Lago di Resia - Il campanile sommerso ( Curon Venosta - Bolzano - Alto Adige - Italy)

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  • Опубликовано: 21 дек 2022
  • Se sullo schermo il Lago di Resia è rappresentato come sinistro e poco accogliente, una volta arrivati davanti al suo iconico campanile nel lago, simbolo di Curon Venosta e della Val Venosta, ci si accorge che la realtà è ben diversa. Questo questo è invece un luogo quasi fiabesco. La costruzione spicca solitaria poco lontana dalle rive nello specchio d’acqua ghiacciata, tanto da essere calpestabile, del lago di Resia, lungo 6,6 chilometri e largo uno. Intorno, fanno da cornice le montagne della Vallelunga, una delle valli più selvagge e incontaminate dell’arco alpino, i comuni di Resia e Curon Venosta e i borghi Casone e Spin. Eppure dietro tanta bellezza si nasconde un passato doloroso.
    La storia del Lago di Resia risale infatti agli anni Cinquanta, a quando, cinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, furono completati i lavori di una grande diga per la produzione dell’energia idroelettrica che unì due dei tre bacini naturali del Passo Resia: il Lago di Resia e di Curon, il mezzano. Il Lago di San Valentino alla Muta, più a sud, è rimasto invece nel suo stato originario. L’acqua inghiottì per sempre il vecchio paese di Curon Venosta e parte del comune di Resia, che oggi riposano a 22 metri di profondità. E gli abitanti furono costretti ad abbandonare tutto, case, masi, campi e strade, nonostante le proteste. Emigrarono poco lontano, costruendo la nuova Curon Venosta e una nuova vita.
    A ricordare il triste passato e i paesi sommersi rimangono solo i ricordi degli anziani e, appunto, il campanile della Chiesa romanica di Santa Caterina d’Alessandria, risalente al 1357, l’unico sopravvissuto all’esplosione che demolì circa 160 edifici.
    La leggenda narra che, nelle notti d’inverno, quando il lago ghiaccia e il campanile si può addirittura raggiungere a piedi, si sentano ancora suonare le campane (che però furono rimosse il 18 luglio 1959, prima della creazione del bacino artificiale).
    Fonti: Omar Verderame e Corriere.it

Комментарии • 3

  • @luca377
    @luca377 Год назад +1

    bravo , video molto bello

  • @mariogaibazzi9585
    @mariogaibazzi9585 Год назад +1

    Super Omar forever Verderame alehh. Ottima occasione x augurarti buon Natale e un 2023 di tanti chilometri