Abrogazione abuso di ufficio (reato spia dei più gravi reati di corruzione dei politici e mafiosi), limitazione delle intercettazioni (strumento principale della lotta alla corruzione e non solo), separazione delle carriere (fatta con probabile intenzione di permettere all'esecutivo di scegliere i giudici in futuro), divieto di citazione delle sentenze letterali ai giornalisti (per consentire ai giornali di parte di piegare le notizie a proprio favore)... Ormai si capisce che, dietro a quella classica faccia da magistrato inflessibile di Nordio, si nasconde il ministro più pericoloso di questo governo, la cui intenzione è quella di abbattere pezzo per pezzo il principio di divisione dei poteri mettendo quello dei politici al di sopra di tutti gli altri. Io spero davvero che possa essere fermato o, tra non molto, la già alta corruzione e potenza delle mafie del nostro paese, non avrà più nulla che possa contrastarla.
Buongiorno Umberto. Grazie come sempre per l'ottimo servizio di informazione. Come segnalato da un utente prima di me,Al - Masri ufficialmente non mi sembra considerato uno scafiata: dovrebbe essere capo del carcere e legato alla milizia libica, le accuse riguardano i crimini legati alla guerra civile a partire dal 2011, tra cui anche crimini nei confronti dei migranti ma non ho letto di un suo diretto coinvolgimento con il traffico di uomini. A meno che mi sia sfuggito. Sbaglieró ma forse dietro questa espulsione si cela una azione di realoolitik da parte del governo Meloni nella gestione dei flussi migratori. Liberare un uomo come Al -Masri puó magari aprire ad una ibterlocuzione privilegiata con quello che rimane del governo libico. Sarei curioso di sapere le reazioni di Macron che potrebbe non avere presa bene la decisione italiana, viati anche gli interessi con la Libia. Io ero rimasto che esistebano due rraltá in Libia, una con sede Tripoli riconosciuta dall'Onu e dall'Italia e l'altra da un generale che riuniva le tribú libche. Non so perô come si siano evolute le cose ultimamente. Ricordo una vicenda molto diversa ma con qualche tratto in comune, quella di Sigonella del 1985. Tralasciando tutta la questione del sequestro e dello scontro drammatico tra gli italiani e gli americani, l'allora Ministro di giustizia Martinazzoli del governo Craxi, ritenne che le accuse americane nei confronti di Abu Abbas fossero non consistenti e predispose, insieme a Craxi, la "fuga" di Abbas con un aereo jugoslavo. Abbas fi poi condannato in contumacia dal tribunale di Genova ma non venne mai arrestato. Craxi persegui una politica di apertura al mondo arabo e forse continuó la politica di Aldo Moro detta "equidiatanza attiva", che Moro attuava nei confronti del conflitto israeliano palestinese. Secondo me Meloni si pone nella scia di una modalitá di rapporti con il mondo arabo tesa ad avere un ruolo se non da protagonista comunque da interlocutore privilegiato. Non escludo che negli abboccamenti con Trump si sia parlato anche di questo. La Libia per l'Italia è di fondamentale importanza, li possiamo avere un ruolo e dei margini di manovra, nel conflitto palestiene/israeliano e in quello ucraino, dobbiamo fare quello che dicono gli americani. In tutto questo, vorrei capire: il volo per il rientro di sto tizio, l'abbiamo pagato io e te Umberto? Ciao.
Non entro nel merito della questione giuridica, che come al solito qui in Italia e' una giungla, vorrei piuttosto rilevare come quando si parla di immigrazione clandestina si finisce quasi sempre per parlare di sbarchi, mentre si ignora completamente (quasi sempre), l'immigrazione clandestina via terra, ovvero quella che sostanzialmente passa per i balcani...in altre parole, i barconi fanno notizia, l'immigrazione nascosta via terra non si vede e non fa notizia...
