ho conosciuto un bimbo che ha una madre che non gli ha mai letto una pagina di favole o storie. Il bimbo ormai ragazzo non sa anche adesso leggere ed esporre. Quindi condivido quello che tu dici "leggere ad alta voce significa organizzare i propri pensieri"
Condivido moltissimo quel 'scappare dalla lettura ad alta voce' perchè è la stessa sensazione che provo io per timidezza, ma nonostante ciò, dalla mia parte ho la volontà di imbattermi in esperienze fuori dalla mia zona di comfort. Dall'anno scorso faccio parte di un gruppo di lettori volontari qui nella mia città e ho scoperto l'importanza di sentire la mia voce al di fuori della mia testa, e di quanto sia emozionante sentire le emozioni che traboccano da dentro e risuonare, riempire spazi e vedere cosa suscitano negli ascoltatori.
Ciao Rick, mi ha fatto molto piacere che tu abbia trattato questo argomento. Ricordo ancora quando mia madre si scocciava se leggevo ad alta voce per studiare, ma l'ho sempre trovato un ottimo modo per studiare, ricordare e assimilare meglio i concetti, soprattutto quando studiavo proprio filosofia. Ho ripreso l'abitudine di leggere ad alta voce da quando io e il mio ragazzo abbiamo cominciato a leggere insieme, siccome lui ha dei problemi di vista, un giorno mi ha chiesto di essere il suo audiolibro, e abbiamo cominciato a leggere romanzi insieme, ed effettivamente mi rendo conto che da quando lo facciamo parlo molto meglio, anche se ogni tanto l'emotività fa sì che mi esprima come una patata bollita, ma vedo che sto migliorando sia nella scrittura che nel parlare :)
Dopo un lungo anno di biancore, è stato difficile abbandonare la zombificazione e ritrovare la propria voce. Non so ancora dove sia, ho riscoperto solo qualche parola e inflessione verbale, ma questo tuo podcast ha avuto su di me l'effetto del coinquilino posato che ti dice "ferma, ripercorri mentalmente i tuoi spostamenti e vedrai che le chiavi salteranno fuori". Grazie Rick!
Ciao Rick, ultimamente ho comprato alcuni testi per approcciarmi allo studio della filosofia, tuttavia non avendo un metodo di studio bene strutturato trovo fatica a comprendere come bisognerebbe leggere\studiare un' opera filosofica o saggistica rispetto ad un romanzo o comunque una lettura che vuole insegnare meno concetti. Credo che sarebbe interessante per molte persone se facessi un video o un daily cogito inerente a questa tematica.
i romanzi sono piu facili da leggere e su questo possiamo essere tutti d'accordo ma lo studio penso sia soggettivo.. come studi una materia dipende dal tuo metodo di studio. non penso che biologia si studi diversamente da psicologia o mi sbaglio ?
Oggi, con questo episodio, penso di poter cominciare a definire e forse anche a dare un nome a quell'istantanea mancanza di attenzione che mi coglie appena leggi qualcosa. Ho provato più volte a cercare la concentrazione, anche smettendo di fare ciò che in genere compio nel corso dell'ascolto, ma puntualmente il cervello si eclissa come minimo nell'iperuranio. Che sia di base una mia difficoltà l'ho sempre pensato, tant'è che fino ad ora non mi ero esposta in alcun modo nell'espressione di quello che per me è un disagio e che non mi ha fatto godere pienamente neppure della Shakespeare week, pur conoscendo già alcuni testi ed apprezzando l'autore. Se già non è in programma una settimana tematica dedicata anche a Marlowe non sarebbe malvagia. La lettura ad alta voce dà corpo ad un testo, trovarmi a "recitare" l'incipit di Lolita ha ampliato enormemente la potenza che già nella lettura a mente era impossibile non percepire e ammetto che mi ha inquietata non poco l'idea che io potessi tramutarmi in Humbert Humbert. Sfortunatamente sono la dimostrazione che leggere - ad alta voce e non - non aiuta né ad organizzare meglio i pensieri, né la chiarezza nella loro esposizione. Ho la certezza non sia un problema di lingua o vocabolario, ma proprio di elaborazione, di tutto ciò che riguarda il "mettere assieme" le parole. Certo negli anni sono incappata in alcuni trucchetti che non esito a sfruttare per diventare vagamente intellegibile, ma la pratica alle volte risulta estremamente frustrante. Grazie a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere 'sto papiro, in caso non fossi stata sufficientemente chiara proverò a rielaborare quanto intendessi.
