Michele, i tuoi video sono una risorsa preziosa. Sono uno studente di filosofia e il tuo approccio mi sta aiutando parecchio a vedere alcuni fenomeni (soprattutto economici e storici) con una prospettiva molto diversa da quella in cui me e la maggior parte dei miei coetanei in Italia siamo cresciuti. Trovo i riferimenti e gli spunti che offri davvero utilissimi e spero che questo tuo lavoro pedagogico e culturale su RUclips, sul lungo termine, porti dei frutti utili e spendibili su persone della mia età e dintorni.
"stiamo andando nel tecnico, mi dispiace, ma se vogliamo capire la questione è tecnica" Non sa che piacere mi ha fatto, dall'Italia, sentire questa frase un grazie per questi video
Ogni volta che lo dice, ringrazio che abbia iniziato a fare video su RUclips. Trattare gli ascoltatori come potenziali esseri pensanti è un trattamento di rispetto che ormai non utilizza più nessun comunicatore, praticamente in nessun ambito (che non sia accademico). Commovente la fiducia nell'essere umano del Prof, da applausi. E alcuni intanto apprezzano e imparano. Butta via...
Salve prof.Boldrin, Volev chiederLe se alla fine di video di questo tipo può suggerci nei commenti o nella descrizone un paio di riferimenti di paper o di libri da leggere. La ringrazio in anticipo.
Alla battuta sugli spinaci son caduto dalla sedia :D Per chi se lo stesse chiedendo: L'SCPC (Spinach Consumption Per Capita) 2015, vede in cima alla classifica la Cina con 16.42 kg/year. Coincidenza? Purtroppo sì, perché le altre posizioni non correlano (sarebbe stato fantastico :D ) Belgio (12.13 kg/year), Turchia (2.56 kg/year), Giappone (1.98 kg/year) e USA (1.15 kg/year).
Ma infatti quando si parla di povertà e di disuguaglianze si parla (almeno, io) di quelli che, pur avendocelo un lavoro, anche se tra i meno qualificati, tanto per stare in tema, per quel lavoro percepiscono 5 euro all'ora (si vedano le cooperative e tutto quel giro lì, ma anche il retail di bassa - medio gamma, ecc). Boldrin, sia chiaro, io ho capito benissimo tutto il suo intervento e condivido in larga parte la sua analisi, e infatti io a 29 anni mi sono fatta il mazzo, dopo qualche anno di esperienza all'estero mi sono rimessa a studiare e, dopo laurea, post laurea e internship, ad oggi, faccio il mio lavoro da professionista, non devo più fare la barista per campare come facevo a 25, e sono anche contenta. (Con l'aiutino, però, dei genitori, ai quali non ho dovuto mai pagare l'affitto per i 4-5 anni che mi sono serviti per arrivare a questo punto oggi, un dettaglio che non va omesso perché non tutti hanno questi aiuti su cui contare). Però lei capisce che, all'amica che di anni ne ha 36 e ha sempre fatto la maestra d'asilo e ora è impossibile trovare una realtà serie in quel mondo, alla conoscente che di anni ne ha 40 e ha sempre fatto l'operaia e adesso si trova, ahimè, a lavorare per le cooperative, alla capra che di anni ne ha 17 ma non vuole studiare e probabilmente finirà a fare il giardiniere o poco altro...a tutti questi, non puoi dare 5 euro all'ora. Così non vivono, punto. E quindi è lì, anche ma non solo, il nocciolo della questione. Che cosa si fa per tutti questi? Lo so, io guardi che sono lì che batto e ribatto sempre, dicendo loro "iscriviti a un buon serale di ragioneria, studia le lingue", ecc., però purtroppo le persone non le si può obbligare. Anche perché questi qua sono cresciuti con le generazioni precedenti che li spingevano a "trovare il lavoro a tempo indeterminato", quello era il solo e unico 'aim' una volta (e lo so perché io, invece, ho sempre fatto quel cazzo che dicevo io e che pensavo fosse giusto, e infatti non sono finita nella merda come molti altri). Ora andiamo a dire loro, a 40 anni e passa, che hanno scazzato tutto e che devono ricominciare da capo, cioè...è come distribuire depressioni all'angolo della strada. Scusi il 'pippone', vorrei sapere cosa ne pensa e se ha un'idea diversa sulle possibili soluzioni per questa gente. Grazie, un saluto.
al di là della verità o falsità di quanto detto, ovvero che chi non è specializzato non ha modo, nel modello "capitalista" (scusate la locuzione approssimativa), di guadagnarsi da vivere, non è la crescita di reddito da capitale o perfino la disuguaglianza reddituale (con la crescita del reddito da lavoro per i lavori più specializzati, o meglio differenziati) a impoverire i lavoratori commoditizzati. Dunque l'argomento da affrontare non è la disuguaglianza ma la produttività di questi lavoratori.
