Non mi sarei aspettato che una figura conosciuta si esponesse così contro un flusso affermato e contro cui può essere rischioso andare, ma come ha detto è il compito degli intellettuali.
@@generaldoc5885 Un individuo che nasce con un corredo cromosomico 46, XY ma che si sviluppa con caratteri sessuali femminili o ambigui, quindi è uomo o donna?
@@anonimo6603 Il che è un po' una stupidaggine quando si parla di esseri umani, dato che: 1) Non ci fermiamo a controllare la capacità riproduttiva della gente prima di decidere se chiamare qualcuno "signore" o "signora". 2) L'identità di genere è esistita nella storia della civiltà umana praticamente da sempre. È parte della sociologia. 3) Il sesso - anche quello umano - è molto più complicato di "ci sono due sessi separati, maschio e femmina, e basta". 4) I medici che pensano che "maschio = XY + testicoli + ormoni androgeni" è sempre valido, hanno finito per combinare diversi casi di malasanità. Meglio controllare ogni caratteristica individualmente quando serve.
Bisognerebbe chiedersi perché queste istanze antiscientifiche sono promosse soprattutto da miliardari. Quando il cattolicesimo andava alla grande andava forte l'idea di sessualità come peccato, tant'è che ci stavano dei modi di dire tipo: il piacere del peccato. Una strategia per allontanare la moralità da questioni più importanti come lo sfruttamento lavorativo. Oggi avviene la stessa cosa con questa storia del genere. Mentre i popoli reclamano trattamenti economici migliori i politici desinistra gli porgono un vassoio di questioni sessuali con le quali intenderebbero moralizzare chi reclama diritti sociali. Insomma, le buon vecchie tattiche cattoliche non passano mai di moda. La sinistra è l'oppio dei popoli.
Sì basta capire che sesso e genere sono due cose diverse. Il primo è prettamente biologico e si vede con il cariotipo; il secondo è un aspetto identitario, socio-culturale e psicologico.
Potete riempirvi la bocca di tante belle parole ma per me rimane sempre un disturbo mentale. Inoltre non si può pretendere che venga rispettato un delirio simile, a me non frega un caxxo se ti senti canarino, l'importante è che non debba assecondarti.
@@gobbatalks hai compreso il mio commento? PER ME PUOI SENTIRTI ANCHE FENICOTTERO, NON PUOI PRETENDERE CHE GLI ALTRI TI REPUTINO TALE! Ora è più chiaro?
Finalmente qualcun altro che parla in maniera onesta e scientifica. Già vedo in involuzione nella discussione e consiglio di prepararci. Studio in America e ormai qua sembra impossibile confrontarsi sul tema, altrimenti si è considerati "transphobic". Consiglio la visione del documentario di Matt Walsh "What is a woman?“.
@mirko Nonostante io sia religioso, non credo sia una questione di ateismo o meno. Per quanto sia dispiaciuto di questo eccessiva secolarizzazione della società, non credo che le due cose vadano per forza a braccetto. Va bene che la società post materialista di oggi aiuti nel perseguire tali idee, ma far chiudere tutto nella prospettiva della religione no. Perché quelli che professano la non esistenza del sesso sono coglioni e basta, c'è poco da dire.
Molto interessante in quanto viene finalmente messo il dito nella piaga affrontando la differenza tra: aspetto fisiologico/biologico (oggettivo), quello psicologico (soggettivo), quello sociologico/filosofico (culturale) e quello opportunistico (mi spaccio per quel che mi offre maggiori vantaggi). Estremizzando con una domanda provocatoria: se uno é biologicamente uomo e si sente fisicamente donna (o viceversa) in cosa differisce da un essere con corpo umano che si sente fisicamente un uccello? Questa non accettazione della propria identitá fisica potrebbe essere considerata un disturbo psicologico oppure ha cause genetiche/fisiche/biologiche?
il prof Odifreddi si mette il dito nella piaga da solo nelle proprie lacune da "tuttologo" prima di tutto perché anche la psicologia è una scienza con un campo oggettivo di ricerca legittimo come la biologia, e poi semplifica l'aspetto fisiologico/biologico ai soli cromosomi XX o XY.. quando invece l'intero genoma umano è costituito da un numero infinito di geni ancora sconosciuti (e meno male che è un matematico!) inoltre il primo cromosoma X è identico per tutti, siamo tutti di base ermafroditi uomini e donne.. l'identità di genere è causata da milioni di diverse combinazioni genetiche e ambientali , non c'entrano nulla le mitomanie ("chi si sente fisicamente un uccello") ma anzi è una condizione fisiologica e naturale presente in tante specie animali. L'incongruenza di genere è stata del tutto depatologizzata dall'OMS proprio perché non risultano presenti disturbi psicopatologici correlati: una persona transgender segue un percorso naturale di cambio sesso ma una volta compiuto il percorso di transizione torna perfettamente in salute. Percorso a volte doloroso e difficile, non è mica un divertimento cambiare sesso da un giorno all'altro... quindi non c'è nulla né di "vantaggioso" né "opportunistico".. E' offensivo solo pensarlo! Il prof è magnifico nel suo campo ma quando si improvvisa tuttologo in settori non suoi soprattutto in genetica provoca confusioni immense e figuracce pazzesche (come fece già nel caso della razza umana o dell'olocausto).. semplificare in modo così banale e illogico la sessualità umana E' davvero riduttivo come farebbe un cardinal Ruini o Bagnasco qualsiasi.. e da anticlericale qual è non penso il paragone gli faccia piacere!
@@bluelight6401 la psicologia non è una scienza, in quanto scienza molle. Secondo, non c'è alcun argomento razionale e logico nel papiro che hai scritto, solo svariati appelli a sistemi di valori e attacchi ad hominem. In sostanza, hai perso su tutta la linea
@@sunflare8798 : se non vuoi credere alla psichiatria in quanto "scienza molle", devi attenerti alle direttive dell'OMS, che in un suo documento ufficiale del 2018 definisce la transessualità "variante naturale dell'essere", di fatto in tal modo depatoligizzandola. E comunque, a norme di legge della Repubblica italiana, la persona che abbia completato la transizione di genere da uomo a donna è a tutti gli effetti di sesso femminile, con tanto di modifica dei suoi documenti d'identità. Insomma, per la scienza (checchè tu ne dica) e per la legge, una "trans donna" è una donna. Fattene una ragione.
Che uomo e donna fanno parte di un sistema di valori culturali legati alla società,gli uccelli no,così le persone trans nel nostro sistema culturale sentono il bisogno di essere di un sesso opposto a quello in cui nascono. Il fenomeno non è come dice il prof una pura invenzione di una corrotta sociologia moderna(anche fosse gli studi di mead sul genere sono pubblici e bisognerebbe contestare quelli nello specifico se si volesse provare questo) ma sono un fenomeno che si riscontra in molte civiltà e momenti storici. Per questo è un fenomeno non solo straordinario e nuovo,ma non è neanche come l'identificazione in "un uccello" o qualsiasi altro animale. Inoltre da un punto di vista puramente sociale,ci sono studi che provano il miglioramento psicologico in chi fa transizioni o in chi si comporta conformemente al suo desiderio di essere di un altro sesso. Quindi,anche se biologicamente sono i cromosomi a determinare la nostra classificazione di maschio e femmina, socialmente che utilità ha ripeterlo davanti alla prova di un fenomeno che è per l'appunto psicologico? Sarebbe come dire che un uomo depresso sta fingendo se è depresso senza avere qualcosa che non va al cervello,collegare ogni stato mentale unicamente alla biologia è una pratica ottocentesca poco utile. Spero di essere stato chiaro nelle mie idee
Non penso che il professore conosca bene l'argomento di cui parla. Soprattutto dice che l'argomento più che essere scientifico vada trattato come argomento sociologico o psicologico. Tuttavia sociologia e psicologia sono delle scienze quindi non capisco proprio di cosa stia parlando! Inoltre fa continua confusione sui termini genere e sesso, non sinonimi e appartenenti a due ambiti diversi (genere a quello psicologico, sesso a quello genetico e biologico). Questi termini non possono essere usati a piacere, hanno significati specifici e lui fa dei ragionamenti errati perché non conosce questi significati. La disforia di genere esiste, è una condizione scientificamente riconosciuta, qualunque cosa lui affermi. Quindi piuttosto è il professore che sta avendo un comportamento scientificamente non corretto. Poi spara l'assurdità finale sul DDL Zan: dove di grazia questa proposta di legge indica che non esiste differenza tra uomini e donne, dove, visto che parla di riconoscere delle aggravanti in alcuni reati per motivi di discriminazione??
@@sunflare8798 Ogni individuo possiede PER NATURA: 1- un sesso biologico-genitale (femminile/maschile/intersessuale); 2- una identità di genere (cisgender/transgender/non-binary); 3- un orientamento affettivo-sessuale (bisessualità/eterosessualità/omosessualità/asessualità); e queste tre caratteristiche, intrinseche ed innate, sono indipendenti tra di loro. Questa è SCIENZA, non opinione.
Le ricerche dimostrano che esiste anche una percezione neurologica del proprio corpo. Nel caso di una persona trans, la percezione di sé potrebbe essere altra rispetto al corpo biologico di nascita. Neanche il gene dell'eterosessualità e dell'omosessualità è mai stato trovato, eppure in diverse epoche storiche, culture e popolazioni si ritrovano comportamenti omosessuali ed eterosessuali. E anche la transessualità si ritrova in diverse culture, epoche, ecc. ed è stato scientificamente riconosciuta come condizione. Quindi discorso ineccepibile sotto un punto di vista biologico, ma il transessualismo dimostra che c'è un lato, probabilmente anche biologico, che probabilmente non abbiamo ancora compreso, ma non ci sono dubbi che la transessualità è cosa appurata e con una base concreta. Poi sono anch'io contro i deliri postmodernisti secondo cui non esiste il genere o ne esistono decine, ma stiamo attenti a non buttare il bambino con l'acqua sporca.
il punto è proprio questo:il sesso non è stabilito dalla percezione,che spesso può anche cambiare perchè frutto della mente,ma dalla genetica,dal DNA,quindi esclusivamente dalla struttura cromosomica.
@@porfo90il sesso fisico, il fenotipo, sì. I generi esistono, sono due. Che poi tutta la sfera sessuale e comportamentale sia totalmente e necessariamente correlata all"entre-jambes", mah..
La percezione è per sua natura soggettiva, quindi non scientifica. Inoltre con confondiamo orientamento con identità di genere: le persone omosessuali chiedono semplicemente di essere lasciare in pace a vivere le loro relazioni con chi vogliono, il movimento trangender invece vuole che tu riconosca la loro soggettività come cosa oggettiva, anzi devi proprio convincertene tu stesso altrimenti sei transfobico, in pratica la transessualità viene imposta a tutti come visione della realtà
Prof. Odifreddi, lei è un baluardo di verità e di chiarezza contro le mode che preferiscono fare un frullato indistinto del genere umano. Ma qui' come mai la scienza non conta? O è solo accettabile se risponde ai nostri gusti personali?
Il problema è proprio questo. Qui per lui la scienza non conta, porta avanti il discorso senza conoscere l'argomento. Con una superficialità che mi aspetto dal tizio medio al bar, non dal professore (che stimo). Prenda in mano gli studi sull'argomento: vedrà che cambierà idea. Tutto ciò che si è cercato di fare a livello legislativo non è un capriccio diabolico dell'occidente pervertito, ma un tentativo, basato su studi scientifici, di rendere migliore la vita di migliaia di individui.
@@giacinto2921: il Manuale ufficiale internazionale di Psichiatria (DSM5) e l'OMS (2018) smentiscono la tesi di Odifreddi. Se vuoi chiamare "mode" i documenti ufficiali della scienza psichiatrica e dell'Organizzazione Mondiale della Salute ...
@@giacinto2921 Ogni individuo possiede PER NATURA: 1- un sesso biologico-genitale (femminile/maschile/intersessuale); 2- una identità di genere (cisgender/transgender/non-binary); 3- un orientamento affettivo-sessuale (bisessualità/eterosessualità/omosessualità/asessualità); e queste tre caratteristiche, intrinseche ed innate, sono indipendenti tra di loro. Questa è SCIENZA, non opinione.
Esistono i maschi e le femmine. Uomini e donne e altro sono sovrastrutture che si possono applicare indifferentemente ad entrambi i maschi e le femmine. Ma questo non cambia la base. Si resta maschio o femmina.
Ma Odifreddi per caso ha un principio di demenza/alzahimer? Anche solo chiamare gli interventi di riassegnazione del sesso "interventi di cambio di genere" denota estrema confusione. Per il resto, erano pensieri di bar.
Veramente sono proprio gli attivisti trans che mettono l'accento sempre sul genere, e daltronde non si può riassegnare il sesso con un intervento in quanto non crei un vero pene o vera vagina, ma fai solo un manufatto che ci assomigli.
Ho espresso Adaltre persone le stesse cose ,cercando di essere coerentemente preciso al massimo,il risultato è stato deludente,ho preso dello stupido ,ecc.poi però ho capito,non erano le cose che ho detto ,ma il fatto che fossi io a dirle che da fastidio,cosa ne pensa? Saluti e grazie.
Caro prof. Lei è davvero una grande persona. Perché insieme alla intelligenza e alla cultura lei coltiva sempre l'onestà. La politica dovrebbe avvalersi dei pochi intellettuali che abbiamo in Italia come lei, ma le voglio bene e non glielo auguro. Grazie, un caro saluto sperando di incontrarla di nuovo, magari casualmente come successe qualche anno fa a Londra nella hall di un albergo. Saluti
in 10 minuti Odifreddi, chiarisce dei concetti che dovrebbero essere chiari a tutti senza girarci attorno a dei ragionamenti oggettivi e soggettivi con degli esempi che avvalorano ancor di piu' la sua tesi
@@jesusdinazareth8098 Il Prof. l'ha detto verso la fine dello spezzone: Nessuno ha ragione sempre. Si ascoltano i pareri e si possono cambiare i propri punti di vista sulle cose. Qualche somaro direbbe che ciò rappresenta la bandiera che cambia direzione a seconda di come tiri il vento, e invece questo atteggiamento è esattamente il Metodo Scientifico: ho una teoria che regge finché non arriva un'altro che mi dimostra (con argomenti) che non è così. Beh, allora dai, Gesù, sostieni le tue parole con argomenti, altrimenti trasforma quell'acqua che dici in vino e sarai perdonato. Amen.
Sinceramente non capisco bene la chiosa a cosa serva o a chi si riferisca. La discussione di questi anni riguarda l'identità di genere come un livello diverso dal sesso biologico, di solito vanno a braccetto, ma non sempre é così. Due livelli che si completano, ma non si negano a vicenda. Il professore invece sembra prendersela con chi nega che esista un sesso biologico, ma chi mai lo nega? Mi sembra mancare completamente il centro della questione. Per non parlare del discorso transgender nello sport, il prof ha solo riportato banalità da una persona poco informata.
In America stanno iniziando a negarlo, dicendo che anche la sessualità è uno spettro... Questo è quello che succede quando si dà troppo peso a teorie pseudoscientifiche infalsificabili, ad un certo punto anche la realtà oggettiva viene messa in discussione
Fa sempre piacere ascoltarla Professore, uomo di grande cultura e grande comunicatore, c'è sempre qualcosa da imparare. Comunque per la fisica moderna non esiste alcuna forza di gravità, sono certo che lo sa molto meglio di me, probabilmente ha utilizzato un linguaggio semplificato.
Odifreddi stavolta mi stupisce per la sua debolezza argomentativa, dovuta non tanto ad una fallacia nella propria logica, ma piuttosto al non aver compreso le premesse, e cioè quel che sostiene "l'ideologia gender" che tanto spaventa i conservatori. L'idea che sta cercando di farsi spazio in Occidente è che sesso e genere non coincidano necessariamente. Spesso coincidono, ma non sempre. Poi se vogliamo possiamo chiamarli in altro modo, possiamo usare altre parole per distinguere tra "sesso" e "genere"... Ma l'idea di fondo è che i cromosomi non sempre definiscono "come ci sentiamo" (né tantomeno per chi proviamo attrazione). Dopodiché è naturale discutere se sia più giusto dare priorità al sesso od al genere. Cosa dobbiamo scrivere sulla carta d'identità? Quale bagno usiamo? Sportivamente, in quali categorie dobbiamo competere? Ma questo DOPO aver accettato che "sesso" e "genere" possono essere distinti e che queste minoranze non sono malati da guarire.
Sulla carta di identità si indica il sesso biologico così come è normale che sia per ragioni facilmente comprensibili secondo me, poi per quanto riguarda il genere che ci sente non si può obbligare la società a condividerlo, ma le si può solo insegnare ad accettare che per alcune fra le altre persone possa essere così. E le uniche persone da cui ci si può aspettare e/o chiedere che il proprio genere venga condiviso/assecondato sono amici e familiari essendo consapevoli che questi potrebbero avere dei dubbi iniziali.
@@aarreascscssc6839 beh, questo è ciò di cui si può discutere. Io non la penso così, credo che se una persona vuole cambiare sesso in base al proprio genere sia giusto consentirglielo dato che alla società non costa niente, o quasi (al massimo degli interventi e cure come se ne fanno a milioni). Ma appunto, è una discussione che sta affrontando l'Occidente, vediamo dove ci porterà.
