Tutti i problemi sono sempre problemi conoscitivi.

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  • Опубликовано: 18 окт 2024
  • Link all'intervento della signora Paola Caridi: x.com/i/status...

Комментарии • 11

  • @domenicoconversa3172
    @domenicoconversa3172 8 дней назад +1

    Caro Sergio, la situazione è ancor più drammatica! Poni la domanda se qualcuno legga la storia romana. La risposta è un NO perchè non si legge e non si studia, non si approfondisce. L'altro giorno un tizio mi scrive e vuole conoscere le mie motivazioni circa la difesa di Israele. Gli rispondo che può trovare alcune motivazioni nei contributi youtube del canale e suggerisco alcune letture. Lui si indigna perchè rinnego la realtà delle immagini dei bambini di Gaza. La realtà delle immagini!!!! è la grandiosa rappresentazione della mente delle persone. Difficile, troppo complesso, spiegarsi e indicare la modestia del nostro sapere, il nostro non sapere. Grazie per questo video e per i consigli di lettura. Veramente preziosi. Un caro saluto.
    Domenico

    • @DrDivago
      @DrDivago  8 дней назад +1

      Caro Domenico, il declino cognitivo del XXI sec. è spaventoso e lo vediamo ovunque. Non leggere è un male, ma oggi siamo al paradosso in cui chi non legge, non riflette, non prova neppure ad avere un minimo di autonomia, crede di sapere tutto di tutto! Hanno una tastierina e non intendono più il discrimine tra capire e uscir di senno. Una gran parte dei commentatori anonimi online sono, a questo proposito, esempi paradigmatici di questo spaventoso malessere. Sono ignorantissimi (oppure hanno solo letto manuali scolastici che è equivalente) e credono di sapere. Prima di iniziare questa fallimentare attività divulgativa su RUclips non avevo idea che potessero esistere così tanti soggetti di tal genere. La gente cattiva e stupida la incontriamo tutti nella vita, ma hanno un limite e, sovente, anche degli scopi loro, seppur contorti, ma gli anonimi online sono tutta una categoria a parte sulla quale ci vorrebbe uno studio ponderato. Come tu ben scrivi, credono alla "realtà delle immagini", mentre già la tradizione antica insegna che l'immagine contiene la possibilità dell'inganno. Anche la fisica moderna è fondata su uno scetticismo radicale per ciò che appare e, nel XXI sec., l'immagine torna invece a diventare la trappola per i fessi - pensa a tutti i dementi (milioni) che credono, oggi, alla terra piatta! Sembra quasi che non ci siamo mai mossi dalle questioni che poneva Socrate solo che, oggi, tutti, ma proprio tutti, sanno tutto di tutto senza sapere come, soprattutto su temi politici complessi e delicati come quello del medioriente. Stare, poi, dalla parte di tagliagole stupratori in nome di una fantomatica difesa dei "bambini di Gaza" è uno di quei tanti paradossi che solo delle menti perverse e sconvolte dall'odio sanno generare. La cosa più spettacolare è che questi minus habens stanno perorando la causa di gente come Hamas che, se potesse, gli taglierebbe la gola alla prima occasione: quando si dice demenza... Già Dante ci aveva insegnato a "non ragionar di lor" anche se porta molto male per tutti il fatto che vi sia così tanta arroganza e demenza. Scusa lo sfogo. Un caro saluto, S.

    • @domenicoconversa3172
      @domenicoconversa3172 7 дней назад

      Caro Sergio, la tua fallimentare attività sul canale la considero, invece, esemplare. Molti di noi non avrebbero mai intrapreso un viaggio interiore accompagnati dalle buone e vere parole dei maestri senza i tuoi contributi. Se per fallimentare intendi che non ha raggiunto la moltitudine, sai meglio di me e per le ragioni da te spiegate, che non potrà mai farlo. È penoso, lo so. Ti racconto un aneddoto personale. Ieri sera, mentre svolgevo il laboratorio di scacchi in oratorio, è arrivato un ragazzo che voleva partecipare al laboratorio e prima di entrare in stanza ha indossato la mascherina. Non ha voluto neanche stringermi la mano! Ha chiesto di aprire la finestra. Con un sorriso gli ho suggerito che poteva anche togliersi la mascherina perché avevo fatto arieggiare già la stanza e che avremmo aperto un pó la finestra. Ha continuato a tenere la mascherina e con voce quasi impercettibile ha replicato: lo faccio per me. Sono arrivati dentro di me immediatamente sensazioni di rifiuto nei suoi confronti. Poi ho pensato subito alle tue parole "prigionieri di se stesso". Questo ha fatto sì che ho accolto questo delirio, questo disagio esistenziale, questa confusione e sofferenza. Lo abbiamo accolto tutti ieri sera, grandi e bambini. Questa umanità e la conquista delle parole per sostenerla, devono trovare spazio tra noi e chi può diffonderle deve farlo. Il tuo canale ha questa finalità. Un caro saluto e ancora grazie.

