@NapoliDueSicilie Nel film c'è una frase di Domenico Cirillo su cui si dovrebbe riflettere: "A quell'epoca la Repubblica di Francia era signora di Napoli per diritto di conquista, lo stesso diritto dei Borboni". In effetti, secondo le leggi e la mentalità del XVIII secolo, aveva ragione lui: c'era stata una guerra (dichiarata alla Francia da Ferdinando IV) e i francesi l'avevano vinta.
@@Omeostatica No, di trasformarsi in una repubblica che portasse avanti un discorso democratico volto, col tempo, ad affrancare ed evolvere quella plebe che, purtroppo, non è mai uscita dalla sua condizione.
@@tommasovasta8323 Ma quale Repubblica se a loro volta avevano tradito il proprio popolo bombardandolo alle spalle e poi fucilando chi li aveva osteggiati. Ma poi quando mai si è visto che una rivoluzione si fa appoggiandosi a un'invasione di una forza occupante. Quello che scrive è un completo delirio. La plebe ogni volta capisce che cambia lo sfruttatore di turno che si fregia di belle parole solo per avere consenso ma poi è uguale al precedente quindi di cosa parliamo? Una società civile sarà sempre basata sullo sfruttamento delle classi meno abbienti, quindi non cambierà mai nulla. Questo è quanto.
In effetti era quello che il cardinale Ruffo voleva fare ma Nelson no. In effetti vale il giudizio del popolo : "A lu suon deli violini morte ai giacubbini!"
Ebbene, è questione di gusti... Io mi commuovo sempre quando ascolto la Marsigliese. Solo la canzone del Piave e il "Va' pensiero" di Verdi mi commuovono di più.
Sonetto diffuso a Napoli dopo la morte di Maria Carolina d'Asburgo: "Sanguinaria, bramai strage e rovina, or dell'inferno son furia perduta. Al Tartaro dannò l'ira divina l'anima, di vendette ognor pasciuta, dell'iniqua, superba Carolina".
Grande personaggio Domenico Cirillo (quello vero) in questa scena del film ci sta anche Carlo Cerciello ( o stregone in Gomorra 3) ed è quello che condanna Cirillo
Lo so anch'io, Philly, che Croce non è il vangelo e non l'ho mai considerato tale: per esempio tratta malissimo Maria Carolina d'Asburgo la quale, malgrado i suoi errori, fu una regina di tutto rispetto e non la megera sanguinaria che descrive lui (io ho una mia teoria che certo tu non condividerai: per me nella dinastia borbonica le figure migliori sono proprio quelle delle regine).
Scusa, Philly, dimmi una cosa: re, regina e cortigiani vari non "tenevano pane e vino" (ed anche il companatico?). Stranamente questo fatto non scandalizzava il popolo... E non è vero che i rivoluzionari napoletani "schifassero" il popolo, anzi in quei brevi mesi che ebbero a disposizione fecero quanto era umanamente possibile per affezionarlo alle nuove idee.
La Marsigliese parla di amore per la libertà e di lotta contro il dispotismo, concetti che appartengono o dovrebbero appartenere a tutti gli uomini. Ho provato ad ascoltare l'inno dei Vandeani, che mi avevano tanto lodato, ma fa lo stesso effetto di una camomilla. Sulla Carmagnola dei sanfedisti non posso dir niente perché non la conosco.
Era energica e abile e fece sentire il suo peso in politica, anche se la sua influenza sul marito è stata probabilmente esagerata dagli storici. Era intelligente e colta (e quest'ultimo particolare sembra desse molto sui nervi a Ferdinando I), sebbene avesse, come la sorella Maria Antonietta, un carattere difficile: altero, irascibile, tenace nei rancori e nelle inimicizie.
Ma sull'inno al regno delle Due Sicilie di Paisiello non ci conterei troppo: Paisiello, come tutti sanno, fu un noto voltagabbana che per tutta la vita non fece che passare dal servizio dei Borboni a quello dei Bonaparte e viceversa e scrisse anche una Messa e un Te Deum per l'incoronazione di Napoleone.
