Con il suo tipico stile, Capossela ci propone un disco che non è solo politico, ma umano e privato nel senso più profondo del termine. Perchè il politico diventa privato (e viceversa), e sul finale si snoda l'epica dell'avventura umana, con grande celebrazione della vita e dell'immaginazione. Lo stile è tra il circense, la ballata toccante e la filastrocca, con grande tripudio di timbri diversi ed esotici. Il viaggio che si fa è dentro noi stessi e dentro la nostra società, tra limite ed impossibilità e sogno e slancio vitale, tra Principio-Speranza e decadenza contemporanea. 'Il tempo dei regali', uno dei brani più belli, ricorda da vicino Dove siamo rimasti a terra Nutless, sia nella forma che nella sostanza, ed è la canzone più vivace, epica e malinconica del disco. In fondo, tutto il disco è un elogio della possiblità di fronte all'impossibilità, del gioco di fronte alla guerra, dell'immaginazione di fronte alla realtà, del Bene-Rifugio contro la decadenza del mondo. Di cui parò Capossela ci regala un ritratto e una denuncia, che non diventa mai pessimismo senza uscita, ma solo amara consapevolezza. Alla fine, rimane il grande dono della vita, dell'andare avanti con il rischio, nella consapevolezza del dolore e del fatto che la Luce tornerà.
nn la penso come te capisco lo stile ma le melodie sono un miscuglio di pezzi già fatti suonati benissimo per carità con mille strumenti ma niente di veramente originale e sincero
Con il suo tipico stile, Capossela ci propone un disco che non è solo politico, ma umano e privato nel senso più profondo del termine. Perchè il politico diventa privato (e viceversa), e sul finale si snoda l'epica dell'avventura umana, con grande celebrazione della vita e dell'immaginazione. Lo stile è tra il circense, la ballata toccante e la filastrocca, con grande tripudio di timbri diversi ed esotici. Il viaggio che si fa è dentro noi stessi e dentro la nostra società, tra limite ed impossibilità e sogno e slancio vitale, tra Principio-Speranza e decadenza contemporanea. 'Il tempo dei regali', uno dei brani più belli, ricorda da vicino Dove siamo rimasti a terra Nutless, sia nella forma che nella sostanza, ed è la canzone più vivace, epica e malinconica del disco. In fondo, tutto il disco è un elogio della possiblità di fronte all'impossibilità, del gioco di fronte alla guerra, dell'immaginazione di fronte alla realtà, del Bene-Rifugio contro la decadenza del mondo. Di cui parò Capossela ci regala un ritratto e una denuncia, che non diventa mai pessimismo senza uscita, ma solo amara consapevolezza. Alla fine, rimane il grande dono della vita, dell'andare avanti con il rischio, nella consapevolezza del dolore e del fatto che la Luce tornerà.
PEZZONE!!!!! gran bel disco Vinicio. In questo periodo di immondizie musicali, finalmente un pò di sole!
Capolavoro assoluto ...easy listenin.Grande Vinicio
Grazie, per ora solo grazie!
C É FRANK ZAPPA QUI DENTRO!
Senza principio né speranza, allora panza
Sembra l'ultimo pasto di un condannato a morte
Capacità di innovazione infinita...voglia di misurarsi,curiosità di bambino che scopre il mondo
nn la penso come te capisco lo stile ma le melodie sono un miscuglio di pezzi già fatti suonati benissimo per carità con mille strumenti ma niente di veramente originale e sincero
La vena artistica è quella ...ma sperimenta sempre e non è mai banale
Magari sarò solo io, ma io qui ci sento un po' Gaber
Gaber mette il naso dappertutto 😊
Io dico Celentano 😅
👏👏👏👏
👍
Molto molto bravo, noi della 3G ti abbiamo concesso l'onore di comparire nel nostro spettacolo. Dum de dum de dum de dum.
~ inquinatore
🎼🎼🎼🫂🤗👼
tanta "robba"...! Originale rappresentazione di un sistema che propina quantità piuttosto che qualità
Il tempo dei regali è più appropriato al tuo commento...almeno per me