Sono d'accordo con la tua ricostruzione, hai elencato quasi tutte le cose che hanno fatto rosicare anche me, ma lo stesso credo di non poter dire di non aver amato questo libro, che mi ha catturata, tenuta attaccata alle pagine e tormentata. L'unica definizione che mi viene in mente è abuso di lettore. Ad un certo punto credevo di star guardando le disavventure di Will Coyote. Ma ora che l'ho finito mi sembra di non riuscire a tirar fuori la testa dal mondo creato dalla Yanagihara.
Grazie per questa recensione perché è praticamente l'unica che ho visto in cui si è parlato del libro non solo dal punto di vista di questa tristezza traboccante ma anche da quello della qualità letteraria (francamente bassa, sono d'accordo con te). Premesso che il libro l'ho letto con piacere (forse "piacere" non è proprio la parola giusta, ma ci siamo capite...) e mi ci sono anche molto affezionata e mi ha molto coinvolta emotivamente. D'altra parte appena mi sono n'attimo "risvegliata" da sta distruzione emotiva e ho avuto l'occasione di pensarci con più freddezza mi sono resa conto che è veramente iper-ingenuo come scrittura e come caratterizzazione dei personaggi. La cosa peggiore, come hai detto tu, è che i dialoghi sono stra-affettati, e soprattutto che i personaggi parlano tutti con la stessa voce e non solo, ma mantengono tutti la stessa voce e la stessa personalità a 20 e a 60 anni. Io leggendo ho fatto veramente fatica a immaginarmi sti uomini quarantenni, cinquantenni e sessantenni: quale adulto parla così? quali uomini ha frequentato sta donna? L'unica cosa che hai detto su cui non sono pienamente d'accordo è la critica al fatto che gli altri personaggi si palleggiano Jude e lo trattano con i guanti senza riuscire a fare nulla: questa cosa può essere frustrante da leggere, ma secondo me questa critica è più una critica morale che letteraria, e non penso che sia più di tanto rilevante nella valutazione di un libro. Anzi ti dirò, secondo me se vogliamo la forza del libro è proprio quella di non trovare redenzione: è realistico ed è anche una storia che vale la pena raccontare secondo me, perché ci sta che sti poveri amici di Jude non sappiano gestire una situazione così allucinante (pochissimi di noi lo sarebbero). Anzi, secondo me se il Willem o l'Harold di turno fossero arrivati come eroi a salvare Jude e a fargli na specie di TSO sarebbe stato molto peggio in termini di trama! Ovviamente tutto questo è la forza del libro solo in astratto, perché poi come dicevi è scritto tutto in modo talmente affettato e borderline patetico, e quindi un po' si perde... Ma in astratto apprezzo quello che lei voleva fare come operazione narrativa, da questo punto di vista. Comunque grazie ancora per la recensione, hai detto cose sacrosante!
Ho finito ieri il libro e c’erano alcune cose che non mi tornavano. L’ho preso perché ne ho sentito parlare appunto come un romanzo struggente e che ti cambia la vita, ma mentre lo leggevo lo sentivo molto “distante”. Cioè, le uniche parti in cui mi sono commossa e che mi hanno presa emotivamente sono quelle dove accade qualcosa di bello. Tutte le descrizioni dei traumi non mi avevano fatto empatizzare, le ho sentite molto distanti. Forse è proprio per i motivi che dici tu, per questa volontà di estremizzare da parte dell’autrice, quasi una porn0grafia del dolore. Una cosa poi che mi ha fatto un sacco incazzare, è questo continuo parlare di amicizia (tema, tra l’altro, che dicono essere super trattato bene nel libro) ma poi NESSUNO fa NIENTE. Cioè, okay che hai paura di perdere il rapporto, ma se vuoi veramente bene a una persona non te ne frega un cazzo, lo mandi in cura anche a costo di farti odiare per il resto della vita. Cioè davvero non capisco, hanno aspettato un tentato suicidio per obbligarlo a un ricovero. Bah.
Sono in disaccordo con quasi tutto quello che è stato detto, ma rispetto il tuo pensiero. Io penso che l'intento fosse quello di raccontare la vita straziante di una persona autodistruttiva e le difficoltà di chi le sta intorno. Di storie così purtoppo ne esistono e anche troppe, mi sembra assurdo giudicarle come esagerate solo perché si ha avuto il privilegio di una vita relativamente più semplice. Io ho provato solo tanta tristezza ricordando che ci sono persone che vivono davvero in queste condizioni e subiscono questo tipo di abusi. Poi ognuno ovviamente ha la sua sensibilità, ma la lettura e questo modo di perculare certi estratti del libro riguardanti temi così profondi mi ha messo ancora più tristezza. PS: si dice "indugiare" non "indulgiare"
D'accordo con te Chiara. E rifletto anche su un aspetto. Ma è proprio necessario giudicare un libro? Un libro ci permette, attraverso le emozioni e le parole dell'autore, di sondare aspetti poco conosciuti e, alla fine, di conoscere meglio noi stessi. Questo sarà vero per alcune persone e meno vero per altre. Ma un libro non và giudicato, va preso per quello che è.
No, il libro va giudicato come qualsiasi medium. Ci si devono porre domande sui temi proposti, su ciò che ci piace o no. La critica, positiva o negativa che sia, è sempre un bene quando fatta come si deve, ed il merito di un libro sta anche nella critica interessante che genera, e nello scambio di opinioni che ne risulta. Qualora si pensi un libro sia scritto male, con una trama brutta o banale (non necessariamente il caso di "Una vita come tante") è giusto che sia rispecchiato nella critica. A tutti noi poi sono piaciute cose discutibili in un momento o un altro, e non c'è nulla di male in questo.
Concordo in pieno... Secondo me è uno specchio di come, le varie personalità che compongono la nostra società, reagiscono a un dolore così grande da destabilizzare. È facile da fuori dire eh devi portarlo in terapia... Ma quando ci sei dentro di facile non c'è niente... Nemmeno una parola detta per confortare... E willem che pensava fosse più facile né è la prova...capisce a sue spese che non basta amare Jude per salvargli la vita. Altri preferiscono fingere che non stia succedendo come fa jb che continua a trattare Jude come fosse come tutti gli altri, altri come Malcolm vedono tutto ma si rendono conto di non essere in grado di aiutare la persona quindi si limitano a parlarne e informare delle proprie preoccupazioni persone più vicine alla vittima. E poi c è Andy che fa capire in modo chiaro che non importa quanto un medico possa sforzarsi per salvarti la vita... Se non lo vuoi non riuscirà mai. E harnold fa quello che spesso tutti fanno... Fa promettere a Jude di lottare con tutto se stesso quasi imponendogli di trovare la felicità. Ma la verità è che ognuno di loro non è pronto a un dolore così ben radicato e forte. Come, quasi nessuno lo è delle persone che ci circondano
Mi piace come hai esposto le tue argomentazioni, anche se non le condivido. I mestieri dei personaggi servono proprio a caratterizzarli a 360 gradi: perché JB ritrae i suoi amici e non qualcos'altro? Perché Willem è così legato al suo lavoro, cosa c'è dietro? Personalmente ho apprezzato i dialoghi, erano rapidi e scorrevoli, non mi sono sembrati cringe. La trama è complessa e ben strutturata, ottima traduzione da parte della Sellerio. Non so, è una buona lettura a mio parere. Personalmente la consiglio
Finito di leggere stasera. Un libro che in tutta onestà mi ha lasciato poco e niente, né bello né brutto, che a mio avviso è molto peggio di un libro brutto e basta. Una pornografia del dolore abbastanza inutile. Ho letto tanti libri dolorosi, dolorosissimi, che hanno la maestria di raccontarla nella struggente semplicità della sofferenza. Qui mi è sembrato tutto eccessivo, mi infastidisce quando ho la sensazione che l'autore voglia farmi piangere a tutti i costi, banalmente perché raccogliere consensi sul peggio del peggio possibile è veramente disonesto e non si rischia nulla. Letto in concomitanza il brevissimo La porta, di Simenon, che attraversa una vicenda altrettanto dolorosa con una maestria disarmante, senza dover caricare fino al ridicolo le situazioni, che qui invece si ripetono sempre uguali a loro stesse. Leggere questi due libri nell'arco di una settimana mi ha messo decisamente a confronto con un modo di raccontare la sofferenza umana che non cerca il patetismo ad ogni costo ma che riesce a essere struggente in modo molto delicato, rispetto a Una vita come tante che mi è sembrato inanellare un sacco di luoghi comuni su sofferenze che per altro conosco, prima che mi si accusi di insensibilità al tema. ATTENZIONE SPOILER Per non parlare dell'assurdità della vicenda romantica tra i due protagonisti, che viene fuori assolutamente di botto, senza senso, di personaggi che entrano in scena solo ed esclusivamente per permettere al protagonista di soffrire ancora di più e spariscono nell'aere senza che venga delineata alcuna loro complessità psicologica, alcuna contraddizione. Poi: nessun tipo di contestualizzazione storica, personaggi femminili totalmente inesistenti, e a costo di ricevere accuse di omofobia, che non mi appartiene affatto, mi sembra che si tratti di un caso letterario facilone basato su storie omosessuali inverosimili che ad oggi una strizzatina d'occhio banalizzante sul mondo lgbtqi+ va tanto di moda. Letteralmente 3/4 dei personaggi sono omosessuali, e la cosa non viene nemmeno affrontata nelle difficoltà che è letteralmente impossibile non si presentino in una società che PRESUMO (perché l'autrice non lo dice letteralmente mai) essere quella tra gli anni 80 e i giorni d'oggi, nessun accenno all'aids, nessuno che incontri difficoltà nell'essere un uomo di colore gay in una società come quella americana, niente. Completamente sganciato dalla realtà, quando il tentativo costante sembrerebbe quello di fare un racconto più legato possibile alla realtà, senza successo. Tutti e quattro ovviamente diventano ricchissimi ma ovviamente impegnatissimi nel sociale perché non ce lo vogliamo mettere un "anche i ricchi piangono"? Un parossismo del peggio che possa capitare a un cristiano che però non lascia sostanzialmente niente. Si può dire molto meno dicendo molto di più, qui invece un sacco di blablabla vuoto. Peccato.
Grazie, mi sento meno sola. Odio questo libro e non riesco a terminare le ultime 150 pagine. Dovrei fare come dice Daniel Pennac e abbandonarlo, se non mi piace, ma dopo tutta questa fatica non posso fermarmi ora. Tra l'altro ho letto molte persone scrivere quanto si siano commosse ecc. ma a me è sembrata una sequela infinita di cliché, con roba spiaccicata in giro maldestramente solo per fare volume. A I U T O.
Pensavo di essere pazza quando l'ho finito e non mi è piaciuto, poi ho scoperto che molti la pensano come me. Non è che si debba avere per forza un lieto fine ma dopo un'intero libro di strazi mi aggiungi un finale straziante? La sensazione che mi ha lasciata è quella di assenza di speranza e l'ho odiato
Ho letto questo libro, in lingua originale ovviamente. È diventato il mio libro preferito? No, di certo no. Ma è sicuramente un bel libro, carico di emozioni e che riesce sempre a emozionare. Nel bene e nel male. I discorsi funzionano perfettamente, se presi nel contesto giusto, nel mondo in cui la storia è ambientata: gli Stati Uniti appunto. Se a te sono sembrati “cringe” i problemi possono essere due: 1. Traduzione\adattamento non di qualità (e questo non posso dirlo, non avendo letto il libro in italiano). 2. Scarso sforzo/interesse da parte tua nel contestualizzare dialoghi/modi di dire/linguaggio dei personaggi. I temi trattati, quelli relativi ai traumi, sono pesanti e a volte sembra davvero “troppo” in termini di quantità e intensità. È però anche vero che i traumi multipli esistono, e poracci coloro che se li beccano tutti. Ultima cosa, non ti accuso di superficialità nella lettura. Secondo me, però, quello che non ti ha fatto apprezzare questo libro è l’ignoranza riguardo certi pattern che sono, ahimè, tanto comuni nelle persone con disturbi mentali del tipo trattato in questo libro. E infine, io non ho trovato assolutamente vero il fatto che i personaggi siano raccontati solo attraverso il loro lavoro. Certo, ci sono parti che si soffermano un po’ di più sulle attività svolte dai ragazzi ma, io la trovo una cosa normale. E anzi, sono riuscito a capire molto di più sulla psiche dei personaggi attraverso il modo in cui l’autrice parla del loro personale approccio al lavoro. Non so, ho visto la tua recensione fino in fondo e a me è sembrata un po’, come dire, superficiale. Ma i gusti sono gusti e su questo non si discute :)
Parto dal presupposto che ho adorato il libro e lo considero uno dei migliori mai letti, ma paradossalmente sono daccordo con te. È tutto troppo e i personaggi a volte sembrano essere al servizio del perpetuare all'infinito questo dolore del personaggio, esaltandolo e senza nessuna possibilità di redenzione. Ma è proprio questa la forza del libro, l'addentrarsi all'interno del dolore umano, del significato della vita, della forza delle relazioni, dell"accettazione dell"altro e di sé anche nelle proprie imperfezioni e disperazioni. Ci dice che non c'è una sola via giusta da perseguire, quella della sanità ad ogni costo, dell"aderenza alla società e ai suoi dettami (nel libro lo spiega bene quando si parla della terapia), ma come la propria storia crea anche una forma corporea che deve essere o può essere accettata per quello che è e la si può considerare immutabile perché in fondo ci aopartiene. Il dolore di Jude è un mezzo che viene utlizzato per addentrarsi nella psiche e delle varie forme che la vita può prendere e per questo può essere cosi calcato senza che ci debba indurre a gridare al grottesco.
Ho finito di leggere questo libro oggi pomeriggio, e mi trovo perfettamente in tutto quello che hai detto! Un libro di una ridondanza, di una autoindulgenza e di un melodramma incredibili, al limite della farsa. Che spreco con una abilità di scrittura come quella della Yanagihara! Complimenti per il video comunque, mi ha anche divertito molto! XD
Se studiassi psicologia capiresti che in realtà è tutto molto credibile, per niente “al limite della farsa” 😅 poi ovviamente gusti son gusti, però a livello emotivo tutto fila perfettamente. Se subisci certi traumi non basta non pensarci più per non ricadere nei soliti pensieri e nella sofferenza
Il quantitativo di persone che ti criticano nei commenti dimostra l'incapacità di essere oggettivi che molti hanno quando si parla di questi best seller che spettacolarizzano il dolore con l'intento di piacerti per forza. Sono d'accordo con tutto quello che hai detto e personalmente la lettura mi ha psicologicamente provata per l'accumularsi di sventure irrealistico e privo di qualsiasi soluzione o messaggio
Da studentessa di psicologia ti dico che queste “sventure” non sono per niente irrealistiche, anzi, è proprio il fatto che ci siano che rende i personaggi realistici. Inoltre, purtroppo per noi, nella vita non ci sono sempre soluzioni o messaggi nelle cose che ci capitano. Semplicemente capitano e basta, e te ne devi fare una ragione. Se vuoi scrivere un libro realistico non puoi pretendere di scrivere una favola con una morale finale dove tutti alla fine sono felici e contenti.
@@espeonsquadcerto, la vita non è tutta rosa e fiori e non tutti hanno un passato sereno, anzi forse la maggioranza delle persone che occupano questo mondo vive situazioni di degrado emotivo e hanno avuto sofferenze indicibili, ma tu pensi realisticamente che un folto gruppo di persone tutte sessantenni possano morire a distanza di così poco tempo l’una dall’altra? Un intero gruppo di amici decimato così nel giro di pochi anni? E poi statisticamente una persona può subire tutti quei traumi indicibili? Davvero? Tutto insieme tutti uguali? Io per immedesimarmi posso immaginare gli abusi vissuti da jude come episodi a se stanti racchiusi tutti in un solo personaggio; perché parliamoci chiaramente anche una sola parte infinitesimale di ciò che ha vissuto nell’adolescenza poteva spiegare i suoi comportamenti nella vita adulta. Cavolo prima l’abbandono, poi i frati, poi fratello luke, poi l’orfanotrofio e gli assistenti, poi addirittura un medico sadico e pazzo con una stanza dei giochi, poi un tentato omicidio….dolori articolari devastanti, amputazione, morte dell’amore di una vita, dell’amico e di sua moglie! 😅 non è una visione superficiale ma anche per me c’è una vera e proprio pornografia del dolore. Ed è pertanto irrealistico anche il suo successo lavorativo, il successo di tutti i suoi amici. Nessuno di loro guadagna spiccioli ma milioni di dollari…. Non so, non sono riuscita ad amarlo fino in fondo questo libro e soprattutto ne sono rimasta delusa alla fine.
@@luciachianese9807 mah, quattro persone non le definirei un “folto” gruppo di amici, inoltre due di questi sono morti in un incidente stradale e sinceramente non mi sembra una cosa così irrealistica morire in questo modo. Il terzo è morto suicida, cosa che era palese letteralmente dalla prima pagina del libro, soprattutto a seguito della morte del suo compagno e di uno dei suoi più cari amici. Onestamente tra tutto il finale è la cosa che è meno discutibile fra tutte. Per i traumi di Jude, è proprio il fatto che siano tutti uguali a renderli più plausibili. I bambini che vengono abbandonati subiscono spesso abusi da parte di chi dovrebbe proteggerli, e quando un bambino non ha mai conosciuto altro oltre che l’abuso cercherà sempre di ripetere lo stesso schema perché paradossalmente lo fa sentire più al sicuro ciò che conosce (anche se è un abuso) rispetto a qualcosa che non conosce (anche se è rispetto, amore, comprensione). Questo capita a tutte le persone con dei traumi.
