video, ci hanno spiegato bene che non ci sono scuole di serie A, B o C, semplicemente scuole diverse che si possono concentrare più su materie pratiche ed insegnamenti in classe o più sullo studio sui libri)
Qui ho trovato insegnanti che credono in quello che stanno facendo e soprattutto che ci trasmettono il significato e non ci spingono allo studio mnemonico. Ovviamente alcuni più di altri, ma ogni insegnate è diverso e non sono robot ma persone. A mio avviso certe cose vanno memorizzate ma devono prima essere comprese ed inserite in un contesto (come le definizioni). Per quello che riguarda ruoli di genere ed orientamento sessuale non possi dire molto, nel nostro indirizzo ne parliamo, ma si vede che i professori più anziani sono a disagio nel farlo
Nel mio caso invece, proseguendo con gli anni la mia situazione è peggiorata sempre di più:
Alle elementari e alle media non avevo nessun tipo di problema, avevo molti amici e mi divertivo moltissimo con loro.
Dalle medie, cambiando moltissimi compagni di classe (tranne 3-4 con cui però avevo legato poco), alcuni iniziarono a prendermi in giro per il mio aspetto fisico e perché balbetto, per 3 anni interi potevo considerare amico solo una persone che era in classe con me, tutti gli altri sono svaniti.
Quando quell'unico mio amico era assente era come se vagassi in una strada oscura, dove l'unica mia salvezza era superare quelle stressanti ore tra insulti e solitudine.
Il peggio però accadeva quando c'era educazione fisica (e questo mio amico mancava), in questa materia non riesco a fare quasi nulla, non sono portato per nulla, le poche attività che mi piacevano duravano 2-3 lezioni massimo in tutto l'anno.
Dalle superiori, ho perso anche quell'unico amico, la strada oscura non terminava mai, ho stretto ""amicizia"" solo con poche persone, solo per non sentirmi perso, per avere una piccola luce, però non mi trovo bene con loro, ci esco poche volte l'anno tanto per.
Penso costantemente a isolarmi completamente a causa della balbuzie, della solitudine, disinteresse per la scuola (studio come "senso del dovere", l'anno scorso, in terza, ho avuto la media dell'8,7, però non mi piace studiare, lo faccio per non fallire in tutto, l'unica materia che mi piace veramente è informatica, ma il mio è un indirizzo economico-informatico, che di vera informatica insegna poco) e non solo, devo resistere per un anno e mezzo, per il diploma, successivamente non saprei veramente cosa fare...
Per fortuna, 2 anni fa ho scoperto gli anime e manga, almeno ho qualche svago.
Il miglior sistema scolastico in assoluto bilanciato col numero di popolazione è quello Finlandese da più di 20 anni!!!
Io sinceramente condivido quello che dici ma ovviamente le tue sono proposte ma le vedo più come un utopia attualmente nella scuola attuale.
Anche il salto dalle medie alle superiori in italia è poco fattibile perché in italia le elementari spesso sono unite alle medie, spesso come struttura e raramente medie e superiori sono unite , anche perché le superiori sono troppe e hanno percorsi fissi quindi bisogna cambiare fisicamente scuola per cambiare o modificare percorso scolastico. Quindi questi salti sono inevitabili.
Tutto molto bello anche Umberto galimberti ha detto la stessa cosa. pero ti dicono con quali soldi li fai tutti questi cambiamenti a forza di fare tagli scuola si è ridottà ha un letamio professori svogliati
ecc. Poi c'è nel interesse di qualcuno ha far si che la scuola si sia ridotta ha produzione di prodotti.
Riguardo al secondo punto. Le possibilità di scegliere il percorso del liceo già in parte permettono di seguire i propri interessi, indirizzi artistici, coreutici, istituti informatici, design, moda... Cosa manca a queste scuole superiori?
Altro che Azzolina
@Hikikomori Italia I tuoi punti sono interessanti.
Si potrebbe unificare il sistema di voti finlandese con i corsi all'interno della scuola giapponese... anche se l'Italia è famosa per non accettare aiuti intellettuali esterni (Vedi quando Obama ci voleva consegnare un modello economico per uscire dalla crisi).
Riguardo gli insegnanti (per mia esperienza Universitaria) dovrebbero smettere di promuovere alunni solo se hanno comprato il loro libro, se hanno "visto" gli alunni prima dell'esame (mazzette o favori sessuali) e, non da meno, promuovere un numero definito di studenti ogni anno (io lo chiamo sistema ad imbuto... da quel che ho capito serve per non creare un sovrannumero in un determinato lavoro... o per lo meno così tendo a giustificare questa azione).
Riguardo ai rapper e ai timidi... (anche questo per esperienza) dovrebbero esser divisi all'istante poiché i rapper (scontrosi) tendono a bullizzare i timidi impedendo l'oro l'apprendimento oltre al fatto che tendono a creare branchi ingestibili dall'insegnante.
Caro Marco adoro l'idea utopica di un sistema migliore (e non solo scolastico) ma, rimanendo con i piedi per terra, sappiamo entrambi che non accadrà mai in Italia... magari nel privato si ma mai in quello pubblico.
