L'esempio del personaggio schizzinoso mi ha fatto venire in mente una puntata di un vecchio telefilm, Monk. Il protagonista è un detective germofobico, amuchina e salviettine sempre appresso eccetera, e a una certa è dovuto scendere nelle fogne per salvare la sua assistente. Mica gli sceneggiatori si sono fatti problemi? Lo hanno fatto scendere e ne è uscita una bella scena/gag con Monk che cerca di girare per le fogne senza sporcarsi. Caratterizzazione mantenuta, trama mandata avanti e scena divertente (per l'epoca e per il tono della serie).
Ascoltando il rosso io e i miei party stiamo condivendo i background facebdo più gioco di squadra. Per molti non sembra ma cambia tantissimo da "io, il mio personaggio" a "i nostri personaggi" coinvolge di più tutti e non rubi lo spazio agli altri anzi richiami la loro attenzione. Detto questo concordo tantissimo con tutto il video, molto molto utile! Grande samu.
Gli ultimi minuti del video sono i più importanti, secondo me: crescita ed evoluzione sono ció che è veramente interessante nell'interpretazione del PG, e gestire male questi aspetti è molto probabilmente la causa di tutti quei problemi che possono comparire. Se ad ogni scena il giocatore si rifugia dietro a "il mio personaggio farebbe così" non ha di fronte a sé una scelta, non si mette in gioco e offre ben poco al resto del tavolo. Per me è importante durante la creazione di qualunque PG lasciar spazio alla crescita, inserire un qualcosa che potrebbe mettere in discussione ciò che fa o ciò in cui crede, e se l'avventura o il master propone il dubbio giocarlo, con tutte le conseguenze del caso. È molto strano come spesso i giocatori non vedano l'ora di scoprire come si sviluppa l'avventura/campagna, rimanendo al contempo restii al cambiamento del proprio personaggio per come lo hanno pensato prima ancora di iniziare a giocare. #DisgustosiPerSempre
Verissimo, molti sono convinto che mutare il proprio personaggio corrisponda a non aver reso giustizia all'idea originale. Quando invece è tutto l'opposto
@@20Facce concordo pienamente, un PG per riuscire deve evolversi, i miei PG non hanno mai tenuto fede all'idea originale, non perché non volessi, ma succedevano cose che puntavano il personaggio a compiere altre scelte, il mio attuale guerriero mezz'orco è morto tritato da una borsa divorante, tuttavia è stato salvato da un'entità di cui non conosce l'esistenza, la quale lo ha rispedito sulla terra sotto forma di fantasma, ora il mio PG dovrà cercare di riottenere il suo corpo
bell'idea quella di passare la palla agli altri nei momenti di "difficoltà di interpretazione", ci sarà magari un Aldo Baglio che spunta da sotto la sabbia per tirarci fuori dai guai ;)
Togliamoci di mezzo subito le formalità ribadendo il concetto di #DisgustosiPerSempre Tentando di non fare un walltext volevo solo approfondire un attimo la questione dell'interpretare "in 3° persona" il proprio personaggio cercando di dargli un senso compiuto. Premetto che di base, normalmente, sono d'accordo con questo modo di vedere e percepire il proprio personaggio perché la stragrande maggioranza dei GDR sono esperienze condivise che non hanno un solo protagonista e che investono in maniera più o meno uniforme tutto il BG che abbiamo creato e sviluppato per i PG ed il mondo di gioco. Anche se ci sono alcuni GDR in cui questo approccio, ribadisco è un mio pensiero, è fondamentalmente sbagliato. Ma è una cosa che non approfondisco qui, perché uscirei off topic. Razionalmente parlando, quindi, mi sento di affermare che il motivo principale per cui è sbagliato vivere in prima persona il proprio PG in un GDR "normale" è perché viene via la base fondamentale dell'esperienza di gioco. In un GDR, again, l'esperienza che si va a vivere è qualcosa di più o meno corale e l'affrontare le avventure e le