Daccordissimo sulla agognata fioritura di un folk horror italiano: ho sempre pensato che alcuni dei racconti delle "Fiabe italiane" di Calvino fossero sceneggiature adatte per un bel film di paura dal gran carattere
Vedere questo film con il mio ragazzo calabrese mi ha inquietata ancora di più per i ricordi d'infanzia che gli ha evocato: le filastrocche della nonna, le leggende sulle origini delle famiglie mafiose, i giochi da bambini sui confini delle basi americane sul territorio... Il film mi è piaciuto, spero sia l'inizio di un bel trend di scoperta del folklore italiano in chiave horror. Grazie per la recensione!! Ti adoro ❤️
SPOILER: Io credo che, in questo caso, la questione degli omaggi e delle citazioni, più o meno esplicite, non diano fastidio perché, essendo tutta una finzione creata da Fabrizio, è tutto volutamente confuso e pasticciato. Infatti Fabrizio è ingenuo, è giovane, è gasato perché è fresco di scuola di cinema. È un nerd e quindi, nel momento in cui deve fare il suo film, crea un’accozzaglia di roba senza senso e senza logica che infatti viene derisa anche dalla stessa ragazza incinta. Ecco perché, in questo caso, le mille citazioni sparse qua e là hanno un loro senso e sono tutte volute da due registi che sapevano benissimo di star esagerando. Per me Fabrizio (escludendo ovviamente la storia della mafia e della passione per gli snuff movie) è un po’ come i due veri registi di ACHS. La scena post credit non è buttata a caso perché la polemica delle persone che non guardano film horror italiani in quanto italiani è vera. Sappiamo bene quanta gente abbia questa mentalità, e quindi i due registi, con questo film (che è fatto volutamente per dividere il pubblico), hanno voluto dare uno schiaffo a questi limitati che pensano in un determinato modo per puro pregiudizio. Spero sia chiaro cosa volevo intendere.
anche io la penso come te, lo considero, più che un horror, un film fatto proprio per gli amanti dell'horror come genere, un po' comequando si guarda un album di fotografie e si ripensa ai bei vecchi tempi andati. Comunque potresti fare un video sui film folk horror che consigli? essendo il mio sotto-genere preferito ho visto i più famosi ma qualcosa mi sarà sfuggito di sicuro
bellissima recensione! si sente un sacco la tua passione ed esperienza nel campo :) io zero infatti l'ho apprezzato perché per me non erano citazioni ma cose fighe ahahaha
Visto ieri notte. Sarà che sono una fifona ( che si ostina a continuare a guardare horror😂) ma la prima parte mi ha messo davvero tantissima angoscia, quindi per me ha fatto centro, mentre la seconda mi ha convinta meno. Mi affido a te per i giudizi tecnici che io non sono in grado, ma mediamente mi è piaciuto. Mi aspettavo di peggio visti alcuni commenti letti.
Non ci dormirò la notte ma penso che lo guarderò, il fatto che sia ambientato in Calabria mi incuriosisce troppo! Un film italiano che non c’entra niente ma che voglio consigliare è Lazzaro Felice, va nel filone realismo magico e tradizione cattolica italiana, un genere che mi piace tantissimo e che vorrei fosse più battuto in Italia perché con la tradizione che abbiamo c’è tantissimo potenziale, come per l’horror!
@@castitaslilium2146 che bello che non sono l’unica! Penso sia a pieno titolo uno dei miei generi preferiti in assoluto ma è abbastanza poco calcolato :(
Secondo me se avessero sviluppato il film rendendolo un vero e proprio folk horror a partire dalla leggenda sui tre fondatori della mafia sarebbe stato meglio. In questo modo invece è un' accozzaglia, sembra più che altro un film-esperimento dove i registi hanno voluto mettere insieme tutte le loro conoscenze, ma la trama, sebbene abbia senso, l'ho trovata troppo sopra le righe. Come concept poi è molto simile a Quella Casa Nel Bosco, quindi finisce anche per essere poco originale. D'altra parte è pur vero che probabilmente i registi non puntassero all'originalità, come ci suggerisce il titolo. Consiglio invece il precedente lavoro di De Feo, The Nest, fatto decisamente meglio.