La scuola italiana è triste e frustrante e sempre così sarà, punto.
Mah, diciamo che per la roba artistica c'è il liceo Artistico, e per la roba informatica ci sono fortunatamente anche gli istituti tecnici informatici.
E vi parlo da ex studentessa di liceo classico SPERIMENTALE che ha fatto pure informatica con il Pascal. Ma disegno, anche no, già avevamo tremila materie, come lo scientifico, ma con greco e latino 5 anni 😂
Io insegno nella scuola pubblica. Credetemi: è irriformabile.
Sono daccordo con te ma secondo me sbagli completamente i motivi dell'infelicittà delle persone. Compiere i cambiamenti alla scuola che te proponi e poi gettare le persone in un mondo del laboro ed in una società crudele e violenta non serve a nulla. Una persona che si isola a scuola con queste idee posticiperà solo il momento in cui verrà emarginata, perchè poi dul lavoro si ripresentano esattamente glo stessi problemi, valutazioni bullismo monotonia ecc. Quindi va bene cambiare la scuola ma se poi cambi anche il modo di oensare generale delle peraone e il mercato del lavoro. Ma in questo ci sono interessi economici di mezzo quindi subito accadrà
Per il salto dalle medie alle superiori: io se avessi passato altri cinque anni con i miei compagni delle medie mi sarei impiccata. Avrei preferito accorpare medie ed elementi, al massimo
Eliminare i voti, suscitare l'interesse attraverso attività pratiche (scrittura creativa, web coding, ...), scuole per il contrasto alla dispersione, presenza di un tutor trasversale che affianchi il docente tecnico, investimento sulle soft skills, pari opportunità - non solo di genere - in Italia esiste già e si chiama sistema IeFP: corsi di formazione professionali regionali di qualifica. Sono gestiti da privati ma sono finanziati e gratuiti.
Le mie considerazioni personali da studente prossimo al V anno di scientifico.
Con alcune cose sono in disaccordo, perché MI sembrano un po' campate per aria e poco di natura strutturale o concreta.
Tra l'altro, sappiamo che qui in Italia si è estremamente restii a cambiare, dunque il caso sarebbe una riforma che venga dilazionata lungo l'intero quinquennio di insediamento di un governo. Se si cambia gradualmente lo shock è di certo minore.
Non sono d'accordo ad abolire completamente i voti, quanto piuttosto a relegarli solo a fine quadrimestre/anno. Per sopperire al vuoto penso provvederei con concentrarmi sull'insegnare agli studenti il giusto metodo di ragionamento personale, logico, creativo e facendo uso dell'intuito (cosa di cui ora abbiamo bisogno più che mai). Avrò una logica molto animalesca, ma credo che non ci si possa soffermare in eterno se un qualcosa non si è capito, perché nella vita reale se non ci arrivi sei lasciato dietro senza indugio. Insegnerei piuttosto a farsi le ossa e sviluppare un'etica di eccellenza che non sia tossica e non degeneri come certe volte in Cina.
Non abolirei completamente le scuole medie, perché dalla crisi (in questo caso quella dell'esame e del passaggio alle superiori) si può generare spesso un cambiamento. Etimologicamente lo dice il termine stesso. Piuttosto, eviterei di rifare da capo i programmi umanistici, perché basta dilazionarli lungo tutto l'arco della scuola media (inferiore e superiore). L'idea sarebbe far finire le medie col programma alla caduta dell'impero d'Occidente, iniziando poi con il periodo altomedievale alle superiori.
Insegnerei a coltivare l'arte del pensiero critico per evitare sfaceli come quelli che vedo di gente che si insulta ciecamente incapace di vedere la prospettiva altrui e argomentare una propria tesi in modo sufficientemente chiaro. L'empatia è strettamente connessa con questo tipo di razionalità, non le si possono scindere. Un modo sarebbe introdurre furtivamente nozioni di filosofia di ogni materia intesa come "pensiero matematico" "pensiero fisico" "pensiero storico" in modo da permettere agli studenti di avere prospettive più ampie. Sarebbe da insegnare l'arte della retorica, soprattutto a chi come gli hikikomori trova faticoso esprimersi pubblicamente, fondamenti di diritto ed economia per non farsi fregare, e una maggiore concentrazione sulla programmazione e sulle lingue soprattutto mettendole in correlazione tra loro e con l'italiano e il latino o il greco (io ho trovato corrispondenze assurde tra siciliano e inglese, vedete voi).
Insegnerei agli studenti a leggere dai libri di testo densissimi di contenuto (vecchio stile) per poi riuscire a immaginare nella propria testa ciò che hanno appena letto. Ma allo stesso tempo le lezioni dovrebbero essere impostate in modo assai più grafico (per le materie scientifiche in particolare, 3Blue1Brown docet), in modo da permettere agli studenti di vedere coi proprî occhi ciò che apprendono in classe per poi fissare a casa il linguaggio formale specifico.