L'unica soluzione che ravvedo ora è emigrare in un posto dove tali lavori sono ancora richiesti/la vita costi meno/il mercato del lavoro sia più efficiente.
Non ho soluzioni in tasca per problemi difficili. Anche perche' non abbiamo ancora finito di capirli. Vero e', pero', che chi e' causa del suo mal pianga se stesso non puo' essere una regola che ci scordiamo continuamente ... pena un gigantesco moral hazard, quello su cui l'Italia sta morendo. Detto altrimenti: i meccanismi assistenziali o sono legati alla qualificazione ed offerta di lavoro o sono dannosi. Questo il punto. Occorre che quelli che han fatto le scelte erronee, quelli che non ci arrivano, quelli che non han voluto fare gli sforzi adeguati capiscano che senza lo sforzo loro il reddito non arriva. Va benissimo garantire 10 euro all'ora, ma devi metterci di tuo.
@@MicheleBoldrin grazie per aver risposto, prof. Sono Elena Fusaroli, mi presento perché ho sentito che non le piacciono gli anonimi. Il suo discorso è giustissimo, però è terribile il famoso "due pesi, due misure": tutti gli inutili che paghiamo nel pubblico non li "stanghiamo" mica, però, solo perché son lenti, scemi, ecc. Non so come dire... io ho capito, la mia vita rappresenta proprio l'esatto contrario, vale a dire qualcuno che capisce, a un certo punto, che deve darsi una mossa per non finire nel girone dei un poveretti un giorno. Però, con gli altri che si fa? Li buttiamo tutti nel dimenticatoio? Okay, si può prepararla sta gente, renderli più produttivi, fargli fare un percorso professionalizzante, d'accordo. Ma chi glielo fa fare? L'imprenditore? L'azienda? Lo Stato? Non lo so, chiedo. Guardi, mi rendo conto che sia difficile per lei rispondere, e questo alla luce delle premesse da lei espresse chiaramente qui sopra, però glielo chiedo perché io non sono riuscita a trovare un'idea che fosse valida, e lei è decisamente più preparato e speravo avesse, per lo meno, un'idea che potesse essere 'praticabile' al riguardo. Possiamo ancora fare qualcosa o i poveri aumenteranno sempre e punto, semplicemente non possiamo faeci nulla (se non a lungo termine, investendo nell'educazione, ecc.)? Grazie ancora; il suo canale, quello di Rick e quello di Bressanini sono stati la miglior scoperta su RUclips dell'ultimo anno, per quanto mi riguarda.
Concretamente: 1come fare in modo che ci siano più Boldrin nelle università italiane ? 2 come attirare i Boldrin e cervelli stranieri nelle università italiane? Per me già rispondere a questo è dare una spinta va soluzione...idee? Grazie
Pagandoli e facendo in modo che ci sia un ambiente lavorativo stimolante e non mortificante con un tasso elevato di conventicole e baronie dominanti che poco hanno a che fare con il lavoro. Finché il sistema universitario avrà sacche di feudalesimo locale, dove vogliamo andare?
Il problema non è solo pensare alle future generazioni, ma il fatto di rimandare a scuola l'intera popolazione italiana, e non solo. Perché le future generazioni nascono in un mondo già interconnesso e in mezzo alla tecnologia, quindi impara da bambino a considerarlo normale. Il danno deriva da quelle persone che, finita la scuola, non hanno più pensato di migliorarsi di imparare cose nuove, e hanno visto le nuove tecnologie come cose cattive che distruggono le loro idee di normalità.
L'esempio musicale sembra riportare la spiegazione tecnologica di Krugman, ma ci sono dei dettagli che sarebbe interessante conoscere. Un cantante solista o una band che non sia famosa non ha modo di vivere della propria musica, e con propria intendo con brani originali (chi fa cover non rientra in questo discorso, però nell'esempio pare si faccia riferimento a loro, quando fra i non professionisti sono gli unici che riescono a vivere suonando, nelle varie forme: liscio o musica folk, cover da pub, musica colta). Questo avviene oggi come avveniva al tempo dei Beatles e prima ancora. Il cambio tecnologico oggi permette a qualsiasi band di registrare e stampare formati fisici quali cassette, cd e vinili a costi nettamente contenuti, e al contempo di distribuire digitalmente su ogni piattaforma esistente la propria musica, accedendo allo stesso mercato dei Beatles e delle star attuali, oltre al fatto che attraverso l'inglese ogni band può anche andare a suonare più facilmente all'estero. Ovviamente essendo band con un pubblico globale di qualche centinaia o migliaia di persone quando va bene la cosa non è sostenibile come mestiere, ma questo dipende dall'essenza della distribuzione dei gusti, per x motivi. Prima del digitale però queste band non avevano neanche questa possibilità, sarebbero state davvero invisibili - l'unica possibilità era mandare il demo a un'etichetta discografica -, mentre oggi possono essere ascoltate al fianco di quelle famose. L'avvento dei supporti al tempo dei Beatles ha dato un vantaggio maggiore a chi veniva selezionato dalle case discografiche, ma l'avvento del digitale ha riportato la situazione in pari, sul piano delle opportunità.
