Penso che Protagora abbia individuato il modo giusto, più umano, per cercare di capire la realtà... l' uomo vede oggettivamente la realtà, e non soggettivamente, nel senso che soggettivamente vediamo la realtà, ma, almeno la vediamo con occhi Umani. Successivamente, se arriviamo a formare gli Universali, essi restano Umani e non metafisici o divini.. .Grande Pensatore!
Sono d'accordo con Protagora. Viviamo in una società in cui ognuno di noi, chi per necessità o chi per cattiveria, finge di essere ciò che non è o di valere più di quello che vale realmente. Ma mentire è inutile perchè la verità, prima o poi, viene sempre a galla.
Ormai guardo i tuoi video da un po, quando devo studiare filosofia e voglio una sintesi chiara delle cose principali da sapere (il mio libro è parecchio dispersivo), grazie per quel che fai! ❤️
Secondo Protagora non esiste un criterio per stabilire se una cosa sia giusta o sbagliata, in quanto ognuno la interpreterà secondo il proprio pensiero personale, influenzato anche dal contesto culturale della comunità in cui vive. Non è dunque possibile affermare l'esistenza di una verità assoluta, ma si deve riconoscere una pluralità di opinioni diverse a seconda del punto di vista.
Penso che Protagora nel suo frammento voleva spiegare che l'uomo è al centro di tutto e tutte le cose che girano intorno siano una conseguenze diretta o indiretta delle cose. Grazie all'uomo si può avere un tipo di relazione col mondo esterno che porta ad una valutazione oggettivo o soggettiva delle cose.
Protagora Egli nacque nel 490 e muore nel 41. Nasce a Abdera, influenzato dalla filosofia di Eraclito. Molto famoso e apprezzato in Grecia anche da ericle politico molto potente. Però fu accusato di empietà per i suoi discorsi sulla religione e lascio Atene. La sua celebre frase fu: l uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto sono.
non so come dirle grazie ... il mio esame di filosofia antica adesso ha un senso .. la scoltero anche su platone in particolare sul Fedro ma non solo visto il piacere di ascoltarla grazie
1:50 Io la frase la interpreto pensando al posizionamento dell'opera di Donatello sulla moneta di 1€, e venendo al dunque che l'uomo ha scoperto le varie posizioni corporee (anche sovrapposte).
Io penso che l'uomo venga inteso come punto di riferimento rispetto alla realtà sensibile che ci circonda. In poche parole, per fare un esempio, io indico il monte Everest come grande e alto, perché rispetto a me (quindi all'essere umano in generale) è così...l'uomo è il fulcro della realtà e di tutto ciò che la compone
sulla terra siamo tutti diversi, ogni cosa viene percepita e pensata da ognuno di noi in maniera differente. Tutto, quindi, dipende dal pensiero dell'uomo
mi sembra in realtà un concetto molto simile a quello di Parmenide con l'essere, ciò che varia è che l'uomo diventa l'unità di misura, probabilmente determinato dai sensi
la conoscenza umana è "umana" dipende cioe' dalle categorie umane...quindi c'e' o non c'e' una Verita'? e se c'e' l'uomo puo' conoscerla nella sua oggettività? o dobbiamo rassegnarci a una conoscenza relativa?