Sono d'accordo con la questione del ''saper parlare meglio'', anche se credo che da questo punto di vista sia anni luce meglio scrivere. Iniziare a mettere nero su bianco (che io preferisco fare su word) i propri pensieri ti porta oltre che a capirli, anche ad approfondirli e conoscere nuovi vocaboli. Però ecco, leggere ad alta voce per ''me stesso'' mi porta a non comprendere il testo in questione. Mi sembra di star narrando un qualcosa a qualcuno. Il mio mondo che si crea attraverso la lettura inizia a disgregarsi ed esco da quella bolla magica che mi creo attorno. La lettura per me è qualcosa di molto intimo, se parlo ad alta voce mi sembra di essere scrutato da qualcuno, oltre a questo ho notato che lo faccio non riesco a pensare, mi si blocca il pensiero. O leggo ad alta voce o penso, invece quando leggo fra me e me riesco a fermarmi, a capire cosa sta succedendo e a scovare cose che altrimenti non avrei scovato. Sono ovviamente d'accordo con quel che dici, ma se devo leggere a me stesso, beh... preferisco farlo nella mia testolina.
Anche per me la dislessia mi provoca molti inciampi nella lettura ad alta voce, anzi con l'andare del tempo mi son chiuso sempre più nel "mutismo" della lettura. Però concordo con quanto viene detto nel podcast, ogni parola dovrebbe avere un inflessione e il suo tempo, per assaporarla all'interno del testo. Piccolo contro, recitare quanto si legge, come fa nella seconda lettura, indica una comprensione, e soprattutto una interiorizzazione del testo, che ad una prima lettura non credo sia possibile, a meno che non si conosca bene lo scrittore ed il suo pensiero, ma soprattutto non sempre si hanno le capacità e le chiavi di lettura per poterlo fare. Ciò nonostante penso che proverò nuovamente a leggere ad alta voce. Un altro bel podcast per riflettere
Uno dei migliori Daily C. di sempre. Io credo che nella società attuale,dove tutti corrono come dei pazzi, questo sia un ottimo esercizio. Grazie Riccardo, adesso cercherò magari gruppi di lettura in biblioteche pubblica. Magari le fanno queste cose.
Che bello! Proprio ieri sera mentre mia moglie stirava (e io le piegavo i panni, giuro :-P ) le ho letto ad alta voce il secondo capitolo de "La Storia Infinita", cosa che non faccio mai, per questo ascoltare questa tua riflessione proprio oggi ha trasmesso molto un senso di "pat pat a me". Ho cercato di dare espressività, immedesimarmi nei personaggi, empatizzare con loro e le loro emozioni, dando inflessioni anche diverse alle varie creature. Mi sono piacevolmente sorpreso di non essermi praticamente mai impappinato e vedere che ogni tanto lei si voltava verso di me sorridendomi mi riempiva di gioia. Alla fine s'è incuriosita alla storia però le ho detto che avrei continuato a leggerlo per conto mio, dato che le volte in cui lei stira e io piego i panni contemporaneamente non avvengono mai ahah. Stavo pensando che sarebbe molto bello coltivare questa passione, anche in vista di futuri bimbi da accompagnare verso il sonno e per far apprezzare a loro volta la lettura. A parte l'ascolto di audiolibri, hai anche altri consigli? Magari qualche "competitor" podcaster che fa questo di mestiere, dove dà dritte su come interpretare un testo e dar la giusta enfasi? Grazie ancora Rick, come sempre dài bellissimi spunti
ciao, se può essere uno spunto utile per te e consorte ho un'amica che andava in ferie con l'auto e finché uno dei due guidava, l'altra persona leggeva ad alta voce
Io leggo spesso per motivi di tempo molto su metro e bus dove leggere ad alta voce potrebbe essere un problema salvo che non voglia imitare i filosofi greci e trasformarlo in un lavoro, comunque proverò sicuramente a farlo a casa quando lavoro, università e vita sociale me lo permetteranno e a fare attenzione all'espressivitá anche quando leggo tra me e me, spesso lo faccio per gioco quando sono solo mi diverto specialmente nei romanzi a dare voce e tono ai personaggi, e così anche nella lettura dei saggi, ora però proverò a farlo in generale e ad abituarmi alla cosa