    • @DrDivago
      @DrDivago  7 дней назад

      ​@@domenicoconversa3172, Caro Domenico, sei sempre molto buono e ti ringrazio. Questi modesti contributi possono sortire l'effetto inteso di diffondere contenuti culturali solo su quella piccolissima parte che vuole ancora entrare in un dialogo di parole ed idee in maniera sincera, ma si tratta di un profilo umano che tende a scomparire, quantomeno nel tempo presente. Sì, sono estremamente pessimista e vorrei che qualcuno potesse persuadermi del contrario, ma vi sono così tanti elementi che portano a tale conclusione. Pensa a quello a cui accennavo qui nel contributo: ci sono masse di scalmanati, pazzi, dementi, imbecilli e delinquenti veri e propri che, al momento, scendono in strada, come si è indecentemente visto a Roma, a favore di assassini stupratori e la vendono pure come un'attività morale. Dall'altro lato vi è un pericolo concreto di annientamento della specie umana attraverso una guerra termonucleare e questi a che pensano? A stare dalla parte dei tagliagole? Si può essere dementi, ma questo è oltre il limite della demenza. Vogliamo, ad esempio, aggiungere la pandemenza? Lo squallore che regna nelle università di cui l'antisemitismo dominante è solo una delle tante tragedie? Vogliamo parlare della Buchmesse che aprirà questa settimana con l'Italia come ospite in cui la cultura verrà presentata attraverso il suo esatto contrario? Vogliamo parlare del vicino di casa o del collega che vive perfettamente integrato senza nessuna domanda proprio perché il suo "benessere" coincide con la sua obbedienza? Quanto potrebbe essere lungo il nostro elenco? Tutto questo è grottesco ed assurdo ma, ancora una volta, lo percepiamo in pochi. L'esempio di cui mi scrivi, questo povero ragazzo schiacciato da un mondo assurdo, è paradigmatico e, come sempre, ti fa onore avergli teso idealmente una mano. Che colpa ne può avere se vive in un mondo di deficienti malati? La colpa è della scuola, dei genitori, delle televisioni, della politica e di tutti coloro i quali si rendono complici nel portare avanti il delirio in nome di un presunto interesse. In questo panorama, in un contesto sociale così degradato, ogni attività culturale autentica è in sé fallimentare, seppur doverosa. Potremmo anche estendere queste considerazioni alla teologia, ma non si può in questo spazio limitato. Sarà un caso ma, fino ad oggi, non ho mai incontrato una brava persona che non avesse un retroterra teologico. Quanti dei dementi che sostengono i palinazi si professano atei (senza neppure capire l'impraticabilità di tale dichiarazione)? Quanti di quelli che hanno giocato a fare i piccoli dèi nei Governi o nelle televisioni durante la pandemenza si dichiarano anch'essi tali? Proprio qui vi è un elemento essenziale connesso tanto alla vita, quanto al destino. Colui che si dichiara ateo è abbandonato ai deliri del sé e, dunque, incapace di correggersi perché ignora le metriche essenziali dell'esistenza le quali si profilano, tutte, su un orizzonte più ampio di noi stessi. Abbiamo oggi a che fare con una crisi umana che rischia di porre fine all'umano e, in questo contesto, ogni parola che provi ad argomentare nel mezzo del pandemonio della confusione e della malvagità non può che esser fallimentare. Serve sì, come tu scrivi, a creare cenacoli di persone buone, ma questo è quanto e non dico sia poco perché altrimenti non continuerei in questi sforzi. Il delirio, però, non può esser fermato dalla ragione e non è da questi contributi, i quali verranno un giorno sicuramente cancellati perché contrari alle narrative dominanti, che potremo mai ricostruire un discorso culturale di cui, ormai, non si comprendono più neppure le forme. Un caro saluto, S.

  • @PaoloCerutti
    @PaoloCerutti 12 дней назад +1

    Buongiorno carissimo Professore, finché non ci sarà uno sforzo di oggettività, non si guarderà ai fatti, ma si preferirà l'opinione, la prospettiva, il punto di vista, ignorando o manipolando la realtà.
    Finchè la condotta comune, come (non) società, se non addirittura come specie, sarà questa.
    Una massa che si esprime su tutto, senza riguardo, senza competenze in merito, senza possibilità di capire! Avendo abbandonato il Libro, per qualsivoglia intrattenimento.
    Nulla, potrà essere più logico.
    L'inizio del Suo video è paradigmatico, a tale proposito.
    Grazie

