Ciao Enrico! Io sono un artista di strada da più di un anno a questa parte. Ogni volta provo gioia quando qualcuno si fa disegnare da me e nota il mio talento. Certo, guadagno molto poco giornalmente, ma penso anche che quello che riesco ad ottenere di buono sia soprattutto per merito mio. Con gli altri, anche lavorando sodo, non ho ottenuto quasi niente a livello economico e di soddisfazione personale.
Ho ascoltato l'intero video anche se non ho di questi problemi ma sono così interessata a tutto ciò che lei dice che ormai ascolto tutti i vostri video dottore .
Grazie mille dottore, come sempre significativo in ogni suo passaggio ! Stavolta mi devo prendere appunti perchè ogni sua parola diventa fonte di approfondimento spirituale e non Sono felice di ritrovarla in una sua forma smagliante e cercherò di far tesoro delle sue pillole di saggezza Un abbraccio 🌼
Personnalmente ho questo problema specificamente in lavoro .Spesso ci sono personne abili in un o piu ambiti lavorativi che sono altamente copetenti,intelligenti,furbi ironici e usano tutto questo bagaglio per giudicare e mettere in.difficolta ma il vero problema.sta che il loro giudizio viene ascoltato e preso in considerazione nelle.valutazioni di vario genere che possono incidere sulla nostra ( mia) vita Questo e un problema.che devo affrontare
Punto 1. Davvero il giudizio altrui non mi tocca,quello delle poche persone a cui tengo sì. Il secondo punto è fondamentale per tante attività, faccio del mio meglio...gli automatismi...li noto.. il terzo punto,che dire...reimpastare ciò che mi fa sentire creativa,... però ho momenti di cedimento che non capisco
Credo che l'autostima sia un concetto non solo sopravvalutato ma anche pericolosamente ingannevole, figlio della cultura in cui siamo cresciuti e che in qualche misura abbiamo assorbito. L'autostima serve alla personalità inconsapevole che non riesce a vedere il proprio valore intrinseco, un valore che va al di là della personalità stessa - che in fin dei conti è un mero costrutto, nato dalla necessità di descrivere e di fissare ciò che è inafferrabile - e che la abbraccia se vogliamo.. Le distorsioni dell'autostima, al rialzo esattamente come al ribasso, sono alla base dell'effetto Dunning Kruger. Chi o cosa stabilisce quando e in che modo l'autostima è precisa, realistica, puntuale? In quest'ottica puntare il nostro focus sull'autostima è come infilarsi nelle sabbie mobili, è qualcosa che possiamo raggiungere stabilmente? O è un parametro effimero privo di esistenza propria, da noi inventato per sfuggire a quel disagio che non vogliamo ammettere? Se ci pensiamo l'autostima presuppone una scissione tra ciò che siamo e ciò che non siamo, e potenzialmente è una fucina di condizioni autoimposte, gemella siamese del giudice interiore, ben lontana da quell'amore di sé che implicherebbe, qualora ci fosse, una totale accettazione di ciò che siamo in un dato momento, nel bene così come nel male, e di cui, nel caso, non parleremmo, semplicemente ne godremmo. È una finta risoluzione e in un certo senso equivale a continuare a respingere quel lato di noi che reputiamo indegno di stima. Potremmo dire che stia alla base della genesi dell'ombra individuale che tentiamo di combattere a colpi di autostima. Autostimarsi sottintende la coesistenza di una parte sovraordinata e di una subordinata. Vincolarla poi alla sfera del fare piuttosto che a quella dell'essere è ulteriormente fuorviante. Inoltre quali sarebbero quelle prerogative meritevoli di stima? Molte persone ad esempio apprezzano la scaltrezza anche a costo di prevaricare un proprio simile, c'è chi ama il sarcasmo, chi la superficialità (ben diversa dalla leggerezza) ecc. ecc. Per quanto mi riguarda, il senso di