Tumore al seno, la storia di Francesca: "sentivo la responsabilità di lasciare soli i miei figli"

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  • Опубликовано: 8 сен 2024
  • Nel 2008, quando ha solo 29 anni, sulla scapola sinistra di Francesca i medici dell’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano osservano una “papula”, una piccola lesione della pelle, sospetta: la biopsia accerta che si tratta di un melanoma nodulare. “Era piccolo - racconta Francesca -, 1.3 mm, ma già al II stadio. Se non lo avessi preso in tempo avrebbe potuto infiltrarsi ancor più in profondità. È stato un grande spavento, specie all’inizio quando non si sapeva la gravità della malattia. Un melanoma è un pensiero che non ti sfiora in così giovane età.”
    Francesca si sottopone a un intervento chirurgico che ha esito positivo. “Sono passati 10 anni dalla diagnosi di melanoma - aggiunge oggi - tecnicamente sono definibile guarita, ma, oltre a fare molta attenzione nell'espormi al sole, devo controllare una volta l’anno la cute e i nei.”
    Nel 2015 però, durante uno dei controlli periodici, allo IEO evidenziano che c’è qualcosa di anomalo al seno: la biopsia conferma che si tratta di un carcinoma duttale a medio grado di differenziazione.
    “Questa nuova diagnosi mi ha sconvolto forse ancora più della precedente - confessa - perché non ero più sola. Mi ero infatti sposata, avevo avuto un bimbo, Lorenzo, che aveva cinque anni ed era appena nata Elisa.”
    Anche in questo caso per fortuna i linfonodi non erano stati intaccati dalla malattia e grazie all'intervento di mastectomia e alla terapia ormonale oggi sta bene.
    “Alle donne, e sono ancora tante quelle che si ammalano soprattutto di un tumore al seno, voglio dire che è importante che non si sentano sole: devono ricevere un messaggio incoraggiante, ecco perché ho deciso di portare la mia testimonianza.”
    Il tumore al seno
    Il seno è costituito da un insieme di ghiandole e tessuto adiposo ed è posto tra la pelle e la parete del torace.
    In realtà non è una ghiandola sola, ma un insieme di strutture ghiandolari, chiamate lobuli, unite tra loro a formare un lobo. In un seno vi sono da 15 a 20 lobi. Il latte giunge al capezzolo dai lobuli attraverso piccoli tubi chiamati dotti galattofori (o lattiferi).
    Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne.
    Ciò significa che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo. In teoria si possono formare tumori da tutti i tipi di tessuti del seno, ma i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari (dai lobuli) o da quelle che formano la parete dei dotti.
    Il tumore al seno colpisce 1 donna su 8 nell'arco della vita. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne.
    È la prima causa di mortalità per tumore nelle donne, con un tasso di mortalità del 17 per cento di tutti i decessi per causa oncologica del sesso femminile.
    Come prevenirlo
    È possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento e con pochi esami di controllo elencati più sotto. È bene fare esercizio fisico e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali (frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori).
    Anche allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno, perché l'allattamento consente alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche.

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