Mi sembra che questa volta lei non abbia fatto molte ricerche sull'argomento, tant'è che confonde sesso biologico, un concetto scientifico che nessuno si sogna di mettere in discussione, e identità di genere, un concetto semmai sociologico e antropologico (si vedano esempi storici documentati di civiltà pre-industriali dove esisteva oltre al genere maschile e femminile, anche un genere intermedio, o lingue come il cinese dove la distinzione tra i generi non esiste nemmeno). Avendo chiara questa distinzione, tutto il suo discorso è insensato. Alcune questioni più complesse e interessanti, come quella dello sport o delle carceri, andrebbero affrontate con maggior serietà. Esistono già alcuni studi scientifici a riguardo in letteratura e, in ogni caso, non penso che la complessità della questione dovrebbe scoraggiarci dal cercare soluzioni, soprattutto in un caso del genere dove parliamo della vita di molte persone che quotidianamente vengono vessate, discriminate, oppresse. Per di più si parla di identità, una questione enorme nella nostra società, non soltanto in questa accezione, su cui si potrebbero condurre riflessioni ben più profonde e su cui ancora io vedo molti interrogativi aperti. Le sue affermazioni invece sono imprecise, datate e banali, tipiche di un uomo privilegiato che non si è dovuto confrontare realmente con questo problema né personalmente, né per spirito umano di compassione. Una caduta di stile per un professore della sua levatura.
Sempre più convinto che debbano chiudere tutte le facoltà di antropologia e sociologia, che a quanto pare sfornano geni che non sanno capire un testo né fare 2+2
Professore, apprezzerà questa citazione di Umberto Eco: "Quegli antropologi culturali che, anziché cercare di individuare caratteristiche biologiche e comportamenti costanti tra i popoli, ne hanno sottolineato la diversità dovuta soltanto alla cultura; nel dare troppa importanza alla cultura e nel trascurare i fattori biologici, hanno indirettamente sostenuto ancora una volta il primato dello spirito sulla materia, e dunque sono stati solidali con le istanze di un pensiero religioso"
Parliamo di scienza: le cellule del nostro corpo hanno il nucleo, nel nucleo c'è il DNA e nel DNA ci sono i caratteri sessuali XY maschio e XX femmina. Quindi i generi, per la scienza, sono solo 2. Poi ci si può tagliare i capelli, le unghie, i genitali esterni, ma ogni cellula del nostro corpo ghida chi siamo.
@@sunflare8798: se Eco si fosse limitato ad occuparsi di ciò di cui aveva competenza, ossia di semiotica anziché di tutti rami dello scibile umano, avrebbe fatto un favore all'umanità.
Un vero opinionista, nel mare magnum del conformismo dopo i Cecchi Paone, le Lucarelli e i Fazio ci mancava: benvenuto, benvenuto, tre volte benvenuto!
Ogni individuo possiede PER NATURA: 1- un sesso biologico-genitale (femminile/maschile/intersessuale); 2- una identità di genere (cisgender/transgender/non-binary); 3- un orientamento affettivo-sessuale (bisessualità/eterosessualità/omosessualità/asessualità); e queste tre caratteristiche, intrinseche ed innate, sono indipendenti tra di loro. Questa è SCIENZA, non opinione.
Saranno ovvietà per gli incolti, ma non per chi si attiene ai documenti ufficiali del Manuale ufficiale internazionale di Psichiatria (DSM5) e dell'OMS (2018), che smentiscono categoricamente le tesi propinate qui da Odifreddi.
dovremmo anzi dire:"non vengo lì perché c'è quello che la pensa esattamente come me, sarebbe tempo perso, andiamo là dove posso mettermi in discussione!"
La semplicità con cui è possibile risalire al sesso biologico di un individuo tramite i cromosomi X ed Y non implica che la disforia di genere non abbia riscontri a livello genetico, anzi, tutto quello che noi siamo è scritto nel DNA. Non esiste di certo un gene della disforia o dell'omosessualità, ma questo non significa che come ci sentiamo, cosa ci piace o meno sessualmente vada esulato dall'ambito scientifico. Per quanto riguarda il paragone di come si avverte il proprio peso rispetto a quello reale contrapposto all'identità di genere ritengo che non sia possibile fare un confronto efficace (che Odifreddi invece fa ed in maniera semplicistica a mio parere); ad esempio, i trascorsi psicologici e le modalità di affronto della problematica di una persona anoressica sono del tutto diversi da quelle di una persona transgender.
Io ho sentito dire da uno scienziato genetista che ad oggi si riescono a leggere solo alcune delle tantissime parti del DNA e che non è escluso che col tempo si riusciranno a leggere nel DNA altre caratteristiche degli esseri umani . Quindi chissà magari in futuro anche il gene della disforia di genere verrà identificato e tanti scienziati dovranno rassegnarsi al fatto che anche la scienza non può avere tutte le certezze. Ma al di là di questo la cosa inevitabile è che il mondo evolve, cambia, si adatta, si modifica in un eterna ricerca di un equilibrio che forse no arriverà mai perchè quello della Vita è e resterà per molto un grande mistero.
Mi pare che sia passato attorno al vero problema ma questo è forse anche causato dalla narrazione che in certi abiti si tende a promuovere: non è questione di "io mi identifico in x", ma di un disturbo psicologico sull'identità di genere. Che non è sociologia ma psicologia e probabilmente rientra anche nelle neuroscienze. Quindi è come se si parlasse dell'orientamento sessuale. Si tratta di un fatto che esistano persone eterosessuali, omosessuali, bisessuali e quant'altro, e questa non è semplicemente qualcosa di "soggettivo", per quanto queste etichette possano esserlo, ma parliamo di come si è formato il nostro cervello. Esiste questo disturbo, come esiste il disturbo dello spettro autistico e tante altre problematiche, e sappiamo in qualche modo come ridurre il disagio che questo comporta attraverso la transizione di genere (se il disturbo è grave) o attuando altri comportamenti. Per favore non scambiamolo per le narrazioni che vengono fatte sopra a questo problema. E' come per l'omosessualità. Invece di affermare che tutti gli orientamenti dovrebbero essere ugualmente rispettati per il semplice fatto che non danneggia nessuno si sono costruiti dei motti alla "omosessuali si nasce, non lo si diventa" e ora finiamo per considerare più importante il motto (sia da difendere, che da promuovere, che da criticare) che la questione di fondo. Il motto fa schifo? Si, fa schifo, è irrilevante nei fatti e potrebbe anche non avere un reale fondamento scientifico. Lo si può criticare, ma ricordiamo, se lo critichiamo, anche di sottolineare che la critica al motto non è una critica all'omosessualità. Criticare la cosa del "io mi identifico in x" non dovrebbe essere una critica alla disforia di identità di genere e bisognerebbe fare attenzione che la gente non lo intenda, per implicito, come tale.
@@AngeloCottini Mi fa strano che non ne parli come disturbo, forse l'hanno rimosso a causa della connotazione negativa del termine? (Quindi per motivazioni politiche, non mediche.) Perché non considerarlo un disturbo significa che chi soffre di questa disforia... non ne soffra e dunque cade anche il motivo per cui hanno la necessità, nei casi più gravi, di fare una transizione di genere.
@@anonimo6603 infatti è stata una mossa politica, la volevano togliere su pressione delle lobby ma se l'avessero tolta poi non ci sarebbero più stati i rimborsi per le spese mediche, quindi l'hanno inserita come disforia, che è un termine che indica non un disturbo ma una specie di stress, così hanno accontentato in tutto per tutto le lobby LGBT
Considero Odifreddi uno dei massimi pensatori e dei più interessanti e lodevoli intellettuali della nosta epoca, un degno erede del libero pensiero alla Russell. L'unico punto che mi turba, che emerge da diversi testi e dalla presente intervista, e che è l'unico punto verso il quale nutro dubbi fortissimi è la costante contrapposizione tra cultura scientifica e umanistica. La contrapposizione è controproducente e fuorviante, nonché fortemente limitativa. Entrambi gli aspetti (a scanso di specializzazioni successive) dovrebbero essere parte dell'educazione di ogni uomo, a mio avviso. E la prova mi pare data dal fatto che il prof. Odifreddi uomo di scienza di primo piano possiede una cultura "umanistica" di prim'ordine. Ed è il connubio delle due a rendere il suo pensiero così interessante e i suoi campi di espressione così vari. Un matematico che sa di filosofia non è meglio o peggio di un filosofo che sa di matematica.
è un argomento complesso, il Prof ha espresso il suo parere, che tra l'altro io non condivido al 100%, ma lo ha esposto correttamente. Mi piace particolarmente come si conclude il video, con un'onestà intellettuale che oggi sembrano avere in pochi: "discutendo, si può cambiare idea!" Cambiare opinione su un argomento è la massima espressione della razionalità, secondo me
Potrebbe gentilmente dirci cosa non condivide di quello che lei chiama parere di Odifreddi? Perché a me più che un parere sembra una descrizione oggettiva di fatti incontrovertibili
@@fridolin64 Rispondo io, dal mio punto di vista. Secondo Odifreddi io mi posso credere magro anche se peso 200 kg, o giovane anche se ho 80 anni. Queste sono percezioni effettivamente soggettive. Ma l'identità di genere è qualcosa che si manifesta nei primissimi anni di vita e che non cambierà mai. Non è un capriccio, una spiritosata o una follia come credersi un gatto oppure Napoleone Buonaparte. La disforia di genere è un fatto reale, estremamente diffuso documentato. Quindi la scelta di privilegiare il sesso genetico sulla *vera* identità di una persona, è puramente arbitraria. Tra l'altro è priva di ogni logica perché se una persona geneticamente maschile si veste da donna e sembra una donna in tutto e per tutto, indicare M sul documento crea solo confusione e non aiuta all'identificazione. Ma gli omofobi considerano i transgender fenomeni da baraccone e amano umiliarli usando pronomi legati al genere genetico. Anche questo è un fenomeno noto e reale.
@@pingpungpang non sempre ~ così, ci chi si sente donna anche se esteriormente non lo sembra e non si veste da donna e non sembra donna. Anche tu hai portato come esempio un caso. Spiegami il caso del soggetto che in Inghilterra decise di cambiare sesso prima della maturità e poi si penti a 25 anni di averlo fatto. Altra legge idiota presente in UK poter cambiare sesso da subito, fin da piccoli. Quandi cresci uno soerimebta, deve definirsi e dargli la possibilità di cambiare sesso durante un periodo stabile non è serio. E che mi dici di chi cambia pensiero in continuo? Oggi donna domani uomo... Non potremmo semplicemente parlare di gusti sessuali? A volte, secondo me, una componente legata ad un disturbo psicologico c'è e la si vuole nascondere con tutte ste menate odierne facendo passare tutto per normale. Allora ragionando così anche un pedofilo o gerontofilo avrebbe le sue ragioni. E coloro attratti da animali dal punto di vista sessuale? Io son sicuro che c'è chi si sposerebbe con il proprio cane... Cosa facciamo 3000 regole?
@@pingpungpang Concordo con il tuo commento. Credo che coloro che sentono l'urgenza di etichettare l'identitá sessuale di una persona, prendendo in considerazione solo il dato puramente genetico e negandone quello identitario, nel fondo, sono preoccupati dell'ambiguitá della propria. É curioso poi che tra coloro che mal tollerano la libertá di una persona di assomigliare a se stessa, siano spesso gli stessi che si riempiono la bocca di rivendicazioni "identitarie" in quanto a patrie, razze, etc. Tutte cose che se guardate con occhio "scientifico", verrebbero facilmente smontate da storici, geografi, antropologi e genetisti.
Mi spiace dirlo ma il professore, da cui imparo sempre molto, questa volta fa affermazioni che non condivido. La più grave è dire che l'identità di genere sia una questione puramente filosofica. Questo non è affatto vero. Chi soffre di disforia di genere deve sopportare disagi profondi, studiati dagli psicologi e che hanno molto più di clinico che di filosofico. Tant'è vero che non si parla più di patologia ma comunque si parla di "sofferenza clinicamente significativa". Certo, le questioni dello sport e delle carceri sono questioni aperte ma starei ben attento a non generalizzare. Ci sono detenuti che si dichiarano transessuali a fini diciamo utilitaristici, per sottrarsi a pene più dure? Sì, può essere. Ma ci sono altresì molti detenuti transessuali che si tolgono la vita in carcere perché non vedono rispettata la loro identità di genere. Può sembrare un'ovvietà ma è bene ricordarlo, perché il rischio di generalizzazione è sempre dietro l'angolo.
@@Louis13XIII premesso che lo stigma verso i malati psichiatrici andrebbe superato, la transessualità non è più considerata una patologia dagli esperti psicologi. Non capisco dove stia il problema.
@@silvio1626 il problema è che secondo questi "esperti" un tizio che vuole amputarsi il pene non ha alcuna patologia psichiatrica ma anzi sta bene di testa, ovviamente parliamo di una ristretta minoranza degli psicologi guarda caso proveniente dal mondo anglo-americano
@@silvio1626 hahaha che è per definizione una minoranza, visto che si tratta di una singola istituzione (di nuovo, figlia del mondo anglo-americano), poi che l'OMS voglia imporre al resto del mondo la propria visione in modo autoritario e colonizzatore è un altro discorso
Caro professore che Le devo dire, non Le nascondo che sto iniziando ad avere seriamente paura, più per mio figlio dodicenne che per me. Recentemente una nota divulgatrice scientifica ha asserito in un' altrettanto nota trasmissione televisiva italiana che anche il fenomeno della procreazione è relativo, facendone una questione "culturale" e "anatomica" (cit.). La stessa scienziata ha portato l'esempio dei cavallucci marini maschi che sembrerebbero procreare a profusione da se. Ora: io c'ho pure provato a fare il cavalluccio marino ma non ci riesco, e il volume del mio addome è sì lievitato ma a causa di ragù e majonese, più che altro. Per questo cerco di limitarmi nelle salse. Lei che ne pensa di questa "divulgazione" scientifica che viene raccontata sui principali canali nazionali mentre Lei, professore, è probabilmente evitato perché ritenuto addirittura "politicamente scorretto" se descrive semplicemente le cose per come stanno? Se lo ricorda Lei il film "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel? Quei baccelli che "partorivano" sì, ma non altro che esseri alieni ostili del tutto uguali agli esseri umani? Posso, quando vedo certe cose sui canali Tv (compresi quelli per cui pago diciotto euro di canone a bolletta), temere che sia iniziata un'invasione simile visti e uditi personaggi dalle fattezze umane che fanno discorsi del... genere? Potrebbe farsi invitare anche Lei, non saprei, anche non in Rai... da Floris ad esempio, per rassicurarmi? Grazie, e complimenti come sempre.
@@robnormann7040 Non so se ha avuto una giornata no, ma di sicuro ha detto una verità oggettiva. Non hai capito cosa stavi sentendo, probabilmente perché già di base sei spaventato dalle novità in tema di genere o dal cosiddetto politicamente corretto. Io, in caso non capissi un'argomentazione, userei il rasoio di Occam e punterei a escludere che una divulgatrice scientifica sostenesse la possibilità di imitare i cavallucci marini solo volendolo. Così, a occhio.
Il disegno di legge Zan non dice che non c'è differenza tra maschio e femmina. Fin dalla prima pagina si fa differenza tra sesso e genere; il sesso è quello biologico, per cui vi è differenza tra maschio e femmina, nel senso che ci sono persone il cui sesso biologico è maschile e altre il cui sesso biologico è femminile. Questa distinzione penso sia propria anche di molti sociologi ''femministi'' americani. Non credo che la descrizione del pensiero della De Beauvoir sia molto veritiera; sicuramente Simone de Beauvoir credeva che le donne dovessero avere gli stessi diritti degli uomini, contrariamente a quel che si dice al minuto 1. Inoltre non credo che pensasse che la competitività delle persone in carriera dovesse essere una caratteristica propria del genere maschile. Dove lo dice? I fatti riguardanti l'ambiente carcerario e lo sport sono delle conseguenze problematiche legate alle filosofie gender, ma non penso che ne siano delle ''motivazioni'' (minuto 8). Da come è stata messa in questa intervista, sembra quasi che le filosofie gender siano un espediente dei carcerati maschi per essere ammessi nelle carceri femminili.
mea culpa. ovviamente la de beauvoir non diceva affatto che le donne non devono avere gli stessi diritti giuridici degli uomini! ci mancherebbe. intendevo dire quello che poi ho spiegato: che non devono avere le stesse ambizioni, e lo stesso modello di vita. lo dice nel dettaglio nel suo famoso testo "il secondo sesso".
La sessualità e l'identità di genere sono dimensioni complesse così come lo è la natura umana. Comprendere e contenere la complessità è cosa difficile, anche per il prof. Odifreddi. Il tentativo di spiegare cose complesse, rischia la banalizzazione. A me, in questa intervista, il prof mi sembra più che banale, riproponendo spiegazioni anacronistiche e lontane dal mondo attuale, ancora più complesso nella sua espressione delle differenze.
È anche vero che peró a dire sempre che tutto è più complesso di quel che si dice, non si arrivi mai ad affilare un discorso. E percarità, la complessità del mondo è davvero infinita, ma non si possono fare discorsi di verità particolari quando ti chiedono di una opinione, e quindi di una verità per te generale.
@Nicola Maggio Completamente d'accordo. La cosa preoccupante è che questo genere di interviste non fanno altro che dar da mangiare alle capre ignoranti che già fanno fatica a distinguere le cose complesse. Figurati poi quando sentono parla "uno scienziato" parcheggiano il cervello definitivamente in cantina pensando di sapere il senso della vita.
Le razze esistono, ma sono semplicemente degli adattamenti ambientali...ci sono e non bisogna credere che ce ne siano di superiori e inferiori ma ok , però perché negarle, è ideologico. Bravo Odifreddi.
Non è così semplice, la maggior parte dei biologici respinge la teoria delle razze umane su basi scientifiche. Dopodiché, riconoscere l'esistenza delle razze non implica necessariamente un atteggiamento razzista, su questo siamo d'accordo.
