La paura e l’ansia mi sono sempre state amiche e sfido chiunque a non averne mai avute . L’importante è saperle gestire e qui entra in gioco l’esperienza del “saper fare” anche nei momenti di criticità…
Certamente Willy, il fatto che abbia confidenza con queste emozioni significa già possedere un certo grado di consapevolezza. La gestione di queste, se derivano dallo scarso senso di autoefficacia nella gestione di classi o di alunni e studenti complessi, si matura con l'esperienza e la riflessione su di essa, oltre che con il confronto con i colleghi e le conoscenze molteplici necessarie all'insegnante. Niente a cui non si possa aspirare, nulla di mai definitivamente raggiunto! Tanti auguri!
Credo che ascoltarla faccia venire voglia a tutti di diventare insegnanti di sostegno emerge preparazione ma prima la sua passione. Spero di non pentirmi di questa scelta a breve comincio una nuova avventura il TFA per la scuola secondaria 2 grado, spero di esserne all'altezza e di fare emergere un domani sul lavoro la stessa passione che la anima che è quello di cui anche io mi occuperò. Molto utili i suoi video per chi vuole accostarsi a questo mondo. Congratulazioni.
Caro Salvatore, la passione è fondamentale e, grazie al percorso per la specializzazione, si può affiancare l'altrettanto importante preparazione. Sarà sicuramente così anche per te. Intanto, grazie per l'apprezzamento e tanti auguri per il tuo percorso professionale.
Sento una certa vocazione rispetto al sostegno, in passato ho tenuto un laboratorio di teatro terapia con dei ragazzi con disabilità, a parte un po di ansia iniziale poi mi sono trovata a mio agio. Per tanti anni ho interrotto questa attività e ora si è risvegliato il desiderio di contribuire al miglioramento dell'inclusione. Sento di essere molto empatica e di avere una certa sensibilità verso le fragilità, allo stesso tempo i primi due punti di cui ha parlato mi preoccupano, perchè sono consapevole di non riuscire sempre a gestire le emozioni e l'ansia come vorrei, e migliorarmi in questo è da sempre è uno dei miei obiettivi, tanto che da anni pratico la meditazione, ma questo anche per una ricerca interiore riguardo all'essere umano. Detto questo, vorrei sapere se sbaglio nel pensare che vivere l'esperienza diretta, (non ho mai insegnato) può aiutarmi a rafforzare questi aspetti, oppure, lei ritiene che sia fondamentale avere fortemente sviluppato questi prerequisiti? grazie. 🙏💭
Grazie, per aver condiviso la tua esperienza personale e il percorso che ti ha portato a considerare questa professione. Per quanto riguarda il dubbio, ritengo che insegnare possa contribuire ad accrescere l'autostima e il senso di autoefficacia, (naturalmente avendo acquisito delle competenze didattiche di base). Un ricco mondo emotivo ed interiore sono aspetti funzionali a questa professione ma, a mio parere, è fondamentale arrivarci avendo raggiunto un equilibrio di base e una discreta capacità di gestione delle emozioni, per poter sostenere alunni e colleghi nelle sfide che l'inclusione ci pone quotidianamente. Naturalmente, il processo evolutivo non si ferma e potrai continuare a sviluppare tali competenze durante l'insegnamento. Spero di esserti stata d'aiuto❣ 🥰
@@diversitutti Grazie per l'attenzione. Si, ho trovato utile la sua risposta perché nelle sue parole trovo conferma rispetto ai miei pensieri :-) Ho passato le prime due prove preselettive e ora sto ascoltando i suoi video come ripasso per il colloquio del primo settembre a Milano. Peccato non averla scoperta prima! È un piacere ascoltarla e la mia stima nei suoi confronti cresce sempre di più :-) Grazie per la sua passione e il suo lavoro. PS. Se ha qualche suggerimento last minute per il colloquio è super gradito! :-D 🙏💭
Sicuramente l'emotività può diventare uno strumento straordinario per l'insegnante, specialmente di sostegno, a patto però che si sappia usarlo e non ci si faccia travolgere❣ Non so se concordi? 😘
Mi è piaciuto molto il video, soprattutto sapere della Sua esperienza personale😀 e sapere che i miei dubbi sono condivisi.....però sono ancora più convinta di prima, era il Suo scopo secondario? 😉 bhe....grazie!