Venticinque/trent'anni fa (anno più anno meno) in USA Argento, Fulci, Bava e non ricordo più chi altro, erano considerati dei maestri mentre da noi erano messi un po' da parte e risorti solo con l'arrivo di Tarantino... (Scusate ho dovuto interrompere il commento) Insomma sono delle pietre miliari ma forse sarebbe il caso di metterli nel cassetto e dimenticarli,non per sempre si intende ma proprio per poter fare qualcosa di nuovo, personale e rinverdire il genere. Le storie ci sono,basta già solo cercare tra gli audioracconti qui su RUclips...
Sono così felice che negli ultimi anni l'horror italiano sia sempre più presente nelle sale (Guadagnino, De Feo, Misischia, Bruno, il ritorno di Avati... etc) che ne ho appena fatto una tesi sopra ahah
Quello che tu hai descritto come la strada che vorresti per l’horror italiano cioè il folk è praticamente la versione cinematografica del libro Gotico Rurale di Eraldo Baldini.
L’ho finito ora! Effettivamente i continui rimandi ad Ari Aster acquistano senso nell’ultima parte del film, quando viene rivelato il gioco. Anch’io ho senza dubbio preferito the Nest, recuperalo appena puoi, ti stupirà.
Sul folklore italiano ci sono i film Janara, Fairytale e Al di là del guado(non sono sicurissima del nome di quest'ultimo) anche se molto di nicchia. The nest come recitazione, fotografia e svolgimento della trama è più curato ma alla lunga diventa quasi noiosino per poi recuperare sul finale. A classic horror story invece ha un livello un po' più basso ma ha il pregio di non annoiare mai, il tempo vola durante la visione e ogni mezz'ora cambia registro facendoci domandare "e ora che succede?!". Spero che la terza pellicola di questo regista possa essere un connubio tra i due e regalarci un vero gioiellino cinematografico.
Caro Matteo ti consiglio vivamente Suspiria di Luca Guadagnino. Non è un vero e proprio remake dell'originale di Argento (come è stato pubblicizzato), ma partendo dal canovaccio originale Guadagnino dirige la sua Suspiria. Se lo avessi intitolato in altro modo forse sarebbe stato meno criticato. Disponibile su Prime 🖤
@@matteofumagalli92 non fui d'accordo con te, sul Suspiria di Guardagnino. Per me è un bellissimo film, superiore al Suspiria di Argento (che è degno di nota per la fotografia e la colonna sonora, ma per quel che riguarda storia, sceneggiatura... recitazione... mah!)
@@vins1979 sono due film completamente diversi secondo me, l'unica differenza è che il secondo senza il primo non poteva esistere. Per me non ha senso paragonarli
Unico appunto tecnico. La casa 3 non è di Sam Raimi ma è di Umberto Lenzi... Quindi non esiste una trilogia dal titolo La Casa, esistono i primi 2 capitoli + l armata delle tenebre
Ho finito adesso the nest! Mah chiamarlo horror mi pare eccessivo, è leggermente inquietante con questa ambientazione misteriosa che ti fa pensare chissà cosa. Ovviamente non ti spoilero nulla, ma per me non è horror.
The nest molto bello, più autoriale (e più estethic) di A classic horror story, io l'ho preferito, pur non disprezzando questo, che però ho trovato più derivativo.
Ciao. Perché non fai un video dove spieghi tutte le frasi che sento spesso come mash up, final girl, plot ecc...ci sarà pure un corrispettivo italiano. Grazie. Complimenti
Plot è la traduzione inglese di trama in senso cinematografico e letterario, mentre la final girl non ha una traduzione: è la ragazza che arriva alla fine di ogni film horror (letteralmente "ragazza finale"). Il mash up non so cosa sia in senso cinematografico ma musicalmente è un mix di canzoni diverse, non so qui cosa possa voler dire...