E' uno scherzo, ma con un fondo di verità Oddifreddi, con rispetto e ragione, fa notare alcune incongruenze di un modo di pensare sempre più comune. E tanta gente, ahimè, al solo sentirsi dire che potrebbe avere torto (seppur con rispetto, e ragionamenti corretti), va in berserk.
Peccato che abbia sempre un posto centrale ! mi piacerebbe vederlo relegato e .... senza microfono ! Senza nulla togliere alla sua conoscenza che, vero è ricca. Ma " meno sapienza a vantaggio della umiltà ". Che ne pensa Sig. Odifreddi ?
Sto pensando alla differenza tra come esprime l'argomento Oddifreddi e come lo esprime la De Mari. Quanto alla scienza, affermano la stessa cosa. Quanto alla morale, e a come si interpreta il freddo dato scientifico, sono piuttosto diversi (pur con alcuni punti in comune).
@Andrea75 Rovigo spiegati meglio: cosa sarebbe di destra nella de Mari, e cosa sarebbe estremista? Ma soprattutto: cosa sarebbe l'equilibrio, il giusto centro che proponi? Per come la vedo io, il "giusto centro", l'equilibrio proposto ad esempio da Cecchi Paone, o da Yuval Harari, o da Parenzo sono insostenibili, portano più che altro malattia spirituale, poi mentale e fisica, distruzione del senso della persona e della società, disperazione, disimpegno, povertà, fame, distorsione della morale minima, e collasso.
@Andrea75 Rovigo Condividiamo la città di origine. Circoli Lgbt, albi dei medici, e molti (non tutti, ma molti) tribvnali sono da tempo una colonia allineata ad una certa famiglia di ideologie. Probabilmente anche la tua persona lo è. Cosa me lo fa sospettare? Non aver inorridito ai deliri e agli orrori che escono dalla bocca del signor yuval.
è l'effetto delle propagande newage (infatti non è un caso che il prof ne ha ragrupate alcune tratandoli allo stesso modo) che usa internet come amplificatore e fare il lavaggio del cervello alle menti più deboli e oggi ci troviamo orrde di ignoranti e creduloni
Il bello è che devi pure andarci in punta di piedi e mettere le mani avanti, che si mettono lì ad analizzare ogni singola parola, pronti ad indignarsi e linciarti. Che schifo.
Come la maggior parte degli scienziati del suo calibro, il prof. È stato ineccepibile quando ha parlato degli aspetti meramente scientifici, appena è uscito fuori di poco dalla questione ha detto molte inesattezze. 1. La questione del transessualismo, come veniva chiamato all'inizio, venne studiata per un buon secolo e forse più solo qui in Europa e tutt'ora sia a livello sociale, che come ci ricorda il prof è una questione a parte, sia a livello scientifico la questione viene vista in maniera completamente diversa, in certi casi ci sono discrepanze abissali. 2. Sulla questione del genitore sono d'accordo, ma non sono solo i genitori adottivi omosessuali a volersi definire genitori de facto, sono i genitori adottivi in generale. Così come nessun omosessuale ha mai proclamato di voler procreare tramite rapporto sessuale o definire il proprio figlio sanguigno, altra interferenze a mio avviso ideologica propria del prof che ha influenzato l'esposizione, oppure ha comunque trattato un aspetto più semplice invece di rispondere alla domanda "due genitori omosessuali posso crescere un figlio?". Che poi, chi genera è il genitore, ma padre e madre non hanno a livello linguistico un significato semantico che riporta alla produzione, per tornare alla questione della definizione parentale. 3. Vorrei sapere chi è che vuol negare l'esistenza del genere. Mi dispiace sentire queste parole proprie della propaganda politica (destra o sinistra che sia, la vera scienza è apartitica) dalla bocca di uno scienziato e che scienziato! Anche perché è contraddittorio voler parlare di una negazione del genere ma al contempo di una soggettività del genere, la questione non regge proprio a livello logico. O si è espresso male, o non è stato completamente di parte (si presume e spera la prima) nella sua esposizione.
Il problema è quando, come sta succedendo adesso, una filosofia/ideologia entra nella polita e condiziona le leggi, l'istruzione ed il trattamento sanitario!
Dice più un ateo con la logica che un'orda di ferventi religiosi (di qualsiasi religione) e magari anche politicizzati e ideologizzati che iniziano a mettere in piedi chissà quali argomentazioni semidivine/politiche ecc. basate sul nulla. La logica, la logica. Se queste cose le dicessi io sarei preso a pesci in faccia comunque mi fa piacere che c'è qualcuno che le riesce a dire al posto mio e con una certa autorevolezza.
Ha solo buttato nel cesso studi di scienziati sulla disforia di genere... Non ci vuole un grande logico e matematico per affermare banalità simili ma la questione sociologica è psicologica è molto più complessa. La scelta di favorire e preferire il sesso biologico rispetto all'identità di genere è una scelta non oggettiva ma puramente arbitraria e se una persona si sente donna e all'apparenza è una donna, scrivere M o trattarla come un maschio crea solo problemi e molta confusione nella sua identificazione. Allora certe leggi servono anche a regolare il fenomeno certe volte e non sono solo battaglie ideologiche (come qualche giurista ha affermato). Sopprimere, nascondere la questione, trattarli come disturbati mentali penso sia la cosa più sbagliata che si possa fare.
Premetto dicendo che NESSUNA persona tran nega l’evidenza della propria condizione biologica di partenza. Semplicemente il loro genere con coincide col loro sesso. L’identità di genere non è un’opinione, una scelta. È una condizione che tutti viviamo. Chi è cis non se ne accorge ma anche lui ha un'identità di genere, ma in questo caso essendo cisgender non se ne renderà nemmeno conto. Paragonare ad esempio un trans a un grasso che si sente magro o a un vecchio che si sente giovane è una cosa imbarazzante. A parte che ci sono stati studi sulla somiglianza dei cervelli delle persone trans con quelli del genere in cui transizionavano, ma poi, ma non ci chiediamo perché mai dovrebbero decidere di essere trans? Sono persone che vivono un’esperienza spesso di dolore e frustrazione e noi dovremmo come minimo legittimarle e rispettarle, e non fare questi video di pura ignoranza. Quest’ignoranza sul tema è stata confermata a mio avviso quando ha iniziato a parlare dell’intersessualità (senza saperne il nome), collegandola all’identità di genere, quando non c’entra niente: una questione è biologica e l’altra è psicologica. Ma poi il citare Dio e Giuseppe per parlare della discussione “genitore 1, genitore 2” l’ho trovato agghiacciante. Il tema è delicato e riguarda la volontà di non attribuire alla famiglia un valore eteronormativo come si è sempre fatto, quindi legittimizzando l’esistenza di famiglie omogenitoriali. Ma qui ho capito che c’è proprio una mancanza di sensibilità. Ma poi, “non esiste la differenza tra maschio e femmina”... è questo che gli rimane del ddl zan? E dire che va contro il femminismo? Io non ho parole
Ne dici tantissime cose condivisibili, in particolare il rispetto che però si deve a tutti, sempre, senza eccezioni. Non c'è bisogno di Zan su questo. Tu però non vai al punto del prof. : è il corpo che si deve adattare al cervello o viceversa? Per il prof. la cosa non si discute in quanto il corpo ( le cellule si vedono! ) non può cambiare. Semmai è il cervello. Noi restiamo a ciò che si vede. Meglio di lui lo spiega Michelle Cretella. " Normale: è ciò che adempie alla sua funzione. Una delle funzioni del cervello è percepire correttamente la realtà fisica, inclusa la natura del proprio corpo. I pensieri in accordo con la realtà fisica sono normali; i pensieri contrari alla realtà fisica sono anormali ". Io, per ora, non so. Ma non posso sottoscrivere quel tuo " legittimarle "; rispettarle si, sempre. Ciao.
@@antonioborga4809 se ci fosse una medicina che neutralizzasse la disforia di genere nel cervello tutte le persone trans l'avrebbero già presa, però non esiste, e di conseguenza si ricorre alla terapia ormonale e ad eventuali operazioni. Sulla definizione di uomo o donna si può discutere; per me dipende da come ci si sente a livello di identità di genere, ma non solo, come ci si presenta nella società. Una persona trans, ad esempio ftm (female to male), per me si dovrebbe definire uomo, e solo dal punto di vista biologico ''donna'', anche se nel gergo lgbt si preferisce afab (assigned female at birth). La scienza ha finora riconosciuto come donna l'esemplare adulto di essere umano di sesso femminile, ma ad esempio nella Treccani già questa definizione sta cambiando. Quindi si intuisce come con la sensibilizzazione che si sta facendo sulla comunità transgender si stia riscrivendo la definizione stessa di uomo e donna, basandosi sul genere.
faccio un commento a parte sul ddl zan: dire che non ce ne sia bisogno perché tanto il rispetto si dovrebbe dare a tutti secondo me non basta. Come non basta dire che non è opportuno perpetrare violenza sessuale su un minore. Si potrebbe dire: ''A cosa serve un aggravante per i minori, si sa che non bisogna molestare nessuno'', eppure lo Stato promette di proteggere le categorie deboli, nel caso di questo esempio i minori, ponendo aggravanti. il ddl zan questo propone, scomodando la legge mancino che riguardo i crimini d'odio non cita disabilità, identità di genere, sesso e orientamento sessuale.
@@Skandalouz11 a me pare che questo che tu chiedi, è già ampiamente messo in pratica dai giudici. I delitti che riguardano l'odio verso gli LGBTQ+ vengono sanzionati con le maggiorazioni che tu proponi. Ma sai bene che su questo, tutte le forze politiche erano d'accordo. Il disaccordo era su altro. Questo per correttezza. Ciao.
@@antonioborga4809 invece no perché nel codice penale non ci sono proprio le parole identità di genere e orientamento sessuale, quindi non capisco come facciano a considerarli aggravanti. si dovrebbe ricorrere ai motivi abietti o futili. e comunque su cosa sarebbe stato il disaccordo?
La seguo da anni. Con questo video mi è veramente scaduto, mi dispiace. Se posso lasciare un consiglio, suggerisco di non divagare su argomenti che non si è studiato approfonditamente. Sfortunatamente la logica non compensa la carenza di informazioni. My 50 cents.
Certamente tu avrai informazioni che lui non ha. Lui comunque mette sul piatto la scala REALE del microscopio. Incontestabile. Il resto si può discutere, discutere, discutere.... ma non si vede al microscopio. Ciao.
@@antonioborga4809 ciò che si vede al microscopio lo conosco estremamente bene ed è l'ovvio. In quanto ovvio non apporta alcun tipo di contributo alla discussione. Non lo fa non solo in quanto ovvietà, ma anche e soprattutto in quanto dato ininfluente sull'oggetto della discussione.
@@mattiabronz4031 ad un dato REALE si risponde con un altro altrettanto reale, visibile, constatabile. Non con parole discutibili, discutibili, discutibili.... Di cosa si discute? Va bene discutere, ma i fatti non si discutono. Questo quanto afferma - o sbaglio? - il professore. Allora, o si accetta il reale e si sta a questo ( e non si discute il metodo del prof. ) oppure si contestano le basi stesse del suo sapere - del suo metodo - e se ne crea un altro. Si afferma che la realtà non è solo quello che si vede, che quello che si vede a volte può essere completamente falso. Una impostazione così alternativa, a me interessa. Ma non so. Quindi i " contributi " a me interessano molto, ma voglio vagliarli. Senza ideologie. Ciao.
@@mattiabronz4031 ... battuta vecchia, che non so se ti rispecchia. Sarebbe deludente per cui la scarto. Questa battuta viene buona a chi approva il pensiero del prof. e non viceversa. E forse non mi sono spiegato bene là dove scrivo...." Si afferma che la realtà "... Ciao.
Mmmh, pur condividendo molte conclusioni credo che senza approfondire il pensiero altrui, in questo caso quello della teoria critica post-moderna che ha partorito certe idee, si rischia di cadere in fallacia. Qui un transfemminista avrebbe subito risposto che sesso e genere sono cose diverse e senza affrontare questi concetti studiando un minimo certe teorie e le loro basi filosofiche come si può andare oltre al superficiale?
Uno scienziato e un grande matematico, Odifreddi,. C'è in questo periodo una grande discussione sulla identità di genere e transessualismo, certo che paragone l'essere umano alle caratteristiche degli uccelli , delle formiche, o dei dinosauri mi sembra un po' eccessivo? Hahaha hahaha 😅. E anche loro sulla terra hanno fatto la loro epoca, la loro era, parlare di civiltà però è un altra cosa. Io credo oggi di vivere in una civiltà evoluta, ma sentire parlare Odifreddi di Civiltà ( che si dichiara anche Ateo) siamo molto lontani da definire la nostra civiltà, come civiltà evoluta, evoluta vuol dire che la civiltà nel corso delle varie epoche ha avuto evoluzione. Ha avuto evoluzione? Mi chiedo e vi chiedo? È una civiltà evoluta sentendo Odifreddi con queste affermazioni?
Odifreddi dà un esempio vivido di onestà intellettuale, qui applicata nel suo argomentare specifico alla questione dell'identità di genere (ed al travisamento social-intellettuale in atto nelle derive di certi attivismi "trans-ideologizzati"): in particolare quando affronta il tirarsi indietro di un certo quieto vivere intellettualistico nel politicamente corretto, per cui si preferisce tacere le proprie idee, persino scientificamente argomentabili, in nome di un certo "accreditarsi" presso il mainstream imperante in voga: ed è anche questo che sta facendo sprofondare in una follia del "fraintendimento di genere", ideologicamente impostata e culturalmente imposta, il buon senso che dovrebbe sottendere ad ogni argomentazione intellettuale, partendo dal rispetto dell'altro e dell'altra, in un'ottica di plausibile veridicità di tale argomentare (onde evitare il "tanto va bene tutto", e conseguente carrozzone girovagante dell'insulsaggine depensante annesso...).
Non capisco perché mescolare l'identità di genere con idiozie come l'''identità di peso' o l''identità di età'. Se vogliamo parlare di scienza come oggettiva, contrapponendola alla sociologia (chissà perché scienza di serie b per Odifreddi) ricordiamoci che il darwinismo (che non è il pensiero di Darwin, ma la sua distorsione) ha giustificato per secoli il colonialismo e varie forme di violenza sociale a forza di 'sopravvive il più forte (cioè il più violento)' o 'se non ti adatti muori'. La scienza non è mai stata oggettiva e al di sopra del suo uso politico. Inoltre le femministe che si sono opposte al DDL Zan sono Terf, cioè quelle donne femministe che non vogliono accogliere le donne transgender come loro simili. Una posizione che mi sembra un tantino viziata all'origine, con tutto il rispetto per le loro posizioni. Per quanto riguarda infine l'atleta maschio che diventa campionessa femminile per favore, per favore, teniamo presente cosa significa prendere ormoni e come ti cambia. Mi sembra la sagra dei luoghi comuni e della misinformazione. Spiace sentire cose del genere da una persona intelligente. Spiace sul serio.
@@s70cas7ic0 se preferisci farti incantare da chi ti dice che sei una povera vittima del divertimento della realtà da parte di minoranze malate prego ... avvicinarsi all'altro però è sempre una avventura. Ci vuole curiosità, ad esempio.
@@GianPaoloGalasi quindi è meglio credere a falsità irreali che “farsi incantare da chi ti dice che sei una povera vittima”? Tra l’altro a dire a persone impressionabili che se stanno male è perché sono povere vittime sono proprio i propagandisti lgbt
il concetto di identità di genere non coincide con quello di sesso biologico. Tante culture lontane tra loro nello spazio e nel tempo contemplano la possibilità che il genere di un individuo non coincida con il suo sesso biologico . Anche il sesso biologico non è determinato solo dalle caratteristiche sessuali primarie ( organo sessuale) ma si sviluppa fino alla pubertà con l'emergere delle caratteristiche sessuali secondarie . Quindi in questo lungo lasso di tempo gioca un ruolo determinante la componente socio - culturale. L' approccio di Odifreddi mi sembra molto superficiale. Peccato.
Pensiero un po’ antiquato. Il problema è già dalla nascita su come cataloghiamo l’individuo. Nella società attuale, se nasci con un pene deve essere per forza maschio, se nasci con una vagina devi essere per forza femmina. La cosa che rende “unico” e speciale un individuo sono le miliardi di variazioni e unicità che ognuno di noi ha e il nostro vicino non possiede. Io sono mille miliardi diverso da te. Come possono catalogarci con solo 2: o sei maschio o sei femmina?
@@rubenangelvarisco9719 che il sesso biologico non coincida con l'identità di genere è un dato di fatto. Lo si studia sui manuali di antropologia culturale e lo si può constatare nella vita di tutti i giorni. Da questo punto di vista l'approccio di odifreddi non è molto "realistico".
Vorrei vedere un confronto in TV tra lui e Vladimiro Luxuria. Sono sicuro che la gente colta sarebbe d'accordo con il primo, le casalinghe dalla lacrima facile invece col secondo. Perché la lacrima scioglie il cuuuuoreeee
Il sesso genetico è ineccepibile, son d'accordo. Ma la percezione che una persona ha di sé e che gli altri hanno di quella persona è altrettanto importante. Chiamare al maschile una bellissima transgender operata che nessuno distinguerebbe da una donna genetica è pura crudeltà omofoba. In Italia è anche illegale da tantissimi anni.