@@espeonsquad sulla morte di jude non ci trovo nulla di irrealistico, ma è il susseguirsi degli eventi che mi risultano irrealistici. L’incidente stradale in se e per se non è irrealistico, il tumore al pancreas di Richard non è irrealistico, la morte di andy per malattia non è irrealistica, risulta irrealistico se susseguono a distanza di pochi anni, però vabbè sono pareri. Non dico che non esistano al mondo persone che subiscono quello che ha subito jude, ma è la decisione dell’autrice di includere tutti quei traumi in un unico personaggio che mi risulta asfissiante. Ma è un mio parere
Ho finito ieri questo romanzo e a me è piaciuto moltissimo, quindi ero stra interessanta a sentire una opinione diversa dalla mia. Inutile dire che mi trovo in disaccordo con quasi tutto quello che dici. Prima di tutto non credo che gli altri personaggi siano inutili o “tappezzeria” come hai detto. Ovviamente la autrice non ne parla come Jude che è il protagonista, ma anzi. Non voglio fare grandi spoiler ma mi sembra di aver capito benissimo la psiche di Willem, Harold, Andy e dei problemi che ha vissuto JB. In più il commento sui dialoghi, forse saranno tradotti mali o potrebbero essere tradotto meglio ma come puoi pretendere di avere dialoghi scurrili, grotteschi e pieni di imprecazioni solo perché sono uomini? Toxic masculinity. Comunque alla fine Jude va uno psicologo che tanto bramavi. Cosa succede? … concludo dicendo che secondo me è un libro che merita di essere letto, della fama che ha avuto e che deve essere letto con una certa sensibilità e empatia. Perché non è facile risolvere problemi così. Che non sono irreali perché cose così succedono. Però interessanti le tue critiche, mi dispiace che non sei riuscita a cogliere lo spettacolo che è questo libro.
Ciao Sara, grazie per il tuo commento e per questa opportunità di confronto 😊 Questo è un libro che divide gli animi, e purtroppo ti confermo che, a mesi di distanza, dopo averne parlato con tante persone, ecc... la mia opinione non è cambiata di una virgola 😂 Sui dialoghi, come dici tu, penso che ci sia un problema di resa nella traduzione alla base. Ma, al di là di questo, lungi da me voler aggiungere mascolinità tossica nel libro (ci mancherebbe! 😱), dico solo che per essere un libro con personaggi esclusivamente maschili o quasi non è molto credibile, la mia impressione è stata quella di avere a che fare con creature angeliche che dicono sempre "scusa" e "per favore" e quando si arrabbiano lo fanno per cinque minuti e poi amici come prima. I personaggi non mi sono sembrati molto credibili nel loro modo di esprimere queste emozioni, ecco, a prescindere dal genere. Su Jude che va dallo psicologo, come ho detto nella recensione... Alla buon'ora! Ho dovuto leggere più di 800 pagine perché succedesse, direi che il problema poteva essere risolto molto prima e molto meglio, visto come va a finire 🥲 Non so, non è stato proprio un libro che mi è piaciuto, non ho empatizzato con i personaggi e non sono entrata nella storia, l'ho trovato poco verosimile e forzato in tutto... Ma succede, almeno mi sono divertita a fare la recensione!
@@FedericaLeFreakS per carità, apprezzo questa fiducia nella terapia, che sicuramente aiuta e salva tantissime persone, ma purtoppo altre volte è completamente inutile. Quello che ho percepito è che i traumi di Jude fossero così profondi e radicati che anche se fosse andato 1 anno o 30 in terapia non si sarebbe salvato lo stesso. Parliamo di un bambino abusato sessualmente da centinaia di uomini, picchiato, tradito, abbandonato, abusato nuovamente. Ci sono persone che non si riprendono per anni e anni e forse mai per molto meno. Mi vengono i brividi solo a pensare cosa possa passare per la testa di una persona che è stata caplestata per così a lungo in un periodo così delicato come l'infanzia. Capisco l'ironia ma dire che l'avrebbe risolto semplicemente andando in terapia mi sembra un pensiero un poco superficiale, no offence.
Non so se ridere o piangere per certi commenti che ti accusano di "superficialità". Parlo in generale, a volte diamo per scontato che la nostra personale esperienza nel guardare film o serie tv o leggere sia come quella di tutti gli altri e se non è così, sia che una cosa ci sia piaciuta, sia se la si è detestata, allora l'altra persona per forza di cose non capisce niente. Per arrivare a dire ciò, penso che di base non ci sia la volontà di sentire un'opinione diversa dalla propria, cosa davvero pessima per svariate ragioni, come l'apertura mentale e lo spirito critico, due cose davvero di poco conto. Film mentali miei a parte, sono decisamente d'accordo con quello che dici nel video, e lo dice una che con il dramma ci va a nozze. Questo libro al tempo l'ho finito a fatica per quanto l'ho trovato esagerato, molti a cui è piaciuto parlavano del vuoto interiore che questo libro gli ha lasciato, io penso di averlo trovato sì straziante, ma per i motivi sbagliati. In sostanza è stata una grande delusione, o penso che non sarei qui a commentare ahahaha.
Sono d'accordo con te, e non per mia autodifesa, ma perché io per prima tendo sempre a leggere anche libri lontani dai miei gusti proprio per non fermarmi al sentito dire e poter elaborare un mio giudizio critico. A volte sono d'accordo col successo di libri famosi, altre no. Non penso sia una questione di superficialità o profondità, ma di gusti ed esperienze personali, formazione, cultura, sensibilità a determinati temi piuttosto che ad altri. E il mix di questi elementi ci fa sentire il libro in modo diverso, d'altronde a dare vita a un testo siamo noi lettori e lettrici nel momento stesso in cui lo leggiamo e gli diamo un significato, per l'appunto diverso per ciascun* di noi 😊👌🏻p.s. poi ci sono anche i libri oggettivamente brutti, perché c'è anche una valutazione e tecnico-stilistica e santa pazienza, saper scrivere non è un'opinione ma un dato di fatto! 😂
@@fabianavarriale6390 ma basterebbe anche solo uno che fa boh l'impiegato alle poste, l'idraulico, il commesso, niente. In questo universo se sei un imbianchino automaticamente diventi IL MIGLIOR IMBIANCHINO MAI ESISTITO SULLA FACCIA DEL PIANETA e di conseguenza sepolto dai soldi.
Credo che l’esasperazione e la ridondanza del libro siano in parte anche il mezzo per far comprendere meglio l’aspettativa tradita. A me è piaciuto perché tutti i personaggi che non siano Jude (che poi possono essere visti come marginali o meno) in realtà svolgono perfettamente la loro funzione nella storia, perché viene data la loro prospettiva su questo protagonista distrutto ed irrecuperabile. Nessuno di loro capisce, nemmeno willem (che concordo è un semplicione irritante per la maggior parte del libro). Però quello che Jude è viene messo in chiaro fin dall’inizio del libro in realtà, e le mille pagine che seguono non sono che le proiezioni e le aspettative che gli altri personaggi hanno su di lui. Jude cerca in tutti i modi di conformarsi a questa vita che loro gli dicono essere fantastica e che ora ha tanto da offrire, ma la recensione tralascia il passato ultra violento e traumatico di questo poveretto, che non è mai esistito per se stesso ma sempre in funzione di altri. Altri spesso egoisti a mio avviso: nell’infanzia/adolescenza è sfruttato da adulti palesemente problematici, e nella vita adulta non fa che cercare di lasciarsi alle spalle questa visione cercando di riempire le categorie che gli altri definiscono. Perfino Harold, esiste solo come padre, ma non solo in funzione a Jude, proprio la sua presenza nel libro. È ovvio che è una visione stretta, lui avrà sicuramente fatto altro nella vita, ma è su questo che definisce se stesso, ed è la ragione per cui si avvicina a Jude in primo luogo. Per il resto il libro può piacere o no, ma secondo me la superficialità, gli errori (anche quelli di Andy che secondo me avrebbe dovuto smettere di seguire Jude nel momento in cui il rapporto è diventato amichevole) le ricadute continue, sono parte di un libro che non vuole essere utile, non vuole e non deve dare soluzioni, ma rappresenta il prolungamento contro ogni pronostico di una vita che se non fosse stato per tutti gli altri (e la loro totale incapacità di capire il vuoto del protagonista) si sarebbe conclusa molto prima per Jude.
E poi per quanto riguarda l’assente, ovvero la terapia. In realtà la terapia a questo poveretto viene consigliata da chiunque, ma Jude non è solo “vittima” è un bugiardo seriale. E per lunghi periodi di tempo riesce a far credere a più personaggi di star migliorando. Poi migliorando da cosa? Praticamente nessuno di loro sa cosa questo personaggio ha vissuto nella vita, come possono consigliargli qualcosa per un problema che lui nascondere ferocemente da una vita? Willem lo costringe alla terapia quando sa, e gli altri personaggi, Andy per primo, spesso si muovono in tal senso. Tu dici tardi e hai ragione, ma riescono a muoversi solo quando i sintomi di questo grave disagio psichico non diventano innegabili anche sullo stato fisico. Che poi ci sia della negligenza perché come dici molti di loro chiudono un occhio più volte è vero, però anche qui secondo me ha a che fare col profondo desiderio che chiunque di noi ha di credere alle persone che ama quando dicono che faranno il lavoro necessario per migliorare. Aggiungendo a questo che secondo me è comprensibile anche il loro avere quasi volutamente il prosciutto sugli occhi perché non vogliono credere a) che una persona che tanto amano possa aver subito un trauma simile e b) che questo trauma sia così grande da essere palesemente incurabile. Ma palesemente incurabile per Jude, per il suo modo di essere, il suo carattere ecc, non certo per chiunque abbia vissuto esperienze simili.
Ci ho messo mesi per terminarlo. Non sono un grande lettore ma allo stesso tempo volevo conservarmelo un po’ per volta. Mi dispiaceva arrivare alla fine. Sono in disaccordo su molte cose che hai detto nella tua recensione ma di certo non ti condanno o insulto per questo. Sono gusti! Io l’ho amato, ci sono entrato dentro e non è vero, sempre secondo me, che non lascia spazio al lettore di metterci del suo. Io ci sono riuscito eccome, ahimè 😢 Ho amato tantissimo i personaggi di Willem e Harold. Due persone di estrema generosità e cuore. Harold e Julia mi hanno ricordato un pochetto i miei genitori. ❤
Ciao Federica, mi daresti dei titoli di libri scritti da te, dei saggi di critica letteraria o altro in modo da capire come si scrive un libro? Non ti conosco e mi piacerebbe approfondire la tua conoscenza.
Ah scusa devo aver capito male io, non sapevo che per poter esprimere un parere su un libro letto servisse aver scritto saggi di critica letteraria! Però se vuoi ti mando il mio CV così dormi meglio 😘
sono SUPER d’accordo e, anzi, finalmente ho trovato qualcuno che la pensa come me! La dimensione corale, che poteva essere interessante e offrire diverse prospettive, è stata completamente abbandonata. A un certo punto sembra veramente solo voyeurismo del dolore! Secondo me una precisa operazione di marketing: la tragedia vende e, infatti, ha venduto. Inverosimile, impossibile empatizzare con il protagonista
Grazie del commento, a leggere tutti i commenti ogni tanto penso di non averci capito niente di questo libro, ma poi mi ricordo che non sono sola 😅 Le cose sono due: o non ci abbiamo capito niente in tanti, oppure anche noi abbiamo le nostre buone ragioni per dire che non ci è piaciuto!!!😂😂😂
@Giulia-hy8jmio pure l’ho trovato veramente quasi comico alla fine!!!! cioè è veramente incredibile e, anche se fosse credibile, l’ha messa proprio male
Ciao Federica hai espresso con molta maggior efficacia di quello che sarei riuscito a fare io quello che penso di questo libro. Ritengo di avere una buona dose di empatia e mi capita di versare qualche lacrima anche se ho 55 anni e sono 195 per 108 kg. Ho trovato troppo eccessivi gli accadimenti e sinceramente bastava molto meno per rendere i traumi patiti più credibili. Sono un pò più generoso su Willem ma se dovessi descrivere gli altri 2 personaggi sarei in grande difficoltà. E' ben scritto ma di certo non lo consiglierei vista anche la mole.
Mi rendo conto che questa recensione era più che altro uno sfogo, vista la frustrazione data dalla lunga lettura, ho sparato a zero e ne sono consapevole, anche se mi sono divertita a farla! 😜 inutile dire che ci mi/ci accusa di mancanza di empatia solo perché non ci piace lo stesso libro lascia il tempo che trova... i libri che mi commuovono e mi toccano sono ben altri, uno dei miei preferiti è Anna Karenina, che in quanto a lunghezza e drammi non ha nulla da invidiare a questo 😂. I libri davvero belli sono quelli che ti avvicinino a esperienze molto lontane da te e ti portano dentro il dolore altrui anche senza averlo mai sperimentato direttamente, e soprattutto senza forzature. Ma questo (almeno per me) può succedere solo quando si mantiene una certa verosimiglianza e spontaneità, altrimenti mi sembra tutta una gran presa in giro e si rompe il patto di fiducia autore/lettore... 😅
Mi trovo particolarmente in disaccordo con le tue parole. Non per forza si devono fare video recensioni su quello che si legge. In special modo se si è letto con tanta superficialità avendo l'unico fine e scopo quale quello di non sforzarsi minimamente di capire e entrare in contatto con la storia letta restando della propria cocciuta e cieca opinione. Ogni storia letta dovrebbe servire ad arricchirci, da questo tuo video noto soltanto che pecchi di presunzione dato che, secondo te, hai addirittura smascherato l'autrice colpevole di averti manipolato a farti provare delle emozioni: ma allora che lo leggi a fare un libro? Era il primo video del tuo canale in cui mi imbattevo, di certo non mi viene voglia di vederne altri. Scusami se sono stato brusco, ma dici cose estremamente imprecise, generiche e approssimative.
Anche io mi trovo in disaccordo, magari non era neanche il genere di libro adatto a lei ma anche io ho notato una certa superficialità da come ne parla. È un libro molto molto profondo in realtà ,ma non è adatto a chiunque
@@ghtggfdrthutjxxx2031 ecco, io più che profondo l'ho trovato forzato, continuo a ribadirlo. Sicuramente non era adatto a me perché non mi piacciono le storie strappalacrime e questo anche te lo confermo, ma ho voluto dargli comunque una possibilità visto che se ne parla così tanto. Non penso di averlo letto superficialmente perché ne ho analizzato qualsiasi aspetto e secondo il mio parere ci sono tante cose che non funzionano, è un libro che si basa sul sensazionalismo più che sulla sostanza. Ma questa è solo la mia opinione, non capisco perché debba essere considerata superficiale solo perché dico che non mi è piaciuto qualcosa che a voi invece è piaciuto tanto. Poi ho voluto alleggerire il video calcando un po' la mano su certi aspetti, sennò sai che palle mezz'ora di recensione serissima su un libro triste e che per di più neanche mi è piaciuto 🥲
Ma scusami, quindi questo libro mi deve piacere per forza e se non mi piace è solo perché sono superficiale? 😱 Ho fatto una recensione di mezz'ora analizzandone qualsiasi aspetto in modo dettagliato, a me anzi sembra di averlo letto con molta attenzione e comunque continua a non piacermi per tutta una serie di validi motivi che ho spiegato 🤔 Ad ogni modo non avevo alcun parere precostituito, l'ho letto pensando che mi potesse piacere e così non è stato, non è che c'è molto da cambiare opinione. Ho fatto il video per avere uno spazio di confronto, quindi se vuoi parlarne ci possiamo confrontare, ma non è che devi venire qui a dirmi quali video fare o non fare sul mio canale solo perché la pensi diversamente 🙃
@@FedericaLeFreakS si ma di certi argomenti hai parlato in modo superficiale. Ci sta che non ti sia piaciuto il libro solo stai un po' più attenta al modo in cui ti esprimi la prossima volta
Critiche costruttive a questa recensione: 1- Non è assolutamente vero che i personaggi "secondari" sono una tappezzeria, non saranno caratterizzati come Jude ma sai sin dall'inizio come inquadrarli, sono sempre coerenti a se stessi e la loro introspezione è ad un livello che é più che sufficiente per far girare la storia. 2- da persona che ha tra le proprie amicizie una persona affetta da bipolarismo e autolesionismo, mi fa infuriare da morire questa superficialità con cui si pensi sia il modo giusto di avere a che fare con persone che hanno queste problematiche. Ste espressioni alla "prendetelo e fategli fare un TSO" come se fosse un cane da portare dal vet é di un irrispettoso e di un superficiale sconcertate, queste persone non sono oggetti resi tali dalla loro condizione e che quindi puoi gestire come credi, hanno una dignità, hanno dei desideri e nel 99% dei casi creano questi rapporti di codipendenza perchè hanno paura del baratro, e non è ASSOLUTAMENTE facile o scontato fargli capire quale sia il percorso giusto senza peggiorare la situazione e perderli, quindi per piacere, se non ci siete passati, ste espressioni infelici risparmiatevele.