@aliceagnese Secondo "il diritto di conquista" (anche Carlo III aveva conquistato il regno di Napoli con le armi) essi erano dunque in quel momento storico i legittimi signori di Napoli che avevano occupato militarmente. I cittadini partenopei che avevano accettato di collaborare con loro, dunque, non potevano essere considerati traditori sotto il profilo legale perché l'autorità di Ferdinando IV era decaduta con la sua sconfitta.
Mi pare di capire, Napoli, che tu non disprezzi i liberali del "99, anche se forse li giudichi degli ingenui perché non capirono che le idee di libertà e di democrazia non si possono importare sulla punta delle baionette straniere. Del resto qualcosa de genere l'aveva detto, a suo tempo, anche Vincenzo Cuoco:
Lo definisco "incosciente" perché l'esercito napoletano, all'antica, male armato, con un generale in capo straniero (Mack) che nemmeno parlava bene l'italiano e non conosceva quasi i suoi soldati, non era assolutamente in grado di reggere il confronto con le formidabili armate della Francia rivoluzionaria: qualsiasi monarca ragionevole l'avrebbe capito. Ma Ferdinando I mi ricorda un certo cavaliere Mussolini: era convinto che la guerra l'avrebbero combattuta gli altri per lui.
Se i termini della capitolazione stipulata dai comandanti francesi col cardinale Ruffo fossero stati rispettati, i sostenitori della Repubblica napoletana sarebbero dovuti emigrare in Francia e da lassù è improbabile che avrebbero potuto avere un grande influsso sulle vicende successive del regno di Napoli. Indubbiamente sarebbero potuti rientrare in patria nel 1806, ma non so se sarebbe stato un ritorno trionfale: li avrebbe circondati pur sempre, anche senza loro colpa,
Io non ho mai detto che i francesi fossero "buoni": so bene che la Rivoluzione francese fu qualcosa di terribile. Però anche qui il discorso è complesso, Luigi XVI e Maria Antonietta si sarebbero probabilmente salvati se nella prima fase avessero collaborato con i girondini che non volevano la repubblica ma una monarchia costituzionale sul modello di quella inglese. Comunque non è questo il luogo per parlarne. A proposito, conosci la Tosca di Giacomo Puccini?
Scusa, ma innanzitutto dove l'hai letto che le vittime tra i popolani furono migliaia? Citami una fonte. Secondo Benedetto Croce, furono poche centinaia.
Saranno stati forse armati alla buona, ma avevano un vantaggio da non sottovalutare: combattevano in casa e conoscevano il territorio e potevano contare sull'appoggio della popolazione. Conquistare Napoli non fu per nulla "facile" per i francesi, ebbero molte perdite. E ovviamente si incattivirono...
Ebbene si, amo la Francia del 1789, la Francia rivoluzionaria. Vuoi accettare una sfida? Fai un giro su RUclips e ascolta la Marsigliese (ce ne sono diverse versioni); poi scrivi che, ascoltandola, non sei stato colpito, che sei rimasto del tutto indifferente. Magari lo scriverai anche, ma non sarai sincero.
Tu dici: furono costretti. Ma lo furono davvero? Io credo che i loro ideali repubblicani e libertari fossero sinceri e che abbiano proclamato con entusiasmo la Repubblica Partenopea. Poi, che quest'ultima sia stata solo uno strumento nelle mani dei francesi (i quali al momento giusto l'abbandonarono al suo destino) è indubbio e gli stessi liberali più intelligenti e sensati se ne rendevano conto.
Non sto acclamando nessun invasore straniero, ti ho solo riportato i fatti storici. Ferdinando I dichiarò guerra alla Francia, fu sconfitto e si affrettò a riparare in Sicilia per mettersi al sicuro, sebbene il suo popolo lo scongiurasse di non abbandonare Napoli. Sai cosa si cantava a Roma (la mia città, lei si invasa dalle truppe napoletane) in quei giorni: "Venne a Roma bravando il re don Ferdinando e in pochissimi dì venne, vide e fuggì".
Per favore, documentati, prima di accusare gli altri di non sapere la storia. L'"eroico" re Borbone era convinto di non correre nessun pericolo perché avrebbe dovuto fare solo una guerra di facciata, a quella vera ci avrebbero pensato gli austriaci e gli inglesi. Non gli andò così. Quanto ai lazzari, tutto si può dire di loro, tranne che fossero inermi: avevano studiato i piani di combattimento nelle vie di Napoli già molto prima che un solo francese mettesse piede in città.