Cara Leila, siamo contenti che il video ti abbia colpita. Di norma, sono piuttosto restia a parlare di me, ma in questo caso mi ha fatto piacere rievocare quei momenti, condividendoli con voi che siete sul punto di intraprendere questa avventura. Ti sono, quindi, particolarmente grata per aver espresso le tue considerazioni. Quanto agli scopi... 😊 è bello sapere che le tue convinzioni si siano rafforzate. In bocca al lupo per tutto!
Francamente credo che l'aspetto dell'ansia e dell'emotività incida anche (e forse di più) sull'insegnamento comune, dove sei più chiamato che sul sostegno alla gestione del gruppo classe.
@francescameale4907 Cara Francesca, sicuramente la gestione del gruppo-classe è una fonte di stress, ma non sono da sottovalutare le dinamiche emotive e, talvolta i comportamenti problema, degli alunni con disabilità o la gestione dei rapporti con i loro genitori, che sono più presenti e spesso più preoccupati, rispetto agli altri. Oltre che alle dinamiche relazionali con i colleghi con cui si è in co-docenza... Forse hai avuto più esperienza su posto comune che su posto di sostegno?
Non so se è lamia passione perché io suono il pianoforte e sono inserita nelle scuole come musica a tempo determinato diciamo potrebbe essere una via per il ruolo cioè per sistemarmi ma la voglio vedere più come passione per lo studio
Salve, io da un lato vorrei intraprendere questa professione ma dall’altro sono tanto spaventata dalle diverse storie di violenza fisica. Per quanto mi voglio dire che non tutti i ragazzi ‘speciali’ sono violenti, chiunque viene a conoscenza del fatto che io vorrei provare sul sostegno mi disincentiva fortemente, riportandomi i casi di parenti e amici vari che vengono graffiati, presi a pugni eccetera. Idealmente mi farebbe tanto piacere lavorare con le diversità però la paura della violenza è tanta e non so come superarla, non vorrei iniziare un percorso per poi pentirmene amaramente… qualcuno che mi può aiutare?
Cara, comprendo bene tutte le resistenze e i dubbi. Nella guida digitale n. 2 "Docente di sostegno: fa davvero per me?" suggerisco, nei casi come il tuo, di sperimentarsi sul campo, con qualche breve supplenza o piccola esperienza, come assistente all'autonomia e alla comunicazione. Solo così potrai misurarti con i tuoi limiti in una situazione reale, comprendere quanto sia possibile lavorarci, quanto sia forte la tua spinta motivazionale e prendere la decisione migliore per te❣ 🤞🤞🤞
@@diversitutti Ovvio, è inevitabile. Perché vuoi fare del male ai giovani che vogliono intraprendere la strada dell'insegnamento? Il sostegno ha le ore contate. E aggiungo per fortuna.
@León Blanco Si tratta di un perbenismo pilotato dalle lobby degli psichiatri e dall'associazionismo cattolico. Lo scopo principale è quello di demandare alla scuola pubblica mansioni e responsabilità che dovrebbero essere di pertinenza delle strutture sanitarie. È un escamotage per risparmiare sulle costose figure professionali preposte facendo della scuola un ospedale. Negli ultimi decenni la scuola è in continua caduta libera e si è trasformata in un bivacco di pelandroni più che un luogo di formazione. Hanno chiuso le strutture psichiatriche e i docenti li hanno trasformati in badanti, hanno chiuso le carceri minorili e i docenti li hanno trasformati in custodi di delinquenti. Mi chiedo cosa diventeranno questi poveri docenti quando chiuderanno anche i cimiteri.
La paura e l’ansia mi sono sempre state amiche e sfido chiunque a non averne mai avute . L’importante è saperle gestire e qui entra in gioco l’esperienza del “saper fare” anche nei momenti di criticità…
Certamente Willy, il fatto che abbia confidenza con queste emozioni significa già possedere un certo grado di consapevolezza.
La gestione di queste, se derivano dallo scarso senso di autoefficacia nella gestione di classi o di alunni e studenti complessi, si matura con l'esperienza e la riflessione su di essa, oltre che con il confronto con i colleghi e le conoscenze molteplici necessarie all'insegnante.
Niente a cui non si possa aspirare, nulla di mai definitivamente raggiunto! Tanti auguri!
