In quelle tenebre - Rosario Tedesco Nicola Bortolotti

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  • Опубликовано: 5 янв 2022
  • la verità è un intreccio di voci di Gitta Sereny
    con Nicola Bortolotti e Rosario Tedesco traduzione adattamento e regia di
    Rosario Tedesco
    Franz Stangl è stato comandante dei campi di sterminio di Sobibór e Treblinka, in Polonia, nel 1942-1943. L’unico comandante di campi di sterminio portato davanti a un tribunale. Sopravvissuto alla guerra e fuggito in Brasile, viene arrestato nel 1967 e incarcerato a Düsseldorf, in Germania.
    Lì, nella sua cella, nel 1971, Gitta Sereny, una giornalista inglese ebrea, nata in Austria e di origini ungheresi, lo intervista per 70 ore, facendosi raccontare la sua vita; scendendo con lui in quella oscurità; ponendo le domande eterne che da sempre ci assillano su come e perché tutto ciò è stato possibile; nella speranza di potersi avvicinare a quella verità che possa gettare luce in quelle tenebre.
    (19 ore dopo il loro ultimo incontro, lui muore).
    Come un messaggero da tragedia greca, Gitta Sereny - colei che pone domande -, ha visto l’orrore ed è tornata indietro da quel confine, per noi inesplorato, per raccontarcelo. Oggi, nel nostro tempo fuori sesto; nel nostro presente che vede la comunità sempre più spezzata e preda dei suoi peggiori istinti; oggi, il delicato ruolo di Gitta Sereny, credo debba esser affidato proprio alla comunità, ovvero al pubblico convenuto, che così non solo assisterà allo spettacolo, ma ne diverrà parte attiva e motrice.
    Nicola Bortolotti
    Classe 1972, bolognese, si diploma come attore nel 1995 alla scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Luca Ronconi e si perfeziona poi con Nikolaj Karpov, Valerio Binasco, Marco Baliani, Danio Manfredini, Antonella Bertoni, Leo Muscato. Debutta al Teatro Stabile di Torino come protagonista de Lo stilita di Tullio Pinelli per la regia di Mauro Avogadro.
    Lavora poi, tra gli altri, con Luca Ronconi, Giancarlo Cobelli, Glauco Mauri, Marisa Fabbri. Di nuovo per il Teatro Stabile di Torino è diretto da Jean-Christophe Saïs, Marco Plini e Daniele Salvo.
    Dal 2006 porta avanti una collaborazione con Lorenzo Fontana, che lo vede attore in testi di Copi, Michel Marc Bouchard, Dea Loher e co-regista in Biografia non autorizzata di Oblomov (di cui è anche interprete); co-autore e attore in Il Mondo di C.i., dall'opera di Christopher Isherwood.
    Dal 2010 lavora come attore con Emilia Romagna Teatro Fondazione, diretto da Claudio Longhi, poi in due progetti di “teatro partecipato”, ideati e diretti sempre da Longhi. Sempre per ERT è, prima, formatore per il progetto Raccontare il territorio: per un’idea di teatro condiviso; poi, docente di analisi del testo presso la Scuola di Teatro “Iolanda Gazzero”.
    Da Rosario Tedesco viene diretto in diversi lavori, fra cui l’ultimo impegno è Destinatario sconosciuto.
    Rosario Tedesco
    Attore e regista, si è formato alla scuola di Luca Ronconi. Ha collaborato tra gli altri con Antonio Latella e lavorato con compagnie multiculturali, partecipando a produzioni nazionali e a tournée internazionali. Per il cinema ha preso parte a importanti produzioni internazionali, recitando a fianco di Anthony Hopkins, Udo Kier, Michael York.
    Nel 2013 ha realizzato il progetto multimediale di storytelling Souvenir Goethe per le celebrazioni del centenario internazionale del “Viaggio in Italia” - commissionato dal Goethe-Insitut di Roma in collaborazione con Radio Rai2 e Radio Bremen - a cui è seguita la riduzione teatrale Se dico Goethe, che è andata in scena nelle più importanti città d’Italia. Con il progetto Doppio sogno per Palermo. 5 quadri per la città, da lui stesso ideato e diretto, a partire dal testo di Arthur Schnitzler, ha sperimentato un’idea contemporanea di Stadtspiel (teatro di città), prodotto dal Goethe-Institut Palermo e interpretato da Pasquale di Filippo. Un personale percorso di teatro civile traspare dagli spettacoli di cui ha curato regia e adattamenti, che vedono come protagonista la Storia del XX secolo, della Shoah e della responsabilità individuale, spesso riproposti in giro per l’Italia e all’estero in occasione del Giorno della Memoria. Tra questi ricordiamo Il Vicario di Rolf Hochhuth, I Fisici di F. Dürrenmatt, Destinatario sconosciuto di K. Kressmann-Taylor, Infanzia Berlinese di Walter Benjamin, In quelle tenebre - La verità è un intreccio di voci di Gitta Sereny, Due dentro ad un foco - Storie di pietra.
    E’ anche un viaggiatore a piedi, un camminatore-narratore.
    Ha attraversato la Spagna, partendo dai Pirenei francesi giungendo a Finisterre, seguendo il celebre Cammino di Santjago (836 km in 36 giorni).
    Ha seguito il Danubio dalla sorgente, in Germania, fino a Belgrado, in Serbia (1770 km. 92 giorni). 6 nazioni. 5 lingue e uno zaino pieno di storie. Ha chiamato quest’avventura: Il vento nelle scarpe: a piedi lungo il Danubio.
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