In termini di risultato da ottenere, 100% d'accordo. Sul come arrivarci però vedo insidiosa la spiegazione. Se uno parte da zero, prima deve imparare la tecnica, procedendo lento per acquisirla e non introdurre errori. Poi man mano che acquisisce sicurezza, si velocizza. Se uno parte subito veloce, è facile che introduca errori, che poi come ci insegni è più difficile rimuovere. Riprendendo il tuo esempio, è come se uno si lanciasse nella sparatoria senza mai aver fatto neanche un tiro al poligono: un suicidio. In sintesi: prima ti prendi il tempo per addestrare l'abilità, focalizzandoti su essa; poi quando è addestrata, comprimi i tempi. Tutto in un loop (addestri, acceleri, addestri, acceleri, ...)
Ciao. Hai perfettamente ragione, infatti quanto dici è già previsto e spiegato nei prerequisiti obbligatori per l'invio dei testi e nelle linee guida ripetute da anni nel canale sullo studio ripetuto dei Corsi Base prima di procedere con altro. In ogni caso il problema non si pone nemmeno se lo spettatore fallisce nel seguire queste semplici indicazioni: non può radicarsi nessun errore visto che *il feedback correttivo arriva apposta immediatamente* , come insegnato nei testi dedicati all'apprendimento con basi scientifiche. Vedasi il saggio citato durante la Live, ovvero _Numero 1 si diventa_ di Pool ed Ericsson (link: amzn.to/3X9nrJx) o il corso gratuito _Learning How to Learn_ disponibile su Coursera (www.coursera.org/learn/learning-how-to-learn). Ci potrebbe essere il problema, invece, se si fornissero prima i testi SENZA ricevere immediatamente il feedback alle proprie risposte. In quel caso il corsista potrebbe fare ipotesi sbagliate (prima soluzione errata, il cosiddetto "Einstellung") che, prive di correzione, potrebbero avere a catena altri effetti successivi: convinto della cazzata pensata, la userebbe come prova a sostegno di altre per giorni, settimane o mesi. L'investimento emotivo nell'errore REITERATO renderebbe più difficile far capire alla mente inconscia del corsista la vera soluzione. In ambito apprendimento è arcinota la differenza tra ciò che sappiamo coscientemente, e possiamo ripetere a pappagallo, e ciò che sappiamo inconsciamente, e applichiamo senza fatica con l'autopilota... sapere le regole solo in astratto non serve, vanno conosciute fino a renderle automatiche. E per renderle automatiche dobbiamo addestrarci a fare in modo che lo diventino, come con ogni altra attività: dalla guida al suonare uno strumento agli scacchi (Pool ed Ericsson spiegano bene come gli scacchisti di alto livello non ragionino attivamente, in buona parte, ma "vedano immagini" dell'andamento del gioco lanciate dalla mente inconscia). Per questo motivo, quando fornisco i testi ai Corsisti Avanzati dentro l'Archivio delle Esercitazioni private, ci si aspetta che verifichino il prima possibile quanto ipotizzato andando a recuperare la Live registrata a cui il brano è abbinato (li allego a posto assieme ai video). Poche ore è l'ideale. Al massimo un giorno o due. Più passa il tempo, più aumenta il pericolo.
Come si fa a evitare sempre i verbi di percezione, soprattutto in un manoscritto molto lungo? Come si fa a trovare sempre frasi diverse per ovviare ai verbi di percezione? È una regola "tassativa"? O si riferisce alla sovrabbondanza di questo tipo di verbi che sarebbe meglio evitare? È un errore da considerarsi grave o è meramente estetico? Anticipatamente grazie e complimenti per il tuo Canale così interessante e che seguo da tanto.