Ma per favore... É scelta politica economica... Ricordiamo casi Di Ocialan che abbiamo consegnato ai turchi grazie a baffo D'alema.. Perché facciamo affari in Turchia. In Libia abbiamo super affari con i tagliagola libici...e il gas è petrolio.. M
@altj858 concordo, ho scritto un commento analogo. Scanzi in un suo video recente, sostiene che il Governo Meloni abbia agito cosí per timore che si ripresentasse un nuovo caso Cecilia Sala, cioè che la Libia prendesse in ostaggio un italiano in cambio della liberazione del ricercato. Non so, potrebbe esserr, anche se non conosco bene la situazione attuale della Libia, chi comanda, se possa essere fattibile. La vicenda di Ocialan era diversa peró. Lo spiegó D'Alema in una intervista del 2019 a Il Giornale. Ocialan aveva chiesto asilo politico che gli fu negato perché l'Italia venne minacciaya di subire delle sanzioni. La Germania si rifiutó di spiccare il mandato di cattura internazionale per timore di ritorsioni della minoranza turca in Germania. Ocoalam fu mandato in Russia, lui sperava, passando poi in Kenya, di rifugiarsi in Sud Africa ma D'Ala nell'intervista ha svelato che la Grecia vendette Ocialan a un altro Paese, che poi lo consegnó ad Ankara. D'Alema non fece il nome del Paese ma giâ ai tempi si sospettava di Iaraele e USA.
Complimenti per l'analisi giuridica, estremamente puntuale! Non ho capito bene la conclusione, è più probabile un errore giuridico oppure una scelta politica?
@@Dr.Elegantia ma sei capace tju di spiegare perchè i buffoni di bruxelles nulla hanno detto agli altri stati in cui è andato questo signore mentre invece rompono le scatole all'Italia ? anche perchè in passato Francia e Germania fecero lo stesso ma non ci fu tutto questo clamore......
Abrogazione abuso di ufficio (reato spia dei più gravi reati di corruzione dei politici e mafiosi), limitazione delle intercettazioni (strumento principale della lotta alla corruzione e non solo), separazione delle carriere (fatta con probabile intenzione di permettere all'esecutivo di scegliere i giudici in futuro), divieto di citazione delle sentenze letterali ai giornalisti (per consentire ai giornali di parte di piegare le notizie a proprio favore)...
Ormai si capisce che, dietro a quella classica faccia da magistrato inflessibile di Nordio, si nasconde il ministro più pericoloso di questo governo, la cui intenzione è quella di abbattere pezzo per pezzo il principio di divisione dei poteri mettendo quello dei politici al di sopra di tutti gli altri.
Io spero davvero che possa essere fermato o, tra non molto, la già alta corruzione e potenza delle mafie del nostro paese, non avrà più nulla che possa contrastarla.
Grazie per ciò che divulgate.
Buongiorno Umberto. Grazie come sempre per l'ottimo servizio di informazione. Come segnalato da un utente prima di me,Al - Masri ufficialmente non mi sembra considerato uno scafiata: dovrebbe essere capo del carcere e legato alla milizia libica, le accuse riguardano i crimini legati alla guerra civile a partire dal 2011, tra cui anche crimini nei confronti dei migranti ma non ho letto di un suo diretto coinvolgimento con il traffico di uomini. A meno che mi sia sfuggito. Sbaglieró ma forse dietro questa espulsione si cela una azione di realoolitik da parte del governo Meloni nella gestione dei flussi migratori. Liberare un uomo come Al -Masri puó magari aprire ad una ibterlocuzione privilegiata con quello che rimane del governo libico. Sarei curioso di sapere le reazioni di Macron che potrebbe non avere presa bene la decisione italiana, viati anche gli interessi con la Libia. Io ero rimasto che esistebano due rraltá in Libia, una con sede Tripoli riconosciuta dall'Onu e dall'Italia e l'altra da un generale che riuniva le tribú libche. Non so perô come si siano evolute le cose ultimamente. Ricordo una vicenda molto diversa ma con qualche tratto in comune, quella di Sigonella del 1985. Tralasciando tutta la questione del sequestro e dello scontro drammatico tra gli italiani e gli americani, l'allora Ministro di giustizia Martinazzoli del governo Craxi, ritenne che le accuse americane nei confronti di Abu Abbas fossero non consistenti e predispose, insieme a Craxi, la "fuga" di Abbas con un aereo jugoslavo. Abbas fi poi condannato in contumacia dal tribunale di Genova ma non venne mai arrestato. Craxi persegui una politica di apertura al mondo arabo e forse continuó la politica di Aldo Moro detta "equidiatanza attiva", che Moro attuava nei confronti del conflitto israeliano palestinese. Secondo me Meloni si pone nella scia di una modalitá di rapporti con il mondo arabo tesa ad avere un ruolo se non da protagonista comunque da interlocutore privilegiato. Non escludo che negli abboccamenti con Trump si sia parlato anche di questo. La Libia per l'Italia è di fondamentale importanza, li possiamo avere un ruolo e dei margini di manovra, nel conflitto palestiene/israeliano e in quello ucraino, dobbiamo fare quello che dicono gli americani. In tutto questo, vorrei capire: il volo per il rientro di sto tizio, l'abbiamo pagato io e te Umberto? Ciao.