Il legame che taluni fanno tra politica monetaria (espansiva)e sperequazione penso si riferisca alla possibilità di arbitraggio tra costo di finanziamento e rendimento degli assets finanziari . Un benestante con credit scoring di alta qualità può indebitarsi ad un costo basso e investire sostanzialmente a leva, utilizzando il capitale di debito.
Irrilevante. Il credito personale ha COMUNQUE uno spread sostanziale che varia con la propria condizione economica (capacita' di restituire il debito, magari garantendolo via fideiussione). Questo spread non dipende dalla politica monetaria ma dal fatto che le banche non prestano soldi per perderli. Quindi che il tasso di sconto sia all'1% o che sia al 3% non fa molta differenza, visto che poi comunque ci aggiungi parecchi piu' punti di spread per il rischio.
Professore, ripropongo qui la domanda: una soluzione possibile alla crescente disuguaglianza, che distribuisca i benefici dell'aumento della produttivita' dei lavoratori chiamiamoli high skilled anche ai lavoratori low skilled, potrebbe arrivare da un aumento della progressivita' per i redditi elevati (arrivando anche ad aliquote marginali elevate >70%) accompagnata ad una riduzione delle aliquote per i redditi medio bassi e bassi? Molte grazie
Provo a completare la domanda (non e' facile perche' io stesso sono abbastanza confuso). Esiste un modo per ridistribuire in modo sostanziale reddito attraveso tassazione, diretta o indiretta, senza disincentivare innovazione e crescita? Gli incentivi contano, basti osservare quante figure qualificate cercano e trovano lavori meglio remunerati altrove. Ma il punto della questione (secondo me) resta li'; siamo destinati ad osservare passivamente l'allargamento della forbice tra i redditi dei lavoratori hs/ls? e' eticamente accettabile, fino a che punto?
Prof. Boldrin, lei sa se esistono evidenze di un aumento della produttività delle persone al crescere del loro livello di istruzione? I laureati (in materie tecnico-scientifiche, non in scienze della comunicazione :)) sono più produttivi di coloro hanno la terza media o il diploma superiore? Saprebbe indicarmi dove trovare questo tipo di dati?
È molto semplice la questione e, sebbene i dati di conferma facciano sempre piacere, non ce n' è bisogno: per produttività si intende la produzione di valore aggiunto, ne consegue che chi non ha studiato, magari in termini fisici lavora il triplo rispetto a chi ricopre ruoli più evoluti, ma come valore aggiunto, nonostante la maggiore fatica, ne produce molto meno. Esempi tra i migliaia possibili: fai il camionista, il cameriere, il muratore, lavori tanto e fatichi tanto, ma il valore aggiunto rispetto a quello che c' era ieri è basso se non nullo, in quanto anche ieri c' erano camionisti, camerieri e muratori. Gli "studiati" hanno maggiore probabilità di rendere produttivi nuovi settori, o comunque all' avanguardia, che apportano valore aggiunto reale, quindi reale crescita economica. Specificato questo, non significa che camionisti, camerieri e muratori non siano importanti, sono importantissimi, ma per come funziona l' economia apportano basso valore aggiunto (e infatti prendono bassi salari). Per questo le mamme dicevano: studia! 😅 Perché ci volevano bene 😉
Non ho capito la frecciatina contro i "politici di professione". Cappato è un politico di professione, e meno male! Distinguiamo fra politici di professione e politicanti di professione. Purtroppo io non posso essere a Milano, se no Cappato tutta la vita. Anche se...Cappato al Parlamento Europeo è inutile visto che il Parlamento Europeo è inutile. :( Comunque grazie professore, la apprezzo molto per il lavoro che sta facendo e perché a differenza del classico intellettuale liberale italiano lei ha il coraggio di schierarsi e metterci la faccia, questo è molto importante.
@@Drugo987 Se leggi bene, ciò che mi fa dire "meno male" è un'altra cosa. Comunque se mi tocca dire che meglio Cappato di altri più che io messo male è il Paese messo male. Tra i candidati al vertice di +Europa meglio Bonino o Tabacci? Non credo.
Prof. Purtroppo ieri non ho potuto ascoltarla in diretta. Recupererò oggi ascoltandola mentre vado al lavoro! PS: può caricare questi video anche su SoundCloud?
