Le campane di Albino (BG) - Chiesa di S. Anna

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  • Опубликовано: 5 окт 2024
  • Albino (BG) - Chiesa di S. Anna - Concerto di 3 campane in Reb4 C. Ottolina 1954 - Concerto solenne a 3 campane per la S. Messa festiva nella festa liturgica di Sant'Anna.
    Ringrazio molto Fabio (a cui dedico il video) per avermi aiutato a suonare.
    La chiesa di Sant'Anna , situata nella centralissima via Mazzini, venne edificata verso la metà del XVI secolo come luogo di culto inglobato nel monastero carmelitano femminile fondato da Lucrezia Agliardi Vertova, ritratta dal Moroni. Ampliato nel 1742 su progetto di Giovan Battista Caniana e completato nel 1790, si affaccia su quella che un tempo era l'antica piazza commerciale di Albino. Il complesso è composto da una chiesa esterna a pianta quadrata sormontata da una cupola affrescata da Filippo Comerio, e da una interna dotata di una pianta a croce greca, con il coro che custodisce 37 stalli intarsiati, opera di Andrea Fantoni. Nel 1797 il monastero venne soppresso e la chiesa utilizzata come sussidiaria della parrocchiale; successivamente vi si insediò l'ordine delle suore del Sacro Cuore.
    Il complesso monastico ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli.
    La chiesa, attribuita all’architetto Giovanni Battista Caniana, esponente della locale corrente tardobarocca, viene realizzata tra il 1742 e il 1790.
    Dalla lettura dei disegni planimetrici (conservati presso l’archivio Fantoni di Rovetta) rileviamo come il Caniana si sia attenuto a tutte le norme previste dal trattato del 1577 di S. Carlo Borromeo per la costruzione delle chiese monastiche femminili.
    L’elemento fondamentale è la presenza di un setto murario, di altezza pari all’imposta degli archi, che divide lo spazio interno della chiesa in due parti distinte: una per i laici e una per le monache; la prima viene definita esterna, la seconda interna. Questo muro divisorio è addossato all’altare maggiore ai cui lati si notano, ricavate nello spessore del muro, un’apertura a ruota per la consegna dei paramenti sacri al sacerdote, e una finestrella rettangolare per la distribuzione della comunione alle monache.
    Poiché le funzioni proprie di una comunità di clausura devono essere isolate da tutto e da tutti, compresi i confessori e i sacerdoti che celebravano gli uffici sacri, la chiesa interna è direttamente collegata con il chiostro e con gli altri locali di servizio. Al lato della chiesa è previsto un corridoio senza alcuna apertura che conduce a un matroneo, chiuso da grate, ricavato sopra il portico esterno; anche la presenza del portico risponde a precise regole: elimina infatti l’inconveniente di una veduta verso la strada.
    La configurazione complessiva della chiesa, oltre che dalle citate necessità, è stata condizionata anche dalla particolare ubicazione nel centro del paese. Il sito, ha influito sulla soluzione planimetrica generale, che risulta a prevalente sviluppo longitudinale. Nonostante questa prevalenza, la chiesa esterna ha un impianto planivolumetrico prevalentemente centrale: infatti è nella zona principale, a pianta quadrata, con la cupola, che si raggiunge la massima estensione verticale.
    L’ordine architettonico interno presenta una trabeazione che delimita inferiormente uno spazio di dimensioni proporzionate, articolato anche da due cappelle laterali, al di sopra del quale si svolge la composizione delle volte decorate molto sobriamente da affreschi.
    La chiesa esterna a pianta quadrata è sormontata da una cupola affrescata da Filippo Comerio; mentre il coro della chiesa interna custodisce 37 stalli intarsiati, opera di Andrea Fantoni.
    La facciata, proprio per i motivi di localizzazione accennati, presenta una purezza di linee e una soda volumetria che le conferiscono un aspetto laico, che ben si adatta al tessuto cittadino.
    Dell’originario complesso, fondato nel 1525 da Lucrezia Agliardi, grazie a una donazione di Bernardo Spini e Giovanni Marini, e costruito a partire dal 1529, rimane testimonianza nei loggiati al piano superiore del primo chiostro e nel porticato adiacente via S. Anna.
    La chiesa settecentesca, risulta invece ancora quasi integra nella sua conformazione originale.
    Il 21 giugno 1798 il monastero venne soppresso e la chiesa utilizzata come sussidiaria della parrocchiale; successivamente vi si insediò l’ordine delle suore del Sacro Cuore.
    Testo tratto da Wikipedia (la prima parte) e da "www.itinetati.bergamo.it" (la seconda).

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