Bene che si sia arrivati ad una regolamentazione adeguata per professionisti come educatori e pedagogisti, dato soprattutto l'aumento di richiesta (necessaria) di queste figure a livello nazionale. Fatto questo passaggio ci sarà anche un adeguamento a livello economico per queste figure? Perché al momento questo è l'altro tasto dolente (a dir poco). Altrimenti sarà molto difficile che giovani scelgano questo percorso professionale, e resterà come ora uno step di passaggio per altre professioni più remunerative.
Benissimo istituire l'albo ma i contratti e gli amienti di stipendi quando ne parliamo? Molti lavorano per cooperative e gli danno due lire, va bene la "vocazione" ma uno deve anche poter vivere e campare e con quesfi stipendi dove va??? Ve lo.dico io a fare il barbone....
Infatti secondo me più di conoscenze teoriche bisogna trovare poi nei luoghi fisicamente come si può dire nel campo le condizioni per lavorare bene al livello di personale e di organico. Le parole sono così belle quanto i bei discorsi ma nella realtà pratica per gli educatori del nido si trovano tutt' altro che una situazione ben diversa . A parte parlare di stipendio e di quale riconoscimento si avrebbe con l' iscrizione all' albo e con questa nuova figura professionale però non si può pretendere di risparmiare al livello di sostituzioni di fronte una malattia,una legge 104 , ecc. all' interno del gruppo educativo per non parlare presso la struttura per cui si lavora con una fascia d' utenza in cui i bambini sono piccoli e pretendere poi bei discorsi teorici con le relative responsabilità e doveri spettanti. Così è troppo facile a mio parere. Si parla di conoscenze come se chi lavora in questo ambito non lo avesse già dato che il Comune per cui si lavora sono compresi per un tot di ore distribuiti durante l' anno i corsi di formazione professionale e aggiornamento organizzato da professori universitari e da persone competenti, per non parlare di esperienza nel campo con anni di precariato e girando continuamente di struttura in struttura che si apprende e si impara anche molto dagli altri vivendo varie situazioni. Poi non ho mai sentito finora che gli educatori del nido lo potesse fare anche chi non ha i titoli competenti o chiunque non è così perché si è sempre fatti con determinati requisiti e titoli di studio richiesti dalla legge , più anni di servizio nel proprio lavoro con i relativi controlli dagli organi competenti e con il superamento di vari concorsi . Il vero problema è assumere e mettere più personale in organico a lavorare all' interno delle varie strutture del Comune per cui si lavora e aprire più nidi .
Gazzetta ufficiale. Nota 599 I soggetti che alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno svolto l'attività di educatore per un periodo minimo di dodici mesi, anche non continuativi, possono continuare ad esercitare detta attività, per cui per tali soggetti il mancato possesso della qualifica di educatore professionale socio-pedagogico NON PUÒ COSTITUIRE direttamente o indirettamente, motivo per la risoluzione unilaterale del rapporti di lavoro in corso alla data in vigore della presente legge, né per la loro modifica, anche di ambito, in senso sfavorevole al lavoratore.
È giusto ostotuire l.albo perché così personr cone me educatore con due lauree devo vagare ogni anno da una comunita all altra oer colpa della decontribbuzione
La maggior parte degli educatori lavora per cooperative con contratti inadeguati al loro profilo professionale. Pochi i concorsi pubblici purtroppo
Bene che si sia arrivati ad una regolamentazione adeguata per professionisti come educatori e pedagogisti, dato soprattutto l'aumento di richiesta (necessaria) di queste figure a livello nazionale.
Fatto questo passaggio ci sarà anche un adeguamento a livello economico per queste figure? Perché al momento questo è l'altro tasto dolente (a dir poco). Altrimenti sarà molto difficile che giovani scelgano questo percorso professionale, e resterà come ora uno step di passaggio per altre professioni più remunerative.
Benissimo istituire l'albo ma i contratti e gli amienti di stipendi quando ne parliamo? Molti lavorano per cooperative e gli danno due lire, va bene la "vocazione" ma uno deve anche poter vivere e campare e con quesfi stipendi dove va??? Ve lo.dico io a fare il barbone....
Infatti secondo me più di conoscenze teoriche bisogna trovare poi nei luoghi fisicamente come si può dire nel campo le condizioni per lavorare bene al livello di personale e di organico.
Le parole sono così belle quanto i bei discorsi ma nella realtà pratica per gli educatori del nido si trovano tutt' altro che una situazione ben diversa .
A parte parlare di stipendio e di quale riconoscimento si avrebbe con l' iscrizione
all' albo e con questa nuova figura professionale però non si può pretendere di risparmiare al livello di sostituzioni di fronte una malattia,una legge 104 , ecc. all' interno del gruppo educativo per non parlare presso la struttura per cui si lavora con una fascia d' utenza in cui i bambini sono piccoli e pretendere poi bei discorsi teorici con le relative responsabilità e doveri spettanti.
Così è troppo facile a mio parere.
Si parla di conoscenze come se chi lavora in questo ambito non lo avesse già dato che il Comune per cui si lavora sono compresi per un tot di ore distribuiti durante l' anno i corsi di formazione professionale e aggiornamento organizzato da professori universitari e da persone competenti, per non parlare di esperienza nel campo con anni di precariato e girando continuamente di struttura in struttura che si apprende e si impara anche molto dagli altri vivendo varie situazioni.
Poi non ho mai sentito finora che gli educatori del nido lo potesse fare anche chi non ha i titoli competenti o chiunque non è così perché si è sempre fatti con determinati requisiti e titoli di studio richiesti dalla legge , più anni di servizio nel proprio lavoro con i relativi controlli dagli organi competenti e con il superamento di vari concorsi .
Il vero problema è assumere e mettere più personale in organico a lavorare all' interno delle varie strutture del Comune per cui si lavora e aprire più nidi .
Gazzetta ufficiale. Nota 599
I soggetti che alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno svolto l'attività di educatore per un periodo minimo di dodici mesi, anche non continuativi, possono continuare ad esercitare detta attività, per cui per tali soggetti il mancato possesso della qualifica di educatore professionale socio-pedagogico NON PUÒ COSTITUIRE direttamente o indirettamente, motivo per la risoluzione unilaterale del rapporti di lavoro in corso alla data in vigore della presente legge, né per la loro modifica, anche di ambito, in senso sfavorevole al lavoratore.
È giusto ostotuire l.albo perché così personr cone me educatore con due lauree devo vagare ogni anno da una comunita all altra oer colpa della decontribbuzione