    • @DrDivago
      @DrDivago  12 дней назад +1

      Buongiorno anche a Lei. La lotta tra fatto ed opinione è antica quanto il pensiero critico e speravamo, ingenuamente, che la diffusione della stampa e della comunicazione avrebbe favorito un consolidamento del ragionamento e delle idee ma, invece, assistiamo attoniti all'esatto contrario. Quale beffa per tutti coloro che avevano creduto che ad un maggior accesso alle fonti del sapere avrebbe fatto seguito un maggior sviluppo della civiltà. Invece siamo in una fase di piena regressività culturale, intellettuale e mentale al punto in cui, anche le evidenze più elementari, appaiono ormai inaccessibili. Brutti tempi davvero. Grazie per il commento. Cordiali saluti, S.C.

  • @eleonorabrusadelli3470
    @eleonorabrusadelli3470 12 дней назад +1

    Noi abbiamo Odifreddi. E chi lo applaude. Evito qualsiasi aggettivo.

    • @DrDivago
      @DrDivago  12 дней назад +1

      L'industria culturale che tutto "spiega" con la sfera di cristallo mentre dice: "a me gli occhi..." Grazie per il commento. Cordiali saluti, S.C.

  • @Otium497
    @Otium497 12 дней назад +1

    Prendo spunto dalla sua lettura di Zoja, ovviamente lei coglie subito il punto!
    Prof. come sa prima di avere l'avventura di incontrare il Suo canale vivevo nell'industria culturale. Zoja già allora mi pareva un clown: non si disperi! ;-D
    Questa estate ho scoperto un altro maestro Franco Baldini.(dovrò metterlo in playlist).
    La playlist sul transfert mi ha fatto capire che è da una vita che sbaglio la mia prospettiva :
    l'io non è quello della filosofia, ossia l'io-mondo, ma è quello pulsionale scoperto da Freud.
    Con delle leggi interne che probabilmente prima che Baldini le mettesse brillantemente a sintesi, avevo sempre frainteso.
    Fra le mie letture di riferimento c'era Heidegger e mi affascinava Lacan.
    Ma Baldini li ha semplicemente distrutti: non che non lo avessi già notato, ma faticavo a trovarli come modelli negativi, in assenza di un modello positivo, che ora ho, ed è appunto Freud. All'improvviso l'errore di Heidegger non è quello che già nel canale si è discusso in lungo e largo, dell'ontologizzazione arbitraria, dell'essente rispetto all'Essere, ossia della sua medianità (aristotelicamente derivata), che mi pareva errore veniale rispetto alla sua ricerca; ma è proprio quello della ricerca in sè! La filosofia di Heidegger gira a vuoto, non ha oggetto.
    Già Volpi se ne era lamentato. Ma Baldini mi ha fatto capire che in Heidegger il problema non è tanto questo oggetto fantastico, quanto il fatto che sia irrelato all'individuo!
    All'improvviso la sua tematica salvifica, diventa un esercizio di stile su un soggetto che non trova mai l'oggetto, perchè l'oggetto sta PRIMA di lui...per uno che voleva fare un analisi atea, mi pare un grosso errore.E' normale che poi sfoci nell'Abbandono...perfetta conclusione alla deriva morale dell'individuo. Sono rimasto molto deluso, mi ero illuso che invece fosse una ricerca di senso ATTIVA, appunto individuale. Ma allora è meglio l'idea di Intelletto Agente di Dante...
    Questo errore è passato poi a Lacan, e da Lacan si è irradiato a tutta l'industria culturale.
    Lacan sostituirà l'individuo con il presunto soggetto (sapere), ribaltando completamente Freud, che parla sempre di individuo!
    Zoja è uno junghiano, e come tale sostituisce la fissazione (degradazione delle relazioni) individuale che nell'inconscio si traduce in resistenza (alla cura) con la resistenza dell'ombra, una proiezione fantastica di un inconscio collettivo malato. Anche qui un ribaltamento di Freud (ringrazio sempre Baldini). Che lei sfiora parlando di un Male esterno al soggetto, naturalmente non credo lo pensi davvero, se non appunto come agente sociale.
    Il male a mio avviso è semplicemente (all'inizio) l'agire contro l'eros, contro l'amicizia, contro l'empatia, che nella complessità storica e sociale, ci pare qualcosa di numinoso.
    No, non c'è malvagità, il Dio è sempre buono, in quanto ci fa conoscere la bellezza (l'armonia) e dunque ciò che è buono e giusto.
    Sta alla nostra libertà schierarci col bene, e non fare l'errore di farlo diventare una metafisica monolitica, pre-giudiziale (come nelle categorie kantiane, Baldini sulla scorta del corpus postum di un filosofo italiano), ma una questione politica di scelte individuali.
    Credo che dovremmo fermarci veramente a Freud. Un autore molto complesso.
    E' Grazie ai contributi di Baldini, che ho capito la mia fissazione (in questa epoca siamo tutti nevrotici), e di come questa sia la causa della mia fatica nel leggere.
    Infatti l'individuo contemporaneo si deve accontentare di degradare la sostituzione dell'amore primario materno, ossia appunto la fissazione a qualche oggetto, persona, pensiero, e proseguire nell'aggiunta di oggetti (sostituti erotici, o sublimazioni), fondamentale nella crescita individuale, la mancanza di questa degradazione comporta proprio la fissazione.
    Il transfert non è altro che questo recupero di cosa ci blocca, e la capacità di andare oltre, che secondo freud coincide con il tema dell'amicizia greco-romano, che secondo freud si trovava nella loro letteratura erotica (e a cui Platone mi pare evidente appartenga).
    E' solo l'amicizia che ci fa andare oltre. Ed è lì che tutto va a finire. Perchè stiamo fra gente nevrotica piena di fissazioni, delle più disparate.
    Io ero arrivato prima di questa estate alla conclusione che non rimane che l'amicizia dei libri, quelli grandi.
    Le sublimazioni della letteratura (nel mio caso Dostoevskij e Kafka) che credevo servissero a farsi amici nell'adolescenza...ora in tarda età ho capito che invece era il contrario.
    E' trovarsi come amici questi grandi pensatori, che era ed è la salvezza.
    A 50 anni faccio fatica a recuperare (introiettare come direbbe Freud) non basta aver capito il meccanismo, come anche Freud aveva capito, altimenti rimaniamo nell'ara della psicologia contemporanea che trova la suggestione come cura, tema caro a Baldini, ma caro Divago, la suggestione non è forse l'altra parola per la Propaganda? La propaganda ci convince della santià e della bontà delle scelte che Loro, chi paga questa propaganda, vogliono che adottiamo. Questo vuol dire caro Divago, che la suggestione per un breve periodo funziona.
    Per questo la resistenza inconscia crea quella che lei chiama la "fissità" (in termini freudiani però si chiama "ripetizione"!). Bisogna uscirne!
    Ps.
    Una preghiera per Gerusalemme.