Sono bipolare e ho sofferto di autolesionismo, smettiamola di romanticizzare queste cose per favore, vi prego, abbiate pietà di noi e finitela di trattarci come delle vittime invertebrate. Soprattutto ricordiamoci che sono situazioni sì pregne di difficoltà ma anche di enormi contraddizioni, chi soffre di patologie mentali non è in automatico un'anima bella eh. E non è assolutamente facile avere a che fare con chi ne soffre, crea enormi problemi a tutti (unica cosa che ho abbastanza apprezzato del libro, si percepisce la sofferenza di chi sta accanto a questa persona), solo che è veramente troppo facile parlare di cose come queste portando sempre tutto all'estremo. Trovo anche abbastanza offensivo presumere che un libro che tratta temi di questo tipo non è piaciuto per una mancanza di sensibilità o perché non si sono vissute queste cose. Magari il libro è semplicemente mediocre.
A chi lo ha apprezzato consiglio vivamente la lettura di Canne al vento di Grazia Deledda. Parla di tutt'altro, ma è un buon esempio di romanzo scritto bene.
hai espresso esattamente i miei pensieri riguardo questo libro, finito un’ora fa! sono contenta di non essere l’unica ad aver trovato tutto quasi ridicolo, al limite del grottesco. bellissima recensione, con tanta ironia! iscritta
"Non c'è nulla di più deleterio di una donna bella consapevole di essere bella", diceva il mio professore di italiano negli anni in cui sparare queste frasi in classe non provocava levate di scudi contro il presunto sessismo dell'affermazione 🙃 Detto questo, appena terminata la lettura di questo romanzo mi è riaffiorata questa frase che il prof mi disse per criticare il modo in cui gigioneggiavo nei temi, per il gusto di dimostrare che ero più brava degli altri nella scrittura. Bontà sua. L'autrice è davvero brava e non fa voltare pagina senza dimostrarlo, ma alla.fine questo trasforma il libro in un esercizio di scrittura creativa di altissimo livello e nulla più, secondo me. Nessuna profondità, nessuno spessore, nessuna introspezione; lo so che sembra strano dirlo a proposito di un testo che muove molti lettori alla commozione e all'empatia, ma a me è risultato essere una sorta di compendio benissimamemente scritto di dolori e accanimenti. Non mi va di giudicare la credibilità delle diverse sfighe capitate a Jude, thats life purtroppo. Ma mi permetto di criticare l'assoluto piattume nello stile comunque ricercato e armonioso della scrittrice. Paragonato ad altri romanzi, anche più brevi, sulla vita (mi viene in mente Stoner, un libro di grande impatto emotivo nel quale di fatto non succede quasi nulla), questo mi è sembrato molto didascalico, come hai ben detto, unidimensionale, esasperato e alla fine, purtroppo, grottesco (come hai ribadito). Detto questo, massimo rispetto per chi lo ha amato anche perché è comunque una lettura di buon livello.
90 minuti di applausi! 👏🏻👏🏻👏🏻 Hai espresso in modo molto più "polite" diversi concetti con cui concordo pienamente, grazie per avermi fatta sentire meno sola e incompresa 😂👌🏻
Mah oddio, sul "capito" non lo so, non mi sembra che abbia dei livelli di lettura occulti, è tutto molto cristallino (anche perché in 1100 pagine vorrei vedere che resta anche del non detto). Penso che più che altro sia un libro che smuove sentimenti profondi, quindi vada "empatizzato". Cosa che nel mio caso non è avvenuta, che posso farci? I gusti personali sicuramente incidono molto e questa è l'unica cosa che conta quando si legge 😊
Io sono arrivata a 150/200 pagine in un mese con MOLTA difficoltà... Non mi sono sentita di obbligarmi a finirlo solo per le recensione che mi hanno indotto a prenderlo. Ho lasciaro stare !
Hai mai considerato quanto sia difficile aiutare una persona che non vuole essere aiutata? Proprio perché non è un bambino di 5 anni, come hai definito Jude, nessuno può obbligarlo alla terapia. LO avrebbero potuto portare, questo si, dove Jude avrebbe sarebbe 45 minuti, per poi non tornare mai più, ma interrompere l'amicizia. E cosa rimaneva agli altri poi? Restare da parte e pedinarlo? Per il resto, anche io sono d'accordo sul fatto che il personaggio vero è Jude. Poi Willem, JB e Malcolm. Delle loro vite si è parlato all'inizio, descrivendo le loro origine, e così già facendo capire qualcosa di loro. Poi Malcolm l'abbiamo visto occasionalmente, JB una parte abbiamo letto, ed era profonda e lo definiva molto bene , e non erano i suoi quadri a farlo. Tutto ciò perché se non parli delle relazioni amorose personali di ognuno, ti rimane il lavoro. Alla fine, non siamo quello che facciamo? Un pò il nostro lavoro ci definisce, soprattutto se è quello che amiamo (ovviamente). Non credi? Comunque anche io faccio parte di quelli che non ha pianto. Solo una volta, ed era per una cosa bella (Parte di Harold e Julia). Avevo letto tantissimo su quanto facesse soffrire e piangere.. Ma anche se non ho pianto, non sono delusa. E' un libro di dolore. E fa male leggendolo, figurati a vivere una persona come Jude. Per tutta la lettura comunque pensavo, che Jude è un mancato assasino, era quello suo destino (o morire da giovanissimo).
Da lettore che ha amato questo libro, ero curioso di ascoltare il punto di vista di qualcuno che non lo avesse apprezzato. Non ho riscontrato nulla di esagerato nelle vicende narrate, nemmeno in quelle di Jude e, soprattutto, in quelle relative al suo passato, che non trovo per nulla inverosimili. Il romanzo è un’autentica tragedia e, in quanto tale, la sua impostazione è dichiarata quasi fin dal principio (dico quasi perché dalle prime pagine sembra una storia sull’amicizia, e in effetti lo è, ma è molto riduttivo) e ciò che segue lo conferma in quanto a un certo punto diventa piuttosto chiara anche l’ineluttabilità del finale. Non sono per nulla d’accordo sulla scarsa caratterizzazione dei personaggi, anzi, dal mio punto di vista la Yanagihara è riuscita a darne dei ritratti molto vividi e la stessa cosa vale per i luoghi, cosa che ho apprezzato particolarmente di questo libro. Avrei solo desiderato qualche pagina in più dedicata a Malcolm, un personaggio che mi aveva incuriosito ma del quale, tutto sommato, viene detto poco. Per il resto, è certamente una storia che richiede molta sensibilità e molta empatia per poter essere apprezzata, cosa che ne fa un punto di forza e di debolezza allo stesso tempo, ed è anche il motivo per cui non lo consiglierei certamente a tutti. Al di là del gusto personale, credo che il confronto sia sempre utile, perciò complimenti per il modo in cui hai esposto le tue argomentazioni. 😊
🎉🎉 Io l'ho lasciato dopo un centinaio di pagine perché avevo già capito dove andava a parare..😅( TROPPE LUNGAGGINI GIÀ A INIZIO LIBRO .CAVOLO) INVECE,. Posso sapere in poche parole la tua RECENSIONE su MILLE SPLENDIDI SOLI?!
Ciao 😊 ho trovato il tuo video tra i suggerimenti e l'ho guardato subito. Io ho amato questo libro, tanto da diventare il mio preferito di sempre. Comprendo le tue argomentazioni e le rispetto. Il mio personaggio del cuore è Willem che mi è arrivato moltissimo, anche più di Jude volendo. E trovo che la sua presenza sia necessaria per lui. Malcolm e JB sono meno narrati, ma hanno il loro spazio iniziale e nel corso della vicenda; come affermi, sono funzionali a Jude e quindi passano in secondo piano, ma non per questo meno importanti. Sui dialoghi concordo, soprattutto quelli in cui emergono gli slang americani, mentre mi sono piaciuti molti quelli più intensi e sentimentali perché li ho visti come indagine ulteriore dei personaggi. L'unico che si ribella all'autolesionismo di Jude è Willem, non a caso quelli passati con lui sono gli anni felici. Viene nominata la terapia psicologica da Anna, l'assistente sociale che lo salva, ma attraverso l'espediente del dialogo. Jude è consapevole di aver bisogno di aiuto, ma lo rifiuta e continua il circolo vizioso di dolore. Anch'io sono una di quelle persone che ha pianto 😅 ma nelle ultime 200 pagine perché è lì che è emerso il mio vissuto e sono crollata. Per il resto, è un libro che fa soffrire, ma non piangere. Penso sia corretto il tuo fare un passo indietro ed è quello che ho fatto anch'io di fronte a troppo dolore e a troppo senso di colpa per non farmi travolgere (anche se alla fine ho ceduto). Mi è piaciuto molto il tuo video😍 proprio per avere un confronto con chi non ha amato il libro.
Una persona che dice "Gli altri personaggi sono delle macchiette DOVE viene definita a sommi capi la storia personale", perdonatemi, ma che competenze ha per criticare la scrittura della Yanagihara? Ma dai!
Sono in disaccordo su metà delle cose, ma vorrei rispondere solo al punto in cui l'hai accomunato a Twilight (e io quella saga non l'ho mai vista, mi riferisco al punto che hai citato). Jude è restio a dare la sua fiducia a chiunque, lo dimostrano i suoi dubbi eterni sulla buona volontà di Harold. L'unica persona al mondo che ha amato veramente e di cui si è fidato ciecamente era Willem, e anche se costretto, a lui era riuscito a raccontare l'origine dei suoi traumi, e insieme hanno cercato (tentato?) di affrontarli. Willem gli era rimasto accanto come nessuno mai nella vita. Infatti ad un certo punto dice "Harold ha avuto suo figlio solo per cinque anni, io ho avuto Willem per oltre trent'anni". Niente e nessun rapporto era paragonabile a quello che legava loro due. Jude già era mentalmente instabile, per certi versi, ma quando Willem è morto è caduto nel baratro più totale. Lo imbottivano di farmaci perché aveva tentato di nuovo il suicidio ed era distrutto dal non avere più il suo pilastro accanto a lui, Jude ne cercava la presenza attraverso le sue foto, i suoi film, mandava giù farmaci a iosa per rivederlo nei suoi sogni, lo cercava nei suoi vestiti e infine attraverso il profumo. Da lì la frase che hai citato, ovvero che avrebbe voluto far ricreare il suo profumo e averlo sempre con sé. Certo, potrebbe suonare stonata e cringe come frase, ma era il suo modo di reagire. Impossibile riportarlo in vita, perché non cercare di avere almeno qualcosa di suo che potesse ricordarglielo in ogni momento? Queste fantasticherie di Jude probabilmente sono le uniche cose che non gli si dovrebbero recriminare, nel fragile stato mentale in cui si trovava in quel momento. Ps. Jude non mi piace come personaggio. L'unico per cui ho provato vera empatia è stato Harold!
Ma io l'ho capito il libro, questo non toglie il fatto che comunque non mi sia piaciuto 🤷🏻♀ se il problema fosse stata solo quella frase non avrei fatto un video intero per analizzare tutte le cose che non mi sono piaciute... e quella frase resta comunque super cringe 🥲 comunque tra tutti anche io devo dire che l'unico personaggio che mi è piaciuto è stato proprio Harold!
Se solo ti fossi informata dopo aver letto il libro, cosa che consiglio a tutti i lettori così da chiarire concetti del tutto non compresi come nel caso tuo, avresti capito che era tutto voluto. La stessa autrice ha affermato che è una storia “surreale”. Voleva che fosse tutto troppo, per creare così un iperbole del dolore. Molte volte ci capita di leggere un libro e dire “ma si, io ne ho passate peggio” questo libro è stato fatto a posta per non fartelo dire, per metterti a confronto col dolore che provi tu. Altri dicono che i personaggi sono tappezzati e un po’ senza senso e mi spiace dirlo ma, mi dimostrate che forse le vostre capacità di lettura sono un po’ limitate. Tutti i personaggi fanno quello che fanno per una ragione coerente. L’esempio di Harold che ha perso un figlio, e quindi si prende Jude sotto il braccio. Così come willem che ha perso suo fratello disabile e adesso vuole accudire Jude, altrettanto disabile. Tutto ha un senso. Quello che posso dire è cercate informazioni e video dopo aver finito un libro, o recensioni dell’autrice, così da evitare recensioni con critiche prive di fondamento :) ❣️
Eleonora, qui l'unica limitata mi sembri tu: non accetti il parere altrui e insisti a tutti i costi sul fatto che se agli altri non è piaciuto è "perché non l'hanno capito". Ma potrò rivendicare il mio sacrosanto diritto da persona che ha due lauree, prima in lettere e poi in editoria, che ha lavorato in casa editrice, che legge 50 libri all'anno, di dire che UN LIBRO NON MI È PIACIUTO? Che pesantezza.
tutto rispetto per la tua recensione e la tua opinione ma a mio parere hai sbagliato le aspettative. Il titolo del libro è “una vita come tante”, e come descritto dal titolo il libro parla di “una” vita come tante. La scrittrice ha fatto un focus progressivo sulla vita di un gruppo di persone raccontando la loro infanzia e le loro passioni (che altro appunto a mio parere descrive davvero tanto del carattere di una persona anche una semplice pennellata di un dipinto e non andrebbe trattato con la superficialità che dai te in questa recensione) per poi fare un focus molto stringente sulla vita di Jude e sulla sua piccola realtà. Mi trovo in enorme disaccordo anche sull’appunto sui dialoghi che va in contrasto con la tua opinione sulla sua buona abilità di scrittura. Mi trovo in disaccordo anche su ciò che dici riguardo al modo di trattare Jude attuato dai coprotagonisti, il fatto di mandare in terapia una persona adulta che ha sei proprio pensieri, un proprio passato e carattere non è per nulla scontato. Il libro cerca di raccontare dei traumi di un ragazzo che crescendo nell’effettivo non ha la possibilità di liberarsi con nessuno se non dopo i 40 anni. Sinceramente penso che la tua recensione sia molto superficiale, non starò qua a criticare nessuno ne insultare, non sono questo tipo di persona, ma non mi trovo per nulla d’accordo. secondo me non hai compreso bene la difficoltà nel trattare una persona con dei seri traumi che fatica a rappresentare in modo esplicito le proprie emozioni. I dialoghi ricchi di parolacce enfatizzano un linguaggio colloquiale che ti mette in diretto contatto con una possibile realtà in cui di certo non tendi a parlare dicendo “perdindirindina” o altre cazzate del genere. In sostanza non ho voglia di continuare a scrivere ma mi sembra che il contenuto di questo video sia sinceramente pieno di superficialità e commentini ironici che sviano la possibilità di avere un confronto ed un’opinione seria Dato che mentre sto scrivendo ascolto il video ci tengo anche a precisare che non puoi portare delle prove alla tua tesi utilizzando 4/5 dialoghi in un libro di 1100 pagine, completamente slegati da tutto e questo dimostra ancora di più il fatto che stai facendo una recensione priva di qualunque logica. In ogni caso ci sta che ognuno abbia la propria opinione, mio parere dovessi andare contro le idee di migliaia di persone un’altra volta (tutto rispetto e giustissimo) fallo seriamente e senza questi commentini ironici privi di senno che portano molto più facilmente ad una possibile critica, MIO PARERE
Si vede il rispetto che hai per la recensione e le opinioni diverse dalle tue da questo commento pieno di rancore, amarezza e negatività. Del resto cosa aspettarsi da una persona a cui piace un libro con più di mille pagine piene di tutta la negatività possibile immaginabile?
Sai,la cosa che mi turba di più è che in un,epoca di dolore e follia come questa,anziché ricercare occasioni di letizia e serenità si ricerchi conferma del terribile mal di vivere. Col cavolo che leggerò questo libro,se voglio esercitare empatia e sensibilità c'è in giro un sacco di gente che ha bisogno.
Non penso che lo scopo dei libri in generale sia quello di regalarci letizia e serenità, in questo caso è proprio il libro in sé che non mi è piaciuto 🤣 non voglio condizionare nessuno comunque nella scelta di leggerlo/non leggerlo, il confronto è la parte migliore anche se si è in disaccordo! 😄
@@FedericaLeFreakS secondo me i libri hanno anche una finalità educativa e formativa. Hai ragione,ognuno sceglie per sé in base alla propria coscienza ma credo che in questo periodo recuperare speranza,forza e serenità sia importante. E che gli scrittori,in questo senso,abbiano una grande possibilità.
Su alcune cose sono leggermente d'accordo, la scrittrice usa una tecnica furba per farti entrare i personaggi, su alcuni fatti e sentimenti rimane per pagine e pagine ma su altri molto importanti li tralascia. Se fosse stato scritto da un uomo non so se mi sarebbe piaciuto nella stessa maniera e l'assenza di figure femminili è incomprensibile, si c'è l'assistente sociale ma la fa rimanere sullo sfondo. Sui personaggi che vengono definiti attraverso il loro lavoro non mi trovo d'accordo, a New York è l'ambizione che definisce le persone e il successo lo si raggiunge fondamentalmente con il proprio lavoro, mi è venuta in mente che è un libro newyorkecentrico. Sull'esagerazione dei traumi e del dolore e sull'impossibilità di salvarsi presumo che dipende dal grado di ottimismo/pessimismo che abbiamo. Comunque dopo averlo letto mi sono andata a leggere qualcosa sulla pedofilia, ci sono storie molte simili, nella vita reale un bambino rapito per essere abusato viene ucciso. Si leggono cose impressionanti, abusi che segnano talmente tanto che forse nemmeno la terapia può sanare.
