Rapporto morboso coi genitori? E' la sindrome del nido vuoto
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- Опубликовано: 14 окт 2024
- Ci sono figli e figlie che continuano ad avere un rapporto eccessivamente stretto con un genitore, tipicamente con la madre. Con questa si confidano, chiedono rassicurazioni, la sentono tante volte durante la giornata, si sentono in colpa se le nascondono qualcosa. Questo tipo di relazione crea un legame tra madre e figlio/a disfunzionale, che viene legato indissolubilmente al genitore, impedendo la realizzazione e sviluppo affettivo.
Ma cosa accadrà quando la madre non ci sarà più?
Si chiama "sindrome del nido vuoto", e ve ne parlerò in questo video.
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Dottore ha un altro social oltre RUclips dove seguirla, i suoi video sono versamenti chiari, semplici da capire ,mi piace molto come argomenta temi cosi importanti che in un modo o nell'altro toccano tutti.
@@elisabettabitereguia2032 certo mi trova su Facebook, Instagram, TikTok
E' un piacere Dottore ritrovarla con un suo nuovo interessantissimo video. La ringrazio per il suo lavoro di divulgazione fruibile anche dai non esperti per la semplicità di esposizione. Grazie
Ti ringrazio tantissimo. Nel poco tempo libero porto avanti il lavoro di divulgazione.
Molto interessante
La ringrazio
Sto guardando tutti i suoi video. Io sono stata in terapia per pochi mesi. La terapia ha portato alla luce delle dinamiche familiari tossiche. Poi ho sospeso. In casa è diventato impossibile vivere. Sono disoccupata e ho 45 anni. Con mia madre c è sempre stato un legame morboso in quanto ha dovuto sopperire alle caremze affettive di mio padre e io a mia volta alle sue,ricoprendo un ruolo che non mi spettava. I miei genitori, soprattutto mia madre, mi umilia facendo paragoni con le vite di parenti e conoscenti che si sono realizzati, facendomi indirettamente sentire inferiore e meno intelligente. Insiste perché intraprenda la strada dell'insegnamento ma io mi sono sempre rifiutata perché non è assolutamente nelle mie corde. Mi scoraggia dicendo che alla mia età non troverò più nulla oltre quello. Mio padre, che mi ha sempre trascurato emotivamente e non mi ha mai dato grande considerazione, passa da momenti in cui sembra comprensivo a momenti in cui mi svaluta. L'altro giorno per esempio, parlavamo di un concorso a cui sono risultata idonea, quasi un anno fa, ma non vincitrice. Sono in graduatoria e io, seppur continui a cercare lavoro, continuo a sperare in uno scorrimento della graduatoria. Mio padre, mi ha detto di non sperare, che non mi chiameranno mai perché sono al 90esimo posto. Anziché incoraggiare, mi buttano giù e mi demotivano. Non sono mai abbastanza per loro. Ho scritto un papiro. Comunque al momento sono disperata perché con loro non parlo ma ci vivo. Nonostante io cerchi di evitarli, fanno di tutto per provocarmi. Solo per il gusto, credo, di affibbiare a me le colpe delle mie reazioni.
Ormai trovare a tutti i costi colpe verso i genitori ( che certamente essendo esseri umani li hanno, come pure hanno tanti meriti) è diventato sport nazionale..
Buongiorno Giovanni, l'ascolto dalla Francia, con molto piacere. Grazie per la sua chiarezza, vorrei trovare esempi di "famiglie invischiate", dove sono i figli a non voler lasciare il nido materno.
@@emiliaaru6062 molto semplice: figlia di 40aa disoccupata che vive coi genitori. Ha un fidanzato, ma la madre è sua complice, confidente e migliore amica, verso la quale non ha segreti e confida qualsiasi cosa, anche la più intima che fa col ragazzo. Condizionata dalla madre in ogni modo, da dove trascorrere le vacanze alla rigorosa cena di Natale a casa dei genitori di lei. È un esempio di un mancato svincolo e famiglia invischiata.
bravo dottore
Dott De logu , ma questo fatto di iper controllo del genitore nei confronti del figlio può riguardare anche il padre? Ad esempio un uomo il cui padre si rivolge al figlio ormai abbastanza adulto con " noi facciamo questo o quello" oppure " noi lo compiliamo " cioè ogni decisione del figlio e seguita dall' " noi" potrebbe rientrare nei casi che lei ha descritto nel.video . Grazie e contenuti molto interessanti
Esattamente, un comportamento altamento disfunzionale. Ho deciso di non cascare piu nelle trappole di mia madre.
Io non riesco ad accettare il distacco dai figli. Dico sempre che quando sono nati avevano già le forbici in mano per tagliare il cordone ombelicale. Quindi come accettare tutto questo? Mi aiuti
@@marianiro8477 I suoi figli immagino siano grandi, giusto? Inizi a non chiedere cosa fanno, ed eviti di controllarli, chiamarli etc. Lasci che siano loro a cercarla. Suggerisco poi un supporto psicologico in tal senso.
Una figlia che va ad abitare altrove e non si fa sentire neanche per una telefonata..cioè quindi va bene?
Ormai prendersela con i genitori ,che scendo esseri umani, oltre ad avere meriti, per forza di cose sbagliano, è diventato sport nazionale tra psicoterapeuti e psichiatri!
www.stateofmind.it/2017/07/john-bowlby-attaccamento/ gli effetti di un attaccamento insicuro permangono per tutta la vita.
Non sono d’accordo un genitore rimane genitore a vita, “non metterti in viaggio perché hai bevuto”, va benissimo anche se ha 30anni..