Grazie Valerio della clip. E' proprio vero e sacrosanto quanto racconti, caspita. Quante volte mi perdo e non ascolto la mia mano e poi finisco con interventi e forzature che non fanno altro che peggiorare la situazione. Un fattore positivo é che negli ultimi tempi, anche nel centro riabilitativo dove vado una volta alla settimana, c'é un marcato orientamento a queste modalità o metodo, rispetto a tempi passati dove invece si cercava di lavorare sulla mia resistenza fisica sugli attrezzi (es. tapin roulant), ma non si migliorava il risultato...
Mai sottovalutare le cose troppo semplici e mai preoccuparsi troppo di quelle complicate; anche perché la vita è già abbastanza complicata di suo e dobbiamo tendere, quindi, a semplificare le cose senza però renderle mai banali, perché sarebbe uno svilimento; Grazie dottore e complimenti per le sue competenze all' avanguardia; è stata la mia fisioterapista, molto brava ed appassionata al proprio lavoro a segnalarmi questa sua lezione; se mi consente, lei ha molti più seguaci di quello che pensa. In fede.- U. Ciullini detto Ghigo
All'inizio ho avuto problemi a toccare la mano paralizzata. Ma credo sia stata più una questione di accettazione di una perdita funzionale. La trattavo "male" perché non mi ubbidiva. E più mi arrabbiavo, più si irrigidiva. A distanza di 3 anni dall'ictus siamo arrivati a un compromesso. Qualche movimento elementare è recuperato, ma se mi concentro su qualcosa si richiude
Dopo due dosi di botulino ancora non riesco ad distendere rutta la gamba perché rtira un po' sotto al ginocchio cosa devo fare per rilassarmi estendere tutta è possibile avere qualche esercizio da fare in casa grazie mille ho avuto un ictus e vorrei alzarmi dalla carrozzina grazie mille
Grazie, Valerio. Ho imparato un punto molto importante sulla neuroriabilitazione cognitiva. Quando il terapista esegue un compito, la zona paralizzata deve essere maneggiata con delicatezza, Questo diventa un modello per i clienti stessi quando hanno a che fare con la paralisi. Cosa imparano i pazienti dalla manipolazione delle aree paralizzate da parte del terapista Ho imparato che è molto importante
Grazie , se interessato all’argomento ti segnalo questo libro che ho scritto "InteraMente: alla scoperta del cervello nel recupero post-ictus" www.amazon.it/dp/B08NDRD6HH
"Simone" è anche la metafora del fisioterapista tipo che di solito incontri all'interno di cliniche neuroriabilitative sparse sul territorio. P.S. Occhio al numero di caffè!:)))
E già. La spasticità non dipende dall' arto. Di mattina, al risveglio, mi stiro e per magia, la mano si "stiira" anch essa. Ci si emoziona, ed essa si chiude. Sarebbe interessante, dottore, poterla incontrare.
No, non è semplice. Tutt'altro. Richiede grande concentrazione e molto lavoro (nel tempo). Glielo dice uno che ci è passato e tuttora convive con le conseguenze di un ictus. Ma questa è l'unica via per ottenere risultati.
A causa dell'emiparesi e del coneguente utilizzo sempre e solo di un arto superiore solo,nel mio caso il destro,da un mese soffro di epicondilite appunto sul gomito destro,che purtroppo ha peggiorato ancor di più la mia già precaria situazione. esiste qualche rimedio?ed è capitato a qualcun'altro?
@@ValerioSarmati Buon giorno Dott.Sormani due anni fa ho avuto un ictus con la rottura di una arteria ,ho visto tutti isuoi video purtroppo ho unaergo terapista che mi apre la mano sempre con forza non so se fa bene ho male vorrei partecipare a distanza e fare la terapia con lei resiedo stabilmente inGermania e non dso come fare sarei grato per una risposta premetto sono di 76 anni ancora con una voglia di acquistare almeno in parte le mie funzonalita´´ La saluto con stima Antonio Parisi
Grazie Valerio della clip. E' proprio vero e sacrosanto quanto racconti, caspita. Quante volte mi perdo e non ascolto la mia mano e poi finisco con interventi e forzature che non fanno altro che peggiorare la situazione. Un fattore positivo é che negli ultimi tempi, anche nel centro riabilitativo dove vado una volta alla settimana, c'é un marcato orientamento a queste modalità o metodo, rispetto a tempi passati dove invece si cercava di lavorare sulla mia resistenza fisica sugli attrezzi (es. tapin roulant), ma non si migliorava il risultato...