Grazie per il tuo commento e per questo confronto 🤗 probabilmente sono stata eccessivamente ottimista nello sperare che la terapia potesse risolvere tutto, ma questo libro mi ha portato veramente all'esasperazione! Confrontandomi con tante altre persone ho capito anche la valenza di New York e del mio punto di vista "limitato" perché esterno a quella cultura, che non mi ha di certo aiutato a empatizzare né con personaggi né con i dialoghi 😥 resta comunque che il libro non mi è piaciuto, ma sicuramente il confronto mi ha fatto capire perché tante persone l'hanno amato 😄
Mi mancano 190 pagine. Ma è da un bel po' che mi domando come mai l'hanno osannato tanto questo libro. Per carità non lo condanno tutto eh, anzi un po' mi piace pure . Ma non è sto capolavoro che si dipinge ecco.
@@FedericaLeFreakSNo, Ilenia ha una serie chiamata "libri di melma", guardando il tuo video mi è venuta subito in mente lei. Il tuo modo di parlare e i termini che usi sono la esatta parodia di Ilenia. I dettagli di questo video nel loro insieme danno la percezione che tu abbia voluto imitare Ilenia Zodiaco, magari perché la ammiri e vorresti essere come lei.
@@rogersmith1744 ma no dormi tranquill*, conosco Ilenia, la apprezzo come content creator, ma io faccio tutt'altro e non era assolutamente mia intenzione imitarla 😄 il modo di parlare e i termini che uso sono solo frutto dello sbrocco enorme che ho avuto leggendo questo libro!
Ah quanto mi sta piacendo la tua recensione. L'ho letto in inglese, quindi il cringe dei dialoghi l'ho evitato in parte, ma secondo me a little life = too much suffering, too many pages.
Recensione terribile. Poco veritiera perché approssimativa. Credo che oltre non riuscire a empatizzare, se avessi vissuto anche una minima parte di quello che ha vissuto il protagonista di certo non avresti riso. E un' altra cosa: sembra strano ma le persone spesso quando il problema è evidente stanno ferme. Purtroppo è così.
Totalmente d'accordo su tutto soprattutto su Andy l'ho mollato e ripreso non so quante volte ma penso di essere arrivata al limite perché alla prossima stronzata che leggo lo brucio..
Brava! Se lo dovessi descrivere, questo è un libro di gente che si scusa.😂 che spreco di tempo. A dire la verità non l’ho trovato neanche struggente, perché proprio quando Jude si trovava nei guai, la narrazione a mio avviso è troppo didascalica, forse perché sono abituato a letture molto più truci. Penoso poi quando ha gli incubi e si sogna le iene.
Questo libro è bellissimo! Il tam tam che ne ha fatto un best seller e un caso letterario purtroppo lo ha presentato come un libro per tutti, laddove in pochi possono capire quello che ci sta dietro. A little life è un libro molto profondo, al di là della caratterizzazione dei personaggi, delle dinamiche e della tecnica narrativa, semplicemente perché condivide qualcosa con il lettore che sa, gli altri giudicheranno soltanto quello che vedono in superficie e bla bla bla...
Le mie esperienze traumatiche, oltre che la lunghezza, mi fanno desistere dall'acquistate 'sto libro. Ho letto la trama e mi pare pregno di crudeltà gratuita nei confronti del protagonista. Non mi sembra che l'autrice sia una survivor, forse per questo le manca il tatto adatto
Non credo che si debba per forza essere reduci da esperienze traumatiche/abusi per acquisire il diritto di scriverne. Tuttavia bisognerebbe dare al lettore l'illusione di sapere di cosa si sta parlando, mentre l'autrice molte volte mi ha dato l'impressione di aver appena immaginato una scena di violenza con estrema ingenuità e superficialità e di averla messa su carta. Quindi se hai familiarità con certe situazione ti sconsiglio di leggerlo, perché credo che ti sentiresti come se non si fosse dato il giusto peso a quell'esperienza traumatica (mi riferisco soprattutto alla parte finale della storia di Jude, diciamo "medico" e "macchina"). Detto questo l'intento dell'autrice è dichiaratamente quello di creare un'iperbole della sofferenza umana, una metafora se vogliamo, e non quello di attenersi al realismo, sono scelte narrative che possono piacere o non piacere.
Ciao! Ho finito di leggere il libro proprio mezz'ora fa e devo dire che mi ritrovo nel punto in cui hai detto che alcuni punti non aiutano a darci un'immagine migliore personaggi, anche se a dir la verità a me sono piaciute, sono d'accordo
sicuramente io non sono un'amante delle descrizioni lunghissime e piene di dettagli, ma questo (come anche tutto il resto d'altronde) è un giudizio assolutamente personale 😊. A molti altri lettori e lettrici il libro è piaciuto proprio per questo aspetto, come giustamente dici anche tu. Grazie per il confronto!
SPOILER!!! Non so a voi, ma a me è dispiaciuto un sacco che la storia di Malcom non fosse sviluppata. Malcom poverino se lo sono proprio dimenticati e in uno dei pochi momenti quando rientra finalmente in scena muore con Willem e viene dimenticato di nuovo. Alla fine il povero Malcom viene sfruttato per fare le case dei protagonisti e morire. Questo è stato il suo ruolo nel libro
@@tuamadre8792 ahahahah l’ultima frase mi ha fatto morire 😂😂😂 è proprio così, lui non fa altro alla fine… per questo dico che dei quattro protagonisti alla fine l’unico sviluppato in modo decente è Jude, gli altri sono poco più che accessori, un peccato.
Grazie per la recensione! Rischiavo di buttare oltre 20 euro, e chissà quanti giorni di lettura... In ogni caso, non capisco che intendi per libro scritto molto bene quando i dialoghi sembrano essere ridicoli, i personaggi inconsistenti, la ragionevolezza della trama discutibile.
Non é una lettura facile, è un libro davvero triste. Però è vero che gli altri personaggi non sono protagonisti, forse è la sinossi del libro che viene scritta male, perché l'unico vero protagonista è Jude, gira tutto intorno a lui. E comunque si ti fa incazzare per la mancanza di terapia.
Esistono, purtroppo, comportamenti irrazionali, illogici ed autolesionistici in rapporto ad eventi traumatici. Da questo punto di vista, l’epilogo è ahimè anche realistico. Quindi nessun problema se Yanagihara decide di non far prevalere il (per me amatissimo) lieto fine. Ma c’è comunque costante per tutto il libro un senso un senso di irrealtà, di essere oggetto passivo di una tecnica di scrittura più che delle reali intenzioni di fare letteratura. Che sempre finzione è, ma quando sgorga autentica dalla mente e dai sentimenti dell’autore, riesce ad emozionarti nel profondo, riesce a farti sentire vivi i personaggi. Questo non mi è accaduto in questo romanzo e sono stato contento ed in insieme impressionato di ritrovarmi quasi per intero a condividere in toto quello che hai espresso (scusami per il tu). Contento perché pensavo fosse una mia mancanza di sensibilità o peggio, pregiudizio verso un certo tipo di scrittura femminile, ma è la stessa non sintonia che provo con Baricco ad esempio. Impressionato perché cercando di confrontarmi con altre recensioni ed impressioni su questo libro ho trovato la tua che si sovrappone quasi completamente a quanto pensavo. Impressionante quindi la precisione di Google/RUclips nel sottopormi un video che dire appropriato alla mia ricerca è dir poco. Tuttavia va detto che se siamo qui a parlarne è perché il libro a suo modo funziona, anche se ci ho messo molto più di una settimana a finirlo non solo perché da altre faccende preso, ma perché pericolosamente vicino al punto di abbandonarlo. Va anche detto che descrive molto bene il sentiment, il mood ed il modo di vivere e pensare americano. Tremenda la battuta (anche se era solo una battuta/iperbole) su “che ci frega della gente che non vive a Londra, Tokio o Berlino”. Poi un altro cliché, il luogo, ancora una volta New York, certo magnifica, eccessiva, cuore pulsante del mondo ma vorrei un libro che mi confermasse sia altrettanto interessante e degno vivere anche in un piccolissimo, sperduto, noioso paese di provincia. I dialoghi da questo punto di vista dimostrano banalmente che ogni mondo è paese, cosa che lo rende verista ma non certo alla maniera di Verga e De Roberto, ma molto vicina alla realtà statunitense. Brillante, vincente ma senza i dubbi e le profondità dell’anima europea, non a caso spesso irrisa dagli americani. Comunque chapeau alla Yanagihara, effettivamente ci ha portato in qualche modo a New York, sia pure per assistere impotenti ad un …….
A me questo libro tutto sommato è piaciuto, penso principalmente per la scorrevolezza e la vicenda di per sè coinvolgente. Ho trovato però che l'autrice non abbia avuto alcun rispetto per il personaggio di Jude, facendogli vivere un dolore perpetuo. Non era assolutamente necessaria tutta questa drammaticità e, se avessi saputo cosa sarebbe successo, mi sarei fermata prima di pagina 900. Secondo me, in seguito alla vicenda che più mi ha sconvolto e che capita proprio in quelle pagine, il romanzo non ha più senso. L'autrice avrebbe dovuto fermarsi sicuramente prima, risparmiando dolore ulteriore a Jude e fatica a noi lettori.
Io invece trovo tanto cringe il tuo atteggiamento nei confronti del romanzo da te preso per i fondelli. Io allora mi chiedo perché mai una persona dovrebbe leggersi più di mille pagine se le trova a dir poco patetiche? La cosa mi fa molto ridere. Purtroppo non demolisci niente: in primis perché il TSO o un semplice psicologo non possono essere imposti ad una persona che ha semplicemente subito abusi nel suo passato. Il tso perché sono tassativamente previsti dalla legge i casi in cui una persona può essere sottoposta al trattamento. Lo psicologo neppure dato che ci devi andare con i tuoi piedi. Andy poteva di certo farlo rinchiudere in un ospedale psichiatrico, ma non l'ha fatto (e qui ovviamente ci possono essere pareri diversi) dato che jude oltre ad essere un suo paziente é anche un suo amico. Per ciò che attiene la psicologia degli altri personaggi, molte persone l hanno capita per fortuna, nonostante l'autrice si sia limitata nel n. Di pagine, ma d'altra parte ha fatto anche bene altrimenti non sarebbero bastate 10.000 di pagine e questo a te non sarebbe piaciuto considerando la premessa ed anche considerando che se il protagonista é soltanto uno di loro, per forza maggiore l'autrice si doveva dilungare soltanto su di lui e descrivere più brevemente gli altri. (Se vuoi te la spiego la psicologia di tutti coloro che non hai capito).
Una sola cosa ho amato di questo libro di Jude molte volte dietro a dei forti traumi si tende a fare del male agli altri diventando mostri verso gli altri ecco c è una pagina in cui jude spiega perché non riusciva a non tagliarsi ecco io in quel momento ho capito il vero senso del libro tutto il resto è da mettere in discussione come ogni critica ma è il senso che fa la differenza e mi dispiace tu non lo hai capito
Non dispiacerti troppo però! Un libro può non piacere anche se se ne capisce il senso... Tra l'altro "il senso" - che comunque è una percezione soggettiva e non universale - non è l'unico parametro di giudizio, per cui pur avendo capito continua comunque a non piacermi.
Ciao! Ho appena finito di leggerlo, letteralmente 10 minuti fa ed ero su youtube a cercare qualche recensione. Allooraa una vita come tante a me è parso come uno di quei tanti bestseller su cui ti fai mille aspettative e poi meh. Non lo boccerei del tutto, certo 1000 pagine a saperlo prima me le sarei risparmiate, devo dire che le prime 500 pagine mi hanno preso anzi ho versato qualche lacrima e c'è stata qualche risata ma alla parte del dottore Spoiler che lo rapisce bo. Era troppo, esagerato in tutto, ho letto che l'autrice aveva proprio l'intenzione di esagera ma mi è sembrato invece una scorciatoia banale. Non ho capito il senso di Caleb, allora Jude si fa tutte ste pare per farsi solo abbracciare da Harold e inizia una relazione con sto tipo incazzato con il mondo. Caleb proprio non ho capito il suo ruolo, cioè si per quanto riguarda il suo rapporto malato con Jude ma non il personaggio in se, perché fa così, ma chi è sto qua, solo perché aveva i genitori malati...per non parlare del dottore schizzato. Il dottore che lo rapisce e lo tira sotto bah mi sembra tutto troppo, quasi mi veniva da ridere per l'assurdita del passato di sto povero cristo. Un'altra cosa e mi piacerebbe sentire la tua opinione è la relazione tra Willem e Jude. Onestamente me l'aspettavo che succedesse fin dall'inizio, mi sembra che oggi i libri che hanno successo lo hanno in parte perché c'è tra i protagonisti una relazione omosessuale, mi viene da pensare la canzone di Achille (che ho amato ma con tanti evidenti errori) o l'ultima notte della nostra vita che mi ha fatto letteralmente cagare ma è considerato bestseller assoluto. Complimenti, bellissima recensione purtroppo se ne trovano poco che vanno controcorrente. Iscritta!
Ciao! Penso che la relazione con Caleb sia stata inserita nel racconto anche per evidenziare come un bambino cresciuto in una situazione complicata, ricca di violenza e abituato fin da piccolo agli abusi, sia poi maggiormente incline ad intraprendere una relazione tossica. Sottolinea anche come l’infanzia sia il punto cardine della nostra vita: noi diventiamo quello che crediamo di essere, ovvero, in gran parte, quello che ci viene insegnato ad essere. È difficile cambiare la propria visione di sè una volta adulti, e quindi tendiamo sempre a ricercare relazioni interpersonali con coloro che confermano ciò che già pensiamo di noi. Ecco il perché di Caleb all’interno del libro. Rappresenta una sorta di denuncia di questo comportamento.
@@alicef6961 torno a ribadire che Jude sarebbe dovuto andare in terapia molto prima, il libro sarebbe durato 100 pagine e saremmo stati tutti felici e contenti, lui incluso 😂
Ma infatti il problema di Caleb, come di tanti altri personaggi in questo libro, è che vengono buttati lì senza essere realmente delineati e caratterizzati, non c’è un approfondimento psicologico. Sulla relazione tra Jude e Willem ti rispondo che anche io l’ho trovata abbastanza scontata e banale, non penso che sia stata inserita come elemento che crea scalpore, anche perché spero che ormai una relazione omosessuale sia più che normale al giorno d’oggi. Più che altro io l’ho trovato l’ennesima cosa melensa e strappalacrime inserita per calcare la mano sul dolore e sulla sofferenza, un escamotage narrativo più che una scelta sensata ai fini della storia.
@@FedericaLeFreakS come se la terapia risolvesse tutto… c’è gente che non riesce ad andare avanti nemmeno con tutto l’aiuto possibile, non stiamo parlando di fave ma di veri e propri traumi. Ho letto i commenti e non sono il tipo di persona che giudica chi ha un parere differente, ma questo tuo commento che apparentemente risulta superficiale mi fa riflettere e pensare a quanto le persone possano essere davvero poco profonde e incapaci di relazionarsi con gli altri. Detto ciò non ho nulla contro chi non è piaciuto il libro ma ci sono persone che hanno dovuto affrontare e che stanno affrontando problemi di questo tipo e mi sembra riduttivo e poco rispettoso buttarla su: “entra in analisi che tanto passa” , non è detto, il dolore insegna e questo lo sappiamo dai tempi dei greci che usavano le tragedie a scopo didattico per il popolo. Il dolore è parte integrante dell’uomo, l’autrice, in questo libro, fa del dolore un’iperbole, infatti non a caso la foto in copertina. Detto ciò nulla contro di te.
Ciao @@bizaudoris, grazie del tuo commento! Non volevo intendere che la terapia avrebbe risolto tutto con certezza, quello che mi stupiva/infastidiva durante la lettura era che i personaggi non la facessero nemmeno, come se accettassero passivamente la propria condizione senza fare nulla. Non è assolutamente detto che sarebbe servita a qualcosa, ma trovo snervante che avendo accesso alle migliori cure, avendo disponibilità economica e una certa estrazione culturale, nessuno vada in terapia se non molto molto tardi nello sviluppo della storia, mi sembra una sorta di "grande assente" nella maggior parte del libro e al giorno d'oggi e in quel contesto lo trovo anche poco verosimile.
Sono d'accordo con la tua ricostruzione, hai elencato quasi tutte le cose che hanno fatto rosicare anche me, ma lo stesso credo di non poter dire di non aver amato questo libro, che mi ha catturata, tenuta attaccata alle pagine e tormentata. L'unica definizione che mi viene in mente è abuso di lettore. Ad un certo punto credevo di star guardando le disavventure di Will Coyote. Ma ora che l'ho finito mi sembra di non riuscire a tirar fuori la testa dal mondo creato dalla Yanagihara.
Grazie per questa recensione perché è praticamente l'unica che ho visto in cui si è parlato del libro non solo dal punto di vista di questa tristezza traboccante ma anche da quello della qualità letteraria (francamente bassa, sono d'accordo con te).
Premesso che il libro l'ho letto con piacere (forse "piacere" non è proprio la parola giusta, ma ci siamo capite...) e mi ci sono anche molto affezionata e mi ha molto coinvolta emotivamente. D'altra parte appena mi sono n'attimo "risvegliata" da sta distruzione emotiva e ho avuto l'occasione di pensarci con più freddezza mi sono resa conto che è veramente iper-ingenuo come scrittura e come caratterizzazione dei personaggi. La cosa peggiore, come hai detto tu, è che i dialoghi sono stra-affettati, e soprattutto che i personaggi parlano tutti con la stessa voce e non solo, ma mantengono tutti la stessa voce e la stessa personalità a 20 e a 60 anni. Io leggendo ho fatto veramente fatica a immaginarmi sti uomini quarantenni, cinquantenni e sessantenni: quale adulto parla così? quali uomini ha frequentato sta donna?