@@msgarbi95 grazie, pero' mi piacerebbe un video apposito per i non addetti ai lavori..matteo usa spesso inglesissmi che non sono noti a tutti, mi piacerebbe facesse lui un video dizionario ,grazie Michela
Ciao, a me non è piaciuto, come a te, ha fatto ben sperare all'inizio, ma poi... È irritante perché si fa fatica a capire i dialoghi in quanto gli attori, quasi tutti, bisbigliano continuamente..,poi ad un certo punto accelera troppo, quasi come per voler arrivare alla fine, e da il via ad una serie di banalità scopiazzate (male) da vari film famosi.. No, proprio no...
Ciao Matteo. Cosa succede quando atroci avvenimenti iniziano a simulare morte e terrore? Una lunga evasione dalle proprie ombre. Il cinema ha bisogno di fantasia?
...come fa un film ad essere bello se meta delle volte non si riesce a capire cosa dicono gli attori?? parole mangiate e bofonchiate, nessun personaggio crea un legame col pubblico, recitazione mah, non ho provato nessun dispiacere per la morte dei personaggi.... boh.... finale da: boh......
la solita superficialità di alcuni registi Italiani nello scegliere attori mediocri in ruoli chiave; nello specifico tale Francesco Russo che non regge minimamente la parte sopra le righe ma mai inquietante. Matilde Ludz tanto tragicamente bella e disperata in "Revenge" quanto monocorde qui ; in un ruoli molto simili. I due registi si nascondono dietro al titolo per dar vita ad un film pieno di citazioni e rimandi ad altri film come "Non aprite quella porta" o al più recente "Midsommar" ; il finale dovrebbe essere originale ma ricorda molto "la casa nel bosco". Non sufficientemente splatter e gore , non può essere uno slasher per via della trama anche se l'ambientazione è quella; non fa paura ne inquieta. Scontata la critica all' uso smodato dei cellulari per riprendere ogni cosa Si salva una ottima fotografia; una colonna sonora azzeccata e un paio di scene molto belle. Voto 5,5 mezzo voto in più perché sono italiani Ps: da vedere assolutamente The nest, il signor diavolo e soprattutto Revenge
Il signor diavolo di Pupi Avati, immagino... Credo sia uno dei film più noiosi che abbia mai visto. Ero gasata perché avevo pensato al suo ritorno all'horror dopo La Casa delle finestre che ridono, ma sono rimasta delusissima
Inutile. I personaggi diventano presto delle macchiette - storie banali e strumentalizzate - e la faccenda del set cinematografico con attori e tutto il resto è già stata fatta. Si confondono diversi temi, nessuno dei quali viene davvero approfondito. Sul discorso degli omaggi ad altri film, sono d'accordo con te, ormai è una specie di "fan service" per gli amanti del cinema, invece che un modo per creare seri collegamenti tematici o stilistici. Complessivamente, mi è sembrato una spacconata. Le scene meta alla fine denotano un certo vittimismo di cui non c'era nessun bisogno. Meglio fare le cose bene piuttosto che puntare il dito verso gli ignoranti spettatori italiani che non capiscono quello che vedono e che non guardano neanche il film completo perché sono dei superficialoni.
Per me è davvero un prodotto scadente. De Feo ha fatto dieci passi indietro rispetto al buon “The Nest”! Il finale di questo film è allucinante, una parac*lata mai vista 🤬 Ma Anche se volessimo tralasciare il finale, il film è davvero poco originale...anche la regia, con i suoi movimenti, ricorda un altro regista (non posso dire il nome per non spoilerare il film)
Nel sottobosco underground il genere horror non è mai morto ed è sempre più conosciuto all'estero che in Italia, ti cito ad esempio i films del mio amico Ivan Zuccon che tra l'altro è il montatore dei film di Pupi Avati. "A classic horror story" l'ho visto il giorno stesso in cui è uscito su Netflix. Non mi è piaciuto per niente, troppe citazioni e omaggi inutili che servono forse a riempire dei buchi di sceneggiatura, audio pessimo e tra gli attori salvo solo Peppino Mazzotta. Una delusione totale. Ho preferito di gran lunga "The Nest" che ti consiglio assolutamente di recuperare, così come devi recuperare, se non lo conosci, un altro horror italiano, è del 2014, "Imago Mortis".
