Il Lato Oscuro 52: (Great) American Women
HTML-код
- Опубликовано: 26 дек 2024
- Un accenno trasversale a pezzi di discografia di enormi nomi della letteratura musicale dal Continente Americano: Patti Smith, Joni Mitchell, Joan Baez e Laura Nyro.
Alcuni dei lavori menzionati in questo excursus si ritrovano recensiti sulla guida 'ROUTE 69 - il 1969 a 33 giri', edito nel 2019 da Tsunami Edizioni. Ma la caratura immensa di queste artiste vanta un'eredità intellettuale di bellezza e profondità incalcolabili.
Montaggio: Jacopo Dani
Sempre ottimi video
Grandissimo video Mox!!! Super coinvolgente!!! Il disco di Joni a Newport ce l'ho anch'io! Mitico...
Ottimo, come sempre!😉
The albums Patti Smith made in the 90s are not so well known, but are absolutely brilliant! Albums like Gone Again, Peace And Noise, Gun Ho... Those are masterful albums that need to be more well known to people. Great video. 👍🏻
I agree. Thank you for this thought !
Ciao mox , una puntata su John Mellencamp? Lui con un grande Kenny Aronoff che per mia opinione è stato proprio lui a caratterizzare il loro sound . Grazie ti seguirò
I primi quattro dischi di Patti Smith si dovrebbero farli studiare nelle scuole!...dispiace che lo storico chitarrista nonché autore storico di Patti, il geniale Lanny Kaye, non venga mai citato nel novero dei "grandi virtuosi"...ma noi lo sappiamo👍!!!grazie Mox.
Certo J. ...Anzi, grazie per la tua opportuna precisazione, dato che anche io ho trascurato dei particolari come questo, decisamente importanti. ☝
Mox mi piacerebbe ascoltare una tua puntata del "Lato Oscuro" sui Tool o anche un tuo semplice punto di vista sulla band, grazie ancora e complimenti per i tuoi contributi :)
Dei TOOL penso tutto il bene possibile e sinceramente trovo una realtà come questa in grado di farmi provare un sentimento di invidia, benché molto positiva, grazie a come siano stati capaci di costruirsi un posto nella Storia, oltre a un solidissimo successo, senza minimamente scendere mai a evidenti compromessi artistici, anzi...
In questo li equiparerei agli Iron Maiden, ma certamente più radicali nella direzione stilistica intrapresa.
Li vidi in due occasioni: il loro primo concerto italiano, ancora nel '93 quando dopo aver pubblicato Undertow (che presi incuriosito solo perché vi era un featuring di Henry Rollins), facevano da Opening Act a Fishbone e Rage Against the Machine, iniziando a suonare alle 18.30... Poi almeno 15 anni dopo, al Forum di Assago, ma questa volta da headliner.... con una proposta musicale decisamente meno 'commerciale, rispetto ad 'Undertow'.
Se non rappresentano esattamente la mia band preferita, trovo che incarnino perfettamente ciò che è definibile come il Progressive Rock del terzo millennio.
Infine un giudizio da uno che si è cimentato con lo strumento della batteria: ascoltare i Tool ci fa percepire che lo strumento solista e dominante (forse ancor più della voce) sia quello magistralmente usato da Danny Carey... e questo aspetto li rende un originale 'marchio di fabbrica', che mi fa sorridere ... forse sempre per invidia.
@@massimilianocristadoro4800 grazie Mox :)