Esistono 4 diverse interpretazioni, tra cui una pensata da Platone. Egli la traduceva dicendo: quali le cose appaiono a me, tali sono per me e quali appaiono a te, tali sono per te; giacché uomo sei tu e uomo sono io. 2 interpretazione è di tipo universale, secondo cui l uomo è inteso come collettività molto più generale e ampia 3 interpretazione secondo il gruppo di appartenenza, si differenzia dalla seconda dal momento che parla di un gruppo specifico, quindi dei valori e ideali principali dati dalla comunità a cui appartiene
Hanno ragione in parte tutte le versioni in quanto l uomo può essere visto come singolo e come massa nella misura dell'influenza che è in grado di dare o ricevere
Protagora l'uomo è misura di tutte le cose: che sono in quanto sono, che non sono in quanto non sono uomo che decide se una cosa è reale o no, uomo al centro di tutto x Platone, prima interpretazione: uomo--> singola persona, personale, ognuno in modo diverso, soggettivo cose--> oggetti percepiti tramite i sensi seconda interpretazione: uomo--> essere umano, collettività, tutti gli stessi parametri di giudizio cose--> generale terza interpretazione: uomo--> comunità cose--> ideali alla base della comunità, specificità in base alla comunità
Con questo frammento Protagora vuole dire che l’uomo è il mezzo per giudicare la realtà,quindi egli afferma che ogni uomo giudica in modo soggettivo la realtà ,sia in base alla cultura da cui proviene (relativismo culturale)sia in base al proprio pensiero .Così Il pensatore sofista conclude che non esiste nessun principio, per affermare che una determinata cosa è giusta o sbagliata ,in quanto differisce da soggetto a soggetto .
"L'uomo è misura di tutte le cose": l'uomo interpreta la realtà e lo fa sulla base degli strumenti che gli sono proprii, ragione, sensi, forse intuizione. Si tratta di strumenti limitati, finiti, che offrono un punto di vista soggettivo e circoscrivono necessariamente la conoscenza entro determinati ambiti. Non è possibile dunque descrivere la realtà al di là di quelle che sono le capacità cognitive ed empiriche - ripeto: necessariamente assai limitate - dell'uomo. Sulla base di queste premesse molto probabilmente il discorso metafisico si ridurrebbe a mere congetture, senza la pretesa di addivenire a una conoscenza certa dei fondamenti dell'essere né tantomeno risulta praticabile il discorso teleologico. Protagora in questo senso parrebbe porsi come un ponte tra le certezze dei filosofi che lo precedono, in particolar modo l'ontologismo parmenideo, e la nuova ricerca socratica che mette a profitto le migliori doti dell'intelletto umano per incamminarsi sulla via della ricerca, sapendo "di non sapere". Inoltre, la coscienza di poter padroneggiare soltanto gli strumenti di più diretta fruizione nella vita pratica, Protagora si situa esattamente al centro della speculazione sofistica. Ecco qua. E dopo questo sproloquio fatto a mo' di riscaldamento e stimolato dalla domanda della nostra bravissima guida filosofica (grazie Laura!), mi accingo a riprendere i filosofi dell'età classica sul brillantissimo percorso offertoci da queste sintetiche ed efficaci videolezioni.
Credo che Protagora, invece, e giustamente, lo abbia voluto elevare sopra un Dio che non esiste. Non sopra gatti o cose. È la negazione, che condivido, del metafisico.
Buona sera prof.ssa, trovo davvero molto utili e affascinati i suoi video, non sa quanto mi siano d'aiuto. Per caso è possibile scaricare le sue presentazioni da qualche parte?
È l'uomo il metro di giustizia che decide su un qualcosa,su una realtà. "le cose che sono" potrebbero essere le cose giuste, le scelte più opportune, "le cose con non sono" le cose sbagliate
L'alchimista. È sbagliato dare un significato senza conoscere ciò che sapeva del mondo il filosofo, dare significati diversi secondo l'epoca in cui viviamo non è corretto, io posso vedere in protagora un po' di Kant e sbaglio perché l'uno non prescinde dall'altro sono pensieri conseguenti, è il tempo e il luogo che danno un senso....
Protagora secondo me a differenza degli altri filosofi lui comincia a parlare di un modo di pensare di un uomo è quasi entra in una psicologia umana quindi un modo di pensare
Le date di nascita e morte sono corrette perchè, essendo vissuto prima di Cristo (a. C.) i conteggi sono a scendere e non a salire quindi è nato nel 490 circa ed è morto nel 411. ;) Dall'anno 0, invece, il conteggio va a salire quindi, come dici tu, se una persona è nata, supponiamo, nel 30 d.C. non può essere morta prima (es. nell'11 d.C.) ma necessariamente dopo quella data (es. nel 90 d.C.).
secondo me Protagora con questa frase voleva intendere che non importa di che sesso tu sia o di che colore hai la pelle, ma sarai comunque un essere umano.