Non credo che lo farà, ma puoi farlo tu. Puoi registrare l'audio o utilizzare software esterni per scaricare l'audio del video oppure scaricare il video ed estrarre l'audio. Una volta ottenuto l'audio lo carichi sul tuo profilo soundcloud ad uso peró personale, quindi accessibile solo da chi possiede il link. A meno che tu non ottenga il permesso di pubblicarli da parte del prof. Boldrin.
Bello... quindi la struttura dell'economia costruita dall'umanità come specie replica, secondo criteri propri, la selezione naturale. Sarebbe interessante capire se il criterio di selezione sia efficace nel sistema natura perché se non lo fosse....
Non è bellissimo da dire, ma se i lavori più manuali e semplici saranno sempre più meccanizzati e richiederanno meno lavoro umano che invece sarà impiegato in altri settori o mansioni dove verranno richieste capacità intellettuali maggiori, si può affermare secondo voi che la tecnologia sta facendo (ci vorranno secoli) una sorta di selezione naturale?? in conseguenza al fatto che il reddito ha un buon peso sulla scelta di un uomo (maschio) di fare/ quanti farne figli (pater familia). POTETE MANDARMI A FANCULO VOLENDO HAHAHAH mi è salito il Seminerio catastrofista (o ottimista, dipende dai punti di vista 😉).
io non credo che necessariamente distruggere lavori "disumani" - perché ciò che è in grado di fare una macchina, per ora, è un lavoro in genere poco degno per un essere umano - voglia dire richiedere forza lavoro con intelligenza superiore. Faccio un esempio provocatorio o anche estremo, ma che chiarisce il punto: pensiamo alle prostitute. E' un lavoro che oggi, e io credo per sempre, le macchine non sono in grado di fare. E' un lavoro molto umano, se volete. Eppure non richiede chissà quali capacità intellettive. Come questo ce ne sono mille altri (assistenza agli anziani, eccetera).
Effettivamente c'è chi parla dell'ambiente costruito dall'uomo, basato sulla tecnologia, come "seconda natura". Se questa seconda natura si comporta come la "prima natura" potrebbe benissimo essere che faccia selezione. Se ieri erano più adatti i forti, oggi sono più adatti gli intelligenti.
L'idea di "seconda natura" è molto interessante, approfondirò sicuramente l'argomento. Riguardo la prostituta, sebbene sia un lavoro effettivamente, si basa su un atto che comunque è tra i "più naturali che esistono" mentre per quanto riguarda l'assistenza agli anziani non lo darei per scontato visto l'esempio di come sta affrontando il problema il Giappone, e comunque sono due lavori dove il legame emotivo è molto forte ed effettivamente questi lavori "sociali" difficilmente possono esser sostituiti per quanto poche hard skills possano richiedere. Sempre se non ti chiami Raj Koonthrappali che si innamorò di siri 😂😂
@@pablo1992rm appunto sono due esempi nei quali la classica misura del QI non è sufficiente alla valutazione. Ma come questi molti altri. Purtroppo o per fortuna non abbiamo il dono della chiaroveggenza, ma la storia ci ha mostrato come liberare risorse impiegate in lavori che non richiedono intervento umano genera poi opportunità per tutti, e non solo per i più intellettualmente abili.
Mi sembra la solita analisi di chi sta ed è sempre stato in un ambiente di privilegi. Per fortuna che adesso c'è il M5S al governo che pensa anche ai poveri una volta tanto.
@@marcogelsomini7655 il M5S ha fatto una cosa epocale. È la prima volta che ci sarà un reddito per i poveri, prima se eri senza lavoro ti lasciavano a 0, la destra e la sinistra in 50 anni hanno sempre lasciato i poveri senza nessun sostegno economico, neanche minimo.
Analisi lucidissima esposta in modo semplice, ma non banale. Complimenti.
Michele, i tuoi video sono una risorsa preziosa. Sono uno studente di filosofia e il tuo approccio mi sta aiutando parecchio a vedere alcuni fenomeni (soprattutto economici e storici) con una prospettiva molto diversa da quella in cui me e la maggior parte dei miei coetanei in Italia siamo cresciuti. Trovo i riferimenti e gli spunti che offri davvero utilissimi e spero che questo tuo lavoro pedagogico e culturale su RUclips, sul lungo termine, porti dei frutti utili e spendibili su persone della mia età e dintorni.
"stiamo andando nel tecnico, mi dispiace, ma se vogliamo capire la questione è tecnica"
Non sa che piacere mi ha fatto, dall'Italia, sentire questa frase
un grazie per questi video
si preoccupa solo di essere ascoltato che c'è di male è una frase x
Ogni volta che lo dice, ringrazio che abbia iniziato a fare video su RUclips. Trattare gli ascoltatori come potenziali esseri pensanti è un trattamento di rispetto che ormai non utilizza più nessun comunicatore, praticamente in nessun ambito (che non sia accademico). Commovente la fiducia nell'essere umano del Prof, da applausi. E alcuni intanto apprezzano e imparano. Butta via...