@@pingpungpang Sul fatto che "nessuno distinguerebbe da una donna genetica" io non generalizzerei; il fatto che lei non sia in grado di distinguerli non significa che non lo siano altri. Quindi, parli per lei. Personalmente, avere un rapporto sessuale con un uomo al quale un chirurgo ha costruito una vagina artificale é una cosa che non mi sognerei nemmeno; preferirei un milione di volte avere un rapporto sessuale con una donna vera, ancorché bruttarella, che con "una bellissima transgender operata". Il rapporto tra i sessi non é limitato all'apparenza estetica. Se poi, chissà perché, mi trovassi nell'assoluta necessità di avere un rapporto sessuale con qualcosa di artificiale, comprerei una bambola gonfiabile. Non so a che cosa si riferisca con " illegale da tantissimi anni"; se chiamo al maschile una donna vera (quella a cui lei si riferisce, ritengo, con il termine di "donna genetica), mi arrestano?
@@pingpungpang Però è importante che sia indicato nei documenti per motivi medici e oggettivi. Se si sente male un medico su un pullman deve sapere che è un uomo sotto una perfetta trasformazione. Quando la genetica riuscirà a sostituire i cromosomi x con quelli y allora forse di potrà trasformarci come si vuole. Fino ad allora ci sono dei paletti dettati dalla realtà.
@@voxhumana4950 Ci sono transgender che hanno fatto cure ormonali precoci e che sono indistinguibili da una donna. Poi è chiaro che ad una visita medica o magari ad una verifica tattile, la differenza la si vedrebbe. Ma non credo che sia una consuetudine ogni volta che ci rivolgiamo ad una donna. Quanto all'illegalità, dal 1982 un transgender operato viene legalmente considerato una donna e la cosa viene scritta sulla carta d'identità. Come tale la cosa va rispettata. Se, ad esempio, da datore di lavoro uno si ostinasse a chiamare al maschile una sua dipendente solo perché ha qualche problema di irsutismo, qualsiasi giudice lo condannerebbe giustamente a multe salate. E al di là della multa non concordi che sarebbe pura crudeltà?
Quello dell'identità di genere è un tema scivoloso, molto ideologico da qualunque parte lo si affronti. Per conto mio esistono 3 "sessi", 2 biologici ed 1 sociologico (diciamo così). Quest'ultimo, da un punto di vista legislativo, dovrebbe avere gli stessi diritti degli altri 2 tranne che in ben determinati e ampiamente discussi casi (carceri, sport ecc. ecc.).
Meglio distinguere tra "sesso" (concetto biologico) e "genere" (concetto socio-culturale). La definizione "sesso sociologico" non è chiara e può creare malintesi.
@@Carloeziomauro è chiaro che tu non ne conosca la differenza, invece: in origine il termine genere veniva utilizzato per le categorie grammaticali, non avendo sesso, a differenza degli esseri viventi. Poi un bel giorno, un tal John Money, sessuologo, nel 1955, ha introdotto questa differenza, poi approfondita negli anni 70 da autrici femministe statunitensi. D"accordo totalmente col diritto d"uguaglianza, ma qui non si parla più di questo. La società non necessita di palesare le differenze identitarie di alcun tipo. Queste persone invece ne hanno un morboso bisogno, oltre che un estremo desiderio di essere accettati pubblicamente. Io non posso accettare questo. Non trovi che sia degradante per loro, prima di tutti? L"identità è privata e unicamente personale, e perdona la mia volgarità, ma alla società, giustamente, non frega un cazzo.
@@78mlnviews68 penso che se tu ti senti parte di una maggioranza non hai il diritto di esprimerti a nome di una minoranza, a maggior ragione se non te ne frega nulla di comprendere le ragioni di tale minoranza ma ragionando un po' a caso per massimi sistemi. L'ideologia è di chi si contrappone alla realtà con discorsi astratti, ed è quello che stai facendo tu: dovresti provare a vivere la realtà invece di fare inutili voli pindarici. Nel momento in cui tu imponi a qualcuno un modo di sentire e di essere, stai limitando la libertà di quel qualcuno con la tua arroganza, stai soffocando il bisogno dell'altro di esprimere se stesso.
Argomentazioni piuttosto fragili e discutibili.. Ad esempio: la questione del genere. Tutta la sua argomentazione a proposito è basata su un grossolano errore di fondo. L'argomento in questione si baserebbe sul confronto tra tre "variabili": il peso, l'età e il genere. Il ragionamento è: se peso 100 kg, peso 100kg, punto; se ho 60 anni, non ha senso credere di averne 20. Perché? Perché peso e età sono dati per così dire scientifici, misurabili e sono dei fatti. Ergo: la stessa cosa dovrebbe valere anche per il genere, senza tante pugnette mentali. Ed è proprio qui che sta il problema: lei costruisce un paragone tra 3 elementi, quando in realtà gli attori in gioco sono 4: peso, età, sesso biologico ed identità di genere. Il sesso biologico si comporta esattamente come peso ed età, perché sono tutti e tre fattori biologici e oggettivi (cromosomi e caratteri sessuali secondari sono un dato di fatto). Ma il 4° ospite dimenticato, l'identità di genere, non lo è, rientra nella sfera dell'identità soggettiva e della percezione di sé. Che vi piaccia o no, è appurato che il GENERE si componga proprio di questi 2 elementi, SESSO BIOLOGICO (1) e IDENTITÀ DI GENERE (2). Lei si limita a fare un minestrone delle due cose, trascurando il fatto che siano distinte, finendo con l'imbastire un confronto piuttosto fuorviante. L'identità di genere non esiste, in quanto dato non-biologico? Allora che dire del pensiero? Del giudizio? Della simpatia/antipatia provate per qualcuno? Della gelosia? La timidezza?... Tutto ciò che non è fattore strettamente biologico e concerne la sfera psicologica e dell'identità non esiste e deve essere legittimamente ignorato e negato? A dire la verità a livello logico esiste una prova schiacciante dell'esistenza dell'identità di genere come elemento distinto dal sesso biologico: le persone trans. Le persone trans, questa minoranza di popolazione in cui queste due componenti non sono concordanti (come statisticamente nella stragrande maggioranza dei casi) è essa stessa la prova che queste due cose esistono e sono diverse. Prego.
Tu metti sullo stesso piano la fisiologia ( il genere maschile /femminile ) con la " percezione " che uno ha. Ma hanno lo stesso peso? Uno è un fatto - verificabile da tutti - l'altro è una percezione del cervello, una percezione errata del proprio corpo. Anche l'errore è un fatto? Sì, ma ...sbagliato. Ciao.
L'errore grossolano qui lo fai tu non il professore, che è un logico di professione: l'identità di genere in quanto teoria puramente soggettiva non può essere una teoria scientifica. Anche chi crede nell'anima o negli spiriti sente soggettivamente la loro esistenza, secondo il tuo strambo ragionamento dovremmo accettarne l'esistenza anche noi senza fiatare. In breve: Esistono le persone religiose, è un fatto. Non è un fatto però che esiste dio. Capisci i tuoi errori nel ragionamento?
se nasci con una certa dotazione genitale c'è poco da fare ... poi l aspetto psicologico di come percepisci tale dotazione genitale è un fatto tuo personale.
Non capisco perché non si faccia un minimo di considerazione generale sul fatto che non sappiamo granché di questo mondo e che invece di limitarci alle classificazioni, non si propenda per il rispetto degli altri e delle leo scelte. Un detto dice: “finché non danneggi nessuno agisci in libertà” Le dissertazioni le lascerei ai saggi. Il genere umano è un genere diverso in evoluzione, si è evoluto per cultura, per nozionismo culturale, astratto, più che esperienziale, e per cultura può cambiare. Oggigiorno un’atleta donna è superiore a me fisicamente di parecchio, ma anche una dilettante amatoriale, che corre tutti i giorni, rispetto a me che coltivo i muscoli da tavola, e che leggo libri, come fosse la cosa migliore del mondo! ma anche a lei Oddifreddi…ed è solo di recente, che è consentito alle donne di competere nel campo maschile. In natura si possono trovare molti esempi di femmine fisicamente superiori ai maschi …certo, la femminilità intesa come energia femminile, la può integrare anche un uomo e in parte succede già…io non capisco tutta ‘sta diatriba quando una donna incarna valori tipicamente maschili…ci sarà sempre un bilanciamento…il mito dell’ermafrodito, colui che incarna la completezza, maschile e femminile, le dice qualcosa?purtroppo c’è una mente di mezzo che fa molti più danni che nelle altre specie animali “inferiori”, più istintive, dove anche lì esistono svariate forme di maschile e femminile…insomma non sarei così drastico nel definire maschile e femminile, come valori oggettivi e assoluti
Raga scusate ma veramente stiamo a sentire un matematico che apre il suo discorso dicendo che il tema è appannaggio della sociologia, e poi procede a parlare (letteralmente a ruota libera) di un tema che come ha detto lui stesso NON È appannaggio della sua disciplina? È una persona molto colta e di certo non gli mancano capacità di argomentazione, ma chiunque abbia letto mezzo libro di studi di genere sarebbe stato molto più puntuale in questo discorso e avrebbe evitato imprecisioni e chiacchiere da bar come fa lui ( per dirne qualcuna a caso, sulla differenza fra sesso e genere, sulla naturalizzazione delle differenze di genere, sulla sua costruzione sociale). Suvvia dai, la divulgazione è un’altra cosa e richiede un po’ di onestà intellettuale.
@Giulia Ma è semplicemente una domanda fatta a una persona… non è divulgazione! Una persona non può parlare di un argomento in cui non è qualificato? Assolutamente no E poi.. al di là delle sue qualifiche, ha detto una cosa correttissima, anche se non è il suo campo
Sarà che stando in Europa non sono entrato a contatto con quei gruppi che negano le differenze biologiche, ma appunto non credo che questo problema si ponga, nè tanto meno che il DDL Zan portasse in legge questo concetto. Come ha detto, l'identità di genere è un fenomeno con radici sociologiche, ma anche psicologiche come nel caso della incongruenza di genere. Non abbiamo una scienza esatta sul funzionamento del cervello, sui sentimenti e le sensazioni, quindi non ci è modo nè di definire scientificamente nè di confutare categoricamente la scientificità di questi concetti e fenomeni. Penso sia importante che lo Stato, e qualunque ente si relazioni col pubblico, accolga le persone e le loro identità di genere, perché dietro ad una definizione "soggettiva" e autonomamente prodotta si nascondono vari elementi sociali rilevanti, che spesso hanno le loro radici nell'oppressione capitalista e partiarcale. Il "politicamente corretto" è proprio uno strumento che permette di evitare il reiterarsi della dominazione della maggioranza sulla minoranza, ci aiuta a liberarci degli stereotipi e quindi dei pregiudizi che la società ci ha nel tempo insegnato, permettendo alle minoranze (o le classi storicamente emarginate) di partecipare alla pari. Le misure che promuovono la diversità nella società (come le quote rosa, o le quote riservate a cittadini immigrati presenti a vari livelli) servono a controbilanciare sia le oppressioni passate nella carta, che hanno dei tangibili effetti economici e sociali, sia le oppressioni attuali culturali. Ci sono, come ha evidenziato, dei problemi irrisolti, per esempio quello delle carceri americane o delle competizioni sportive. Ma questi problemi non nascono dall'esistenza del concetto di indentità di genere, ma dall'immaturità della società a comprenderlo e gestirlo. Un tempo la società era molto più classista, aveva dei ruoli diversi per i ricchi e per i poveri. Quando queste divisioni cominciarono ad essere combattute, non è difficile immaginare che ancora ci fossero resistenze (per dire, la presenza di un figlio di contadini in una scuola o università prestigiosa, lei avrà l'età di ricordare fenomeni del genere). Col tempo la società si adegua, culturalmente, e questi problemi si riducono o spariscono del tutto. Dobbiamo lavorare in quella direzione, verso una maturità della società su questi temi. E lo si fa attraverso una corretta informazione, attraverso l'inclusione, e discutendo direttamente con chi fa parte di quelle minoranze, per avere un punto di vista umano.
No. Invece facciamo l'esatto contrario. Per principio il contrario. E non è una discussione. Nessuna convivenza che vi piaccia o meno. Abbastanza chiaro?
La genetica e la biologia hanno appuro che geneticamente non si può parlare di razze umane, ma di razza. Le neuroscienze identificano parametri diversi di identità di genere che non si basa solo sulla mera questione biologica, qualcosa di simile. Ho capito bene? 😅
Odifreddi, uno dei pochissimi che utilizza il dono della ragione.
vero!
Un anno fa ...mai così attuale con ciò che è successo con le ultime olimpiadi...
Grazie Professore
Il prof. Odifreddi è sempre illuminato ed illuminante.
Per fortuna c'è lui da ascoltare...ci chiarisce bene la situazione
Alla lotta di classe si è sostituita la lotta di generi. Geniale fotografia della realtà di un grande scienziato.
Quando uno ha tutto si perde in stramberie, mentre se deve arrivare a fine mese ,deve pensare a cose UTILI, BELLA INTERVISTA ,BRAVI,
Non mi sarei aspettato che una figura conosciuta si esponesse così contro un flusso affermato e contro cui può essere rischioso andare, ma come ha detto è il compito degli intellettuali.
E il ragionamento non fa una grinza... Notevole Prof. Odifreddi è sempre un piacere sentirla. Complimenti.
Equilibrio e saggezza del Professore. In pratica l'opposto di ciò che ci propinano quotidianamente
Ma in realtà non ha la minima idea di cosa stia parlando e utilizza il sesso biologico e il genere come se fossero la stessa cosa.
@@jesusdinazareth8098 no. ha risposto precisamente facendo una distinzione netta
il sesso è biologia...il gender no
@@generaldoc5885 Un individuo che nasce con un corredo cromosomico 46, XY ma che si sviluppa con caratteri sessuali femminili o ambigui, quindi è uomo o donna?
@@katamanu_ In che modo si riproduce? Perché solitamente per affermare che qualcosa è un maschio o una femmina lo facciamo sulla base di questo.
@@anonimo6603 Il che è un po' una stupidaggine quando si parla di esseri umani, dato che:
1) Non ci fermiamo a controllare la capacità riproduttiva della gente prima di decidere se chiamare qualcuno "signore" o "signora".
2) L'identità di genere è esistita nella storia della civiltà umana praticamente da sempre. È parte della sociologia.
3) Il sesso - anche quello umano - è molto più complicato di "ci sono due sessi separati, maschio e femmina, e basta".
4) I medici che pensano che "maschio = XY + testicoli + ormoni androgeni" è sempre valido, hanno finito per combinare diversi casi di malasanità. Meglio controllare ogni caratteristica individualmente quando serve.
Delle semplici verità che oggi non si possono più dire
Se mi sento di avere 67 anni mi concederanno la pensione minima. E combatterò per questo. E chi non la penserà come me sarà un nemico.
Bisognerebbe chiedersi perché queste istanze antiscientifiche sono promosse soprattutto da miliardari. Quando il cattolicesimo andava alla grande andava forte l'idea di sessualità come peccato, tant'è che ci stavano dei modi di dire tipo: il piacere del peccato. Una strategia per allontanare la moralità da questioni più importanti come lo sfruttamento lavorativo. Oggi avviene la stessa cosa con questa storia del genere. Mentre i popoli reclamano trattamenti economici migliori i politici desinistra gli porgono un vassoio di questioni sessuali con le quali intenderebbero moralizzare chi reclama diritti sociali. Insomma, le buon vecchie tattiche cattoliche non passano mai di moda. La sinistra è l'oppio dei popoli.
Gigantesco come sempre il nostro caro Prof. Odifreddi!
Sempre pratico e comprensibile
Ma non sarebbe pratico lasciare in piedi l'aspetto scientifico ed allo stesso tempo progredire dal punto di vista sociologico?
Sì basta capire che sesso e genere sono due cose diverse. Il primo è prettamente biologico e si vede con il cariotipo; il secondo è un aspetto identitario, socio-culturale e psicologico.
@@TheRINZO12 Eh lo so ma non dobbiamo spiegarcelo tra di noi. Cerchiamo di spiegarlo a chi mescola le due cose :D
Potete riempirvi la bocca di tante belle parole ma per me rimane sempre un disturbo mentale. Inoltre non si può pretendere che venga rispettato un delirio simile, a me non frega un caxxo se ti senti canarino, l'importante è che non debba assecondarti.
@@hancockg.9598 A me non pare un disturbo mentale. Solo una questione psico sociologica. E siccome viviamo in un mondo libero. 👋
@@gobbatalks hai compreso il mio commento? PER ME PUOI SENTIRTI ANCHE FENICOTTERO, NON PUOI PRETENDERE CHE GLI ALTRI TI REPUTINO TALE! Ora è più chiaro?
Ottime argomentazioni, logica innegabile e conclusioni sensate e assennate. Ottimo Odifreddi.
Finalmente qualcun altro che parla in maniera onesta e scientifica. Già vedo in involuzione nella discussione e consiglio di prepararci. Studio in America e ormai qua sembra impossibile confrontarsi sul tema, altrimenti si è considerati "transphobic". Consiglio la visione del documentario di Matt Walsh "What is a woman?“.
@mirko Nonostante io sia religioso, non credo sia una questione di ateismo o meno. Per quanto sia dispiaciuto di questo eccessiva secolarizzazione della società, non credo che le due cose vadano per forza a braccetto. Va bene che la società post materialista di oggi aiuti nel perseguire tali idee, ma far chiudere tutto nella prospettiva della religione no. Perché quelli che professano la non esistenza del sesso sono coglioni e basta, c'è poco da dire.
@jack Si W la Dea Kalima!1!1!1!
What is a woman? = Cosa è una donna? !! : Risposta ...... Semplicemente tutto ciò che sta intorno alla f..a. 😊
@@zonaicsAggiungerei che urla: La vaginiiiite!!!😂
ha messo insieme tutto in poche parole e con una coerenza incredibile
@jack bè il relativo è l'unico modo di essere coerenti. Un teorema non può mai essere contemporaneamente esatto e completo.
