Nel rinnovarvi i complimenti per le vostre sempre gradite dissertazioni,mi permetto due critiche. La prima riguarda l' utilizzo a mio avviso improprio del termine " Easy listening" a voler significare" canzoni prive di impegno,di pura evasione".In realtà l' accezione " easy listening" designa da tempo un genere musicale ben definito,vale a dire la cosiddetta " musica d' atmosfera", rigorosamente strumentale , particolarmente idonea per accompagnare momenti romantici come una cena a lume di candela o una serata al chiaro di luna.Un genere in gran voga negli anni tra i '50 e gli'80,con rappresentanti illustri quali James Last,Richard Clayderman,Stephen Schlaks.... Il secondo appunto mi è venuto spontaneo quando ho sentito definire " sopra le righe" la canzone " Lu piscispada" di Modugno.In che senso sopra le righe quello che può essere definito uno dei suoi capolavori ? Perdonate la pignoleria 😊
Il "sopra le righe" di Modugno era riferito a sue canzoni scritte e interpretate con alcuni passaggi un po' più "teatrali" e "urlati" rispetto ad altre, passaggi comunque del tutto funzionali alle canzoni stesse. Non è detto in senso diminutivo o spregiativo e non si mette in dubbio che sia uno dei suoi brani più riusciti; personalmente, questo sì, preferisco il suo repertorio più melodico e tenue, ma è appunto un mio gusto. Riguardo al termine "easy istening", per decenni, e in parte ancora adesso, è stato ed è utilizzato da molti giornali, disc jockey e conduttori televisivi italiani come sinonimo di musica di "facile ascolto" tout court, in senso letterale, senza alcun riferimento a quel genere particolare di cui parli (veniva detto a proposito di Baglioni o della Rettore, per dire, ma potrei portarti decine di esempi letti e sentiti personalmente, applicati a cantanti fautori di pop leggero). Come giustamente dici tu, non è del tutto esatto, e forse risentiamo ancora del fatto di essere cresciuti in periodi in cui l'informazione giornalistica musicale usava determinati schemi e terminologie.
Per comprendere bisognava esserci. Nel 1964 avevo 17 anni, andavo nei 18. In campo musicale, ma non solo, esisteva solo la RAI, totalmente fagocitata dai falsi pruriti democristiani (falsi perché valevano soltanto per le masse operaie, non certo per i cumenda, i politici incravattati e il loro parentado). Per ascoltare il nuovo si cercavano i bar con juke box, ma non tutti proponevano i Beatles (il loro primo LP è datato 1963) o i Rolling Stones (il loro primo LP è uscito nel 1965). C'è anche da mettere in conto che i dischi stranieri non arrivavano subito in Italia, ma quasi sempre mesi e mesi dopo la loro presenza nei negozi stranieri e la RAI non dava loro tutto lo spazio dovuto. Giusto per capire, Paint it black dei Rolling io l'ho acquistato in Francia nel luglio del 1968 e per alcuni mesi ero l'unico tra i miei amici ad averlo visto che da noi arrivò almeno tre mesi dopo...). Quindi ogni canzone "non sdolcinata" per noi giovani era uno sprazzo di luce. Poi a Sanremo vinse Non ho l'età, canzone che piaceva alle nostre mamme (la mia era nata nel 1916), ma che faceva storcere le budella a noi ragazzi. Il rock era nei nostri desideri, tutto il resto era noia (cit.). Chiudo ricordando fatti oggi inimmaginabili, tipo quando la sera ci si trovava in qualche luogo isolato attorno ad una autoradio, smanettando per sintonizzarla su Radio Montecarlo, che trasmetteva dal Principato, oppure su qualche stazione inglese (onde medie) per ascoltare canzoni che in Italia erano negate. Sapendo questo si comprende (anche) Sanremo. GRAZIE per quello che fate.
Perché Sanremo è Sanremo!!❤🎉
Sempre bravi. Segnalo che la finale è presente da ierlaltro su RaiPlay.