@@justofegiz1805infatti, non c'é niente di male, anzi, il mio era un apprezzamento
Salve prof.Boldrin,
Volev chiederLe se alla fine di video di questo tipo può suggerci nei commenti o nella descrizone un paio di riferimenti di paper o di libri da leggere.
La ringrazio in anticipo.
Ottima lezione, bellissima!
Tema interessante, attuale e la solita spiegazione precisa e comprensibile.
Grazie di cuore.
Grande Boldrin; la lezione più bella che ho seguito...
L'egualitarismo che crea disuguaglianze. Complimenti, prof. Boldrin
E anche oggi ha dato qualcosa su cui riflettere...mannaggia professore :)
Alla battuta sugli spinaci son caduto dalla sedia :D
Per chi se lo stesse chiedendo:
L'SCPC (Spinach Consumption Per Capita) 2015, vede in cima alla classifica la Cina con 16.42 kg/year.
Coincidenza?
Purtroppo sì, perché le altre posizioni non correlano (sarebbe stato fantastico :D )
Belgio (12.13 kg/year), Turchia (2.56 kg/year), Giappone (1.98 kg/year) e USA (1.15 kg/year).
vuoi sposarmi?
"Non posso, tra un po' devo uscire" (cit.)
😂😂😂😂😂😂
Instablaster...
Live molto interessante, grazie!
Ma infatti quando si parla di povertà e di disuguaglianze si parla (almeno, io) di quelli che, pur avendocelo un lavoro, anche se tra i meno qualificati, tanto per stare in tema, per quel lavoro percepiscono 5 euro all'ora (si vedano le cooperative e tutto quel giro lì, ma anche il retail di bassa - medio gamma, ecc). Boldrin, sia chiaro, io ho capito benissimo tutto il suo intervento e condivido in larga parte la sua analisi, e infatti io a 29 anni mi sono fatta il mazzo, dopo qualche anno di esperienza all'estero mi sono rimessa a studiare e, dopo laurea, post laurea e internship, ad oggi, faccio il mio lavoro da professionista, non devo più fare la barista per campare come facevo a 25, e sono anche contenta. (Con l'aiutino, però, dei genitori, ai quali non ho dovuto mai pagare l'affitto per i 4-5 anni che mi sono serviti per arrivare a questo punto oggi, un dettaglio che non va omesso perché non tutti hanno questi aiuti su cui contare). Però lei capisce che, all'amica che di anni ne ha 36 e ha sempre fatto la maestra d'asilo e ora è impossibile trovare una realtà serie in quel mondo, alla conoscente che di anni ne ha 40 e ha sempre fatto l'operaia e adesso si trova, ahimè, a lavorare per le cooperative, alla capra che di anni ne ha 17 ma non vuole studiare e probabilmente finirà a fare il giardiniere o poco altro...a tutti questi, non puoi dare 5 euro all'ora. Così non vivono, punto. E quindi è lì, anche ma non solo, il nocciolo della questione. Che cosa si fa per tutti questi? Lo so, io guardi che sono lì che batto e ribatto sempre, dicendo loro "iscriviti a un buon serale di ragioneria, studia le lingue", ecc., però purtroppo le persone non le si può obbligare. Anche perché questi qua sono cresciuti con le generazioni precedenti che li spingevano a "trovare il lavoro a tempo indeterminato", quello era il solo e unico 'aim' una volta (e lo so perché io, invece, ho sempre fatto quel cazzo che dicevo io e che pensavo fosse giusto, e infatti non sono finita nella merda come molti altri). Ora andiamo a dire loro, a 40 anni e passa, che hanno scazzato tutto e che devono ricominciare da capo, cioè...è come distribuire depressioni all'angolo della strada. Scusi il 'pippone', vorrei sapere cosa ne pensa e se ha un'idea diversa sulle possibili soluzioni per questa gente. Grazie, un saluto.
al di là della verità o falsità di quanto detto, ovvero che chi non è specializzato non ha modo, nel modello "capitalista" (scusate la locuzione approssimativa), di guadagnarsi da vivere, non è la crescita di reddito da capitale o perfino la disuguaglianza reddituale (con la crescita del reddito da lavoro per i lavori più specializzati, o meglio differenziati) a impoverire i lavoratori commoditizzati. Dunque l'argomento da affrontare non è la disuguaglianza ma la produttività di questi lavoratori.
Non c'è alternativa a quello che dici.
L'unica soluzione che ravvedo ora è emigrare in un posto dove tali lavori sono ancora richiesti/la vita costi meno/il mercato del lavoro sia più efficiente.