Lo adoro...
Molto interessante in quanto viene finalmente messo il dito nella piaga affrontando la differenza tra: aspetto fisiologico/biologico (oggettivo), quello psicologico (soggettivo), quello sociologico/filosofico (culturale) e quello opportunistico (mi spaccio per quel che mi offre maggiori vantaggi). Estremizzando con una domanda provocatoria: se uno é biologicamente uomo e si sente fisicamente donna (o viceversa) in cosa differisce da un essere con corpo umano che si sente fisicamente un uccello? Questa non accettazione della propria identitá fisica potrebbe essere considerata un disturbo psicologico oppure ha cause genetiche/fisiche/biologiche?
il prof Odifreddi si mette il dito nella piaga da solo nelle proprie lacune da "tuttologo" prima di tutto perché anche la psicologia è una scienza con un campo oggettivo di ricerca legittimo come la biologia, e poi semplifica l'aspetto fisiologico/biologico ai soli cromosomi XX o XY.. quando invece l'intero genoma umano è costituito da un numero infinito di geni ancora sconosciuti (e meno male che è un matematico!) inoltre il primo cromosoma X è identico per tutti, siamo tutti di base ermafroditi uomini e donne.. l'identità di genere è causata da milioni di diverse combinazioni genetiche e ambientali , non c'entrano nulla le mitomanie ("chi si sente fisicamente un uccello") ma anzi è una condizione fisiologica e naturale presente in tante specie animali. L'incongruenza di genere è stata del tutto depatologizzata dall'OMS proprio perché non risultano presenti disturbi psicopatologici correlati: una persona transgender segue un percorso naturale di cambio sesso ma una volta compiuto il percorso di transizione torna perfettamente in salute. Percorso a volte doloroso e difficile, non è mica un divertimento cambiare sesso da un giorno all'altro... quindi non c'è nulla né di "vantaggioso" né "opportunistico".. E' offensivo solo pensarlo! Il prof è magnifico nel suo campo ma quando si improvvisa tuttologo in settori non suoi soprattutto in genetica provoca confusioni immense e figuracce pazzesche (come fece già nel caso della razza umana o dell'olocausto).. semplificare in modo così banale e illogico la sessualità umana E' davvero riduttivo come farebbe un cardinal Ruini o Bagnasco qualsiasi.. e da anticlericale qual è non penso il paragone gli faccia piacere!
@@bluelight6401 la psicologia non è una scienza, in quanto scienza molle. Secondo, non c'è alcun argomento razionale e logico nel papiro che hai scritto, solo svariati appelli a sistemi di valori e attacchi ad hominem. In sostanza, hai perso su tutta la linea
@@sunflare8798 : se non vuoi credere alla psichiatria in quanto "scienza molle", devi attenerti alle direttive dell'OMS, che in un suo documento ufficiale del 2018 definisce la transessualità "variante naturale dell'essere", di fatto in tal modo depatoligizzandola. E comunque, a norme di legge della Repubblica italiana, la persona che abbia completato la transizione di genere da uomo a donna è a tutti gli effetti di sesso femminile, con tanto di modifica dei suoi documenti d'identità. Insomma, per la scienza (checchè tu ne dica) e per la legge, una "trans donna" è una donna. Fattene una ragione.
Che uomo e donna fanno parte di un sistema di valori culturali legati alla società,gli uccelli no,così le persone trans nel nostro sistema culturale sentono il bisogno di essere di un sesso opposto a quello in cui nascono. Il fenomeno non è come dice il prof una pura invenzione di una corrotta sociologia moderna(anche fosse gli studi di mead sul genere sono pubblici e bisognerebbe contestare quelli nello specifico se si volesse provare questo) ma sono un fenomeno che si riscontra in molte civiltà e momenti storici.
Per questo è un fenomeno non solo straordinario e nuovo,ma non è neanche come l'identificazione in "un uccello" o qualsiasi altro animale.
Inoltre da un punto di vista puramente sociale,ci sono studi che provano il miglioramento psicologico in chi fa transizioni o in chi si comporta conformemente al suo desiderio di essere di un altro sesso. Quindi,anche se biologicamente sono i cromosomi a determinare la nostra classificazione di maschio e femmina, socialmente che utilità ha ripeterlo davanti alla prova di un fenomeno che è per l'appunto psicologico? Sarebbe come dire che un uomo depresso sta fingendo se è depresso senza avere qualcosa che non va al cervello,collegare ogni stato mentale unicamente alla biologia è una pratica ottocentesca poco utile.
Spero di essere stato chiaro nelle mie idee
Non penso che il professore conosca bene l'argomento di cui parla. Soprattutto dice che l'argomento più che essere scientifico vada trattato come argomento sociologico o psicologico. Tuttavia sociologia e psicologia sono delle scienze quindi non capisco proprio di cosa stia parlando!
Inoltre fa continua confusione sui termini genere e sesso, non sinonimi e appartenenti a due ambiti diversi (genere a quello psicologico, sesso a quello genetico e biologico). Questi termini non possono essere usati a piacere, hanno significati specifici e lui fa dei ragionamenti errati perché non conosce questi significati. La disforia di genere esiste, è una condizione scientificamente riconosciuta, qualunque cosa lui affermi. Quindi piuttosto è il professore che sta avendo un comportamento scientificamente non corretto.
Poi spara l'assurdità finale sul DDL Zan: dove di grazia questa proposta di legge indica che non esiste differenza tra uomini e donne, dove, visto che parla di riconoscere delle aggravanti in alcuni reati per motivi di discriminazione??
Sicuramente lo conosci meglio tu, non è vero?
@@sunflare8798 Ogni individuo possiede PER NATURA:
1- un sesso biologico-genitale (femminile/maschile/intersessuale);
2- una identità di genere
(cisgender/transgender/non-binary);
3- un orientamento affettivo-sessuale (bisessualità/eterosessualità/omosessualità/asessualità);
e queste tre caratteristiche, intrinseche ed innate, sono indipendenti tra di loro.
Questa è SCIENZA, non opinione.
@@giorgiolecchi6921😂😂
😂😂@@giorgiolecchi6921
Le ricerche dimostrano che esiste anche una percezione neurologica del proprio corpo. Nel caso di una persona trans, la percezione di sé potrebbe essere altra rispetto al corpo biologico di nascita.
Neanche il gene dell'eterosessualità e dell'omosessualità è mai stato trovato, eppure in diverse epoche storiche, culture e popolazioni si ritrovano comportamenti omosessuali ed eterosessuali. E anche la transessualità si ritrova in diverse culture, epoche, ecc. ed è stato scientificamente riconosciuta come condizione.
Quindi discorso ineccepibile sotto un punto di vista biologico, ma il transessualismo dimostra che c'è un lato, probabilmente anche biologico, che probabilmente non abbiamo ancora compreso, ma non ci sono dubbi che la transessualità è cosa appurata e con una base concreta.
Poi sono anch'io contro i deliri postmodernisti secondo cui non esiste il genere o ne esistono decine, ma stiamo attenti a non buttare il bambino con l'acqua sporca.
il punto è proprio questo:il sesso non è stabilito dalla percezione,che spesso può anche cambiare perchè frutto della mente,ma dalla genetica,dal DNA,quindi esclusivamente dalla struttura cromosomica.
@@porfo90il sesso fisico, il fenotipo, sì. I generi esistono, sono due. Che poi tutta la sfera sessuale e comportamentale sia totalmente e necessariamente correlata all"entre-jambes", mah..
La percezione è per sua natura soggettiva, quindi non scientifica. Inoltre con confondiamo orientamento con identità di genere: le persone omosessuali chiedono semplicemente di essere lasciare in pace a vivere le loro relazioni con chi vogliono, il movimento trangender invece vuole che tu riconosca la loro soggettività come cosa oggettiva, anzi devi proprio convincertene tu stesso altrimenti sei transfobico, in pratica la transessualità viene imposta a tutti come visione della realtà
@@andrea7935 La transessualità è un fatto scientifico acquisito dagli anni '50 del 900, ti consiglio di informarti.
Le ricerche sui trans sono da sempre sotto accusa, ricordiamolo.
Non evitare il confronto ed essere sempre curiosi di fronte ai fatti del mondo, la chiave di tutto
Sarebbe bello un confronto tra Abicocca e il prof, così ci sarebbe un serio contraddittorio
@@giadagiada9450 ma guarda che lei la pensa come lui. Mi sa che è incompresa
Prof. Odifreddi, lei è un baluardo di verità e di chiarezza contro le mode che preferiscono fare un frullato indistinto del genere umano. Ma qui' come mai la scienza non conta? O è solo accettabile se risponde ai nostri gusti personali?
Il problema è proprio questo. Qui per lui la scienza non conta, porta avanti il discorso senza conoscere l'argomento. Con una superficialità che mi aspetto dal tizio medio al bar, non dal professore (che stimo). Prenda in mano gli studi sull'argomento: vedrà che cambierà idea. Tutto ciò che si è cercato di fare a livello legislativo non è un capriccio diabolico dell'occidente pervertito, ma un tentativo, basato su studi scientifici, di rendere migliore la vita di migliaia di individui.
Mode?
Credo che tu non abbia capito il concetto espresso.
@@cilindrocilindretti1434 Già. Dimmelo tu.
@@giacinto2921: il Manuale ufficiale internazionale di Psichiatria (DSM5) e l'OMS (2018) smentiscono la tesi di Odifreddi. Se vuoi chiamare "mode" i documenti ufficiali della scienza psichiatrica e dell'Organizzazione Mondiale della Salute ...
@@giacinto2921 Ogni individuo possiede PER NATURA:
1- un sesso biologico-genitale (femminile/maschile/intersessuale);
2- una identità di genere
(cisgender/transgender/non-binary);
3- un orientamento affettivo-sessuale (bisessualità/eterosessualità/omosessualità/asessualità);
e queste tre caratteristiche, intrinseche ed innate, sono indipendenti tra di loro.
Questa è SCIENZA, non opinione.
Mamma mia quanta scienza, quanta logica, quanta saggezza in questo uomo (ateo), più credibile di tanti supposti catto-intellettuali.
Abbiamo una caterba di cattocomunisti in Italia. Per di più omosessuali e pochi eterosessuali che parlino chiaro alle menti contorte dal sesso
è più credibile anche di tanti atei, cara
Esistono i maschi e le femmine. Uomini e donne e altro sono sovrastrutture che si possono applicare indifferentemente ad entrambi i maschi e le femmine. Ma questo non cambia la base. Si resta maschio o femmina.
👏
Ma Odifreddi per caso ha un principio di demenza/alzahimer? Anche solo chiamare gli interventi di riassegnazione del sesso "interventi di cambio di genere" denota estrema confusione.
Per il resto, erano pensieri di bar.
Veramente sono proprio gli attivisti trans che mettono l'accento sempre sul genere, e daltronde non si può riassegnare il sesso con un intervento in quanto non crei un vero pene o vera vagina, ma fai solo un manufatto che ci assomigli.
Rispetto, compostezza, lucidità.
tutta la mia stima prof ,grazie di esistere .
Più chiaro di cosi non potevo immaginarmi....Grazie di cuor Professor Odifreddi!😎
Ho espresso Adaltre persone le stesse cose ,cercando di essere coerentemente preciso al massimo,il risultato è stato deludente,ho preso dello stupido ,ecc.poi però ho capito,non erano le cose che ho detto ,ma il fatto che fossi io a dirle che da fastidio,cosa ne pensa? Saluti e grazie.
Tranquillo, la Italia è strapiena di rimbambiti
Caro prof. Lei è davvero una grande persona.
Perché insieme alla intelligenza e alla cultura lei coltiva sempre l'onestà.
La politica dovrebbe avvalersi dei pochi intellettuali che abbiamo in Italia come lei, ma le voglio bene e non glielo auguro.
Grazie, un caro saluto sperando di incontrarla di nuovo, magari casualmente come successe qualche anno fa a Londra nella hall di un albergo.
Saluti
Chi ha scarsa cultura si lascia abbindolare facilmente da questi aspiranti tuttologi come Odifreddi.
Finalmente una persona intelligente che tratta questo tema spinoso controcorrente
Controcorrente? La maggior parte delle persone non giovani e la quasi totalità della destra (maggioranza del paese) la pensa così.
Bisogna sempre rispettare i diritti di tutti!
Ma manco per niente. C'è chi i "diritti" se li arroga o chi proprio se li crea. E lo dovrei rispettare?
in 10 minuti Odifreddi, chiarisce dei concetti che dovrebbero essere chiari a tutti senza girarci attorno a dei ragionamenti oggettivi e soggettivi con degli esempi che avvalorano ancor di piu' la sua tesi
In realtà il suo discorso fa acqua da tutte le parti, ma siccome tu la pensavi come lui anche prima di ascoltare gli dai ragione.
Fa acqua da tutte le parti non vuol dire niente Argomenta in modo scientifico come ha fatto il Sig. Odifreddi.
@@jesusdinazareth8098 ora fai un commento dove svolgi debunking punto per punto e poi se ne discute. Altrimenti il tuo commento non vale un cazzo.
@@jesusdinazareth8098 Il Prof. l'ha detto verso la fine dello spezzone: Nessuno ha ragione sempre. Si ascoltano i pareri e si possono cambiare i propri punti di vista sulle cose.
Qualche somaro direbbe che ciò rappresenta la bandiera che cambia direzione a seconda di come tiri il vento, e invece questo atteggiamento è esattamente il Metodo Scientifico: ho una teoria che regge finché non arriva un'altro che mi dimostra (con argomenti) che non è così.
Beh, allora dai, Gesù, sostieni le tue parole con argomenti, altrimenti trasforma quell'acqua che dici in vino e sarai perdonato. Amen.
@mirko 'mode gay" mi mancava
Sinceramente non capisco bene la chiosa a cosa serva o a chi si riferisca. La discussione di questi anni riguarda l'identità di genere come un livello diverso dal sesso biologico, di solito vanno a braccetto, ma non sempre é così. Due livelli che si completano, ma non si negano a vicenda.
Il professore invece sembra prendersela con chi nega che esista un sesso biologico, ma chi mai lo nega? Mi sembra mancare completamente il centro della questione.
Per non parlare del discorso transgender nello sport, il prof ha solo riportato banalità da una persona poco informata.
In America stanno iniziando a negarlo, dicendo che anche la sessualità è uno spettro...
Questo è quello che succede quando si dà troppo peso a teorie pseudoscientifiche infalsificabili, ad un certo punto anche la realtà oggettiva viene messa in discussione
È difficile centrare il centro di una questione come questa, non trovi? È così personale che il tuo centro lo conosci solo tu.
In Piergiorgio we trust...
Fa sempre piacere ascoltarla Professore, uomo di grande cultura e grande comunicatore, c'è sempre qualcosa da imparare.
Comunque per la fisica moderna non esiste alcuna forza di gravità, sono certo che lo sa molto meglio di me, probabilmente ha utilizzato un linguaggio semplificato.
Quindi odifreddi è di destra o di sinistra?
Odifreddi stavolta mi stupisce per la sua debolezza argomentativa, dovuta non tanto ad una fallacia nella propria logica, ma piuttosto al non aver compreso le premesse, e cioè quel che sostiene "l'ideologia gender" che tanto spaventa i conservatori.
L'idea che sta cercando di farsi spazio in Occidente è che sesso e genere non coincidano necessariamente. Spesso coincidono, ma non sempre. Poi se vogliamo possiamo chiamarli in altro modo, possiamo usare altre parole per distinguere tra "sesso" e "genere"... Ma l'idea di fondo è che i cromosomi non sempre definiscono "come ci sentiamo" (né tantomeno per chi proviamo attrazione).
Dopodiché è naturale discutere se sia più giusto dare priorità al sesso od al genere. Cosa dobbiamo scrivere sulla carta d'identità? Quale bagno usiamo? Sportivamente, in quali categorie dobbiamo competere?
Ma questo DOPO aver accettato che "sesso" e "genere" possono essere distinti e che queste minoranze non sono malati da guarire.
Sulla carta di identità si indica il sesso biologico così come è normale che sia per ragioni facilmente comprensibili secondo me, poi per quanto riguarda il genere che ci sente non si può obbligare la società a condividerlo, ma le si può solo insegnare ad accettare che per alcune fra le altre persone possa essere così. E le uniche persone da cui ci si può aspettare e/o chiedere che il proprio genere venga condiviso/assecondato sono amici e familiari essendo consapevoli che questi potrebbero avere dei dubbi iniziali.
Le persone che si identificano come otherkin, sono malati?
Si è abbeverato da fonti impure. Mi preoccupa molto. E' la prima volta che lo trovo decisamente disinformato
@@warrowteucro866 direi non più dei credenti
@@aarreascscssc6839 beh, questo è ciò di cui si può discutere. Io non la penso così, credo che se una persona vuole cambiare sesso in base al proprio genere sia giusto consentirglielo dato che alla società non costa niente, o quasi (al massimo degli interventi e cure come se ne fanno a milioni). Ma appunto, è una discussione che sta affrontando l'Occidente, vediamo dove ci porterà.