Daccordissimo sulla agognata fioritura di un folk horror italiano: ho sempre pensato che alcuni dei racconti delle "Fiabe italiane" di Calvino fossero sceneggiature adatte per un bel film di paura dal gran carattere
Vedere questo film con il mio ragazzo calabrese mi ha inquietata ancora di più per i ricordi d'infanzia che gli ha evocato: le filastrocche della nonna, le leggende sulle origini delle famiglie mafiose, i giochi da bambini sui confini delle basi americane sul territorio... Il film mi è piaciuto, spero sia l'inizio di un bel trend di scoperta del folklore italiano in chiave horror. Grazie per la recensione!! Ti adoro ❤️
Più che Midsommar, la scena del pranzo mi ha ricordato moltissimo la celebre scena della cena di Non aprite quella porta.
vero, molto simile
SPOILER:
Io credo che, in questo caso, la questione degli omaggi e delle citazioni, più o meno esplicite, non diano fastidio perché, essendo tutta una finzione creata da Fabrizio, è tutto volutamente confuso e pasticciato. Infatti Fabrizio è ingenuo, è giovane, è gasato perché è fresco di scuola di cinema. È un nerd e quindi, nel momento in cui deve fare il suo film, crea un’accozzaglia di roba senza senso e senza logica che infatti viene derisa anche dalla stessa ragazza incinta. Ecco perché, in questo caso, le mille citazioni sparse qua e là hanno un loro senso e sono tutte volute da due registi che sapevano benissimo di star esagerando. Per me Fabrizio (escludendo ovviamente la storia della mafia e della passione per gli snuff movie) è un po’ come i due veri registi di ACHS. La scena post credit non è buttata a caso perché la polemica delle persone che non guardano film horror italiani in quanto italiani è vera. Sappiamo bene quanta gente abbia questa mentalità, e quindi i due registi, con questo film (che è fatto volutamente per dividere il pubblico), hanno voluto dare uno schiaffo a questi limitati che pensano in un determinato modo per puro pregiudizio. Spero sia chiaro cosa volevo intendere.
Bravissimo, commento originale che ha centrato un punto focale! :-)
anche io la penso come te, lo considero, più che un horror, un film fatto proprio per gli amanti dell'horror come genere, un po' comequando si guarda un album di fotografie e si ripensa ai bei vecchi tempi andati. Comunque potresti fare un video sui film folk horror che consigli? essendo il mio sotto-genere preferito ho visto i più famosi ma qualcosa mi sarà sfuggito di sicuro
la mia parte preferita è stata senza dubbio Fabrizio che faceva "tengo paura Elisa, tengo paura!!".
È diventato il mio nuovo motto
Mado, sarebbe davvero stupendo avere horror basati sul nostro folklore, questo alla fine era una specie di thriller
Il mix di citazioni secondo me si spiega proprio con il meccanismo metamediatico della seconda parte. Per il resto del tutto d’accordo
bellissima recensione! si sente un sacco la tua passione ed esperienza nel campo :) io zero infatti l'ho apprezzato perché per me non erano citazioni ma cose fighe ahahaha
Visto ieri notte. Sarà che sono una fifona ( che si ostina a continuare a guardare horror😂) ma la prima parte mi ha messo davvero tantissima angoscia, quindi per me ha fatto centro, mentre la seconda mi ha convinta meno. Mi affido a te per i giudizi tecnici che io non sono in grado, ma mediamente mi è piaciuto. Mi aspettavo di peggio visti alcuni commenti letti.