Non ho soluzioni in tasca per problemi difficili. Anche perche' non abbiamo ancora finito di capirli. Vero e', pero', che chi e' causa del suo mal pianga se stesso non puo' essere una regola che ci scordiamo continuamente ... pena un gigantesco moral hazard, quello su cui l'Italia sta morendo. Detto altrimenti: i meccanismi assistenziali o sono legati alla qualificazione ed offerta di lavoro o sono dannosi. Questo il punto. Occorre che quelli che han fatto le scelte erronee, quelli che non ci arrivano, quelli che non han voluto fare gli sforzi adeguati capiscano che senza lo sforzo loro il reddito non arriva. Va benissimo garantire 10 euro all'ora, ma devi metterci di tuo.
@@MicheleBoldrin grazie per aver risposto, prof. Sono Elena Fusaroli, mi presento perché ho sentito che non le piacciono gli anonimi. Il suo discorso è giustissimo, però è terribile il famoso "due pesi, due misure": tutti gli inutili che paghiamo nel pubblico non li "stanghiamo" mica, però, solo perché son lenti, scemi, ecc. Non so come dire... io ho capito, la mia vita rappresenta proprio l'esatto contrario, vale a dire qualcuno che capisce, a un certo punto, che deve darsi una mossa per non finire nel girone dei un poveretti un giorno. Però, con gli altri che si fa? Li buttiamo tutti nel dimenticatoio? Okay, si può prepararla sta gente, renderli più produttivi, fargli fare un percorso professionalizzante, d'accordo. Ma chi glielo fa fare? L'imprenditore? L'azienda? Lo Stato? Non lo so, chiedo. Guardi, mi rendo conto che sia difficile per lei rispondere, e questo alla luce delle premesse da lei espresse chiaramente qui sopra, però glielo chiedo perché io non sono riuscita a trovare un'idea che fosse valida, e lei è decisamente più preparato e speravo avesse, per lo meno, un'idea che potesse essere 'praticabile' al riguardo. Possiamo ancora fare qualcosa o i poveri aumenteranno sempre e punto, semplicemente non possiamo faeci nulla (se non a lungo termine, investendo nell'educazione, ecc.)? Grazie ancora; il suo canale, quello di Rick e quello di Bressanini sono stati la miglior scoperta su RUclips dell'ultimo anno, per quanto mi riguarda.
Salve, sto cercando il professore che cita Boldrin, tale Fred Limer, non lo trovo, qualcuno sa come si scrive? Sicuramente ho digitato un nome errato
Concretamente: 1come fare in modo che ci siano più Boldrin nelle università italiane ? 2 come attirare i Boldrin e cervelli stranieri nelle università italiane? Per me già rispondere a questo è dare una spinta va soluzione...idee? Grazie
Pagandoli e facendo in modo che ci sia un ambiente lavorativo stimolante e non mortificante con un tasso elevato di conventicole e baronie dominanti che poco hanno a che fare con il lavoro.
Finché il sistema universitario avrà sacche di feudalesimo locale, dove vogliamo andare?
Il problema non è solo pensare alle future generazioni, ma il fatto di rimandare a scuola l'intera popolazione italiana, e non solo. Perché le future generazioni nascono in un mondo già interconnesso e in mezzo alla tecnologia, quindi impara da bambino a considerarlo normale. Il danno deriva da quelle persone che, finita la scuola, non hanno più pensato di migliorarsi di imparare cose nuove, e hanno visto le nuove tecnologie come cose cattive che distruggono le loro idee di normalità.
L'esempio musicale sembra riportare la spiegazione tecnologica di Krugman, ma ci sono dei dettagli che sarebbe interessante conoscere. Un cantante solista o una band che non sia famosa non ha modo di vivere della propria musica, e con propria intendo con brani originali (chi fa cover non rientra in questo discorso, però nell'esempio pare si faccia riferimento a loro, quando fra i non professionisti sono gli unici che riescono a vivere suonando, nelle varie forme: liscio o musica folk, cover da pub, musica colta). Questo avviene oggi come avveniva al tempo dei Beatles e prima ancora. Il cambio tecnologico oggi permette a qualsiasi band di registrare e stampare formati fisici quali cassette, cd e vinili a costi nettamente contenuti, e al contempo di distribuire digitalmente su ogni piattaforma esistente la propria musica, accedendo allo stesso mercato dei Beatles e delle star attuali, oltre al fatto che attraverso l'inglese ogni band può anche andare a suonare più facilmente all'estero. Ovviamente essendo band con un pubblico globale di qualche centinaia o migliaia di persone quando va bene la cosa non è sostenibile come mestiere, ma questo dipende dall'essenza della distribuzione dei gusti, per x motivi. Prima del digitale però queste band non avevano neanche questa possibilità, sarebbero state davvero invisibili - l'unica possibilità era mandare il demo a un'etichetta discografica -, mentre oggi possono essere ascoltate al fianco di quelle famose. L'avvento dei supporti al tempo dei Beatles ha dato un vantaggio maggiore a chi veniva selezionato dalle case discografiche, ma l'avvento del digitale ha riportato la situazione in pari, sul piano delle opportunità.
