Complimenti per il commento, davvero approfondito e che tocca numerosi temi. Il film lo sto amando: purtroppo sono riuscito a vederlo solo di recente, ma l'ho già rivisto varie volte (anche in lingua originale, sottotitolato) e riesce sempre a trasmettermi moltissimo sotto diversi aspetti e a toccarmi nell'animo. Inoltre, nelle varie visioni ho colto sempre qualche nuovo dettaglio a mio avviso eccezionale: ad esempio, per dirne uno, c'è un breve istante in cui si passa dal 4/3 al 19/6, più precisamente al 9/16 dello smartphone di Niko in verticale - è una scena in cui accompagna Hirayama a lavoro per i bagni di Tokyo -, quasi a voler sottolineare il modo in cui lei, da giovane e "digitale", vede il mondo rispetto allo zio, protagonista "analogico" della pellicola.
@@robmor81 giustissimo, anche con quella scelta Wenders dimostra di avere una straordinaria sensibilità e consapevolezza della molteplicità dello sguardo. Grazie per il tuo commento 😊
5 mi piace e 4 commenti per questa meravigliosa analisi li trovo davvero riduttivi. I miei più sentiti complimenti per questo video analisi di un film straordinario che ho visto ieri in sala. Grazie per il tempo speso
Che film meraviglioso, una pellicola che mi facesse provare così tanta gioia di vivere l'ho vista raramente. Tranquillamente tra i film più riusciti del 2023 per me.
Bellissimo stare in compagnia delle tue riflessioni, come sempre. Sull'istante della fotografia contrapposto al divenire del cinema, mi viene in mente che forse la fotografia ha questo di magico: che mentre quando la scatti è cogliere l'attimo, mentre la guardi è estendere quell'attimo ad attimi successivi della vita. Cioè è dare a quell'attimo la qualità del perdurare. Il che ci porta a una domanda per me meravigliosa: quanto dura un istante? Grazie LorBar, ho passato un'ora molto bella.
Ciao Giovanni. Ti ringrazio dal più profondo del cuore per il tuo apprezzamento, sei una persona che stimo e invidio molto la tua capacità di analisi. Non so dare una risposta precisa al tuo quesito "bergsoniano", posso solo dire che dipende dell'intensità della sensazione che quell'istante è capace di produrre in te. Prima cogli l'istante, poi fulmineamente ti pervade ed in fine, a seconda dell'intensità emotiva, permane rinnovandosi, come le fiamme che non son disposte a cedere il passo all'oscurità.
Complimenti per il commento, davvero approfondito e che tocca numerosi temi. Il film lo sto amando: purtroppo sono riuscito a vederlo solo di recente, ma l'ho già rivisto varie volte (anche in lingua originale, sottotitolato) e riesce sempre a trasmettermi moltissimo sotto diversi aspetti e a toccarmi nell'animo. Inoltre, nelle varie visioni ho colto sempre qualche nuovo dettaglio a mio avviso eccezionale: ad esempio, per dirne uno, c'è un breve istante in cui si passa dal 4/3 al 19/6, più precisamente al 9/16 dello smartphone di Niko in verticale - è una scena in cui accompagna Hirayama a lavoro per i bagni di Tokyo -, quasi a voler sottolineare il modo in cui lei, da giovane e "digitale", vede il mondo rispetto allo zio, protagonista "analogico" della pellicola.
@@robmor81 giustissimo, anche con quella scelta Wenders dimostra di avere una straordinaria sensibilità e consapevolezza della molteplicità dello sguardo. Grazie per il tuo commento 😊
5 mi piace e 4 commenti per questa meravigliosa analisi li trovo davvero riduttivi.
I miei più sentiti complimenti per questo video analisi di un film straordinario che ho visto ieri in sala.
Grazie per il tempo speso
Grazie mille, il tuo commento mi fa un immenso piacere 😊
Complimenti per la disamina accurata e profonda. Seguirò il suo canale con piacere. Bravo,!
Grazie mille Giuseppe, il mio canale è dedicato alle persone come te 😊
Che film meraviglioso, una pellicola che mi facesse provare così tanta gioia di vivere l'ho vista raramente. Tranquillamente tra i film più riusciti del 2023 per me.
Concordo, veramente un grande film.
Bellissimo stare in compagnia delle tue riflessioni, come sempre. Sull'istante della fotografia contrapposto al divenire del cinema, mi viene in mente che forse la fotografia ha questo di magico: che mentre quando la scatti è cogliere l'attimo, mentre la guardi è estendere quell'attimo ad attimi successivi della vita. Cioè è dare a quell'attimo la qualità del perdurare. Il che ci porta a una domanda per me meravigliosa: quanto dura un istante?
Grazie LorBar, ho passato un'ora molto bella.
Ciao Giovanni. Ti ringrazio dal più profondo del cuore per il tuo apprezzamento, sei una persona che stimo e invidio molto la tua capacità di analisi. Non so dare una risposta precisa al tuo quesito "bergsoniano", posso solo dire che dipende dell'intensità della sensazione che quell'istante è capace di produrre in te. Prima cogli l'istante, poi fulmineamente ti pervade ed in fine, a seconda dell'intensità emotiva, permane rinnovandosi, come le fiamme che non son disposte a cedere il passo all'oscurità.