inadeguatezza era nato rispetto a quegli obiettivi "socialmente auspicabili" ma che dentro di me consideravo stupidi e folli, obiettivi equiparabili alla carota appesa al bastone davanti al muso del somaro! «Per poter riflettere è necessario prima essere in grado di flettersi, non irrigidirsi. Un problema dovuto alla paura del nuovo, o l'Attaccamento. Per riconoscersi prima essere in grado di conoscersi, non disconoscersi. Stesso problema di prima, ma impulsato dalla Repulsione, l'alter ego dell'attaccamento. Per riflettere, occorre un qualcosa che rifletta..in magia gli specchi sono concavi, o convessi, a seconda che si voglia concentrare o dissolvere..ancora Attaccamento, e Repulsione..sono alla base di tutte le azioni. Perchè dovevi essere come loro? per farti attaccare al loro modo di apparire come riflessi, attaccati a categorie, pregiudizi, classificazioni, e per farti respingere il riflettere sull' essere e sull'apparire. Gli esseri umani sono non sociali, ma individualisti ignari di cosa siano. Ciechi che vorrebbero fare da guida ad altri ciechi. Antonius (protagonista del Settimo Sigillo di Ingmar Bergman) vede, ma infine distoglie lo sguardo dalla visione, per tornare al mondo dell'apparenza, dove il riflesso della Divina Coscienza è la improbabile e caduca coppia di amanti. Ricordi L'Arcano degli Amanti? Antonius in fondo è ancora umano, considera la morte come una avversaria, respinge la coscienza suprema, e, Muore, cieco accecato. La morte, altrettanto umana, cede all'attaccamento del voler vincere una inutile partita, e respinge l'eterno. In sintesi, il mondo non accetta di lasciarti andare, poiché avevi in te il germe della consapevolezza. E, ti ha mostrato uno specchio, un qualcosa da amare.. Attaccamento e Repulsione». Musica! The Doors - Love Me Two Times Pink Floyd - Shine On You Crazy Diamond "Come on you target for faraway laughter, Come on you stranger, you legend, you martyr, and shine! ***You reached for the secret too soon, you cried for the moon"*** Il Castello interiore di Santa Teresa d'Avila potrebbe essere utile per comprendere la trappola dell'autostima.
Tratto da un articolo del 19/09/23, intitolato Autostima, pubblicato su State of Mind: "Autostima e Social Network Secondo i risultati di una ricerca americana, l’utilizzo del social network Facebook favorirebbe l’incremento della propria autostima. Lo studio in questione è stato condotto da Hancock e colleghi della Cornell University (New York) ed ha coinvolto 63 studenti della stessa università. Le condizioni sperimentali erano così strutturate: gli studenti del primo gruppo potevano navigare liberamente su Facebook senza alcun impedimento, quelli del secondo gruppo, invece, rimanevano di fronte al monitor spento. Infine, un terzo gruppo di studenti rimaneva di fronte a degli specchi, collocati davanti ai monitor. Dopo tre minuti, ad ogni partecipante veniva dato un test per valutare la propria autostima. Nel gruppo di controllo, ovvero quello formato dagli studenti che osservavano i computer spenti e da quelli posizionati davanti agli specchi, non si registrava alcun aumento nei livelli di autostima, mentre gli studenti che avevano navigato Facebook riportavano aumenti significativi della stima di sé. Hancock e colleghi hanno ipotizzato che Facebook mostrerebbe un’immagine positiva di noi stessi, mentre, al contrario, uno specchio ci ricorderebbe chi siamo veramente e per questo potrebbe avere un effetto negativo sulla nostra autostima. Naturalmente non tutti gli utenti abituali risentono di un incremento dell’autostima, anzi, alcune ricerche hanno suggerito una correlazione tra l’uso intensivo di Facebook e narcisismo e, più in generale, tra l’utilizzo dei social network e altre patologie".
