Ciao Damiano! Scusa se ti disturbo, ma vorrei farti una domanda. A questa colla si potrebbe aggiungere pure dello zucchero, così da farlo eventualmente caramellare, mescolando per parecchio tempo, e rendere poi la colla dura? Mi spiego meglio. Sono appassionato delle scarpette da punta, quelle che usano le ballerine di danza classica per rizzarsi sulle punte. Conosco tutto il processo di produzione di tutte, davvero tutte, le scarpette del mondo (inglesi, russe, italiane, americane, cinesi, giapponesi, francesi, turche…). Adesso non voglio risultare presuntuoso, ma riesco a capire la marca di una scarpetta da una singola cucitura o da una sfumatura di colore della stoffa. Ti sembrerà strano, ma è proprio così… 😆 Però una cosa che ancora non sono riuscito a capire - scoprire - in 35 anni di continua ricerca (ho 46 anni) è la ricetta della colla che viene usata per costruire il puntale, che è fatto di strati di colla, juta e carta. Il risultato finale è quello di un puntale con uno spessore sottile, ma duro e resistente, che non si rompe né si sgretola. Ora la mia ricerca è arrivata ad un punto, ovvero che la colla è costituita da un impasto base di acqua, farina di mais, di farina di grano saraceno, resine naturali (Quali? Boh!) e da altri ingredienti segreti. Sai perché pensavo allo zucchero? Perché ogni volta che ho sezionato le scarpette, per apprenderne la lavorazione, ho leccato la superficie di quella colla (ambrata) ed era zuccherina. Qui su RUclips ci sono molti video sulla realizzazione delle scarpette da punta (Grishko, Freed of London, Suffolk ecc…) dove si vede praticamente tutto, ma della colla nessuno ne parla, ovvero dicono unicamente che si tratta di una ricetta segreta molto antica. Lo so, questa mia passione è strana e un po’ da fuori di testa! 😅 Spero tu possa darmi qualche buona dritta, pure se soltanto dovesse essere una piccola ulteriore eventuale informazione. 😊
grazie! la proverò, di solito usavo la colla per carta da parati, avevo imparato cosi seguendo dei vecchi tutorial anni fa, grazie per la condivisione
Ciao Damiano!
Scusa se ti disturbo, ma vorrei farti una domanda.
A questa colla si potrebbe aggiungere pure dello zucchero, così da farlo eventualmente caramellare, mescolando per parecchio tempo, e rendere poi la colla dura?
Mi spiego meglio.
Sono appassionato delle scarpette da punta, quelle che usano le ballerine di danza classica per rizzarsi sulle punte.
Conosco tutto il processo di produzione di tutte, davvero tutte, le scarpette del mondo (inglesi, russe, italiane, americane, cinesi, giapponesi, francesi, turche…). Adesso non voglio risultare presuntuoso, ma riesco a capire la marca di una scarpetta da una singola cucitura o da una sfumatura di colore della stoffa.
Ti sembrerà strano, ma è proprio così… 😆
Però una cosa che ancora non sono riuscito a capire - scoprire - in 35 anni di continua ricerca (ho 46 anni) è la ricetta della colla che viene usata per costruire il puntale, che è fatto di strati di colla, juta e carta. Il risultato finale è quello di un puntale con uno spessore sottile, ma duro e resistente, che non si rompe né si sgretola.
Ora la mia ricerca è arrivata ad un punto, ovvero che la colla è costituita da un impasto base di acqua, farina di mais, di farina di grano saraceno, resine naturali (Quali? Boh!) e da altri ingredienti segreti.
Sai perché pensavo allo zucchero? Perché ogni volta che ho sezionato le scarpette, per apprenderne la lavorazione, ho leccato la superficie di quella colla (ambrata) ed era zuccherina.
Qui su RUclips ci sono molti video sulla realizzazione delle scarpette da punta (Grishko, Freed of London, Suffolk ecc…) dove si vede praticamente tutto, ma della colla nessuno ne parla, ovvero dicono unicamente che si tratta di una ricetta segreta molto antica.
Lo so, questa mia passione è strana e un po’ da fuori di testa! 😅
Spero tu possa darmi qualche buona dritta, pure se soltanto dovesse essere una piccola ulteriore eventuale informazione.
😊
Ma non andrebbe aggiunta qualche sostanza antiputrida?
No assolutamente. È una colla che si usa al momento. D’estate meglio usarla in giornata, d’inverno dura anche una settimana!