Non ci dormirò la notte ma penso che lo guarderò, il fatto che sia ambientato in Calabria mi incuriosisce troppo! Un film italiano che non c’entra niente ma che voglio consigliare è Lazzaro Felice, va nel filone realismo magico e tradizione cattolica italiana, un genere che mi piace tantissimo e che vorrei fosse più battuto in Italia perché con la tradizione che abbiamo c’è tantissimo potenziale, come per l’horror!
Ho preso appunti e appena posso me lo recupero: adoro il realismo magico!
@@castitaslilium2146 che bello che non sono l’unica! Penso sia a pieno titolo uno dei miei generi preferiti in assoluto ma è abbastanza poco calcolato :(
Guardalo pure, non fa assolutamente paura
@@msgarbi95 mmm speriamo 🤭
Buon film, finale molto forte e agghiacciante nella sua verità.
The Nest stupendo! Questo devo ancora vederlo
Io l'ho visto qualche giorno fa e sono pienamente d'accordo con te!
Secondo me se avessero sviluppato il film rendendolo un vero e proprio folk horror a partire dalla leggenda sui tre fondatori della mafia sarebbe stato meglio. In questo modo invece è un' accozzaglia, sembra più che altro un film-esperimento dove i registi hanno voluto mettere insieme tutte le loro conoscenze, ma la trama, sebbene abbia senso, l'ho trovata troppo sopra le righe. Come concept poi è molto simile a Quella Casa Nel Bosco, quindi finisce anche per essere poco originale. D'altra parte è pur vero che probabilmente i registi non puntassero all'originalità, come ci suggerisce il titolo.
Consiglio invece il precedente lavoro di De Feo, The Nest, fatto decisamente meglio.
Concordo. Sembra una sorta di variante italica a Quella casa nel bosco.
Venticinque/trent'anni fa (anno più anno meno) in USA Argento, Fulci, Bava e non ricordo più chi altro, erano considerati dei maestri mentre da noi erano messi un po' da parte e risorti solo con l'arrivo di Tarantino...
(Scusate ho dovuto interrompere il commento)
Insomma sono delle pietre miliari ma forse sarebbe il caso di metterli nel cassetto e dimenticarli,non per sempre si intende ma proprio per poter fare qualcosa di nuovo, personale e rinverdire il genere. Le storie ci sono,basta già solo cercare tra gli audioracconti qui su RUclips...
pls matteo più video sul cinema!!!
Sono così felice che negli ultimi anni l'horror italiano sia sempre più presente nelle sale (Guadagnino, De Feo, Misischia, Bruno, il ritorno di Avati... etc) che ne ho appena fatto una tesi sopra ahah
Quello che tu hai descritto come la strada che vorresti per l’horror italiano cioè il folk è praticamente la versione cinematografica del libro Gotico Rurale di Eraldo Baldini.
A me è piaciuto molto! Anche se mi rendo conto che ci sono delle criticità
It follow stupendo mi è piaciuto tantissimo
L’ho finito ora! Effettivamente i continui rimandi ad Ari Aster acquistano senso nell’ultima parte del film, quando viene rivelato il gioco. Anch’io ho senza dubbio preferito the Nest, recuperalo appena puoi, ti stupirà.
Giuro che noi calabresi non siamo così spaventosi 😂😂😂
Forse.
Onesto.
Matteo: ... Fino a trent'anni fa...
Nella mia testa: Ah ok negli anni 70..
Matteo: ... Quindi gli anni 90...
Io: 😱
Sul folklore italiano ci sono i film Janara, Fairytale e Al di là del guado(non sono sicurissima del nome di quest'ultimo) anche se molto di nicchia. The nest come recitazione, fotografia e svolgimento della trama è più curato ma alla lunga diventa quasi noiosino per poi recuperare sul finale. A classic horror story invece ha un livello un po' più basso ma ha il pregio di non annoiare mai, il tempo vola durante la visione e ogni mezz'ora cambia registro facendoci domandare "e ora che succede?!". Spero che la terza pellicola di questo regista possa essere un connubio tra i due e regalarci un vero gioiellino cinematografico.