Tratto da un articolo del 19/09/23, intitolato Autostima, pubblicato su State of Mind: "Autostima e Social Network Secondo i risultati di una ricerca americana, l’utilizzo del social network Facebook favorirebbe l’incremento della propria autostima. Lo studio in questione è stato condotto da Hancock e colleghi della Cornell University (New York) ed ha coinvolto 63 studenti della stessa università. Le condizioni sperimentali erano così strutturate: gli studenti del primo gruppo potevano navigare liberamente su Facebook senza alcun impedimento, quelli del secondo gruppo, invece, rimanevano di fronte al monitor spento. Infine, un terzo gruppo di studenti rimaneva di fronte a degli specchi, collocati davanti ai monitor. Dopo tre minuti, ad ogni partecipante veniva dato un test per valutare la propria autostima. Nel gruppo di controllo, ovvero quello formato dagli studenti che osservavano i computer spenti e da quelli posizionati davanti agli specchi, non si registrava alcun aumento nei livelli di autostima, mentre gli studenti che avevano navigato Facebook riportavano aumenti significativi della stima di sé. Hancock e colleghi hanno ipotizzato che Facebook mostrerebbe un’immagine positiva di noi stessi, mentre, al contrario, uno specchio ci ricorderebbe chi siamo veramente e per questo potrebbe avere un effetto negativo sulla nostra autostima. Naturalmente non tutti gli utenti abituali risentono di un incremento dell’autostima, anzi, alcune ricerche hanno suggerito una correlazione tra l’uso intensivo di Facebook e narcisismo e, più in generale, tra l’utilizzo dei social network e altre patologie". Di nuovo tratto da un articolo di State of Mind intitolato "L’utilizzo dei social network da parte delle persone con narcisismo comunitario" del 20/07/22: «Social network e narcisismo Sebbene le ragioni di utilizzo possano essere diverse, alcune persone usano i social network unicamente per mostrare una versione idealizzata di sé». «Narcisismo comunitario Recentemente è stata introdotta un’ulteriore distinzione e un nuovo sottotipo di narcisismo, il cosiddetto narcisismo comunitario (Gebauer et al., 2012): la valorizzazione di sé risulta quindi divisa in individuale e comunitaria. Il narcisismo comunitario condivide con le altre due l’auto-grandiosità, la visione di sé eccessivamente positiva e la percezione di essere speciali. Le persone con elevati livelli di narcisismo comunitario cercano mezzi per dimostrare la loro superiorità e ottenere ammirazione, tramite alcuni tratti tra cui l’altruismo, la disponibilità verso gli altri e la sensibilità che in realtà sono messi in atto per il solo bisogno di “sancire” il proprio potere (Giacomin e Giordan 2015). Mentre i narcisisti grandiosi tendono a vedersi come persone capaci di guidare gli altri, i narcisisti comunitari possono sviluppare la convinzione di possedere la capacità speciale di creare armonia, di avvantaggiare gli altri e di cambiare il mondo (Luo et al., 2014). Si vantano del fatto che, grazie alla loro superiore disponibilità, gentilezza e premura, riescono a rendere il mondo un posto migliore (Gebauer, Sedikides, Verplanken e Maio, 2012). I narcisisti comunitari si considerano orientati verso l’altro e pilastri dell’equità. Essi quindi si presentano come persone dalle nobili intenzioni verso gli altri e il mondo e, in tal modo, ribadiscono la loro superiorità amplificando i loro tratti prosociali, sottolineando l’importanza dei loro gesti per gli altri e il loro impatto positivo sul mondo in generale».
I "Social" 🤭 Network, tra cui RUclips ovviamente, incentivano a partorire nella virtualità quel sé ideale mentalmente concepito, anche se in realtà noi siamo "un parto della natura" (Demian - Hermann Hesse).. della nostra natura più profonda, non di una mente indottrinata e menzognera. In tal senso i Social contribuiscono ad incrementare la nostra autostima nella misura in cui quel sé viene riconosciuto dai nostri proseliti/followers... I Social sembrano funzionali finché rappresentano un boost per l'autostima, pur essendo una follia collettiva nel modo in cui ci distanziano da noi stessi, dalla realtà di ciò che siamo. Inutile dire che in tal caso, quando il sipario della finzione si chiude, la caduta potrebbe essere rovinosa. Se poi ci aggiungiamo che sempre attraverso i social possiamo coltivare quella forma particolare di narcisismo chiamato "narcisismo comunitario" che apparentemente a tutti si rivolge, senza di fatto riferirsi a nessuno in particolare se non a se stessi, si potrebbe dire che il dado è tratto... E non dipende dalla sorte poiché "Dio non gioca a dadi"... «Recentemente è stata introdotta un’ulteriore distinzione e un nuovo sottotipo di narcisismo, il cosiddetto narcisismo comunitario (Gebauer et al., 2012): la valorizzazione di sé risulta quindi divisa in individuale e comunitaria. Il narcisismo comunitario condivide con le altre due l’auto-grandiosità, la visione di sé eccessivamente positiva e la percezione di essere speciali. Le persone con elevati livelli di narcisismo comunitario cercano mezzi per dimostrare la loro superiorità e ottenere ammirazione, tramite alcuni tratti tra cui l’altruismo, la disponibilità verso gli altri e la sensibilità che in realtà sono messi in atto per il solo bisogno di “sancire” il proprio potere (Giacomin e Giordan 2015). Mentre i narcisisti grandiosi tendono a vedersi come persone capaci di guidare gli altri, i narcisisti comunitari possono sviluppare la convinzione di possedere la capacità speciale di creare armonia, di avvantaggiare gli altri e di cambiare il mondo (Luo et al., 2014). Si vantano del fatto che, grazie alla loro superiore disponibilità, gentilezza e premura, riescono a rendere il mondo un posto migliore (Gebauer, Sedikides, Verplanken e Maio, 2012). I narcisisti comunitari si considerano orientati verso l’altro e pilastri dell’equità. Essi quindi si presentano come persone dalle nobili intenzioni verso gli altri e il mondo e, in tal modo, ribadiscono la loro superiorità amplificando i loro tratti prosociali, sottolineando l’importanza dei loro gesti per gli altri e il loro impatto positivo sul mondo in generale».