La risposta dettagliata è nel Corso Base: ruclips.net/video/d-bZOSGociw/видео.html Ti rimando lì perché questa non è una sfumatura tecnica di dubbio, ma qualcosa che è l'essenza del concetto stesso di scrittura immersiva. Trovi tutto nel Corso Base. Se lo avevi già fatto tempo fa, rifallo: i concetti che ti svelano tutto in modo plateale sono stati rimossi dalla mente o rifiutati all'origine. Nulla di strano. Di solito la mente rifiuta i concetti che contestano idee precedenti di qualche tipo, è il cosiddetto Bias di conferma: l'apprendimento è in buona parte l'applicazione consapevole di procedure per contestare il Bias di conferma, che altrimenti è la naturale condizione con cui apprendiamo concetti nuovi. Per dopo che avrai studiato fino alla comprensione il Corso Base (lo avrai compreso quando ti sembrerà ovvio il perché), questa è la risposta aggiuntiva sui "manoscritti molto lunghi". Si fa come con quelli brevi, ovvero frase per frase, ma molto più a lungo. E non lo si fa "evitando" i verbi di percezione, perché se li "eviti" significa che stai per permetterli e poi non lo fai. Non devi "evitarli", devi ragionare correttamente da dentro il Punto di Vista e quindi non concepire nemmeno che possano esistere, visto che non esistono nella percezione reale di come viviamo nella nostra vita. Un po' come io non devo evitare di fare gli squat mentre cucino il pollo, perché non mi viene proprio in mente che abbia senso fare squat mentre cucino. Se ti ritrovi a cercare di "evitarli" c'è un problema a monte più grave, la mancanza di immersione, e i suoi danni aggiuntivi che rovineranno la scrittura non si risolveranno togliendo soltanto i verbi di percezione. Sentire il bisogno dei verbi di percezione è il sintomo di una malattia della scrittura, non la malattia stessa.
Sì, un vero peccato. Io l'ho incontrato dal vivo diverse volte nella tarda estate 2021, ci vedevamo a cena. Una persona meravigliosa che mi manca molto.
Il miglior canale di scrittura creativa del tubo ❤
In termini di risultato da ottenere, 100% d'accordo. Sul come arrivarci però vedo insidiosa la spiegazione. Se uno parte da zero, prima deve imparare la tecnica, procedendo lento per acquisirla e non introdurre errori. Poi man mano che acquisisce sicurezza, si velocizza. Se uno parte subito veloce, è facile che introduca errori, che poi come ci insegni è più difficile rimuovere. Riprendendo il tuo esempio, è come se uno si lanciasse nella sparatoria senza mai aver fatto neanche un tiro al poligono: un suicidio.
In sintesi: prima ti prendi il tempo per addestrare l'abilità, focalizzandoti su essa; poi quando è addestrata, comprimi i tempi. Tutto in un loop (addestri, acceleri, addestri, acceleri, ...)
Ciao. Hai perfettamente ragione, infatti quanto dici è già previsto e spiegato nei prerequisiti obbligatori per l'invio dei testi e nelle linee guida ripetute da anni nel canale sullo studio ripetuto dei Corsi Base prima di procedere con altro. In ogni caso il problema non si pone nemmeno se lo spettatore fallisce nel seguire queste semplici indicazioni: non può radicarsi nessun errore visto che *il feedback correttivo arriva apposta immediatamente* , come insegnato nei testi dedicati all'apprendimento con basi scientifiche. Vedasi il saggio citato durante la Live, ovvero _Numero 1 si diventa_ di Pool ed Ericsson (link: amzn.to/3X9nrJx) o il corso gratuito _Learning How to Learn_ disponibile su Coursera (www.coursera.org/learn/learning-how-to-learn).
Ci potrebbe essere il problema, invece, se si fornissero prima i testi SENZA ricevere immediatamente il feedback alle proprie risposte. In quel caso il corsista potrebbe fare ipotesi sbagliate (prima soluzione errata, il cosiddetto "Einstellung") che, prive di correzione, potrebbero avere a catena altri effetti successivi: convinto della cazzata pensata, la userebbe come prova a sostegno di altre per giorni, settimane o mesi. L'investimento emotivo nell'errore REITERATO renderebbe più difficile far capire alla mente inconscia del corsista la vera soluzione.