L'unica cosa che hai detto su cui non sono pienamente d'accordo è la critica al fatto che gli altri personaggi si palleggiano Jude e lo trattano con i guanti senza riuscire a fare nulla: questa cosa può essere frustrante da leggere, ma secondo me questa critica è più una critica morale che letteraria, e non penso che sia più di tanto rilevante nella valutazione di un libro. Anzi ti dirò, secondo me se vogliamo la forza del libro è proprio quella di non trovare redenzione: è realistico ed è anche una storia che vale la pena raccontare secondo me, perché ci sta che sti poveri amici di Jude non sappiano gestire una situazione così allucinante (pochissimi di noi lo sarebbero). Anzi, secondo me se il Willem o l'Harold di turno fossero arrivati come eroi a salvare Jude e a fargli na specie di TSO sarebbe stato molto peggio in termini di trama!
Ovviamente tutto questo è la forza del libro solo in astratto, perché poi come dicevi è scritto tutto in modo talmente affettato e borderline patetico, e quindi un po' si perde... Ma in astratto apprezzo quello che lei voleva fare come operazione narrativa, da questo punto di vista.
Comunque grazie ancora per la recensione, hai detto cose sacrosante!
Ho finito ieri il libro e c’erano alcune cose che non mi tornavano. L’ho preso perché ne ho sentito parlare appunto come un romanzo struggente e che ti cambia la vita, ma mentre lo leggevo lo sentivo molto “distante”. Cioè, le uniche parti in cui mi sono commossa e che mi hanno presa emotivamente sono quelle dove accade qualcosa di bello. Tutte le descrizioni dei traumi non mi avevano fatto empatizzare, le ho sentite molto distanti. Forse è proprio per i motivi che dici tu, per questa volontà di estremizzare da parte dell’autrice, quasi una porn0grafia del dolore. Una cosa poi che mi ha fatto un sacco incazzare, è questo continuo parlare di amicizia (tema, tra l’altro, che dicono essere super trattato bene nel libro) ma poi NESSUNO fa NIENTE. Cioè, okay che hai paura di perdere il rapporto, ma se vuoi veramente bene a una persona non te ne frega un cazzo, lo mandi in cura anche a costo di farti odiare per il resto della vita. Cioè davvero non capisco, hanno aspettato un tentato suicidio per obbligarlo a un ricovero. Bah.
Sono in disaccordo con quasi tutto quello che è stato detto, ma rispetto il tuo pensiero.
Io penso che l'intento fosse quello di raccontare la vita straziante di una persona autodistruttiva e le difficoltà di chi le sta intorno.
Di storie così purtoppo ne esistono e anche troppe, mi sembra assurdo giudicarle come esagerate solo perché si ha avuto il privilegio di una vita relativamente più semplice.
Io ho provato solo tanta tristezza ricordando che ci sono persone che vivono davvero in queste condizioni e subiscono questo tipo di abusi.
Poi ognuno ovviamente ha la sua sensibilità, ma la lettura e questo modo di perculare certi estratti del libro riguardanti temi così profondi mi ha messo ancora più tristezza.
PS: si dice "indugiare" non "indulgiare"
D'accordo con te Chiara. E rifletto anche su un aspetto. Ma è proprio necessario giudicare un libro? Un libro ci permette, attraverso le emozioni e le parole dell'autore, di sondare aspetti poco conosciuti e, alla fine, di conoscere meglio noi stessi. Questo sarà vero per alcune persone e meno vero per altre. Ma un libro non và giudicato, va preso per quello che è.
No, il libro va giudicato come qualsiasi medium. Ci si devono porre domande sui temi proposti, su ciò che ci piace o no. La critica, positiva o negativa che sia, è sempre un bene quando fatta come si deve, ed il merito di un libro sta anche nella critica interessante che genera, e nello scambio di opinioni che ne risulta. Qualora si pensi un libro sia scritto male, con una trama brutta o banale (non necessariamente il caso di "Una vita come tante") è giusto che sia rispecchiato nella critica.
A tutti noi poi sono piaciute cose discutibili in un momento o un altro, e non c'è nulla di male in questo.
Concordo in pieno... Secondo me è uno specchio di come, le varie personalità che compongono la nostra società, reagiscono a un dolore così grande da destabilizzare. È facile da fuori dire eh devi portarlo in terapia... Ma quando ci sei dentro di facile non c'è niente... Nemmeno una parola detta per confortare... E willem che pensava fosse più facile né è la prova...capisce a sue spese che non basta amare Jude per salvargli la vita. Altri preferiscono fingere che non stia succedendo come fa jb che continua a trattare Jude come fosse come tutti gli altri, altri come Malcolm vedono tutto ma si rendono conto di non essere in grado di aiutare la persona quindi si limitano a parlarne e informare delle proprie preoccupazioni persone più vicine alla vittima. E poi c è Andy che fa capire in modo chiaro che non importa quanto un medico possa sforzarsi per salvarti la vita... Se non lo vuoi non riuscirà mai. E harnold fa quello che spesso tutti fanno... Fa promettere a Jude di lottare con tutto se stesso quasi imponendogli di trovare la felicità. Ma la verità è che ognuno di loro non è pronto a un dolore così ben radicato e forte. Come, quasi nessuno lo è delle persone che ci circondano
Mi piace come hai esposto le tue argomentazioni, anche se non le condivido. I mestieri dei personaggi servono proprio a caratterizzarli a 360 gradi: perché JB ritrae i suoi amici e non qualcos'altro? Perché Willem è così legato al suo lavoro, cosa c'è dietro?
Personalmente ho apprezzato i dialoghi, erano rapidi e scorrevoli, non mi sono sembrati cringe. La trama è complessa e ben strutturata, ottima traduzione da parte della Sellerio. Non so, è una buona lettura a mio parere. Personalmente la consiglio
Finito di leggere stasera. Un libro che in tutta onestà mi ha lasciato poco e niente, né bello né brutto, che a mio avviso è molto peggio di un libro brutto e basta. Una pornografia del dolore abbastanza inutile. Ho letto tanti libri dolorosi, dolorosissimi, che hanno la maestria di raccontarla nella struggente semplicità della sofferenza. Qui mi è sembrato tutto eccessivo, mi infastidisce quando ho la sensazione che l'autore voglia farmi piangere a tutti i costi, banalmente perché raccogliere consensi sul peggio del peggio possibile è veramente disonesto e non si rischia nulla. Letto in concomitanza il brevissimo La porta, di Simenon, che attraversa una vicenda altrettanto dolorosa con una maestria disarmante, senza dover caricare fino al ridicolo le situazioni, che qui invece si ripetono sempre uguali a loro stesse. Leggere questi due libri nell'arco di una settimana mi ha messo decisamente a confronto con un modo di raccontare la sofferenza umana che non cerca il patetismo ad ogni costo ma che riesce a essere struggente in modo molto delicato, rispetto a Una vita come tante che mi è sembrato inanellare un sacco di luoghi comuni su sofferenze che per altro conosco, prima che mi si accusi di insensibilità al tema. ATTENZIONE SPOILER
Per non parlare dell'assurdità della vicenda romantica tra i due protagonisti, che viene fuori assolutamente di botto, senza senso, di personaggi che entrano in scena solo ed esclusivamente per permettere al protagonista di soffrire ancora di più e spariscono nell'aere senza che venga delineata alcuna loro complessità psicologica, alcuna contraddizione. Poi: nessun tipo di contestualizzazione storica, personaggi femminili totalmente inesistenti, e a costo di ricevere accuse di omofobia, che non mi appartiene affatto, mi sembra che si tratti di un caso letterario facilone basato su storie omosessuali inverosimili che ad oggi una strizzatina d'occhio banalizzante sul mondo lgbtqi+ va tanto di moda. Letteralmente 3/4 dei personaggi sono omosessuali, e la cosa non viene nemmeno affrontata nelle difficoltà che è letteralmente impossibile non si presentino in una società che PRESUMO (perché l'autrice non lo dice letteralmente mai) essere quella tra gli anni 80 e i giorni d'oggi, nessun accenno all'aids, nessuno che incontri difficoltà nell'essere un uomo di colore gay in una società come quella americana, niente. Completamente sganciato dalla realtà, quando il tentativo costante sembrerebbe quello di fare un racconto più legato possibile alla realtà, senza successo. Tutti e quattro ovviamente diventano ricchissimi ma ovviamente impegnatissimi nel sociale perché non ce lo vogliamo mettere un "anche i ricchi piangono"? Un parossismo del peggio che possa capitare a un cristiano che però non lascia sostanzialmente niente. Si può dire molto meno dicendo molto di più, qui invece un sacco di blablabla vuoto. Peccato.
Grazie, mi sento meno sola. Odio questo libro e non riesco a terminare le ultime 150 pagine. Dovrei fare come dice Daniel Pennac e abbandonarlo, se non mi piace, ma dopo tutta questa fatica non posso fermarmi ora. Tra l'altro ho letto molte persone scrivere quanto si siano commosse ecc. ma a me è sembrata una sequela infinita di cliché, con roba spiaccicata in giro maldestramente solo per fare volume. A I U T O.
Ho letteralmente avuto la stessa esperienza
Pensavo di essere pazza quando l'ho finito e non mi è piaciuto, poi ho scoperto che molti la pensano come me. Non è che si debba avere per forza un lieto fine ma dopo un'intero libro di strazi mi aggiungi un finale straziante? La sensazione che mi ha lasciata è quella di assenza di speranza e l'ho odiato
Credo che la lettura in ‘tempi brevi’ di un libro di circa mille pagine sia la causa principale di un gigantesco fraintendimento.
fosse stato Guerra e Pace ti avrei anche dato ragione, ma qui parliamo di un best seller commerciale...
Ho letto questo libro, in lingua originale ovviamente.
È diventato il mio libro preferito? No, di certo no. Ma è sicuramente un bel libro, carico di emozioni e che riesce sempre a emozionare. Nel bene e nel male.
I discorsi funzionano perfettamente, se presi nel contesto giusto, nel mondo in cui la storia è ambientata: gli Stati Uniti appunto. Se a te sono sembrati “cringe” i problemi possono essere due: 1. Traduzione\adattamento non di qualità (e questo non posso dirlo, non avendo letto il libro in italiano). 2. Scarso sforzo/interesse da parte tua nel contestualizzare dialoghi/modi di dire/linguaggio dei personaggi.
I temi trattati, quelli relativi ai traumi, sono pesanti e a volte sembra davvero “troppo” in termini di quantità e intensità.
È però anche vero che i traumi multipli esistono, e poracci coloro che se li beccano tutti.
Ultima cosa, non ti accuso di superficialità nella lettura. Secondo me, però, quello che non ti ha fatto apprezzare questo libro è l’ignoranza riguardo certi pattern che sono, ahimè, tanto comuni nelle persone con disturbi mentali del tipo trattato in questo libro.
E infine, io non ho trovato assolutamente vero il fatto che i personaggi siano raccontati solo attraverso il loro lavoro. Certo, ci sono parti che si soffermano un po’ di più sulle attività svolte dai ragazzi ma, io la trovo una cosa normale. E anzi, sono riuscito a capire molto di più sulla psiche dei personaggi attraverso il modo in cui l’autrice parla del loro personale approccio al lavoro.
Non so, ho visto la tua recensione fino in fondo e a me è sembrata un po’, come dire, superficiale.
Ma i gusti sono gusti e su questo non si discute :)
Parto dal presupposto che ho adorato il libro e lo considero uno dei migliori mai letti, ma paradossalmente sono daccordo con te. È tutto troppo e i personaggi a volte sembrano essere al servizio del perpetuare all'infinito questo dolore del personaggio, esaltandolo e senza nessuna possibilità di redenzione. Ma è proprio questa la forza del libro, l'addentrarsi all'interno del dolore umano, del significato della vita, della forza delle relazioni, dell"accettazione dell"altro e di sé anche nelle proprie imperfezioni e disperazioni. Ci dice che non c'è una sola via giusta da perseguire, quella della sanità ad ogni costo, dell"aderenza alla società e ai suoi dettami (nel libro lo spiega bene quando si parla della terapia), ma come la propria storia crea anche una forma corporea che deve essere o può essere accettata per quello che è e la si può considerare immutabile perché in fondo ci aopartiene. Il dolore di Jude è un mezzo che viene utlizzato per addentrarsi nella psiche e delle varie forme che la vita può prendere e per questo può essere cosi calcato senza che ci debba indurre a gridare al grottesco.
Ho finito di leggere questo libro oggi pomeriggio, e mi trovo perfettamente in tutto quello che hai detto! Un libro di una ridondanza, di una autoindulgenza e di un melodramma incredibili, al limite della farsa. Che spreco con una abilità di scrittura come quella della Yanagihara! Complimenti per il video comunque, mi ha anche divertito molto! XD
Grazie del commento, mi fai sentire meno sola... Qui sembra che se osi criticarlo è solo perché sei una brutta persona! 😂💔
@@FedericaLeFreakS ahah sì, fa quasi paura dirlo che si rischia di essere additati come possibili serial killer psicopatici xD
L’autrice ha estremizzato tutto volutamente
@@soufiaayachi4830 su questo siamo d'accordo, non toglie tutti gli altri problemi che ho riscontrato nel libro però 🥲
Se studiassi psicologia capiresti che in realtà è tutto molto credibile, per niente “al limite della farsa” 😅 poi ovviamente gusti son gusti, però a livello emotivo tutto fila perfettamente. Se subisci certi traumi non basta non pensarci più per non ricadere nei soliti pensieri e nella sofferenza
Il quantitativo di persone che ti criticano nei commenti dimostra l'incapacità di essere oggettivi che molti hanno quando si parla di questi best seller che spettacolarizzano il dolore con l'intento di piacerti per forza. Sono d'accordo con tutto quello che hai detto e personalmente la lettura mi ha psicologicamente provata per l'accumularsi di sventure irrealistico e privo di qualsiasi soluzione o messaggio
Da studentessa di psicologia ti dico che queste “sventure” non sono per niente irrealistiche, anzi, è proprio il fatto che ci siano che rende i personaggi realistici. Inoltre, purtroppo per noi, nella vita non ci sono sempre soluzioni o messaggi nelle cose che ci capitano. Semplicemente capitano e basta, e te ne devi fare una ragione. Se vuoi scrivere un libro realistico non puoi pretendere di scrivere una favola con una morale finale dove tutti alla fine sono felici e contenti.
@@espeonsquadcerto, la vita non è tutta rosa e fiori e non tutti hanno un passato sereno, anzi forse la maggioranza delle persone che occupano questo mondo vive situazioni di degrado emotivo e hanno avuto sofferenze indicibili, ma tu pensi realisticamente che un folto gruppo di persone tutte sessantenni possano morire a distanza di così poco tempo l’una dall’altra? Un intero gruppo di amici decimato così nel giro di pochi anni? E poi statisticamente una persona può subire tutti quei traumi indicibili? Davvero? Tutto insieme tutti uguali?
Io per immedesimarmi posso immaginare gli abusi vissuti da jude come episodi a se stanti racchiusi tutti in un solo personaggio; perché parliamoci chiaramente anche una sola parte infinitesimale di ciò che ha vissuto nell’adolescenza poteva spiegare i suoi comportamenti nella vita adulta.
Cavolo prima l’abbandono, poi i frati, poi fratello luke, poi l’orfanotrofio e gli assistenti, poi addirittura un medico sadico e pazzo con una stanza dei giochi, poi un tentato omicidio….dolori articolari devastanti, amputazione, morte dell’amore di una vita, dell’amico e di sua moglie! 😅 non è una visione superficiale ma anche per me c’è una vera e proprio pornografia del dolore. Ed è pertanto irrealistico anche il suo successo lavorativo, il successo di tutti i suoi amici. Nessuno di loro guadagna spiccioli ma milioni di dollari…. Non so, non sono riuscita ad amarlo fino in fondo questo libro e soprattutto ne sono rimasta delusa alla fine.
@@luciachianese9807 mah, quattro persone non le definirei un “folto” gruppo di amici, inoltre due di questi sono morti in un incidente stradale e sinceramente non mi sembra una cosa così irrealistica morire in questo modo. Il terzo è morto suicida, cosa che era palese letteralmente dalla prima pagina del libro, soprattutto a seguito della morte del suo compagno e di uno dei suoi più cari amici. Onestamente tra tutto il finale è la cosa che è meno discutibile fra tutte.
Per i traumi di Jude, è proprio il fatto che siano tutti uguali a renderli più plausibili. I bambini che vengono abbandonati subiscono spesso abusi da parte di chi dovrebbe proteggerli, e quando un bambino non ha mai conosciuto altro oltre che l’abuso cercherà sempre di ripetere lo stesso schema perché paradossalmente lo fa sentire più al sicuro ciò che conosce (anche se è un abuso) rispetto a qualcosa che non conosce (anche se è rispetto, amore, comprensione). Questo capita a tutte le persone con dei traumi.