Grazie di cuore ,e’vero tutto ,ci sto lavorando ,quando sono forte dentro e serena riesco a far fronte a tutto quando sono più stanca e più stressata divento più vulnerabile e più soggetta a questa forma di giudizio ,credo comunque che ,grazie alla meditazione ,dalla quale ho affinato la consapevolezza di riuscire a rendermene conto e a far sì che di autoregoli poi dentro di me ,che ne pensa dottore ?
Ciao Enrico! Io sono un artista di strada da più di un anno a questa parte. Ogni volta provo gioia quando qualcuno si fa disegnare da me e nota il mio talento. Certo, guadagno molto poco giornalmente, ma penso anche che quello che riesco ad ottenere di buono sia soprattutto per merito mio. Con gli altri, anche lavorando sodo, non ho ottenuto quasi niente a livello economico e di soddisfazione personale.
Grazie dottore sempre molto chiaro
Sono d'accordo su tutto
Grazie dr.Gamba❤❤❤
Grazie mille 😊
Grazie! ❤
Ho ascoltato l'intero video anche se non ho di questi problemi ma sono così interessata a tutto ciò che lei dice che ormai ascolto tutti i vostri video dottore .
Grazie mille Enrico, come sempre grazie
🙏🏻🙏🏻
Grazie mille dottore, come sempre significativo in ogni suo passaggio ! Stavolta mi devo prendere appunti perchè ogni sua parola diventa fonte di approfondimento spirituale e non Sono felice di ritrovarla in una sua forma smagliante e cercherò di far tesoro delle sue pillole di saggezza Un abbraccio 🌼
Grazie tutto molto chiaro , ma un lavorone sopratutto ci dobbiamo mettere la paura del cambiamento che sabota il tutto!!!!!
Certo si..
Sei un grande, ti voglio bene anche se non ti ho mai visto🙏❤️
❤️
Lei è sempre chiaro e facile da capire. Sono felice di seguirla perché di grande aiuto. Complimenti
Grazie
È un piacere!
Gratie ❤❤❤
Grazie dott. Gamba. Sempre bravissimo! 😊
Grazie Enrico. Grazie. Sto cercando il mio I ki gai (senza sapere come si scrive 😂
Grazie fondamentale 🙏
Grazie 💚
Personnalmente ho questo problema specificamente in lavoro .Spesso ci sono personne abili in un o piu ambiti lavorativi che sono altamente copetenti,intelligenti,furbi ironici e usano tutto questo bagaglio per giudicare e mettere in.difficolta ma il vero problema.sta che il loro giudizio viene ascoltato e preso in considerazione nelle.valutazioni di vario genere che possono incidere sulla nostra ( mia) vita
Questo e un problema.che devo affrontare
🙏
❤
Sono.triste.de.piage.i.piange.rabia.stres.alirgiaell.corpo
Punto 1. Davvero il giudizio altrui non mi tocca,quello delle poche persone a cui tengo sì. Il secondo punto è fondamentale per tante attività, faccio del mio meglio...gli automatismi...li noto.. il terzo punto,che dire...reimpastare ciò che mi fa sentire creativa,... però ho momenti di cedimento che non capisco
🙏🏻
Credo che l'autostima sia un concetto non solo sopravvalutato ma anche pericolosamente ingannevole, figlio della cultura in cui siamo cresciuti e che in qualche misura abbiamo assorbito.