vicissitudini sentendosi costantemente "dentro" il gioco ci porta a fare quello che faremmo anche nella vita vera, ovvero sfruttare le occasioni che ci vengono proposte per avvalorare noi stessi e le nostre motivazioni. In un gioco corale questo è nocivo perché fa prevalere una sola figura su tutti gli altri e viene completamente meno il senso di collaborazione. Agendo in prima persona, volenti o nolenti, consciamente o inconsciamente, quando accadrà qualcosa agiremo con tutte le informazioni ed i mezzi a nostra disposizione. Potremmo arrivare a fare del meta negativo; a sovrapporre, nel bene e nel male (nell'amore e nell'odio), erroneamente i comportamenti di un PG verso "di noi" con il suo giocatore; a sfruttare conoscenze sul giocatore stesso per influenzare il suo personaggio; ed, in definitiva, a smettere di giocare. Giocare in terza persona invece ci aiuta a mantenere un certo distacco dal mondo di gioco, ci aiuta a non subire il transfer emotivo e a riuscire a gestire meglio tutto il gioco facendolo rimanere tale, un gioco. Ci aiuta a vedere la situazione in maniera corale andando a creare le situazioni di cui parli in video, situazioni in cui i PG si passano la palla a vicenda imbastendo situazioni di gioco comune. Giocare "in terza persona" è, quindi, nella stragrande maggioranza delle volte (e sempre imho) il modo migliore di giocare ad un GDR senza rischiare che degeneri in qualcosa che non è, che non dovrebbe essere e che non si vuole che sia. Ma ci sono delle specifiche situazioni in cui questo modo di giocare non funziona o addirittura è il modo sbagliato di giocare. E sono quelle situazioni in cui si va, di proposito, a ricercare il transfer emotivo. Però ho già detto che non è il luogo adatto in cui parlarne, ma per far capire più o meno la situazione cito solo il nome di un GDR che lo permette e che ha regole apposite per gestirlo: Vampiri.
Capisco il tuo discorso, ma secondo me il modo in cui un giocatore si relaziona con il proprio pg è una cosa personale, aldilà del gioco a cui si gioca, ognuno ha "la modalità" che per lui è più confortevole e con cui si trova più a suo agio, l'importante è non rubare spazio e divertimento agli altri giocatori. Con una maggiore immedesimazione c'è più rischio di "sgravare"? Posso essere d'accordo, ma lì sta tutto alla maturità del giocatore. Se uno è un birichino, lo è a prescindere dal modo in cui ruola, non per il modo in cui ruola. Non trovo bello "forzare" una cosa così delicata come il rapporto pg-giocatore. Poi ovvio che si parla di punti di vista e consigli, nessuno sta imponendo nulla ^.^
@@massimomaci529 Assolutamente ;D Giocare "in terza persona" non significa però cambiare il modo in cui interpreti il PG, attenzione. Significa solamente cercare di non sentirsi lui in modo da non puntare (irrazionalmente o meno) al protagonismo. Poi ovvio, chi è tossico lo è in qualsiasi situazione. Ma è un altro discorso.
Hai colto un punto saliente: l'esperienza dovrebbe essere corale, ma molti non lo capiscono o lo ignorano e giocano "il loro personaggio!, come se fosse Skyrim senza il gamepad 😅
sono completamente in accordo con te...in una campagna impersono un oreade che soffre di claustrofobia...è ovvio che se lo caratterizzassi al massimo ogni volta che si va in un dungeon sarebbe un casotto (e in un giocon che si chiama Dungeons & Dragons qualche problema lo potresti avere), allora che faccio? Semplicemente vado avanti con circospezione massima, ho paura di tutto, chiedo aiuto agli altri per fare le cose che potrei fare da solo, il che è piaciuto al party perché è servito a tutti per far uscire anche le debolezze anche degli altri PG così da rendere tutto più bello e più reale...non è esattamente quello che hai detto tu però vorrei sapere la tua opinione se secondo te è una soluzione applicabile.