Mi sembra che questa volta lei non abbia fatto molte ricerche sull'argomento, tant'è che confonde sesso biologico, un concetto scientifico che nessuno si sogna di mettere in discussione, e identità di genere, un concetto semmai sociologico e antropologico (si vedano esempi storici documentati di civiltà pre-industriali dove esisteva oltre al genere maschile e femminile, anche un genere intermedio, o lingue come il cinese dove la distinzione tra i generi non esiste nemmeno). Avendo chiara questa distinzione, tutto il suo discorso è insensato. Alcune questioni più complesse e interessanti, come quella dello sport o delle carceri, andrebbero affrontate con maggior serietà. Esistono già alcuni studi scientifici a riguardo in letteratura e, in ogni caso, non penso che la complessità della questione dovrebbe scoraggiarci dal cercare soluzioni, soprattutto in un caso del genere dove parliamo della vita di molte persone che quotidianamente vengono vessate, discriminate, oppresse. Per di più si parla di identità, una questione enorme nella nostra società, non soltanto in questa accezione, su cui si potrebbero condurre riflessioni ben più profonde e su cui ancora io vedo molti interrogativi aperti. Le sue affermazioni invece sono imprecise, datate e banali, tipiche di un uomo privilegiato che non si è dovuto confrontare realmente con questo problema né personalmente, né per spirito umano di compassione. Una caduta di stile per un professore della sua levatura.
Completamente d'accordo!
Sempre più convinto che debbano chiudere tutte le facoltà di antropologia e sociologia, che a quanto pare sfornano geni che non sanno capire un testo né fare 2+2
Professore, apprezzerà questa citazione di Umberto Eco: "Quegli antropologi culturali che, anziché cercare di individuare caratteristiche biologiche e comportamenti costanti tra i popoli, ne hanno sottolineato la diversità dovuta soltanto alla cultura; nel dare troppa importanza alla cultura e nel trascurare i fattori biologici, hanno indirettamente sostenuto ancora una volta il primato dello spirito sulla materia, e dunque sono stati solidali con le istanze di un pensiero religioso"
Parliamo di scienza: le cellule del nostro corpo hanno il nucleo, nel nucleo c'è il DNA e nel DNA ci sono i caratteri sessuali XY maschio e XX femmina. Quindi i generi, per la scienza, sono solo 2.
Poi ci si può tagliare i capelli, le unghie, i genitali esterni, ma ogni cellula del nostro corpo ghida chi siamo.
@@francescoventilatore lo so, non devi dirlo a me.
Da dove è preso questo estratto?
@@sunflare8798: se Eco si fosse limitato ad occuparsi di ciò di cui aveva competenza, ossia di semiotica anziché di tutti rami dello scibile umano, avrebbe fatto un favore all'umanità.
@@carloartificialintelligence tu ad Eco non avresti nemmeno potuto portare il caffé
Un vero opinionista, nel mare magnum del conformismo dopo i Cecchi Paone, le Lucarelli e i Fazio ci mancava: benvenuto, benvenuto, tre volte benvenuto!
Ma basta con queste cazzate sui generi: è diventata un'ossessione italiota come tante altre!
👏
Ogni individuo possiede PER NATURA:
1- un sesso biologico-genitale (femminile/maschile/intersessuale);
2- una identità di genere
(cisgender/transgender/non-binary);
3- un orientamento affettivo-sessuale (bisessualità/eterosessualità/omosessualità/asessualità);
e queste tre caratteristiche, intrinseche ed innate, sono indipendenti tra di loro.
Questa è SCIENZA, non opinione.
un po' semplicistico, ma ci sta @@giorgiolecchi6921
In questi tempi dominati dai social, è diventato difficile anche ribadire le ovvietà!
Saranno ovvietà per gli incolti, ma non per chi si attiene ai documenti ufficiali del Manuale ufficiale internazionale di Psichiatria (DSM5) e dell'OMS (2018), che smentiscono categoricamente le tesi propinate qui da Odifreddi.
Bravo professore!
dovremmo anzi dire:"non vengo lì perché c'è quello che la pensa esattamente come me, sarebbe tempo perso, andiamo là dove posso mettermi in discussione!"
La semplicità con cui è possibile risalire al sesso biologico di un individuo tramite i cromosomi X ed Y non implica che la disforia di genere non abbia riscontri a livello genetico, anzi, tutto quello che noi siamo è scritto nel DNA. Non esiste di certo un gene della disforia o dell'omosessualità, ma questo non significa che come ci sentiamo, cosa ci piace o meno sessualmente vada esulato dall'ambito scientifico.
Per quanto riguarda il paragone di come si avverte il proprio peso rispetto a quello reale contrapposto all'identità di genere ritengo che non sia possibile fare un confronto efficace (che Odifreddi invece fa ed in maniera semplicistica a mio parere); ad esempio, i trascorsi psicologici e le modalità di affronto della problematica di una persona anoressica sono del tutto diversi da quelle di una persona transgender.
Non è scientifico in quanto non è misurabile
Io ho sentito dire da uno scienziato genetista che ad oggi si riescono a leggere solo alcune delle tantissime parti del DNA e che non è escluso che col tempo si riusciranno a leggere nel DNA altre caratteristiche degli esseri umani . Quindi chissà magari in futuro anche il gene della disforia di genere verrà identificato e tanti scienziati dovranno rassegnarsi al fatto che anche la scienza non può avere tutte le certezze. Ma al di là di questo la cosa inevitabile è che il mondo evolve, cambia, si adatta, si modifica in un eterna ricerca di un equilibrio che forse no arriverà mai perchè quello della Vita è e resterà per molto un grande mistero.
Professore, questa volta sono d'accordo con lei
Grazie professore!
Mi pare che sia passato attorno al vero problema ma questo è forse anche causato dalla narrazione che in certi abiti si tende a promuovere: non è questione di "io mi identifico in x", ma di un disturbo psicologico sull'identità di genere. Che non è sociologia ma psicologia e probabilmente rientra anche nelle neuroscienze.
Quindi è come se si parlasse dell'orientamento sessuale. Si tratta di un fatto che esistano persone eterosessuali, omosessuali, bisessuali e quant'altro, e questa non è semplicemente qualcosa di "soggettivo", per quanto queste etichette possano esserlo, ma parliamo di come si è formato il nostro cervello.
Esiste questo disturbo, come esiste il disturbo dello spettro autistico e tante altre problematiche, e sappiamo in qualche modo come ridurre il disagio che questo comporta attraverso la transizione di genere (se il disturbo è grave) o attuando altri comportamenti. Per favore non scambiamolo per le narrazioni che vengono fatte sopra a questo problema.
E' come per l'omosessualità. Invece di affermare che tutti gli orientamenti dovrebbero essere ugualmente rispettati per il semplice fatto che non danneggia nessuno si sono costruiti dei motti alla "omosessuali si nasce, non lo si diventa" e ora finiamo per considerare più importante il motto (sia da difendere, che da promuovere, che da criticare) che la questione di fondo. Il motto fa schifo? Si, fa schifo, è irrilevante nei fatti e potrebbe anche non avere un reale fondamento scientifico. Lo si può criticare, ma ricordiamo, se lo critichiamo, anche di sottolineare che la critica al motto non è una critica all'omosessualità.
Criticare la cosa del "io mi identifico in x" non dovrebbe essere una critica alla disforia di identità di genere e bisognerebbe fare attenzione che la gente non lo intenda, per implicito, come tale.
Il problema è che tu parli di disturbo d'identità di genere ma il DSM non parla di disturbo.... Io la penso come te
@@AngeloCottini Mi fa strano che non ne parli come disturbo, forse l'hanno rimosso a causa della connotazione negativa del termine? (Quindi per motivazioni politiche, non mediche.)
Perché non considerarlo un disturbo significa che chi soffre di questa disforia... non ne soffra e dunque cade anche il motivo per cui hanno la necessità, nei casi più gravi, di fare una transizione di genere.
@@anonimo6603 infatti è stata una mossa politica, la volevano togliere su pressione delle lobby ma se l'avessero tolta poi non ci sarebbero più stati i rimborsi per le spese mediche, quindi l'hanno inserita come disforia, che è un termine che indica non un disturbo ma una specie di stress, così hanno accontentato in tutto per tutto le lobby LGBT
Considero Odifreddi uno dei massimi pensatori e dei più interessanti e lodevoli intellettuali della nosta epoca, un degno erede del libero pensiero alla Russell. L'unico punto che mi turba, che emerge da diversi testi e dalla presente intervista, e che è l'unico punto verso il quale nutro dubbi fortissimi è la costante contrapposizione tra cultura scientifica e umanistica. La contrapposizione è controproducente e fuorviante, nonché fortemente limitativa. Entrambi gli aspetti (a scanso di specializzazioni successive) dovrebbero essere parte dell'educazione di ogni uomo, a mio avviso. E la prova mi pare data dal fatto che il prof. Odifreddi uomo di scienza di primo piano possiede una cultura "umanistica" di prim'ordine. Ed è il connubio delle due a rendere il suo pensiero così interessante e i suoi campi di espressione così vari. Un matematico che sa di filosofia non è meglio o peggio di un filosofo che sa di matematica.
è un argomento complesso, il Prof ha espresso il suo parere, che tra l'altro io non condivido al 100%, ma lo ha esposto correttamente. Mi piace particolarmente come si conclude il video, con un'onestà intellettuale che oggi sembrano avere in pochi: "discutendo, si può cambiare idea!" Cambiare opinione su un argomento è la massima espressione della razionalità, secondo me
Certo, di idee si tratta, ma la realtà fa il suo corso, implacabile.
Potrebbe gentilmente dirci cosa non condivide di quello che lei chiama parere di Odifreddi? Perché a me più che un parere sembra una descrizione oggettiva di fatti incontrovertibili
@@fridolin64 Rispondo io, dal mio punto di vista. Secondo Odifreddi io mi posso credere magro anche se peso 200 kg, o giovane anche se ho 80 anni. Queste sono percezioni effettivamente soggettive. Ma l'identità di genere è qualcosa che si manifesta nei primissimi anni di vita e che non cambierà mai. Non è un capriccio, una spiritosata o una follia come credersi un gatto oppure Napoleone Buonaparte. La disforia di genere è un fatto reale, estremamente diffuso documentato. Quindi la scelta di privilegiare il sesso genetico sulla *vera* identità di una persona, è puramente arbitraria. Tra l'altro è priva di ogni logica perché se una persona geneticamente maschile si veste da donna e sembra una donna in tutto e per tutto, indicare M sul documento crea solo confusione e non aiuta all'identificazione. Ma gli omofobi considerano i transgender fenomeni da baraccone e amano umiliarli usando pronomi legati al genere genetico. Anche questo è un fenomeno noto e reale.
@@pingpungpang non sempre ~ così, ci chi si sente donna anche se esteriormente non lo sembra e non si veste da donna e non sembra donna.
Anche tu hai portato come esempio un caso.
Spiegami il caso del soggetto che in Inghilterra decise di cambiare sesso prima della maturità e poi si penti a 25 anni di averlo fatto.
Altra legge idiota presente in UK poter cambiare sesso da subito, fin da piccoli.
Quandi cresci uno soerimebta, deve definirsi e dargli la possibilità di cambiare sesso durante un periodo stabile non è serio.
E che mi dici di chi cambia pensiero in continuo? Oggi donna domani uomo... Non potremmo semplicemente parlare di gusti sessuali?
A volte, secondo me, una componente legata ad un disturbo psicologico c'è e la si vuole nascondere con tutte ste menate odierne facendo passare tutto per normale.
Allora ragionando così anche un pedofilo o gerontofilo avrebbe le sue ragioni. E coloro attratti da animali dal punto di vista sessuale? Io son sicuro che c'è chi si sposerebbe con il proprio cane... Cosa facciamo 3000 regole?
@@pingpungpang Concordo con il tuo commento. Credo che coloro che sentono l'urgenza di etichettare l'identitá sessuale di una persona, prendendo in considerazione solo il dato puramente genetico e negandone quello identitario, nel fondo, sono preoccupati dell'ambiguitá della propria. É curioso poi che tra coloro che mal tollerano la libertá di una persona di assomigliare a se stessa, siano spesso gli stessi che si riempiono la bocca di rivendicazioni "identitarie" in quanto a patrie, razze, etc. Tutte cose che se guardate con occhio "scientifico", verrebbero facilmente smontate da storici, geografi, antropologi e genetisti.
Mi spiace dirlo ma il professore, da cui imparo sempre molto, questa volta fa affermazioni che non condivido. La più grave è dire che l'identità di genere sia una questione puramente filosofica. Questo non è affatto vero. Chi soffre di disforia di genere deve sopportare disagi profondi, studiati dagli psicologi e che hanno molto più di clinico che di filosofico. Tant'è vero che non si parla più di patologia ma comunque si parla di "sofferenza clinicamente significativa". Certo, le questioni dello sport e delle carceri sono questioni aperte ma starei ben attento a non generalizzare. Ci sono detenuti che si dichiarano transessuali a fini diciamo utilitaristici, per sottrarsi a pene più dure? Sì, può essere. Ma ci sono altresì molti detenuti transessuali che si tolgono la vita in carcere perché non vedono rispettata la loro identità di genere. Può sembrare un'ovvietà ma è bene ricordarlo, perché il rischio di generalizzazione è sempre dietro l'angolo.
Il punto è che invece di trattarla come una malattia psichiatrica bisogna accettarla come la normalità
@@Louis13XIII premesso che lo stigma verso i malati psichiatrici andrebbe superato, la transessualità non è più considerata una patologia dagli esperti psicologi. Non capisco dove stia il problema.
@@silvio1626 il problema è che secondo questi "esperti" un tizio che vuole amputarsi il pene non ha alcuna patologia psichiatrica ma anzi sta bene di testa, ovviamente parliamo di una ristretta minoranza degli psicologi guarda caso proveniente dal mondo anglo-americano
@@Louis13XIII non sono affatto una minoranza. È l'Organizzazione mondiale della sanità ad affermarlo.
@@silvio1626 hahaha che è per definizione una minoranza, visto che si tratta di una singola istituzione (di nuovo, figlia del mondo anglo-americano), poi che l'OMS voglia imporre al resto del mondo la propria visione in modo autoritario e colonizzatore è un altro discorso
Caro professore che Le devo dire, non Le nascondo che sto iniziando ad avere seriamente paura, più per mio figlio dodicenne che per me. Recentemente una nota divulgatrice scientifica ha asserito in un' altrettanto nota trasmissione televisiva italiana che anche il fenomeno della procreazione è relativo, facendone una questione "culturale" e "anatomica" (cit.). La stessa scienziata ha portato l'esempio dei cavallucci marini maschi che sembrerebbero procreare a profusione da se. Ora: io c'ho pure provato a fare il cavalluccio marino ma non ci riesco, e il volume del mio addome è sì lievitato ma a causa di ragù e majonese, più che altro. Per questo cerco di limitarmi nelle salse. Lei che ne pensa di questa "divulgazione" scientifica che viene raccontata sui principali canali nazionali mentre Lei, professore, è probabilmente evitato perché ritenuto addirittura "politicamente scorretto" se descrive semplicemente le cose per come stanno? Se lo ricorda Lei il film "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel? Quei baccelli che "partorivano" sì, ma non altro che esseri alieni ostili del tutto uguali agli esseri umani? Posso, quando vedo certe cose sui canali Tv (compresi quelli per cui pago diciotto euro di canone a bolletta), temere che sia iniziata un'invasione simile visti e uditi personaggi dalle fattezze umane che fanno discorsi del... genere?
Potrebbe farsi invitare anche Lei, non saprei, anche non in Rai... da Floris ad esempio, per rassicurarmi? Grazie, e complimenti come sempre.
Non aver paura, semplicemente alza la voce e di la tua.
Lei non capisce ciò che legge e ascolta: torni a scuola con suo figlio, poverino
@@carmine1151
Giornata no? Mi dispiace.
Perchè questi "scienziati" sono ciarlatani ma nessuno ha il coraggio di revocar loro i titoli
@@robnormann7040 Non so se ha avuto una giornata no, ma di sicuro ha detto una verità oggettiva. Non hai capito cosa stavi sentendo, probabilmente perché già di base sei spaventato dalle novità in tema di genere o dal cosiddetto politicamente corretto. Io, in caso non capissi un'argomentazione, userei il rasoio di Occam e punterei a escludere che una divulgatrice scientifica sostenesse la possibilità di imitare i cavallucci marini solo volendolo. Così, a occhio.
Il disegno di legge Zan non dice che non c'è differenza tra maschio e femmina. Fin dalla prima pagina si fa differenza tra sesso e genere; il sesso è quello biologico, per cui vi è differenza tra maschio e femmina, nel senso che ci sono persone il cui sesso biologico è maschile e altre il cui sesso biologico è femminile.
Questa distinzione penso sia propria anche di molti sociologi ''femministi'' americani.
Non credo che la descrizione del pensiero della De Beauvoir sia molto veritiera; sicuramente Simone de Beauvoir credeva che le donne dovessero avere gli stessi diritti degli uomini, contrariamente a quel che si dice al minuto 1. Inoltre non credo che pensasse che la competitività delle persone in carriera dovesse essere una caratteristica propria del genere maschile. Dove lo dice?
I fatti riguardanti l'ambiente carcerario e lo sport sono delle conseguenze problematiche legate alle filosofie gender, ma non penso che ne siano delle ''motivazioni'' (minuto 8). Da come è stata messa in questa intervista, sembra quasi che le filosofie gender siano un espediente dei carcerati maschi per essere ammessi nelle carceri femminili.
mea culpa. ovviamente la de beauvoir non diceva affatto che le donne non devono avere gli stessi diritti giuridici degli uomini! ci mancherebbe. intendevo dire quello che poi ho spiegato: che non devono avere le stesse ambizioni, e lo stesso modello di vita. lo dice nel dettaglio nel suo famoso testo "il secondo sesso".
