RUDOLF HÖSS. L'UOMO CHE CREÒ AUSCHWITZ

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  • Опубликовано: 10 янв 2023
  • Auschwitz è stato il più grande buco nero dell’universo concentrazionario nazista. Attraverso di esso scomparvero più di un milione di persone. Rudolf Höss fu colui che lo rese operativo. Ma chi era quest uomo e chi vita si conduceva nell’inferno che aveva creato.
    Rudolph Höss, l’uomo che crea e comando a lungo Auschwitz, nasce a Baden Baden, nella regione del Baden-Württemberg, il 25 novembre 1901, da una famiglia di religione cattolica. Entra nel partito nazista a 21 anni e diventa membro delle SS nel 1934. Il comando di quello che diverrà il Lager di Auschwitz lo ottiene nel 1940. Il posto si trova nei dintorni di Oświęcim, piccola cittadina polacca che sorge in un territorio annesso alla Germania. I tedeschi la conoscono come Auschwitz.
    Il nucleo del campo principale, che poi diventerà noto come Auschwitz 1, è costituto da una vecchia caserma polacca e - in una prima fase - deve diventare soltanto un campo di prigionia in grado di ospitare circa 10.000 detenuti. Auschwitz però si trova lontano da occhi indiscreti ed ben servito dal sistema ferroviario, due caratteristiche che lo redono idoneo a diventare l’ingranaggio fondamentale del più vasto disegno criminale della storia. È qui che entra in gioco Rudolf Höss, con il preciso compito di portare a regime lo strumento di annientamento che la follia di Hitler ha immaginato.
    Comincia a farlo utilizzando i primi prigionieri in arrivo da un altro campo, quello di Sachsenhausen. Gli edifici della caserma sono stati infatti danneggiati nel corso dell’aggressione nazista alla Polonia. Nella sua autobiografia, scritta durante la detenzione, è intitolata «Comandante ad Auschwitz», Hoss ricorda quel primo periodo come assai problematico e costellato di difficoltà. La forza lavoro di cui può disporre è infatti costituita per la maggior parte da criminali comuni tedeschi, i cosiddetti triangoli verdi, privi di capacità è sorvegliati da personale che lo stesso Hoss definisce poco competente. Per portare a termine nei tempi previsti il suo - tra una doppia serie di virgolette - compito, Hoss si sottopone ad orari di lavoro massacranti, trascura la famiglia che pur vive vicino al campo e dimostra tutte le sue qualità di organizzatore nel gestire i rapporti con i comandi superiori che - con la loro burocrazia - ne rallentano l’opera. Quei primi prigionieri diventeranno poi l’ossatura del sistema di governo dei Lager. Le SS infatti, quasi non hanno contatti con i prigionieri all’interno dei campo. Il loro ridotto numero lo rende impossibile. Ad affiancarli ci sono per questo i cosìddetti Kapò, reclutati soprattutto fra i criminali comuni tedeschi; sono loro a garantire la disciplina.
    Heinrich Himmler, numero due del regime nazista, visita Auschwitz per la prima volta il 1° marzo del 1941. In quell’occasione comunica ad Höss che i piani sono cambiati: le dimensioni del campo dovranno essere aumentate fino a porlo in condizione di accogliere almeno 30.000 prigionieri. Inoltre dovrà sorgere anche un Auschwitz II, che verrà realizzato su di un’area vicina al villaggio di Birkenau, e dovrà essere in grado di prendere in carico almeno 100.000 prigionieri. E ancora non è finita. Un’industria chimica, la IG Farben, ha intenzione di costrtuire un grande impianto destinato a produrre gomma sintentica, la cosiddetta Buna, che deve il suo nome alle iniziali delle sostanze che compongono, il butadiene - un idrocarburo non saturo - e il natrium ovvero il sodio. Per la costruzione e il successivo funzionamento dell’impianto, servono almeno 10.000 lavoratori che verranno stipati ad Auschwitz III. Quest’ultimo sorgerà nei pressi del villaggio di Monowice, in lingua tedesca Monowitz.
    Il 29 luglio del 1941, Hoss si incontra di nuovo con Himmler a Berlino, ed in quella occasione gli viene spiegato senza mezzi termini a cosa serve davvero il complesso dei campi di Auschwitz. Dopo Himmler, Hoss incontra anche Adolf Eichmann, l’architetto delle deportazioni.
    Far funzionare questi luoghi orribili però non facile. Milioni di persone non si possono far scomparire con le armi da fuoco. Ci vorrebbe troppo tempo e le conseguenze psicologiche su chi viene destinato a questo compito criminale sono molto pesanti.
    Va trovato un modo più impersonale per dispensare la morte. Si decide quindi di impiegare il gas.
    Birkenau, diventa operativo come centro di sterminio nella primavera 1942. Poco prima a gennaio, nella periferia di Berlino, a villa Marlier, sulle rive del lago omonimo, si è tenuta la famosa conferenza di Wannsee. Vi prendono parte dirigenti militari e alti burocrati del Reich, ai quali viene rivelato cosa davvero significa l’accostamento della parola soluzione all’aggettivo finale.
    Finita la guerra, dopo la cattura, giudicato colpevole di crimini contro l’umanità, Hoss sale sulla forca il 16 aprile 1947. La sentenza viene seguita davanti al luogo in cui sorgeva il crematorio di Auschwitz, fatto saltare dai nazisti e le sue ceneri vengono disperse in un bosco vicino

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