Mi sembra un ottimo compromesso per mantenere la coerenza di un PG e allo stesso modo lasciarlo giocabile in un GDR com DUNGEONS & Dragons, dove ad un certo punto ce lo aspettiamo che saremo in spazi stretti e cupi 😁
Domanda nonostante video vecchio: Come interpreto un pg intelligentissimo come un mago? Da DM posso sempre storcere il fato per far apparire un pg molto più sveglio di quello che appare ma da player come faccio?
Domanda interessante, prova a guardare il video sulle statistiche (è di qualche mese fa, forse inizio estate). Dovresti trovare la risposta al tuo dubbio
Basta dire d'essere un orfano in realtà figlio d'un dio, ombroso e solitario con l'obiettivo d'essere il più forte del mondo ... E confessare di chiamarsi tipo Kratos
Beh ma il mega consiglio fotonico è alla base dell'interpretazione di personaggi dalla moralità "discutibile"... Quello oppure lo sviluppo di personalità multiple, ma meglio il distacco da 3rd person... concordano tutte le mie personalità e precisano che non c'è più spazio nel condominio 😂🤣😂
Che non si debba scrivere un papiro di background lo condivido. Che non si scriva nada, zero al quoto, mi dissocio (senza -oh però), come direbbe qualcuno😂....per il resto piena condivisione. GdR è un cooperativo, e più si usa il gruppo più si coinvolge tutti, più il divertimento cresce per tutti. Capirlo o, se il proprio ego non lo sopporta, giocare ad altro, please.... Andare in m**a ..'. lascialo a noi del lombardo-veneto 😂 #DisgustosiPerSempre
Più che non scrivere nulla direi che mi adeguo allo spaziento presente sulla scheda (in PDF ovviamente, perchè in real scriverei davvero 4 parole al massimo con la mia grafia)
Non ci credo! Non avevo ancora visto il video e abbiamo (più o meno) detto la stessa cosa sui bg. Io li uso come possibili ganci che servono al DM e per caratterizzare i comportamenti del pg, detto questo: io gioco il presente e futuro, non il passato. Chissene di mettere 400 traumi e 70 guerre a cui ha preso parte...ma che senso ha? Se ha già vissuto tutto questo, a cosa serve la campagna e, soprattutto, c'è spazio per il cambiamento che va a strutturare il pg? Credo di no. Quindi, che noia!
secondo me è un problema quando si hanno a che fare con statistiche come Carisma, ma sopratutto Saggezza talmente elevate o soprattuto basse da non capire come ruolare.
Se hai dubbi o problemi al riguardo ti consiglio il video sulle statistiche che ho pubblicato il mese scorso. Si sviscera proprio questa tematica e come ruolare queste incongruenze
Secondo me il "guardare il pg dall'alto" invece che "muoverlo da dentro" è un po' una scureggina, L'importante è ruolarlo in funzione del divertimento di tutto il party rimanendo il più possibile coerenti. #DisgustosiPerSempre
Praticamente tutto quello che viene dopo il divertimento sono scureggine. Alcune profumano, altre no. E io non dovrei rispondere ai commenti all'una di notte, se no finisce così.
Una intro detta così velocemente che temevo di aver aperto il video con velocità di riproduzione a x1.5 o x2 😂
Ho pensato la stessa cosa ahahaha
Mi sgridano sempre che cincischio troppo 😅
Anch'io!
L'esempio del personaggio schizzinoso mi ha fatto venire in mente una puntata di un vecchio telefilm, Monk. Il protagonista è un detective germofobico, amuchina e salviettine sempre appresso eccetera, e a una certa è dovuto scendere nelle fogne per salvare la sua assistente. Mica gli sceneggiatori si sono fatti problemi? Lo hanno fatto scendere e ne è uscita una bella scena/gag con Monk che cerca di girare per le fogne senza sporcarsi. Caratterizzazione mantenuta, trama mandata avanti e scena divertente (per l'epoca e per il tono della serie).