La sessualità e l'identità di genere sono dimensioni complesse così come lo è la natura umana. Comprendere e contenere la complessità è cosa difficile, anche per il prof. Odifreddi. Il tentativo di spiegare cose complesse, rischia la banalizzazione. A me, in questa intervista, il prof mi sembra più che banale, riproponendo spiegazioni anacronistiche e lontane dal mondo attuale, ancora più complesso nella sua espressione delle differenze.
Secondo me lo ha fatto apposta, ha banalizzato proprio per togliere importanza alla questione.
Secondo me è perché la questione è banale ma c'è chi si sente un cattivone a dire che le donne trans non sono donne.
È anche vero che peró a dire sempre che tutto è più complesso di quel che si dice, non si arrivi mai ad affilare un discorso. E percarità, la complessità del mondo è davvero infinita, ma non si possono fare discorsi di verità particolari quando ti chiedono di una opinione, e quindi di una verità per te generale.
@Nicola, mi dispiace, ma io di banale vedo solo il suo commento...
@Nicola Maggio Completamente d'accordo. La cosa preoccupante è che questo genere di interviste non fanno altro che dar da mangiare alle capre ignoranti che già fanno fatica a distinguere le cose complesse. Figurati poi quando sentono parla "uno scienziato" parcheggiano il cervello definitivamente in cantina pensando di sapere il senso della vita.
Le razze esistono, ma sono semplicemente degli adattamenti ambientali...ci sono e non bisogna credere che ce ne siano di superiori e inferiori ma ok , però perché negarle, è ideologico. Bravo Odifreddi.
Non è così semplice, la maggior parte dei biologici respinge la teoria delle razze umane su basi scientifiche. Dopodiché, riconoscere l'esistenza delle razze non implica necessariamente un atteggiamento razzista, su questo siamo d'accordo.
Molto interessante il distinguo tra femminismo USA e femminismo europeo
Registrato con un tostapane? XD
A fascio! (Si scherza, genio totale)
E' uno scherzo, ma con un fondo di verità
Oddifreddi, con rispetto e ragione, fa notare alcune incongruenze di un modo di pensare sempre più comune.
E tanta gente, ahimè, al solo sentirsi dire che potrebbe avere torto (seppur con rispetto, e ragionamenti corretti), va in berserk.
Io mi sento adolescente ma non posso pretendere che gli altri accettano questa mia percezione
Gennarino 👍👍 tientela per té, non dire i caxxi tuoi agli altri
@@tranquillonicoli9645 perché deve tenerselo per sé?
Gennarino non alzare il gomito
@@rubenangelvarisco9719 perche agli altri non frega un cazzo se tu ti senti donna, e lo dici anche,
@@lipuveni9188 non farti prendere per il kulo
la frase finale é la più importante. pazzesco
Peccato che abbia sempre un posto centrale ! mi piacerebbe vederlo relegato e .... senza microfono !
Senza nulla togliere alla sua conoscenza che, vero è ricca.
Ma " meno sapienza a vantaggio della umiltà ". Che ne pensa Sig. Odifreddi ?
Non avrei mai pensato di dirlo....ma sono d'accordo con il prof.
Sto pensando alla differenza tra come esprime l'argomento Oddifreddi
e come lo esprime la De Mari.
Quanto alla scienza, affermano la stessa cosa.
Quanto alla morale, e a come si interpreta il freddo dato scientifico, sono piuttosto diversi (pur con alcuni punti in comune).
@Andrea75 Rovigo spiegati meglio: cosa sarebbe di destra nella de Mari, e cosa sarebbe estremista?
Ma soprattutto: cosa sarebbe l'equilibrio, il giusto centro che proponi?
Per come la vedo io, il "giusto centro", l'equilibrio proposto ad esempio da Cecchi Paone, o da Yuval Harari, o da Parenzo sono insostenibili, portano più che altro malattia spirituale, poi mentale e fisica, distruzione del senso della persona e della società, disperazione, disimpegno, povertà, fame, distorsione della morale minima, e collasso.
@Andrea75 Rovigo Condividiamo la città di origine.
Circoli Lgbt, albi dei medici, e molti (non tutti, ma molti) tribvnali sono da tempo una colonia allineata ad una certa famiglia di ideologie. Probabilmente anche la tua persona lo è.
Cosa me lo fa sospettare? Non aver inorridito ai deliri e agli orrori che escono dalla bocca del signor yuval.
@@rhodigian : gomblotto, gomblotto ...
@@carloartificialintelligence bot spotted
@@rhodigian: non hai argomenti, fai più figura se stai zitto.
Grande professore
riesce a non dire cose banali e popolari e argomentarle così bene che solo un estremista opposto potrebbe contestargli qualcosa
Boh. Ovvietà che al giorno d'oggi nella nostra società devono essere pure argomentate. Che fine che abbiamo fatto...
è l'effetto delle propagande newage (infatti non è un caso che il prof ne ha ragrupate alcune tratandoli allo stesso modo) che usa internet come amplificatore e fare il lavaggio del cervello alle menti più deboli e oggi ci troviamo orrde di ignoranti e creduloni
Il bello è che devi pure andarci in punta di piedi e mettere le mani avanti, che si mettono lì ad analizzare ogni singola parola, pronti ad indignarsi e linciarti. Che schifo.
Io mi identifico come esente da bollette
Questa mi pare un'eccellente idea. Anch'io comincio a sentirmi identificato in tal senso ....
Come la maggior parte degli scienziati del suo calibro, il prof. È stato ineccepibile quando ha parlato degli aspetti meramente scientifici, appena è uscito fuori di poco dalla questione ha detto molte inesattezze.
1. La questione del transessualismo, come veniva chiamato all'inizio, venne studiata per un buon secolo e forse più solo qui in Europa e tutt'ora sia a livello sociale, che come ci ricorda il prof è una questione a parte, sia a livello scientifico la questione viene vista in maniera completamente diversa, in certi casi ci sono discrepanze abissali.
2. Sulla questione del genitore sono d'accordo, ma non sono solo i genitori adottivi omosessuali a volersi definire genitori de facto, sono i genitori adottivi in generale. Così come nessun omosessuale ha mai proclamato di voler procreare tramite rapporto sessuale o definire il proprio figlio sanguigno, altra interferenze a mio avviso ideologica propria del prof che ha influenzato l'esposizione, oppure ha comunque trattato un aspetto più semplice invece di rispondere alla domanda "due genitori omosessuali posso crescere un figlio?". Che poi, chi genera è il genitore, ma padre e madre non hanno a livello linguistico un significato semantico che riporta alla produzione, per tornare alla questione della definizione parentale.
3. Vorrei sapere chi è che vuol negare l'esistenza del genere. Mi dispiace sentire queste parole proprie della propaganda politica (destra o sinistra che sia, la vera scienza è apartitica) dalla bocca di uno scienziato e che scienziato! Anche perché è contraddittorio voler parlare di una negazione del genere ma al contempo di una soggettività del genere, la questione non regge proprio a livello logico. O si è espresso male, o non è stato completamente di parte (si presume e spera la prima) nella sua esposizione.
Il problema è quando, come sta succedendo adesso, una filosofia/ideologia entra nella polita e condiziona le leggi, l'istruzione ed il trattamento sanitario!
Dice più un ateo con la logica che un'orda di ferventi religiosi (di qualsiasi religione) e magari anche politicizzati e ideologizzati che iniziano a mettere in piedi chissà quali argomentazioni semidivine/politiche ecc. basate sul nulla. La logica, la logica. Se queste cose le dicessi io sarei preso a pesci in faccia comunque mi fa piacere che c'è qualcuno che le riesce a dire al posto mio e con una certa autorevolezza.
Ha solo buttato nel cesso studi di scienziati sulla disforia di genere... Non ci vuole un grande logico e matematico per affermare banalità simili ma la questione sociologica è psicologica è molto più complessa. La scelta di favorire e preferire il sesso biologico rispetto all'identità di genere è una scelta non oggettiva ma puramente arbitraria e se una persona si sente donna e all'apparenza è una donna, scrivere M o trattarla come un maschio crea solo problemi e molta confusione nella sua identificazione. Allora certe leggi servono anche a regolare il fenomeno certe volte e non sono solo battaglie ideologiche (come qualche giurista ha affermato). Sopprimere, nascondere la questione, trattarli come disturbati mentali penso sia la cosa più sbagliata che si possa fare.
Ciò che é sconvolgente che una persona estremamente intelligente come Odifreddi sia così superficiale . Piergiorgio , non ci siamo
Madonna, qua è pieno di nullità che pensano di avere un decimo dell'intelligenza e conoscenza di Odifreddi. Tutti ragazzini scommetto
Premetto dicendo che NESSUNA persona tran nega l’evidenza della propria condizione biologica di partenza. Semplicemente il loro genere con coincide col loro sesso. L’identità di genere non è un’opinione, una scelta. È una condizione che tutti viviamo. Chi è cis non se ne accorge ma anche lui ha un'identità di genere, ma in questo caso essendo cisgender non se ne renderà nemmeno conto. Paragonare ad esempio un trans a un grasso che si sente magro o a un vecchio che si sente giovane è una cosa imbarazzante. A parte che ci sono stati studi sulla somiglianza dei cervelli delle persone trans con quelli del genere in cui transizionavano, ma poi, ma non ci chiediamo perché mai dovrebbero decidere di essere trans? Sono persone che vivono un’esperienza spesso di dolore e frustrazione e noi dovremmo come minimo legittimarle e rispettarle, e non fare questi video di pura ignoranza. Quest’ignoranza sul tema è stata confermata a mio avviso quando ha iniziato a parlare dell’intersessualità (senza saperne il nome), collegandola all’identità di genere, quando non c’entra niente: una questione è biologica e l’altra è psicologica.
Ma poi il citare Dio e Giuseppe per parlare della discussione “genitore 1, genitore 2” l’ho trovato agghiacciante. Il tema è delicato e riguarda la volontà di non attribuire alla famiglia un valore eteronormativo come si è sempre fatto, quindi legittimizzando l’esistenza di famiglie omogenitoriali. Ma qui ho capito che c’è proprio una mancanza di sensibilità. Ma poi, “non esiste la differenza tra maschio e femmina”... è questo che gli rimane del ddl zan? E dire che va contro il femminismo? Io non ho parole
Ne dici tantissime cose condivisibili, in particolare il rispetto che però si deve a tutti, sempre, senza eccezioni. Non c'è bisogno di Zan su questo.
Tu però non vai al punto del prof. : è il corpo che si deve adattare al cervello o viceversa?
Per il prof. la cosa non si discute in quanto il corpo ( le cellule si vedono! ) non può cambiare. Semmai è il cervello. Noi restiamo a ciò che si vede.
Meglio di lui lo spiega Michelle Cretella. " Normale: è ciò che adempie alla sua funzione. Una delle funzioni del cervello è percepire correttamente la realtà fisica, inclusa la natura del proprio corpo. I pensieri in accordo con la realtà fisica sono normali; i pensieri contrari alla realtà fisica sono anormali ".
Io, per ora, non so. Ma non posso sottoscrivere quel tuo " legittimarle "; rispettarle si, sempre.
Ciao.
@@antonioborga4809 se ci fosse una medicina che neutralizzasse la disforia di genere nel cervello tutte le persone trans l'avrebbero già presa, però non esiste, e di conseguenza si ricorre alla terapia ormonale e ad eventuali operazioni. Sulla definizione di uomo o donna si può discutere; per me dipende da come ci si sente a livello di identità di genere, ma non solo, come ci si presenta nella società. Una persona trans, ad esempio ftm (female to male), per me si dovrebbe definire uomo, e solo dal punto di vista biologico ''donna'', anche se nel gergo lgbt si preferisce afab (assigned female at birth). La scienza ha finora riconosciuto come donna l'esemplare adulto di essere umano di sesso femminile, ma ad esempio nella Treccani già questa definizione sta cambiando. Quindi si intuisce come con la sensibilizzazione che si sta facendo sulla comunità transgender si stia riscrivendo la definizione stessa di uomo e donna, basandosi sul genere.
faccio un commento a parte sul ddl zan: dire che non ce ne sia bisogno perché tanto il rispetto si dovrebbe dare a tutti secondo me non basta. Come non basta dire che non è opportuno perpetrare violenza sessuale su un minore. Si potrebbe dire: ''A cosa serve un aggravante per i minori, si sa che non bisogna molestare nessuno'', eppure lo Stato promette di proteggere le categorie deboli, nel caso di questo esempio i minori, ponendo aggravanti. il ddl zan questo propone, scomodando la legge mancino che riguardo i crimini d'odio non cita disabilità, identità di genere, sesso e orientamento sessuale.
@@Skandalouz11 a me pare che questo che tu chiedi, è già ampiamente messo in pratica dai giudici. I delitti che riguardano l'odio verso gli LGBTQ+ vengono sanzionati con le maggiorazioni che tu proponi. Ma sai bene che su questo, tutte le forze politiche erano d'accordo.
Il disaccordo era su altro. Questo per correttezza.
Ciao.
@@antonioborga4809 invece no perché nel codice penale non ci sono proprio le parole identità di genere e orientamento sessuale, quindi non capisco come facciano a considerarli aggravanti. si dovrebbe ricorrere ai motivi abietti o futili. e comunque su cosa sarebbe stato il disaccordo?
Professore, io apprezzo il suo Lavoro, ma ce stata una grande confusione tra identità di genere e sesso
La seguo da anni. Con questo video mi è veramente scaduto, mi dispiace.
Se posso lasciare un consiglio, suggerisco di non divagare su argomenti che non si è studiato approfonditamente. Sfortunatamente la logica non compensa la carenza di informazioni. My 50 cents.
Certamente tu avrai informazioni che lui non ha. Lui comunque mette sul piatto la scala REALE del microscopio. Incontestabile.
Il resto si può discutere, discutere, discutere.... ma non si vede al microscopio.
Ciao.
@@antonioborga4809 ciò che si vede al microscopio lo conosco estremamente bene ed è l'ovvio. In quanto ovvio non apporta alcun tipo di contributo alla discussione. Non lo fa non solo in quanto ovvietà, ma anche e soprattutto in quanto dato ininfluente sull'oggetto della discussione.
@@mattiabronz4031 ad un dato REALE si risponde con un altro altrettanto reale, visibile, constatabile. Non con parole discutibili, discutibili, discutibili....
Di cosa si discute? Va bene discutere, ma i fatti non si discutono. Questo quanto afferma - o sbaglio? - il professore.
Allora, o si accetta il reale e si sta a questo ( e non si discute il metodo del prof. ) oppure si contestano le basi stesse del suo sapere - del suo metodo - e se ne crea un altro. Si afferma che la realtà non è solo quello che si vede, che quello che si vede a volte può essere completamente falso.
Una impostazione così alternativa, a me interessa. Ma non so.
Quindi i " contributi " a me interessano molto, ma voglio vagliarli. Senza ideologie.
Ciao.
@@antonioborga4809 bellissima supercazzola, complimenti. Ciao 👋
@@mattiabronz4031 ... battuta vecchia, che non so se ti rispecchia. Sarebbe deludente per cui la scarto.
Questa battuta viene buona a chi approva il pensiero del prof. e non viceversa.
E forse non mi sono spiegato bene là dove scrivo...." Si afferma che la realtà "...
Ciao.
Mmmh, pur condividendo molte conclusioni credo che senza approfondire il pensiero altrui, in questo caso quello della teoria critica post-moderna che ha partorito certe idee, si rischia di cadere in fallacia. Qui un transfemminista avrebbe subito risposto che sesso e genere sono cose diverse e senza affrontare questi concetti studiando un minimo certe teorie e le loro basi filosofiche come si può andare oltre al superficiale?
Peccato solo poche visualizzazioni, purtroppo la gente va altrove purtroppo.
la gente va a puttane ormai.
Uno scienziato e un grande matematico, Odifreddi,.
C'è in questo periodo una grande discussione sulla identità di genere e transessualismo, certo che paragone l'essere umano alle caratteristiche degli uccelli , delle formiche, o dei dinosauri mi sembra un po' eccessivo? Hahaha hahaha 😅.
E anche loro sulla terra hanno fatto la loro epoca, la loro era, parlare di civiltà però è un altra cosa.
Io credo oggi di vivere in una civiltà evoluta, ma sentire parlare Odifreddi di Civiltà ( che si dichiara anche Ateo) siamo molto lontani da definire la nostra civiltà, come civiltà evoluta, evoluta vuol dire che la civiltà nel corso delle varie epoche ha avuto evoluzione.
Ha avuto evoluzione?
Mi chiedo e vi chiedo?
È una civiltà evoluta sentendo Odifreddi con queste affermazioni?
Odifreddi dà un esempio vivido di onestà intellettuale, qui applicata nel suo argomentare specifico alla questione dell'identità di genere (ed al travisamento social-intellettuale in atto nelle derive di certi attivismi "trans-ideologizzati"): in particolare quando affronta il tirarsi indietro di un certo quieto vivere intellettualistico nel politicamente corretto, per cui si preferisce tacere le proprie idee, persino scientificamente argomentabili, in nome di un certo "accreditarsi" presso il mainstream imperante in voga: ed è anche questo che sta facendo sprofondare in una follia del "fraintendimento di genere", ideologicamente impostata e culturalmente imposta, il buon senso che dovrebbe sottendere ad ogni argomentazione intellettuale, partendo dal rispetto dell'altro e dell'altra, in un'ottica di plausibile veridicità di tale argomentare (onde evitare il "tanto va bene tutto", e conseguente carrozzone girovagante dell'insulsaggine depensante annesso...).