Stupendo podcast con la comparazione degli stili di lettura. Ma per leggere come tu leggi la seconda lettura di Borges, RIccardo è difficilissimo :-) Il punto chiave in qualunque lettura è la rappresentazione simbolica di ciò che si legge, perchè la visualizzazione aiuta la comprensione. Comunque, ottima lezione oggi, Riccardo. Da oggi ti chiamerò MAESTRO.
Interessantissimo DC quello di oggi. Alla luce di quanto hai detto non posso che pormi (e porti) alcune domande: leggi ancora ad alta voce? E se sì, leggi tutto ad alta voce o solo alcune cose? Per la mia esperienza l'ho trovata più lenta della lettura a mente, oltre che faticosa. Vorrei capire se è solo un'impressione dettata dalla poca pratica o ci sono effettivamente degli aspetti "negativi" di cui tenere conto.
Credo che non sia necessario né giusto leggere "tutto" ad alta voce, anche perché alcune letture sono intime, personali ed in quanto tali verrebbero probabilmente anche spogliate di quell'intenzione per le quali sono state scritte. Io penso che comincerò a leggere ogni tanto alcune parti ad alta voce (leggo in particolare romanzi e ultimamente sto cercando di recuperare tutta quella narrativa classica per ragazzi che non ho mai considerato), e perché no, a registrarmi per risentirmi poi con calma e aggiustare il tiro. Poi è normale che sia più lenta e più faticosa, stai effettivamente mettendo in moto altri meccanismi che durante la lettura a mente non sfioravi nemmeno (respiro, pause, interpretazione, sillabazione, coordinazione occhio-bocca...), ma piuttosto è "più coinvolgente", che non vuol dire per forza meglio, ma sicuramente è un "leggere diverso" con scopi diversi dalla lettura a mente. Poi tutti i "sicuramente/ovvio/naturalmente" sono mie personalissime idee :-P
Purtroppo siamo abituati a leggere sempre più velocemente, post alla fermata dell'autobus, commenti a video RUclips mentre facciamo colazione, guardiamo la televisione o addirittura guidiamo...leggere senza fare altro o mettendoci due minuti in più ci sembra una perdita di tempo, energie, produttività e invece è solo una fonte preziosa di concentrazione, miglioramento della comunicazione e anche una sorta di meditazione perché ti costringe a stare nel momento presente, con l'attenzione a pause e respiro. Con ciò non si può leggere ad alta voce tutto ovvio, ma è bello anche scegliere il contenuto o magari solo il momento
Sono d'accordo ma c'è un problemino: sono dislessica e per me leggere ad alta voce è davvero un problema. Sono però stata fortunata, sono dotata di un'ottima memoria e posso recitare piccoli brani e poesie a memoria. Certo non si può imparare a memoria tutto, ma è già qualcosa
Anche io sono dislessico e sono riuscito a superare il problema con la pratica, prima anche per me leggere ad alta voce scrivere o fare qualsiasi cosa che non fosse leggere nella mente era un problema, alle elementari dirante i dettati mi era quasi impossibile seguire, quando mi chiedevano di leggere ero terrorizzato alle medie, e al liceo tutto ciò che era legato all'esposizione scritta era complesso, nonché per alcuni casi a quella orale, ma mi son messo d'impegno cercando di esercitarmi ogni giorno andando contro il mio cervello, sia a scrivere che a leggere ad alta voce, adesso dopo 7 anni di pratica ho fatto passi avanti inimmaginabili, riuscendo a fare cose che prima mi risultavano impossibili, se la vita fosse un videogioco la dislessia è un handicap ai talenti che può essere colmato livellando non ti abbattere ed esercitati fidati 👍
il fatto che tu legga così velocemente come una pubblicità dei medicinali mi fa venire l'ansia haha Non ricordo dove, ma mi sembra di aver capito che in antica Grecia si leggesse ad alta voce sempre. Possibile?