E' ovvio che, dato il perfetto italiano letterario (c'è persino un accenno alle Furie della mitologia greco-latina), viene da un ambiente borghese e liberale. Maria Carolina però non era amata nemmeno dal popolino, nemmeno dai lazzari che idolatravano suo marito: forse per le origini straniere, forse per l'indole schiva che la faceva apparire superba e scostante. Eppure, per un curioso paradosso, tra i due coniugi era probabilmente la migliore.
Ci sarebbe da chiedersi chi tradì veramente il popolo napoletano: se i liberali che volevano farlo progredire o il re che se ne scappò in Sicilia abbandonandolo al suo destino. E poi, scusa, di quale riforme parli? Quali cambiamenti nel sistema politico e sociale avrebbero introdotto i Borboni? Sei in grado di citarmene uno?
Vuoi la verità?? La MARSIGLIESE non mi dice niente perchè NON MI APPARTIENE.. La CARMAGNOLA cantata dalle bande Sanfediste...quella SI..mi dice qualcosa...E' l'inno di Paisiello che mi fa venire la pelle d'oca....Di Marsigliese preferisco il sapone...
@NapoliDueSicilie Nel film c'è una frase di Domenico Cirillo su cui si dovrebbe riflettere: "A quell'epoca la Repubblica di Francia era signora di Napoli per diritto di conquista, lo stesso diritto dei Borboni". In effetti, secondo le leggi e la mentalità del XVIII secolo, aveva ragione lui: c'era stata una guerra (dichiarata alla Francia da Ferdinando IV) e i francesi l'avevano vinta.
L'illusione, di un mondo migliore che attraverso i secoli ci deride e ci beffeggia.
La Grande Occasione perduta di Napoli.
Di cosa? Di essere occupati dai francesi? Ma mi faccia il piacere...
@@Omeostatica No, di trasformarsi in una repubblica che portasse avanti un discorso democratico volto, col tempo, ad affrancare ed evolvere quella plebe che, purtroppo, non è mai uscita dalla sua condizione.
@@tommasovasta8323 Ma quale Repubblica se a loro volta avevano tradito il proprio popolo bombardandolo alle spalle e poi fucilando chi li aveva osteggiati. Ma poi quando mai si è visto che una rivoluzione si fa appoggiandosi a un'invasione di una forza occupante. Quello che scrive è un completo delirio.
La plebe ogni volta capisce che cambia lo sfruttatore di turno che si fregia di belle parole solo per avere consenso ma poi è uguale al precedente quindi di cosa parliamo? Una società civile sarà sempre basata sullo sfruttamento delle classi meno abbienti, quindi non cambierà mai nulla.
Questo è quanto.
Bel riassunto, i miei complimenti
In effetti era quello che il cardinale Ruffo voleva fare ma Nelson no. In effetti vale il giudizio del popolo :
"A lu suon deli violini
morte ai giacubbini!"
I Francesi si comportarono a Napoli come in Egitto... DEPREDARONO
Ebbene, è questione di gusti... Io mi commuovo sempre quando ascolto la Marsigliese. Solo la canzone del Piave e il "Va' pensiero" di Verdi mi commuovono di più.
Sonetto diffuso a Napoli dopo la morte di Maria Carolina d'Asburgo:
"Sanguinaria, bramai strage e rovina,
or dell'inferno son furia perduta.
Al Tartaro dannò l'ira divina
l'anima, di vendette ognor pasciuta,
dell'iniqua, superba Carolina".
Grande personaggio Domenico Cirillo (quello vero)
in questa scena del film ci sta anche Carlo Cerciello ( o stregone in Gomorra 3) ed è quello che condanna Cirillo
Lo so anch'io, Philly, che Croce non è il vangelo e non l'ho mai considerato tale: per esempio tratta malissimo Maria Carolina d'Asburgo la quale, malgrado i suoi errori, fu una regina di tutto rispetto e non la megera sanguinaria che descrive lui (io ho una mia teoria che certo tu non condividerai: per me nella dinastia borbonica le figure migliori sono proprio quelle delle regine).
