Salvatore Di Giacomo detto da Eduardo De Filippo Lassammo fa' Dio 'a mappata

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  • Опубликовано: 6 сен 2024
  • Salvatore Di Giacomo detto da Eduardo De Filippo
    a cura di Eduardo
    - Lassammo fa' Dio... ('a mappata)
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    Collana letteraria documento
    realizzata da Nanni de Stefani per la CETRA
    CL 0406 - matrice M.S. 17 L. 5/6 del 17 marzo 1955
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    Salvatore Di Giacomo - nato a Napoli nel 1860 e ivi morto nel 1934 - poeta popolare nel senso più vero e antiletterario della parola, attento e profondamente partecipe della vita reale del suo popolo, del quale sa rappresentare la miseria e la lotta di ogni giorno, trasfigurandola in pagine di grande poesia, autore di drammi, liriche e novelle che testimoniano tutte della sua essenza di autentico artista, raggiunge in questo « Lassammo fa' Dio », uno dei suoi momenti più commossi e intensi.
    Il racconto, mitemente umoristico, della discesa di Dio in terra, accompagnato da S. Pietro, l'incontro con Napoli splendida di sole e di vita, la scoperta - nello scenario meraviglioso - di un'umanità affamata e miserabile, il viaggio al cielo in un lenzuolo flottante di centinaia di poveri gridanti ed eccitati, la cena pantagruelica in Paradiso, sono tutte scene di una grande delicatezza di colori e di affetti. Con commossa dolcezza è descritta la raggiunta felicità dei miseri, finalmente saziati senza mendicare, e l'infinita saggezza del Signore che li passa dal sonno alla morte, fermandoli per sempre in quell'unico momento di gioia: ma il ritmo patetico è rotto all'improvviso dalla ribellione di una donna. Nannina la pezzente, che fuggendo dai compagni dormenti per sempre, in una corsa pazza attraverso le stelle ripiomba sulla terra, torna piangendo nel basso miserabile dal suo bimbo di pochi mesi e se lo stringe al cuore.
    Così, attraverso la figura di una povera madre, la vita riprende i suoi diritti anche sulla favola e sul sogno di una patetica felicità raggiunta e fissata per sempre in una dimensione sovrumana.
    La voce di Eduardo De Filippo, il più grande interprete napoletano vivente, fa rivivere l'atmosfera di questa famosa poesia e la sua morale, infinitamente vera e umana se pur tinta di malinconia, sarà anche per gli ascoltatori una lezione di antica e profonda saggezza.
    (note anonime di presentazione - 1955)

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