La prima testimonianza di un uomo che legge a bassa voce è di Sant'Agostino, in età medievale, che si stupisce vedendo una persona che legge a bassa voce (dice "senza pronunciare parola" o qualcosa del genere)
Bravo, gran bel podcast! Ho come l'impressione che dietro ci sia lo zampino di Mercadini...;) A proposito: tu che lo conosci bene, perché non lo convinci a registrare audiolibri? (Dei suoi libri in primis)
Sto leggendo l'ultimo libro di Harari che mi hanno regalato poco tempo fa e senza aver letto gli altri due suoi libri, che tuttavia ero già intenzionato a leggere più avanti insieme a questo. Ora mi immagino in casa a leggere ad alta voce questo tipo di libro e sentirmi dire "Ma che roba ti leggi per rilassarti durante le pause dallo studio?" dai possibili presenti, lasciandomi all'unica risposta "Anche questa roba qui", una immagine simpatica che non so come proseguirebbe. Ad ogni modo, considerando le tue opinioni sui libri di Harari, mi consiglieresti di leggere Homo Deus e poi Sapiens o viceversa? O, piuttosto, lasciar perdere del tutto Homo Deus?
Questo commento sarà un papiro, uomo avvisato... 😅 Io sono molto appassionato di poesie: le leggo, ci gioco, ne scrivo qualcuna e le improvviso ad alta volte, in freestyle e non. Se c'è una cosa che però sono sempre stato negato a fare è darne un'intonazione ad alta voce; non che non sia capace in generale inscenare un testo, è più una questione ritmica. Faccio un esempio: quando devo leggere un testo italiano in endecasillabi, o peggio latino o greco in metrica, gli ictus metrici, le allitterazioni, le anafore mi esaltano talmente tanto che finisco per dimenticare l'intonazione, e non so quanto sia negativo. In effetti, penso, c'è qualcosa di ancestrale nei versi che dà il meglio di sé solo quando cantati, cadenzati e ripetuti; qualcosa che si perde quando aggiungiamo la teatralità e l'interpretazione, perché questi due elementi non possono essere costretti dentro una rima o un isosillabismo. Magari è una mia fissa, oppure la verità sta come sempre nel mezzo, però, nel trattare di poesia (quando non in traduzione si intende), penso vada tenuto a mente il beat.
ho conosciuto un bimbo che ha una madre che non gli ha mai letto una pagina di favole o storie. Il bimbo ormai ragazzo non sa anche adesso leggere ed esporre. Quindi condivido quello che tu dici "leggere ad alta voce significa organizzare i propri pensieri"
Condivido moltissimo quel 'scappare dalla lettura ad alta voce' perchè è la stessa sensazione che provo io per timidezza, ma nonostante ciò, dalla mia parte ho la volontà di imbattermi in esperienze fuori dalla mia zona di comfort. Dall'anno scorso faccio parte di un gruppo di lettori volontari qui nella mia città e ho scoperto l'importanza di sentire la mia voce al di fuori della mia testa, e di quanto sia emozionante sentire le emozioni che traboccano da dentro e risuonare, riempire spazi e vedere cosa suscitano negli ascoltatori.