Grazie ❤️
Nel rinnovarvi i complimenti per le vostre sempre gradite dissertazioni,mi permetto due critiche.
La prima riguarda l' utilizzo a mio avviso improprio del termine " Easy listening" a voler significare" canzoni prive di impegno,di pura evasione".In realtà l' accezione " easy listening" designa da tempo un genere musicale ben definito,vale a dire la cosiddetta " musica d' atmosfera", rigorosamente strumentale , particolarmente idonea per accompagnare momenti romantici come una cena a lume di candela o una serata al chiaro di luna.Un genere in gran voga negli anni tra i '50 e gli'80,con rappresentanti illustri quali James Last,Richard Clayderman,Stephen Schlaks....
Il secondo appunto mi è venuto spontaneo quando ho sentito definire " sopra le righe" la canzone " Lu piscispada" di Modugno.In che senso sopra le righe quello che può essere definito uno dei suoi capolavori ?
Perdonate la pignoleria 😊
Il "sopra le righe" di Modugno era riferito a sue canzoni scritte e interpretate con alcuni passaggi un po' più "teatrali" e "urlati" rispetto ad altre, passaggi comunque del tutto funzionali alle canzoni stesse. Non è detto in senso diminutivo o spregiativo e non si mette in dubbio che sia uno dei suoi brani più riusciti; personalmente, questo sì, preferisco il suo repertorio più melodico e tenue, ma è appunto un mio gusto. Riguardo al termine "easy istening", per decenni, e in parte ancora adesso, è stato ed è utilizzato da molti giornali, disc jockey e conduttori televisivi italiani come sinonimo di musica di "facile ascolto" tout court, in senso letterale, senza alcun riferimento a quel genere particolare di cui parli (veniva detto a proposito di Baglioni o della Rettore, per dire, ma potrei portarti decine di esempi letti e sentiti personalmente, applicati a cantanti fautori di pop leggero). Come giustamente dici tu, non è del tutto esatto, e forse risentiamo ancora del fatto di essere cresciuti in periodi in cui l'informazione giornalistica musicale usava determinati schemi e terminologie.
Per comprendere bisognava esserci. Nel 1964 avevo 17 anni, andavo nei 18. In campo musicale, ma non solo, esisteva solo la RAI, totalmente fagocitata dai falsi pruriti democristiani (falsi perché valevano soltanto per le masse operaie, non certo per i cumenda, i politici incravattati e il loro parentado). Per ascoltare il nuovo si cercavano i bar con juke box, ma non tutti proponevano i Beatles (il loro primo LP è datato 1963) o i Rolling Stones (il loro primo LP è uscito nel 1965). C'è anche da mettere in conto che i dischi stranieri non arrivavano subito in Italia, ma quasi sempre mesi e mesi dopo la loro presenza nei negozi stranieri e la RAI non dava loro tutto lo spazio dovuto. Giusto per capire, Paint it black dei Rolling io l'ho acquistato in Francia nel luglio del 1968 e per alcuni mesi ero l'unico tra i miei amici ad averlo visto che da noi arrivò almeno tre mesi dopo...). Quindi ogni canzone "non sdolcinata" per noi giovani era uno sprazzo di luce. Poi a Sanremo vinse Non ho l'età, canzone che piaceva alle nostre mamme (la mia era nata nel 1916), ma che faceva storcere le budella a noi ragazzi. Il rock era nei nostri desideri, tutto il resto era noia (cit.). Chiudo ricordando fatti oggi inimmaginabili, tipo quando la sera ci si trovava in qualche luogo isolato attorno ad una autoradio, smanettando per sintonizzarla su Radio Montecarlo, che trasmetteva dal Principato, oppure su qualche stazione inglese (onde medie) per ascoltare canzoni che in Italia erano negate. Sapendo questo si comprende (anche) Sanremo. GRAZIE per quello che fate.
Grazie per questo ricordo d'epoca, che indubbiamente arricchisce questo approfondimento.