Il legame che taluni fanno tra politica monetaria (espansiva)e sperequazione penso si riferisca alla possibilità di arbitraggio tra costo di finanziamento e rendimento degli assets finanziari . Un benestante con credit scoring di alta qualità può indebitarsi ad un costo basso e investire sostanzialmente a leva, utilizzando il capitale di debito.
Irrilevante. Il credito personale ha COMUNQUE uno spread sostanziale che varia con la propria condizione economica (capacita' di restituire il debito, magari garantendolo via fideiussione). Questo spread non dipende dalla politica monetaria ma dal fatto che le banche non prestano soldi per perderli. Quindi che il tasso di sconto sia all'1% o che sia al 3% non fa molta differenza, visto che poi comunque ci aggiungi parecchi piu' punti di spread per il rischio.
@@MicheleBoldrin Molto chiaro. Grazie.
Professore, ripropongo qui la domanda: una soluzione possibile alla crescente disuguaglianza, che distribuisca i benefici dell'aumento della produttivita' dei lavoratori chiamiamoli high skilled anche ai lavoratori low skilled, potrebbe arrivare da un aumento della progressivita' per i redditi elevati (arrivando anche ad aliquote marginali elevate >70%) accompagnata ad una riduzione delle aliquote per i redditi medio bassi e bassi? Molte grazie
Originale ... :-)
Ci ha pensato un attimo? Secondo lei gli incentivi non contano, ne' per l'uno ne' per l'altro?
Provo a completare la domanda (non e' facile perche' io stesso sono abbastanza confuso). Esiste un modo per ridistribuire in modo sostanziale reddito attraveso tassazione, diretta o indiretta, senza disincentivare innovazione e crescita?
Gli incentivi contano, basti osservare quante figure qualificate cercano e trovano lavori meglio remunerati altrove. Ma il punto della questione (secondo me) resta li'; siamo destinati ad osservare passivamente l'allargamento della forbice tra i redditi dei lavoratori hs/ls? e' eticamente accettabile, fino a che punto?
Prof. Boldrin, lei sa se esistono evidenze di un aumento della produttività delle persone al crescere del loro livello di istruzione? I laureati (in materie tecnico-scientifiche, non in scienze della comunicazione :)) sono più produttivi di coloro hanno la terza media o il diploma superiore?
Saprebbe indicarmi dove trovare questo tipo di dati?
È molto semplice la questione e, sebbene i dati di conferma facciano sempre piacere, non ce n' è bisogno: per produttività si intende la produzione di valore aggiunto, ne consegue che chi non ha studiato, magari in termini fisici lavora il triplo rispetto a chi ricopre ruoli più evoluti, ma come valore aggiunto, nonostante la maggiore fatica, ne produce molto meno. Esempi tra i migliaia possibili: fai il camionista, il cameriere, il muratore, lavori tanto e fatichi tanto, ma il valore aggiunto rispetto a quello che c' era ieri è basso se non nullo, in quanto anche ieri c' erano camionisti, camerieri e muratori. Gli "studiati" hanno maggiore probabilità di rendere produttivi nuovi settori, o comunque all' avanguardia, che apportano valore aggiunto reale, quindi reale crescita economica. Specificato questo, non significa che camionisti, camerieri e muratori non siano importanti, sono importantissimi, ma per come funziona l' economia apportano basso valore aggiunto (e infatti prendono bassi salari). Per questo le mamme dicevano: studia! 😅 Perché ci volevano bene 😉
Non ho capito la frecciatina contro i "politici di professione". Cappato è un politico di professione, e meno male! Distinguiamo fra politici di professione e politicanti di professione.
Purtroppo io non posso essere a Milano, se no Cappato tutta la vita. Anche se...Cappato al Parlamento Europeo è inutile visto che il Parlamento Europeo è inutile. :(
Comunque grazie professore, la apprezzo molto per il lavoro che sta facendo e perché a differenza del classico intellettuale liberale italiano lei ha il coraggio di schierarsi e metterci la faccia, questo è molto importante.
@@Drugo987 Se leggi bene, ciò che mi fa dire "meno male" è un'altra cosa.
Comunque se mi tocca dire che meglio Cappato di altri più che io messo male è il Paese messo male. Tra i candidati al vertice di +Europa meglio Bonino o Tabacci? Non credo.
dove sono i link ai paper citati?
Prof. Purtroppo ieri non ho potuto ascoltarla in diretta. Recupererò oggi ascoltandola mentre vado al lavoro!