@@espeonsquad sulla morte di jude non ci trovo nulla di irrealistico, ma è il susseguirsi degli eventi che mi risultano irrealistici. L’incidente stradale in se e per se non è irrealistico, il tumore al pancreas di Richard non è irrealistico, la morte di andy per malattia non è irrealistica, risulta irrealistico se susseguono a distanza di pochi anni, però vabbè sono pareri. Non dico che non esistano al mondo persone che subiscono quello che ha subito jude, ma è la decisione dell’autrice di includere tutti quei traumi in un unico personaggio che mi risulta asfissiante. Ma è un mio parere
Ho finito ieri questo romanzo e a me è piaciuto moltissimo, quindi ero stra interessanta a sentire una opinione diversa dalla mia. Inutile dire che mi trovo in disaccordo con quasi tutto quello che dici. Prima di tutto non credo che gli altri personaggi siano inutili o “tappezzeria” come hai detto. Ovviamente la autrice non ne parla come Jude che è il protagonista, ma anzi. Non voglio fare grandi spoiler ma mi sembra di aver capito benissimo la psiche di Willem, Harold, Andy e dei problemi che ha vissuto JB. In più il commento sui dialoghi, forse saranno tradotti mali o potrebbero essere tradotto meglio ma come puoi pretendere di avere dialoghi scurrili, grotteschi e pieni di imprecazioni solo perché sono uomini? Toxic masculinity. Comunque alla fine Jude va uno psicologo che tanto bramavi. Cosa succede? … concludo dicendo che secondo me è un libro che merita di essere letto, della fama che ha avuto e che deve essere letto con una certa sensibilità e empatia. Perché non è facile risolvere problemi così. Che non sono irreali perché cose così succedono. Però interessanti le tue critiche, mi dispiace che non sei riuscita a cogliere lo spettacolo che è questo libro.
Ciao Sara, grazie per il tuo commento e per questa opportunità di confronto 😊 Questo è un libro che divide gli animi, e purtroppo ti confermo che, a mesi di distanza, dopo averne parlato con tante persone, ecc... la mia opinione non è cambiata di una virgola 😂 Sui dialoghi, come dici tu, penso che ci sia un problema di resa nella traduzione alla base. Ma, al di là di questo, lungi da me voler aggiungere mascolinità tossica nel libro (ci mancherebbe! 😱), dico solo che per essere un libro con personaggi esclusivamente maschili o quasi non è molto credibile, la mia impressione è stata quella di avere a che fare con creature angeliche che dicono sempre "scusa" e "per favore" e quando si arrabbiano lo fanno per cinque minuti e poi amici come prima. I personaggi non mi sono sembrati molto credibili nel loro modo di esprimere queste emozioni, ecco, a prescindere dal genere. Su Jude che va dallo psicologo, come ho detto nella recensione... Alla buon'ora! Ho dovuto leggere più di 800 pagine perché succedesse, direi che il problema poteva essere risolto molto prima e molto meglio, visto come va a finire 🥲 Non so, non è stato proprio un libro che mi è piaciuto, non ho empatizzato con i personaggi e non sono entrata nella storia, l'ho trovato poco verosimile e forzato in tutto... Ma succede, almeno mi sono divertita a fare la recensione!
@@FedericaLeFreakS per carità, apprezzo questa fiducia nella terapia, che sicuramente aiuta e salva tantissime persone, ma purtoppo altre volte è completamente inutile.
Quello che ho percepito è che i traumi di Jude fossero così profondi e radicati che anche se fosse andato 1 anno o 30 in terapia non si sarebbe salvato lo stesso. Parliamo di un bambino abusato sessualmente da centinaia di uomini, picchiato, tradito, abbandonato, abusato nuovamente. Ci sono persone che non si riprendono per anni e anni e forse mai per molto meno.
Mi vengono i brividi solo a pensare cosa possa passare per la testa di una persona che è stata caplestata per così a lungo in un periodo così delicato come l'infanzia.
Capisco l'ironia ma dire che l'avrebbe risolto semplicemente andando in terapia mi sembra un pensiero un poco superficiale, no offence.
Non si può ironizzare su una storia così e non mi è piaciuto il tuo modo di criticarla. Dici bene: ti manca la sensibilità.
Non so se ridere o piangere per certi commenti che ti accusano di "superficialità". Parlo in generale, a volte diamo per scontato che la nostra personale esperienza nel guardare film o serie tv o leggere sia come quella di tutti gli altri e se non è così, sia che una cosa ci sia piaciuta, sia se la si è detestata, allora l'altra persona per forza di cose non capisce niente.
Per arrivare a dire ciò, penso che di base non ci sia la volontà di sentire un'opinione diversa dalla propria, cosa davvero pessima per svariate ragioni, come l'apertura mentale e lo spirito critico, due cose davvero di poco conto.
Film mentali miei a parte, sono decisamente d'accordo con quello che dici nel video, e lo dice una che con il dramma ci va a nozze. Questo libro al tempo l'ho finito a fatica per quanto l'ho trovato esagerato, molti a cui è piaciuto parlavano del vuoto interiore che questo libro gli ha lasciato, io penso di averlo trovato sì straziante, ma per i motivi sbagliati. In sostanza è stata una grande delusione, o penso che non sarei qui a commentare ahahaha.
Sono d'accordo con te, e non per mia autodifesa, ma perché io per prima tendo sempre a leggere anche libri lontani dai miei gusti proprio per non fermarmi al sentito dire e poter elaborare un mio giudizio critico. A volte sono d'accordo col successo di libri famosi, altre no. Non penso sia una questione di superficialità o profondità, ma di gusti ed esperienze personali, formazione, cultura, sensibilità a determinati temi piuttosto che ad altri. E il mix di questi elementi ci fa sentire il libro in modo diverso, d'altronde a dare vita a un testo siamo noi lettori e lettrici nel momento stesso in cui lo leggiamo e gli diamo un significato, per l'appunto diverso per ciascun* di noi 😊👌🏻p.s. poi ci sono anche i libri oggettivamente brutti, perché c'è anche una valutazione e tecnico-stilistica e santa pazienza, saper scrivere non è un'opinione ma un dato di fatto! 😂
La cosa più assurda di ‘sto libro è che a un certo punto diventano tutti milionari!
Non ci sono donne, non ci sono poveri 😂
È molto americana 'sta cosa
@@fabianavarriale6390 ma basterebbe anche solo uno che fa boh l'impiegato alle poste, l'idraulico, il commesso, niente. In questo universo se sei un imbianchino automaticamente diventi IL MIGLIOR IMBIANCHINO MAI ESISTITO SULLA FACCIA DEL PIANETA e di conseguenza sepolto dai soldi.
Credo che l’esasperazione e la ridondanza del libro siano in parte anche il mezzo per far comprendere meglio l’aspettativa tradita. A me è piaciuto perché tutti i personaggi che non siano Jude (che poi possono essere visti come marginali o meno) in realtà svolgono perfettamente la loro funzione nella storia, perché viene data la loro prospettiva su questo protagonista distrutto ed irrecuperabile. Nessuno di loro capisce, nemmeno willem (che concordo è un semplicione irritante per la maggior parte del libro). Però quello che Jude è viene messo in chiaro fin dall’inizio del libro in realtà, e le mille pagine che seguono non sono che le proiezioni e le aspettative che gli altri personaggi hanno su di lui. Jude cerca in tutti i modi di conformarsi a questa vita che loro gli dicono essere fantastica e che ora ha tanto da offrire, ma la recensione tralascia il passato ultra violento e traumatico di questo poveretto, che non è mai esistito per se stesso ma sempre in funzione di altri. Altri spesso egoisti a mio avviso: nell’infanzia/adolescenza è sfruttato da adulti palesemente problematici, e nella vita adulta non fa che cercare di lasciarsi alle spalle questa visione cercando di riempire le categorie che gli altri definiscono. Perfino Harold, esiste solo come padre, ma non solo in funzione a Jude, proprio la sua presenza nel libro. È ovvio che è una visione stretta, lui avrà sicuramente fatto altro nella vita, ma è su questo che definisce se stesso, ed è la ragione per cui si avvicina a Jude in primo luogo. Per il resto il libro può piacere o no, ma secondo me la superficialità, gli errori (anche quelli di Andy che secondo me avrebbe dovuto smettere di seguire Jude nel momento in cui il rapporto è diventato amichevole) le ricadute continue, sono parte di un libro che non vuole essere utile, non vuole e non deve dare soluzioni, ma rappresenta il prolungamento contro ogni pronostico di una vita che se non fosse stato per tutti gli altri (e la loro totale incapacità di capire il vuoto del protagonista) si sarebbe conclusa molto prima per Jude.
E poi per quanto riguarda l’assente, ovvero la terapia. In realtà la terapia a questo poveretto viene consigliata da chiunque, ma Jude non è solo “vittima” è un bugiardo seriale. E per lunghi periodi di tempo riesce a far credere a più personaggi di star migliorando. Poi migliorando da cosa? Praticamente nessuno di loro sa cosa questo personaggio ha vissuto nella vita, come possono consigliargli qualcosa per un problema che lui nascondere ferocemente da una vita? Willem lo costringe alla terapia quando sa, e gli altri personaggi, Andy per primo, spesso si muovono in tal senso. Tu dici tardi e hai ragione, ma riescono a muoversi solo quando i sintomi di questo grave disagio psichico non diventano innegabili anche sullo stato fisico. Che poi ci sia della negligenza perché come dici molti di loro chiudono un occhio più volte è vero, però anche qui secondo me ha a che fare col profondo desiderio che chiunque di noi ha di credere alle persone che ama quando dicono che faranno il lavoro necessario per migliorare. Aggiungendo a questo che secondo me è comprensibile anche il loro avere quasi volutamente il prosciutto sugli occhi perché non vogliono credere a) che una persona che tanto amano possa aver subito un trauma simile e b) che questo trauma sia così grande da essere palesemente incurabile. Ma palesemente incurabile per Jude, per il suo modo di essere, il suo carattere ecc, non certo per chiunque abbia vissuto esperienze simili.
sono totalmente d’accordo con te
Ci ho messo mesi per terminarlo. Non sono un grande lettore ma allo stesso tempo volevo conservarmelo un po’ per volta. Mi dispiaceva arrivare alla fine.
Sono in disaccordo su molte cose che hai detto nella tua recensione ma di certo non ti condanno o insulto per questo. Sono gusti!
Io l’ho amato, ci sono entrato dentro e non è vero, sempre secondo me, che non lascia spazio al lettore di metterci del suo. Io ci sono riuscito eccome, ahimè 😢
Ho amato tantissimo i personaggi di Willem e Harold. Due persone di estrema generosità e cuore. Harold e Julia mi hanno ricordato un pochetto i miei genitori.
❤
Ciao Federica, mi daresti dei titoli di libri scritti da te, dei saggi di critica letteraria o altro in modo da capire come si scrive un libro? Non ti conosco e mi piacerebbe approfondire la tua conoscenza.
Ah scusa devo aver capito male io, non sapevo che per poter esprimere un parere su un libro letto servisse aver scritto saggi di critica letteraria! Però se vuoi ti mando il mio CV così dormi meglio 😘
sono SUPER d’accordo e, anzi, finalmente ho trovato qualcuno che la pensa come me! La dimensione corale, che poteva essere interessante e offrire diverse prospettive, è stata completamente abbandonata. A un certo punto sembra veramente solo voyeurismo del dolore! Secondo me una precisa operazione di marketing: la tragedia vende e, infatti, ha venduto. Inverosimile, impossibile empatizzare con il protagonista
Grazie del commento, a leggere tutti i commenti ogni tanto penso di non averci capito niente di questo libro, ma poi mi ricordo che non sono sola 😅 Le cose sono due: o non ci abbiamo capito niente in tanti, oppure anche noi abbiamo le nostre buone ragioni per dire che non ci è piaciuto!!!😂😂😂
@Giulia-hy8jmio pure l’ho trovato veramente quasi comico alla fine!!!! cioè è veramente incredibile e, anche se fosse credibile, l’ha messa proprio male
Ciao Federica hai espresso con molta maggior efficacia di quello che sarei riuscito a fare io quello che penso di questo libro. Ritengo di avere una buona dose di empatia e mi capita di versare qualche lacrima anche se ho 55 anni e sono 195 per 108 kg. Ho trovato troppo eccessivi gli accadimenti e sinceramente bastava molto meno per rendere i traumi patiti più credibili. Sono un pò più generoso su Willem ma se dovessi descrivere gli altri 2 personaggi sarei in grande difficoltà. E' ben scritto ma di certo non lo consiglierei vista anche la mole.
Mi rendo conto che questa recensione era più che altro uno sfogo, vista la frustrazione data dalla lunga lettura, ho sparato a zero e ne sono consapevole, anche se mi sono divertita a farla! 😜 inutile dire che ci mi/ci accusa di mancanza di empatia solo perché non ci piace lo stesso libro lascia il tempo che trova... i libri che mi commuovono e mi toccano sono ben altri, uno dei miei preferiti è Anna Karenina, che in quanto a lunghezza e drammi non ha nulla da invidiare a questo 😂. I libri davvero belli sono quelli che ti avvicinino a esperienze molto lontane da te e ti portano dentro il dolore altrui anche senza averlo mai sperimentato direttamente, e soprattutto senza forzature. Ma questo (almeno per me) può succedere solo quando si mantiene una certa verosimiglianza e spontaneità, altrimenti mi sembra tutta una gran presa in giro e si rompe il patto di fiducia autore/lettore... 😅
Mi trovo particolarmente in disaccordo con le tue parole. Non per forza si devono fare video recensioni su quello che si legge. In special modo se si è letto con tanta superficialità avendo l'unico fine e scopo quale quello di non sforzarsi minimamente di capire e entrare in contatto con la storia letta restando della propria cocciuta e cieca opinione. Ogni storia letta dovrebbe servire ad arricchirci, da questo tuo video noto soltanto che pecchi di presunzione dato che, secondo te, hai addirittura smascherato l'autrice colpevole di averti manipolato a farti provare delle emozioni: ma allora che lo leggi a fare un libro? Era il primo video del tuo canale in cui mi imbattevo, di certo non mi viene voglia di vederne altri. Scusami se sono stato brusco, ma dici cose estremamente imprecise, generiche e approssimative.
Anche io mi trovo in disaccordo, magari non era neanche il genere di libro adatto a lei ma anche io ho notato una certa superficialità da come ne parla.
È un libro molto molto profondo in realtà ,ma non è adatto a chiunque
@@ghtggfdrthutjxxx2031 esattamente, proprio così
@@ghtggfdrthutjxxx2031 ecco, io più che profondo l'ho trovato forzato, continuo a ribadirlo. Sicuramente non era adatto a me perché non mi piacciono le storie strappalacrime e questo anche te lo confermo, ma ho voluto dargli comunque una possibilità visto che se ne parla così tanto. Non penso di averlo letto superficialmente perché ne ho analizzato qualsiasi aspetto e secondo il mio parere ci sono tante cose che non funzionano, è un libro che si basa sul sensazionalismo più che sulla sostanza. Ma questa è solo la mia opinione, non capisco perché debba essere considerata superficiale solo perché dico che non mi è piaciuto qualcosa che a voi invece è piaciuto tanto. Poi ho voluto alleggerire il video calcando un po' la mano su certi aspetti, sennò sai che palle mezz'ora di recensione serissima su un libro triste e che per di più neanche mi è piaciuto 🥲
Ma scusami, quindi questo libro mi deve piacere per forza e se non mi piace è solo perché sono superficiale? 😱 Ho fatto una recensione di mezz'ora analizzandone qualsiasi aspetto in modo dettagliato, a me anzi sembra di averlo letto con molta attenzione e comunque continua a non piacermi per tutta una serie di validi motivi che ho spiegato 🤔 Ad ogni modo non avevo alcun parere precostituito, l'ho letto pensando che mi potesse piacere e così non è stato, non è che c'è molto da cambiare opinione. Ho fatto il video per avere uno spazio di confronto, quindi se vuoi parlarne ci possiamo confrontare, ma non è che devi venire qui a dirmi quali video fare o non fare sul mio canale solo perché la pensi diversamente 🙃
@@FedericaLeFreakS si ma di certi argomenti hai parlato in modo superficiale. Ci sta che non ti sia piaciuto il libro solo stai un po' più attenta al modo in cui ti esprimi la prossima volta
Critiche costruttive a questa recensione:
1- Non è assolutamente vero che i personaggi "secondari" sono una tappezzeria, non saranno caratterizzati come Jude ma sai sin dall'inizio come inquadrarli, sono sempre coerenti a se stessi e la loro introspezione è ad un livello che é più che sufficiente per far girare la storia.
2- da persona che ha tra le proprie amicizie una persona affetta da bipolarismo e autolesionismo, mi fa infuriare da morire questa superficialità con cui si pensi sia il modo giusto di avere a che fare con persone che hanno queste problematiche.
Ste espressioni alla "prendetelo e fategli fare un TSO" come se fosse un cane da portare dal vet é di un irrispettoso e di un superficiale sconcertate, queste persone non sono oggetti resi tali dalla loro condizione e che quindi puoi gestire come credi, hanno una dignità, hanno dei desideri e nel 99% dei casi creano questi rapporti di codipendenza perchè hanno paura del baratro, e non è ASSOLUTAMENTE facile o scontato fargli capire quale sia il percorso giusto senza peggiorare la situazione e perderli, quindi per piacere, se non ci siete passati, ste espressioni infelici risparmiatevele.
Sono bipolare e ho sofferto di autolesionismo, smettiamola di romanticizzare queste cose per favore, vi prego, abbiate pietà di noi e finitela di trattarci come delle vittime invertebrate. Soprattutto ricordiamoci che sono situazioni sì pregne di difficoltà ma anche di enormi contraddizioni, chi soffre di patologie mentali non è in automatico un'anima bella eh. E non è assolutamente facile avere a che fare con chi ne soffre, crea enormi problemi a tutti (unica cosa che ho abbastanza apprezzato del libro, si percepisce la sofferenza di chi sta accanto a questa persona), solo che è veramente troppo facile parlare di cose come queste portando sempre tutto all'estremo. Trovo anche abbastanza offensivo presumere che un libro che tratta temi di questo tipo non è piaciuto per una mancanza di sensibilità o perché non si sono vissute queste cose. Magari il libro è semplicemente mediocre.
