Secondo me il rischio (anzi, triste realtà già da tempo e non solo per la musica) della passione che ti spinge a suonare per una pizza e una birra non è tanto il buttar su le cose, quanto il viziare il mercato, svalutando il proprio mestiere (anche per i non professionisti). Se stai jammando con gli amici a casetta tua, in sala prove ecc. è un conto: ti divert. Se lo fai in un contesto pubblico dove girano anche soldi, stai svolgendo un lavoro, offrendo un servizio e come tale, vai pagato perché tutti gli altri coinvolti in quell'evento sono pagati. Non solo il pubblico è deviato verso cover e tribute band, ma è stato abituato male: tranne rari casi in locali specifici, si becca la musica dal vivo GRATIS. Non esiste. Se voglio i popcorn al cinema, quindi un servizio extra, lo pago. se voglio il supplemento mozzarella, lo pago. Quella sera il locale ha musica dal vivo? Si paga un biglietto, per quanto minimo e simbolico, ma si paga. Altrimenti, il primo a trattarti da figlio della serva sei tu stesso. È un modo per educare il pubblico, non far pesare tutto sul gestore e avere un normalissimo scambio commerciale fornitore-fruitore. Vissuto in prima persona tante volte a Vienna, locali di vario tipo e dimensione, non necessariamente dedicati alla musica ma dove si mangia e beve, avevi le varie tipologie di serate, dall'entrata gratuita, all'offerta libera al biglietto. Qui, oltre il confine, non su Marte ;) Perché in discoteca paghi e in pub no?
Oh, finalmente! Yessssssss! 🎹👍👍👍
Fantastico MusicOff, sempre contenuti interessanti e di livello . Maestro Montesanti numero uno.
E' stato davvero bello ieri sera. Tra musica (che ci vuole sempre) e pillole di didattica abbiamo goduto forte anche noi!
Secondo me il rischio (anzi, triste realtà già da tempo e non solo per la musica) della passione che ti spinge a suonare per una pizza e una birra non è tanto il buttar su le cose, quanto il viziare il mercato, svalutando il proprio mestiere (anche per i non professionisti). Se stai jammando con gli amici a casetta tua, in sala prove ecc. è un conto: ti divert. Se lo fai in un contesto pubblico dove girano anche soldi, stai svolgendo un lavoro, offrendo un servizio e come tale, vai pagato perché tutti gli altri coinvolti in quell'evento sono pagati.
Non solo il pubblico è deviato verso cover e tribute band, ma è stato abituato male: tranne rari casi in locali specifici, si becca la musica dal vivo GRATIS. Non esiste. Se voglio i popcorn al cinema, quindi un servizio extra, lo pago. se voglio il supplemento mozzarella, lo pago. Quella sera il locale ha musica dal vivo? Si paga un biglietto, per quanto minimo e simbolico, ma si paga. Altrimenti, il primo a trattarti da figlio della serva sei tu stesso. È un modo per educare il pubblico, non far pesare tutto sul gestore e avere un normalissimo scambio commerciale fornitore-fruitore.
Vissuto in prima persona tante volte a Vienna, locali di vario tipo e dimensione, non necessariamente dedicati alla musica ma dove si mangia e beve, avevi le varie tipologie di serate, dall'entrata gratuita, all'offerta libera al biglietto. Qui, oltre il confine, non su Marte ;)
Perché in discoteca paghi e in pub no?
video incredibile!! Grazie a MusicOff e ai bravissimi Andrea Saffirio e Manuele Montesanti :-)