Scusa, Philly, dimmi una cosa: re, regina e cortigiani vari non "tenevano pane e vino" (ed anche il companatico?). Stranamente questo fatto non scandalizzava il popolo... E non è vero che i rivoluzionari napoletani "schifassero" il popolo, anzi in quei brevi mesi che ebbero a disposizione fecero quanto era umanamente possibile per affezionarlo alle nuove idee.
La Marsigliese parla di amore per la libertà e di lotta contro il dispotismo, concetti che appartengono o dovrebbero appartenere a tutti gli uomini. Ho provato ad ascoltare l'inno dei Vandeani, che mi avevano tanto lodato, ma fa lo stesso effetto di una camomilla.
Sulla Carmagnola dei sanfedisti non posso dir niente perché non la conosco.
Puoi specificarmi meglio chi erano queste 3000 persone e in quali circostanze furono "giustiziate"?
Era energica e abile e fece sentire il suo peso in politica, anche se la sua influenza sul marito è stata probabilmente esagerata dagli storici. Era intelligente e colta (e quest'ultimo particolare sembra desse molto sui nervi a Ferdinando I), sebbene avesse, come la sorella Maria Antonietta, un carattere difficile: altero, irascibile, tenace nei rancori e nelle inimicizie.
Ma scusa, perché lo chiami boia? Ammettiamo che fosse ignorante (il primo re colto della dinastia Savoia fu Vittorio Emanuele III); ma boia?
@vittofranci Mi piace l'obiettivita' della tua analisi contestuale.
Ma sull'inno al regno delle Due Sicilie di Paisiello non ci conterei troppo: Paisiello, come tutti sanno, fu un noto voltagabbana che per tutta la vita non fece che passare dal servizio dei Borboni a quello dei Bonaparte e viceversa e scrisse anche una Messa e un Te Deum per l'incoronazione di Napoleone.
@aliceagnese Secondo "il diritto di conquista" (anche Carlo III aveva conquistato il regno di Napoli con le armi) essi erano dunque in quel momento storico i legittimi signori di Napoli che avevano occupato militarmente. I cittadini partenopei che avevano accettato di collaborare con loro, dunque, non potevano essere considerati traditori sotto il profilo legale perché l'autorità di Ferdinando IV era decaduta con la sua sconfitta.
E quello dei rivoluzionari di mettere tasse e ghigliottina.
Mi pare di capire, Napoli, che tu non disprezzi i liberali del "99, anche se forse li giudichi degli ingenui perché non capirono che le idee di libertà e di democrazia non si possono importare sulla punta delle baionette straniere. Del resto qualcosa de genere l'aveva detto, a suo tempo, anche Vincenzo Cuoco:
Il Colletta racconta che Speciale, il giudice che nel video condanna Cirillo e la Fonseca (oltre a innumerevoli altri), morì pazzo.
Lo definisco "incosciente" perché l'esercito napoletano, all'antica, male armato, con un generale in capo straniero (Mack) che nemmeno parlava bene l'italiano e non conosceva quasi i suoi soldati, non era assolutamente in grado di reggere il confronto con le formidabili armate della Francia rivoluzionaria: qualsiasi monarca ragionevole l'avrebbe capito. Ma Ferdinando I mi ricorda un certo cavaliere Mussolini: era convinto che la guerra l'avrebbero combattuta gli altri per lui.
Se i termini della capitolazione stipulata dai comandanti francesi col cardinale Ruffo fossero stati rispettati, i sostenitori della Repubblica napoletana sarebbero dovuti emigrare in Francia e da lassù è improbabile che avrebbero potuto avere un grande influsso sulle vicende successive del regno di Napoli. Indubbiamente sarebbero potuti rientrare in patria nel 1806, ma non so se sarebbe stato un ritorno trionfale: li avrebbe circondati pur sempre, anche senza loro colpa,
Dopo la morte di Ferdinando I di Borbone si diffuse a Napoli uno stornello:
"Accaddero stanotte cose strane:
è morto un lupo e l'ha vegliato un cane".
