Ciao fratello, sono un follower del tuo canale, ho sentito che sulla Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati contratti di lavoro, per chi è entrato in Italia o per chi è fuori dall'Italia, rispondimi.
Buonasera mi chiamo iranilde sono brasiliana sposata ho la cittadinanza italiana i da aprile mio figlio sta acasa mi aqua Itália lui ha 26 anni lui lavoro in nero perché la questura de Taranto hai dito che non si puoi fare il aviciamento familiare perché lui sei maggiorenne in questi casi mio figlio deve andare in Brasile e puoi volta dopo quanto anni in Italia a casa mia sono sua madre
Acho que não te seguiram bem: Questo significa che i parenti fino il secondo grado del cittadino italiano non possono essere espulsi, ma hanno diritto ad un permesso di soggiorno per motivi familiari, ai sensi dell'art. 30 del Testo Unico dell'Immigrazione, a condizione che tra loro vi sia reale convivenza.
Gli stranieri effettivamente conviventi con il parente entro il secondo grado cittadino italiano “non beneficiano solo della tutela avverso i provvedimenti espulsivi scaturenti dalla loro condizione di inespellibilità ma possono attivarsi per richiedere e ottenere dal Questore un permesso di soggiorno per motivi familiari, ai sensi dell’art. 28, comma 1, lettera b), del d.p.r. 394/1999”.
@iranildeflor4034 imprime todas essas informações e volte lá, ou procura um sindicado, uma associação ou um patronato e peça para fazer o pedido do Permesso di Soggiorno per Familiari di Cittadino Italiano.
I cittadini stranieri extracomunitari che convivono con parenti italiani entro il quarto grado, non possono essere espulsi sebbene siano presenti sul territorio italiano senza un regolare permesso di soggiorno e, di conseguenza, potranno richiedere alla Questura competente per territorio (in base al proprio domicilio) il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari. Tale divieto e' espressamente previsto all'art. art. 19, comma 2, lett. c che indica l'operativita' del divieto nei confronti: "degli stranieri conviventi con parenti entro il secondo grado o con il coniuge, di nazionalità italiana".
Ciao fratello, sono un follower del tuo canale, ho sentito che sulla Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati contratti di lavoro, per chi è entrato in Italia o per chi è fuori dall'Italia, rispondimi.
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Buonasera mi chiamo iranilde sono brasiliana sposata ho la cittadinanza italiana i da aprile mio figlio sta acasa mi aqua Itália lui ha 26 anni lui lavoro in nero perché la questura de Taranto hai dito che non si puoi fare il aviciamento familiare perché lui sei maggiorenne in questi casi mio figlio deve andare in Brasile e puoi volta dopo quanto anni in Italia a casa mia sono sua madre
Acho que não te seguiram bem:
Questo significa che i parenti fino il secondo grado del cittadino italiano non possono essere espulsi, ma hanno diritto ad un permesso di soggiorno per motivi familiari, ai sensi dell'art. 30 del Testo Unico dell'Immigrazione, a condizione che tra loro vi sia reale convivenza.
Gli stranieri effettivamente conviventi con il parente entro il secondo grado cittadino italiano “non beneficiano solo della tutela avverso i provvedimenti espulsivi scaturenti dalla loro condizione di inespellibilità ma possono attivarsi per richiedere e ottenere dal Questore un permesso di soggiorno per motivi familiari, ai sensi dell’art. 28, comma 1, lettera b), del d.p.r. 394/1999”.
Ha diritto ad un permesso di soggiorno per motivi familiari ex art. 28 chi convive con un parente italiano entro il 2° grado
@iranildeflor4034 imprime todas essas informações e volte lá, ou procura um sindicado, uma associação ou um patronato e peça para fazer o pedido do Permesso di Soggiorno per Familiari di Cittadino Italiano.
I cittadini stranieri extracomunitari che convivono con parenti italiani entro il quarto grado, non possono essere espulsi sebbene siano presenti sul territorio italiano senza un regolare permesso di soggiorno e, di conseguenza, potranno richiedere alla Questura competente per territorio (in base al proprio domicilio) il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari. Tale divieto e' espressamente previsto all'art. art. 19, comma 2, lett. c che indica l'operativita' del divieto nei confronti: "degli stranieri conviventi con parenti entro il secondo grado o con il coniuge, di nazionalità italiana".