PS: può caricare questi video anche su SoundCloud?
Non credo che lo farà, ma puoi farlo tu. Puoi registrare l'audio o utilizzare software esterni per scaricare l'audio del video oppure scaricare il video ed estrarre l'audio. Una volta ottenuto l'audio lo carichi sul tuo profilo soundcloud ad uso peró personale, quindi accessibile solo da chi possiede il link. A meno che tu non ottenga il permesso di pubblicarli da parte del prof. Boldrin.
Krugman è l'economista più sopravalutato del mondo, oltre ad essere il più famoso.
Ogni tanto se ne esce con certe stupidaggini assurde, tipo questa
Ha fatto marcia indietro nel 2019 sul New York Times, dove scrive, dicendo che il problema del salario americano dei lavoratori è di mala politica
Secondo me sarebbe utile aggiungere, magari in descrizione, oppure su un commento al video stesso, i riferimenti a libri e/o paper per approfondire.
Effettivamente sta realmente succedendo: i corsi online crescono in continuazione
Bello... quindi la struttura dell'economia costruita dall'umanità come specie replica, secondo criteri propri, la selezione naturale. Sarebbe interessante capire se il criterio di selezione sia efficace nel sistema natura perché se non lo fosse....
Non è bellissimo da dire, ma se i lavori più manuali e semplici saranno sempre più meccanizzati e richiederanno meno lavoro umano che invece sarà impiegato in altri settori o mansioni dove verranno richieste capacità intellettuali maggiori, si può affermare secondo voi che la tecnologia sta facendo (ci vorranno secoli) una sorta di selezione naturale?? in conseguenza al fatto che il reddito ha un buon peso sulla scelta di un uomo (maschio) di fare/ quanti farne figli (pater familia).
POTETE MANDARMI A FANCULO VOLENDO HAHAHAH mi è salito il Seminerio catastrofista (o ottimista, dipende dai punti di vista 😉).
io non credo che necessariamente distruggere lavori "disumani" - perché ciò che è in grado di fare una macchina, per ora, è un lavoro in genere poco degno per un essere umano - voglia dire richiedere forza lavoro con intelligenza superiore. Faccio un esempio provocatorio o anche estremo, ma che chiarisce il punto: pensiamo alle prostitute. E' un lavoro che oggi, e io credo per sempre, le macchine non sono in grado di fare. E' un lavoro molto umano, se volete. Eppure non richiede chissà quali capacità intellettive. Come questo ce ne sono mille altri (assistenza agli anziani, eccetera).
Effettivamente c'è chi parla dell'ambiente costruito dall'uomo, basato sulla tecnologia, come "seconda natura". Se questa seconda natura si comporta come la "prima natura" potrebbe benissimo essere che faccia selezione. Se ieri erano più adatti i forti, oggi sono più adatti gli intelligenti.
L'idea di "seconda natura" è molto interessante, approfondirò sicuramente l'argomento.
Riguardo la prostituta, sebbene sia un lavoro effettivamente, si basa su un atto che comunque è tra i "più naturali che esistono" mentre per quanto riguarda l'assistenza agli anziani non lo darei per scontato visto l'esempio di come sta affrontando il problema il Giappone, e comunque sono due lavori dove il legame emotivo è molto forte ed effettivamente questi lavori "sociali" difficilmente possono esser sostituiti per quanto poche hard skills possano richiedere. Sempre se non ti chiami Raj Koonthrappali che si innamorò di siri 😂😂
@@pablo1992rm appunto sono due esempi nei quali la classica misura del QI non è sufficiente alla valutazione. Ma come questi molti altri. Purtroppo o per fortuna non abbiamo il dono della chiaroveggenza, ma la storia ci ha mostrato come liberare risorse impiegate in lavori che non richiedono intervento umano genera poi opportunità per tutti, e non solo per i più intellettualmente abili.
Per casi di mia conoscenza il reddito di cittadinanza non lo prendi con 12000 euro di reddito vivendo in affitto in 2.....
Da incorniciare
riguardo all'esercito USA e sull'IQ richiesto ci fu il caso interessante dei McNamara's morons durante la guerra del Vietnam
Mi sembra la solita analisi di chi sta ed è sempre stato in un ambiente di privilegi.
Per fortuna che adesso c'è il M5S al governo che pensa anche ai poveri una volta tanto.
Idiota.
The boss ti voglio in questo commento tra 4/5 mesi e mi dirai se ci saranno meno poveri
@@marcogelsomini7655 il M5S ha fatto una cosa epocale.
È la prima volta che ci sarà un reddito per i poveri, prima se eri senza lavoro ti lasciavano a 0, la destra e la sinistra in 50 anni hanno sempre lasciato i poveri senza nessun sostegno economico, neanche minimo.
@@TheBoss-hq6hela povertà è poi stata abolita?