Io non ho mai detto che i francesi fossero "buoni": so bene che la Rivoluzione francese fu qualcosa di terribile. Però anche qui il discorso è complesso, Luigi XVI e Maria Antonietta si sarebbero probabilmente salvati se nella prima fase avessero collaborato con i girondini che non volevano la repubblica ma una monarchia costituzionale sul modello di quella inglese. Comunque non è questo il luogo per parlarne.
A proposito, conosci la Tosca di Giacomo Puccini?
Scusa, ma innanzitutto dove l'hai letto che le vittime tra i popolani furono migliaia? Citami una fonte. Secondo Benedetto Croce, furono poche centinaia.
Benedetto Croce è sempre stato di parte e poco attendibile.
Saranno stati forse armati alla buona, ma avevano un vantaggio da non sottovalutare: combattevano in casa e conoscevano il territorio e potevano contare sull'appoggio della popolazione. Conquistare Napoli non fu per nulla "facile" per i francesi, ebbero molte perdite. E ovviamente si incattivirono...
Ebbene si, amo la Francia del 1789, la Francia rivoluzionaria. Vuoi accettare una sfida? Fai un giro su RUclips e ascolta la Marsigliese (ce ne sono diverse versioni); poi scrivi che, ascoltandola, non sei stato colpito, che sei rimasto del tutto indifferente. Magari lo scriverai anche, ma non sarai sincero.
Il vescovo di Vico Equense Michele Natale
Tu dici: furono costretti. Ma lo furono davvero? Io credo che i loro ideali repubblicani e libertari fossero sinceri e che abbiano proclamato con entusiasmo la Repubblica Partenopea. Poi, che quest'ultima sia stata solo uno strumento nelle mani dei francesi (i quali al momento giusto l'abbandonarono al suo destino) è indubbio e gli stessi liberali più intelligenti e sensati se ne rendevano conto.
Non sto acclamando nessun invasore straniero, ti ho solo riportato i fatti storici. Ferdinando I dichiarò guerra alla Francia, fu sconfitto e si affrettò a riparare in Sicilia per mettersi al sicuro, sebbene il suo popolo lo scongiurasse di non abbandonare Napoli. Sai cosa si cantava a Roma (la mia città, lei si invasa dalle truppe napoletane) in quei giorni:
"Venne a Roma bravando
il re don Ferdinando
e in pochissimi dì
venne, vide e fuggì".
@NapoliDueSicilie non furono costretti dalle armi francesi, ma dalle loro idee di uguaglianza e libertà.
onore ai patrioti repubblicani
Che bombardarono alle spalle i Napoletani che si difendevano dai Francesi...
Per favore, documentati, prima di accusare gli altri di non sapere la storia. L'"eroico" re Borbone era convinto di non correre nessun pericolo perché avrebbe dovuto fare solo una guerra di facciata, a quella vera ci avrebbero pensato gli austriaci e gli inglesi. Non gli andò così.
Quanto ai lazzari, tutto si può dire di loro, tranne che fossero inermi: avevano studiato i piani di combattimento nelle vie di Napoli già molto prima che un solo francese mettesse piede in città.
E' ovvio che, dato il perfetto italiano letterario (c'è persino un accenno alle Furie della mitologia greco-latina), viene da un ambiente borghese e liberale.
Maria Carolina però non era amata nemmeno dal popolino, nemmeno dai lazzari che idolatravano suo marito: forse per le origini straniere, forse per l'indole schiva che la faceva apparire superba e scostante. Eppure, per un curioso paradosso, tra i due coniugi era probabilmente la migliore.
liberte' legalite.equalite..i arrob a te tu arruob ame!!oggi funziona acotra cosi con la repubblica italiana..
Ci sarebbe da chiedersi chi tradì veramente il popolo napoletano: se i liberali che volevano farlo progredire o il re che se ne scappò in Sicilia abbandonandolo al suo destino. E poi, scusa, di quale riforme parli? Quali cambiamenti nel sistema politico e sociale avrebbero introdotto i Borboni? Sei in grado di citarmene uno?
Vuoi la verità?? La MARSIGLIESE non mi dice niente perchè NON MI APPARTIENE..
La CARMAGNOLA cantata dalle bande Sanfediste...quella SI..mi dice qualcosa...E' l'inno di Paisiello che mi fa venire la pelle d'oca....Di Marsigliese preferisco il sapone...