Non capisco perché mescolare l'identità di genere con idiozie come l'''identità di peso' o l''identità di età'. Se vogliamo parlare di scienza come oggettiva, contrapponendola alla sociologia (chissà perché scienza di serie b per Odifreddi) ricordiamoci che il darwinismo (che non è il pensiero di Darwin, ma la sua distorsione) ha giustificato per secoli il colonialismo e varie forme di violenza sociale a forza di 'sopravvive il più forte (cioè il più violento)' o 'se non ti adatti muori'. La scienza non è mai stata oggettiva e al di sopra del suo uso politico. Inoltre le femministe che si sono opposte al DDL Zan sono Terf, cioè quelle donne femministe che non vogliono accogliere le donne transgender come loro simili. Una posizione che mi sembra un tantino viziata all'origine, con tutto il rispetto per le loro posizioni. Per quanto riguarda infine l'atleta maschio che diventa campionessa femminile per favore, per favore, teniamo presente cosa significa prendere ormoni e come ti cambia. Mi sembra la sagra dei luoghi comuni e della misinformazione. Spiace sentire cose del genere da una persona intelligente. Spiace sul serio.
Hai fatto l’elenco completo delle cretinate
@@s70cas7ic0 che capacità argomentativa ... complimenti!!
@@GianPaoloGalasi fare una lista di falsità non è un argomento
@@s70cas7ic0 se preferisci farti incantare da chi ti dice che sei una povera vittima del divertimento della realtà da parte di minoranze malate prego ... avvicinarsi all'altro però è sempre una avventura. Ci vuole curiosità, ad esempio.
@@GianPaoloGalasi quindi è meglio credere a falsità irreali che “farsi incantare da chi ti dice che sei una povera vittima”?
Tra l’altro a dire a persone impressionabili che se stanno male è perché sono povere vittime sono proprio i propagandisti lgbt
Quando parla di ''alcuni biologi'' si riferisce a Barbujanni in particolare con cui ebbe quasi uno sconbtro polemico.
il concetto di identità di genere non coincide con quello di sesso biologico. Tante culture lontane tra loro nello spazio e nel tempo contemplano la possibilità che il genere di un individuo non coincida con il suo sesso biologico . Anche il sesso biologico non è determinato solo dalle caratteristiche sessuali primarie ( organo sessuale) ma si sviluppa fino alla pubertà con l'emergere delle caratteristiche sessuali secondarie . Quindi in questo lungo lasso di tempo gioca un ruolo determinante la componente socio - culturale. L' approccio di Odifreddi mi sembra molto superficiale. Peccato.
Pensiero un po’ antiquato.
Il problema è già dalla nascita su come cataloghiamo l’individuo. Nella società attuale, se nasci con un pene deve essere per forza maschio, se nasci con una vagina devi essere per forza femmina. La cosa che rende “unico” e speciale un individuo sono le miliardi di variazioni e unicità che ognuno di noi ha e il nostro vicino non possiede. Io sono mille miliardi diverso da te. Come possono catalogarci con solo 2: o sei maschio o sei femmina?
Non è superficiale, è realistico, non soggettivo come il tuo
@@rubenangelvarisco9719 che il sesso biologico non coincida con l'identità di genere è un dato di fatto. Lo si studia sui manuali di antropologia culturale e lo si può constatare nella vita di tutti i giorni. Da questo punto di vista l'approccio di odifreddi non è molto "realistico".
@@relaxinparadiseUSA assolutamente d'accordo
@@adrianono1687 la realtà la leggi nei libri?
ha ragione da vendere e razionalizza i ragionamenti. nUn grande
Vorrei vedere un confronto in TV tra lui e Vladimiro Luxuria.
Sono sicuro che la gente colta sarebbe d'accordo con il primo, le casalinghe dalla lacrima facile invece col secondo. Perché la lacrima scioglie il cuuuuoreeee
Semplicemente ineccepibile.
Il sesso genetico è ineccepibile, son d'accordo. Ma la percezione che una persona ha di sé e che gli altri hanno di quella persona è altrettanto importante. Chiamare al maschile una bellissima transgender operata che nessuno distinguerebbe da una donna genetica è pura crudeltà omofoba. In Italia è anche illegale da tantissimi anni.
@@pingpungpang Sul fatto che "nessuno distinguerebbe da una donna genetica" io non generalizzerei; il fatto che lei non sia in grado di distinguerli non significa che non lo siano altri.
Quindi, parli per lei.
Personalmente, avere un rapporto sessuale con un uomo al quale un chirurgo ha costruito una vagina artificale é una cosa che non mi sognerei nemmeno; preferirei un milione di volte avere un rapporto sessuale con una donna vera, ancorché bruttarella, che con "una bellissima transgender operata". Il rapporto tra i sessi non é limitato all'apparenza estetica.
Se poi, chissà perché, mi trovassi nell'assoluta necessità di avere un rapporto sessuale con qualcosa di artificiale, comprerei una bambola gonfiabile.
Non so a che cosa si riferisca con " illegale da tantissimi anni"; se chiamo al maschile una donna vera (quella a cui lei si riferisce, ritengo, con il termine di "donna genetica), mi arrestano?
@@pingpungpang Però è importante che sia indicato nei documenti per motivi medici e oggettivi. Se si sente male un medico su un pullman deve sapere che è un uomo sotto una perfetta trasformazione. Quando la genetica riuscirà a sostituire i cromosomi x con quelli y allora forse di potrà trasformarci come si vuole. Fino ad allora ci sono dei paletti dettati dalla realtà.
@@pingpungpang Infatti i disturbi mentali non vanno discriminati, ma questo è un altro discorso.
@@voxhumana4950 Ci sono transgender che hanno fatto cure ormonali precoci e che sono indistinguibili da una donna. Poi è chiaro che ad una visita medica o magari ad una verifica tattile, la differenza la si vedrebbe. Ma non credo che sia una consuetudine ogni volta che ci rivolgiamo ad una donna. Quanto all'illegalità, dal 1982 un transgender operato viene legalmente considerato una donna e la cosa viene scritta sulla carta d'identità. Come tale la cosa va rispettata. Se, ad esempio, da datore di lavoro uno si ostinasse a chiamare al maschile una sua dipendente solo perché ha qualche problema di irsutismo, qualsiasi giudice lo condannerebbe giustamente a multe salate. E al di là della multa non concordi che sarebbe pura crudeltà?
Quello dell'identità di genere è un tema scivoloso, molto ideologico da qualunque parte lo si affronti.
Per conto mio esistono 3 "sessi", 2 biologici ed 1 sociologico (diciamo così). Quest'ultimo, da un punto di vista legislativo, dovrebbe avere gli stessi diritti degli altri 2 tranne che in ben determinati e ampiamente discussi casi (carceri, sport ecc. ecc.).
Meglio distinguere tra "sesso" (concetto biologico) e "genere" (concetto socio-culturale). La definizione "sesso sociologico" non è chiara e può creare malintesi.
È chiaro che il professore non sa cosa sia la differenza tra sesso e genere, dato che alterna i termini come se fossero la stessa cosa.
spiegala tu questa differenza
@@princeanghelion605 puoi anche informarti da solo, o magari leggere gli altri commenti
@@Carloeziomauro alcuni parlano di genere in modo astratto tanto quanto si parla di anima
@@Carloeziomauro è chiaro che tu non ne conosca la differenza, invece: in origine il termine genere veniva utilizzato per le categorie grammaticali, non avendo sesso, a differenza degli esseri viventi.
Poi un bel giorno, un tal John Money, sessuologo, nel 1955, ha introdotto questa differenza, poi approfondita negli anni 70 da autrici femministe statunitensi.
D"accordo totalmente col diritto d"uguaglianza, ma qui non si parla più di questo. La società non necessita di palesare le differenze identitarie di alcun tipo. Queste persone invece ne hanno un morboso bisogno, oltre che un estremo desiderio di essere accettati pubblicamente.
Io non posso accettare questo.
Non trovi che sia degradante per loro, prima di tutti?
L"identità è privata e unicamente personale, e perdona la mia volgarità, ma alla società, giustamente, non frega un cazzo.
@@78mlnviews68 penso che se tu ti senti parte di una maggioranza non hai il diritto di esprimerti a nome di una minoranza, a maggior ragione se non te ne frega nulla di comprendere le ragioni di tale minoranza ma ragionando un po' a caso per massimi sistemi. L'ideologia è di chi si contrappone alla realtà con discorsi astratti, ed è quello che stai facendo tu: dovresti provare a vivere la realtà invece di fare inutili voli pindarici. Nel momento in cui tu imponi a qualcuno un modo di sentire e di essere, stai limitando la libertà di quel qualcuno con la tua arroganza, stai soffocando il bisogno dell'altro di esprimere se stesso.
Argomentazioni piuttosto fragili e discutibili..
Ad esempio: la questione del genere. Tutta la sua argomentazione a proposito è basata su un grossolano errore di fondo. L'argomento in questione si baserebbe sul confronto tra tre "variabili": il peso, l'età e il genere. Il ragionamento è: se peso 100 kg, peso 100kg, punto; se ho 60 anni, non ha senso credere di averne 20. Perché? Perché peso e età sono dati per così dire scientifici, misurabili e sono dei fatti. Ergo: la stessa cosa dovrebbe valere anche per il genere, senza tante pugnette mentali.
Ed è proprio qui che sta il problema: lei costruisce un paragone tra 3 elementi, quando in realtà gli attori in gioco sono 4: peso, età, sesso biologico ed identità di genere. Il sesso biologico si comporta esattamente come peso ed età, perché sono tutti e tre fattori biologici e oggettivi (cromosomi e caratteri sessuali secondari sono un dato di fatto). Ma il 4° ospite dimenticato, l'identità di genere, non lo è, rientra nella sfera dell'identità soggettiva e della percezione di sé. Che vi piaccia o no, è appurato che il GENERE si componga proprio di questi 2 elementi, SESSO BIOLOGICO (1) e IDENTITÀ DI GENERE (2). Lei si limita a fare un minestrone delle due cose, trascurando il fatto che siano distinte, finendo con l'imbastire un confronto piuttosto fuorviante. L'identità di genere non esiste, in quanto dato non-biologico? Allora che dire del pensiero? Del giudizio? Della simpatia/antipatia provate per qualcuno? Della gelosia? La timidezza?... Tutto ciò che non è fattore strettamente biologico e concerne la sfera psicologica e dell'identità non esiste e deve essere legittimamente ignorato e negato?
A dire la verità a livello logico esiste una prova schiacciante dell'esistenza dell'identità di genere come elemento distinto dal sesso biologico: le persone trans. Le persone trans, questa minoranza di popolazione in cui queste due componenti non sono concordanti (come statisticamente nella stragrande maggioranza dei casi) è essa stessa la prova che queste due cose esistono e sono diverse.
Prego.
Tu metti sullo stesso piano la fisiologia ( il genere maschile /femminile ) con la " percezione " che uno ha. Ma hanno lo stesso peso? Uno è un fatto - verificabile da tutti - l'altro è una percezione del cervello, una percezione errata del proprio corpo.
Anche l'errore è un fatto? Sì, ma ...sbagliato.
Ciao.
L'errore grossolano qui lo fai tu non il professore, che è un logico di professione: l'identità di genere in quanto teoria puramente soggettiva non può essere una teoria scientifica. Anche chi crede nell'anima o negli spiriti sente soggettivamente la loro esistenza, secondo il tuo strambo ragionamento dovremmo accettarne l'esistenza anche noi senza fiatare.
In breve: Esistono le persone religiose, è un fatto. Non è un fatto però che esiste dio. Capisci i tuoi errori nel ragionamento?
se nasci con una certa dotazione genitale c'è poco da fare ... poi l aspetto psicologico di come percepisci tale dotazione genitale è un fatto tuo personale.
ma perché non sta in parlamento lui???
Bravo Prof., Ci sei piaciuto
Non capisco perché non si faccia un minimo di considerazione generale sul fatto che non sappiamo granché di questo mondo e che invece di limitarci alle classificazioni, non si propenda per il rispetto degli altri e delle leo scelte. Un detto dice: “finché non danneggi nessuno agisci in libertà”
Le dissertazioni le lascerei ai saggi.
Il genere umano è un genere diverso in evoluzione, si è evoluto per cultura, per nozionismo culturale, astratto, più che esperienziale, e per cultura può cambiare. Oggigiorno un’atleta donna è superiore a me fisicamente di parecchio, ma anche una dilettante amatoriale, che corre tutti i giorni, rispetto a me che coltivo i muscoli da tavola, e che leggo libri, come fosse la cosa migliore del mondo! ma anche a lei Oddifreddi…ed è solo di recente, che è consentito alle donne di competere nel campo maschile. In natura si possono trovare molti esempi di femmine fisicamente superiori ai maschi …certo, la femminilità intesa come energia femminile, la può integrare anche un uomo e in parte succede già…io non capisco tutta ‘sta diatriba quando una donna incarna valori tipicamente maschili…ci sarà sempre un bilanciamento…il mito dell’ermafrodito, colui che incarna la completezza, maschile e femminile, le dice qualcosa?purtroppo c’è una mente di mezzo che fa molti più danni che nelle altre specie animali “inferiori”, più istintive, dove anche lì esistono svariate forme di maschile e femminile…insomma non sarei così drastico nel definire maschile e femminile, come valori oggettivi e assoluti
Per intervistare il prof odifreddi, bisogna avere due attributi culturali così!... altrimenti è dura...
Raga scusate ma veramente stiamo a sentire un matematico che apre il suo discorso dicendo che il tema è appannaggio della sociologia, e poi procede a parlare (letteralmente a ruota libera) di un tema che come ha detto lui stesso NON È appannaggio della sua disciplina? È una persona molto colta e di certo non gli mancano capacità di argomentazione, ma chiunque abbia letto mezzo libro di studi di genere sarebbe stato molto più puntuale in questo discorso e avrebbe evitato imprecisioni e chiacchiere da bar come fa lui ( per dirne qualcuna a caso, sulla differenza fra sesso e genere, sulla naturalizzazione delle differenze di genere, sulla sua costruzione sociale). Suvvia dai, la divulgazione è un’altra cosa e richiede un po’ di onestà intellettuale.
@Giulia
Ma è semplicemente una domanda fatta a una persona… non è divulgazione!
Una persona non può parlare di un argomento in cui non è qualificato? Assolutamente no
E poi.. al di là delle sue qualifiche, ha detto una cosa correttissima, anche se non è il suo campo
Lui in quanto logico può e deve parlare delle incoerenze di un costrutto teorico. Torna a studiare, và
Ha un approccio scientifico e non emotivo sulla questione.
Ma sa almeno di cosa sta parlando? Perché ha fatto un risotto senza dire niente.
Sarà che stando in Europa non sono entrato a contatto con quei gruppi che negano le differenze biologiche, ma appunto non credo che questo problema si ponga, nè tanto meno che il DDL Zan portasse in legge questo concetto.
Come ha detto, l'identità di genere è un fenomeno con radici sociologiche, ma anche psicologiche come nel caso della incongruenza di genere. Non abbiamo una scienza esatta sul funzionamento del cervello, sui sentimenti e le sensazioni, quindi non ci è modo nè di definire scientificamente nè di confutare categoricamente la scientificità di questi concetti e fenomeni.
Penso sia importante che lo Stato, e qualunque ente si relazioni col pubblico, accolga le persone e le loro identità di genere, perché dietro ad una definizione "soggettiva" e autonomamente prodotta si nascondono vari elementi sociali rilevanti, che spesso hanno le loro radici nell'oppressione capitalista e partiarcale.
Il "politicamente corretto" è proprio uno strumento che permette di evitare il reiterarsi della dominazione della maggioranza sulla minoranza, ci aiuta a liberarci degli stereotipi e quindi dei pregiudizi che la società ci ha nel tempo insegnato, permettendo alle minoranze (o le classi storicamente emarginate) di partecipare alla pari.
Le misure che promuovono la diversità nella società (come le quote rosa, o le quote riservate a cittadini immigrati presenti a vari livelli) servono a controbilanciare sia le oppressioni passate nella carta, che hanno dei tangibili effetti economici e sociali, sia le oppressioni attuali culturali.
Ci sono, come ha evidenziato, dei problemi irrisolti, per esempio quello delle carceri americane o delle competizioni sportive. Ma questi problemi non nascono dall'esistenza del concetto di indentità di genere, ma dall'immaturità della società a comprenderlo e gestirlo.
Un tempo la società era molto più classista, aveva dei ruoli diversi per i ricchi e per i poveri. Quando queste divisioni cominciarono ad essere combattute, non è difficile immaginare che ancora ci fossero resistenze (per dire, la presenza di un figlio di contadini in una scuola o università prestigiosa, lei avrà l'età di ricordare fenomeni del genere). Col tempo la società si adegua, culturalmente, e questi problemi si riducono o spariscono del tutto.
Dobbiamo lavorare in quella direzione, verso una maturità della società su questi temi. E lo si fa attraverso una corretta informazione, attraverso l'inclusione, e discutendo direttamente con chi fa parte di quelle minoranze, per avere un punto di vista umano.
Perfetto! Era quello che speravo dicesse Odifreddi....
No. Invece facciamo l'esatto contrario. Per principio il contrario. E non è una discussione. Nessuna convivenza che vi piaccia o meno. Abbastanza chiaro?
Sì che abbiamo modo di smentirlo scientificamente: non esiste un test o esperimento che possa dirmi l'identità di genere di una persona
Ok, neanche Odifreddi ha capito nulla dell'identità di genere, fa una confusione pazzesca
Il mio alter concorda con te
L'intervistatore è davvero molto profondo e tagliente.
😂
Questa intetvista meriterebbe un audio migliore
La genetica e la biologia hanno appuro che geneticamente non si può parlare di razze umane, ma di razza. Le neuroscienze identificano parametri diversi di identità di genere che non si basa solo sulla mera questione biologica, qualcosa di simile. Ho capito bene? 😅