Ridurre le aspettative per diminuire lo scontento, ci può anche stare (che poi di solito è sempre la parte che tocca al popolo), ma per ritornare ad alti livelli di scontentezza è un attimo e subito arriva in soccorso l'ingiustizia sociale e uno spudorato mal costume politico. Quindi essere scontenti, per molti, può generare costruttività e per pochi di contento benessere. Complimenti.
Complimenti all'intellettuale e filosofo che con originalità ed argomentazioni personali ha colto tanto 'comune sentire' della nostra contemporanea condizione.
La scontentezza secondo me è dovuta alla netta sensazione basata soprattutto alla prospettiva della caduta di tutte le aspettative . Le ragioni sono varie ma si possono capire come è stato possibile che si manifestasse questa sensazione molto diffusa unita all'incertezza del futuro . AscoltandoLa comprendo che siamo sulla stessa linea nel considerare le ragioni dell'inverno del nostro scontento . Bisogna prevedere per rimediare ad esso cosa si potrà ritrovare alla fine della discesa se continuerà in fondo al nostro scontento . 😊😊😊
Vero!! E io che sono di sinistra lo stimo e ascolto perché il pensiero, le riflessioni, non hanno un colore politico ma sguardi diversi. Sfumature. A molte quando sono superficiali, bianche o nere, non mi interessano. Ma Veneziani è profondo e non banale
Il questo bellissimo cammino condotto in mirabile linguaggio, oggi quanto mai raro, mi chiedo perché non è additato un grande rimedio all'oppressione del Vero, del Reale, attraverso il Riso di chi si sottrae al giogo della quotidiana violenza, ridendo anche della propria identità ...
Molto ben esposta, in un italiano piacevole come ritmo e suono, e con delle metafore molto suggestive; l'idea dell'amor fati come possibile antidoto mi seduce. Tuttavia non mi è chiaro su quali fatti e osservazioni siano basate affermazioni così definitive di Marcello Veneziani tipo: "viviamo nell'epoca dello scontento!" o molte altre a seguire. Comunque grazie, finalmente qualcosa di sensato.
Mi chiedo spesso come mai nei commenti a questo tipo di comunicazioni (conferenze, dialoghi, lezioni, ecc.) ci sia quasi sempre un coro di lodi. Forse dipende dalla "chiave di lettura" di cui parla Veneziani all'inizio. "Chiave di lettura" è di solito equivalente a "punto di vista" a "orientamento ideologico", per cui l'oratore parla alla sua gente, la quale sente quel che vuol sentire. Ciò premesso devo dire che, pur condividendo abbastanza le idee esposte da Veneziani, mi si presentano alcune domande: "A chi parla? A un popolo di scontenti? Agli Italiani scontenti? Sono tutti così scontenti gli Italiani adulti? E gli anziani distratti e rassegnati? E i giovani con diversa "chiave di lettura"? E la massa che i problemi li subisce passivamente, cioè li ignora, ma si entusiasma per le vittorie di Sinner (oggi, poi domani chissà)?" Non vado oltre nel domandare, ma non posso trascurare l'esistenza di gente operosa e ottimista (per esempio i Cinesi) o immersa in realtà drammatiche ( Ucraini, Israeliani, Palestinesi ... e gli emigranti). Certo dipende dal punto di vista, ma bisogna dirlo che si parla a quelli chiusi in una stanza metaforica alla quale si accede con l'altrettanto metaforica "chiave di lettura".
Se penso alla realtà del mio lavoro ospedaliero in mezzo alla sofferenza abbandonata dalle istituzione che ho contribuito a mantenere negli anni. I dati di realtà per vivere sono anche questo. Anche questo è filosofia della realta
In base a che cosa veneziani giudica, descrive, mostra l’umanità come essa è? Con quale criterio scientifico permea le sue opinioni a proposito dei sentimenti degli umani occidentali? Rifacendosi a Hegel (più volte citato)? Noto per la sua ferrea logica sperimentale… Con quale legittimità parla a nome degli abitanti del cosiddetto “Occidente”? Mi inorridisce questo speculare a briglia sciolta su temi diversissimi buttati lì uno dietro l’altro senza alcuna successione razionale o ragionevole. Narcisismo, egocentrismo, psicologismo… tutte vuote parole per descrivere sensazioni e percezioni. In alte parole: fuffa purissima. Cercherò altri umani più concreti di questo ectoplasmatico “ragionare”.
Bravissimo..come sempre... spunti notevoli di riflessione dall'ovvia (ma non scontata) semplicità
Ridurre le aspettative per diminuire lo scontento, ci può anche stare (che poi di solito è sempre la parte che tocca al popolo), ma per ritornare ad alti livelli di scontentezza è un attimo e subito arriva in soccorso l'ingiustizia sociale e
uno spudorato mal costume politico. Quindi essere scontenti, per molti, può generare costruttività e per pochi di contento benessere. Complimenti.
Che meraviglia! Grazie
Condivido quanto afferma Veneziani. Filosofo e scrittore libero
Molto bravo.
non siamo quello che vorremmo essere, tutto qui, bravissimo dott. veneziani
Minuto?
Un grande Marcello Veneziani!
Molto interessante e ispirante, grazie!
Grande, grazie
Pensiero molto lucido e preciso sui temi più importanti che innervano la nostra società...
Ottimo ragionamento condivisibile di Marcello Veneziani
Grande Marcello Veneziani
Furia, Necessità & Talento trasformano lo Scontento in Creativo, Utile & Libero Elemento 🕊️
Meglio di molti altri.