Grazie mille mi stai aiutando molto
👍
Grazie Dottore, Lei rende tutto più semplice ❤
🤗
Mai sottovalutare le cose troppo semplici e mai preoccuparsi troppo di quelle complicate; anche perché la vita è già abbastanza complicata di suo e dobbiamo tendere, quindi, a semplificare le cose senza però renderle mai banali, perché sarebbe uno svilimento; Grazie dottore e complimenti per le sue competenze all' avanguardia; è stata la mia fisioterapista, molto brava ed appassionata al proprio lavoro a segnalarmi questa sua lezione; se mi consente, lei ha molti più seguaci di quello che pensa.
In fede.-
U. Ciullini detto Ghigo
Grazie del feedback e dell’incoraggiamento!
All'inizio ho avuto problemi a toccare la mano paralizzata. Ma credo sia stata più una questione di accettazione di una perdita funzionale. La trattavo "male" perché non mi ubbidiva. E più mi arrabbiavo, più si irrigidiva.
A distanza di 3 anni dall'ictus siamo arrivati a un compromesso. Qualche movimento elementare è recuperato, ma se mi concentro su qualcosa si richiude
Dopo due dosi di botulino ancora non riesco ad distendere rutta la gamba perché rtira un po' sotto al ginocchio cosa devo fare per rilassarmi estendere tutta è possibile avere qualche esercizio da fare in casa grazie mille ho avuto un ictus e vorrei alzarmi dalla carrozzina grazie mille
Grazie, Valerio.
Ho imparato un punto molto importante sulla neuroriabilitazione cognitiva.
Quando il terapista esegue un compito, la zona paralizzata deve essere maneggiata con delicatezza,
Questo diventa un modello per i clienti stessi quando hanno a che fare con la paralisi.
Cosa imparano i pazienti dalla manipolazione delle aree paralizzate da parte del terapista
Ho imparato che è molto importante
Grazie , se interessato all’argomento ti segnalo questo libro che ho scritto "InteraMente: alla scoperta del cervello nel recupero post-ictus" www.amazon.it/dp/B08NDRD6HH
Aspetto con gioia u noiun vostro consiglio che mi potete dare
Lo so!!! è così 🤷♂️…. Bravo Valerio 👏👏👏👏
Grazie Davide
Commovente ❤
Non l’ho detto nel video, ma “Simone” non c’è più, se ne è andato giovane. Quindi anche io mentre lo raccontavo ero coinvolto
Ciao, Valerio vorrei che mi raccontassi anche un aneddoto per correggere il busto cadente, grazie
Nel senso che non hai il controllo del tronco dopo aver avuto un ictus ? Vedrò di approfondire più il tema
Grazie di cuore Valerio per le sue perle di saggezza !!!
👍
"Simone" è anche la metafora del fisioterapista tipo che di solito incontri all'interno di cliniche neuroriabilitative sparse sul territorio.
P.S. Occhio al numero di caffè!:)))
Dici il vero… ah adesso sono sceso a 2 :)
E già. La spasticità non dipende dall' arto. Di mattina, al risveglio, mi stiro e per magia, la mano si "stiira" anch essa.
Ci si emoziona, ed essa si chiude. Sarebbe interessante, dottore, poterla incontrare.
Quando vuole. Le lascio i contatti 3356162563
Ma sarà mi sembra una cosa troppo semplice
In effetti non è stato poi così semplice, e il controllo che otteneva gli costava molto mantenerlo, ma si era messo sulla strada giusta
No, non è semplice. Tutt'altro. Richiede grande concentrazione e molto lavoro (nel tempo). Glielo dice uno che ci è passato e tuttora convive con le conseguenze di un ictus. Ma questa è l'unica via per ottenere risultati.
A causa dell'emiparesi e del coneguente utilizzo sempre e solo di un arto superiore solo,nel mio caso il destro,da un mese soffro di epicondilite appunto sul gomito destro,che purtroppo ha peggiorato ancor di più la mia già precaria situazione. esiste qualche rimedio?ed è capitato a qualcun'altro?
Succede spesso, in quei casi è necessario agire sulla qualità del cammino per ridurre il carico sull’arto che si appoggia al bastone
@@ValerioSarmati Buon giorno Dott.Sormani due anni fa ho avuto un ictus con la rottura di una arteria ,ho visto tutti isuoi video purtroppo
ho unaergo terapista che mi apre la mano sempre con forza non so se fa bene ho male vorrei partecipare a distanza e fare la terapia con lei
resiedo stabilmente inGermania e non dso come fare sarei grato per una risposta premetto sono di 76 anni ancora con una voglia di acquistare
almeno in parte le mie funzonalita´´ La saluto con stima Antonio Parisi