A chi lo ha apprezzato consiglio vivamente la lettura di Canne al vento di Grazia Deledda. Parla di tutt'altro, ma è un buon esempio di romanzo scritto bene.
Si può dire tutto di questo libro, ma nulla sulla scrittura. Non si può definire brutta la scrittura di Yanagiahara o che sia scritto male 😅
hai espresso esattamente i miei pensieri riguardo questo libro, finito un’ora fa! sono contenta di non essere l’unica ad aver trovato tutto quasi ridicolo, al limite del grottesco. bellissima recensione, con tanta ironia! iscritta
Anche io sono contenta di non essere stata l’unica a non averlo apprezzato granché 😂👌🏻 grazie dell’iscrizione ❤️
Io l’ho letto e mi è rimasto nel cuore. Credo tu non abbia assolutamente capito il senso di questo libro , e i tuoi commenti denotano superficialità
"Non c'è nulla di più deleterio di una donna bella consapevole di essere bella", diceva il mio professore di italiano negli anni in cui sparare queste frasi in classe non provocava levate di scudi contro il presunto sessismo dell'affermazione 🙃
Detto questo, appena terminata la lettura di questo romanzo mi è riaffiorata questa frase che il prof mi disse per criticare il modo in cui gigioneggiavo nei temi, per il gusto di dimostrare che ero più brava degli altri nella scrittura. Bontà sua.
L'autrice è davvero brava e non fa voltare pagina senza dimostrarlo, ma alla.fine questo trasforma il libro in un esercizio di scrittura creativa di altissimo livello e nulla più, secondo me.
Nessuna profondità, nessuno spessore, nessuna introspezione; lo so che sembra strano dirlo a proposito di un testo che muove molti lettori alla commozione e all'empatia, ma a me è risultato essere una sorta di compendio benissimamemente scritto di dolori e accanimenti.
Non mi va di giudicare la credibilità delle diverse sfighe capitate a Jude, thats life purtroppo. Ma mi permetto di criticare l'assoluto piattume nello stile comunque ricercato e armonioso della scrittrice. Paragonato ad altri romanzi, anche più brevi, sulla vita (mi viene in mente Stoner, un libro di grande impatto emotivo nel quale di fatto non succede quasi nulla), questo mi è sembrato molto didascalico, come hai ben detto, unidimensionale, esasperato e alla fine, purtroppo, grottesco (come hai ribadito).
Detto questo, massimo rispetto per chi lo ha amato anche perché è comunque una lettura di buon livello.
90 minuti di applausi! 👏🏻👏🏻👏🏻 Hai espresso in modo molto più "polite" diversi concetti con cui concordo pienamente, grazie per avermi fatta sentire meno sola e incompresa 😂👌🏻
Totalmente in disaccordo! È un libro che va capito, la dipendenza dal dolore è la punta dell’iceberg. Ma ovviamente de gustibus
Mah oddio, sul "capito" non lo so, non mi sembra che abbia dei livelli di lettura occulti, è tutto molto cristallino (anche perché in 1100 pagine vorrei vedere che resta anche del non detto). Penso che più che altro sia un libro che smuove sentimenti profondi, quindi vada "empatizzato". Cosa che nel mio caso non è avvenuta, che posso farci? I gusti personali sicuramente incidono molto e questa è l'unica cosa che conta quando si legge 😊
Io sono arrivata a 150/200 pagine in un mese con MOLTA difficoltà...
Non mi sono sentita di obbligarmi a finirlo solo per le recensione che mi hanno indotto a prenderlo. Ho lasciaro stare !
Hai mai considerato quanto sia difficile aiutare una persona che non vuole essere aiutata? Proprio perché non è un bambino di 5 anni, come hai definito Jude, nessuno può obbligarlo alla terapia. LO avrebbero potuto portare, questo si, dove Jude avrebbe sarebbe 45 minuti, per poi non tornare mai più, ma interrompere l'amicizia. E cosa rimaneva agli altri poi? Restare da parte e pedinarlo?
Per il resto, anche io sono d'accordo sul fatto che il personaggio vero è Jude. Poi Willem, JB e Malcolm. Delle loro vite si è parlato all'inizio, descrivendo le loro origine, e così già facendo capire qualcosa di loro. Poi Malcolm l'abbiamo visto occasionalmente, JB una parte abbiamo letto, ed era profonda e lo definiva molto bene , e non erano i suoi quadri a farlo. Tutto ciò perché se non parli delle relazioni amorose personali di ognuno, ti rimane il lavoro. Alla fine, non siamo quello che facciamo? Un pò il nostro lavoro ci definisce, soprattutto se è quello che amiamo (ovviamente). Non credi?
Comunque anche io faccio parte di quelli che non ha pianto. Solo una volta, ed era per una cosa bella (Parte di Harold e Julia). Avevo letto tantissimo su quanto facesse soffrire e piangere.. Ma anche se non ho pianto, non sono delusa. E' un libro di dolore. E fa male leggendolo, figurati a vivere una persona come Jude. Per tutta la lettura comunque pensavo, che Jude è un mancato assasino, era quello suo destino (o morire da giovanissimo).
D’accordissimo, a parte quell’”indulgiare” che mi ha fatto un po’ male al cuore.
Da lettore che ha amato questo libro, ero curioso di ascoltare il punto di vista di qualcuno che non lo avesse apprezzato. Non ho riscontrato nulla di esagerato nelle vicende narrate, nemmeno in quelle di Jude e, soprattutto, in quelle relative al suo passato, che non trovo per nulla inverosimili. Il romanzo è un’autentica tragedia e, in quanto tale, la sua impostazione è dichiarata quasi fin dal principio (dico quasi perché dalle prime pagine sembra una storia sull’amicizia, e in effetti lo è, ma è molto riduttivo) e ciò che segue lo conferma in quanto a un certo punto diventa piuttosto chiara anche l’ineluttabilità del finale.
Non sono per nulla d’accordo sulla scarsa caratterizzazione dei personaggi, anzi, dal mio punto di vista la Yanagihara è riuscita a darne dei ritratti molto vividi e la stessa cosa vale per i luoghi, cosa che ho apprezzato particolarmente di questo libro. Avrei solo desiderato qualche pagina in più dedicata a Malcolm, un personaggio che mi aveva incuriosito ma del quale, tutto sommato, viene detto poco.
Per il resto, è certamente una storia che richiede molta sensibilità e molta empatia per poter essere apprezzata, cosa che ne fa un punto di forza e di debolezza allo stesso tempo, ed è anche il motivo per cui non lo consiglierei certamente a tutti.
Al di là del gusto personale, credo che il confronto sia sempre utile, perciò complimenti per il modo in cui hai esposto le tue argomentazioni. 😊
🎉🎉 Io l'ho lasciato dopo un centinaio di pagine perché avevo già capito dove andava a parare..😅( TROPPE LUNGAGGINI GIÀ A INIZIO LIBRO .CAVOLO)
INVECE,.
Posso sapere in poche parole la tua RECENSIONE su MILLE SPLENDIDI SOLI?!
Ciao 😊 ho trovato il tuo video tra i suggerimenti e l'ho guardato subito.
Io ho amato questo libro, tanto da diventare il mio preferito di sempre.
Comprendo le tue argomentazioni e le rispetto. Il mio personaggio del cuore è Willem che mi è arrivato moltissimo, anche più di Jude volendo. E trovo che la sua presenza sia necessaria per lui. Malcolm e JB sono meno narrati, ma hanno il loro spazio iniziale e nel corso della vicenda; come affermi, sono funzionali a Jude e quindi passano in secondo piano, ma non per questo meno importanti.
Sui dialoghi concordo, soprattutto quelli in cui emergono gli slang americani, mentre mi sono piaciuti molti quelli più intensi e sentimentali perché li ho visti come indagine ulteriore dei personaggi.
L'unico che si ribella all'autolesionismo di Jude è Willem, non a caso quelli passati con lui sono gli anni felici. Viene nominata la terapia psicologica da Anna, l'assistente sociale che lo salva, ma attraverso l'espediente del dialogo. Jude è consapevole di aver bisogno di aiuto, ma lo rifiuta e continua il circolo vizioso di dolore.
Anch'io sono una di quelle persone che ha pianto 😅 ma nelle ultime 200 pagine perché è lì che è emerso il mio vissuto e sono crollata. Per il resto, è un libro che fa soffrire, ma non piangere. Penso sia corretto il tuo fare un passo indietro ed è quello che ho fatto anch'io di fronte a troppo dolore e a troppo senso di colpa per non farmi travolgere (anche se alla fine ho ceduto).
Mi è piaciuto molto il tuo video😍 proprio per avere un confronto con chi non ha amato il libro.
Condivido pienamente ogni singola parola!
Una persona che dice "Gli altri personaggi sono delle macchiette DOVE viene definita a sommi capi la storia personale", perdonatemi, ma che competenze ha per criticare la scrittura della Yanagihara? Ma dai!
Sono in disaccordo su metà delle cose, ma vorrei rispondere solo al punto in cui l'hai accomunato a Twilight (e io quella saga non l'ho mai vista, mi riferisco al punto che hai citato).
Jude è restio a dare la sua fiducia a chiunque, lo dimostrano i suoi dubbi eterni sulla buona volontà di Harold.
L'unica persona al mondo che ha amato veramente e di cui si è fidato ciecamente era Willem, e anche se costretto, a lui era riuscito a raccontare l'origine dei suoi traumi, e insieme hanno cercato (tentato?) di affrontarli. Willem gli era rimasto accanto come nessuno mai nella vita. Infatti ad un certo punto dice "Harold ha avuto suo figlio solo per cinque anni, io ho avuto Willem per oltre trent'anni".
Niente e nessun rapporto era paragonabile a quello che legava loro due.
Jude già era mentalmente instabile, per certi versi, ma quando Willem è morto è caduto nel baratro più totale. Lo imbottivano di farmaci perché aveva tentato di nuovo il suicidio ed era distrutto dal non avere più il suo pilastro accanto a lui, Jude ne cercava la presenza attraverso le sue foto, i suoi film, mandava giù farmaci a iosa per rivederlo nei suoi sogni, lo cercava nei suoi vestiti e infine attraverso il profumo. Da lì la frase che hai citato, ovvero che avrebbe voluto far ricreare il suo profumo e averlo sempre con sé.
Certo, potrebbe suonare stonata e cringe come frase, ma era il suo modo di reagire. Impossibile riportarlo in vita, perché non cercare di avere almeno qualcosa di suo che potesse ricordarglielo in ogni momento?
Queste fantasticherie di Jude probabilmente sono le uniche cose che non gli si dovrebbero recriminare, nel fragile stato mentale in cui si trovava in quel momento.
Ps. Jude non mi piace come personaggio. L'unico per cui ho provato vera empatia è stato Harold!
Ma io l'ho capito il libro, questo non toglie il fatto che comunque non mi sia piaciuto 🤷🏻♀ se il problema fosse stata solo quella frase non avrei fatto un video intero per analizzare tutte le cose che non mi sono piaciute... e quella frase resta comunque super cringe 🥲 comunque tra tutti anche io devo dire che l'unico personaggio che mi è piaciuto è stato proprio Harold!
Se solo ti fossi informata dopo aver letto il libro, cosa che consiglio a tutti i lettori così da chiarire concetti del tutto non compresi come nel caso tuo, avresti capito che era tutto voluto. La stessa autrice ha affermato che è una storia “surreale”. Voleva che fosse tutto troppo, per creare così un iperbole del dolore. Molte volte ci capita di leggere un libro e dire “ma si, io ne ho passate peggio” questo libro è stato fatto a posta per non fartelo dire, per metterti a confronto col dolore che provi tu. Altri dicono che i personaggi sono tappezzati e un po’ senza senso e mi spiace dirlo ma, mi dimostrate che forse le vostre capacità di lettura sono un po’ limitate. Tutti i personaggi fanno quello che fanno per una ragione coerente. L’esempio di Harold che ha perso un figlio, e quindi si prende Jude sotto il braccio. Così come willem che ha perso suo fratello disabile e adesso vuole accudire Jude, altrettanto disabile. Tutto ha un senso. Quello che posso dire è cercate informazioni e video dopo aver finito un libro, o recensioni dell’autrice, così da evitare recensioni con critiche prive di fondamento :) ❣️
Eleonora, qui l'unica limitata mi sembri tu: non accetti il parere altrui e insisti a tutti i costi sul fatto che se agli altri non è piaciuto è "perché non l'hanno capito". Ma potrò rivendicare il mio sacrosanto diritto da persona che ha due lauree, prima in lettere e poi in editoria, che ha lavorato in casa editrice, che legge 50 libri all'anno, di dire che UN LIBRO NON MI È PIACIUTO? Che pesantezza.
tutto rispetto per la tua recensione e la tua opinione ma a mio parere hai sbagliato le aspettative. Il titolo del libro è “una vita come tante”, e come descritto dal titolo il libro parla di “una” vita come tante. La scrittrice ha fatto un focus progressivo sulla vita di un gruppo di persone raccontando la loro infanzia e le loro passioni (che altro appunto a mio parere descrive davvero tanto del carattere di una persona anche una semplice pennellata di un dipinto e non andrebbe trattato con la superficialità che dai te in questa recensione) per poi fare un focus molto stringente sulla vita di Jude e sulla sua piccola realtà. Mi trovo in enorme disaccordo anche sull’appunto sui dialoghi che va in contrasto con la tua opinione sulla sua buona abilità di scrittura. Mi trovo in disaccordo anche su ciò che dici riguardo al modo di trattare Jude attuato dai coprotagonisti, il fatto di mandare in terapia una persona adulta che ha sei proprio pensieri, un proprio passato e carattere non è per nulla scontato. Il libro cerca di raccontare dei traumi di un ragazzo che crescendo nell’effettivo non ha la possibilità di liberarsi con nessuno se non dopo i 40 anni.
Sinceramente penso che la tua recensione sia molto superficiale, non starò qua a criticare nessuno ne insultare, non sono questo tipo di persona, ma non mi trovo per nulla d’accordo.
secondo me non hai compreso bene la difficoltà nel trattare una persona con dei seri traumi che fatica a rappresentare in modo esplicito le proprie emozioni. I dialoghi ricchi di parolacce enfatizzano un linguaggio colloquiale che ti mette in diretto contatto con una possibile realtà in cui di certo non tendi a parlare dicendo “perdindirindina” o altre cazzate del genere. In sostanza non ho voglia di continuare a scrivere ma mi sembra che il contenuto di questo video sia sinceramente pieno di superficialità e commentini ironici che sviano la possibilità di avere un confronto ed un’opinione seria
Dato che mentre sto scrivendo ascolto il video ci tengo anche a precisare che non puoi portare delle prove alla tua tesi utilizzando 4/5 dialoghi in un libro di 1100 pagine, completamente slegati da tutto e questo dimostra ancora di più il fatto che stai facendo una recensione priva di qualunque logica. In ogni caso ci sta che ognuno abbia la propria opinione, mio parere dovessi andare contro le idee di migliaia di persone un’altra volta (tutto rispetto e giustissimo) fallo seriamente e senza questi commentini ironici privi di senno che portano molto più facilmente ad una possibile critica, MIO PARERE
Si vede il rispetto che hai per la recensione e le opinioni diverse dalle tue da questo commento pieno di rancore, amarezza e negatività. Del resto cosa aspettarsi da una persona a cui piace un libro con più di mille pagine piene di tutta la negatività possibile immaginabile?
Sai,la cosa che mi turba di più è che in un,epoca di dolore e follia come questa,anziché ricercare occasioni di letizia e serenità si ricerchi conferma del terribile mal di vivere. Col cavolo che leggerò questo libro,se voglio esercitare empatia e sensibilità c'è in giro un sacco di gente che ha bisogno.
Non penso che lo scopo dei libri in generale sia quello di regalarci letizia e serenità, in questo caso è proprio il libro in sé che non mi è piaciuto 🤣 non voglio condizionare nessuno comunque nella scelta di leggerlo/non leggerlo, il confronto è la parte migliore anche se si è in disaccordo! 😄
@@FedericaLeFreakS secondo me i libri hanno anche una finalità educativa e formativa. Hai ragione,ognuno sceglie per sé in base alla propria coscienza ma credo che in questo periodo recuperare speranza,forza e serenità sia importante. E che gli scrittori,in questo senso,abbiano una grande possibilità.
Su alcune cose sono leggermente d'accordo, la scrittrice usa una tecnica furba per farti entrare i personaggi, su alcuni fatti e sentimenti rimane per pagine e pagine ma su altri molto importanti li tralascia. Se fosse stato scritto da un uomo non so se mi sarebbe piaciuto nella stessa maniera e l'assenza di figure femminili è incomprensibile, si c'è l'assistente sociale ma la fa rimanere sullo sfondo. Sui personaggi che vengono definiti attraverso il loro lavoro non mi trovo d'accordo, a New York è l'ambizione che definisce le persone e il successo lo si raggiunge fondamentalmente con il proprio lavoro, mi è venuta in mente che è un libro newyorkecentrico. Sull'esagerazione dei traumi e del dolore e sull'impossibilità di salvarsi presumo che dipende dal grado di ottimismo/pessimismo che abbiamo. Comunque dopo averlo letto mi sono andata a leggere qualcosa sulla pedofilia, ci sono storie molte simili, nella vita reale un bambino rapito per essere abusato viene ucciso. Si leggono cose impressionanti, abusi che segnano talmente tanto che forse nemmeno la terapia può sanare.