    • @DrDivago
      @DrDivago  10 дней назад +1

      Il tema centrale, come si evince anche da quanto Lei scrive, è che è tutto già contenuto nei libri: per avvicinarsi a Freud, non c’è bisogno di leggere quelli che lo “spiegano” a modo loro o quelli che inventano subdottrine freudiane (anche tra coloro che gli erano vicini), basterebbe aprire i suoi testi, allora perché non lo facciamo? Mera pigrizia intellettuale o c’è dell’altro? A mio avviso c’è molto altro c’è, ad esempio, il credere di sapere già e, anche questo, possiamo trovarlo nei dialoghi platonici. Non è poi così difficile intendere l’immensa banalità ed immaturità che l’industria culturale propone e dispone. Fatto è che alcuni ci vivono benissimo dentro perché così possono continuare a spacciarsi per “color che sanno…” Il punto di partenza deve sempre essere allora quello del non sapere. Qui vi sono poi anche aspetti difficili e controversi della storia intellettuale, in particolare quella fase in cui l'Idealismo vuol annullare, attraverso l'analisi del pensiero che si impone sul mondo, l'oggetto che viene allora inteso come un'attività del soggetto e da qui si aprono le cataratte del relativismo e si cementa l'alleanza con la sofistica... Navigare tra queste acque pericolose è possibile solo attraverso i fari dei grandi lumi che, dall'antico, continuano ad istruirci ed indirizzarci quando, ovviamente, mettiamo da parte l'ego e la pretesa di sapere ed accogliamo, con giusta umiltà, l'insegnamento del mondo e dell'anima. In proposito c'è un libro di Idries Shah dal titolo "L'io che comanda" che potrebbe, credo, compendiare l'approccio psicanalitico di cui scrive. Grazie per il commento. Cordiali saluti, S.C.

    • @Otium497
      @Otium497 9 дней назад

      @@DrDivago grazie del libro, l'ho già iniziato a leggere. Come al solito un consiglio nella direzione giusta, Naturalmente bisogna andare alle fonti, ma anche nel caso di Freud stiamo parlando di un corpus di scritti enorme. Letture trasversali possono servire, a me hanno cambiato la vita, perchè non è detto che uno capisca quello che sta leggendo. i 3 saggi sulla sessualità per esempio li avevo troppo frettolosamente giudicati. Insomma nemmeno camminare siamo piu capaci (per rimanere nella metaforia sufi) , Troppa fretta.troppo poco tempo rimasto. Non rimane che asservirsi, capisco sempre di più del perchè, non io di certo comunque! salve e ancora grazie!