Sempre troppo pochi e brevi i contributi, necessari, di Marcello Veneziani.
Grazie
Brillante
Io ho idee di sx ma gli dò atto di grandi cultura e capacità espositive.
Condivido in pieno ma di questo ci si può beare ma non mangiare e vivere dignitosamente come sinistra detterebbe
Complimenti all'intellettuale e filosofo che con originalità ed argomentazioni personali ha colto tanto 'comune sentire' della nostra contemporanea condizione.
Grande Marcello Veneziani molto lucido e moderno
Ottimo intervento
La scontentezza secondo me è dovuta alla netta sensazione basata soprattutto alla prospettiva della caduta di tutte le aspettative . Le ragioni sono varie ma si possono capire come è stato possibile che si manifestasse questa sensazione molto diffusa unita all'incertezza del futuro . AscoltandoLa comprendo che siamo sulla stessa linea nel considerare le ragioni dell'inverno del nostro scontento . Bisogna prevedere per rimediare ad esso cosa si potrà ritrovare alla fine della discesa se continuerà in fondo al nostro scontento . 😊😊😊
Uno dei pochi validi pensatori di destra!
Vero!! E io che sono di sinistra lo stimo e ascolto perché il pensiero, le riflessioni, non hanno un colore politico ma sguardi diversi. Sfumature. A molte quando sono superficiali, bianche o nere, non mi interessano. Ma Veneziani è profondo e non banale
Il questo bellissimo cammino condotto in mirabile linguaggio, oggi quanto mai raro, mi chiedo perché non è additato un grande rimedio all'oppressione del Vero, del Reale, attraverso il Riso di chi si sottrae al giogo della quotidiana violenza, ridendo anche della propria identità ...
Veneziani è tra i migliori saggisti Italiani. Parteciperà allo sviluppo della Quarta Teoria Politica? Spero e penso proprio di si.
lo scontento...e le mille sfumature della pesantezza dell' ego..
Direi epoca pure del lamento
❤
Molto ben esposta, in un italiano piacevole come ritmo e suono, e con delle metafore molto suggestive; l'idea dell'amor fati come possibile antidoto mi seduce. Tuttavia non mi è chiaro su quali fatti e osservazioni siano basate affermazioni così definitive di Marcello Veneziani tipo: "viviamo nell'epoca dello scontento!" o molte altre a seguire.
Comunque grazie, finalmente qualcosa di sensato.
Mi chiedo spesso come mai nei commenti a questo tipo di comunicazioni (conferenze, dialoghi, lezioni, ecc.) ci sia quasi sempre un coro di lodi. Forse dipende dalla "chiave di lettura" di cui parla Veneziani all'inizio.
"Chiave di lettura" è di solito equivalente a "punto di vista" a "orientamento ideologico", per cui l'oratore parla alla sua gente, la quale sente quel che vuol sentire. Ciò premesso devo dire che, pur condividendo abbastanza le idee esposte da Veneziani, mi si presentano alcune domande: "A chi parla? A un popolo di scontenti? Agli Italiani scontenti? Sono tutti così scontenti gli Italiani adulti? E gli anziani distratti e rassegnati? E i giovani con diversa "chiave di lettura"? E la massa che i problemi li subisce passivamente, cioè li ignora, ma si entusiasma per le vittorie di Sinner (oggi, poi domani chissà)?"
Non vado oltre nel domandare, ma non posso trascurare l'esistenza di gente operosa e ottimista (per esempio i Cinesi) o immersa in realtà drammatiche ( Ucraini, Israeliani, Palestinesi ... e gli emigranti).
Certo dipende dal punto di vista, ma bisogna dirlo che si parla a quelli chiusi in una stanza metaforica alla quale si accede con l'altrettanto metaforica "chiave di lettura".
finalmente un intervento in cui qualcuno ha qualcosa da dire "di suo"
60 milioni di cattedratici!rimasticando il trito e ritrito,siamo i geni del banale.
Stirner, Stirner, Stirner, Max Stirner. Veneziani, non hai detto abbastanza.
Evviva il medio evo.
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Se penso alla realtà del mio lavoro ospedaliero in mezzo alla sofferenza abbandonata dalle istituzione che ho contribuito a mantenere negli anni. I dati di realtà per vivere sono anche questo. Anche questo è filosofia della realta
Hai la salute? Gioisci di ciò che hai.
13
38
36
😅😅😅😅😅😂😂😂😂😂
In base a che cosa veneziani giudica, descrive, mostra l’umanità come essa è?
Con quale criterio scientifico permea le sue opinioni a proposito dei sentimenti degli umani occidentali?
Rifacendosi a Hegel (più volte citato)? Noto per la sua ferrea logica sperimentale…
Con quale legittimità parla a nome degli abitanti del cosiddetto “Occidente”?
Mi inorridisce questo speculare a briglia sciolta su temi diversissimi buttati lì uno dietro l’altro senza alcuna successione razionale o ragionevole.
Narcisismo, egocentrismo, psicologismo… tutte vuote parole per descrivere sensazioni e percezioni. In alte parole: fuffa purissima.
Cercherò altri umani più concreti di questo ectoplasmatico “ragionare”.
Che personaggio.🤦♂️🤦♂️
Il tuo è l'unico commento negativo che è stato scritto
@@herxole Se vuoi te ne scrivo un altro.