Grazie per il tuo commento e per questo confronto 🤗 probabilmente sono stata eccessivamente ottimista nello sperare che la terapia potesse risolvere tutto, ma questo libro mi ha portato veramente all'esasperazione! Confrontandomi con tante altre persone ho capito anche la valenza di New York e del mio punto di vista "limitato" perché esterno a quella cultura, che non mi ha di certo aiutato a empatizzare né con personaggi né con i dialoghi 😥 resta comunque che il libro non mi è piaciuto, ma sicuramente il confronto mi ha fatto capire perché tante persone l'hanno amato 😄
Mi mancano 190 pagine. Ma è da un bel po' che mi domando come mai l'hanno osannato tanto questo libro. Per carità non lo condanno tutto eh, anzi un po' mi piace pure . Ma non è sto capolavoro che si dipinge ecco.
Quando cerchi di imitare Ilenia Zodiaco ma fallisci miseramente:
La imito perché sono donna e faccio una recensione? 🤔🤔🤔
@@FedericaLeFreakSNo, Ilenia ha una serie chiamata "libri di melma", guardando il tuo video mi è venuta subito in mente lei. Il tuo modo di parlare e i termini che usi sono la esatta parodia di Ilenia. I dettagli di questo video nel loro insieme danno la percezione che tu abbia voluto imitare Ilenia Zodiaco, magari perché la ammiri e vorresti essere come lei.
@@rogersmith1744 ma no dormi tranquill*, conosco Ilenia, la apprezzo come content creator, ma io faccio tutt'altro e non era assolutamente mia intenzione imitarla 😄 il modo di parlare e i termini che uso sono solo frutto dello sbrocco enorme che ho avuto leggendo questo libro!
...e su "cambiare l"acqua ai fiori?! 😅 "
Ah quanto mi sta piacendo la tua recensione. L'ho letto in inglese, quindi il cringe dei dialoghi l'ho evitato in parte, ma secondo me a little life = too much suffering, too many pages.
Recensione terribile. Poco veritiera perché approssimativa.
Credo che oltre non riuscire a empatizzare, se avessi vissuto anche una minima parte di quello che ha vissuto il protagonista di certo non avresti riso.
E un' altra cosa: sembra strano ma le persone spesso quando il problema è evidente stanno ferme. Purtroppo è così.
Totalmente d'accordo su tutto soprattutto su Andy l'ho mollato e ripreso non so quante volte ma penso di essere arrivata al limite perché alla prossima stronzata che leggo lo brucio..
Brava! Se lo dovessi descrivere, questo è un libro di gente che si scusa.😂 che spreco di tempo. A dire la verità non l’ho trovato neanche struggente, perché proprio quando Jude si trovava nei guai, la narrazione a mio avviso è troppo didascalica, forse perché sono abituato a letture molto più truci. Penoso poi quando ha gli incubi e si sogna le iene.
No va beh..ho appena finito. Davvero non ho parole. Sopravvalutato e ridicolo..a un certo punto grottesco, inverosimile e ridicolo
Questo libro è bellissimo! Il tam tam che ne ha fatto un best seller e un caso letterario purtroppo lo ha presentato come un libro per tutti, laddove in pochi possono capire quello che ci sta dietro. A little life è un libro molto profondo, al di là della caratterizzazione dei personaggi, delle dinamiche e della tecnica narrativa, semplicemente perché condivide qualcosa con il lettore che sa, gli altri giudicheranno soltanto quello che vedono in superficie e bla bla bla...
Mio momento preferito del libro: il finale.
Le mie esperienze traumatiche, oltre che la lunghezza, mi fanno desistere dall'acquistate 'sto libro. Ho letto la trama e mi pare pregno di crudeltà gratuita nei confronti del protagonista. Non mi sembra che l'autrice sia una survivor, forse per questo le manca il tatto adatto
Non credo che si debba per forza essere reduci da esperienze traumatiche/abusi per acquisire il diritto di scriverne. Tuttavia bisognerebbe dare al lettore l'illusione di sapere di cosa si sta parlando, mentre l'autrice molte volte mi ha dato l'impressione di aver appena immaginato una scena di violenza con estrema ingenuità e superficialità e di averla messa su carta. Quindi se hai familiarità con certe situazione ti sconsiglio di leggerlo, perché credo che ti sentiresti come se non si fosse dato il giusto peso a quell'esperienza traumatica (mi riferisco soprattutto alla parte finale della storia di Jude, diciamo "medico" e "macchina"). Detto questo l'intento dell'autrice è dichiaratamente quello di creare un'iperbole della sofferenza umana, una metafora se vogliamo, e non quello di attenersi al realismo, sono scelte narrative che possono piacere o non piacere.
Ciao! Ho finito di leggere il libro proprio mezz'ora fa e devo dire che mi ritrovo nel punto in cui hai detto che alcuni punti non aiutano a darci un'immagine migliore personaggi, anche se a dir la verità a me sono piaciute, sono d'accordo
sicuramente io non sono un'amante delle descrizioni lunghissime e piene di dettagli, ma questo (come anche tutto il resto d'altronde) è un giudizio assolutamente personale 😊. A molti altri lettori e lettrici il libro è piaciuto proprio per questo aspetto, come giustamente dici anche tu. Grazie per il confronto!
SPOILER!!!
Non so a voi, ma a me è dispiaciuto un sacco che la storia di Malcom non fosse sviluppata. Malcom poverino se lo sono proprio dimenticati e in uno dei pochi momenti quando rientra finalmente in scena muore con Willem e viene dimenticato di nuovo. Alla fine il povero Malcom viene sfruttato per fare le case dei protagonisti e morire. Questo è stato il suo ruolo nel libro
@@tuamadre8792 ahahahah l’ultima frase mi ha fatto morire 😂😂😂 è proprio così, lui non fa altro alla fine… per questo dico che dei quattro protagonisti alla fine l’unico sviluppato in modo decente è Jude, gli altri sono poco più che accessori, un peccato.
Grazie per la recensione! Rischiavo di buttare oltre 20 euro, e chissà quanti giorni di lettura... In ogni caso, non capisco che intendi per libro scritto molto bene quando i dialoghi sembrano essere ridicoli, i personaggi inconsistenti, la ragionevolezza della trama discutibile.
L'ho amato.
Fine.
Non é una lettura facile, è un libro davvero triste. Però è vero che gli altri personaggi non sono protagonisti, forse è la sinossi del libro che viene scritta male, perché l'unico vero protagonista è Jude, gira tutto intorno a lui. E comunque si ti fa incazzare per la mancanza di terapia.
Esatto...ben scritto...grande padronanza ..ma sono d'accordo con te su tutto!!!
mi fa piacere, grazie del commento 😁
Per fortuna e' una vita come poche!!
Pe so che tu sia sicuramente un BUONA LETTRICE👍 QUINDI.... NON LO LEGGERÒ 😂😂😂😂
Esistono, purtroppo, comportamenti irrazionali, illogici ed autolesionistici in rapporto ad eventi traumatici. Da questo punto di vista, l’epilogo è ahimè anche realistico. Quindi nessun problema se Yanagihara decide di non far prevalere il (per me amatissimo) lieto fine. Ma c’è comunque costante per tutto il libro un senso un senso di irrealtà, di essere oggetto passivo di una tecnica di scrittura più che delle reali intenzioni di fare letteratura. Che sempre finzione è, ma quando sgorga autentica dalla mente e dai sentimenti dell’autore, riesce ad emozionarti nel profondo, riesce a farti sentire vivi i personaggi. Questo non mi è accaduto in questo romanzo e sono stato contento ed in insieme impressionato di ritrovarmi quasi per intero a condividere in toto quello che hai espresso (scusami per il tu). Contento perché pensavo fosse una mia mancanza di sensibilità o peggio, pregiudizio verso un certo tipo di scrittura femminile, ma è la stessa non sintonia che provo con Baricco ad esempio. Impressionato perché cercando di confrontarmi con altre recensioni ed impressioni su questo libro ho trovato la tua che si sovrappone quasi completamente a quanto pensavo. Impressionante quindi la precisione di Google/RUclips nel sottopormi un video che dire appropriato alla mia ricerca è dir poco. Tuttavia va detto che se siamo qui a parlarne è perché il libro a suo modo funziona, anche se ci ho messo molto più di una settimana a finirlo non solo perché da altre faccende preso, ma perché pericolosamente vicino al punto di abbandonarlo. Va anche detto che descrive molto bene il sentiment, il mood ed il modo di vivere e pensare americano. Tremenda la battuta (anche se era solo una battuta/iperbole) su “che ci frega della gente che non vive a Londra, Tokio o Berlino”. Poi un altro cliché, il luogo, ancora una volta New York, certo magnifica, eccessiva, cuore pulsante del mondo ma vorrei un libro che mi confermasse sia altrettanto interessante e degno vivere anche in un piccolissimo, sperduto, noioso paese di provincia. I dialoghi da questo punto di vista dimostrano banalmente che ogni mondo è paese, cosa che lo rende verista ma non certo alla maniera di Verga e De Roberto, ma molto vicina alla realtà statunitense. Brillante, vincente ma senza i dubbi e le profondità dell’anima europea, non a caso spesso irrisa dagli americani. Comunque chapeau alla Yanagihara, effettivamente ci ha portato in qualche modo a New York, sia pure per assistere impotenti ad un …….
A me questo libro tutto sommato è piaciuto, penso principalmente per la scorrevolezza e la vicenda di per sè coinvolgente. Ho trovato però che l'autrice non abbia avuto alcun rispetto per il personaggio di Jude, facendogli vivere un dolore perpetuo. Non era assolutamente necessaria tutta questa drammaticità e, se avessi saputo cosa sarebbe successo, mi sarei fermata prima di pagina 900. Secondo me, in seguito alla vicenda che più mi ha sconvolto e che capita proprio in quelle pagine, il romanzo non ha più senso. L'autrice avrebbe dovuto fermarsi sicuramente prima, risparmiando dolore ulteriore a Jude e fatica a noi lettori.
Io invece trovo tanto cringe il tuo atteggiamento nei confronti del romanzo da te preso per i fondelli. Io allora mi chiedo perché mai una persona dovrebbe leggersi più di mille pagine se le trova a dir poco patetiche? La cosa mi fa molto ridere. Purtroppo non demolisci niente: in primis perché il TSO o un semplice psicologo non possono essere imposti ad una persona che ha semplicemente subito abusi nel suo passato. Il tso perché sono tassativamente previsti dalla legge i casi in cui una persona può essere sottoposta al trattamento. Lo psicologo neppure dato che ci devi andare con i tuoi piedi. Andy poteva di certo farlo rinchiudere in un ospedale psichiatrico, ma non l'ha fatto (e qui ovviamente ci possono essere pareri diversi) dato che jude oltre ad essere un suo paziente é anche un suo amico. Per ciò che attiene la psicologia degli altri personaggi, molte persone l hanno capita per fortuna, nonostante l'autrice si sia limitata nel n. Di pagine, ma d'altra parte ha fatto anche bene altrimenti non sarebbero bastate 10.000 di pagine e questo a te non sarebbe piaciuto considerando la premessa ed anche considerando che se il protagonista é soltanto uno di loro, per forza maggiore l'autrice si doveva dilungare soltanto su di lui e descrivere più brevemente gli altri. (Se vuoi te la spiego la psicologia di tutti coloro che non hai capito).
No no e no. Niente di tutto quello che hai detto descrive il libro.
Cioè, grazie a te mi risparmieró la lettura di questo mattone da 1100 pagine (e probabilmente anche qualche diottria), ti devo dei soldi, come minimo
il mio iban è: 😂😂😂
Una sola cosa ho amato di questo libro di Jude molte volte dietro a dei forti traumi si tende a fare del male agli altri diventando mostri verso gli altri ecco c è una pagina in cui jude spiega perché non riusciva a non tagliarsi ecco io in quel momento ho capito il vero senso del libro tutto il resto è da mettere in discussione come ogni critica ma è il senso che fa la differenza e mi dispiace tu non lo hai capito
Non dispiacerti troppo però! Un libro può non piacere anche se se ne capisce il senso... Tra l'altro "il senso" - che comunque è una percezione soggettiva e non universale - non è l'unico parametro di giudizio, per cui pur avendo capito continua comunque a non piacermi.
Anche a me non è piaciuto e concordo con te...su tutto 😅
Ciao! Ho appena finito di leggerlo, letteralmente 10 minuti fa ed ero su youtube a cercare qualche recensione. Allooraa una vita come tante a me è parso come uno di quei tanti bestseller su cui ti fai mille aspettative e poi meh. Non lo boccerei del tutto, certo 1000 pagine a saperlo prima me le sarei risparmiate, devo dire che le prime 500 pagine mi hanno preso anzi ho versato qualche lacrima e c'è stata qualche risata ma alla parte del dottore Spoiler che lo rapisce bo. Era troppo, esagerato in tutto, ho letto che l'autrice aveva proprio l'intenzione di esagera ma mi è sembrato invece una scorciatoia banale. Non ho capito il senso di Caleb, allora Jude si fa tutte ste pare per farsi solo abbracciare da Harold e inizia una relazione con sto tipo incazzato con il mondo. Caleb proprio non ho capito il suo ruolo, cioè si per quanto riguarda il suo rapporto malato con Jude ma non il personaggio in se, perché fa così, ma chi è sto qua, solo perché aveva i genitori malati...per non parlare del dottore schizzato.
Il dottore che lo rapisce e lo tira sotto bah mi sembra tutto troppo, quasi mi veniva da ridere per l'assurdita del passato di sto povero cristo.
Un'altra cosa e mi piacerebbe sentire la tua opinione è la relazione tra Willem e Jude. Onestamente me l'aspettavo che succedesse fin dall'inizio, mi sembra che oggi i libri che hanno successo lo hanno in parte perché c'è tra i protagonisti una relazione omosessuale, mi viene da pensare la canzone di Achille (che ho amato ma con tanti evidenti errori) o l'ultima notte della nostra vita che mi ha fatto letteralmente cagare ma è considerato bestseller assoluto.
Complimenti, bellissima recensione purtroppo se ne trovano poco che vanno controcorrente.
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Ciao! Penso che la relazione con Caleb sia stata inserita nel racconto anche per evidenziare come un bambino cresciuto in una situazione complicata, ricca di violenza e abituato fin da piccolo agli abusi, sia poi maggiormente incline ad intraprendere una relazione tossica. Sottolinea anche come l’infanzia sia il punto cardine della nostra vita: noi diventiamo quello che crediamo di essere, ovvero, in gran parte, quello che ci viene insegnato ad essere. È difficile cambiare la propria visione di sè una volta adulti, e quindi tendiamo sempre a ricercare relazioni interpersonali con coloro che confermano ciò che già pensiamo di noi. Ecco il perché di Caleb all’interno del libro. Rappresenta una sorta di denuncia di questo comportamento.
@@alicef6961 torno a ribadire che Jude sarebbe dovuto andare in terapia molto prima, il libro sarebbe durato 100 pagine e saremmo stati tutti felici e contenti, lui incluso 😂
Ma infatti il problema di Caleb, come di tanti altri personaggi in questo libro, è che vengono buttati lì senza essere realmente delineati e caratterizzati, non c’è un approfondimento psicologico. Sulla relazione tra Jude e Willem ti rispondo che anche io l’ho trovata abbastanza scontata e banale, non penso che sia stata inserita come elemento che crea scalpore, anche perché spero che ormai una relazione omosessuale sia più che normale al giorno d’oggi. Più che altro io l’ho trovato l’ennesima cosa melensa e strappalacrime inserita per calcare la mano sul dolore e sulla sofferenza, un escamotage narrativo più che una scelta sensata ai fini della storia.
@@FedericaLeFreakS come se la terapia risolvesse tutto… c’è gente che non riesce ad andare avanti nemmeno con tutto l’aiuto possibile, non stiamo parlando di fave ma di veri e propri traumi. Ho letto i commenti e non sono il tipo di persona che giudica chi ha un parere differente, ma questo tuo commento che apparentemente risulta superficiale mi fa riflettere e pensare a quanto le persone possano essere davvero poco profonde e incapaci di relazionarsi con gli altri. Detto ciò non ho nulla contro chi non è piaciuto il libro ma ci sono persone che hanno dovuto affrontare e che stanno affrontando problemi di questo tipo e mi sembra riduttivo e poco rispettoso buttarla su: “entra in analisi che tanto passa” , non è detto, il dolore insegna e questo lo sappiamo dai tempi dei greci che usavano le tragedie a scopo didattico per il popolo. Il dolore è parte integrante dell’uomo, l’autrice, in questo libro, fa del dolore un’iperbole, infatti non a caso la foto in copertina. Detto ciò nulla contro di te.
Ciao @@bizaudoris, grazie del tuo commento! Non volevo intendere che la terapia avrebbe risolto tutto con certezza, quello che mi stupiva/infastidiva durante la lettura era che i personaggi non la facessero nemmeno, come se accettassero passivamente la propria condizione senza fare nulla. Non è assolutamente detto che sarebbe servita a qualcosa, ma trovo snervante che avendo accesso alle migliori cure, avendo disponibilità economica e una certa estrazione culturale, nessuno vada in terapia se non molto molto tardi nello sviluppo della storia, mi sembra una sorta di "grande assente" nella maggior parte del libro e al giorno d'oggi e in quel contesto lo trovo anche poco verosimile.
Logorroica
Che recensione infelice, superficiale e priva di empatia (a tratti irrispettosa)