Ciao Rick, mi ha fatto molto piacere che tu abbia trattato questo argomento. Ricordo ancora quando mia madre si scocciava se leggevo ad alta voce per studiare, ma l'ho sempre trovato un ottimo modo per studiare, ricordare e assimilare meglio i concetti, soprattutto quando studiavo proprio filosofia. Ho ripreso l'abitudine di leggere ad alta voce da quando io e il mio ragazzo abbiamo cominciato a leggere insieme, siccome lui ha dei problemi di vista, un giorno mi ha chiesto di essere il suo audiolibro, e abbiamo cominciato a leggere romanzi insieme, ed effettivamente mi rendo conto che da quando lo facciamo parlo molto meglio, anche se ogni tanto l'emotività fa sì che mi esprima come una patata bollita, ma vedo che sto migliorando sia nella scrittura che nel parlare :)
Dopo un lungo anno di biancore, è stato difficile abbandonare la zombificazione e ritrovare la propria voce. Non so ancora dove sia, ho riscoperto solo qualche parola e inflessione verbale, ma questo tuo podcast ha avuto su di me l'effetto del coinquilino posato che ti dice "ferma, ripercorri mentalmente i tuoi spostamenti e vedrai che le chiavi salteranno fuori". Grazie Rick!
Ciao Rick, ultimamente ho comprato alcuni testi per approcciarmi allo studio della filosofia, tuttavia non avendo un metodo di studio bene strutturato trovo fatica a comprendere come bisognerebbe leggere\studiare un' opera filosofica o saggistica rispetto ad un romanzo o comunque una lettura che vuole insegnare meno concetti. Credo che sarebbe interessante per molte persone se facessi un video o un daily cogito inerente a questa tematica.
i romanzi sono piu facili da leggere e su questo possiamo essere tutti d'accordo ma lo studio penso sia soggettivo.. come studi una materia dipende dal tuo metodo di studio. non penso che biologia si studi diversamente da psicologia o mi sbaglio ?
Ti ringrazio tanto per i consigli preziosi che in questo momento sono importantissimi ...e grazie dei due testi di riferimento...
Oggi, con questo episodio, penso di poter cominciare a definire e forse anche a dare un nome a quell'istantanea mancanza di attenzione che mi coglie appena leggi qualcosa. Ho provato più volte a cercare la concentrazione, anche smettendo di fare ciò che in genere compio nel corso dell'ascolto, ma puntualmente il cervello si eclissa come minimo nell'iperuranio. Che sia di base una mia difficoltà l'ho sempre pensato, tant'è che fino ad ora non mi ero esposta in alcun modo nell'espressione di quello che per me è un disagio e che non mi ha fatto godere pienamente neppure della Shakespeare week, pur conoscendo già alcuni testi ed apprezzando l'autore. Se già non è in programma una settimana tematica dedicata anche a Marlowe non sarebbe malvagia.
La lettura ad alta voce dà corpo ad un testo, trovarmi a "recitare" l'incipit di Lolita ha ampliato enormemente la potenza che già nella lettura a mente era impossibile non percepire e ammetto che mi ha inquietata non poco l'idea che io potessi tramutarmi in Humbert Humbert.
Sfortunatamente sono la dimostrazione che leggere - ad alta voce e non - non aiuta né ad organizzare meglio i pensieri, né la chiarezza nella loro esposizione. Ho la certezza non sia un problema di lingua o vocabolario, ma proprio di elaborazione, di tutto ciò che riguarda il "mettere assieme" le parole. Certo negli anni sono incappata in alcuni trucchetti che non esito a sfruttare per diventare vagamente intellegibile, ma la pratica alle volte risulta estremamente frustrante.
Grazie a chiunque abbia avuto la pazienza di leggere 'sto papiro, in caso non fossi stata sufficientemente chiara proverò a rielaborare quanto intendessi.