Anche "In fondo al bosco", che riprende la figura del Krampus.
Caro Matteo ti consiglio vivamente Suspiria di Luca Guadagnino. Non è un vero e proprio remake dell'originale di Argento (come è stato pubblicizzato), ma partendo dal canovaccio originale Guadagnino dirige la sua Suspiria. Se lo avessi intitolato in altro modo forse sarebbe stato meno criticato.
Disponibile su Prime 🖤
Lo vidi al cinema, molto carino, ma per me il Suspiria di Dario Argento rimane nel cuore per sempre
(Trovi anche una recensione del film di Guadagnino sul canale)
@@matteofumagalli92 non fui d'accordo con te, sul Suspiria di Guardagnino. Per me è un bellissimo film, superiore al Suspiria di Argento (che è degno di nota per la fotografia e la colonna sonora, ma per quel che riguarda storia, sceneggiatura... recitazione... mah!)
@@vins1979 sono due film completamente diversi secondo me, l'unica differenza è che il secondo senza il primo non poteva esistere. Per me non ha senso paragonarli
Unico appunto tecnico. La casa 3 non è di Sam Raimi ma è di Umberto Lenzi... Quindi non esiste una trilogia dal titolo La Casa, esistono i primi 2 capitoli + l armata delle tenebre
sì, mea culpa, come terzo di Raimi intendevo "L'armata delle tenebre".
Recensione ponderata che appoggio, comunque a me è piaciuto molto, filmone!
Ho finito adesso the nest! Mah chiamarlo horror mi pare eccessivo, è leggermente inquietante con questa ambientazione misteriosa che ti fa pensare chissà cosa. Ovviamente non ti spoilero nulla, ma per me non è horror.
Argento, Fulci, Bava e... PUPI AVATI!
Wow 😍
The nest molto bello, più autoriale (e più estethic) di A classic horror story, io l'ho preferito, pur non disprezzando questo, che però ho trovato più derivativo.
Ciao. Perché non fai un video dove spieghi tutte le frasi che sento spesso come mash up, final girl, plot ecc...ci sarà pure un corrispettivo italiano. Grazie. Complimenti
Plot è la traduzione inglese di trama in senso cinematografico e letterario, mentre la final girl non ha una traduzione: è la ragazza che arriva alla fine di ogni film horror (letteralmente "ragazza finale"). Il mash up non so cosa sia in senso cinematografico ma musicalmente è un mix di canzoni diverse, non so qui cosa possa voler dire...
@@msgarbi95 grazie, pero' mi piacerebbe un video apposito per i non addetti ai lavori..matteo usa spesso inglesissmi che non sono noti a tutti, mi piacerebbe facesse lui un video dizionario ,grazie Michela
Ah, vero. Tuttavia io preferirei si evitassero gli inglesismi.
Ciao, a me non è piaciuto, come a te, ha fatto ben sperare all'inizio, ma poi... È irritante perché si fa fatica a capire i dialoghi in quanto gli attori, quasi tutti, bisbigliano continuamente..,poi ad un certo punto accelera troppo, quasi come per voler arrivare alla fine, e da il via ad una serie di banalità scopiazzate (male) da vari film famosi.. No, proprio no...
Ciao Matteo. Cosa succede quando atroci avvenimenti iniziano a simulare morte e terrore? Una lunga evasione dalle proprie ombre. Il cinema ha bisogno di fantasia?
Mi suggerite un thriller psicologico? Non roba troppo conosciuta perché probabilmente l'ho già vista.
predestination ?
Perfect blue?
Il testimone invisibile?