L'autostima serve alla personalità inconsapevole che non riesce a vedere il proprio valore intrinseco, un valore che va al di là della personalità stessa - che in fin dei conti è un mero costrutto, nato dalla necessità di descrivere e di fissare ciò che è inafferrabile - e che la abbraccia se vogliamo..
Le distorsioni dell'autostima, al rialzo esattamente come al ribasso, sono alla base dell'effetto Dunning Kruger. Chi o cosa stabilisce quando e in che modo l'autostima è precisa, realistica, puntuale? In quest'ottica puntare il nostro focus sull'autostima è come infilarsi nelle sabbie mobili, è qualcosa che possiamo raggiungere stabilmente? O è un parametro effimero privo di esistenza propria, da noi inventato per sfuggire a quel disagio che non vogliamo ammettere?
Se ci pensiamo l'autostima presuppone una scissione tra ciò che siamo e ciò che non siamo, e potenzialmente è una fucina di condizioni autoimposte, gemella siamese del giudice interiore, ben lontana da quell'amore di sé che implicherebbe, qualora ci fosse, una totale accettazione di ciò che siamo in un dato momento, nel bene così come nel male, e di cui, nel caso, non parleremmo, semplicemente ne godremmo. È una finta risoluzione e in un certo senso equivale a continuare a respingere quel lato di noi che reputiamo indegno di stima. Potremmo dire che stia alla base della genesi dell'ombra individuale che tentiamo di combattere a colpi di autostima.
Autostimarsi sottintende la coesistenza di una parte sovraordinata e di una subordinata.
Vincolarla poi alla sfera del fare piuttosto che a quella dell'essere è ulteriormente fuorviante.
Inoltre quali sarebbero quelle prerogative meritevoli di stima? Molte persone ad esempio apprezzano la scaltrezza anche a costo di prevaricare un proprio simile, c'è chi ama il sarcasmo, chi la superficialità (ben diversa dalla leggerezza) ecc. ecc.
Per quanto mi riguarda, il senso di inadeguatezza era nato rispetto a quegli obiettivi "socialmente auspicabili" ma che dentro di me consideravo stupidi e folli, obiettivi equiparabili alla carota appesa al bastone davanti al muso del somaro!
«Per poter riflettere è necessario prima essere in grado di flettersi, non irrigidirsi. Un problema dovuto alla paura del nuovo, o l'Attaccamento. Per riconoscersi prima essere in grado di conoscersi, non disconoscersi. Stesso problema di prima, ma impulsato dalla Repulsione, l'alter ego dell'attaccamento. Per riflettere, occorre un qualcosa che rifletta..in magia gli specchi sono concavi, o convessi, a seconda che si voglia concentrare o dissolvere..ancora Attaccamento, e Repulsione..sono alla base di tutte le azioni. Perchè dovevi essere come loro? per farti attaccare al loro modo di apparire come riflessi, attaccati a categorie, pregiudizi, classificazioni, e per farti respingere il riflettere sull' essere e sull'apparire. Gli esseri umani sono non sociali, ma individualisti ignari di cosa siano. Ciechi che vorrebbero fare da guida ad altri ciechi. Antonius (protagonista del Settimo Sigillo di Ingmar Bergman)
vede, ma infine distoglie lo sguardo dalla visione, per tornare al mondo dell'apparenza, dove il riflesso della Divina Coscienza è la improbabile e caduca coppia di amanti. Ricordi L'Arcano degli Amanti? Antonius in fondo è ancora umano, considera la morte come una avversaria, respinge la coscienza suprema, e, Muore, cieco accecato. La morte, altrettanto umana, cede all'attaccamento del voler vincere una inutile partita, e respinge l'eterno.
In sintesi, il mondo non accetta di lasciarti andare, poiché avevi in te il germe della consapevolezza. E, ti ha mostrato uno specchio, un qualcosa da amare.. Attaccamento e Repulsione».
Musica!
The Doors - Love Me Two Times
Pink Floyd - Shine On You Crazy Diamond
"Come on you target for faraway laughter,
Come on you stranger, you legend, you martyr, and shine!