L'essere umano ha anche altre caratteristiche come ad esempio la storia, gli usi, i costumi, le tradizioni ed i valori, alle quali anche a queste Protagora non dava importanza e privava di ogni valore intrinseco.
Cara Laura, il tuo metodo semplice di spiegare e riassumere i tempi mi aiuta a capire e fare chiarezza nella mia memoria..grazie x spiegazioni
Penso che Protagora abbia individuato il modo giusto, più umano, per cercare di capire la realtà... l' uomo vede oggettivamente la realtà, e non soggettivamente, nel senso che soggettivamente vediamo la realtà, ma, almeno la vediamo con occhi Umani. Successivamente, se arriviamo a formare gli Universali, essi restano Umani e non metafisici o divini.. .Grande Pensatore!
Sono d'accordo con Protagora. Viviamo in una società in cui ognuno di noi, chi per necessità o chi per cattiveria, finge di essere ciò che non è o di valere più di quello che vale realmente. Ma mentire è inutile perchè la verità, prima o poi, viene sempre a galla.
Ormai guardo i tuoi video da un po, quando devo studiare filosofia e voglio una sintesi chiara delle cose principali da sapere (il mio libro è parecchio dispersivo), grazie per quel che fai! ❤️
Questa frase significa che non esiste una verità oggettiva, ma tutto è relativo. Chiaramente è una posizione antiparmenidea.
si zi so d’accordo
La chiarezza che usa nella spiegazione rende il concetto comprensibile. Grazie
Secondo me, in questa frase c’è una visione di centralità dell’uomo rispetto al resto del creato. Tutto gira intorno a lui e per lui.
Secondo Protagora non esiste un criterio per stabilire se una cosa sia giusta o sbagliata, in quanto ognuno la interpreterà secondo il proprio pensiero personale, influenzato anche dal contesto culturale della comunità in cui vive. Non è dunque possibile affermare l'esistenza di una verità assoluta, ma si deve riconoscere una pluralità di opinioni diverse a seconda del punto di vista.
Riusciresti a darmi un argomento con il quale posso collegare protagora, o questo suo pensiero
con protagora , viene creata una verità relativa , soggettiva in base all'uomo e a come esso percepisce e prova le cose
sei veramente bravissima a spiegare con te capisco tutto 😭❤️
Grazie mille Prof.!Ottima spiegazione sarà utile per mia figlia
Penso che Protagora nel suo frammento voleva spiegare che l'uomo è al centro di tutto e tutte le cose che girano intorno siano una conseguenze diretta o indiretta delle cose. Grazie all'uomo si può avere un tipo di relazione col mondo esterno che porta ad una valutazione oggettivo o soggettiva delle cose.
Protagora
Egli nacque nel 490 e muore nel 41. Nasce a Abdera, influenzato dalla filosofia di Eraclito.
Molto famoso e apprezzato in Grecia anche da ericle politico molto potente. Però fu accusato di empietà per i suoi discorsi sulla religione e lascio Atene.
La sua celebre frase fu: l uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto sono.
non so come dirle grazie ... il mio esame di filosofia antica adesso ha un senso .. la scoltero anche su platone in particolare sul Fedro ma non solo visto il piacere di ascoltarla
grazie
1:50 Io la frase la interpreto pensando al posizionamento dell'opera di Donatello sulla moneta di 1€, e venendo al dunque che l'uomo ha scoperto le varie posizioni corporee (anche sovrapposte).
complimenti per il video!!!!
la frase più importante di Protagora mi riporta all'essere di Parmenide "l'essere non può non essere in quanto se fosse ....."