Esatto, e soprattutto aveva un'ottima ragione per farlo
Ascoltando il rosso io e i miei party stiamo condivendo i background facebdo più gioco di squadra. Per molti non sembra ma cambia tantissimo da "io, il mio personaggio" a "i nostri personaggi" coinvolge di più tutti e non rubi lo spazio agli altri anzi richiami la loro attenzione. Detto questo concordo tantissimo con tutto il video, molto molto utile! Grande samu.
Daje 💪
Gli ultimi minuti del video sono i più importanti, secondo me: crescita ed evoluzione sono ció che è veramente interessante nell'interpretazione del PG, e gestire male questi aspetti è molto probabilmente la causa di tutti quei problemi che possono comparire. Se ad ogni scena il giocatore si rifugia dietro a "il mio personaggio farebbe così" non ha di fronte a sé una scelta, non si mette in gioco e offre ben poco al resto del tavolo. Per me è importante durante la creazione di qualunque PG lasciar spazio alla crescita, inserire un qualcosa che potrebbe mettere in discussione ciò che fa o ciò in cui crede, e se l'avventura o il master propone il dubbio giocarlo, con tutte le conseguenze del caso.
È molto strano come spesso i giocatori non vedano l'ora di scoprire come si sviluppa l'avventura/campagna, rimanendo al contempo restii al cambiamento del proprio personaggio per come lo hanno pensato prima ancora di iniziare a giocare.
#DisgustosiPerSempre
Verissimo, molti sono convinto che mutare il proprio personaggio corrisponda a non aver reso giustizia all'idea originale. Quando invece è tutto l'opposto
@@20Facce concordo pienamente, un PG per riuscire deve evolversi, i miei PG non hanno mai tenuto fede all'idea originale, non perché non volessi, ma succedevano cose che puntavano il personaggio a compiere altre scelte, il mio attuale guerriero mezz'orco è morto tritato da una borsa divorante, tuttavia è stato salvato da un'entità di cui non conosce l'esistenza, la quale lo ha rispedito sulla terra sotto forma di fantasma, ora il mio PG dovrà cercare di riottenere il suo corpo
bell'idea quella di passare la palla agli altri nei momenti di "difficoltà di interpretazione", ci sarà magari un Aldo Baglio che spunta da sotto la sabbia per tirarci fuori dai guai ;)
Top citazione
Togliamoci di mezzo subito le formalità ribadendo il concetto di #DisgustosiPerSempre
Tentando di non fare un walltext volevo solo approfondire un attimo la questione dell'interpretare "in 3° persona" il proprio personaggio cercando di dargli un senso compiuto.
Premetto che di base, normalmente, sono d'accordo con questo modo di vedere e percepire il proprio personaggio perché la stragrande maggioranza dei GDR sono esperienze condivise che non hanno un solo protagonista e che investono in maniera più o meno uniforme tutto il BG che abbiamo creato e sviluppato per i PG ed il mondo di gioco. Anche se ci sono alcuni GDR in cui questo approccio, ribadisco è un mio pensiero, è fondamentalmente sbagliato. Ma è una cosa che non approfondisco qui, perché uscirei off topic.
Razionalmente parlando, quindi, mi sento di affermare che il motivo principale per cui è sbagliato vivere in prima persona il proprio PG in un GDR "normale" è perché viene via la base fondamentale dell'esperienza di gioco.
In un GDR, again, l'esperienza che si va a vivere è qualcosa di più o meno corale e l'affrontare le avventure e le vicissitudini sentendosi costantemente "dentro" il gioco ci porta a fare quello che faremmo anche nella vita vera, ovvero sfruttare le occasioni che ci vengono proposte per avvalorare noi stessi e le nostre motivazioni.