Siete d'accordo con i motivi che ho individuato? Ne avete altri? Qual è la vostra esperienza? Quali le vostre titubanze?
Questa è una scelta di cuore, una missione. Infatti questo ruolo in passato veniva delegato agli istituti religiosi.
Grazie Giulio, per la tua riflessione.
Credo che ascoltarla faccia venire voglia a tutti di diventare insegnanti di sostegno emerge preparazione ma prima la sua passione. Spero di non pentirmi di questa scelta a breve comincio una nuova avventura il TFA per la scuola secondaria 2 grado, spero di esserne all'altezza e di fare emergere un domani sul lavoro la stessa passione che la anima che è quello di cui anche io mi occuperò. Molto utili i suoi video per chi vuole accostarsi a questo mondo. Congratulazioni.
Caro Salvatore, la passione è fondamentale e, grazie al percorso per la specializzazione, si può affiancare l'altrettanto importante preparazione. Sarà sicuramente così anche per te. Intanto, grazie per l'apprezzamento e tanti auguri per il tuo percorso professionale.
Purtroppo sono molto ansiosa e emotiva di fronte alle novità. Tuttavia una volta capito come agire e muoversi, mi calmo !
Sulla gestione delle emozioni e dell'ansia si può provare a lavorare... 😘
Sento una certa vocazione rispetto al sostegno, in passato ho tenuto un laboratorio di teatro terapia con dei ragazzi con disabilità, a parte un po di ansia iniziale poi mi sono trovata a mio agio. Per tanti anni ho interrotto questa attività e ora si è risvegliato il desiderio di contribuire al miglioramento dell'inclusione. Sento di essere molto empatica e di avere una certa sensibilità verso le fragilità, allo stesso tempo i primi due punti di cui ha parlato mi preoccupano, perchè sono consapevole di non riuscire sempre a gestire le emozioni e l'ansia come vorrei, e migliorarmi in questo è da sempre è uno dei miei obiettivi, tanto che da anni pratico la meditazione, ma questo anche per una ricerca interiore riguardo all'essere umano. Detto questo, vorrei sapere se sbaglio nel pensare che vivere l'esperienza diretta, (non ho mai insegnato) può aiutarmi a rafforzare questi aspetti, oppure, lei ritiene che sia fondamentale avere fortemente sviluppato questi prerequisiti? grazie. 🙏💭
Grazie, per aver condiviso la tua esperienza personale e il percorso che ti ha portato a considerare questa professione. Per quanto riguarda il dubbio, ritengo che insegnare possa contribuire ad accrescere l'autostima e il senso di autoefficacia, (naturalmente avendo acquisito delle competenze didattiche di base).
Un ricco mondo emotivo ed interiore sono aspetti funzionali a questa professione ma, a mio parere, è fondamentale arrivarci avendo raggiunto un equilibrio di base e una discreta capacità di gestione delle emozioni, per poter sostenere alunni e colleghi nelle sfide che l'inclusione ci pone quotidianamente. Naturalmente, il processo evolutivo non si ferma e potrai continuare a sviluppare tali competenze durante l'insegnamento. Spero di esserti stata d'aiuto❣ 🥰
@@diversitutti Grazie per l'attenzione. Si, ho trovato utile la sua risposta perché nelle sue parole trovo conferma rispetto ai miei pensieri :-)
Ho passato le prime due prove preselettive e ora sto ascoltando i suoi video come ripasso per il colloquio del primo settembre a Milano. Peccato non averla scoperta prima! È un piacere ascoltarla e la mia stima nei suoi confronti cresce sempre di più :-) Grazie per la sua passione e il suo lavoro.
PS. Se ha qualche suggerimento last minute per il colloquio è super gradito! :-D 🙏💭
La mia emotività credo e spero sia arricchiente piuttosto che un limite alla professione.
Sicuramente l'emotività può diventare uno strumento straordinario per l'insegnante, specialmente di sostegno, a patto però che si sappia usarlo e non ci si faccia travolgere❣ Non so se concordi? 😘
@@diversitutti Mi auguro di riuscire bene in questo. Di sicuro in questi 4anni ho imparato sempre di più a gestirla e canalizzarla.
Mi è piaciuto molto il video, soprattutto sapere della Sua esperienza personale😀 e sapere che i miei dubbi sono condivisi.....però sono ancora più convinta di prima, era il Suo scopo secondario? 😉 bhe....grazie!