Sono d'accordo con la questione del ''saper parlare meglio'', anche se credo che da questo punto di vista sia anni luce meglio scrivere. Iniziare a mettere nero su bianco (che io preferisco fare su word) i propri pensieri ti porta oltre che a capirli, anche ad approfondirli e conoscere nuovi vocaboli. Però ecco, leggere ad alta voce per ''me stesso'' mi porta a non comprendere il testo in questione. Mi sembra di star narrando un qualcosa a qualcuno. Il mio mondo che si crea attraverso la lettura inizia a disgregarsi ed esco da quella bolla magica che mi creo attorno. La lettura per me è qualcosa di molto intimo, se parlo ad alta voce mi sembra di essere scrutato da qualcuno, oltre a questo ho notato che lo faccio non riesco a pensare, mi si blocca il pensiero. O leggo ad alta voce o penso, invece quando leggo fra me e me riesco a fermarmi, a capire cosa sta succedendo e a scovare cose che altrimenti non avrei scovato. Sono ovviamente d'accordo con quel che dici, ma se devo leggere a me stesso, beh... preferisco farlo nella mia testolina.
in genere si consiglia di non leggere ad alta voce un testo completamente sconosciuto, per quanto rapidamente una scorsa veloce va data
Anche per me la dislessia mi provoca molti inciampi nella lettura ad alta voce, anzi con l'andare del tempo mi son chiuso sempre più nel "mutismo" della lettura. Però concordo con quanto viene detto nel podcast, ogni parola dovrebbe avere un inflessione e il suo tempo, per assaporarla all'interno del testo. Piccolo contro, recitare quanto si legge, come fa nella seconda lettura, indica una comprensione, e soprattutto una interiorizzazione del testo, che ad una prima lettura non credo sia possibile, a meno che non si conosca bene lo scrittore ed il suo pensiero, ma soprattutto non sempre si hanno le capacità e le chiavi di lettura per poterlo fare. Ciò nonostante penso che proverò nuovamente a leggere ad alta voce. Un altro bel podcast per riflettere
Uno dei migliori Daily C. di sempre. Io credo che nella società attuale,dove tutti corrono come dei pazzi, questo sia un ottimo esercizio. Grazie Riccardo, adesso cercherò magari gruppi di lettura in biblioteche pubblica. Magari le fanno queste cose.
Che bello! Proprio ieri sera mentre mia moglie stirava (e io le piegavo i panni, giuro :-P ) le ho letto ad alta voce il secondo capitolo de "La Storia Infinita", cosa che non faccio mai, per questo ascoltare questa tua riflessione proprio oggi ha trasmesso molto un senso di "pat pat a me". Ho cercato di dare espressività, immedesimarmi nei personaggi, empatizzare con loro e le loro emozioni, dando inflessioni anche diverse alle varie creature. Mi sono piacevolmente sorpreso di non essermi praticamente mai impappinato e vedere che ogni tanto lei si voltava verso di me sorridendomi mi riempiva di gioia. Alla fine s'è incuriosita alla storia però le ho detto che avrei continuato a leggerlo per conto mio, dato che le volte in cui lei stira e io piego i panni contemporaneamente non avvengono mai ahah. Stavo pensando che sarebbe molto bello coltivare questa passione, anche in vista di futuri bimbi da accompagnare verso il sonno e per far apprezzare a loro volta la lettura. A parte l'ascolto di audiolibri, hai anche altri consigli? Magari qualche "competitor" podcaster che fa questo di mestiere, dove dà dritte su come interpretare un testo e dar la giusta enfasi?