In un gioco corale questo è nocivo perché fa prevalere una sola figura su tutti gli altri e viene completamente meno il senso di collaborazione.
Agendo in prima persona, volenti o nolenti, consciamente o inconsciamente, quando accadrà qualcosa agiremo con tutte le informazioni ed i mezzi a nostra disposizione.
Potremmo arrivare a fare del meta negativo; a sovrapporre, nel bene e nel male (nell'amore e nell'odio), erroneamente i comportamenti di un PG verso "di noi" con il suo giocatore; a sfruttare conoscenze sul giocatore stesso per influenzare il suo personaggio; ed, in definitiva, a smettere di giocare.
Giocare in terza persona invece ci aiuta a mantenere un certo distacco dal mondo di gioco, ci aiuta a non subire il transfer emotivo e a riuscire a gestire meglio tutto il gioco facendolo rimanere tale, un gioco. Ci aiuta a vedere la situazione in maniera corale andando a creare le situazioni di cui parli in video, situazioni in cui i PG si passano la palla a vicenda imbastendo situazioni di gioco comune. Giocare "in terza persona" è, quindi, nella stragrande maggioranza delle volte (e sempre imho) il modo migliore di giocare ad un GDR senza rischiare che degeneri in qualcosa che non è, che non dovrebbe essere e che non si vuole che sia.
Ma ci sono delle specifiche situazioni in cui questo modo di giocare non funziona o addirittura è il modo sbagliato di giocare. E sono quelle situazioni in cui si va, di proposito, a ricercare il transfer emotivo. Però ho già detto che non è il luogo adatto in cui parlarne, ma per far capire più o meno la situazione cito solo il nome di un GDR che lo permette e che ha regole apposite per gestirlo: Vampiri.
Capisco il tuo discorso, ma secondo me il modo in cui un giocatore si relaziona con il proprio pg è una cosa personale, aldilà del gioco a cui si gioca, ognuno ha "la modalità" che per lui è più confortevole e con cui si trova più a suo agio, l'importante è non rubare spazio e divertimento agli altri giocatori. Con una maggiore immedesimazione c'è più rischio di "sgravare"? Posso essere d'accordo, ma lì sta tutto alla maturità del giocatore. Se uno è un birichino, lo è a prescindere dal modo in cui ruola, non per il modo in cui ruola. Non trovo bello "forzare" una cosa così delicata come il rapporto pg-giocatore. Poi ovvio che si parla di punti di vista e consigli, nessuno sta imponendo nulla ^.^
@@massimomaci529 Assolutamente ;D
Giocare "in terza persona" non significa però cambiare il modo in cui interpreti il PG, attenzione.
Significa solamente cercare di non sentirsi lui in modo da non puntare (irrazionalmente o meno) al protagonismo.
Poi ovvio, chi è tossico lo è in qualsiasi situazione. Ma è un altro discorso.
Hai colto un punto saliente: l'esperienza dovrebbe essere corale, ma molti non lo capiscono o lo ignorano e giocano "il loro personaggio!, come se fosse Skyrim senza il gamepad 😅
sono completamente in accordo con te...in una campagna impersono un oreade che soffre di claustrofobia...è ovvio che se lo caratterizzassi al massimo ogni volta che si va in un dungeon sarebbe un casotto (e in un giocon che si chiama Dungeons & Dragons qualche problema lo potresti avere), allora che faccio? Semplicemente vado avanti con circospezione massima, ho paura di tutto, chiedo aiuto agli altri per fare le cose che potrei fare da solo, il che è piaciuto al party perché è servito a tutti per far uscire anche le debolezze anche degli altri PG così da rendere tutto più bello e più reale...non è esattamente quello che hai detto tu però vorrei sapere la tua opinione se secondo te è una soluzione applicabile.