Io penso che l'uomo venga inteso come punto di riferimento rispetto alla realtà sensibile che ci circonda. In poche parole, per fare un esempio, io indico il monte Everest come grande e alto, perché rispetto a me (quindi all'essere umano in generale) è così...l'uomo è il fulcro della realtà e di tutto ciò che la compone
sulla terra siamo tutti diversi, ogni cosa viene percepita e pensata da ognuno di noi in maniera differente. Tutto, quindi, dipende dal pensiero dell'uomo
mi sembra in realtà un concetto molto simile a quello di Parmenide con l'essere, ciò che varia è che l'uomo diventa l'unità di misura, probabilmente determinato dai sensi
la conoscenza umana è "umana" dipende cioe' dalle categorie umane...quindi c'e' o non c'e' una Verita'? e se c'e' l'uomo puo' conoscerla nella sua oggettività? o dobbiamo rassegnarci a una conoscenza relativa?
Condivido la validità di ciascuna delle tre interpretazioni
Esistono 4 diverse interpretazioni, tra cui una pensata da Platone. Egli la traduceva dicendo: quali le cose appaiono a me, tali sono per me e quali appaiono a te, tali sono per te; giacché uomo sei tu e uomo sono io.
2 interpretazione è di tipo universale, secondo cui l uomo è inteso come collettività molto più generale e ampia
3 interpretazione secondo il gruppo di appartenenza, si differenzia dalla seconda dal momento che parla di un gruppo specifico, quindi dei valori e ideali principali dati dalla comunità a cui appartiene
Hanno ragione in parte tutte le versioni in quanto l uomo può essere visto come singolo e come massa nella misura dell'influenza che è in grado di dare o ricevere
Protagora
l'uomo è misura di tutte le cose: che sono in quanto sono, che non sono in quanto non sono
uomo che decide se una cosa è reale o no, uomo al centro di tutto
x Platone, prima interpretazione:
uomo--> singola persona, personale, ognuno in modo diverso, soggettivo
cose--> oggetti percepiti tramite i sensi
seconda interpretazione:
uomo--> essere umano, collettività, tutti gli stessi parametri di giudizio
cose--> generale
terza interpretazione:
uomo--> comunità
cose--> ideali alla base della comunità, specificità in base alla comunità
Con questo frammento Protagora vuole dire che l’uomo è il mezzo per giudicare la realtà,quindi egli afferma che ogni uomo giudica in modo soggettivo la realtà ,sia in base alla cultura da cui proviene (relativismo culturale)sia in base al proprio pensiero .Così Il pensatore sofista conclude che non esiste nessun principio, per affermare che una determinata cosa è giusta o sbagliata ,in quanto differisce da soggetto a soggetto .
Chiarissima 👏👏👏
la seconda interpretazione è la più completa perché universale e non cade nell'individualismo che odio aspramente
Le “ cose” come misura che l’uomo più usare per arrivare a un giudizio e a una argomentazione
"L'uomo è misura di tutte le cose": l'uomo interpreta la realtà e lo fa sulla base degli strumenti che gli sono proprii, ragione, sensi, forse intuizione. Si tratta di strumenti limitati, finiti, che offrono un punto di vista soggettivo e circoscrivono necessariamente la conoscenza entro determinati ambiti. Non è possibile dunque descrivere la realtà al di là di quelle che sono le capacità cognitive ed empiriche - ripeto: necessariamente assai limitate - dell'uomo. Sulla base di queste premesse molto probabilmente il discorso metafisico si ridurrebbe a mere congetture, senza la pretesa di addivenire a una conoscenza certa dei fondamenti dell'essere né tantomeno risulta praticabile il discorso teleologico. Protagora in questo senso parrebbe porsi come un ponte tra le certezze dei filosofi che lo precedono, in particolar modo l'ontologismo parmenideo, e la nuova ricerca socratica che mette a profitto le migliori doti dell'intelletto umano per incamminarsi sulla via della ricerca, sapendo "di non sapere". Inoltre, la coscienza di poter padroneggiare soltanto gli strumenti di più diretta fruizione nella vita pratica, Protagora si situa esattamente al centro della speculazione sofistica.
Ecco qua. E dopo questo sproloquio fatto a mo' di riscaldamento e stimolato dalla domanda della nostra bravissima guida filosofica (grazie Laura!), mi accingo a riprendere i filosofi dell'età classica sul brillantissimo percorso offertoci da queste sintetiche ed efficaci videolezioni.