Ma tutto questo è assolutamente vano o quantomeno assai ininfluente se non facciamo prima una riforma della SCUOLA ELEMENTARE. È lì che si forma l'atteggiamento dello studente, è lì che i maestri devono essere preparatissimi ad insegnare ai bambini il modo più efficace di apprendimento, a usare una forma mentis che poi li caratterizzerà per tutto il percorso di studi e magari potrebbe decretarne successo o abbandono. Il corpo docenti dovrebbe essere selezionato con i criterî più stringenti che esistano, perché si assume la responsabilità di riempire delle spugne che sono la testa dei bambini: se sbagliassero approccio, potrebbero mandare gli alunni alla deriva.
Più in generale, scusate l'accezione molto da mondo d'affari/imprenditoriale, il docente deve essere come un venditore che deve essere in grado di presentare la propria merce (la materia) nel modo più interessante possibile. Fai piacere qualcosa a un ragazzo e sei a cavallo; fagliela odiare e la vedrà come un fardello insopportabile di cui liberarsi il prima possibile.
Sono favorevole alle bocciature, ma solo in caso uno studente si rifiuti di apprendere in ogni contesto, non solo in una determinata disciplina. Se non ti impegni, nulla esclude che possa piantarti un 2 e anche farti bocciare. Questo non riguarda chi invece fa fatica ma si impegna, perché in questo caso è solo una questione di insegnare le giuste abilità e iniettare una sana botta di autostima.
Per il resto ci penserò su e se avrò avuto altre idee le scriverò.
Utilizzare anche gli insegnanti come fonte non ti è mai venuto in mente? Il lavoro per eliminare i voti sarebbe molto interessante e in tante scuole elementari del bolognese viene fatto, si mette un voto solo a fine anno perché è un obbligo di legge.
Per il resto il fatto che chi ha una buona capacità comunicativa riesca a prendere voti migliori sta nel fatto che non si valutano solo le conoscenze ma anche le competenze. Riguardo alla personalizzazione, in Italia ci sono parecchi tipi di scuola superiore, di percorsi ce ne sono molti, quindi la personalizzazione esiste, una volta acquisite le competenze di base. Le sezioni FP sono molto pratiche, i licei artistici insegnano le arti, c'è il liceo musicale, ci sono indirizzi di grafica nei professionali, la programmazione si fa negli Itis indirizzo informatico. Per parlare di scuola bisognerebbe anche conoscerla, e questo non vale solo per questo ambito. Essere entrato in qualche scuola con un progettino, aver parlato con un sociologo e con un insegnante finlandese direi che non è sufficiente, evito di dare un voto comunque.
Concordo pienamente con te, ma solo non capisco cosa intendi per personalizzazione. A me pare evidente come studente di terza media che, almeno nelle grandi città, molti hanno ancora una mentalità da scuole migliori e peggiori. Spesso accade che solo coloro che non hanno alcuna voglia di studiare vanno in determinate scuole , sopratutto istituti tecnici e professionali, mentre molti decidono di andare nei licei (quasi solo scientifico e classico) solo perché se si va in scuole più pratiche in alcuni ambienti, soprattutto familiari, si viene considerati come ignoranti o scansafatiche che finiranno la loro vita a lavorare nei cantieri. è come la pubblicità: si pensa di avere la possibilità di scegliere, ma alla fine si decide di andare in determinate scuole solo perché ci va l'amico o qualcuno ti ha consigliato di andarci.
Se avessi avuto la mia esperienza delle medie estesa per 7-8 anni mi sarei sicuramente suicidato
1- l'educazione fisica dovrebbe consistere in un uscita settimanale montagna o nei colli. 2- Scout dell'esercito dovrebbero girare nelle scuole per trovare i più adatti alla leva militare. 3- 3 ore alla settimana di metodo critico.
L’abbinamento esercito=armi/scuola non mi fa impazzire come idea...
@@bulug5421 Nemmeno a me ma credo possa servire per i ragazzi più problematici a scuola ma che sanno però correre e allenarsi e per i bulletti che si diano una regolata. Non intendo "mandarli in guerra" ma magari addestrarli e quando poi ci sarà un momento difficile (tipo un terremoto) mandarli ad aiutare i civili...e comunque ho conosciuto molti ragazzi (io incluso) che avrebbero preferito fare le flessioni nel fango che i compiti.
Io penso che i voti non siano un problema, per valutare una persona sono secondo me essenziali, un voto negativo dovrebbe spronare lo studente a migliorarsi. Io penso che il problema della scuola Italiana è il fatto che a livello di materie è fossilizzata nel passato, per esempio in letteratura si studia solo i Promessi Sposi in modo pesante e di altri libri raramente si parla o si approfondiscono. Poi un altro problema secondo me è il fatto che si studi ancora latino, io lo sostituirei con l'Inglese, il Francese o altre lingue non morte, a meno che tu non ti specializzi in storia o in lingue come materia è inutile. Terzo è ultimo problema la maggior parte dei prof non ti coinvolge nello studio della loro materie