Mi sembra un ottimo compromesso per mantenere la coerenza di un PG e allo stesso modo lasciarlo giocabile in un GDR com DUNGEONS & Dragons, dove ad un certo punto ce lo aspettiamo che saremo in spazi stretti e cupi 😁
@@20Facce grazie
Domanda nonostante video vecchio: Come interpreto un pg intelligentissimo come un mago?
Da DM posso sempre storcere il fato per far apparire un pg molto più sveglio di quello che appare ma da player come faccio?
Domanda interessante, prova a guardare il video sulle statistiche (è di qualche mese fa, forse inizio estate).
Dovresti trovare la risposta al tuo dubbio
Basta dire d'essere un orfano in realtà figlio d'un dio, ombroso e solitario con l'obiettivo d'essere il più forte del mondo
...
E confessare di chiamarsi tipo Kratos
Beh ma il mega consiglio fotonico è alla base dell'interpretazione di personaggi dalla moralità "discutibile"... Quello oppure lo sviluppo di personalità multiple, ma meglio il distacco da 3rd person... concordano tutte le mie personalità e precisano che non c'è più spazio nel condominio 😂🤣😂
Con tutte queste autocitazioni credevo di star ascoltando Canthology di Caparezza
Che non si debba scrivere un papiro di background lo condivido. Che non si scriva nada, zero al quoto, mi dissocio (senza -oh però), come direbbe qualcuno😂....per il resto piena condivisione. GdR è un cooperativo, e più si usa il gruppo più si coinvolge tutti, più il divertimento cresce per tutti. Capirlo o, se il proprio ego non lo sopporta, giocare ad altro, please....
Andare in m**a ..'. lascialo a noi del lombardo-veneto 😂
#DisgustosiPerSempre
Più che non scrivere nulla direi che mi adeguo allo spaziento presente sulla scheda (in PDF ovviamente, perchè in real scriverei davvero 4 parole al massimo con la mia grafia)
Non ci credo! Non avevo ancora visto il video e abbiamo (più o meno) detto la stessa cosa sui bg. Io li uso come possibili ganci che servono al DM e per caratterizzare i comportamenti del pg, detto questo: io gioco il presente e futuro, non il passato. Chissene di mettere 400 traumi e 70 guerre a cui ha preso parte...ma che senso ha? Se ha già vissuto tutto questo, a cosa serve la campagna e, soprattutto, c'è spazio per il cambiamento che va a strutturare il pg? Credo di no. Quindi, che noia!
Noia spesso è la parola d'ordine, e la confondiamo con "coerenza forzata! 👌
ma capitano le live sul sito viola ?
Sempre 👌
secondo me è un problema quando si hanno a che fare con statistiche come Carisma, ma sopratutto Saggezza talmente elevate o soprattuto basse da non capire come ruolare.
Se hai dubbi o problemi al riguardo ti consiglio il video sulle statistiche che ho pubblicato il mese scorso. Si sviscera proprio questa tematica e come ruolare queste incongruenze
@@20Facce grazie mille! Recupero al più presto
#DisgustosiPerSempre
Secondo me il "guardare il pg dall'alto" invece che "muoverlo da dentro" è un po' una scureggina, L'importante è ruolarlo in funzione del divertimento di tutto il party rimanendo il più possibile coerenti.
#DisgustosiPerSempre
Ti dico solamente che potrebbe sembrare così, ma ti invito a leggere e nel caso commentare il mio interventino.
Praticamente tutto quello che viene dopo il divertimento sono scureggine. Alcune profumano, altre no.
E io non dovrei rispondere ai commenti all'una di notte, se no finisce così.
Risposte birichine ad affermazioni scureggine
Io guardò sempre il mio personaggio in terza persona anche perché' e' esticamente figo e coreografico
Spoiler: no. Ho riso moltissimo.
Gran video, posso smettere di fare i miei 😂😂
~Jack
Ma no dai, un po' eccessivo 😂
#disgustosipersempre
#DisgustosiPerSempre