Non entro nel merito della questione giuridica, che come al solito qui in Italia e' una giungla, vorrei piuttosto rilevare come quando si parla di immigrazione clandestina si finisce quasi sempre per parlare di sbarchi, mentre si ignora completamente (quasi sempre), l'immigrazione clandestina via terra, ovvero quella che sostanzialmente passa per i balcani...in altre parole, i barconi fanno notizia, l'immigrazione nascosta via terra non si vede e non fa notizia...
Hai ragione, per quello ho messo i flussi esteri
Quelli via terra sono bianchi, quindi vanno bene
@@exedes185 a dire la verita' spesso sono asiatici, che non arrivano mai sui barconi...
Trattasi nella gran parte di asiatici.
grazie Umberto
Ma per favore... É scelta politica economica... Ricordiamo casi Di Ocialan che abbiamo consegnato ai turchi grazie a baffo D'alema.. Perché facciamo affari in Turchia. In Libia abbiamo super affari con i tagliagola libici...e il gas è petrolio.. M
@altj858 concordo, ho scritto un commento analogo. Scanzi in un suo video recente, sostiene che il Governo Meloni abbia agito cosí per timore che si ripresentasse un nuovo caso Cecilia Sala, cioè che la Libia prendesse in ostaggio un italiano in cambio della liberazione del ricercato. Non so, potrebbe esserr, anche se non conosco bene la situazione attuale della Libia, chi comanda, se possa essere fattibile. La vicenda di Ocialan era diversa peró. Lo spiegó D'Alema in una intervista del 2019 a Il Giornale. Ocialan aveva chiesto asilo politico che gli fu negato perché l'Italia venne minacciaya di subire delle sanzioni. La Germania si rifiutó di spiccare il mandato di cattura internazionale per timore di ritorsioni della minoranza turca in Germania. Ocoalam fu mandato in Russia, lui sperava, passando poi in Kenya, di rifugiarsi in Sud Africa ma D'Ala nell'intervista ha svelato che la Grecia vendette Ocialan a un altro Paese, che poi lo consegnó ad Ankara. D'Alema non fece il nome del Paese ma giâ ai tempi si sospettava di Iaraele e USA.
Ma dato che l'aereo che lo ha riportato in patria era dei servizi segreti, non vi viene in mente che ci sia stato un accordo?
@@LucaGonardi-x1u una delle plausibili risposte, ma come dico spero che sia la giustizia a spiegarcelo
Complimenti per l'analisi giuridica, estremamente puntuale!
Non ho capito bene la conclusione, è più probabile un errore giuridico oppure una scelta politica?
Video top per iniziare il fine settimana ❤
Quindi è un abuso d'ufficio?
Ma nom è uno scafista...
@@DanieleGiglio_2501 in gergo giornalistico è stato anche definito così.
@DanieleGiglio beh considerando che l'alternativa era torturatore, scafista è il minimo
@@alxtube7822 carceriere o altro avrebbero forse contrastato l’algoritmo
@@Dr.Elegantia ma sei capace tju di spiegare perchè i buffoni di bruxelles nulla hanno detto agli altri stati in cui è andato questo signore mentre invece rompono le scatole all'Italia ? anche perchè in passato Francia e Germania fecero lo stesso ma non ci fu tutto questo clamore......
Non sono solito ad argomentare sulla base di una fallacia logica. Sorry
Dov'è il Mossad quando serve?