Grazie ancora Rick, come sempre dài bellissimi spunti
ciao, se può essere uno spunto utile per te e consorte ho un'amica che andava in ferie con l'auto e finché uno dei due guidava, l'altra persona leggeva ad alta voce
@@shannara734 no ti prego io vomiterei dopo appena 5 minuti di lettura xD però se uno non soffre il mal d'auto può anche andare ;)
Io leggo spesso per motivi di tempo molto su metro e bus dove leggere ad alta voce potrebbe essere un problema salvo che non voglia imitare i filosofi greci e trasformarlo in un lavoro, comunque proverò sicuramente a farlo a casa quando lavoro, università e vita sociale me lo permetteranno e a fare attenzione all'espressivitá anche quando leggo tra me e me, spesso lo faccio per gioco quando sono solo mi diverto specialmente nei romanzi a dare voce e tono ai personaggi, e così anche nella lettura dei saggi, ora però proverò a farlo in generale e ad abituarmi alla cosa
Stupendo podcast con la comparazione degli stili di lettura. Ma per leggere come tu leggi la seconda lettura di Borges, RIccardo è difficilissimo :-)
Il punto chiave in qualunque lettura è la rappresentazione simbolica di ciò che si legge, perchè la visualizzazione aiuta la comprensione.
Comunque, ottima lezione oggi, Riccardo. Da oggi ti chiamerò MAESTRO.
Grazie mille!🙏🙂
Leggere ad alta voce e' un antistress
Interessantissimo DC quello di oggi. Alla luce di quanto hai detto non posso che pormi (e porti) alcune domande: leggi ancora ad alta voce? E se sì, leggi tutto ad alta voce o solo alcune cose? Per la mia esperienza l'ho trovata più lenta della lettura a mente, oltre che faticosa. Vorrei capire se è solo un'impressione dettata dalla poca pratica o ci sono effettivamente degli aspetti "negativi" di cui tenere conto.
Credo che non sia necessario né giusto leggere "tutto" ad alta voce, anche perché alcune letture sono intime, personali ed in quanto tali verrebbero probabilmente anche spogliate di quell'intenzione per le quali sono state scritte. Io penso che comincerò a leggere ogni tanto alcune parti ad alta voce (leggo in particolare romanzi e ultimamente sto cercando di recuperare tutta quella narrativa classica per ragazzi che non ho mai considerato), e perché no, a registrarmi per risentirmi poi con calma e aggiustare il tiro. Poi è normale che sia più lenta e più faticosa, stai effettivamente mettendo in moto altri meccanismi che durante la lettura a mente non sfioravi nemmeno (respiro, pause, interpretazione, sillabazione, coordinazione occhio-bocca...), ma piuttosto è "più coinvolgente", che non vuol dire per forza meglio, ma sicuramente è un "leggere diverso" con scopi diversi dalla lettura a mente.
Poi tutti i "sicuramente/ovvio/naturalmente" sono mie personalissime idee :-P
Purtroppo siamo abituati a leggere sempre più velocemente, post alla fermata dell'autobus, commenti a video RUclips mentre facciamo colazione, guardiamo la televisione o addirittura guidiamo...leggere senza fare altro o mettendoci due minuti in più ci sembra una perdita di tempo, energie, produttività e invece è solo una fonte preziosa di concentrazione, miglioramento della comunicazione e anche una sorta di meditazione perché ti costringe a stare nel momento presente, con l'attenzione a pause e respiro.
Con ciò non si può leggere ad alta voce tutto ovvio, ma è bello anche scegliere il contenuto o magari solo il momento
Sono d'accordo ma c'è un problemino: sono dislessica e per me leggere ad alta voce è davvero un problema. Sono però stata fortunata, sono dotata di un'ottima memoria e posso recitare piccoli brani e poesie a memoria. Certo non si può imparare a memoria tutto, ma è già qualcosa
Idem..