Cara Leila, siamo contenti che il video ti abbia colpita.
Di norma, sono piuttosto restia a parlare di me, ma in questo caso mi ha fatto piacere rievocare quei momenti, condividendoli con voi che siete sul punto di intraprendere questa avventura. Ti sono, quindi, particolarmente grata per aver espresso le tue considerazioni.
Quanto agli scopi... 😊 è bello sapere che le tue convinzioni si siano rafforzate.
In bocca al lupo per tutto!
Francamente credo che l'aspetto dell'ansia e dell'emotività incida anche (e forse di più) sull'insegnamento comune, dove sei più chiamato che sul sostegno alla gestione del gruppo classe.
@francescameale4907 Cara Francesca, sicuramente la gestione del gruppo-classe è una fonte di stress, ma non sono da sottovalutare le dinamiche emotive e, talvolta i comportamenti problema, degli alunni con disabilità o la gestione dei rapporti con i loro genitori, che sono più presenti e spesso più preoccupati, rispetto agli altri. Oltre che alle dinamiche relazionali con i colleghi con cui si è in co-docenza... Forse hai avuto più esperienza su posto comune che su posto di sostegno?
@@diversitutti "Forse hai avuto più esperienza su posto comune che su posto di sostegno?": la risposta è sì
Io penso che sia utile e formativo diventare insegnante di sostegno .
Bene, Francesco!
Non so se è lamia passione perché io suono il pianoforte e sono inserita nelle scuole come musica a tempo determinato diciamo potrebbe essere una via per il ruolo cioè per sistemarmi ma la voglio vedere più come passione per lo studio
Grazie Maria, per aver condiviso le tue considerazioni!
Salve, io da un lato vorrei intraprendere questa professione ma dall’altro sono tanto spaventata dalle diverse storie di violenza fisica. Per quanto mi voglio dire che non tutti i ragazzi ‘speciali’ sono violenti, chiunque viene a conoscenza del fatto che io vorrei provare sul sostegno mi disincentiva fortemente, riportandomi i casi di parenti e amici vari che vengono graffiati, presi a pugni eccetera. Idealmente mi farebbe tanto piacere lavorare con le diversità però la paura della violenza è tanta e non so come superarla, non vorrei iniziare un percorso per poi pentirmene amaramente… qualcuno che mi può aiutare?
Cara, comprendo bene tutte le resistenze e i dubbi. Nella guida digitale n. 2 "Docente di sostegno: fa davvero per me?" suggerisco, nei casi come il tuo, di sperimentarsi sul campo, con qualche breve supplenza o piccola esperienza, come assistente all'autonomia e alla comunicazione. Solo così potrai misurarti con i tuoi limiti in una situazione reale, comprendere quanto sia possibile lavorarci, quanto sia forte la tua spinta motivazionale e prendere la decisione migliore per te❣ 🤞🤞🤞
Ma si, sforzatevi di diventare badanti! Chiunque intraprende questa strada se ne pente amaramente, sappiatelo.
Caro ospite fisso, accade anche questo!
@@diversitutti Ovvio, è inevitabile. Perché vuoi fare del male ai giovani che vogliono intraprendere la strada dell'insegnamento? Il sostegno ha le ore contate. E aggiungo per fortuna.
Ognuno fa le proprie scelte e, soprattutto, ha le proprie opinioni. Grazie, per aver espresso il tuo punto di vista.
@León Blanco Si tratta di un perbenismo pilotato dalle lobby degli psichiatri e dall'associazionismo cattolico. Lo scopo principale è quello di demandare alla scuola pubblica mansioni e responsabilità che dovrebbero essere di pertinenza delle strutture sanitarie. È un escamotage per risparmiare sulle costose figure professionali preposte facendo della scuola un ospedale. Negli ultimi decenni la scuola è in continua caduta libera e si è trasformata in un bivacco di pelandroni più che un luogo di formazione. Hanno chiuso le strutture psichiatriche e i docenti li hanno trasformati in badanti, hanno chiuso le carceri minorili e i docenti li hanno trasformati in custodi di delinquenti. Mi chiedo cosa diventeranno questi poveri docenti quando chiuderanno anche i cimiteri.
@León Blanco W anche la libertà di pensiero e le diversità!