***You reached for the secret too soon, you cried for the moon"***
Il Castello interiore di Santa Teresa d'Avila potrebbe essere utile per comprendere la trappola dell'autostima.
Tratto da un articolo del 19/09/23, intitolato Autostima, pubblicato su State of Mind:
"Autostima e Social Network
Secondo i risultati di una ricerca americana, l’utilizzo del social network Facebook favorirebbe l’incremento della propria autostima. Lo studio in questione è stato condotto da Hancock e colleghi della Cornell University (New York) ed ha coinvolto 63 studenti della stessa università.
Le condizioni sperimentali erano così strutturate: gli studenti del primo gruppo potevano navigare liberamente su Facebook senza alcun impedimento, quelli del secondo gruppo, invece, rimanevano di fronte al monitor spento. Infine, un terzo gruppo di studenti rimaneva di fronte a degli specchi, collocati davanti ai monitor. Dopo tre minuti, ad ogni partecipante veniva dato un test per valutare la propria autostima. Nel gruppo di controllo, ovvero quello formato dagli studenti che osservavano i computer spenti e da quelli posizionati davanti agli specchi, non si registrava alcun aumento nei livelli di autostima, mentre gli studenti che avevano navigato Facebook riportavano aumenti significativi della stima di sé.
Hancock e colleghi hanno ipotizzato che Facebook mostrerebbe un’immagine positiva di noi stessi, mentre, al contrario, uno specchio ci ricorderebbe chi siamo veramente e per questo potrebbe avere un effetto negativo sulla nostra autostima.
Naturalmente non tutti gli utenti abituali risentono di un incremento dell’autostima, anzi, alcune ricerche hanno suggerito una correlazione tra l’uso intensivo di Facebook e narcisismo e, più in generale, tra l’utilizzo dei social network e altre patologie".
Tratto da un articolo del 19/09/23, intitolato Autostima, pubblicato su State of Mind:
"Autostima e Social Network
Secondo i risultati di una ricerca americana, l’utilizzo del social network Facebook favorirebbe l’incremento della propria autostima. Lo studio in questione è stato condotto da Hancock e colleghi della Cornell University (New York) ed ha coinvolto 63 studenti della stessa università.
Le condizioni sperimentali erano così strutturate: gli studenti del primo gruppo potevano navigare liberamente su Facebook senza alcun impedimento, quelli del secondo gruppo, invece, rimanevano di fronte al monitor spento. Infine, un terzo gruppo di studenti rimaneva di fronte a degli specchi, collocati davanti ai monitor. Dopo tre minuti, ad ogni partecipante veniva dato un test per valutare la propria autostima. Nel gruppo di controllo, ovvero quello formato dagli studenti che osservavano i computer spenti e da quelli posizionati davanti agli specchi, non si registrava alcun aumento nei livelli di autostima, mentre gli studenti che avevano navigato Facebook riportavano aumenti significativi della stima di sé.
Hancock e colleghi hanno ipotizzato che Facebook mostrerebbe un’immagine positiva di noi stessi, mentre, al contrario, uno specchio ci ricorderebbe chi siamo veramente e per questo potrebbe avere un effetto negativo sulla nostra autostima.
Naturalmente non tutti gli utenti abituali risentono di un incremento dell’autostima, anzi, alcune ricerche hanno suggerito una correlazione tra l’uso intensivo di Facebook e narcisismo e, più in generale, tra l’utilizzo dei social network e altre patologie".
Di nuovo tratto da un articolo di State of Mind intitolato "L’utilizzo dei social network da parte delle persone con narcisismo comunitario" del 20/07/22:
«Social network e narcisismo
Sebbene le ragioni di utilizzo possano essere diverse, alcune persone usano i social network unicamente per mostrare una versione idealizzata di sé».
«Narcisismo comunitario
Recentemente è stata introdotta un’ulteriore distinzione e un nuovo sottotipo di narcisismo, il cosiddetto narcisismo comunitario (Gebauer et al., 2012): la valorizzazione di sé risulta quindi divisa in individuale e comunitaria. Il narcisismo comunitario condivide con le altre due l’auto-grandiosità, la visione di sé eccessivamente positiva e la percezione di essere speciali. Le persone con elevati livelli di narcisismo comunitario cercano mezzi per dimostrare la loro superiorità e ottenere ammirazione, tramite alcuni tratti tra cui l’altruismo, la disponibilità verso gli altri e la sensibilità che in realtà sono messi in atto per il solo bisogno di “sancire” il proprio potere (Giacomin e Giordan 2015).