In ambito apprendimento è arcinota la differenza tra ciò che sappiamo coscientemente, e possiamo ripetere a pappagallo, e ciò che sappiamo inconsciamente, e applichiamo senza fatica con l'autopilota... sapere le regole solo in astratto non serve, vanno conosciute fino a renderle automatiche. E per renderle automatiche dobbiamo addestrarci a fare in modo che lo diventino, come con ogni altra attività: dalla guida al suonare uno strumento agli scacchi (Pool ed Ericsson spiegano bene come gli scacchisti di alto livello non ragionino attivamente, in buona parte, ma "vedano immagini" dell'andamento del gioco lanciate dalla mente inconscia).
Per questo motivo, quando fornisco i testi ai Corsisti Avanzati dentro l'Archivio delle Esercitazioni private, ci si aspetta che verifichino il prima possibile quanto ipotizzato andando a recuperare la Live registrata a cui il brano è abbinato (li allego a posto assieme ai video). Poche ore è l'ideale. Al massimo un giorno o due. Più passa il tempo, più aumenta il pericolo.
Come si fa a evitare sempre i verbi di percezione, soprattutto in un manoscritto molto lungo? Come si fa a trovare sempre frasi diverse per ovviare ai verbi di percezione? È una regola "tassativa"? O si riferisce alla sovrabbondanza di questo tipo di verbi che sarebbe meglio evitare? È un errore da considerarsi grave o è meramente estetico?
Anticipatamente grazie e complimenti per il tuo Canale così interessante e che seguo da tanto.
La risposta dettagliata è nel Corso Base: ruclips.net/video/d-bZOSGociw/видео.html
Ti rimando lì perché questa non è una sfumatura tecnica di dubbio, ma qualcosa che è l'essenza del concetto stesso di scrittura immersiva. Trovi tutto nel Corso Base.
Se lo avevi già fatto tempo fa, rifallo: i concetti che ti svelano tutto in modo plateale sono stati rimossi dalla mente o rifiutati all'origine. Nulla di strano. Di solito la mente rifiuta i concetti che contestano idee precedenti di qualche tipo, è il cosiddetto Bias di conferma: l'apprendimento è in buona parte l'applicazione consapevole di procedure per contestare il Bias di conferma, che altrimenti è la naturale condizione con cui apprendiamo concetti nuovi.
Per dopo che avrai studiato fino alla comprensione il Corso Base (lo avrai compreso quando ti sembrerà ovvio il perché), questa è la risposta aggiuntiva sui "manoscritti molto lunghi".
Si fa come con quelli brevi, ovvero frase per frase, ma molto più a lungo. E non lo si fa "evitando" i verbi di percezione, perché se li "eviti" significa che stai per permetterli e poi non lo fai. Non devi "evitarli", devi ragionare correttamente da dentro il Punto di Vista e quindi non concepire nemmeno che possano esistere, visto che non esistono nella percezione reale di come viviamo nella nostra vita. Un po' come io non devo evitare di fare gli squat mentre cucino il pollo, perché non mi viene proprio in mente che abbia senso fare squat mentre cucino.
Se ti ritrovi a cercare di "evitarli" c'è un problema a monte più grave, la mancanza di immersione, e i suoi danni aggiuntivi che rovineranno la scrittura non si risolveranno togliendo soltanto i verbi di percezione.
Sentire il bisogno dei verbi di percezione è il sintomo di una malattia della scrittura, non la malattia stessa.
Non sapevo di Wolly. Povero 😟
Sì, un vero peccato. Io l'ho incontrato dal vivo diverse volte nella tarda estate 2021, ci vedevamo a cena. Una persona meravigliosa che mi manca molto.