301/302, Two Sisters
"Burning" di Lee Chang-dong
Osso, Mastrosso e Carcagnosso, tre spagnoli. Dico io non era meglio importare la paella invece di 'sti tre delinquenti?! (Sempre che siano esistiti) 😉
ahahahahahah!
...come fa un film ad essere bello se meta delle volte non si riesce a capire cosa dicono gli attori?? parole mangiate e bofonchiate, nessun personaggio crea un legame col pubblico, recitazione mah, non ho provato nessun dispiacere per la morte dei personaggi.... boh.... finale da: boh......
The Nest mi è piaciuto di più, questo l'ho trovato poco più che sufficiente
la solita superficialità di alcuni registi Italiani nello scegliere attori mediocri in ruoli chiave; nello specifico tale Francesco Russo che non regge minimamente la parte sopra le righe ma mai inquietante. Matilde Ludz tanto tragicamente bella e disperata in "Revenge" quanto monocorde qui ; in un ruoli molto simili.
I due registi si nascondono dietro al titolo per dar vita ad un film pieno di citazioni e rimandi ad altri film come "Non aprite quella porta" o al più recente "Midsommar" ; il finale dovrebbe essere originale ma ricorda molto "la casa nel bosco". Non sufficientemente splatter e gore , non può essere uno slasher per via della trama anche se l'ambientazione è quella; non fa paura ne inquieta. Scontata la critica all' uso smodato dei cellulari per riprendere ogni cosa Si salva una ottima fotografia; una colonna sonora azzeccata e un paio di scene molto belle.
Voto 5,5 mezzo voto in più perché sono italiani
Ps: da vedere assolutamente The nest, il signor diavolo e soprattutto Revenge
Il signor diavolo di Pupi Avati, immagino... Credo sia uno dei film più noiosi che abbia mai visto. Ero gasata perché avevo pensato al suo ritorno all'horror dopo La Casa delle finestre che ridono, ma sono rimasta delusissima
@@msgarbi95 Personalmente mi ha inquietato mi è piaciuta molto l'atmosfera e la fotografia. Ognuno ha i suoi gusti
Inutile. I personaggi diventano presto delle macchiette - storie banali e strumentalizzate - e la faccenda del set cinematografico con attori e tutto il resto è già stata fatta. Si confondono diversi temi, nessuno dei quali viene davvero approfondito. Sul discorso degli omaggi ad altri film, sono d'accordo con te, ormai è una specie di "fan service" per gli amanti del cinema, invece che un modo per creare seri collegamenti tematici o stilistici.
Complessivamente, mi è sembrato una spacconata. Le scene meta alla fine denotano un certo vittimismo di cui non c'era nessun bisogno. Meglio fare le cose bene piuttosto che puntare il dito verso gli ignoranti spettatori italiani che non capiscono quello che vedono e che non guardano neanche il film completo perché sono dei superficialoni.
Per me è davvero un prodotto scadente.
De Feo ha fatto dieci passi indietro rispetto al buon “The Nest”!
Il finale di questo film è allucinante, una parac*lata mai vista 🤬
Ma Anche se volessimo tralasciare il finale, il film è davvero poco originale...anche la regia, con i suoi movimenti, ricorda un altro regista (non posso dire il nome per non spoilerare il film)
Nel sottobosco underground il genere horror non è mai morto ed è sempre più conosciuto all'estero che in Italia, ti cito ad esempio i films del mio amico Ivan Zuccon che tra l'altro è il montatore dei film di Pupi Avati. "A classic horror story" l'ho visto il giorno stesso in cui è uscito su Netflix. Non mi è piaciuto per niente, troppe citazioni e omaggi inutili che servono forse a riempire dei buchi di sceneggiatura, audio pessimo e tra gli attori salvo solo Peppino Mazzotta. Una delusione totale. Ho preferito di gran lunga "The Nest" che ti consiglio assolutamente di recuperare, così come devi recuperare, se non lo conosci, un altro horror italiano, è del 2014, "Imago Mortis".