Mentre i narcisisti grandiosi tendono a vedersi come persone capaci di guidare gli altri, i narcisisti comunitari possono sviluppare la convinzione di possedere la capacità speciale di creare armonia, di avvantaggiare gli altri e di cambiare il mondo (Luo et al., 2014). Si vantano del fatto che, grazie alla loro superiore disponibilità, gentilezza e premura, riescono a rendere il mondo un posto migliore (Gebauer, Sedikides, Verplanken e Maio, 2012). I narcisisti comunitari si considerano orientati verso l’altro e pilastri dell’equità. Essi quindi si presentano come persone dalle nobili intenzioni verso gli altri e il mondo e, in tal modo, ribadiscono la loro superiorità amplificando i loro tratti prosociali, sottolineando l’importanza dei loro gesti per gli altri e il loro impatto positivo sul mondo in generale».
I "Social" 🤭 Network, tra cui RUclips ovviamente, incentivano a partorire nella virtualità quel sé ideale mentalmente concepito, anche se in realtà noi siamo "un parto della natura" (Demian - Hermann Hesse).. della nostra natura più profonda, non di una mente indottrinata e menzognera.
In tal senso i Social contribuiscono ad incrementare la nostra autostima nella misura in cui quel sé viene riconosciuto dai nostri proseliti/followers...
I Social sembrano funzionali finché rappresentano un boost per l'autostima, pur essendo una follia collettiva nel modo in cui ci distanziano da noi stessi, dalla realtà di ciò che siamo.
Inutile dire che in tal caso, quando il sipario della finzione si chiude, la caduta potrebbe essere rovinosa.
Se poi ci aggiungiamo che sempre attraverso i social possiamo coltivare quella forma particolare di narcisismo chiamato "narcisismo comunitario" che apparentemente a tutti si rivolge, senza di fatto riferirsi a nessuno in particolare se non a se stessi, si potrebbe dire che il dado è tratto... E non dipende dalla sorte poiché "Dio non gioca a dadi"...
«Recentemente è stata introdotta un’ulteriore distinzione e un nuovo sottotipo di narcisismo, il cosiddetto narcisismo comunitario (Gebauer et al., 2012): la valorizzazione di sé risulta quindi divisa in individuale e comunitaria. Il narcisismo comunitario condivide con le altre due l’auto-grandiosità, la visione di sé eccessivamente positiva e la percezione di essere speciali. Le persone con elevati livelli di narcisismo comunitario cercano mezzi per dimostrare la loro superiorità e ottenere ammirazione, tramite alcuni tratti tra cui l’altruismo, la disponibilità verso gli altri e la sensibilità che in realtà sono messi in atto per il solo bisogno di “sancire” il proprio potere (Giacomin e Giordan 2015).
Mentre i narcisisti grandiosi tendono a vedersi come persone capaci di guidare gli altri, i narcisisti comunitari possono sviluppare la convinzione di possedere la capacità speciale di creare armonia, di avvantaggiare gli altri e di cambiare il mondo (Luo et al., 2014). Si vantano del fatto che, grazie alla loro superiore disponibilità, gentilezza e premura, riescono a rendere il mondo un posto migliore (Gebauer, Sedikides, Verplanken e Maio, 2012). I narcisisti comunitari si considerano orientati verso l’altro e pilastri dell’equità. Essi quindi si presentano come persone dalle nobili intenzioni verso gli altri e il mondo e, in tal modo, ribadiscono la loro superiorità amplificando i loro tratti prosociali, sottolineando l’importanza dei loro gesti per gli altri e il loro impatto positivo sul mondo in generale».
Tornado.malattia.de.scabbia
Grazie❤
Grazie🙏🙏
😊 grazie mille
Grazie di cuore ,e’vero tutto ,ci sto lavorando ,quando sono forte dentro e serena riesco a far fronte a tutto quando sono più stanca e più stressata divento più vulnerabile e più soggetta a questa forma di giudizio ,credo comunque che ,grazie alla meditazione ,dalla quale ho affinato la consapevolezza di riuscire a rendermene conto e a far sì che di autoregoli poi dentro di me ,che ne pensa dottore ?