Anche io sono dislessico e sono riuscito a superare il problema con la pratica, prima anche per me leggere ad alta voce scrivere o fare qualsiasi cosa che non fosse leggere nella mente era un problema, alle elementari dirante i dettati mi era quasi impossibile seguire, quando mi chiedevano di leggere ero terrorizzato alle medie, e al liceo tutto ciò che era legato all'esposizione scritta era complesso, nonché per alcuni casi a quella orale, ma mi son messo d'impegno cercando di esercitarmi ogni giorno andando contro il mio cervello, sia a scrivere che a leggere ad alta voce, adesso dopo 7 anni di pratica ho fatto passi avanti inimmaginabili, riuscendo a fare cose che prima mi risultavano impossibili, se la vita fosse un videogioco la dislessia è un handicap ai talenti che può essere colmato livellando non ti abbattere ed esercitati fidati 👍
@@Nithaelilluvatar sisi, lo so. Intendevo dire che ho avuto i benefici di cui parlava Rick con un metodo leggermente diverso
@@NicolettaGarassino ah okok
il fatto che tu legga così velocemente come una pubblicità dei medicinali mi fa venire l'ansia haha
Non ricordo dove, ma mi sembra di aver capito che in antica Grecia si leggesse ad alta voce sempre. Possibile?
La prima testimonianza di un uomo che legge a bassa voce è di Sant'Agostino, in età medievale, che si stupisce vedendo una persona che legge a bassa voce (dice "senza pronunciare parola" o qualcosa del genere)
Bravo, gran bel podcast! Ho come l'impressione che dietro ci sia lo zampino di Mercadini...;) A proposito: tu che lo conosci bene, perché non lo convinci a registrare audiolibri? (Dei suoi libri in primis)
Quando leggo ad alta voce mi sembra di comunicare con i morti
Un giornale farai un podcast sul corpo?Come si relaziona la filosofia con il corpo umano?
Rick, della lettura veloce invece cosa ne pensi? Funziona?
Sto leggendo l'ultimo libro di Harari che mi hanno regalato poco tempo fa e senza aver letto gli altri due suoi libri, che tuttavia ero già intenzionato a leggere più avanti insieme a questo. Ora mi immagino in casa a leggere ad alta voce questo tipo di libro e sentirmi dire "Ma che roba ti leggi per rilassarti durante le pause dallo studio?" dai possibili presenti, lasciandomi all'unica risposta "Anche questa roba qui", una immagine simpatica che non so come proseguirebbe.
Ad ogni modo, considerando le tue opinioni sui libri di Harari, mi consiglieresti di leggere Homo Deus e poi Sapiens o viceversa? O, piuttosto, lasciar perdere del tutto Homo Deus?
Grazie mille Rick, ottimo topic
Questo commento sarà un papiro, uomo avvisato... 😅
Io sono molto appassionato di poesie: le leggo, ci gioco, ne scrivo qualcuna e le improvviso ad alta volte, in freestyle e non.
Se c'è una cosa che però sono sempre stato negato a fare è darne un'intonazione ad alta voce; non che non sia capace in generale inscenare un testo, è più una questione ritmica.
Faccio un esempio: quando devo leggere un testo italiano in endecasillabi, o peggio latino o greco in metrica, gli ictus metrici, le allitterazioni, le anafore mi esaltano talmente tanto che finisco per dimenticare l'intonazione, e non so quanto sia negativo.
In effetti, penso, c'è qualcosa di ancestrale nei versi che dà il meglio di sé solo quando cantati, cadenzati e ripetuti; qualcosa che si perde quando aggiungiamo la teatralità e l'interpretazione, perché questi due elementi non possono essere costretti dentro una rima o un isosillabismo.
Magari è una mia fissa, oppure la verità sta come sempre nel mezzo, però, nel trattare di poesia (quando non in traduzione si intende), penso vada tenuto a mente il beat.
Le sue labbra carnose emettevano un umore sublime....
Se fare un riassunto per favore ?
Meraviglioso
Hai detto almeno un paio di volte "esercizi di stile" con un'accezione negativa. Perché non fare una puntata sugli "esercizi di stile" di quenau?
Edit. Appena visto che ne avevi parlato nel primo video (credo) dell altro canale,un paio di anni fa
Ma se leggo ad alta voce la gente mi sente
Meglio abbatti la timidezza
Pk fai sti video poi i prof ce li fanno ascoltare
Devo darti atto che coi tuoi podcast susciti fervore