Ma perché limitante!! Limitante lo direbbe un realista
Questo pensiero viene detto anche da Luciano De Crescenzo nel film Il mistero di Bellavista
Ci sta fra!
Molto chiara
L'uomo non è la misura di tutte le cose, in quanto non esistono grandezze se non quelle convenzionali e costruite dall'uomo solo per l'uomo.
Molto chiaro il commento e grazie che dire altro
Domani interrogazione sei la mia unica salvezza
😊
ottimio vudeo molto interessante
Grazie mille per le tue chiarissime spiegazioni
mi è venuta in mente la Gestalt , e tutta la scuola sulla percezione.
Io interpreto questa frase come se si innalzasse l’uomo, visto come più grande, posto più in alto rispetto alle cose ed agli animali.
Credo che Protagora, invece, e giustamente, lo abbia voluto elevare sopra un Dio che non esiste. Non sopra gatti o cose. È la negazione, che condivido, del metafisico.
Buona sera prof.ssa, trovo davvero molto utili e affascinati i suoi video, non sa quanto mi siano d'aiuto. Per caso è possibile scaricare le sue presentazioni da qualche parte?
Può acquistare le dispense dei videocorsi con le slide del corso sul mio sito www.laurapirotta.com
@@LauraPirotta la ringrazio, gentilissima.
È l'uomo il metro di giustizia che decide su un qualcosa,su una realtà. "le cose che sono" potrebbero essere le cose giuste, le scelte più opportune, "le cose con non sono" le cose sbagliate
Secondo me significa semplicemente che noi grazie alla ragione e al sentimento siamo in grado di vedere le cose per come sono
E comunque dipende dal punto di vista che prendi in considerazione
L'alchimista. È sbagliato dare un significato senza conoscere ciò che sapeva del mondo il filosofo, dare significati diversi secondo l'epoca in cui viviamo non è corretto, io posso vedere in protagora un po' di Kant e sbaglio perché l'uno non prescinde dall'altro sono pensieri conseguenti, è il tempo e il luogo che danno un senso....
l’uomo è l’interprete della verità e dell’irrealtà
laura ti amo
Ma sei bravissima
Penso che si tratta di concentrarsi sull'uomo
Di vedere tutte le cose positive negative
Protagora, secondo me con questa frase, voleva far capire che l'uomo è il metro di tutte le cose che esistono e che non esistono
In questa frase protagora mette al centro l uomo da cui tutto dipende...sia che le cose sono, sia che non sono è l uomo a determinare ciò
Protagora secondo me a differenza degli altri filosofi lui comincia a parlare di un modo di pensare di un uomo è quasi entra in una psicologia umana quindi un modo di pensare
Riflettendo mi sono ritrovato con Platone
Luciano De Crescenzo nel film "il mistero di Bellavista", insieme al muratore del 3000, hanno affrontato il dilemma in maniera perfetta.
L' uomo è misura di tutte le cose e non potrebbe essere altrimenti poichè solo dal suo intelletto scaturisce il senso del tutto
Eh no in realtà il senso del tutto scaturisce dal cuore, dalla coscienza pura. È qui il gravissimo abbaglio dei sofisti.
Morì prima di nascere ? Probabilmente c'è un errore di trascrizione
Le date di nascita e morte sono corrette perchè, essendo vissuto prima di Cristo (a. C.) i conteggi sono a scendere e non a salire quindi è nato nel 490 circa ed è morto nel 411. ;) Dall'anno 0, invece, il conteggio va a salire quindi, come dici tu, se una persona è nata, supponiamo, nel 30 d.C. non può essere morta prima (es. nell'11 d.C.) ma necessariamente dopo quella data (es. nel 90 d.C.).
Secondo me protagora riporta molto a parmenide
secondo me Protagora con questa frase voleva intendere che non importa di che sesso tu sia o di che colore hai la pelle, ma sarai comunque un essere umano.
L'essere umano ha anche altre caratteristiche come ad esempio la storia, gli usi, i costumi, le tradizioni ed i valori, alle quali anche a queste Protagora non dava importanza e privava di ogni valore intrinseco.